La pasticceria tradizionale giapponese è molto diversa dalla nostra ed ha sapori che ad un primo assaggio possono lasciare perplessi. Uno degli ingredienti più usati è l'anko che è spesso descritto come una marmellata di fagioli rossi. Detta così la perplessità non può che aumentare: siamo di fronte ad una marmellata di borlotti? Assolutamente no! Vediamo quindi di fare un po' di chiarezza e di elencare i principali dolci nei quali è usata.
L'anko è ottenuto dai fagioli azuki. Il fagiolo azuki è una pianta della famiglia delle Fabacee (o Leguminose), diffusa in Asia e si presenta come un piccolo arbusto, alto da 30 a 90 cm. I frutti sono baccelli lunghi fino a 10 cm, che hanno al loro interno semi simili ai fagioli, ma più piccoli. Di solito sono di colore rosso scuro, ma esistono anche varietà a semi gialli o bruni ed hanno una linea bianca vicino all'occhio. In Giappone è il legume maggiormente consumato dopo la soia.
Le origini dell'anko risalgono al periodo Heian (794-1185) quando viaggiatori in arrivo dalla Cina portarono dei panini cotti al vapore ripieni di carne e verdure. Conosciuti in giapponese come manju, furono adottati dai sacerdoti buddisti, tradizionalmente vegetariani, che sostituirono la carne con i fagioli azuki bolliti.
Fu durante il periodo Muromachi (1333-1568) che fece la sua comparsa la pasta di fagioli rossi zuccherata. Ma bisognerà attendere l'epoca Edo (1603-1868), quando i commercianti olandesi iniziarono a importare regolarmente zucchero in Giappone, perché i dolci giapponesi a base di anko, in particolare quelli usati durante la cerimonia del tè, entrassero a far parte stabilmente delle abitudini alimentari nipponiche.
Essere in grado di preparare l'anko era un compito estremamente difficile, che richiedeva almeno 10 anni di formazione accanto ad uno chef esperto. Oggi le cose sono diventate più semplici, essendo prodotto industrialmente e perciò facilmente reperibile in qualsiasi supermercato.
Ne esistono due varietà: il koshi-an, in cui i fagioli sono resi una purea attraverso un setaccio e lo tsubu-an dove i fagioli sono lasciati interi. Inoltre potete trovare anche anko ottenuto da castagne o patate dolci e varietà aromatizzate con polvere di sesamo, yuzu o miso.
Ma in quanti dolci potete trovare l'anko? Sono molti e ora vi presenterò i più popolari.
Sakura Mochi: una sfoglia di pasta di riso guarnita con il koshi-an, è spesso consumato il 3 marzo in occasione della Festa delle Bambine.
Dorayaki: molto popolare tra i bambini che lo mangiano spesso come merenda dopo la scuola, è costituito da due pancake uniti, al cui interno c'è l'anko. Dorayaki è anche sinonimo di Doraemon: tutti i fan della serie sanno che è il suo dessert preferito.
Taiyaki: il loro nome ha origine dalla loro forma, un'orata (detta tai in giapponese). L'impasto viene grigliato in due stampi di ferro e farcito di pasta di fagioli; consumato caldo è la morte sua. Può anche essere trovato come oubanyaki a forma di biscotto, koban-yaki se più piccolo o ningyou-yaki a forma di bambola.
Daifuku: questi dolci molto morbidi sono fatti con il mochi, un impasto di riso glutinoso, quindi riempiti di pasta di fagioli. Lo strato esterno del mochi è spesso mescolato con azuki, soia nera o artemisia (yomogi) per renderlo ancora più ricco di sapore e complesso in consistenza.
Kintsuba: questo dolce è semplicemente l'anko ricoperto da un sottile strato di pasta di farina di grano.
Monaka: consiste in una cialda di riso fine e leggera farcita con anko. Può presentarsi con diverse dimensioni e forme.
Ma non finisce qui: l'anko può anche fare da guarnizione ad altri dolci giapponesi. Ad esempio, può essere messo sui dango, uno spiedino di palline di mochi oppure sull'anmitsu, sorta di macedonia giapponese contenente frutti come mandarino, ananas e ciliegie al maraschino.
