Correva l’anno 2005 quando Yuki Midorikawa lanciava sulle pagine di LaLa DX Natsume Yuujinchou, quella che sarebbe stata la sua prima serie lunga che le avrebbe garantito per anni un enorme successo. Se la giovane mangaka non si aspettava di poter portare avanti tanto a lungo la sua opera, allo stesso modo non immaginava che, appena a tre anni di distanza, ne sarebbe stata tratta una serie animata.
“È successa una cosa bellissima, quindi ve la comunico qui. Natsume Yuuijinchou diventerà una serie animata. Forse il risultato spiazzerà qualche lettore, ma se penso che diventerà una nuova opera realizzata con l’aiuto di tante persone mi sento molto felice. Vi prego, vegliate su di esso insieme a me.”
Quest’anno festeggiamo quindi il decimo anniversario della prima serie animata, alla quale ne seguirono altre 5 più svariati oav e un film previsto per il prossimo Settembre.
Il successo di Natsume e Nyanko-sensei non si è mai fermato e anzi, ha continuato a crescere con il tempo rendendo il vecchio gattone una delle figure più amate del mondo dei manga.
Ma cos’è che ha reso speciale questa serie? Scopriamolo nelle parole della sua autrice e dello staff che ha lavorato all’anime.
La prima serie di Natsume Yuujinchou viene trasmessa durante la stagione estiva 2008 su TV Tokyo. Composta da 13 episodi, prodotta dallo studio Brain's Base, diretta da Takahiro Omori (il quale si occuperà anche di tutte le stagioni successive) con Yumi Sato a dirigere le animazioni.
La trama è ben nota al grande pubblico: Natsume, proprio come sua nonna Reiko, ha il dono di poter vedere gli spiriti. Ma la nonna non era in grado di governare questo potere al pieno della sua potenza e si è trovata costretta a racchiudere le anime e gli spiriti che la tormentavano all'interno di un libro. Ora che Natsume l'ha ereditato, si apre per lui una nuova avventura, tra spiriti che si vogliono vendicare e altri che gli chiedono aiuto.
Natsume Yuujinchou racconta quindi la storia di un ragazzo capace di vedere il mondo in modo diverso, che ha la capacità di scorgere qualcosa che non appartiene alla realtà umana. Il suo rapporto con Nyanko-sensei, la crescita verso l’accettazione di sé e gli incontri/scontri con gli yokai sono i punti fondamentali di questa storia, resa affascinante proprio dalla presenza di queste misteriose creature del folklore nipponico.
In un’intervista Yumi Sato ci spiega cosa, dal suo punto di vista, renda interessante le storie sugli yokai:
“Mi piacciono le interazioni tra umani e yokai, a volte sono felici, altre volte tristi. Nel caso di Natsume queste interazioni così forti a livello emotivo riguardano proprio queste creature e l’ho trovata una cosa molto toccante”
La serie ci racconta infatti del rapporto tra due mondi molto diversi la cui coesistenza è resa difficile proprio dalle diversità che caratterizzano i due universi, laddove umani e yokai vengono presentati con pregi e difetti che paradossalmente paiono accomunarli. Questo è quello che Natsume capisce giorno dopo giorno, vivendo dei momenti ora tristi ora felici ma che immancabilmente gli insegnano che sentimenti come l’affetto o il desiderio di rivedere una persona amata siano praticamente universali.
Sempre la Sato ci parla delle difficoltà incontrate nell’approccio al protagonista:
“Natsume-kun è stato un personaggio difficile: come scelgo i suoi abiti? Le parole che userà? Tutto questo può fare una grande differenza nella percezione degli spettatori. Ho studiato attentamente questo personaggio e lo stesso ha fatto Kamiya-san, il suo doppiatore, che è sempre stato molto attento mentre lo interpretava. Una volta, il character designer Takada ha avuto una lite con Omori riguardo una performance: “Natsume non è così! Questa non è la sua personalità!”
Il regista Omori spiega invece che in un’opera come Natsume, così come per gli shojo in generale, la difficoltà sta nel rendere in ogni frame la grande quantità di espressioni facciali dei personaggi.
