Il 20 marzo, ospiti a Firenze dell'Accademia Nemo, abbiamo avuto modo di intervistare MASAMI SUDA.
Nell'intervista quindi non ci limitiamo a chiedere solo di Hokuto no Ken ma cerchiamo di coprire tutta l'attività di Suda, che alla fine ci regala pure uno sketch dal vivo!
Masami Suda
Nasce nella prefettura di Saitama nel 1943 ed è uno dei più importanti animatori mai esistiti. Da sempre attratto dai manga e dall’arte in tutte le sue forme, entra nel mondo dell’animazione grazie
alla prestigiosa casa di produzione Tatsunoko e sarà sotto quest’ultima che inizierà a lavorare a tante e diverse serie di successo che lo formeranno nel tratto, forgiando il suo personale stile realistico (elemento tipico della stessa Tatsunoko). Tra le varie serie vanno ricordate sicuramente Kurenai Sanshiro, meglio conosciuta da noi come Judo Boy, Mach Go Go Go (conosciuto anche come Speed Racer), Kagaku Ninjatai Gatchaman e Uchu No Kishi Tekkaman. Dopo questa esperienza, Suda decide di passare alla Toei Doga (in seguito Toei Animation) come libero professionista dove curerà diverse opere come animatore, direttore dell’animazione e soprattutto come character designer.
Suda disegna davanti a noi Tekkaman per l'asta di beneficenza che si è svolta durante il Be Comics di Padova
E’ qui che nel 1984 lavorerà per la serie che più lo identifica, rendendolo celebre oltreoceano: stiamo parlando ovviamente di Seikimatsu Kyuseishu Densetsu – Hokuto No Ken meglio conosciuto alle nostre latitudini col nome di Ken il Guerriero. Per la serie del successore del colpo di Hokuto, Masami Suda si occuperà, oltre alla direzione dell’animazione, anche del difficile compito di character designer, curando lo studio grafico e la caratterizzazione dei personaggi. Chi se ne occupa è quindi chiamato a dare ai personaggi il massimo dell’espressività con il minimo del tratteggio e, se si pensa ad Hokuto no Ken, questo non era sicuramente un compito facile vista la complessità dei personaggi della controparte cartacea di Hara. Suda, però, risolverà egregiamente questo compito, semplificando sì i tratti, ma mantenendo comunque alta la qualità, dando così virilità e plasticità a Kenshiro e compagni.
Il lavoro su Hokuto no Ken non si è comunque limitato solo alla lunga prima serie; il Maestro curerà anche il film del 1986, dove ha potuto portare il disegno e la resa grafica a livelli ancora più alti e spettacolari e, successivamente, la seconda serie Hokuto no Ken 2 del 1987. Tra gli altri titoli i da ricordare: SF Saiyuki Starzinger del 1978, dove per la prima volta il Sensei ha curato il character design di una serie, Ganbare Genki(Forza Sugar), Sakigake!! Otoko Juku, Rokudenashi Blues 1993 (mai approdate in italia), e Slam Dunkdove sarà direttore dell’animazione per moltissimi episodi. Negli ultimi anni Masami Suda ha lavorando come character designer dell’anime Yo-Kai Watch.
Masami Suda è considerato il "papà" dell'anime di Hokuto no Ken (avendo lavorato sia al character design che all'animazione), ma probabilmente è stato il papà di una generazione, forse soprattutto in Italia dove il manga di Hara e Buronson non era famoso quanto la trasposizione animata.
Abbiamo il diritto e il dovere di ricordare Masami Suda non solo per Ken, difatti il maestro è senza dubbio uno dei più illustri animatori giapponesi, capace di segnare la storia di studi come Tatsunoko e Toei.
Tra le sue opere ricordiamo: Speed Racer, Tekkaman, Forza Sugar, Slam Dunk e molto, molto altro ancora.
Abbiamo il diritto e il dovere di ricordare Masami Suda non solo per Ken, difatti il maestro è senza dubbio uno dei più illustri animatori giapponesi, capace di segnare la storia di studi come Tatsunoko e Toei.
Tra le sue opere ricordiamo: Speed Racer, Tekkaman, Forza Sugar, Slam Dunk e molto, molto altro ancora.
Nell'intervista quindi non ci limitiamo a chiedere solo di Hokuto no Ken ma cerchiamo di coprire tutta l'attività di Suda, che alla fine ci regala pure uno sketch dal vivo!
L'intervista
Masami Suda
Nasce nella prefettura di Saitama nel 1943 ed è uno dei più importanti animatori mai esistiti. Da sempre attratto dai manga e dall’arte in tutte le sue forme, entra nel mondo dell’animazione grazie
alla prestigiosa casa di produzione Tatsunoko e sarà sotto quest’ultima che inizierà a lavorare a tante e diverse serie di successo che lo formeranno nel tratto, forgiando il suo personale stile realistico (elemento tipico della stessa Tatsunoko). Tra le varie serie vanno ricordate sicuramente Kurenai Sanshiro, meglio conosciuta da noi come Judo Boy, Mach Go Go Go (conosciuto anche come Speed Racer), Kagaku Ninjatai Gatchaman e Uchu No Kishi Tekkaman. Dopo questa esperienza, Suda decide di passare alla Toei Doga (in seguito Toei Animation) come libero professionista dove curerà diverse opere come animatore, direttore dell’animazione e soprattutto come character designer.