Ma può anche essere gustato semplicemente spalmato su un toast imburrato, aggiunto ad un kakigôri o sul gelato alla vaniglia. O ancora si può gustare nello shiruko (torte di mochi al forno immerse nella zuppa di anko), nell'an-pan (piccoli panini ripieni di anko) o nello zunda mochi che usa un tipo di anko fatto con l'edamame ed è tipico della prefettura di Miyagi.
Infine c'è l'Ohagi, dolce tradizionale giapponese consumato principalmente durante l'higan, una settimana a cavallo degli equinozi di primavera e autunno. In Giappone, in questo periodo molte persone vanno sulle tombe dei loro cari e li posano come offerte davanti alla lapide oppure sugli altarini buddisti nelle loro case. Chiamato anche bota-mochi, l'ohagi è un dolce composto semplicemente da riso glutinoso ricoperto di anko.
E voi? Avete mai assaggiato uno di questi dolci? Vi sono piaciuti? Ditelo nei commenti!
Fonte consultata:
Nippon
L'anko è ottenuto dai fagioli azuki. Il fagiolo azuki è una pianta della famiglia delle Fabacee (o Leguminose), diffusa in Asia e si presenta come un piccolo arbusto, alto da 30 a 90 cm. I frutti sono baccelli lunghi fino a 10 cm, che hanno al loro interno semi simili ai fagioli, ma più piccoli. Di solito sono di colore rosso scuro, ma esistono anche varietà a semi gialli o bruni ed hanno una linea bianca vicino all'occhio. In Giappone è il legume maggiormente consumato dopo la soia.
Le origini dell'anko risalgono al periodo Heian (794-1185) quando viaggiatori in arrivo dalla Cina portarono dei panini cotti al vapore ripieni di carne e verdure. Conosciuti in giapponese come manju, furono adottati dai sacerdoti buddisti, tradizionalmente vegetariani, che sostituirono la carne con i fagioli azuki bolliti.
Fu durante il periodo Muromachi (1333-1568) che fece la sua comparsa la pasta di fagioli rossi zuccherata. Ma bisognerà attendere l'epoca Edo (1603-1868), quando i commercianti olandesi iniziarono a importare regolarmente zucchero in Giappone, perché i dolci giapponesi a base di anko, in particolare quelli usati durante la cerimonia del tè, entrassero a far parte stabilmente delle abitudini alimentari nipponiche.
Essere in grado di preparare l'anko era un compito estremamente difficile, che richiedeva almeno 10 anni di formazione accanto ad uno chef esperto. Oggi le cose sono diventate più semplici, essendo prodotto industrialmente e perciò facilmente reperibile in qualsiasi supermercato.
Ne esistono due varietà: il koshi-an, in cui i fagioli sono resi una purea attraverso un setaccio e lo tsubu-an dove i fagioli sono lasciati interi. Inoltre potete trovare anche anko ottenuto da castagne o patate dolci e varietà aromatizzate con polvere di sesamo, yuzu o miso.
Ma in quanti dolci potete trovare l'anko? Sono molti e ora vi presenterò i più popolari.
Sakura Mochi: una sfoglia di pasta di riso guarnita con il koshi-an, è spesso consumato il 3 marzo in occasione della Festa delle Bambine.
Dorayaki: molto popolare tra i bambini che lo mangiano spesso come merenda dopo la scuola, è costituito da due pancake uniti, al cui interno c'è l'anko. Dorayaki è anche sinonimo di Doraemon: tutti i fan della serie sanno che è il suo dessert preferito.
Taiyaki: il loro nome ha origine dalla loro forma, un'orata (detta tai in giapponese). L'impasto viene grigliato in due stampi di ferro e farcito di pasta di fagioli; consumato caldo è la morte sua. Può anche essere trovato come oubanyaki a forma di biscotto, koban-yaki se più piccolo o ningyou-yaki a forma di bambola.
Daifuku: questi dolci molto morbidi sono fatti con il mochi, un impasto di riso glutinoso, quindi riempiti di pasta di fagioli. Lo strato esterno del mochi è spesso mescolato con azuki, soia nera o artemisia (yomogi) per renderlo ancora più ricco di sapore e complesso in consistenza.
Kintsuba: questo dolce è semplicemente l'anko ricoperto da un sottile strato di pasta di farina di grano.
Monaka: consiste in una cialda di riso fine e leggera farcita con anko. Può presentarsi con diverse dimensioni e forme.
