Correva l'anno 1997 e in Giappone veniva pubblicato per la prima volta Yesterday wo Utatte, opera seinen scritta e disegnata dell'autrice Kei Toume per conto della casa editrice Shueisha. Il manga diventò con il tempo una di quelle serie di culto in grado di appassionare una sfilza di giovani adulti vissuti a cavallo fra il nuovo e il vecchio millennio. Seppur non abbia goduto di un successo tale da portarlo nel mainstream, per molti lettori giapponesi Yesterday wo Utatte rappresentò un manifesto della prima generazione di millennial, la quale, fra malinconia e incertezze, si incamminò verso l'inizio del XXI secolo. Il manga è poi giunto anche da noi in Italia, edito da Ronin Manga con il nome di Canta "Yesterday" per Me, ma la sua pubblicazione è stata interrotta dopo solo quattro volumi. Ci sono voluti molti anni prima che Toume concludesse nel 2015 la sua opera e dopo quattro anni dal suo epilogo arrivò come un fulmine a ciel sereno un'inaspettata notizia: Yesterday wo Utatte sarebbe diventato da lì a poco un anime.
L'anime, trasmesso qui in Italia con il titolo inglese Sing "Yesterday" for Me da Crunchyroll, è andato in onda durante la stagione primaverile del 2020, suddiviso in 12 episodi più 6 corti extra trasmessi in esclusiva sul sito streaming giapponese di AbemaTV. La sua è stata una produzione alquanto particolare, che potremmo quasi definire come "un progetto fatto per passione" portato avanti da Doga Kobo (New Game!, Gabriel Dropout, Dumbbell Nan Kilo Moteru?). I lavori sulla serie sono infatti cominciati e finiti mesi prima dal suo debutto, dando così ampio respiro agli animatori normalmente abituati a seguire una schedule con scadenze molto rigide, e inoltre lo studio con sede a Tokyo ha avuto la possibilità di realizzare, parallelamente ad altro, qualcosa di diverso rispetto al loro curriculum composto in maggior parte da anime slice of life dai toni leggeri e spensierati. Una programmazione che oltre tutto si è rivelata vincente se teniamo in considerazione tutti i problemi causati dalla recente emergenza sanitaria che ha decimato una parte del palinsesto primaverile di questa sfortunata annata. Cosa quindi ne è venuto fuori da questo peculiare progetto che ha riportato alla luce l'opera più conosciuta di Kei Toume?
La storia è ambientata nel 2001 a Tokyo e gira attorno a un gruppo di giovani adulti alle prese con i loro problemi di natura sentimentale e, talvolta, esistenziale. Il protagonista è Rikuo Uozumi, un neolaureato senza ambizioni che si accontenta di lavorare part-time in un piccolo supermercato per coprire le spese di tutti i giorni. Ha una passione per la fotografia, ma non riesce a far del suo hobby un lavoro remunerativo a causa delle sue incertezze e della mancanza di autostima. A questi suoi tormenti si aggiunge anche il rimpianto di non aver mai confessato propriamente i suoi sentimenti a Shinako Morinome, una sua amica ai tempi dell'università che ha appena iniziato a lavorare come professoressa del liceo. Infatti, nonostante i tanti goffi e palesi tentativi di Rikuo per farsi avanti, Shinako ha sempre rifiutato di dare al ragazzo una risposta definitiva, soprattutto per via di un trauma personale dal quale non è riuscita ancora a separarsi.
Le giornate di Rikuo iniziano però a cambiare quando Haru Nonaka fa irruzione nella sua vita. Haru ha 18 anni, non ha mai terminato il liceo e adesso lavora in un bar come cameriera. Inoltre, ha come animale domestico un corvo chiamato Kansuke che la accompagna ovunque lei vada. Il suo è un carattere molto allegro, vivace e birichino, in netto contrasto con il fare più serio e composto di Rikuo, dal quale ne è sempre rimasta attratta e prova per lui sentimenti di affetto.
Andando avanti con gli episodi si instaurerà gradualmente fra loro tre un triangolo amoroso che influenzerà non solo le loro vite e i loro rapporti, bensì pure la loro crescita interiore. Ai tre personaggi principali si aggiungerà anche una quarta figura chiave a complicare le cose, ovvero Rō Hayakawa, uno studente di liceo con una passione per le belle arti e amico d'infanzia di Shinako, con la quale è costretto a condividere il dolore per la prematura scomparsa di suo fratello maggiore (il trauma di cui parlavamo poco prima). Troveranno spazio anche tanti personaggi secondari e conoscenti dei protagonisti, alcuni in qualche modo rilevanti e altri decisamente meno. Degne di nota sono infatti le comparse di Koichi Minato e Chika Huzuhara, ai quali verrà rispettivamente dedicato un episodio. Seppur breve, la loro presenza scenica lascerà comunque un impatto sulla storia e ad arricchirà l'esperienza complessiva della serie con le dovute misure.