Suda disegna davanti a noi Tekkaman per l'asta di beneficenza che si è svolta durante il Be Comics di Padova
E’ qui che nel 1984 lavorerà per la serie che più lo identifica, rendendolo celebre oltreoceano: stiamo parlando ovviamente di Seikimatsu Kyuseishu Densetsu – Hokuto No Ken meglio conosciuto alle nostre latitudini col nome di Ken il Guerriero. Per la serie del successore del colpo di Hokuto, Masami Suda si occuperà, oltre alla direzione dell’animazione, anche del difficile compito di character designer, curando lo studio grafico e la caratterizzazione dei personaggi. Chi se ne occupa è quindi chiamato a dare ai personaggi il massimo dell’espressività con il minimo del tratteggio e, se si pensa ad Hokuto no Ken, questo non era sicuramente un compito facile vista la complessità dei personaggi della controparte cartacea di Hara. Suda, però, risolverà egregiamente questo compito, semplificando sì i tratti, ma mantenendo comunque alta la qualità, dando così virilità e plasticità a Kenshiro e compagni.
Il lavoro su Hokuto no Ken non si è comunque limitato solo alla lunga prima serie; il Maestro curerà anche il film del 1986, dove ha potuto portare il disegno e la resa grafica a livelli ancora più alti e spettacolari e, successivamente, la seconda serie Hokuto no Ken 2 del 1987. Tra gli altri titoli i da ricordare: SF Saiyuki Starzinger del 1978, dove per la prima volta il Sensei ha curato il character design di una serie, Ganbare Genki(Forza Sugar), Sakigake!! Otoko Juku, Rokudenashi Blues 1993 (mai approdate in italia), e Slam Dunkdove sarà direttore dell’animazione per moltissimi episodi. Negli ultimi anni Masami Suda ha lavorando come character designer dell’anime Yo-Kai Watch.
Tutto il suo lavoro è da antologia.
Avercelo un suo sketch!
Hayama ha lavorato praticamente lui nella seconda su buona parte delle animazioni anzi mi ha raccontato che un ep in particolare lo ha fatto tutto da solo lavorando come un pazzo...
Suda è l' uomo del chara e lo stesso hayama ha prima lavorato con lui nella prima stagione e poi ha seguito la sua scia nella seconda (migliorands a mio modesto avviso) ...tutto questo dovrebbe essere ancora on line nell' incontro fortunato che abbiamo avuto a roma a maggio e che ho ripreso in diretta sulla nostra pagina fb.
Di sicuro una botta di c...incontrare i due uomini chiave di uno dei miei anime preferiti di semore in pochi mesi
assolutamente. stupendi solo a vederli.
Suda, pur essendo bravissimo, aveva secondo me un tratto poco adatto a imitare quello di Hara.
Venne chiamato come chara dalla Toei perché all' epoca era ( uno dei pochi , se non l'unico) animatore nipponico dal tratto "realistico" e occidentalizzato .
Ma come lui stesso dice nell' intervista sopra, si accorse subito che "qualcosa non andava" nelle animazioni.
Hayama invece si rivelò più adatto a fare Ken, anche perché puntava meno sul realismo e più su un tratto grottesco ed esagerato , che poco somigliava a quello di Hara ma che fuzionava egregiamente ( ripeto, il suo Raoul Frankestein non azzeccava nulla con quello del manga, ma alzi la mano chi pensa non funzionasse egregiamente !)
Per farvi capire, il film del 1986 di Ken ha più la mano di Hayama che di Suda .
Cmq due grandi dell' animazione nipponica che insieme a un altro grande purtroppo scomparso ( il regista Toyo Ashida, regista di Arale e Principessa Gigi , con quest' ultima che compare in un episodio di Ken ), hanno creato un anime immortale ( altro che gli isekai e gli harem di oggi che vengono dimenticati dopo pochi mesi dall' uscita )
Già che ci siamo, mi sembra l'occasione giusta per condividire questo divertentissimo video su Ken
Recentemente è uscita sulla rivista Fumo Di China un'intervista fatta ad Hayama durante il suo recente viaggio in Italia...vi annoto una parte che riguarda proprio il suo impegno su Ken il Guerriero.
- Qual'è stato l'insegnamento più prezioso che le ha trasmesso Suda?
- Se volessi dirlo con le sue parole: la cosa più importante di questo lavoro è che "le cose fighe vanno disegnate in maniera figa"...... ( che ci dice tanto sull'uomo Suda).
- Cosa successe dopo, quando ricoprì lo stesso ruolo del suo mentore nella seconda serie di Ken il Guerriero ?
- Quello che ricordo è che durante la lavorazione del film ( sempre su ken) fui richiamato dalla Onion ( gruppo per cui ha inizialmente lavorato) per ricoprire il ruolo di Direttore della 2 serie di ken...Posso dire che il dinamismo e la tecnica di animazione del film, poi refusi nella seconda serie, sono il frutto dell'arte che Suda mi ha rasmesso.( e credo anche dell'esempio dell'impegno che aveva visto in Suda N.d.R). Quando ho iniziato a lavorare come direettore ( della 2 serie) avevo uno staff di disegnatori eccellenti questo ha fatto si che il carico di lavoro non fosse pesante.Successivamente, però, vi sono stati dei cambiamenti, con l'inserimento di disegnatori alle prime armi e le cose si sono fatte difficili perchè da un lato dovevo continuare il io lavoro di supervisione, controllo e correzione dei disegni degli animatori. Dall'altro dovevo formare quelle matricole. Avevo, in quei giorni, la responsabilità dei layout di quei giovani disegnatori davanti ai dirigenti della Toei e dovevo correggere centinaia di layout, una mole assurda di lavoro.Ma questa esperienza mi ha consentito di crescere professionalmente.
L'intervista è stata raccolta da Paolo Pugliese durante il BGeek. Pubblicata sul numero doppio di FdC uscito il mese scorso.
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