E quindi eccoci. Inizia l’ultima fase, ecco le ultime opere, per moltissimi le più attese. Ben trovati con lo Yaruki 2017 – Italian Japstyle Comics Award, finalmente la categorie INDIE.
Iniziamo con Kitsune to Neko di KumiShire.
V’invito immediatamente a visionare le tavole dell'opera che troverete nella galleria, oltre che la pagina dell'autrice, per comprendere immediatamente di cosa stiamo parlando. Kitsune to Neko è un fumetto unico, partiamo dall’elemento più palese: lo stile scelto da KumiShire. Fumetto creato totalmente in digitale ma utilizzando diversi pennelli, cercando di riprodurre al meglio una certa tecnica d’inchiostrazione (a parte alcune illustrazioni realizzate in china ed acquarelli). L’effetto che ne viene fuori è altamente suggestivo, offrendoci qualcosa di innovativo e di sicuro impatto. L’opera è ambientata nell’epoca Sengoku e grazie allo stile scelto dall'autrice è ancora più facile sentirsi tutt’uno con essa, scelta che probabilmente non avrebbe sortito le stesse conseguenze con un fumetto ambientato nei tempi nostri. La mano di KumiShire gioca continuamente con l’animo delle sue protagoniste, con l’ambientazione e con ciò che si ha attorno, rischiando anche di causare un effetto insperato: non farsi comprendere perfettamente dal lettore e commettere errori che con uno stile normale non compierebbe. Questo però sta solo negli occhi di chi legge.
Una storia di demoni, folklore ed amore. Di certo quel che viene da promuovere non è assolutamente soltanto il comparto grafico, difatti la storia scritta dall’autrice è appassionante ma ancora di più l'aggettivo maggiormente adatto è intrigante. Una storia a tinte femminili nella quale due donne connesse dal destino dal ruolo di rivali naturali arriveranno ad amarsi profondamente, mettendo in rischio la propria anima e la propria vita per seguire un sentimento vietato. Amore saffico che non è vissuto come un taboo in quanto tale, l’autrice ci racconta un amore sofferto, il quale viene impreziosito da questo elemento ma rimane lo spazio per un’interessante ventata di novità, difatti i veri problemi risiederanno nella loro natura più intrinseca, la rivalità che loro specie portano avanti da quando è nato il mondo. Un canovaccio celebre ma che abbiamo l’immenso piacere di poter rivivere in una chiave nuova ed interessante. Così come anche gli scontri son creati e sviluppati in modo non convenzionale. Ma alla fine parliamoci chiaro, se apprezzate le donne guerriere o le storie d'amore non convenzionali ma anche solo lo stile utilizzato dall'autrice, non potete non innamorarvi di Kitsune to Neko.
Ecco il tributo di KumiShire alla nostra Yaruki
Intervista all'autrice:
KumiShire, sei la prima candidata che presentiamo ufficialmente per la categoria indie dello Yaruki: pronta?
Prontissima!
Cosa ne pensi del fumetto japstyle? Quali sono gli autori e le opere che ti hanno ispirato maggiormente?
Penso che lo stile giapponese ormai sia parte integrante di molti fumettisti. Essendo cresciuti circondati da fumetti ed animazioni giapponesi è normale che il tratto di fumettisti si sia evoluto verso quello stile, anche creando degli ibridi interessantissimi e che hanno creato un’atmosfera più “fresca” ed innovativa nel panorama italiano ed europeo in generale.
Durante questi anni ho avuto modo di leggere un sacco di fumetti ed ognuno di loro mi ha influenzato in piccole cose riguardo alla tecnica e anche allo stile narrativo. Sono così tanti che non saprei dare dei nomi precisi! Di certo inizialmente, una delle opere che mi ha appassionato di più ed assolutamente uno dei primi fumetti che ho effettivamente iniziato a collezionare seriamente è stato Inuyasha di Rumiko Takahashi. Credo che sia l’opera che mi abbia spinto di più ad intraprendere questa carriera e anche quella che mi ha fatto innamorare di più del Giappone in generale.
Partiamo immediatamente del tuo stile: come nasce e come si è evoluto?
