Le case di produzione Giapponesi Imagica e Oriental Light and Magic (OLM) hanno unito le forze con il Nara Institute of Science and Technology (NAIST) in un progetto davvero ambizioso: lo sviluppo di un sistema di colorazione automatica nella produzione animata.

La Imagica è una compagnia specializzata in tutto ciò che riguarda la produzione video, come la ripresa, il doppiaggio, l'editing e lo streaming. Uno dei suoi bracci è nientemeno che Oriental Light and Magic, ovvero lo studio d'animazione dell'anime di Pokémon, specializzato in animazione 2D, 3D ed in effetti speciali.

Il sistema di colorazione automatica sviluppato da questi due produttori si basa sulle recenti innovazioni nel campo del deep learning applicato alle macchine. I ricercatori hanno sviluppato un color script che corrisponde a diversi segmenti dell'immagine da colorare, applicato sul fotogramma grazie ad un algoritmo in grado di imparare ed adattarsi segmento dopo segmento. Nonostante i ricercatori della NAIST sostengano di essere i primi ad aver ideato un sistema di colorazione deep learning così sofisticato nel campo dell'animazione, ciò viene già applicato in altri campi in maniera più blanda, come ad esempio nella colorazione di immagini in bianco e nero.

Anche se al momento la tecnica in questione è nella fase preliminare del suo sviluppo, i ricercatori sono determinati ad aumentare l'efficacia della sua accuratezza e precisione al fine di poterla utilizzare in modo ufficiale nella produzione animata già a partire dal 2020.
 

 Il progetto sarà presentato alla conferenza internazionale sulla computer grafica SIGGRAPH Asia 2018, presso cui il supervisore di ricerca e sviluppo della OLM Ken Anjyo sarà presidente. 

Ricordiamo che alcuni editori si sono già serviti dell'intelligenza artificiale per colorare alcune pagine dei manga. La Hakusensha utilizzò il software di colorazione automatica PaintChainer, sviluppato da Taizan, per realizzare la versione a colori del manga Kekkon x Renai di Akira Hagio e Watashitachi xx Shimashita di Asuka Sora.

Questo sembra essere l'ennesimo baluardo di quello che sarà un futuro piuttosto incerto per l'animazione in generale, di imprevedibile sviluppo. Ancora una volta è notevole come l'impiego dell'intelligenza artificiale sia un obiettivo a cui pochi sembrano capaci di rinunciare, soprattutto quando esso si rivela in grado di snellire il carico di lavoro degli animatori e diminuire le spese di produzione. Già l'anno scorso il presidente del network giapponese dedicato all'animazione AT-X, Keisuke Iwata, dichiarò come l'intero processo di produzione possa, in futuro, essere sostituito dall'intelligenza artificiale. Sostenne infatti che la IA possa svilupparsi fino a ritenersi creativa al pari degli umani.

Ma nonostante alcuni studi di animazione, come Polygon Pictures, abbiano abbracciato le nuove tecnologie di computer grafica e IA nelle loro creazione, sono ancora molti coloro che tengono a freno l'entusiasmo riguardo alle nuove tecnologie nel campo dell'animazione, ritenendo che CGI e IA possano, alla lunga, togliere il lavoro agli animatori.

Cosa ne pensate? Siete fiduciosi delle innovazioni tecnologiche messe a disposizione al campo dell'animazione? Quali settori possono maggiormente beneficiarne e quali, invece, potrebbero risentire del calo della manodopera? Ditecelo nei commenti!


Fonte consultata:
Anime News Network