È da ormai un po' di tempo che mi pongo una domanda: cosa significa davvero crescere? So che può sembrare una domanda a tratti qualunquista, ma pensateci: per buona parte della nostra vita, ci sentiamo dire che dobbiamo crescere, che dobbiamo cambiare, maturare… Ma cosa significa davvero crescere? Rinunciare ai propri sogni in favore della sicurezza? Maturare caratterialmente per sopravvivere? Cambiare radicalmente a causa delle circostanze? Personalmente, non credo di essere ancora arrivato ad una risposta certa, ma ora come ora sono sempre più convinto che crescere significhi trovare un equilibrio fra altruismo e sano egoismo e, soprattutto, trovare il proprio posto nel mondo. In sostanza, ritengo che crescere significhi autoaffermarsi.
La recente visione di Weathering With You, ultima fatica di Makoto Shinkai, dà in tal senso ulteriori spunti di riflessione su cosa significhi maturare. La pellicola, infatti, fornisce la personale visione del mondo del regista, con la quale si può essere perfettamente concordi ma al contempo prenderne le distanze. La storia di Hodaka e Hina presenta difatti diversi punti interessanti e in grado di far riflettere lo spettatore. Sarà riuscita a soddisfare le aspettative? Direi di scoprirlo insieme.
Innanzitutto, è doveroso fare un plauso a Shinkai: da quando ha deciso di intraprendere il suo percorso sul tema “Amore e distanza”, il regista non aveva mai davvero osato articolare su più piani la trama. Qui, per la prima volta, decide di delineare anche delle sottotrame con premesse decisamente interessanti, e sviluppare le tematiche menzionate poc’anzi non solo attraverso la storia dei protagonisti, ma anche attraverso i personaggi secondari. Il ritmo della narrazione, pertanto, pur restando molto simile a quello di Your Name e di altri film del regista, risulta più interessante. Se l’intento è lodevole, però, la resa è deludente, in quanto lo spazio dedicato a tali personaggi è talmente esiguo, e per alcuni quasi nullo, da risultare troppo scarno per un vero approfondimento. La conseguenza sono quindi delle storie secondarie approssimate, e di alcune non sapremo neanche il finale né vedremo un minimo sviluppo. La speranza è che in futuro Shinkai insista in questa direzione, visto e considerato che molte delle piccole cose che accadono in questo film si rivelano alla fine collegate, anche se alcune lo sono in modo casuale e fastidioso.
Innanzitutto, è doveroso fare un plauso a Shinkai: da quando ha deciso di intraprendere il suo percorso sul tema “Amore e distanza”, il regista non aveva mai davvero osato articolare su più piani la trama. Qui, per la prima volta, decide di delineare anche delle sottotrame con premesse decisamente interessanti, e sviluppare le tematiche menzionate poc’anzi non solo attraverso la storia dei protagonisti, ma anche attraverso i personaggi secondari. Il ritmo della narrazione, pertanto, pur restando molto simile a quello di Your Name e di altri film del regista, risulta più interessante. Se l’intento è lodevole, però, la resa è deludente, in quanto lo spazio dedicato a tali personaggi è talmente esiguo, e per alcuni quasi nullo, da risultare troppo scarno per un vero approfondimento. La conseguenza sono quindi delle storie secondarie approssimate, e di alcune non sapremo neanche il finale né vedremo un minimo sviluppo. La speranza è che in futuro Shinkai insista in questa direzione, visto e considerato che molte delle piccole cose che accadono in questo film si rivelano alla fine collegate, anche se alcune lo sono in modo casuale e fastidioso.
