Dynit ha reso noto sui suoi canali social l'arrivo sulla piattaforma streaming de I Figli del Mare, film di animazione uscito nei nostri cinema a fine 2019 e tratto dall'omonimo manga di Daisuke Igarashi. Questo titolo è disponibile anche in home video dal 18 marzo. Qui sotto trovate un breve trailer di presentazione.
Da sottolineare lo staff di questo film, a partire da Joe Hisaishi, storico collaboratore dello Studio Ghibli, alle musiche mentre la regia è di Ayumu Watanabe (Uchuu Kyoudai- Fratelli nello Spazio, Dopo la Pioggia) per lo Studio 4°C . Da non dimenticare la presenza di Kenichi Konishi (Tokyo Godfathers, La Storia della Principessa Splendente) quale direttore dell’animazione e character designer.
QUI trovate la nostra recensione.
CAST DOPPIATORI ITALIANO
Igarashi ha pubblicato il manga sulla rivista IKKI magazine di Shogakukan nel 2007 terminandolo nel 2011. Shogakukan ha pubblicato 5 volumi completi del manga e l’opera ha ricevuto nomination e premi da parte della 38esima edizione del Japan Cartoonist Award e della 13esima edizione del Japan Media Arts Festival Awards. da noi il manga è arrivato grazie a Panini Comics .
Fonte Consultata:
Dynit
Ruka, liceale ribelle, viene esclusa dall'attività del club per l'intera durata delle vacanze scolastiche; fortemente annoiata, la ragazza decide di partire per trascorrere una giornata a Tokyo. Al calare della notte, farà uno strano incontro con Umi e Sora, due ragazzi stranieri che si tuffano nelle scure acque della baia di Tokyo, sembra cresciuti fra strani e straordinari segreti. Affascinati dal loro modo di nuotare, che li fa sembrare uccelli in volo, Ruka e gli adulti che li conoscono si trovano, loro malgrado, a far parte di un complesso ingranaggio più grande di loro. Nel contempo, tutto il mondo è sconvolto da un'anomalia mai vista prima: tutti i pesci stanno scomparendo.
Da sottolineare lo staff di questo film, a partire da Joe Hisaishi, storico collaboratore dello Studio Ghibli, alle musiche mentre la regia è di Ayumu Watanabe (Uchuu Kyoudai- Fratelli nello Spazio, Dopo la Pioggia) per lo Studio 4°C . Da non dimenticare la presenza di Kenichi Konishi (Tokyo Godfathers, La Storia della Principessa Splendente) quale direttore dell’animazione e character designer.
QUI trovate la nostra recensione.
CAST DOPPIATORI ITALIANO
- Ruka – Vittoria Bartolomei
- Umi – Giulio Bartolomei
- Sora – Alessio Puccio
- Anglade – Francesco Fabbri
- Dede – Giorgina Pazi
Igarashi ha pubblicato il manga sulla rivista IKKI magazine di Shogakukan nel 2007 terminandolo nel 2011. Shogakukan ha pubblicato 5 volumi completi del manga e l’opera ha ricevuto nomination e premi da parte della 38esima edizione del Japan Cartoonist Award e della 13esima edizione del Japan Media Arts Festival Awards. da noi il manga è arrivato grazie a Panini Comics .
Fonte Consultata:
Dynit
Infatti io non c'ho capito una mazza... Però lasciatemelo dire: la vecchia è davvero paurosa!
Visivamente sembra davvero unico, ed anche quell'effetto "sott'acqua" dato alla la colonna sonora mi incuriosisce!
l'ho visto al cinema e ne sono rimasta estasiata.
Ero indecisa se prendere l'home video (e sono ancora indecisa perché costicchia) ma intanto lo rivedrò molto ma molto volentieri!
Questo è uno dei pochi film ad avermi lasciato con qualche dubbio sulla scelta, chiamiamola, "stilistica" di narrazione.
Sicuramente da vedere almeno una volta, ma con molta attenzione.
Ci pensavo giusto ieri a quando sarebbe uscito su qualche servizio streaming
Corro ?