Uno dei punti di forza dell’anime è certamente il suo setting immerso nella natura. Yuki Midorikawa si è ispirata ai luoghi della sua infanzia, alla campagna giapponese di Kumamoto e ha quindi ambientato l’opera in un tranquillo paesino immerso tra i boschi e circondato da fiumi e montagne. In un free talk del manga racconta della sua felicità nel sapere che lo staff dell’anime si sarebbe recato a Kumamoto per studiare le location da utilizzare. Il risultato è decisamente apprezzabile.
La Midorikawa continua ad esprimere il suo entusiasmo raccontando la sua esperienza in sala doppiaggio durante la registrazione del primo episodio:
“Mi preoccupavo che la presenza dell’autore potesse essere d’intralcio, ma incontrare di persona coloro che daranno vita ai tuoi personaggi è una grande fonte di energia che mi ha riempito il cuore.”
I doppiatori scelti per l’anime furono gli stessi che si erano occupati del drama cd, ossia Hiroshi Kamiya per Natsume e Kazuhiko Inoue per Nyanko-sensei. I due sono ancora oggi molto legati alla serie, Kamiya ha anche dato il nome del gattone protagonista al suo micio (un Blu di Russia che ha avuto un tale successo da avere persino un suo merchandising). Egli stesso ci racconta della sua visione del rapporto tra il protagonista e lo yokai che lo affianca:
“Nyanko-sensei è come una figura paterna per Natsume, a volte è un animale domestico. La loro relazione sembra quasi quella tra schiavo e padrone. Il loro rapporto cambia con il passare del tempo, dipende dalla situazione e dalle circostanze. In ogni caso, Nyanko-sensei continuerà a vegliare su Natsume.”
La forza di Natsume Yuujinchou, il segreto del suo successo, sta quindi nell’insieme di tanti elementi che la sua creatrice ha messo su carta e che l’animazione ha trasposto al meglio: un paesaggio immerso nella natura, la semplicità della campagna, un tratto gentile e delicato, una trama dai contorni fantastici e onirici e dei personaggi a cui è impossibile non affezionarsi.
Il manga (da noi in Italia pubblicato da Planet Manga) si avvia verso il quindicesimo anno di pubblicazione e non accenna a finire, possiamo solo sperare che altre trasposizioni anime continuino di pari passo con esso, dandoci la possibilità di immergerci ancora nel mondo magico e misterioso di Natsume e Nyanko-sensei.
Il manga (da noi in Italia pubblicato da Planet Manga) si avvia verso il quindicesimo anno di pubblicazione e non accenna a finire, possiamo solo sperare che altre trasposizioni anime continuino di pari passo con esso, dandoci la possibilità di immergerci ancora nel mondo magico e misterioso di Natsume e Nyanko-sensei.
Avevo scoperto quest'opera prendendo in mano le prime due stagioni dell'anime e ne sono rimasto piacevolmente colpito, tanto da iniziare a seguire il manga pubblicato in italia; mi è entrato nel cuore, non di prepotenza ma pian piano, come un'amicizia che si costruisce a piccoli passi senza grandi pretese ma che alla fine ci regala molto affetto.. in questo trovo che l'opera rispecchi appieno il carattere Natsume.
Non avrei trovato parole più azzeccate..XD
Mi piace poi il tratto del manga, che si presta moltissimo a questa narrazione "soft" ma capace anche di trasmettere molto.
Ho comprato anche il manga e sono felicissima che abbia avuto tutti questi adattamenti animati. Vorrei che Natsume durasse per sempre. Mi sono davvero affezionata molto a questo titolo e ai suoi personaggi ❤
Detto questo, Natsume è una di quelle che serie che non ti aspetti ti colpiscano così profondamente, eppure lo fanno. Non è un "Attacco dei Giganti" pieno di azione, colpi di scena o plot twist, nessuno combatte, non ci sono storie d'amore per i personaggi principali (non ancora almeno), nessuno si evolve o finisce in altri mondi o parla di videogame... ma la storia è permeata di un'atmosfera malinconica e dolceamara che è indimenticabile.