Sing "Yesterday" for Me è uno slice of life che viaggia per la maggior parte della sua durata su ritmi lenti, sia per quanto riguarda la progressione della trama che per la crescita dei singoli protagonisti. Durante il tragitto non saranno presenti pesanti colpi di scena, svolte inaspettate e stratagemmi tipici delle opere drammatiche di tipo sentimentale perché il susseguirsi e lo svilupparsi degli eventi avviene con una naturalezza fin troppo verosimile. L'anime ha un'impostazione particolare che lo fa sembrare quasi "realistico", in alcuni (ma non tutti) i sensi. Uno di questi riguarda appunto il ritmo qui sopra citato, che però si rivela essere una lama a doppio taglio.
Le opere di finzione partono dal presupposto di rendere la realtà "meno noiosa" di quello che già è, utilizzando una narrazione di tipo teatrale e presentando situazioni, contesti e problemi particolari che rendono interessanti storia e personaggi (esempio: quante possibilità ci sono nella vita di tutti i giorni che due rampolli appartenenti a due famiglie rivali e in guerra fra di loro si innamorino reciprocamente?). Sing "Yesterday" for Me non fa questo, salvo qualche eccezione più o meno necessaria, e si attiene invece a rappresentare uno spaccato di vita sentimentale abbastanza ordinario, a costo però di sacrificare quei momenti sensazionali che sollevano l'attenzione del pubblico. Il "tira e molla" fra i protagonisti si protrarrà alla lunga e non è detto che tutti apprezzino questa scelta. Chi ama gli anime tranquilli e si focalizza più sul cast rispetto alla storia in sé avrà pane per i suoi denti, mentre tutti gli altri potrebbero fare fatica a seguire il procedere della lunga e tortuosa relazione fra Rikuo e Shinako.
D'altro canto, è però più facile familiarizzare con i protagonisti, che hanno il pregio di condividere tanti dei problemi tipici della vita di ognuno di noi. Rikuo, Shinako, Haru e gli altri non sono stinchi di santo, commettono anche loro errori grossolani che causano loro rimorsi. E se in un episodio fanno un passo avanti per diventare delle "persone migliori", in quello dopo ne fanno due indietro. Ci sono momenti in cui viene proprio facile detestare un determinato personaggio a causa delle sue azioni impulsive o scellerate, però questo ci ricorda anche che nessuno è perfetto e che non tutti siamo uguali: più individui possono camminare a velocità diverse, ognuno ha i propri tempi, c'è chi matura prima e chi dopo. Questo non vuol dire assolutamente che tutto il cast si comporta sempre nella maniera più realistica possibile e infatti non mancheranno alcune forzature un po' tirate, soprattutto verso la fine. Nonostante i loro difetti, però, a volte ci si ritroverà a dire frasi come: "Mamma mia, personaggio X è davvero una persona immatura! Anche se un po' ricorda il me stesso di qualche anno fa... Anzi no, ancora oggi ne commetto assai di sbagli del genere."
E ora invece parliamo di una delle parti più controverse di Sing "Yesterday" for Me: il finale. Non faremo spoiler di alcun tipo, ma c'è da sottolineare il fatto che chi ha lavorato all'anime abbia dovuto condensare undici volumi del manga in soli dodici episodi (senza contare i brevissimi special), un fattore che pesa gravemente sul prodotto finale, in special modo durante le ultime puntate dove a un tratto tutto sembra svolgersi in una maniera troppo accelerata, sintomo che alcune parti dell'opera originale sono state tagliate per motivi di necessità. È stato davvero un peccato quindi chiudere la serie così in fretta e furia (forse qualche episodio in più avrebbe giovato). Per fortuna bisogna dire che a linee generali il succo dell'opera non sembra essere stato alterato e l'epilogo rende comunque giustizia a molte delle vicende sulla quale è stata costruita la storia. Anche se ovviamente non accontenterà proprio tutti gli spettatori e il motivo ve lo lasciamo scoprire da soli.