Inoltre, la stessa trama principale pecca in molti punti: sono presenti infatti un paio di snodi fondamentali per gli eventi della stessa che non sono logicamente spiegabili. Non si tratta di cose relative alla componente mistica, a quello ci arriveremo dopo, ma di situazioni “comuni” che non potrebbero accadere e di eventi eccessivamente casuali. Va detto che qui si sente decisamente molto “l’effetto Your Name”. Il sapore di Weathering With You è infatti molto simile a quello della precedente opera del regista. Le similitudini e i collegamenti fra i due film non sono necessariamente un problema, in quanto si percepisce che quest’impronta stilistica di Shinkai sia voluta, e la divisione in macroparti della pellicola è decisamente meno accentuata di quanto lo era in Your Name. Gli eventi del film appaiono molto più collegati e scorrono decisamente meglio, dando così alla pellicola una maggiore chiarezza generale.
Purtroppo, causa un forte legame con sua precedente opera, determinati eventi all’interno del film e chiare citazioni a Your Name, sfociano in un fanservice molto fastidioso e fuori luogo. Shinkai, probabilmente, dovrebbe imparare a scindere il citazionismo dal fanservice, che quando fatto bene può anche piacere e rendere contenti i fan.
Rimanendo sempre in ambito trama, va approfondito un altro aspetto: la componente mistica, citata prima. In questo specifico caso, il regista ha deciso di dedicarsi ad un altro aspetto della religione Shintoista, spostandosi dal tema del filo rosso del destino al rapporto uomo-cielo e uomo-natura. Qui è meno accentuata che in Your Name, in quanto “relegata” ai soli poteri atmosferici della protagonista, ma molte cose non troveranno una spiegazione a meno che non si abbiano ricche nozioni di Shintoismo, che in certi passaggi non sarebbero comunque sufficienti. È chiaro che il film sia stato fatto per un pubblico giapponese, che per la maggior parte è in possesso di queste conoscenze, ma non è propriamente sensato menomare in tal senso la componente esplicativa del film.
Shinkai dimostra ancora una volta di avere problemi a gestire la sceneggiatura di un film nel momento in cui decide di introdurre elementi mistici. Il Giardino delle parole, probabilmente il suo lavoro migliore, è vincente proprio per la semplicità con cui affronta la sua tematica (l’amore e la differenza di età). Non c’è assolutamente niente di male nell’introdurre elementi di mitologia e religione per arricchire la narrativa e la profondità del film, ma sarebbe decisamente meglio escluderli se ciò servisse a rendere il film più scorrevole.
Facendo un focus sui personaggi, va detto che sicuramente a spiccare sono i protagonisti, grazie all’enorme disparità di screentime che hanno rispetto agli altri. Anche qui la componente romantica che li avvolge è preponderante, soprattutto a partire da un certo punto del film. Sebbene sia solamente abbozzata, e non siano chiari i motivi per i quali i due protagonisti trovino un’intesa romantica, anche se più evidenti di quelli di Your Name, il coinvolgimento che Shinkai riesce a creare è decisamente buono. Il rapporto tra i due parte decisamente bene, e anche l’incontro fra Hodaka e i suoi colleghi, Natsumi e Suga, non sfocia in assurdità. La costruzione dei loro legami risulta, quindi, umana, ed è possibile empatizzare con i personaggi e le situazioni che vivono, tenendo sempre presente che il fatto che una persona si comporti in modo diverso dal proprio non significa necessariamente che sia sbagliato. È proprio nei rapporti umani che Shinkai sviluppa meglio la tematica del crescere e della contrapposizione tra altruismo ed egoismo: tutti i personaggi si muovono costantemente su questa linea, quasi in attesa che una folata di vento li sposti prima da una parte e poi dall’altra. Si tratta probabilmente della componente meglio riuscita della pellicola, assieme al comparto tecnico-sonoro.
È importante sottolineare che il regista avrebbe potuto insistere di più sulla caratterizzazione dei personaggi: alcune azioni, parole e dichiarazioni appaiono un po' forzate e senza dei validi motivi per accadere. I personaggi in molti punti appaiono finti, e sembrano assumere determinati comportamenti solo perché la trama ha una disperata necessità che compiano determinato azioni. In questi casi è necessaria un po' di sospensione dell’incredulità per poter accettare alcune cose. Certe scelte dei personaggi sono moralmente sbagliate, e una determinata decisione del protagonista farà molto discutere e dividerà gli spettatori.
