Disney+ ha deciso di inserire un disclaimer anti-razzista in alcuni dei suoi film che potrebbero rappresentare negativamente o offendere alcune persone o culture.
La lista dei titoli contenenti questo messaggio è una sfilata di celebrità: Peter Pan, Dumbo, Lilli e il Vagabondo, Fantasia, Il libro della giungla e Aladdin .
Il disclaimer è visibile per circa 10 secondi prima dell'inizio del film e recita:
"Questo programma include rappresentazioni negative e/o trattamenti errati nei confronti di persone o culture. Questi stereotipi erano sbagliati allora e lo sono oggi. Invece di rimuovere questo contenuto, vogliamo ammetterne l’impatto dannoso, trarne insegnamento e stimolare il dialogo per creare insieme un futuro più inclusivo.
Disney si impegna a creare storie con temi ispiratori e aspirazionali che riflettano la ricca diversità dell’esperienza umana in tutto il mondo.“
Precedentemente era presente nella sezione info un messaggio che preveniva il pericolo di veder censurate alcune scene:
“Questo contenuto è presentato come era stato originariamente concepito”, si legge insieme alla trama del film. “Potrebbe contenere rappresentazioni culturali ormai superate”.
Sul sito Stories Matter, che viene indicato nel disclaimer, ci sono ulteriori informazioni per capire l'impatto che le diverse culture hanno sullo storytelling. Ci sono poi esempi specifici delle scene Disney incriminate come:
- in Peter Pan, gli Indiani sono rappresentati in modo stereotipato senza tenere conto della loro diversità: si riferiscono a se stessi come "pelle rossa" e parlano una lingua poco comprensibile;
- in Lilli e il Vagabondo e ne Gli Aristogatti, i gatti siamesi Si e Am e il gatto cinese che suona con le bacchette allo stesso modo rappresentano una visione stereotipata dei popoli orientali;
- in Dumbo, i corvi neri vengono visti come una parodia che i bianchi facevano dei neri all'epoca (anni '40).
Il nuovo messaggio è stato realizzato con la partecipazione di molte associazioni: African American Film Critics Association (AAFCA), Coalition of Asian Pacifics in Entertainment,Health & Society, IllumiNative, The National Association of Latino Independent Producers (NALIP) e RespectAbility.
Fonte consultata:
CBR
La lista dei titoli contenenti questo messaggio è una sfilata di celebrità: Peter Pan, Dumbo, Lilli e il Vagabondo, Fantasia, Il libro della giungla e Aladdin .
Il disclaimer è visibile per circa 10 secondi prima dell'inizio del film e recita:
"Questo programma include rappresentazioni negative e/o trattamenti errati nei confronti di persone o culture. Questi stereotipi erano sbagliati allora e lo sono oggi. Invece di rimuovere questo contenuto, vogliamo ammetterne l’impatto dannoso, trarne insegnamento e stimolare il dialogo per creare insieme un futuro più inclusivo.
Disney si impegna a creare storie con temi ispiratori e aspirazionali che riflettano la ricca diversità dell’esperienza umana in tutto il mondo.“
Precedentemente era presente nella sezione info un messaggio che preveniva il pericolo di veder censurate alcune scene:
“Questo contenuto è presentato come era stato originariamente concepito”, si legge insieme alla trama del film. “Potrebbe contenere rappresentazioni culturali ormai superate”.
Sul sito Stories Matter, che viene indicato nel disclaimer, ci sono ulteriori informazioni per capire l'impatto che le diverse culture hanno sullo storytelling. Ci sono poi esempi specifici delle scene Disney incriminate come:
- in Peter Pan, gli Indiani sono rappresentati in modo stereotipato senza tenere conto della loro diversità: si riferiscono a se stessi come "pelle rossa" e parlano una lingua poco comprensibile;
- in Lilli e il Vagabondo e ne Gli Aristogatti, i gatti siamesi Si e Am e il gatto cinese che suona con le bacchette allo stesso modo rappresentano una visione stereotipata dei popoli orientali;
- in Dumbo, i corvi neri vengono visti come una parodia che i bianchi facevano dei neri all'epoca (anni '40).
Il nuovo messaggio è stato realizzato con la partecipazione di molte associazioni: African American Film Critics Association (AAFCA), Coalition of Asian Pacifics in Entertainment,Health & Society, IllumiNative, The National Association of Latino Independent Producers (NALIP) e RespectAbility.