Sono d'accordo. Nella grande sala del cinema è stato visivamente grandioso!
Consigliato.
Me ne sono resa conto, ma ho trovato quella scena disturbante.
Più che "sofisticata" la narrazione è "dimenticata"
Si sono così incentrati sulla cura del comparto grafico da tralasciare di dare una qualche coerenza alla trama, onestamente nell'ultima mezz'ora di permanenza in sala l'unica mia speranza era che la proiezione finisse presto
?
La scelta alla base è un'altra: il regista sottopone degli spunti, prende a piene mani dalla mitologia classica (ma non solo) e dà in pasto agli spettatori una realizzazione grafica che vuole essere evocativa, immaginifica, chiede allo spettatore di metterci del suo, gli strizza l'occhio.
È una precisa scelta -che può non piacere, ovviamente- ma non è trascuratezza. Poi son gusti: io ho preferito questa scelta dove non c'è il tentativo di "far quadrare le cose", dove quello che si vede è per forza non la cronaca di un accadimento ma una sua rappresentazione simbolica a quella, ad esempio, di Your name in cui si fanno quadrare le cose "a forza". Nella visione de I figli del mare la mia sospensione della credulità non ha avuto problemi, nell'altro caso invece sì.
Lo accosterei a Mind game: c'è un messaggio e c'è tutta la fantasia dell'autore a suggerirlo: inutile chiedersi "cosa è successo veramente?"
Dimenticata non proprio, per un bel po' le cose si possono capire, molte sfaccettature della vita di Ruka e soprattutto della vita che conduce e tutto ciò che comporta la parte Slice va bene il "problema" (che poi non lo è! È solamente gusto personale) si pone ad esempio in tutta la parte "acquatica" dove le cose vengono "incasinate" un bel po', quasi a volerti immergere in tutt'altro film tentando di farti scollegare completamente quello visto fino a quel momento.
Diverso punto di vista l'ho avuto invece in "Ride your wave" dove (nelle scene "acquatiche"), paradossalmente pur essendo davanti ad un fatto totalmente soprannaturale, in un certo senso, ti da quella spiegazione che calza a pennello con quello che si sta guardando.
Forse è proprio come dice @Shiho, in alcuni film non bisogna per forza andare a cercare il tassello mancante onde evitare "problemi"...
Forse è proprio per questo che ho apprezzato molto "Your Name", dove pur dovendo "staccare" la logica ed affidarsi completamente alla "magia della storia" il tutto risultasse, ai miei occhi, sempre estremamente sul pezzo e mai forzato, perché alla fine la storia era comunque, a suo modo, credibile fin dall'inizio.
In sostanza noi vediamo
E come ogni evento importante del genere attrae l'interesse di scienziati, biologi ecc. che ovviamente interpretano (o tentano di interpretare) la cosa a livello razionale.
Se letto però sotto una luce "spirituale" tale evento assume forme allegoriche. Da cui le figure del Cielo e del Mare. E della(e) figura(e) femminile(i). Che a loro volta si incrociano col concetto di rinnovamento e cambiamento a livello soggettivo, degli esseri umani. Come il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, dal mondo concentrico della famiglia a quello eccentrico dell'individualità, ecc.
Il binario razionale e il binario spirituale hanno i loro rappresentanti, come appunto gli scienziati e i genitori o come le creature del mare e la vecchia Dede (che per il suo aspetto e i suoi commenti sembra quasi una via di mezzo dei due binari, una specie di sibilla, il classico stereotipo della "strega", cioè a conti fatti una sacerdotessa pagana, una sciamana o una medium).
Il binario individuale invece ha i suoi protagonisti nei tre ragazzi.
La trama del film sembra seguire questi punti. La logica del cambiamento sotto tutti i suoi aspetti: razionale e irrazionale, materiale e spirituale, collettivo e individuale, ecc.
Forse il problema sta nel leggere tutti questi cambiamenti come un'unica realtà filologica?
Ma se si pensa a cose come la teoria di Gaia non è difficile capire il discorso di interconnessione della Vita (intesa come biologica o come concetto).