Il film, in questo, è forse un po’ troppo buonista, appare evidente come comunque gli eventi, nonostante tutto, girino a favore dei protagonisti. Inoltre, certi risvolti di caratterizzazione sono stati sprecati: ci sono alcune scene in cui i personaggi affrontano una vera maturazione improvvisa e una presa di coscienza di alcuni eventi. Tuttavia, per taluni, queste occasioni vengono bruciate, in quanto la loro caratterizzazione viene portata su un piano decisamente banale e deludente.
Visivamente, l’opera comunica particolarmente bene: Shinkai è molto bravo soprattutto nelle inquadrature a tutto campo e sui primi piani dei personaggi, dove questi ultimi risultano essere più espressivi. L’utilizzo dei colori è mirato, ben studiato, e la palette tendente al tetro rende bene l’atmosfera di una città infestata dalla pioggia. Il film non si distingue di certo per momenti sakuga, ad eccezione di quelli in cui si attivano i poteri di Hina. Nelle suddette scene, spesso l’inquadratura passa a un profondo primo piano sul viso della ragazza, con le gocce di pioggia che vengono spazzate via da un’improvvisa folata ascendente. La resa grafica di questa particolare animazione è decisamente realistica e coinvolge nella scena. Osservando meglio si nota come molte animazioni siano state realizzate in intercalari, seppur comunque la cosa non cozzi e non risulti essere un pugno negli occhi. Ciò che invece non è apprezzabile è la quasi totalità dei mezzi di trasporto animati in CGI.
I modelli 3D delle macchine e dei furgoni sono veramente fastidiosi da vedere, soprattutto all’inizio del film. Più si va avanti, infatti, più l’occhio ci fa l’abitudine e non risultano troppo evidenti, mischiandosi meglio nel film. Il character design è praticamente identico a quello di Your Name, il che è un pregio: lo stile morbido adoperato bene si sposa con la pellicola e la rende gradevole. In particolare, i personaggi sono armonici nei movimenti e anatomicamente corretti. Non ci sono parti del corpo che diventano statiche o si muovono a caso rendendo quindi piacevoli alla vista anche le piccole cose.
Sui fondali e sui campi lunghi, invece, solo elogi: qui Shinkai dà realmente il meglio del suo stile di regia, con disegni mozzafiato che immergono pienamente lo spettatore nel concetto “poetico” che vuole trasmettere con questo film. La scelta dei colori, delle luci, delle inquadrature è decisamente migliorata rispetto a Your Name, dove già era di buon livello. La fotografia generale del film presenta inquadrature che fanno entrare meglio nelle scene, le descrivono in modo più puntuale, senza farne perdere elementi importanti. La gestione delle scene risulta così decisamente più chiara e meno confusionaria.
Tutta questa emozionalità visiva è ampliata grazie all’accompagnamento musicale: la colonna sonora, nuovamente curata dai Radwimps, presenta meno brani di quella di Your Name, ma resta altrettanto iconica: in particolare, Grand Escape, il brano creato in collaborazione con Toko Miura, merita elogi per il distacco che i Radwimps prendono dal loro classico J-pop. Non segue la formula della doppia strofa con ritornello tanto cara al gruppo, ma risulta essere un’unica strofa con finale corale che ben accompagna la scena del film in cui è presente, restituendo davvero la sensazione dello spazio sconfinato in cui si trovano in quel momento i due protagonisti. A livello di mix, il film è decisamente buono, la musica non sovrasta mai gli eventi e le voci dei personaggi, complice sicuramente un’ottima cura del doppiaggio italiano.
