Su internet si è parlato abbondantemente di una discussione particolare, condivisa su Twitter, avvenuta tra uomini delle Risorse Umane della Shueisha e studenti universitari che stavano visitando, la domanda che ha fatto scaturire diverse problematiche è stata: "Le donne possono diventare editor per Shonen Jump?" La risposta è stata "Non sarebbe la prima volta, ma devono essere capaci di comprendere il cuore dei ragazzi".
L'Huffington Post Japan ha contattato Shueisha per avere maggiori delucidazioni in merito, la quale ha rilasciato il seguente comunicato:
"La nostra compagnia conduce seminari in diversi campus universitari. Riguardo la questione degli editor femminili nella redazione di Jump, segnaliamo che non sarebbe la prima volta di donne editor presso Shueisha; difatti vi sono donne su Jump+ e Young Jump ha avuto editor donne in passato. Le riviste di moda femminile necessitano persone che possano comprendere la moda femminile a prescindere dal proprio genere, la stessa cosa vale per le riviste di manga shonen, per le quali è importante comprendere il cuore dei ragazzi.
Inoltre, i nuovi impiegati non vengono selezionati in base a dove verranno smistati nei vari dipartimenti. Noi assumiamo i profili che riteniamo maggiormente adatti e, successivamente alla loro assunzione, vengono assegnati nel posto che riteniamo il migliore per loro. Non risponderemo a nessuna domanda in merito all'università nella quale è stata fatta quella dichiarazione o quando è stata fatta".
Secondo l'Huffington Post la risposta di Shueisha non chiarisce se le donne possano diventare editor di Shonen Jump.
Non è la prima volta che questo argomento tiene banco in giappone. In un'intervista radio per il 50° anniversario della rivista il vicedirettore capo Kōhei Ōnishi ha dichiarato che difatti non vi è mai stata una singola editor donna nella loro storia, definendo il loro luogo di lavoro come "un liceo per soli uomini." (fonte 1, fonte 2).
Nel manga The Right Way to Make Jump! di Takeshi Sakurai, pubblicato la prima volta su Jump+ nel 2014, il vicedirettore capo dell'epoca Sōichi Aida dichiarò che l'obiettivo di Jump sono i ragazzini delle medie e che se fosse il capo non solo non assumerebbe donne ma che renderebbe Jump ancora "più maschile" (fonte).
La mancanza di editor donne ha chiaramente sollevato preoccupazioni inerenti alla questione delle discriminazioni di genere in Shueisha. In una serie di tweet successivamente cancellati, l'autrice di Rocking You!!! di Jump+, Kaori Ishikawa scrisse "Non è che le donne dovrebbero lavorare più sodo per essere assunte, è che proprio non vengono assunte solo perché sono donne, e non ne capisco il motivo; continuerò a disegnare finti manga shonen per tutta la mia vita, se vi piacciono gli shonen finti, vi prego di leggerli". In un altro tweet, il quale è ancora pubblico, vi è scritto "È doloroso quando mi dicono che non è così, spero che un giorno potremo parlarne normalmente. Io continuerò a disegnare manga, quindi se volete leggeteli, grazie."
Esiste quindi un vero problema di discriminazione o la loro scelta è sensata?
Fonte Consultata:
Anime News Network
L'Huffington Post Japan ha contattato Shueisha per avere maggiori delucidazioni in merito, la quale ha rilasciato il seguente comunicato:
"La nostra compagnia conduce seminari in diversi campus universitari. Riguardo la questione degli editor femminili nella redazione di Jump, segnaliamo che non sarebbe la prima volta di donne editor presso Shueisha; difatti vi sono donne su Jump+ e Young Jump ha avuto editor donne in passato. Le riviste di moda femminile necessitano persone che possano comprendere la moda femminile a prescindere dal proprio genere, la stessa cosa vale per le riviste di manga shonen, per le quali è importante comprendere il cuore dei ragazzi.
Inoltre, i nuovi impiegati non vengono selezionati in base a dove verranno smistati nei vari dipartimenti. Noi assumiamo i profili che riteniamo maggiormente adatti e, successivamente alla loro assunzione, vengono assegnati nel posto che riteniamo il migliore per loro. Non risponderemo a nessuna domanda in merito all'università nella quale è stata fatta quella dichiarazione o quando è stata fatta".
Secondo l'Huffington Post la risposta di Shueisha non chiarisce se le donne possano diventare editor di Shonen Jump.