In realtà questo stile doveva essere un esperimento, non pensavo minimamente che KtN avrebbe avuto un tale "successo". In realtà a me non piace disegnare prettamente in bianco e nero, anche per quello mi sono avvicinata a questo stile: volevo usare almeno qualche colore per dare atmosfera ed avere un minimo di profondità. Anche per una questione di velocità: disegnare un'intera opera a colori pieni porta via un sacco di tempo e io, avendone poco volevo massimizzare la mia produzione.
Lo stile che sto usando recentemente è frutto di diversi studi sulle vecchie illustrazioni giapponesi. L’uso del pennello e il tratto particolare mi ha sempre affascinato e stavo cercando di adattare il mio stile per un libro illustrato che volevo realizzare due anni fa. Inizialmente quando lo provai ad imitare cambiai anche il mio stile di disegno, rendendolo appunto anche più simile alle stampe, poi successivamente ho solo deciso di usare la tecnica d’inchiostrazione ed usare uno stile più “realistico” per la figura umana, proprio come la disegnavo in precedenza. Mi hanno ispirato molto opere come Kagemusha, disegnato da Hirotaka Kurofuji, anche se non sono minimamente vicina alla sua padronanza con l’uso del pennello. Non ancora.
Cosa ti ha portato a creare Kitsune to Neko?
Kitsune to Neko doveva essere solo una one-shot di 24 pagine. Un anno e mezzo fa ero un po’ bloccata: avevo un progetto che mi portavo dietro da 3 anni senza riuscire effettivamente a portarlo avanti (e adesso è di nuovo nel cassetto), a causa del poco tempo e volevo fare qualcosa per sbloccarmi e darmi finalmente una mossa. Ho saputo della 24 ore comics, la maratona a fumetti che si svolge due volte l’anno su Facebook, organizzata da Bigio, Dado e Sio e ho pensato “proviamoci”. Mi è sembrata un buon campo di prova per lo stile che stavo studiando e anche per testare le mie capacità: alla fine non ho terminato il fumetto in 24 ore, ma ho avuto un’incredibile reazione da parte del “pubblico”, che voleva di più. E anche io mi ero affezionata ai personaggi, c’era ancora tanto da raccontare oltre quelle 24 pagine. E così è iniziato il webcomic.
Per quanti volumi si protrarrà?
Difficile da dire. Stavo giusto organizzando gli appunti su tutti gli eventi che accadranno e penso che ne usciranno fuori anche due o tre volumi, la lunghezza non mi è ancora chiara, perché molto spesso tendono a venirmi nuove idee durante la realizzazione. Quello che è certo, è che ci saranno altri due cicli narrativi, in cui ci saranno due antagonisti diversi, Hitomi e Shinju dovranno affrontare parecchie difficoltà, ma porterà la loro relazione ad essere sempre più profonda… e in più ci saranno nuovi personaggi con le loro storyline!
Quali pensi siano i suoi punti di forza? Perché dovrebbe essere votata?
Ah, ma io non sono brava a giudicarmi! Posso solo dire che quando realizzo una storia cerco di stare attenta a tutti i particolari, odio i “buchi di trama” e cerco di non crearne mai, anche se potrebbe semplificarmi il lavoro. Ogni mio personaggio lo lascio evolvere naturalmente, certe volte è il personaggio stesso che mi suggerisce la sua backstory (sembro una pazza se dico così?!). Kitsune to Neko è una storia molto importante per me, ci ho investito tanto del mio tempo e sto cercando di curare ogni dettaglio per fare in modo che i lettori apprezzino ogni singola tavola. Mi piacerebbe moltissimo che questi sforzi vengano premiati, ma ad ogni modo ho tanti altri colleghi meritevoli selezionati per lo Yaruki (io stessa tifo per un’autrice in particolare, lo ammetto ahah), quindi in realtà spero solo che vinca il migliore. Comunque spero che andiate a leggere il mio fumetto, vi assicuro (spero?) che non ve ne pentirete!
Hai fatto determinati studi sul Giappone prima di scrivere quest’opera? Ci sono personaggi storici che hanno attirato la tua attenzione?