Se c'è invece un aspetto di Sing "Yesterday" for Me che probabilmente metterà tutti d'accordo, quello è il suo egregio apparato tecnico. Il character designer e co-direttore delle animazioni Jun'ichirō Taniguchi (Puella Magi ★ Madoka Magica, Yuru Yuri) ha svolto un importante lavoro di ammodernamento dei disegni originali di Toume. Di rado è sembrato di guardare un anime basato su un manga con venti anni alle spalle, perché tutto è stato portato al passo coi tempi, ambientazione esclusa. Una cura particolare è stata riposta nelle movenze e nelle espressioni, che meglio di qualunque altra cosa riescono a descrivere le personalità, gli atteggiamenti e gli stati d'animo dei protagonisti. Da non sottovalutare nemmeno lo studio che c'è stato dietro ai paesaggi urbani e alle atmosfere che circondavano la zona metropolitana di Tokyo a inizio secolo, portato avanti dal direttore artistico Tetsuya Usami, appartenente a Studio Easter (Fate/Zero, Steins;Gate). Gli sfondi dettagliati rispecchiano a pieno l'anima underground di Sing "Yesterday" for Me costituita da strette stradine, incroci stradali, piccoli parchi, edifici di città, negozietti e via dicendo, immergendo lo spettatore in un mondo forse tinto da un pizzico di malinconia e che comunque ci regala quel poco conforto che è possibile trovare nelle piccole cose della vita.
Infine, c'è da segnalare la scelta atipica di non inserire alcuna opening a inizio episodio, ma di produrre di tre ending che si alternano con il passare degli episodi: la prima, chiamata "Kago no Naka ni Tori", altro non è che uno splendido collage fotografico dell'episodio appena trasmesso; la seconda, "Aoibashi", mostra una forte carica anni '90 grazie a un particolare cabinato... del quale però non vi parliamo per evitare spoiler; mentre la terza e ultima ending, che riprende il nome dell'opera "Yesterday wo Utatte", è una sequenza di illustrazioni realizzate dal sempre apprezzato Ilya Kuvshinov (The Wonderland, Ghost in the Shell: SAC_2045).
L'anime, trasmesso qui in Italia con il titolo inglese Sing "Yesterday" for Me da Crunchyroll, è andato in onda durante la stagione primaverile del 2020, suddiviso in 12 episodi più 6 corti extra trasmessi in esclusiva sul sito streaming giapponese di AbemaTV. La sua è stata una produzione alquanto particolare, che potremmo quasi definire come "un progetto fatto per passione" portato avanti da Doga Kobo (New Game!, Gabriel Dropout, Dumbbell Nan Kilo Moteru?). I lavori sulla serie sono infatti cominciati e finiti mesi prima dal suo debutto, dando così ampio respiro agli animatori normalmente abituati a seguire una schedule con scadenze molto rigide, e inoltre lo studio con sede a Tokyo ha avuto la possibilità di realizzare, parallelamente ad altro, qualcosa di diverso rispetto al loro curriculum composto in maggior parte da anime slice of life dai toni leggeri e spensierati. Una programmazione che oltre tutto si è rivelata vincente se teniamo in considerazione tutti i problemi causati dalla recente emergenza sanitaria che ha decimato una parte del palinsesto primaverile di questa sfortunata annata. Cosa quindi ne è venuto fuori da questo peculiare progetto che ha riportato alla luce l'opera più conosciuta di Kei Toume?
La storia è ambientata nel 2001 a Tokyo e gira attorno a un gruppo di giovani adulti alle prese con i loro problemi di natura sentimentale e, talvolta, esistenziale. Il protagonista è Rikuo Uozumi, un neolaureato senza ambizioni che si accontenta di lavorare part-time in un piccolo supermercato per coprire le spese di tutti i giorni. Ha una passione per la fotografia, ma non riesce a far del suo hobby un lavoro remunerativo a causa delle sue incertezze e della mancanza di autostima. A questi suoi tormenti si aggiunge anche il rimpianto di non aver mai confessato propriamente i suoi sentimenti a Shinako Morinome, una sua amica ai tempi dell'università che ha appena iniziato a lavorare come professoressa del liceo. Infatti, nonostante i tanti goffi e palesi tentativi di Rikuo per farsi avanti, Shinako ha sempre rifiutato di dare al ragazzo una risposta definitiva, soprattutto per via di un trauma personale dal quale non è riuscita ancora a separarsi.
Le giornate di Rikuo iniziano però a cambiare quando Haru Nonaka fa irruzione nella sua vita. Haru ha 18 anni, non ha mai terminato il liceo e adesso lavora in un bar come cameriera. Inoltre, ha come animale domestico un corvo chiamato Kansuke che la accompagna ovunque lei vada. Il suo è un carattere molto allegro, vivace e birichino, in netto contrasto con il fare più serio e composto di Rikuo, dal quale ne è sempre rimasta attratta e prova per lui sentimenti di affetto.