Non è la prima volta che questo argomento tiene banco in giappone. In un'intervista radio per il 50° anniversario della rivista il vicedirettore capo Kōhei Ōnishi ha dichiarato che difatti non vi è mai stata una singola editor donna nella loro storia, definendo il loro luogo di lavoro come "un liceo per soli uomini." (fonte 1, fonte 2).
Nel manga The Right Way to Make Jump! di Takeshi Sakurai, pubblicato la prima volta su Jump+ nel 2014, il vicedirettore capo dell'epoca Sōichi Aida dichiarò che l'obiettivo di Jump sono i ragazzini delle medie e che se fosse il capo non solo non assumerebbe donne ma che renderebbe Jump ancora "più maschile" (fonte).
La mancanza di editor donne ha chiaramente sollevato preoccupazioni inerenti alla questione delle discriminazioni di genere in Shueisha. In una serie di tweet successivamente cancellati, l'autrice di Rocking You!!! di Jump+, Kaori Ishikawa scrisse "Non è che le donne dovrebbero lavorare più sodo per essere assunte, è che proprio non vengono assunte solo perché sono donne, e non ne capisco il motivo; continuerò a disegnare finti manga shonen per tutta la mia vita, se vi piacciono gli shonen finti, vi prego di leggerli". In un altro tweet, il quale è ancora pubblico, vi è scritto "È doloroso quando mi dicono che non è così, spero che un giorno potremo parlarne normalmente. Io continuerò a disegnare manga, quindi se volete leggeteli, grazie."
Esiste quindi un vero problema di discriminazione o la loro scelta è sensata?
Fonte Consultata:
Anime News Network
Niente di più falso. È una questione di mentalità aperta e sensibilità (oltre alla pura conoscenza tecnica del mercato e dei gusti di una specifica generazione) a rendere una persona adatta a comprendere cosa possa piacere o meno a l'altro sesso.
La loro è discriminazione al 100%. -_-
sì ... però rimane illegale questo annuncio che citi, sai? perciò io posso anche dormirci sopra senza particolari problemi ma il problema legale rimane.
Che poi... volete davvero dirmi che un fumetto come Haikyuu non è fatto pensando anche ad un pubblico femminile? PLEASE.
Poi ovvio in giappone rimane un grosso problema di maschilismo nella società ma quello a livello generale (maschilismo diverso da quello nostro comunque)
Questa questione, comunque, è molto grave.
Formalmente Shueisha si para il sedere con queste dichiarazioni, ma all'atto pratico la realtà è un'altra, mi sembra evidente.
Noto che questa storia, purtroppo, è cosa assai comune in moltissimi paesi asiatici. Sono recentemente stata in Indonesia per un tirocinio in ospedale e, in alcuni reparti, come quello di ortopedia, le specializzande erano 3 su 50. Uno dei restanti specializzandi (uomo ma discriminato anche lui, però per motivi religiosi) mi ha confermato che non è un caso, le domande di lavoro delle donne non vengono manco prese in considerazione il 90% delle volte.
Spero che qualcosa inizi a muoversi. Non si possono proprio sentire notizie del genere
Sicuramente sono molto dubbiosi circa l'incarico, anche se la frase "capaci di comprendere il cuore dei ragazzi" fa abbastanza ridere, dovrebbe bastare dire "saper fare il proprio lavoro" che comprende di già il "capire i desideri del pubblico", senza usare parole poetiche.
I loro dubbi sono sensati o sono solo dovuti ad un pregiudizio sulla presunta incapacità femminile di "fare quel lavoro" ?
Chissà.
Certo in Italia vediamo molte più donne in quei ruoli quindi il dubbio che sia l'ennesimo comportamento giapponese che considera il ruolo lavorativo femminile come subalterno è lecito.
Non lo scrivono ma sei devi avere un rapporto diretto vis a vis con la clientela stai certo che ne tengono conto.
Se poi è clientela femminile.....
Così come in una palestra è improbabile che assumino come personal trainer una persona (di qualsiasi sesso) sovrappesa per non dire obesa.
Anche se non dovesse fare attività fisica trasmetterebbe l'idea di "pessimi risultati" e farebbe dubitare la clientela della scelta fatta iscrivendosi lì.
su jump+, su shonen jump non è mai successo
Avrebbe dovuto dire "noi assumiamo persone che comprendano il nostro pubblico indipendentemente dal loro genere" senza fare riferimenti a statistiche o il fatto che non abbiano assunto molte donne.