Il senso di pace, di meraviglia, misto ad una nostalgia malinconica per cose che non si sono neanche vissute di persona sono elementi unici di quest'opera. È una delle tante storie dove un essere umano ha a che fare con youkai, ma anche molto, molto di più. Per certi versi ricorda Mushishi, anche se la storia si concentra un pizzico di più sulla crescita personale del protagonista.
A chi volesse iniziarla ma si sentisse un pò sconfortato per il numero degli episodi, consiglio la visione di Hotarubi no Mori e, un piccolo film tratto da un'altra opera della Midorikawa, che presenta uno stile e delle atmosfere molto simili a quelle di Natsume. Se vi piace quello, beh, siete pronti per innamorarvi di Natsume.
Quando conclusi la visione della prima serie tanti anni fa il mio unico rimpianto era che un anime del genere difficilmente sarebbe andato oltre. Un pò per il tema, lo stile narrativo, e per il fatto di non essere un titolone mainstream ma una cosa molto di nicchia. Non si fanno molti gadget o videogame su un'opera come Natsume. E all'epoca non esisteva il concetto di fare mini serie annuali su manga in corso, come è adesso per cose come Boku no Hero Academia. Una volta che raggiungevi il manga era la fine, perché nell'attesa di accumulare altri capitoli l'interesse era scemato. Al limite potevi sperare in un film o qualche oav, ma era molto difficile.
Invece Natsume è andato oltre ogni mia previsione, arrivando a contare ben sei stagioni anche a distanza di anni l'una dall'altra. Si è insinuato nei cuori delle persone e ha trovato il suo posticino, senza troppo clamore ma forte di un amore costante dei fan e di una qualità praticamente immutata. Mi dispiace che il manga non venda meglio in Italia, e che ormai sia praticamente una serie impossibile da licenziare (troppi episodi, troppo di nicchia). Però davvero se non lo avete ancora visto fatelo, perché è una chicca.
Ho iniziato a comprare il manga non appena la Planet ha cominciato a pubblicarlo, più o meno, probabilmente il tratto della Midorikawa può non piacere, non fece impazzire nemmeno me, ma con l'andare avanti nella lettura ciò che più mi catturava era quello che i personaggi avevano da raccontare e come il protagonista interagisse con loro.
Mi sono ritrovata a rilassarmi tanto, inoltre adoro quando i mangaka dedicano dei piccoli spazi per lasciare commenti, siano essi di apprezzamento/ringraziamento o altro. Mi fa davvero piacere.
Purtroppo con i miei tempi sono rimasta indietro con le pubblicazioni, così mi sono approcciata all'anime e mi piace davvero un sacco. Nel corso della serie sembra di crescere, di conoscere insieme a Natsume ciò che riguarda sia il mondo degli spiriti che quello degli umani. Natsume vive e comprende la paura, la tristezza, la solitudine, il calore, la famiglia, gli amici. Nel corso degli anni incrocia molti spiriti e ogni tanto, nel presente, ripensa alle esperienze che ha vissuto, le guarda con luce diversa e manda un messaggio a tutti quegli spiriti e umani che ha incontrato nel suo percorso... per dire che sta imparando ad avvicinarsi e ad aprirsi a tante cose, pur mantenendo una certa attenzione.
Natsume mi dice costantemente che, pur con tanti problemi e sofferenze, è sempre grato di quello che ha e non smette mai di esserlo perché lo protegge. Dall'inizio si sente come un peso, sensazione che man mano va a sfumare un po', leggermente, fino a farlo ricredere in parte, per certi versi. Sicuramente quel peso è ancora lì, ma io mi auguro che quando si dovesse arrivare alla fine lui possa sentirsene completamente libero.
D'altro canto spero di poter camminare insieme a lui ancora per un po' e non vedo l'ora che esca il film.
In attesa spasmodica del film, gli auguro altri 10,20,100 anni di successi. <3
Adesso, però, aspettiamo la nuova stagione della serie! (sigh!).
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