Annalisa Usai (Yui in Sword Art Online) e Simone Veltroni (Ryuji Takasu in Toradora) sono assolutamente perfetti su Hina e Hodaka. Le loro voci sono leggere e spensierate come ben si addice a dei ragazzi della loro età, ma hanno anche un timbro tale da risultare proprio nella fase della loro maturazione fisica e mentale, modulando la voce senza mai andare in 'doppiaggese' e risultando espressivi in ogni battuta. Scelta migliore non poteva essere fatta. Ottima interpretazione anche per Marco Bassetti (Bobby Shearer in Inazuma Eleven) e Roisin Nicosia (Gwen Stacy in Spiderman - Un Nuovo Universo) nei ruoli di Suga e Natsumi, che hanno saputo dare colore a dei personaggi secondari decisamente interessanti. Menzione d’onore anche per Alessandro Muraca, nuova leva del doppiaggio che abbiamo già potuto ascoltare nel ruolo del Gigante Bestia ne L’Attacco dei Giganti, che qui interpreta un personaggio di cui, per motivi anti-spoiler, è meglio non dire. Il doppiaggio italiano, come al solito, si attesta su un livello davvero eccezionale.
In conclusione, nonostante molte pecche, alcune gravi e altre un po’ meno, Weathering With You è assolutamente promosso. Il suo pregio più grande, come in quasi tutti i film di Shinkai, è la capacità di far entrare gli spettatori nella dimensione psicologica ed emozionale dei personaggi. Diverse scene, grazie al connubio audio-video, sono in grado di far venire gli occhi lucidi e diversi brividi agli spettatori, e nonostante qualche elemento fanservice decisamente di troppo e una componente mistica spiegata bene solo a tratti, il film si lascia guardare. I personaggi sono interessanti, sebbene i secondari abbiano delle storyline solo abbozzate e mal spiegate.
La storia di Hodaka e Hina è davvero una grande lezione sul significato del crescere, e ci insegna che sta solamente a noi decidere come farlo e trovare il nostro posto nel mondo accanto a qualcuno. E che sia “giusto” o “sbagliato” il modo, soltanto noi abbiamo la capacità di capirlo e deciderlo.
La storia di Hodaka e Hina è davvero una grande lezione sul significato del crescere, e ci insegna che sta solamente a noi decidere come farlo e trovare il nostro posto nel mondo accanto a qualcuno. E che sia “giusto” o “sbagliato” il modo, soltanto noi abbiamo la capacità di capirlo e deciderlo.
Pro
- Side-stories e personaggi interessanti
- Componente mistica interessante e poetica...
- Comparto audio perfetto...
- Rapporti umani credibili
- Character design eccelso
- Fondali magnifici
Contro
- Le side-stories vengono abbandonate
- ... ma spiegata male
- ... ma pochi brani
- Snodi di trama illogici
- I personaggi perdono mordente e sono spesso finti
- Troppi intercalari
- Troppa computer grafica mal realizzata
Sì ragazzi, stiamo andando off topic duro...non mettiamo insieme la politica e gli anime, fa brutto brutto, qui si vuol parlare di cose piacevoli.
Ma voi avete colto tutte le citazioni agli altri film? E soprattutto vorrei sapere: cosa c'entrano
Nella redazione,
Io ho visto
Non so se c'erano riferimenti a 5cm al secondo.
Dimenticavo un altro cameo, sempre visto su uno schermo di pc o smartphone: un articolo che parla
Il film scorre, intrattiene, ed é pure disegnato molto bene, quindi godetevelo e non analizzatevelo troppo, che già ne abbiamo pochi, e non é il caso di lamentarsi tranne x le ciofeche.
Infine consiglio di notare infondali, saranno pure disegnati, ma sembra effettivamente di essere a Tokyo.