Ma se uomini in giappone possono editare manga shoujo senza problemi, da quanto leggo negli articoli citati sopra, allora non vedo perchè si dovrebbero fare problemi ad assumere donne nelle stesse posizioni di manga Shonen.
A parte questo, alcune disegnatrici femminili di manga Shonen esistono già, quindi anche chiamare il mercato manga giapponese sessista è esagerato.
Più che la baggianata del cuore credo che il loro pregiudizio verta sulla capacità di sopportare certi ritmi di lavoro.
Anche se è appunto un pregiudizio, se ci sono mangaka donne che reggono lo stress come gli uomini perchè mai non dovrebbe essere valido anche per quel campo?
Ovviamente poi bisogna vedere le esperienze passate, se sono state negative è ovvio che si sarà restii a ripetere, anche se potresti avere davanti la persona giusta.
Non penso sia un problema di discriminazione, non volontaria almeno, però è un interessante spunto di riflessione.
Poi se Jumo già lo fa tanto di guadagnato... Forse dovrebbe solo farlo in una percentuale più significativa.
(ricordo ooi come in bakuman mi avesse colpito il fatto che fra gli editor non ci fosse una sola donna)
In realtà le due cose possono coesistere.
Essere maschilista non significa (solo) odiare le donne o non volerle nella propria attività ma anche solo avere pregiudizi.
Quindi avere pregiudizi per il ruolo di editor ma non per il ruolo di mangaka significa comunque avere pregiudizi.
Per quanto mi riguarda comunque benvengano i "finti" shonen, i "finti" shojo o qualsiasi roba "finta", che sono la giusta risposta una divisione in target spesso un po' troppo obsoleta e per fortuna oggi molto più sfumata di un tempo, molte delle mie opere preferite sono proprio quelle ibride che fondono più elementi e che spesso sono apprezzate trasversalmente.
Per non dire delle mangaka che scrivono hentai, anche forti, per maschietti etero.
no vabbè ma mica si parla di mangaka, anche death note è scritto da una donna, probabilmente anche Promised Neverland (o disegnato? però comunque c'è tanta confusione su come si definisca lo stesso... ma vabbè)
in realtà non si sà se è una donna Ōba (anzi quasi sicuramente è un uomo), promised è disegnato da una donna, mentre kimetsu no yaiba non si sa il genere del mangaka dato che vuole restare anonimo/a
Act-age è disegnato da una donna ad esempio.
Secondo me (e ripeto, secondo me) dipingere tutta l'industria e il mercato in quel modo è esagerato. La risposta data da shueisha "Non sarebbe la prima volta ma devono essere capaci di comprendere il cuore dei ragazzi" non è del tutto sbagliata ed è stata interpretata peggio dalle fonti americane come l'huffpost che vedono e riportano le cose attraverso le loro lenti.
COFF COFF Lida Pochi COFF
ma anche no dato che è tenuto tutto sotto stretto riserbo ed è un nome da arte quello, la teoria più accreditata è che sia Gamou Hiroshi. in ogni caso vabbè non è l'argomento di questa discussione, ma ripeto non si sa il suo genere ma probabilmente è un uomo.
Secondo me (e ripeto, secondo me) dipingere tutta l'industria e il mercato in quel modo è esagerato. La risposta data da shueisha "Non sarebbe la prima volta ma devono essere capaci di comprendere il cuore dei ragazzi" non è del tutto sbagliata ed è stata interpretata peggio dalle fonti americane come l'huffpost [/quote]
Quella frase è pura forma, concretamente non vuol dire proprio nulla.
Anche perché, se poi la si vuole anche dire tutta, ogni persona è diversa, non è catalogabile o definibile nelle preferenze da quello che ha in mezzo alle gambe. Certo, sicuramente la cultura e il modo diverso in cui vengono trattati maschi e femmine nell'infanzia ha un peso, ma non fino a questo punto.
Quindi che vuol dire "conoscere il cuore dei ragazzi?".
E, ponendo invece che tale frase abbia fondamento, come si fa a dimostrare di conoscere il cuore non di qualcuno, ma di un intero genere, in una specifica fascia d'età?
Ma che davvero?