Fonte consultata:
CBR
Forse "la malizia è negli occhi di chi guarda"?
Sì quello, grazie u.u
Comunque, vabbè, già non guardavo prodotti disney da circa 20 anni, quindi di quello che fanno me ne sbatto. Ma questa censura è davvero un peccato, diventa sempre più difficile trovare prodotti di qualità, e appena esce qualcosa di interessante finisce in tribunale... Netflix ne sa qualcosa.
Probabilmente un giorno dovrò gettare l'hard disk con i centinaia di film degli anni 70-90 che ho collezionato. 1984, stiamo arrivando.
P.S. Però a questo punto se vogliono essere corretti, devono mettere dei disclaimer anche sui classici che rappresentano italiani (soprattutto del sud) con lo stereotipo di mafiosi. Se tanto mi dà tanto, allora anche molti di noi si possono sentire offesi e stanchi di questi continui stereotipi. E sia chiaro, non è il mio caso, anche se sono del sud.
Oddio, mi hai fatto tornare in mente Blue Popo della 4Kids. La gente scorda sempre la decima regola dell'allenamento di Popo: "Mai censurare Popo"
Alla fine pure gli italiani in america vennero presi di mira col razzismo, anche con dei linciaggi.
1) Prima di tutto i bambini difficilmente colgono simili finezze. Posso capire il gatto asiatico, ma quanti sanno che i corvi fanno il verso ai neri degli anni 40? Soprattutto a 4/5 anni?
Con questi disclaimer si va solo ad evidenziare cose che altrimenti non sarebbero mai state notate
2) Si da per scontato che chi sia il soggetto di tale discriminazioni non abbia gli strumenti (cultura ed intelligenza) per capire che un film degli anni 40-70 sia figlio della cultura del suo periodo e quindi non rappresenti la cultura di oggi.
3) Come detto da altri, si da troppe voce agli indiNNiati pronti ad urlare contro qualsiasi cosa, il più delle volte per il mero gusto di farlo.
Sarebbe incredibile, se non sbaglio sono state censurate fin dagli anni 60
Però a questo punto, che inseriscano anche il disclaimer per lo stereotipo dl mafioso italoamericano (lo hanno inserito persino in Zootopia, che non è certo un film di decenni fa) e per altre rappresentazioni razziste (tipo il lupo dei tre porcellini travestito da mercante ebreo...)
Per la scena dei corvi di Dumbo, per noi non è razzista perché gioca su stereotipi americani, ma vi assicuro che per chi è statunitense è una scena abbastanza pesante. Il capo dei corvi si chiama letteralmente Jim Crow, che è un richiamo allo stereotipo del nero e alle "Leggi Jim Crow". Inoltre il doppiatore è chiaramente un bianco che scimmiotta lo slang dei neri... dà fastidio ascoltarlo in originale.
Riguardo agli indiani di Peter Pan, ricordo che la scena mi dava abbstanza fastidio anche da piccola...
volevo aggiungere solo 2 cose:
1 - Disney un po paraculo questo ok, ma è una conseguenza, colpa di internet e della amplificazione che fa di certe cose che dovrebbero rimanere nei bar.
2 . Suonare il piano con le bacchette non è discriminatorio, è avanguardistico, e nessuno se n'è ancora accorto (che poi strumenti come la marimba o il vibrafono si suonano SOLO con le bacchette per dire).
La mela di biancaneve può essere considerata discriminatoria nei confronti dei coltivatori di mele?
- animazione
- film (classici come Via col Vento)
- giochi di ruolo (in primis D&D)
La stessa Wizards/Hasbro sta tenendo una linea altamente censorea, fatta di Offensive Content Statements (soprattutto per i moduli di avventura vecchi) ed aprendo tutta una diatriba sulle razze fantasy, che ora sono diventate tutte neutrali ai fini dell'inclusività.
Praticamente un enorme Griffith Did Nothing Wrong.. anche quando si parla di orchi, elfi oscuri e demoni.
questa è una cazzata immensa (io sono a quota sopra i 40 anni ) dato che le persone di colore si chiamavano n3gri e anche chi aveva problemi fisici veniva additato senza problemi e chiamato per la sua patologia ( el soto el muto etc etc )
per quanto riguarda l'orientamento sessuale la si era all'estremo i gay erano malati e dovevano essere curati anche con la violenza
quindi fare mi sembra un voler cambiare la storia dire che all'epoca certe pratiche erano sbagliate quando invece erano solide e condivise
CHe tristezza, una massa di idioti.
