Makoto Shinkai è finito ancora una volta sotto i riflettori: infatti, dopo il fortunato Your Name nel 2016, l’attenzione si è spostata sul suo nuovo film Weathering with you, uscito lo scorso 19 luglio e già un successo al botteghino giapponese. In passato i suoi lavori erano stati apprezzati da una vasta cerchia di fan di anime, ma ora come non mai il director è sotto gli occhi di tutti e sta ricevendo tantissime attenzioni, a detta sua mai avute finora.
In un’intervista al Japan Times Shinkai parla dell’effetto che Your Name ha avuto sulla sua vita e sul suo modo di lavorare:
In un’intervista al Japan Times Shinkai parla dell’effetto che Your Name ha avuto sulla sua vita e sul suo modo di lavorare:
“Mi ha fatto sentire intrappolato… e costantemente osservato. La gente mi saluta spesso per strada, alcuni per dirmi quanto abbiano amato Your Name, altri per dirmi quanto lo abbiano odiato.”
Infatti, nonostante la sua popolarità, il film campione d’incassi è stato fortemente criticato, effetto dovuto secondo l’autore a causa del fatto che sia rimasto per troppo tempo al cinema.
“Quando andavo al bar mi capitava di sentire qualcuno accanto a me che criticava il film, oppure quando ero a casa e mangiavo con la mia famiglia guardando la tv c’era qualche persona famosa che ne parlava male."
Shinkai continua affermando che era inevitabile che il successo scaturito da Your Name avrebbe inevitabilmente influenzato lo sviluppo di Weathering with you:
“Sono arrivato al punto di chiedermi se fosse meglio fare un film acclamato dalla critica o uno che avrebbero odiato ancora di più. Sentivo di dover creare un film che potesse far sentire ancora più coinvolti i critici e l’odio creatosi intorno a Your Name mi ha aiutato a capire quello che voglio fare come creatore.”
L’intervista termina con un focus sul nuovo film, a detta di Shinkai molto diverso dal suo predecessore:
“Visto che l’autore è lo stesso, naturalmente alcuni elementi saranno molto simili, ma volevo realizzare una storia completamente diversa. Dovevo allontanarmi da me stesso e dai risultati raggiunti con Your Name.”
Weathering with you, come i suoi predecessori, pone molta attenzione sui dettagli dei paesaggi, permettendo così allo spettatore di connettersi ulteriormente alla storia; è stato inoltre rivelato che il personaggio di Hina è stato involontariamente ispirato da “Kafka sulla spiaggia”: Shinkai infatti ha studiato letteratura al college e, essendo un grande fan di Murakami, ha ammesso che il collegamento è stato in un certo senso inevitabile.
Riguardo alla possibile reazione del pubblico, l’autore descrive il film come un grosso “esperimento sociale”:
“Non so se i temi del film riusciranno a toccare i più giovani, ormai sono vecchio. (…) In questo film volevo esplorare la necessità di mettere i propri bisogni davanti a quelli della società. (…) Alcuni saranno d’accordo, altri meno, ma sicuramente aiuterà le persone a capire in che tipo di società viviamo oggi.”
Riuscirà dunque Weathering with you a superare le alte aspettative dovute al successo di Your Name? Lo scoprirete solamente andando a vederlo al cinema, il 14, 15, e 16 ottobre grazie a Nexo Digital e Dynit.
Fonte Consultata:
thejapantimes
L'autore deve esprimere quello che vuole, se si cerca di accontentare qualsiasi tipologia di persona si limita l'arte
Non fa una piega in teoria ma se vuoi mangiare e farti supportare il film da produttori vari, non è la frase con la quale comincerei il mio pitch...
Al di là dei soldi, è comunque inevitabile che critiche (positive o negative) abbiano un impatto su quello che fai.
Mi pare di capire che, di fatto, lui dia molta più importanza a quello che pensa la gente rispetto a ciò che vuole realizzare. Di fatto Kimi no Na wa è una storia fantascientifica e di mistero, se doveva essere piazzato il romanticismo avrebbe potuto lasciar la seconda parte di film per l'effettivo incontro tra i due protagonisti, non di certo il viaggio nel tempo (?????). Ma si sa, dopo che i soldi sono stati fatti con 5cm al secondo e Il Giardino delle Parole, ossia film molto meno singolari, espressivi e significativi rispetto a quelli che per me sono stati i suoi più grandi capolavori (Kanojo to Kanojo no neko, Viaggio Verso Agartha), è difficile tornare indietro.