Andando avanti con gli episodi si instaurerà gradualmente fra loro tre un triangolo amoroso che influenzerà non solo le loro vite e i loro rapporti, bensì pure la loro crescita interiore. Ai tre personaggi principali si aggiungerà anche una quarta figura chiave a complicare le cose, ovvero Rō Hayakawa, uno studente di liceo con una passione per le belle arti e amico d'infanzia di Shinako, con la quale è costretto a condividere il dolore per la prematura scomparsa di suo fratello maggiore (il trauma di cui parlavamo poco prima). Troveranno spazio anche tanti personaggi secondari e conoscenti dei protagonisti, alcuni in qualche modo rilevanti e altri decisamente meno. Degne di nota sono infatti le comparse di Koichi Minato e Chika Huzuhara, ai quali verrà rispettivamente dedicato un episodio. Seppur breve, la loro presenza scenica lascerà comunque un impatto sulla storia e ad arricchirà l'esperienza complessiva della serie con le dovute misure.
Sing "Yesterday" for Me è uno slice of life che viaggia per la maggior parte della sua durata su ritmi lenti, sia per quanto riguarda la progressione della trama che per la crescita dei singoli protagonisti. Durante il tragitto non saranno presenti pesanti colpi di scena, svolte inaspettate e stratagemmi tipici delle opere drammatiche di tipo sentimentale perché il susseguirsi e lo svilupparsi degli eventi avviene con una naturalezza fin troppo verosimile. L'anime ha un'impostazione particolare che lo fa sembrare quasi "realistico", in alcuni (ma non tutti) i sensi. Uno di questi riguarda appunto il ritmo qui sopra citato, che però si rivela essere una lama a doppio taglio.
Le opere di finzione partono dal presupposto di rendere la realtà "meno noiosa" di quello che già è, utilizzando una narrazione di tipo teatrale e presentando situazioni, contesti e problemi particolari che rendono interessanti storia e personaggi (esempio: quante possibilità ci sono nella vita di tutti i giorni che due rampolli appartenenti a due famiglie rivali e in guerra fra di loro si innamorino reciprocamente?). Sing "Yesterday" for Me non fa questo, salvo qualche eccezione più o meno necessaria, e si attiene invece a rappresentare uno spaccato di vita sentimentale abbastanza ordinario, a costo però di sacrificare quei momenti sensazionali che sollevano l'attenzione del pubblico. Il "tira e molla" fra i protagonisti si protrarrà alla lunga e non è detto che tutti apprezzino questa scelta. Chi ama gli anime tranquilli e si focalizza più sul cast rispetto alla storia in sé avrà pane per i suoi denti, mentre tutti gli altri potrebbero fare fatica a seguire il procedere della lunga e tortuosa relazione fra Rikuo e Shinako.
D'altro canto, è però più facile familiarizzare con i protagonisti, che hanno il pregio di condividere tanti dei problemi tipici della vita di ognuno di noi. Rikuo, Shinako, Haru e gli altri non sono stinchi di santo, commettono anche loro errori grossolani che causano loro rimorsi. E se in un episodio fanno un passo avanti per diventare delle "persone migliori", in quello dopo ne fanno due indietro. Ci sono momenti in cui viene proprio facile detestare un determinato personaggio a causa delle sue azioni impulsive o scellerate, però questo ci ricorda anche che nessuno è perfetto e che non tutti siamo uguali: più individui possono camminare a velocità diverse, ognuno ha i propri tempi, c'è chi matura prima e chi dopo. Questo non vuol dire assolutamente che tutto il cast si comporta sempre nella maniera più realistica possibile e infatti non mancheranno alcune forzature un po' tirate, soprattutto verso la fine. Nonostante i loro difetti, però, a volte ci si ritroverà a dire frasi come: "Mamma mia, personaggio X è davvero una persona immatura! Anche se un po' ricorda il me stesso di qualche anno fa... Anzi no, ancora oggi ne commetto assai di sbagli del genere."
E ora invece parliamo di una delle parti più controverse di Sing "Yesterday" for Me: il finale. Non faremo spoiler di alcun tipo, ma c'è da sottolineare il fatto che chi ha lavorato all'anime abbia dovuto condensare undici volumi del manga in soli dodici episodi (senza contare i brevissimi special), un fattore che pesa gravemente sul prodotto finale, in special modo durante le ultime puntate dove a un tratto tutto sembra svolgersi in una maniera troppo accelerata, sintomo che alcune parti dell'opera originale sono state tagliate per motivi di necessità. È stato davvero un peccato quindi chiudere la serie così in fretta e furia (forse qualche episodio in più avrebbe giovato). Per fortuna bisogna dire che a linee generali il succo dell'opera non sembra essere stato alterato e l'epilogo rende comunque giustizia a molte delle vicende sulla quale è stata costruita la storia. Anche se ovviamente non accontenterà proprio tutti gli spettatori e il motivo ve lo lasciamo scoprire da soli.
