Alla fine del 2006 un articolo su ComiPress, tradotto in inglese dal sito di Yu Yu Journal, denunciava la forte presenza di espliciti contenuti sessuali nei moderni shoujo manga. Yu Yu Journal aveva ricevuto in risposta tante lettere dai suoi lettori. Molti di questi dicevano che gli editori dovevano darsi una regolata; gli adulti erano ovviamente i più preoccupati dalla tendenza.
Alcuni auspicavano la creazione di un comitato sulla moralità per vigilare sulle pubblicazioni per ragazzi. La preoccupazione di alcuni genitori era che in questi fumetti, letti anche da giovanissimi, potessero passare idee sbagliate sul sesso, in grado, in qualche modo, di disturbare il sano sviluppo della sessualità dei ragazzi. Inoltre, qualcuno si lamentava del fatto che l'educazione sessuale nelle scuole e nelle famiglie non funzionasse ancora a dovere, e che in queste pubblicazioni la tendenza a mostrare atti sessuali più o meno espliciti fosse in costante aumento, ad esempio, rispetto a 10 anni prima. Sembra anche che la vendita di questi materiali fosse unicamente a discrezione dei commessi.
Un professore molto preoccupato puntava piuttosto il dito contro i doujinshi, fatti da fan e basati su personaggi molto popolari nei manga.
Questi prodotti spesso e volentieri hanno carattere sessuale. I doujinshi hanno una distribuzione meno controllabile e per cui sono meno soggetti a restrizioni.

Ma cosa ne pensano gli editori? Ecco quanto affermava un direttore editoriale di un famoso magazine di shoujo manga:
“L’amore è uno dei grandi temi degli shoujo manga. E’ impossibile tenere completamente fuori rappresentazioni sessuali – sono proprio il risultato delle relazioni amorose.”.
L'editore ammetteva anche che i contenuti sessuali negli shoujo fossero diventati molto più ricorrenti di 10 prima, ma anche perché i ragazzi d'oggi hanno molte più occasioni di accedere a contenuti simili, e non solo nei fumetti. Sembrerebbe anche che le famiglie siano divenute più tolleranti sulle questioni sessuali: "La nostra società sta perdendo la sua insofferenza verso le produzioni sessuali.", diceva.

Yama Ryokichi, il presidente del Comitato per la Moralità Editoriale dello JMPA (Associazione degli Editori Giapponesi di Magazine) diceva che baci e rapporti sessuali sono ammissibili, ma non scene di stupri e spiegazioni di tecniche sessuali. I ragazzi, secondo lui, sarebbero in grado di distinguere tra finzione e realtà e non esisterebbe ragione di pensare che i ragazzi possano copiare dai manga questi comportamenti per commettere crimini sessuali. "Se i genitori di questi ragazzi non sanno accettare i manga, è giusto che ne parlino coi loro figli".

Nel marzo 2006 la prefettura di Osaka rese effettiva "la legge sulle pubblicazioni dannose" (Harmful Book Act) per gli shoujo manga, secondo la quale se un manga o un magazine viene identificato come "harmful book", dev'essere vietato ai minori di 18 anni.
Prima di allora non esisteva in Giappone nessun’organizzazione in grado di vigilare sulle pubblicazioni per ragazzi.

Fonti:
ComiPress.
Yu Yu Journal.