Come ho già detto precedentemente, Inuyasha mi ha introdotto alla cultura giapponese ai tempi delle medie e da lì non sono più riuscita a staccarmi da questa passione. Da anni leggo qualsiasi cosa inerente a questo paese e ovviamente quando ho deciso di scrivere KtN mi sono subito prodigata ad informarmi ancora di più nel dettaglio, anche per creare i personaggi e le relative backstory. Le figure storiche che mi hanno intrigato maggiormente sono le onna-bugeisha, ovvero le donne-guerriere, che mi hanno ispirato nella creazione di Hitomi, la sterminatrice di demoni. In particolare mi sono basata molto sulla figura di Tomoe Gozen, servitrice di Minamoto Yoshinaka, che anche se non è una figura storica “confermata”, nell’Heike monogatari viene descritta come: "particolarmente bella, con la pelle bianca e i capelli lunghi. Era anche un arciere notevolmente forte, mentre come spadaccina era un guerriero che valeva più di mille, pronta a confrontarsi con un demone o un dio, montando a cavallo nel corso di marce ininterrotte con superba abilità. Ogni volta che una battaglia era imminente Yoshinaka la inviava al fronte come suo primo capitano, indossando una resistente armatura, una spada di grandi dimensioni ed un potente arco. Si esibì in atti di valore più di tutti gli altri suoi guerrieri.”
Quali sono i tuoi sogni artistici? Quali obiettivi ti poni?
Mmmh. Sono una persona semplice, mi piacerebbe solo poter essere una fumettista a tempo pieno, senza altri lavori part-time che mi rallentano il mio processo creativo! Non punto a diventare “la miglior fumettista del mondo!” come potrebbe dire un protagonista di un manga shonen, ma mi basterebbe essere riconosciuta come tale e far leggere le mie storie a più persone possibili! Insomma, per il resto basta che mi arrivi la “pagnotta” a casa, più guadagno più posso disegnare in tranquillità ahahah!
Ho un sacco di obbiettivi al momento: in ballo ho diversi progetti da portare avanti, tra cui la collaborazione con la collega Nikoi con cui sto creando “Yuki no Hitodama - Fuoco Fatuo di Neve” (insieme abbiamo creato il Team Ku•Koi) ed inoltre ho anche un fumetto in lavorazione per la casa editrice Aoi Manga “La Maledizione Bianca”. Senza dimenticare Kitsune to Neko, penso che per i prossimi 5 o 6 anni sarò super impegnata in queste tre saghe fantasy! (Insomma, il mio obbiettivo ultimo è arrivare viva alla fine di tutti questi progetti super impegnativi!)
Grazie infinitamente per il tempo che ci hai concesso: saluta i tuoi fan e coloro che ti scopriranno quest’oggi!
I miei lettori sono dei santi, sono una ritardataria cronica a causa dei mille impegni giornalieri, perciò vi dico solo: GRAZIE, VI VOGLIO BENE!
Per coloro che non mi conoscono, spero solo che le mie storie vi piacciono, io ce la metterò tutta anche per voi!
*lancia cuori e gattini*
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KumiShire's Art
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Per maggiori informazioni sull’award contattare [email protected]
Grafiche a cura di Megane郭
Iniziamo con Kitsune to Neko di KumiShire.
KumiShire è nativa della Sardegna ed autodidatta sino alla fine delle scuole superiori, ha affinato la sua tecnica frequentando la Scuola Internazionale di Comics di Firenze, diplomandosi al corso di fumetto nel 2013. Dividendosi fra alcuni lavori part-time, ha iniziato a pubblicare nel febbraio 2016 il webcomic "Kitsune to Neko" (La Volpe e il Gatto) dopo il suo esordio di gennaio alla 24 ore comics, una maratona online di fumetti, con la one-shot di KtN. In aprile 2017 è entrata a far parte del team di artisti della casa editrice "Aoi Manga" per cui realizzerà un’altra serie fantasy, portando avanti Kitsune to Neko come progetto autoprodotto. In giugno 2017 ha inoltre creato insieme alla sua amica Nikoi, il Ku•Koi - 久•恋: il team è nato per unire i disegni di KumiShire alle storie di Nikoi, scrittrice di grandissimo talento. Ora Kumi vive a Firenze da 7 anni, convivendo con il suo compagno e dividendo la sua casa con quattro gatti: Takeru, Ryo, Hime e Hitomi; e la sua akita Amaterasu.