Se c'è invece un aspetto di Sing "Yesterday" for Me che probabilmente metterà tutti d'accordo, quello è il suo egregio apparato tecnico. Il character designer e co-direttore delle animazioni Jun'ichirō Taniguchi (Puella Magi ★ Madoka Magica, Yuru Yuri) ha svolto un importante lavoro di ammodernamento dei disegni originali di Toume. Di rado è sembrato di guardare un anime basato su un manga con venti anni alle spalle, perché tutto è stato portato al passo coi tempi, ambientazione esclusa. Una cura particolare è stata riposta nelle movenze e nelle espressioni, che meglio di qualunque altra cosa riescono a descrivere le personalità, gli atteggiamenti e gli stati d'animo dei protagonisti. Da non sottovalutare nemmeno lo studio che c'è stato dietro ai paesaggi urbani e alle atmosfere che circondavano la zona metropolitana di Tokyo a inizio secolo, portato avanti dal direttore artistico Tetsuya Usami, appartenente a Studio Easter (Fate/Zero, Steins;Gate). Gli sfondi dettagliati rispecchiano a pieno l'anima underground di Sing "Yesterday" for Me costituita da strette stradine, incroci stradali, piccoli parchi, edifici di città, negozietti e via dicendo, immergendo lo spettatore in un mondo forse tinto da un pizzico di malinconia e che comunque ci regala quel poco conforto che è possibile trovare nelle piccole cose della vita.
Infine, c'è da segnalare la scelta atipica di non inserire alcuna opening a inizio episodio, ma di produrre di tre ending che si alternano con il passare degli episodi: la prima, chiamata "Kago no Naka ni Tori", altro non è che uno splendido collage fotografico dell'episodio appena trasmesso; la seconda, "Aoibashi", mostra una forte carica anni '90 grazie a un particolare cabinato... del quale però non vi parliamo per evitare spoiler; mentre la terza e ultima ending, che riprende il nome dell'opera "Yesterday wo Utatte", è una sequenza di illustrazioni realizzate dal sempre apprezzato Ilya Kuvshinov (The Wonderland, Ghost in the Shell: SAC_2045).
Sing "Yesterday" for Me rappresenta tante cose. In primis, quest'anime ci ha dimostra che l'industria è a volte in grado di fare qualche strappo alla regola e confezionare prodotti "genuini" in grado di mostrare tutto l'estro artistico di tanti talentuosi lavoratori del settore. Poi ci fa vedere come a volte non tutto va come ce lo immaginiamo e che dalla vita bisogna sempre aspettarsi qualche delusione dietro l'angolo. D'altronde, gli incidenti di percorso capitano e gli errori si commettono ogni giorno, ma almeno abbiamo la magra consolazione che tutto ciò è normale e fa parte della vita. E infine ci insegna la cosa più importante di quelle dette finora, ovvero che il sorriso di Haru è un dono mandato dal cielo.
Pro
- Ottimo lavoro di svecchiamento del manga originale
- Rappresentazione abbastanza realistica dei personaggi...
- Apparato tecnico sopra la media
- Il sorriso di Haru
Contro
- Ritmi a volte troppo lenti e graduali
- ... ma che a volte si comportano in maniera un po' forzata
- Finale chiuso frettolosamente
PS: una curiosità sulla recensione, che ho apprezzato e condiviso praticamente in toto, ma viene specificato nell'anime che l'anno sia il 2001? Io non lo ricordo proprio, e se fosse così mi parrebbe davvero strana la totale assenza di cellulari che all'epoca non erano smartphone ma una presenza costante sì...
In un'intervista ufficiale con i due direttori artistici Usami e Fujii (tradotta in inglese qui da Crunchyroll) viene rivelato che la storia dell'anime inizia proprio nel 2001.
In ogni caso avevo letto il manga ed era terminato in maniera frettolosa, quindi ho visto l'anime nella speranza che adattassero il finale in maniera più completa magari con l'aiuto dell'autore e invece niente. Purtroppo anche qua il finale mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca. Ci sono tipo 5-6 episodi in cui succede davvero poco e i personaggi mi fanno venire il latte alle ginocchia, per poi avere l'ultimo episodio ad una velocità 10 volte superiore a quella a cui ci aveva abituato la serie.
Sarebbe bello in futuro un OVA che faccia vedere cosa succede poco dopo il finale, anche solo qualche accenno alla vita quotidiana di Haru, perché voglio dire.....chi non vorrebbe vedere ancora Haru?
Grazie per l'intervista! Comunque confesso che non li capisco, dicono di aver puntato tanto a ricreare una realtà che ricordasse quella dell'epoca ma hanno puntato sul 2001 (addirittura 2002 dal secondo episodio) invece dell'iniziale '97 che mi sembrava tutto sommato adattarsi anche meglio con quanto mostrato. Un 2002 con nessun personaggio che usa un cellulare per me è abbastanza anacronistico, io all'epoca avevo già un secondo modello, non oso pensare in Giappone...
