Oggi riprendiamo uno degli argomenti che hanno causato maggior confusione la scorsa settimana, delle parole che han fatto clamore ma probabilmente non sono state comprese e tradotte correttamente. Parliamo delle frasi che Akira Toriyama, leggendario creatore di Dragon Ball, ha rilasciato su Shonen Jump in un’intervista facente parte delle celebrazioni per il 50° anniversario della rivista Shueisha.
 
 

Servendoci di una traduzione direttamente dal giapponese, a cura di Davide Della Via, vediamo cosa ha detto il padre di Goku:

“La qualità dei fumetti di oggi è decisamente migliore rispetto a una volta ma, sapete, ho come l'impressione che in quanto a personalità lascino a desiderare.”

Una traduzione errata attribuiva a Toriyama un’accusa di mancanza di “inventiva” da parte dei manga di oggi, generando accuse e caos da parte del pubblico italiano. Appurato e corretto l’errore, ora ci rimane da chiederci quindi cosa intendesse realmente.

Personalità non indica il perfetto corrispettivo di "originalità, inventiva, etc", ma vuol dire "carattere", "insieme di qualità che contraddistingue una cosa", "modo d'essere".

Il senso di quel che, a quanto sembra, ha voluto dire il Maestro è che i fumetti giapponesi moderni (per ragazzi) mancano di questa caratteristica. Facciamo un esempio. Una persona può essere bravissima in tutto, però avere una personalità piatta. Ecco che potrà essere anche il miglior disegnatore o il più grande sceneggiatore, ma gli manca quel "fattore x" che lo rende interessante.

Ricapitolando potremmo quindi dire che secondo Toriyama i manga di oggi, per quanto siano tecnicamente così ottimi da esser definiti da lui stesso migliori delle opere della sua era, non hanno quel “qualcosa in più”, quell’elemento figlio dell’estro o della sregolatezza, che possa portare una serie a farsi notare molto più di altre.

Per dovere è giusto sottolineare che lo stesso mangaka non avrà questo pensiero della totalità delle opere, come la sua non è un’accusa al mercato in toto quanto una volontà di vedere autori, magari migliori di lui, sforzarsi quel poco in più, fare quell’ultimo passo per rendere le loro validissime opere qualcosa di ancora migliore.

Fonte Consultata:
Goveta XV (Twitter)