È un'epoca in cui i demoni e gli spiriti camminano e intervengono nelle vite umane, cercando di aiutarli o creare un contatto in caso di spiriti benevoli, oppure predandoli, beffandosi di loro o uccidendoli per puro diletto. Un guerriero umano molto potente sta però contrastando quest'ultimi. L'Onorevole Shinju, demone volpe molto potente capace di trasformarsi in una bellissima donna, viene scelta per uccidere definitivamente questo forte nemico. Ma quello che per Shinju sembrava un banalissimo modo per spezzare la secolare routine, si rivela essere più duro del previsto e sconvolge completamente i suoi piani… quando scopre che il "Gatto" non è altro che una donna!
V’invito immediatamente a visionare le tavole dell'opera che troverete nella galleria, oltre che la pagina dell'autrice, per comprendere immediatamente di cosa stiamo parlando. Kitsune to Neko è un fumetto unico, partiamo dall’elemento più palese: lo stile scelto da KumiShire. Fumetto creato totalmente in digitale ma utilizzando diversi pennelli, cercando di riprodurre al meglio una certa tecnica d’inchiostrazione (a parte alcune illustrazioni realizzate in china ed acquarelli). L’effetto che ne viene fuori è altamente suggestivo, offrendoci qualcosa di innovativo e di sicuro impatto. L’opera è ambientata nell’epoca Sengoku e grazie allo stile scelto dall'autrice è ancora più facile sentirsi tutt’uno con essa, scelta che probabilmente non avrebbe sortito le stesse conseguenze con un fumetto ambientato nei tempi nostri. La mano di KumiShire gioca continuamente con l’animo delle sue protagoniste, con l’ambientazione e con ciò che si ha attorno, rischiando anche di causare un effetto insperato: non farsi comprendere perfettamente dal lettore e commettere errori che con uno stile normale non compierebbe. Questo però sta solo negli occhi di chi legge.
Una storia di demoni, folklore ed amore. Di certo quel che viene da promuovere non è assolutamente soltanto il comparto grafico, difatti la storia scritta dall’autrice è appassionante ma ancora di più l'aggettivo maggiormente adatto è intrigante. Una storia a tinte femminili nella quale due donne connesse dal destino dal ruolo di rivali naturali arriveranno ad amarsi profondamente, mettendo in rischio la propria anima e la propria vita per seguire un sentimento vietato. Amore saffico che non è vissuto come un taboo in quanto tale, l’autrice ci racconta un amore sofferto, il quale viene impreziosito da questo elemento ma rimane lo spazio per un’interessante ventata di novità, difatti i veri problemi risiederanno nella loro natura più intrinseca, la rivalità che loro specie portano avanti da quando è nato il mondo. Un canovaccio celebre ma che abbiamo l’immenso piacere di poter rivivere in una chiave nuova ed interessante. Così come anche gli scontri son creati e sviluppati in modo non convenzionale. Ma alla fine parliamoci chiaro, se apprezzate le donne guerriere o le storie d'amore non convenzionali ma anche solo lo stile utilizzato dall'autrice, non potete non innamorarvi di Kitsune to Neko.
Ecco il tributo di KumiShire alla nostra Yaruki
Intervista all'autrice:
KumiShire, sei la prima candidata che presentiamo ufficialmente per la categoria indie dello Yaruki: pronta?
Prontissima!
Cosa ne pensi del fumetto japstyle? Quali sono gli autori e le opere che ti hanno ispirato maggiormente?
Penso che lo stile giapponese ormai sia parte integrante di molti fumettisti. Essendo cresciuti circondati da fumetti ed animazioni giapponesi è normale che il tratto di fumettisti si sia evoluto verso quello stile, anche creando degli ibridi interessantissimi e che hanno creato un’atmosfera più “fresca” ed innovativa nel panorama italiano ed europeo in generale.
