Deca-Dence era una delle serie più attese della stagione appena conclusa. Stiamo parlando di un original anime in pianificazione dal 2016 con uno staff di tutto rispetto che quindi prometteva già di suo ma, ammettiamolo, in molti hanno drizzato le antenne verso questo titolo solo dopo l'incredibile cambio di registro avvenuto a sorpresa dalla seconda puntata in poi.
Lo staff dello studio di animazione NUT (Saga of Tanya the Evil), è stato molto abile a nasconderlo e l'effetto sorpresa è stato totale.

Andiamo però per gradi…

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Da questo momento tutto quello che verrà detto è da considerarsi spoiler

La trama del primo episodio è piuttosto lineare.
 
Sono passati diversi anni da quando l’umanità è stata portata sull'orlo dell’estinzione a causa dei Gadoll, una forma di vita sconosciuta. I sopravvissuti vivono nel Deca-Dence, una fortezza mobile alta 300 metri costruita per proteggerli dalla minaccia dei Gadoll. Gli abitanti della Deca-Dence si dividono in due categorie: i Gears, guerrieri che lottano quotidianamente contro i Gadoll, e i Tankers, ovvero coloro che non hanno alcuna abilità nel combattimento. La storia inizia quando un giorno, Natsume, una ragazza Tanker che sogna di diventare una Gear, incontra Kaburagi, un riparatore di armature e tra i due nasce una bella amicizia.

Chiuso il primo episodio non puoi esimerti dal bollarlo come l’ennesimo titolo uscito sulla falsariga di L'Attacco dei Giganti e Kabaneri, magari con quel pizzico di Macchine mortali, film flop che avevi visto con grandi aspettative un paio di anni fa.

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E invece no! Guardi il secondo episodio con zero aspettative e scopri, con tuo grande stupore, che il mondo di Deca-dence è in realtà una colossale struttura di intrattenimento nel continente chiamato Eurasia e che  il mondo reale è ormai in mano a una società di cyborg: la Solid Quake Corporation. Gli umani sono al limite dell’estinzione e ridotti (a loro insaputa) a far parte del divertimento per gli stessi cyborg che così possono tranquillamente vivere diverse avventure senza il rischio di lesioni reali grazie ad avatar umani.

Anche Kaburagi è un essere meccanico e il suo compito reale è quello di distruggere i bug, cioè tutti gli umani che per attitudine innata possono esulare dalla normale e controllata vita di un tanker. La sua stessa esistenza però sarà messa in pericolo nel momento in cui si accorgerà che la sua nuova amica Natsume è in realtà proprio quello che la società al comando giudica un errore di sistema da eliminare.

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Questo cambio di registro, tanto di trama che di stile di disegno, ha spiazzato completamente gli spettatori che quest'estate, su Funanimation, non si sono lasciati scappare la possibilità di tempestare di domande il regista della serie, Yuzuru Tachikawa (Mob Psycho 100, Death Parade), per sapere da dove fosse nata questa bizzarra trovata. Il regista è stato particolarmente sincero, non nascondendo la particolare fonte di ispirazione per questo anime e cioè Ralph spaccatutto, film d'animazione del 2012 della Disney che racconta la storia di un personaggio di un gioco arcade di nome Ralph che interagisce con personaggi di altri giochi. Scopre però il valore dell'amicizia grazie a Vanellope, nonostante sia un glitch ovvero un errore di sistema.

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D’altronde Deca-Dence è tutto un pullulare di ispirazioni, omaggi e richiami a tantissimi titoli pop e lo stesso design del mondo dei cyborg è, su stessa ammissione della produzione, di chiara impronta occidentale.