Ora sono molto curioso di capire cosa intenda dire con "mettere i propri bisogni sopra quelli della società", concetto interessantissimo per quanto riguarda la società giapponese che invece pensa I suoi componenti siano tutti parte di un grande ingranaggio e l'individualità soppressa, ma non vedo esattamente come questo ideale possa sposarsi con l'ennesima, petulante trama sentimentale su cui ormai quest'uomo ha basato tutte le sue fortune. Ma sono fiducioso: d'altronde se ne parla un gran bene.
Ho un'amica giapponese che ha visto il film e ha detto che le è piaciuto di più rispetto a Your Name. Personalmente ho un hype abbastanza alto, da fan di Shinkai sin dai tempi di 5cm al secondo non vedo l'ora che arrivi ottobre
Senza contare che per cercare di accontentare tutti, di solito si finisce per non accontentare nessuno, sé stessi in primis.
appunto, perchè le cose buone del suoi film sono il lato tecnico, non certo lo script e personaggi
Personalmente ho trovato Your Name l'opera meno appagante di Shinkai. Ma non per il successo che ha avuto, ma proprio come opera in sé, che mi risulta inferiore rispetto ai precedenti film, tranne dal punto di vista grafico.
Se con questo vuole cambiare registro rispetto al precedente, a me va più che bene.
Altrimenti evidentemente si vede che non è il mestiere adatto
Certo, lui ormai ha una sua fanbase solida, quindi ha più possibilità di rischiare rispetto a magari un autore più sconosciuto
Ti trascino al cinema anche con la febbre sappilo
Ultimamente non mi sembra ne abbia più fatto, dovrebbe riprenderli. Attraverso di loro si rigenerava.
Faccia la propria arte come sente e come esige . solo cosi escono le opere migliori.
poi ovviamente si dovrà scendere a compromessi. nel marketing moderno è cosi che funziona.
Ma questa radice non la perda mai!
https://www.rottentomatoes.com/m/your_name_2017
ma infatti per ora sono solo discorsi aleatori. ne riparliamo fra qualche anno
Se riesco però quello vorrei andare a vederlo con la mia ragazza ?
Sarò felice di andare al cinema ad ottobre per vedere il suo nuovo film (un grazie immenso a NEXO e DYNIT per avercelo portato così velocemente) nella speranza che questa pressione non lo abbia fatto troppo allontanare dalle tematiche narrative a lui tanto care e che lo contraddistinguono come regista.. incrociamo le dita!
Se proprio si deve scegliere, personalmente opterei per la critica, in quanto dovrebbe capirne un po' di più.
Tralasciando il fatto che il pubblico rimane incontentabile per sua natura, seguire il pubblico si tradurrebbe nel seguire il trend del momento.
Tutta questa pappardella ha un nome e si chiama intervista
Shinkai non ha fatto altro che rispondere alle domande che gli sono state poste dal japan times, non ci vedo nulla di male
La commercialita' a Shinkai ha fatto bene comunque, Your name è la sua cosa migliore, ma i veri grandi registi sono altrove.
Perché, c'è ancora il reato di lesa maestà e me lo sono perso?
Fermo restando che apprezzo sia Miyazaki sia parzialmente Shinkai, ma cosa significa esattamente il tuo post? La gente può pensare quello che vuole, anche negativamente, pure riguardo artisti unanimitamente acclamati. E ci mancherebbe pure...
la gente è molto frustrata, a volte.
concordo,l'animazione decente ormai è morta da tempo
Kimi no na wa è tra i suoi lavori peggiori, forse solo Hoshi wo ou kodomo è inferiore, a mio parere. Critica da finto alternativo con la puzza sotto il naso, che poco sembra conoscere il regista e che si accoda alla moda di criticare ciò che ha successo…
Che poi ci siano/siano stati registi migliori (tipo Kon), non lo escludo.
Ragazzi ricordiamoci che Shinkai nasce come animatore e regista amatoriale. Basti pensare alla sua prima opera 'lei e il gatto' o 'Voices of a Distant Star', entrambi realizzati a casa nel tempo libero. Dico questo perchè di Shinkai si può dire tutto ma non che sia commerciale. Ha sempre seguito i suoi temi principali - amore/tempo/distanza.