Spero si possa recuperare in qualche modo il manga in Italia.
Questa produzione dimostra come la maggior parte di utenza invece che cercare di capire il contesto e la costruzione del character design che l'autore (in questo caso autrice) ha voluto dare, battaglia (e basta vedere il fior fiore di commenti sui singoli episodi) sulle ship che il main character ha a sua disposizione empatizzando (eccessivamente a mio modo di vedere) con una o l'altra rivale.
Per me il quadrangolo amoroso è la parte meno riuscita dell'anime così come nel manga e denota solamente quanto l'autrice abbia vissuto malamente la trascrizione della sua opera a cavallo di ben vent'anni.
Si fosse mantenuta sulle atmosfere che davano uno spaccato di vita degli anni 90' approfondendo i problemi ed i drammi dei personaggi non avrei avuto remore (nell'anime poi il tutto è reso magnificamente da sfondi e fondali che richiamano ad un realismo fotografico, tant'è che lo staff ha dedicato un articolo in proposito:https://www.animeclick.it/news/85460-sing-yesterday-for-me-alla-scoperta-dei-luoghi-dellanime), ma concentrandosi sui rapporti atipici (forse anche per l'epoca, d'altronde imho ha dato un suo punto di vista sulle relazioni da mangaka) dei personaggi ha perso non di poco smalto, ma capisco anche che commercialmente sarebbe stato un 'disastro' senza l'inserimento di questo intreccio.
Pertanto posso essere d'accordo con la recensione solamente in parte ma nonostante questo mi congratulo come al solito per l'analisi volta ad approfondire l'opera.
Il problema è stato l'ulteriore rallentamento di ritmo negli episodi precedenti che hanno inevitabilmente fatto "capa e capa" con il finale che va invece più spedito senza però mancare di coerenza con quanto detto fino a quel momento.
Visto che è stata fatta un'opera di taglia e cuci mostruosa sulla trama originale, avrei gradito qualche scena in più fra Rikuo e Haru, in modo da tenere il ritmo costante: se devi modificare quasi tutto, a questo punto fallo bene!
Comunque resta una serie splendida, animata da Dio, con musiche evocative, un ottimo voice acting e quel "qualcosa" che lo rende una vera e propria scatola del tempo di quelli che furono gli anni a cavallo fra il vecchio e il nuovo millennio.
Per me un 85 non sarebbe stato assolutamente rubato.
Per me la serie è da 73.
Un peccato visto che davvero a livello di animazioni volavamo alti
Partito con tematiche adulte, finito nel feticismo più basso.
L'ultimo degli extra mostra un momento successivo al finale della serie con anche qualche foto sulla vita futura dei protagonisti
No no, è stata solo una comunicazione molto precaria, come succede spesso. Sono 18 episodi ma gli ultimi 6 sono mini episodi.
Preciso che l'età di Rikuo (è sicuramente un ventenne in quanto ha finito l'università) non si sa mentre quella di Haru è di 18 anni, pertanto si può considerare maggiorenne.
Detto questo parlare di pedofilia mi sembra oggettivamente esagerato, inoltre potevi argomentare decisamente meglio il tuo punto di vista imho.
@Alex Ziro E' di 18 anni l'età di Haru, controllato su MAL ed AniDB a suo tempo.
Please non scendiamo adesso a discussioni per nulla attinenti con l'opera... please.
in Giappone l'università si finisce a 23 anni, hanno una diversa organizzazione. Quindi è 23+ sicuramente. Inoltre, la legge giapponese stabilisce che fino ad aprile 2022 la maggiore età è 20 anni, da quel mese si abbasserà a 18. Quindi, Haru al momento è minorenne. Poi beh, ho dato le mie impressioni sinceramente. E Haru mi è stata sui cosiddetti tutto il tempo, a mettere i bastoni tra le ruote. Non ci ho trovato niente di bello.
Posso capire la tua avversione per come l'autrice abbia caratterizzato il personaggio, ma era giusto precisare l'età corretta di Haru (capirai un anno di differenza) e quella di cui non si è a conoscenza di Rikuo per quanto possa essere ampiamente pronosticabile.
Detto questo chiudo l'OT poco inerente con l'articolo, ma il mio intento era dare delle informazioni esatte sui personaggi.
17 o 18 cambia poco ( anche se ricordo uno dei primi ep in cui lei dice 17). per la legislazione attualmente in vigore è minorenne fino ai 20 anni. Tra l'altro, e chiudo anche io l'ot, la legge per abbassare la maggiore età non è ancora decisa del tutto, deve ancora essere approvata in via definitiva. è stata approvata solo la proposta di legge.