Non ho letto i commenti precedenti, ma... tipo dire che 70/100 è un giudizio che non sta né in cielo né in terra???
ho visto il film questa sera e, come prima cosa, devo dire che sono uscito dal cinema abbastanza soddisfatto; la trama, nonostante non sia certamente complessa, è abbastanza lineare come anche la caratterizzazione dei personaggi (dal punto di vista tecnico è una meraviglia). A mio parere, l'unica pecca, è una seconda parte troppo frenetica, ti lascia quasi senza respiro; forse doveva arrivare al momento di maggiore enfasi in modo più graduale! Comunque lo ritengo un gran bel film, non un capolavoro, ma un gran bel film. Per quanto riguarda "Your Name", è vero, i buchi nella trama sono evidenti (lo stesso Shinkai lo ha sempre definito incompleto a causa del superamento di budget) ma nonostante questo rimane sempre un lavoro più che ottimo. Non bisogna dimenticare che anche grandi produzioni hollywoodiane hanno evidenti buchi nella trama (basta ricordare "Quarto Potere", Indiana Jones, E.T., Ritorno al futuro, Matrix, ecc...) che però non ne hanno inficiato l'importanza nella storia del cinema.
In ultima analisi non ritengo che Shinkai sia un sopravvalutato, in fin dei conti i suoi lungometraggi, nonostante i difetti, sono realizzati in modo pregevole; grandi critici ne hanno esaltato i lavori (come ad esempio il gruppo di critici creato da Roger Ebert oppure Mark Kermode del quotidiano britannico "The Guardian" che lo ha inserito al nono posto nella classifica dei migliori film distribuiti nel suo paese nel 2016)! Capisco però anche chi lo critica poiché Shinkai ha i mezzi per creare dei capolavori ma ancora non li ha sfruttati pienamente, soprattutto per quanto riguarda la sceneggiatura!
Mando una buonanotte e un saluto a tutti e un ringraziamento allo staff di AnimeClick per l'eccezionale che svolgono ogni giorno!
non ti va bene una valutazione discreta? tanto più di cosi non se lo merita
Dunque, senza fare spoiler, alcune considerazioni sparse:
- è un film sicuramente più amaro di Your Name, sia nei soggetti scelti che in quello che succede. A tratti sembrava di vedere un ritorno all'amarezza dei primi tempi di Shinkai, decisamente ci sono toni meno fiabeschi rispetto a Your Name, però non è lo stesso livello di "disperazione amara e senza speranza", diciamo che è un buon misto
- parte soprannaturale interessante e che si presta ad animazioni fantastiche (Shinkai/acqua best ship ever), forse poco esplorata/spiegata (quella di Your Name era decisamente più solida per dire)
- ad un certo punto la logica parte, fa ciao ciao con la manina e si catapulta fuori dalla finestra (in una scena in particolare). Per alcuni può essere importante, per altri meno, a me ha un pò strappato dalla mia "sospensione della realtà" (ero tipo "ma perché ora succede questo? come?!") ma alla fine dei conti non mi ha dato veramente fastidio. Diciamo che poteva sopperire con una o due scene in più e il problema non si sarebbe posto
- personaggi interessanti, sopratutto quelli secondari
- è molto più polemico rispetto agli altri suoi film. Diciamo che anche non troppo sottilmente sceglie di affrontare tematiche sociali "pesanti" in un modo che mi ha ricordato molto il Miyazaki giovanile (senza raggiungere quei livelli)
- Ok, ora la butto là: questo film avrebbe funzionato meglio senza la parte soprannaturale, che mi è sembrata un pò superflua. Forse adatta si per far partire le classiche scene alla Shinkai di straordinaria bellezza paesaggistica e tutto, ma se l'opera si fosse basta solo sul lato umano delle vicende, magari raccontando una storia più ancorata nella realtà (c'erano buone premesse), probabilmente il film ne avrebbe guadagnato e sarebbe davvero stato un piccolo capolavoro... ma forse Shinaki temeva che il pubblico non si aspettasse questo da un suo film
- comparto sonoro... beh il doppiaggio è buono (giusto una frase detta dal doppiatore italiano del protagonista mi ha stonato un pò, era detta con poca enfasi rispetto alla situazione), le musiche sono belle, però veramente poco presenti nonostante ci fossero pezzi che erano praticamente mini video musicali (e forse è stato lì l'errore, non riuscivano a valorizzare nel modo giusto le scene di trama tranne in rare occasioni, mentre gli veniva dedicato uno spazio "tutto loro" che era appunto va video musicale e non da colonna sonora di un film)... L'impatto è stato inferiore forse, tranne in una certa scena
Infine,
E poi la scena di loro che cadono nel cielo è un'enorme omaggio a La città incantata suvvia
Per i suddetti motivi trovo la recensione giusta e la valutazione adeguata. PERSONALMENTE è un film che mi ha colpito meno di Your Name, che ho trovato forse più semplice ma anche in grado di "ingranare" meglio. NON PER QUESTO mi è dispiaciuto o ho pensato che fosse brutto, semplicemente è una questione di gusti.