Ma non finisce qui: l'anko può anche fare da guarnizione ad altri dolci giapponesi. Ad esempio, può essere messo sui dango, uno spiedino di palline di mochi oppure sull'anmitsu, sorta di macedonia giapponese contenente frutti come mandarino, ananas e ciliegie al maraschino.
Ma può anche essere gustato semplicemente spalmato su un toast imburrato, aggiunto ad un kakigôri o sul gelato alla vaniglia. O ancora si può gustare nello shiruko (torte di mochi al forno immerse nella zuppa di anko), nell'an-pan (piccoli panini ripieni di anko) o nello zunda mochi che usa un tipo di anko fatto con l'edamame ed è tipico della prefettura di Miyagi.
Infine c'è l'Ohagi, dolce tradizionale giapponese consumato principalmente durante l'higan, una settimana a cavallo degli equinozi di primavera e autunno. In Giappone, in questo periodo molte persone vanno sulle tombe dei loro cari e li posano come offerte davanti alla lapide oppure sugli altarini buddisti nelle loro case. Chiamato anche bota-mochi, l'ohagi è un dolce composto semplicemente da riso glutinoso ricoperto di anko.
E voi? Avete mai assaggiato uno di questi dolci? Vi sono piaciuti? Ditelo nei commenti!
Fonte consultata:
Nippon
Mai e poi mai avrei pensato, tra tutti, di sviluppare una mania così assurda per questo "cibo" giapponese... sin da quando leggevo Ranma ero curiosissima di assaggiare il taiyaki, questo sì, ma l'anko di per sé non figurava nella mia top 3, e manco nella top 10, dei cibi da gustare la prima volta che fossi andata in Giappone. E in effetti è un amore che è nato un pochino per volta, devo dire... ma adesso è un grande, grandissimo amore. quest'anno, tornata a casa dal Giappone, ho portato con me mamedaifuku, daifuku di altro tipo, manju e compagnia bella di vario genere... tutte per me (e per mia mamma, che stravede per l'anko come me, inaspettatamente) ♥
Troppo troppo troppo troppo dolce, non fa per me.
Immaginavo che, essendo una lavorazione con lo zucchero, fino ai "tempi moderni" o quasi non fosse possibile diffondere l'anko ampiamente, ma non sapevo che fosse un compito che richiedesse addirittura dieci anni di formazione, caspita :O
Quanto al koshian e tsubuan, personalmente non faccio differenze, li mangio entrambi 8D (anzi mi piace trovare il fagiolo intero mescolato al resto, perché addentandolo si sente che ha un gusto leggermente diverso ^^
Uno dei miei sogni è provare il sakuramochi durante il suo periodo ♥
L'ho acquistato al supermercato in estate, ma ovviamente non è la stessa cosa XD Anche se è bellissimo, tutto rosa e con le foglie di ciliegio * _ *
I dorayaki sono il secondo dolcino che ho assaggiato con l'anko (qui sono in versione "tsubuan"), il primo era stato il momiji manju regalatomi da un'amica: dei dorayaki ne ho mangiati tanti e me li sono anche portata in Italia (purtroppo non si conservano a lungo quindi non ho potuto goderne per mesi come speravo XD), ma non sono i miei preferiti. Trovo che l'anko sia perfetto in abbinamento col mochi, e quindi in tutti i daifuku. E nell'anpan. Aww. meraviglia
E beh, ovviamente il taiyaki è degno della sua fama... come dice Hachi "consumato caldo è la morte sua". QUOTO QUOTONE!!!
Il kintsuba lo scopro adesso e non l'ho mai mangiato :O :O :O :O :O (questo pure dovrebbe essere la morte mia, essendo "anko 100% senza contaminazioni di altri ingredienti abbinati" XD
La monaka invece l'ho assaggiata in forma di gelato, quindi non con l'anko (bbbbbooooono però. My love Monaca Jumbo di Morinaga♥)
Non ho mai assaggiato l'anko in "piatti caldi" come zuppe, né nell'anmitsu, né nell'ohagi (che appunto è il dolce preparato in occasione della festa dei morti). Insomma a conti fatti pare che anch'io abbia assaggiato ben poco finora çOç
Una cosa senz'altro si può dire: ovviamente sono dolci che spandono calorie a gogò, però di contro regalano davvero tanta energia. Io che soffro di pressione bassa, nelle torride estati giapponesi ho sperimentato che i dolci a base di anko (quindi dorayaki, anpan e daifuku) sono la colazione migliore che possa esistere per dare la carica ^ O ^
Mi puoi dire in quale negozio? Anch'io vivo a Roma, ma non trovo niente.