I robottini come Kaburagi sono fondamentalmente carini pur rappresentando l’elite dominante di una società distopica e straniante, disegnati sulla falsariga di una certa animazione seriale americana 2D per ottenere il doppio risultato di renderli simpatici allo spettatore e di dare l’idea di due mondi completamente differenti e distaccati.
Nulla è d’altronde è lasciato al caso in questa serie in cui il regista ha improntato le sue personalissime scelte sul cast basandosi sull’esperienza diretta ma anche sulla propria idea di animazione e chara design, con l’intento di creare qualcosa di veramente originale.
C'è un professionista dedicato ad ogni aspetto importante, dai Cyborg (Kiyotaka Oshiyama) alla fortezza Deca-Dence (Hiromatsu Shu) passando per i Gadoll progettati da Satoshi Matsūra, ognuno studiato con estrema cura per i particolari in modo da far risultare il tutto credibile pur senza elementi particolarmente spaventosi o poco digeribili da un target giovanile. 


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L’aspetto tecnico è quindi curato e all’altezza ma la storia, la sceneggiatura? Pur tra lo scetticismo iniziale dovuto principalmente allo shock subito nel secondo episodio, questo titolo ha pian piano conquistato gli spettatori, risultando uno degli anime stagionali più spolliciati sul nostro sito.
Questo successo è dovuto, a mio modesto avviso, alla perfetta riuscita del duo di protagonisti. Natsume e Kaburagi all'inizio sono solo una coppia costretta a lavorare insieme, ma nel tempo, facendo leva l’uno sull’altra, diventano la speranza di redenzione di entrambi i mondi a cui appartengono, superando le loro differenze e raggiungendo una crescita personale visibile episodio dopo episodio.

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Natsume non ha nessun potere speciale, anzi ha anche un handicap che sembrerebbe precluderle ogni possibile futuro autodeterminato, ma va avanti nonostante tutto grazie alla sua incrollabile volontà di voler migliorare il proprio stato. Una grande forza d'animo che scuote le convinzioni ma anche la rassegnazione in cui versa Kaburagi che troverà in questa ragazza l’ispirazione e lo sprone per affrontare il sistema totalizzante dei cyborg a rischio della sua stessa esistenza.
Una storia che dicevamo, si evolve puntata dopo puntata, coinvolgendo sempre più personaggi, sia tra gli umani che tra i non umani, che finiranno trascinati dall'autentica energia positiva scaturita da questa coppia, solo a prima vista completamente mal assortita.

Tanto di cappello quindi alla produzione che oltre a realizzare un prodotto tecnicamente soddisfacente e anche piuttosto insolito, con questi due mondi stilisticamente diversi, è riuscito a costruire una storia solida, in cui tutto più o meno è parso naturale anche dopo il plot twist della seconda puntata. Il rischio che tutto finisse malamente e si fosse puntato solo sull'effetto sorpresa era balenato nella mente di più di uno spettatore ma lo staff non ha tradito le aspettative dimostrando una volta di più le sue qualità e regalandoci anche un bel finale, forse telefonato ma gestito con i tempi giusti.

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Deca-Dence riesce nel difficile tentativo di proporre tanto, comprese alcune critiche neanche tanto velate al capitalismo e alla società odierna (in primis giapponese) dove le individualità sono sempre più messe in secondo piano e mal viste, come fossero dei bug.
Menzione d'onore, a mio avviso, proprio ai robottini che, non lo nego, mi avevano fatto storcere il naso all'inizio. Puntata nel proseguo della storia si rivelano la vera forza di questa serie, con personaggi uno più fuori di testa dell'altro ma che funzionano alla grande anche grazie alla bravura dei loro doppiatori. Come non citare tutta la banda di Donatello e il sacrificio di Sarkozy, forse uno dei momenti più belli della serie.

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Deca-Dence è quindi una serie che ha superato l'effetto sorpresa di un secondo episodio a suo modo geniale, capace di cambiare le carte in tavola ma anche di regalarci una bella storia di rivincita personale e amicizia nonostante le evidenti differenze. Una storia che ha certamente importanti momenti di azione e battaglie ma che si costruisce puntata dopo puntata anche sui dialoghi e la credibilità dei suoi personaggi, cui lo spettatore non può che affezionarsi. Deca-Dence ci dimostra che, con lo staff giusto e capace di osare, un'anime originale può essere davvero un prodotto interessante o comunque divertente.