A parte questo devo dire che la serie mi è piaciuta ma davvero il finale così repentino e per certi versi forzato mi ha deluso parecchio. Era partita come serie "reailstica" che raccontava incertezze, problemi e fallimenti della vita ma poi il tutto viene un po' gettato alle ortiche.
io preferivo Rikuo-Shinako e Haru-Rou, di gran lunga. Adulti x adulti e ragazzini x ragazzini. è uno dei motivi per cui non mi è piaciuto.
O_O oh oh, non lo avevo visto grazie....pochi secondi ma comunque sempre meglio di niente
perché i personaggi sono odiosi e innaturali
1) Shinako che finalmente da un taglio al passato ed inizia una pagina nuova della sua vita insieme a Rikuo. Haru che torna a frequentare la scuola e s'incontra con Ro, iniziando così un'amicizia che profuma d'amore.
2) Quella del finale ( no voglio fare spoiler).
Probabilmente qualche episodio avrebbe giovato.
Se riesco proverò a leggere il manga!
Ho adorato questa serie ed in particolare i suoi personaggi principali. Mi ha permesso di trascorrere delle ore di relax guardandola e simpatizzando una volta per l'uno una volta per l'altro.
Ben fatto, gradevole da seguire, non cervellotico né impegnativo, molto romantico...
Ho visto ed archiviato circa 400 serie animate nel corso degli anni ma credo che la mia esperienza in materia sia ben lungi dall'essere robusta!
Non ho trovato particolarmente lenta la narrazione, mentre il finale è stato un po' affrettato e con motivazioni discutibili. Mi ha lasciato un po' l'amaro in bocca, ma non spiazzato (dopo anni di manga ho imparato a leggere i segnali).
Vero, i cellulari si diffusero tra tutte le fasce d'età tra il 1997 e 1998, almeno in Italia, e non credo che il Giappone fosse dietro.
Per quanto riguarda i 6 mini episodi: dove sono? devono ancora essere trasmessi? saranno su Crunchyroll?
Mi spiace anche a me un pò per il finale affrettato, avrei gradito qualche episodio in più però mi è piaciuto comunque molto!
Spero che qualcuno ci riproponga il manga...
Bella recensione!
Il finale è un po' accellerato, ma non è che mi abbia infastidito.
Ve lo volete giocare sul sentimentale ? Stanno continuamente a rimuginare sugli stessi eventi senza mai fare qualcosa a riguardo, con ció molti episodi sono uguali tra di loro ed assolutamente evitabili ( tranne ovviamente per il finale affrettato e la metá parte di questa stagione in cui c'é "il terzo incomodo" per la ragazza con il corvo -no faccio spoiler- ).
Capisco che sono giapponesi, mai avrebbero l'autostima ed il coraggio di esprimere le proprie emozioni in modo veloce ed efficace nella vita vera, peró quí si parla di un anime/manga, cioé dopo tutto questo tempo di vedere i personaggi a ripetere sempre le stesse azioni e comportamenti, diventa solo noioso da guardare, specialmente se comparato ad altri anime del genere sentimentale simili a questo ma molto piú guardabili...anzi seguibili, perché almeno per la grafica/animazione quest'opera é disegnata molto bene, per il resto spendo solo un velo pietoso.
Quindi lo sconsiglio a tutti di vederlo, non vi perdete nulla.
PS: per la "lentezza" invece sottolineata nella recensione non lo approvo per nulla, perché un anime sentimentale ha come pregio proprio la lentezza degli eventi per poterti farti immergere nel racconto, in questo caso si esagera e viene ulteriolmente amplificata in modo negativo da questi eventi "amorosi" ripetitivi senza alcuna soluzione...si risolve nel finale che praticamente, stando alla lentezza di quest'anime, poteva far durare per altri 3 episodi XD ( purtroppo quest'anime lo si puó valutare solo per gli ottimi disegni, il resto ripeto : spendo un velo pietoso ).
Il finale salva l'anime perché non tutti ma alcuni dei personaggi principali li trovavo odiosi e innaturali mentre altri no e il finale per quanto frettoloso e molto fanservice (o proprio perché tale) aggiusta un po' le cose.
Parliamoci chiaro, Haru è un personaggio difficile da odiare, le scelte che fa sono comprensibili, discorso simile per Rikou (che tutto sommato non tira mai le cose per le lunghe e fa sempre tutto alla luce del sole, ciò che è incomprensibile è come faccia ad essere così attratto da Shinako). Dall'altra parte abbiamo due personaggi che invece non riesco proprio a farmi piacere in particolare Shinako... Entrambi ossessionati da tu sai chi (per non spoilerare), Shinako è inoltre troppo indecisa e incoerente mentre l'altro (di cui non ricordo il nome) fa delle scenate al limite del sopportabile mentre chiede di essere trattato come un adulto (tipico di un ragazzino).