Quindi mi sembra ci sia un filo logico univoco.
tu hai visto un evento naturale di grande rilevanza: visto e da un punto di vista razionale che ne dà una narrazione incompleta e da un punto di vista spirituale che permetterebbe di tenere allegoricamente tutto insieme.
Diciamo che la narrazione dell’evento naturale è talmente assurda da far dubitare della sua esistenza: nessuna radiazione evolutiva (è quello che vediamo -tra le altre cose- nell’ultima folle mezz’ora di film) non è qualcosa che avviene in una notte. Certo le radiazioni che sono seguite alle grandi estinzioni di massa sono state rapide, ma in tempi geologici (e poi la fauna sviluppata a seguito è radicalmente diversa da quella precedente e qui non è così.
E il riferimento a Gaia c’è, ma è il classico caso di un utilizzo di argomenti scientifici da parte di qualcuno che non li padroneggia bene (un po’ come il classico “quantistico” che viene invariabilmente citato a sproposito): l’ipotesi (non teoria, solo ipotesi) di Gaia ha a che fare con la biogeofisica, non con la fisiologia umana !!
Per come la vedo io quello che vediamo qui è una summa di miti in una storia che è quella di un rito di passaggio (questo sì può essere in una notte). C’è proprio un po’ lo schema “separazione”/ “morte”/ “rinascita”. Nel momento in cui arriva Umi il film abbandona le pretese di realismo: Ruka inizia il suo rito, inizia la sua separazione e nel momento in cui entra in acqua con Umi e Sora il tempo e il luogo non hanno più senso, i ragazzi e lo spettatore entrano in una dimensione irreale, in cui il velo epifanico non è ancora stato squarciato e ogni metamorfosi è possibile (per dirla con Calasso).
È un rito di passaggio all'età adulta per Ruka che ha alle spalle una famiglia perlomeno complicata e che in quella notte fa il salto, comprende e matura (anche alla luce del suo atteggiamento nella scena post-crediti): questo ai miei occhi il messaggio, ma appunto secondo è voluto che ognuno ci veda qualcosa di un po’ diverso.
@Fede九十三
buon parallelo quello con Ride your wave: lì per me ha funzionato esattamente come ne "I figli del mare": il mio pensiero è stato ”sto guardando qualcosa che non ha pretese di verosimiglianza, quindi mi bevo tutto! Anche le incongruenze palesi”...
Sicuramente devo organizzare una sera con un paio di amici per vederlo!
Visivamente fantastico, ma le note positive per me terminano qui.
"Trama" impossibile da seguire, personaggi secondari inutili o odiosi (genitori di Ruka in primis)
dialoghi al limite del ridicolo nei loro intenti filosofeggianti.
E situazioni prive di senso, seppur in un contesto fantastico, tipo i genitori che a fine film ritrovano la figlia in mezzo al mare... Mah!
Se non temessi una "tempesta" (visto il tema marino, ci sta bene) di pollici giù, mi verrebbe da citare Fantozzi e il suo celebre giudizio sulla Corazzata Potemkin...
Ps e stanotte avrò pure gli incubi per colpa della vecchia dai denti torti e dal labbro leporino!
Non l'ho capito io = non è comprensibile = è una cagata. Una canzoncina vecchissima di cui speriamo un giorno di liberarci i timpani.
Non è solo un problema di trama lacunosa, come detto sono troppo forzati alcuni personaggi, i loro dialoghi, le situazioni in cui agiscono... E dal mio misero punto di vista, queste problematiche mi portano a giudicare negativamente "I figli del mare"...
Se poi tu, poiché mi pare di percepire un sarcasmo quantomeno velenoso nella tua battuta, vorrai illuminarmi sui misteri di quest'opera, sarò ben felice di leggere le tue argomentazioni e pure di arrivare ad apprezzarla, se riuscirai a fornirmi l'adeguata chiave di lettura.... Buona serata...
Ho letto anche diversi commenti fin qui postati e volevo fare i miei complimenti agli autori perche' molto interessanti e utili a chi, magari, si e' sentito spaesato con la seconda parte del film.
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