Non so se punterò all'home video (non subito almeno), prima lo rivedrò in streaming quando arriverà su qualche piattaforma, ho bisogno di visionarlo con calma e rielaborare meglio.
Anche perché ammetto che parte della mia visione è stata rovinata dalla solita testa di **** che va al cinema e paga un biglietto dal prezzo maggiorato solo per RIDACCHIARE e PARLARE con la fidanzata per TUTTO IL TEMPO (veramente ha commentato ogni singolo secondo) arrivando persino ad URLARE in certe scene. Grazie, emerita testa di *****, avevo proprio bisogno di uno come te al termine di una lunga giornata di lavoro, due ore di macchina, quasi al doppio del costo normale del biglietto, durante la visione di un film atteso da mesi e che sarà nelle sale per un tempo limitatissimo. Ma come fanno le persone a non vergognarsi? Ha dovuto essere ripreso come un bambino piccolo per fare almeno un pò di silenzio, e la maggiore età l'aveva pure passata da un pezzo.
(ho visto il Joker l'altro giorno e non è volata una mosca a sala piena, proprio qui dovevo beccarmi il deficiente)
Una piccola chicca che ho notato: il pubblico era molto più variegato rispetto a quello di Your Name. A vedere Your Name eravamo principalmente ragazzi sui vent'anni e adolescenti, invece qui ho visto con piacere un pubblico che variava dai bambini di dieci anni (buonissimi, molto meglio di certi soggettoni) fino a signori anziani con il bastone... che venivano da soli e non con figli o nipoti! Sono rimasta davvero piacevolmente stupita.
Mi fa un grande piacere che abbia un ottimo successo, tra l'altro ho visto che ieri ha incassato quasi 150mila euro, un dato ottimo che conferma il successo planetario di questo film. A sto punto credo che Dynit punti a farne anche repliche, se continua così sto film supera Your Name che ha avuto tante repliche. Speriamo bene, così magari è sicura anche la limited edition o collector in box, che la desidero e che da quanto vedo è molto molto attesa, quindi Dynit, vogliamo una grande edizione home video di questo bellissimo film
Box office di ieri, il 15 ci sono state molte più presenza rispetto al giorno prima:
Vero. Infatti dietro avevo dei tizi che hanno parlato tutto il maledettissimo tempo e a toni di voce neanche bassi. Gli schiaffi...
Purtroppo non è la norma.
Avrei preferito evitare invece gli urli da fan eccitate stile boy band quando
Detto questo io dico che preferisco vedere un film in queste condizioni, senza esagerare e sfociare nella maleducazione chiaramente, piuttosto che da solo come capitò con City Hunter, la sala vuota magari ti fa concentrare ma mette pure malinconia...
Ehm...no.
Quasi tutti allora, sorry
E' partito anche nella sala dove l'ho visto io. Però per Taki e Mitsuha si sono contenuti.
Da me invece alla loro comparsa è partito un "Ooooooh!".