Durante questi anni ho avuto modo di leggere un sacco di fumetti ed ognuno di loro mi ha influenzato in piccole cose riguardo alla tecnica e anche allo stile narrativo. Sono così tanti che non saprei dare dei nomi precisi! Di certo inizialmente, una delle opere che mi ha appassionato di più ed assolutamente uno dei primi fumetti che ho effettivamente iniziato a collezionare seriamente è stato Inuyasha di Rumiko Takahashi. Credo che sia l’opera che mi abbia spinto di più ad intraprendere questa carriera e anche quella che mi ha fatto innamorare di più del Giappone in generale.
Partiamo immediatamente del tuo stile: come nasce e come si è evoluto?
In realtà questo stile doveva essere un esperimento, non pensavo minimamente che KtN avrebbe avuto un tale "successo". In realtà a me non piace disegnare prettamente in bianco e nero, anche per quello mi sono avvicinata a questo stile: volevo usare almeno qualche colore per dare atmosfera ed avere un minimo di profondità. Anche per una questione di velocità: disegnare un'intera opera a colori pieni porta via un sacco di tempo e io, avendone poco volevo massimizzare la mia produzione.
Lo stile che sto usando recentemente è frutto di diversi studi sulle vecchie illustrazioni giapponesi. L’uso del pennello e il tratto particolare mi ha sempre affascinato e stavo cercando di adattare il mio stile per un libro illustrato che volevo realizzare due anni fa. Inizialmente quando lo provai ad imitare cambiai anche il mio stile di disegno, rendendolo appunto anche più simile alle stampe, poi successivamente ho solo deciso di usare la tecnica d’inchiostrazione ed usare uno stile più “realistico” per la figura umana, proprio come la disegnavo in precedenza. Mi hanno ispirato molto opere come Kagemusha, disegnato da Hirotaka Kurofuji, anche se non sono minimamente vicina alla sua padronanza con l’uso del pennello. Non ancora.
Cosa ti ha portato a creare Kitsune to Neko?
Kitsune to Neko doveva essere solo una one-shot di 24 pagine. Un anno e mezzo fa ero un po’ bloccata: avevo un progetto che mi portavo dietro da 3 anni senza riuscire effettivamente a portarlo avanti (e adesso è di nuovo nel cassetto), a causa del poco tempo e volevo fare qualcosa per sbloccarmi e darmi finalmente una mossa. Ho saputo della 24 ore comics, la maratona a fumetti che si svolge due volte l’anno su Facebook, organizzata da Bigio, Dado e Sio e ho pensato “proviamoci”. Mi è sembrata un buon campo di prova per lo stile che stavo studiando e anche per testare le mie capacità: alla fine non ho terminato il fumetto in 24 ore, ma ho avuto un’incredibile reazione da parte del “pubblico”, che voleva di più. E anche io mi ero affezionata ai personaggi, c’era ancora tanto da raccontare oltre quelle 24 pagine. E così è iniziato il webcomic.
Per quanti volumi si protrarrà?
Difficile da dire. Stavo giusto organizzando gli appunti su tutti gli eventi che accadranno e penso che ne usciranno fuori anche due o tre volumi, la lunghezza non mi è ancora chiara, perché molto spesso tendono a venirmi nuove idee durante la realizzazione. Quello che è certo, è che ci saranno altri due cicli narrativi, in cui ci saranno due antagonisti diversi, Hitomi e Shinju dovranno affrontare parecchie difficoltà, ma porterà la loro relazione ad essere sempre più profonda… e in più ci saranno nuovi personaggi con le loro storyline!
Quali pensi siano i suoi punti di forza? Perché dovrebbe essere votata?
Ah, ma io non sono brava a giudicarmi! Posso solo dire che quando realizzo una storia cerco di stare attenta a tutti i particolari, odio i “buchi di trama” e cerco di non crearne mai, anche se potrebbe semplificarmi il lavoro. Ogni mio personaggio lo lascio evolvere naturalmente, certe volte è il personaggio stesso che mi suggerisce la sua backstory (sembro una pazza se dico così?!). Kitsune to Neko è una storia molto importante per me, ci ho investito tanto del mio tempo e sto cercando di curare ogni dettaglio per fare in modo che i lettori apprezzino ogni singola tavola. Mi piacerebbe moltissimo che questi sforzi vengano premiati, ma ad ogni modo ho tanti altri colleghi meritevoli selezionati per lo Yaruki (io stessa tifo per un’autrice in particolare, lo ammetto ahah), quindi in realtà spero solo che vinca il migliore. Comunque spero che andiate a leggere il mio fumetto, vi assicuro (spero?) che non ve ne pentirete!