Sono d'accordissimo, infatti mi infastidiscono le critiche, tra l'altro spesso superficiali e mal o per nulla argomentate, che gli vengono mosse alla cieca, tanto per far vedere che "io non la penso come gli altri".
Ammetto che Koe no Katachi è un'opera bella, ma non è un'opera originale essendo tratto dal fumetto. Your name invece è un'opera inedita e nasce come pellicola. Personalmente non li metterei sullo stesso piano di paragone.
L'arte è per il pubblico... accontenta te stesso e il pubblico.
Sono curiosa per questo nuovo film, soprattutto se sarà qualcosa di diverso.
Ma una cosa che ho imparato scrivendo è che prima di tutto bisogna accontentare se stessi... anche se ammetto che ragionando a livello di marketing diventa difficile da applicare. E anche a livello mentale.
Di Shinkai ho visto tutto, regista molto sopravvalutato.
Mediocre sceneggiatore, ha una poetica anche interessante, ma incapace di svilupparla narrativamente. Punta molto sul lato visivo, ma senza donare ad esso profondità; fondali pompati belli a vedersi, ma cosa c'è oltre la superficie? Nulla, perchè Shinkai non và oltre il significante, non a caso con Your Name venute meno certe manie autoriali, è senz'altro il suo lavoro più genuino e sincero, imperfetto, ma di gran lunga la sua cosa migliore. Un buon film finalmente.
Kon, Oshii, Hosoda etc... sono su un altro piano di realtà.
gli altri sono finti alternativi ma tu usi il titolo originale in jappo "Kimi no na wa", abbiamo un titolo per noi occidentali ed è "Your Name", facile da ricordare e come si scrive, usatelo
Lol
Ma cosa ti importa e cosa ti cambia se l'utente preferisce il nome originale?
1) Avrai notato, credo, che il mio "finto alternativo" era una ripresa del commento precedente di Kabutomaru atta a "rigirare la frittata", se così si può dire. Per la verità, tutto il commento era costruito su questo espediente, passami il termine, retorico.
2) Mi dispiace ma continuerò a usare i titoli originali: perché dovrei usare l'inglese? Qualora sia presente una traduzione ufficiale italiana, è mia libera scelta se adottarla o no ma in generale, se posso e se li conosco, preferisco i titoli originali, perché...sono gli originali, non credo servano giustificazioni.
Concordo sul lato sceneggiatura, non è la freccia migliore che ha in faretra, ma sul resto abbiamo opinioni diverse. Quello che mi piace di Shinkai è proprio la sua poetica, il suo non detto, il suo uso dei paesaggi e di certi elementi ricorrenti per dare significato e intensità a determinati momenti narrativi; anche alcune scelte di regia, come l'inquadratura sulla scena finale di Byosoku 5 cm, mi piacciono tantissimo. Mi ci ritrovo molto. Kumo no mukou, yakusoku no basho, per esempio, mi ha lasciato tanto (e considera che Shinkai ha scritto pure il testo della canzone finale, bellissimo, poi cantata divinamente da Kawashima Ai), penso che quello sia il suo lavoro migliore: narrativamente è assolutamente imperfetto (a mio parere avrebbe meritato una serie di 26 episodi canonici per uscirne meglio) ma trovo che sia quello il suo lavoro più genuino, per usare le tue parole. Kimi no na wa mi ha dato subito l'impressione di essere stato non dico dettato ma certamente guidato in misura maggiore da logiche "commerciali" (non mi piace abusare di questa parola ma non saprei come indicarti quello che intendo). Sinceramente mi sfugge cosa tu possa trovarci di genuino, oppure non ho capito che cosa intendi dire.
Su Kon mi sono già espresso e anche su Oshii non ho nulla da dire ma Hosoda, secondo me e per quello che ho visto, non ha molto su Shinkai: ho amato Toki wo kakeru shoujo ma Ame e Yuki, i bambini lupo (non ricordo l'esatto titolo originale e non ho voglia di andare a controllarlo, senza contare che così, per una volta, accontento Destroyer Zilla) e Mirai no Mirai (che ho anche visto al cinema, per dire che da Hosoda comunque mi aspetto anche abbastanza) mi hanno deluso parecchio, li ho trovati un po' vuoti, soprattutto il secondo. In parole povere, mancavano sul piano comunicativo. Sugli altri film non mi esprimo, non avendoli visti.
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