Come se avessero visto un UFO.
questo per me è più che legittimo suvvia, parliamo di un cinema e non di un convento di clausura, e di scene che suscitano emozioni tra cui le sonore risate. mi hai ricordato di quando Junor dice "ha un'aura potentissima" nel film di Broly e sono partiti i meritatissimi 92 minuti di applausi xD
Visto ieri e mi ritrovo molto con quanto scritto dal recensore e da milky.
Bello, ma deludente.
Tornando su weathering with you, penso che i due momenti di stupore con relativo WOOOW siano più che giusti. Alla fine si tratta di personaggi che chi ama il mondo degli anime e ha amato quel film, non può che provare piacere nel rivederli sul grande schermo.
Ho già letto il primo capitolo del romanzo.
Per me i problemi della sceneggiatura sono da ricercarsi nei troppi elementi abbozzati, per primo questo mistico legame tra Hina e il meteo, era tanto affascinante eppure si è limitato solo ad usarlo per i propri comodi di trama.
Su Taki e Mitsuha credo dovremmo fermarci solo al mero cameo. Nel film sono rappresentati come ragazzi, Taki da com'è vestito sembra andare ancora al liceo, invece nel finale di Your name sembra sia adulto e diretto al lavoro. Se invece dovessero essere ambientati nello stesso mondo, forse si sarà trovata una "cura" al maltempo.
Sul finale io avrei preferito che ci fosse un bel bacio tra i due, dai occidentalizzati un po' Shinkai...
Il romanzo lo prenderò probabilmente a Lucca, sono un po' curioso, ma non credo dica tanto di più
La trama che mi aspettavo -> storia d'amore tra un ragazzo ed una ragazza con il dono di far cessare la pioggia
La trama reale ->
Io avevo a fianco due che hanno parlato tutto il tempo. E quello subito alla mia sinistra che continuava a guardare Instagram con sta luce del cellulare che mi accecava mentre cercavo di vedere il film. Dico ma che cosa ci vieni a fare allora?
Poi per il resto c'è stata qualche risata generale, ma quelle non mi danno fastidio ridiamo tutti, è il bello del cinema.
In conclusione preferisco Your name, ma non è brutto nemmeno questo film. Forse stavolta hanno messo troppi momenti comici o che comunque non avanzavano la trama, e quindi mi è sembrato un finale troppo frettoloso per poter chiudere il film in 2 ore. E non ho sentito l'amore tra i due protagonisti (magari è voluto), in your name il loro amore era un fattore importante, qui una cosa secondaria quasi inesistente.
Lo consiglio? Da vedere al cinema solo a chi piacciono gli anime o Makoto Shinkai, chi invece è nuovo nel mondo anime, farei vedere prima altro.
Ultimo giorno del box office, 16/10
Ha avuto ancora più presenze del giorno prima, direi che è stato un successo
Assolutamente, è un gran successo considerando che in 3 giorni ha fatto più di 400mila euro. Di fatto, se lo replicano almeno altri 3 giorni supera Your Name a mani basse, che ha incassato 700mila euro. Questo film, se replicato per bene, per media e per incassi può diventare il più grande successo Dynit, record che deve strappare a Your Name. Sono contento di questo risultato, sia per Dynit, sia anche che ora è molto probabile che esca una limited edition in stile Your Name. Il fatto è che, un'edizione collector con box, mi farebbe piacere anche e soprattutto per I Figli Del Mare, speriamo bene che Dynit, piuttosto che sul cinema, punti tanto su questo film anche sull'home video, visto che è più di nicchia ed è per i veri cultori ed anche collezionisti dell'animazione giapponese
io onestamente in quel momento ero troppo presa dall'emozione che non sapevo cosa dire. qualcuno ne sa qualcosa?
Forse per il fatto che i due
Ma mi sembrano un po' forzati come collegamenti.
Anche
L'unica differenza è che ho dato 8, pur sapendo che fosse un po' esageraro.