Un bellissimo libro in cui la preparazione dell'anko entra a far parte della trama è Le ricette della signora Tokue (spero di ricordarmi bene il titolo ^^"). Ne hanno fatto anche il film
È qualcosa di buonissimo, specialmente per chi come me non ama i cibi troppo zuccherati.
Eeeeeeehhh davvero :O? In verità questo libro l'ho acquistato giusto qualche mese fa (assieme a una pila di altri, per metà di stampo giappo) grazie al consiglio di un'amica che me ne aveva parlato... ma appunto a distanza di tempo devo ancora toglierlo dal cellophan, quindi non lo sapevo proprio. Grazie çOç
Appena disbrigo un po' della "pila" farò fuori anche lui çOç (e cerco il film * _ *)
Io l'ho trovata da Castroni a Viale Marconi, ma penso che in qualunque Castroni la si possa trovare, tra l'altro ha proprio una parte del negozio riservata a tutti ingredienti orientali ^^
https://www.youtube.com/watch?v=pxcxjlHX6t4&feature=youtu.be
http://www.kanshundo.co.jp/museum/recipi01/01.htm
https://www.cotta.jp/special/article/?p=5954
Ps: alla parola "dango" è partita la canzoncina di Clannad.
Grazie mille, non ci sono mai andato da Castroni. Fortuna che ho vicino casa uno dei loro negozi, che scemo.
I dolci giapponesi classici, come i mochi, sono tutto tranne che calorici e saziano pure, essendo glutinosi
Se preparate i dorayaki a casa, basta fare come per i pancakes o i waafles, poco zucchero nell'impasto, dato che poi ci va la marmellata, a farcire il tutto.
Ciao, io l'ho cercato spesso a Roma, ma trovo solo porzioni piccole a prezzi stratosferici. Dove lo trovi?
Le calorie sono piu' o meno 250, anzi il sarashian ne ha quasi 400. "そして、こしあん・さらしあん・つぶしあんの100gあたりのカロリーは順に、155kcal・385kcal・244kcalとなっている。". Lo stesso sito web da cui ho preso questa informazione dice anche "ホイップクリーム100gあたりのカロリーは430kcal、カスタードクリームは187kcal。". E, quindi, la crema pasticcera, ad esempio, sarebbe molto piu' leggera dell'anko (ma avrebbe piu' zucchero "100gあたりの糖質量は あんこ 20.3g。 カスタードクリーム 24.7g ホイップクリーム 12.9g". Zucchero che, pero', e' destinato a salire se parliamo di dorayaki "あんこを使用した食品100gごとの糖質量は、どら焼きで55.6g、ねり羊羹で66.9g、あんぱんで47.5gになる。同量のショートケーキだと43g".
Tirando le fila: l'anko e' sicuramente piu' pesante in termini di kcal della "nutella" ma un po' meno delle marmellate (anche se, appunto, la frutta e' gia' zuccherata di suo mentre i legumi hanno bisogno di una dose massiccia di zucchero per addolcirsi). La crema pasticcera sarebbe piu' leggera dell'anko mentre la panna montata piu' pesante. C'e' da dire che, se ho capito bene, molti italiani che preparano a casa l'anko non mettono tanto zucchero che, pero', e basterebbe guardare il video che ho postato prima, sembrerebbe necessario. Poi, chiaramente, ognuno fa come vuole, anche e soprattutto in base ai suoi gusti. A me, ad esempio, i fagioli piacciono come li mangia Trinita' ^^ E non c'e' niente di piu' buono della cioccolata ma, appunto, de gustibus...
Da Castroni, in tutti i punti vendita della catena dovrebbe esserci, io mi fornisco sempre a quello di Viale Marconi, considera che una scatola da circa 700g la pago sui 9 euro. Ci faccio circa 30/35 dorayaki di medie dimensioni (un mestolino) più o meno e ci metto circa 2 cucchiaini di Anko ^^
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