Insomma il finale affrettato riesce in qualche modo a mettere una toppa credibile (perché la spiegazione inaspettatamente è davvero credibile) dando modo di avere accoppiati i personaggi che si meritano l'un l'altro. Ha un po' l'aria da ripensamento dell'ultimo minuto ma non ho potuto far a meno di apprezzare il fatto che finisse in quel modo
Da quel che leggo in alcuni commenti però sembra che anche il manga ebbe un finale brusco, uhm...
Comunque...
Contento per il finale: come si dice l'insistenza di Haru ha dato i suoi frutti e Rikuo ha finalmente aperto gli occhi ed è riuscito a vedere chi era più importante per lui, con chi si sentiva più a suo agio, riuscendo pure a spiegarlo con sue parole alla diretta interessata lol.
Per quanto riguarda loro due: perfetto!
Contento anche che Shinako e Rou, almeno da quel che io e molti altri abbiamo intuito dal finale, non si sono messi insieme, ma solo riappacificati. Il ragazzo ha molto da maturare come persona prima di pensare di portare avanti una relazione... mi dispiace solo che non l'abbia fatto prima della fine della serie, all'inizio mi immaginavo che l'autrice mi avrebbe fatto cambiare idea su di lui, but nope.
Quello che non ho mai capito è perchè se hanno tanto materiale e pochi episodi devono andarli a sprecare in episodi / scene inutili / futili, concentrarli con scene / situazioni incisive / importanti ?? "Disegnare" per "disegnare" ... Non essendo un esperto non trovo risposte...
In alcuni post leggo commenti sulla relazione per via dell'età tra Rikuo e Haru, sinceramente personalmente mi potrebbe più colpire tra quella di Shinako e Ro.
ma se è pieno di ragazze del liceo che escono con universitari... tutti pedofili? Al netto che le ragazze possano avere 18 anni già compiuti o 17?
shh meglio ignorare ^^
Non una perdita di tempo ma nemmeno una serie della qualità che speravo a giudicare dai primi episodi. Per me è un 6,5, 7 al più.
Must protect Haru.
Quanto alla serie, io purtroppo non sono riuscita a portarla oltre il quinto episodio... e con rammarico devo dire, perché l'avevo iniziata con aspettative incerte e un entusiasmo legato anche allo straordinario comparto grafico e tecnico. Entusiasmo che poi è del tutto scemato perché, per quanto mi rallegri gli occhi, l'ottima fattura per me non può bastare a vivacizzare una serie che, a mio avviso, ha portato lo slice-of-life (mio genere preferito) alla sua estrema "dilatazione", in senso non positivo purtroppo.
Lo slice non dev'essere per l'appunto per forza di cose eccessivamente romanzato per risultare realistico, ma questo non significa che portare sulle scene le storie di quattro personaggi abbastanza "amorfi" (per abbondare con gli eufemismi) sia una splendida rappresentazione del realismo della vita... ma anche no. Certo, non siamo affatto perfetti come esseri umani e certo, tutti continuiamo a inciampare nella vita... ma gli anime, i film, la finzione ci appassiona anche perché ci insegna comunque (implicitamente o meno) a portare avanti dei valori, delle scelte, degli obiettivi di vita. In Canta Yesterday per me io purtroppo non ho percepito nessuna pulsione, nessuno sprone, niente di niente... come fosse una serie di polaroid messe l'una accanto all'altra, da guardare così, senza un perché, senza una costruzione, senza alcun intento.
Di contro, come già detto prima, visivamente parlando la serie è un gioiello, con animazioni splendide, movenze morbide e delicate, sfondi da far sbrilluccicare gli occhi. Ed ecco, semmai potrò ricordare questo.
Invece Kaguya vince incontrastato. Peccato però, anche se resta validissimo e bellissimo
Almeno haru ha giustamente un happy end
Una domanda: qual è il riferimento del titolo all'interno dell'opera?
Mi è sfuggito?
A parte questo non ho trovato altro, niente di confermato dall'autrice insomma, tranne delle teorie secondo le quali il significato nascosto del titolo ha a che fare col fatto che i personaggi sono intrappolati da problemi e traumi del passato (yesterday) e non riescono ad andare avanti.
La terza sigla di chiusura di chiama proprio "Yesterday wo Utatte", però non so se sia una canzone inedita, un remake oppure quella originale dei RC Succession.
In questo anime fondali, animazioni e regia sono superlativi.
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