Oh potrebbe avere senso sono curiosa di sentire nei video quando sarà il momento di scoprire i segreti e Easter egg ?
@phenom89 Magari è il film stesso non stare né in cielo né in terra: esistono le vie di mezzo, un 7 è una valutazione molto buona, e Shinkai non è il padreterno. Che poi dal tuo commento neanche si arriva a capire il tuo punto di vista: meriterebbe molto più o molto meno di un 7? Boh. Posso passare sul fan sfegatato che almeno un minimo spiega cosa gli è piaciuto del film, ma queste lamentele sul voto fini a se stesse veramente non le comprendo.
Guarda, in tutta onestà mi sarebbe anche piaciuto approfondire (anche perchè non so d'accordo con almeno la metà dei pro/contro) ma diciamo che leggendo i vari commenti ho capito al volo che sarebbe stata una perdita di tempo... non perchè volessi far cambiare idea a qualcuno, ma perchè non si sarebbe creata una discussione piacevole (nel senso di divertente da portare avanti).
Io non sono una persona che guarda al "nome" di chi realizza una cosa (non me ne può fregare di meno di Shinkai, Miyazaki, ecc): guardo una cosa perchè mi incuriosisce e la giudico in base a quello che mi da... quando leggo di "intercalari", capisco al volo che sarà una recensione "fredda" e che si concentrerà su aspetti per me molto minori (e di conseguenza, sarà praticamente impossibile per me concordare).
Per inciso, per me il film sta sul 80/85... ma anche sul "metro di giudizio" potrei dire la mia. Ognuno giudica/analizza le cose come preferisce... ma considerando gli anime una delle mie più grande passioni, per me un 70 è un voto abbastanza basso (niente di che, normalissima amministrazione... quasi banale). Poi però si entrerebbe in un discorso ancora più ampio... per dire, qui su AC c'è il "premio stitichezza" che va a chi ha una media voto inferiore al 6,75: nel mio metro di giudizio, una passione che valuto meno di 6,75 è tempo perso... vuol dire che non mi soddisfa.
Ma magari, quello che per me è 85/100 per te è un 70/100... e quindi di fondo siamo d'accordo.
Ripeto, è una cosa troppo soggettiva... fatto sta che mi piacerebbe leggere più recensioni con scritto "in quella scena mi è scesa la lacrimuccia" che con scritto "la cg qua e là fa pena".
Ha funzionato, non mi sono mai abbioccato.
Effettivamente l'altra volta qualche pezzo chiave me l'ero perso.
Comunque no, anche vedendolo tutto il film continua a lasciarmi poco a livello di trama.
Ho apprezzato molto di più Keisuke e Natsumi piuttosto che i due protagonisti adolescenti.
I poliziotti veramente ridicoli: quello anziano si salva solo perché in italiano è doppiato da quel figone di Stefano De Sando.
Doppiaggio italiano buono: ho adorato in particolare Moka (già il nome un capolavoro) resa benissimo da Antonella Baldini, e anche Roisin Nicosia mi è piaciuta molto su Natsumi.
Visivamente sempre ottimo come ogni opera di Shinkai, Tōkyō prende davvero vita (fa piacere vedere luoghi in cui sono stato), però non c'è stata nessuna scena che mi sia rimasta impressa in maniera indelebile. Avrebbero potuto osare molto di più con l'"isola nel cielo" e i "pesci", che invece sono francamente anonimissimi. Un vero peccato.
La colonna sonora mi piace molto, i Radwimps sono sempre al top. Non vedo l'ora di ascoltare le versioni full delle canzoni che hanno fatto assieme a Tōko Miura.
Va beh Shinkai, ritenta che la prossima volta andrà meglio. Ho fiducia in te.
Ti ringrazio caro <3. Mi stavo rileggendo i commenti in attesa di un'ulteriore discussione a seguito delle repliche e nto il tuo soltanto ora. Mille grazie
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