A me sembra invece una dichiarazione di comodo, per evitare polemiche
quanti sanno che Euphoria, una visual novel hentai con fetish molto forti (torture, scat, gore), chi scrive i dialoghi e fa le art sono donne?
Se una persona fa degli studi per questo tipo di lavoro credo che possa risultare capace di comprendere i "CUORI" del pubblico generale.
Inoltre, come detto da altri, il Jump viene seguito anche dal pubblico femminile, quindi di cosa parliamo.
https://www.mangatherapy.com/post/35650564147/shonen-jump-brings-all-the-girls-to-the-yard
E ne sono anche ben consci, in diverse interviste relative a Promised Neverland si cita più volte la "sperimentazione" di avere una protagonista femminile perché i tempi e l'audience stanno cambiando :/
È maschilismo bello e buono oltre che una mentalità retrograda; sugli editor maschili per riviste femminili nessuno fa una piega (giustamente).
Mah e io che pensavo che fosse una di quelle stupide polemiche di mangalhelpers.
L'editor di My Hero Academia Illegals al Napoli Comicon disse che questa è l'era delle protagoniste femminili forti, tipo delle nuove Alita.
capisco che se si parla di politica dopo saltano fuori i leoni da tastiera però ritengo che sia giusto riportare situazioni reali nel contesto di una discussione dato che l'argomento è attuale e importante e una certa politica attuale sfrutta proprio questa ignoranza per fare proseliti e mantenere una situazione di dis-equità quindi mettere la testa sotto la sabbia e dopo stupirsi che le cose non cambiano mi sembra stupido
sono dell'idea che si possa parlare di tutto basta non avere la presunzione di avere ragione
ricordo che in italia solo in un periodo storico nei bar c'era questo cartello : " Qui non si parla di politica "
Ma che ci vogliamo fare,la condizione femminile nel mondo del lavoro nipponico è quella che è,non facciamoci il sangue amaro.
Scusa ma cosa c'entra ? Qua si parla di editor non di mangaka.
Che sarebbe ?
Non ho capito la tua domanda.
Appunto, quale sarebbe la dichiarazione incriminata ?
Ora le risposte sono queste.
Dove ci vedi il maschilismo io non lo so.
Continuano a sfuggirmi il perché, il senso e la logica della tua domanda ma proverò lo stesso a risponderti.
Molto semplicemente, la "dichiarazione" incriminata è quella di Shuueisha relativa alle editor donne, di cui tutti gli utenti su questa pagina stanno discutendo da circa 8 ore...sempre se è questo quel che chiedevi.
Pero ci sono state numerose mangaka donna.
Continuo a non capire dove sta il problema. Davvero.
Continuo a non capire dove sarebbe la frase controversa....io non ci vedo nulla di controverso, mica ha detto "le donne fanno schifo, non le volgiamo !!!"
Aggiungo una considerazione, visto che non posso più editare il messaggio.
La dichiarazione di Shuueisha è una paraculata in piena regola. Se Shuueisha dice A e poi agisce Z (o finge di agire A per dare il contentino e salvarsi il sederino [rima voluta]), tendo a pensare che A valga meno della polvere sul pavimento dei loro uffici.
Edit (abbiamo postato praticamente nello stesso momento, altrimenti ti avrei risposto normalmente): ora lo avrai capito. La controversia e il problema nascono dalla contraddizione tra quello che dicono e quello che fanno.
Quindi secondo te non è dettato da maschilismo il fatto che casualmente il 98% di editor di shounen sia costituito da uomini? E che casualmente siano la maggioranza anche per gli shoujo (ora, forse, meno, ma comunque non ci si è mai posti il problema dell'uomo che fa da editor per uno shoujo). Vengono sempre scelti i migliori e i più adatti e casualmente sono sempre uomini? Come fai a non vedere il problema?
Ti ha risposto Basketballjunkie sul dove vedo il maschilismo.
La si vede se c'è, come in questo caso.
Tra l'altro, se fosse come tu dici, vorrebbe dire che in Giappone di fatto non esistano donne sufficientemente esperte e competenti da poter fare l'editor e, francamente, quest'ipotesi mi sembra illogica, a voler essere buona, e offensiva a voler essere obiettiva.
Comunque, come dice l'Adichie, per capire meglio se sussiste una discriminazione di genere, basta immaginare la situazione a
parti invertite. E dubito fortemente che qualcuno riterrebbe normale avere solo editor di sesso femminile e nessun uomo
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