Hai fatto determinati studi sul Giappone prima di scrivere quest’opera? Ci sono personaggi storici che hanno attirato la tua attenzione?
Come ho già detto precedentemente, Inuyasha mi ha introdotto alla cultura giapponese ai tempi delle medie e da lì non sono più riuscita a staccarmi da questa passione. Da anni leggo qualsiasi cosa inerente a questo paese e ovviamente quando ho deciso di scrivere KtN mi sono subito prodigata ad informarmi ancora di più nel dettaglio, anche per creare i personaggi e le relative backstory. Le figure storiche che mi hanno intrigato maggiormente sono le onna-bugeisha, ovvero le donne-guerriere, che mi hanno ispirato nella creazione di Hitomi, la sterminatrice di demoni. In particolare mi sono basata molto sulla figura di Tomoe Gozen, servitrice di Minamoto Yoshinaka, che anche se non è una figura storica “confermata”, nell’Heike monogatari viene descritta come: "particolarmente bella, con la pelle bianca e i capelli lunghi. Era anche un arciere notevolmente forte, mentre come spadaccina era un guerriero che valeva più di mille, pronta a confrontarsi con un demone o un dio, montando a cavallo nel corso di marce ininterrotte con superba abilità. Ogni volta che una battaglia era imminente Yoshinaka la inviava al fronte come suo primo capitano, indossando una resistente armatura, una spada di grandi dimensioni ed un potente arco. Si esibì in atti di valore più di tutti gli altri suoi guerrieri.”
Quali sono i tuoi sogni artistici? Quali obiettivi ti poni?
Mmmh. Sono una persona semplice, mi piacerebbe solo poter essere una fumettista a tempo pieno, senza altri lavori part-time che mi rallentano il mio processo creativo! Non punto a diventare “la miglior fumettista del mondo!” come potrebbe dire un protagonista di un manga shonen, ma mi basterebbe essere riconosciuta come tale e far leggere le mie storie a più persone possibili! Insomma, per il resto basta che mi arrivi la “pagnotta” a casa, più guadagno più posso disegnare in tranquillità ahahah!
Ho un sacco di obbiettivi al momento: in ballo ho diversi progetti da portare avanti, tra cui la collaborazione con la collega Nikoi con cui sto creando “Yuki no Hitodama - Fuoco Fatuo di Neve” (insieme abbiamo creato il Team Ku•Koi) ed inoltre ho anche un fumetto in lavorazione per la casa editrice Aoi Manga “La Maledizione Bianca”. Senza dimenticare Kitsune to Neko, penso che per i prossimi 5 o 6 anni sarò super impegnata in queste tre saghe fantasy! (Insomma, il mio obbiettivo ultimo è arrivare viva alla fine di tutti questi progetti super impegnativi!)
Grazie infinitamente per il tempo che ci hai concesso: saluta i tuoi fan e coloro che ti scopriranno quest’oggi!
I miei lettori sono dei santi, sono una ritardataria cronica a causa dei mille impegni giornalieri, perciò vi dico solo: GRAZIE, VI VOGLIO BENE!
Per coloro che non mi conoscono, spero solo che le mie storie vi piacciono, io ce la metterò tutta anche per voi!
*lancia cuori e gattini*
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Grafiche a cura di Megane郭
Che sia lavoro part time o full time è necessario, ma nello stesso tempo è continuamente in contrapposizione con il tempo che si vuole dedicare al processo creativo (e la creatività risente anche della stanchezza, non è facile sfruttare il tempo che resta tra lavoro, casa, e un minimo di svago comunque necessario).
Ci vorrebbe un "fondo per la realizzazione dei sogni"....
Auguro intanto buona fortuna a KumiShire (che ha uno stile di disegno davvero interessante).
Sembra bello! *_*
Il suo stile grafico è davvero ispirato e a suo modo originale, e poi l'ambientazione in epoca Sengoku è particolarmente suggestiva.
In bocca al lupo per lo Yaruki e per il prosieguo della sua avventura fumettistica
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