E poi basta con sta parola "disclaimer", ma che minchia vuol dire! In italiano è così difficile?
L'avviso, di cosa? Io devo stare attento a cosa? Il signor Disney era un razzista, per giunta antisemita. E quindi? Le sue opere lo mostrano, in maniera superficiale, magari divertita e divertente. Magari a scusarsi devono essere i realizzatori, gli ideatori e non dopo 100 anni gente che non ha proprio nulla a che fare con autori di un'altra epoca.
Io mi sento preso in giro da avvisi simili, come se fossi un coglione.
Siamo alla frutta.
"Negro uga-buga che cucina l'esploratore in pentola" lololol
"Indiano pellerossa che dà la caccia ai cowboy" lololol
"Cinese ching chong col cappellino a pagoda e comunque cinese, giapponese, vietnamita sempre musi gialli sono." Lololol
"Cosa, italiano mafia spaghetti e mandolino? Razzismo! Quando voi stavate sugli alberi noi già s'accoltellava un Giulio Cesare!"
Per non parlare del fatto che qui sembrano più preoccupati che gli portino via la loro "libertà" di restare bigotti e ignoranti che non di contribuire a migliorare la qualità del nostro background culturale.
Chiedetevi seriamente: ma COSA CACCHIO MI TOLGONO?
PS: argomentare con "eh ma io sono cresciuto con questi e non sono razzista" ha lo stesso valore di dire "eh ma io ho fatto la guerra e non sono morto"
Il tuo ragionamento (che non ci tolgono nulla utilizzando l'avviso) è corretto, quello che personalmente mi preoccupa è solo l'immediato (e meno) futuro, se da un lato giustamente vuoi evitare di passare per razzista ma usando mezzi non idonei al risultato e dall'altro vuoi evitare di rappresentare personaggi stereotipati vai in cortocircuito.
Ah, forse perché i fumetti di Tezuka qui dentro li leggo solo io ....
a volte puoi solo fare contenimento
Non solo Tezuka, anche Rocky Joe e Tiger Mask hanno la loro dose di razzismo.
EHHHH ?
Guarda la serie dei Cyborg 009 : guarda il personaggio di Puma come veniva disegnato nel manga, nella serie in B/N e in quella del 1979.
Guarda come è disegnato in quellla del 2009 o in 009 vs Devilman.
Noti niente di differente ?
E taccio sul resto : in Giappone la censura è sempre più invasiva .
Le nuove serie di Dragon Ball o Saint Seiya senza un decimo del sangue e della violenza degli originali la dicono lunga ( anche il Maestro Muten , non fa più il porcone come nei bei tempi andati)
Nelle edizioni dei manga di Tezuka, c'è una pagina di editoriale che avverte sulle rappresentazioni grafiche di Tezuka sui neri oggi considerate razziste.
Non mi pare ci siano in quelle di Joe e Tigre ( almeno nelle edizioni italiane , che ricordi )
La libertà di parlare in italiano e non in neolingua. Recente, per esempio in Italia, questo caso in cui si chiede di censurare un libro innocentissimo:
https://www.youtube.com/watch?v=4d7bt0qapmg
Riporto a tal proposito il commento che ho fatto sotto quel video che mette ben in luce l'isteria collettiva:
A tutti i commentatori, come si vede dalla foto, il testo non è originale ma è un estratto di un libro per bambini del 1995. Questa storiella racconta di un bambino che vede per la prima volta una persona nera - nel 1995 che un bambino di 5-6 non conoscesse nessuno di colore era normale - per cui il bambino impara per la prima volta che esistono delle differenze sul colore della pelle. Solo perché una persona è nera non vuol dire che è sporca. Questa storiella COMBATTE il razzismo, non è razzista. Ma nel paese OCSE terzultimo come capacità di lettura dei suoi abitanti, non mi stupisco che non si riesca a cogliere ciò e anzi si rigiri il senso. Se non lo si è capito, sì, sono razzista contro tutti gli analfabeti funzionali. Ma indipendentemente dal loro colore della pelle.
campione del mondo in salto di palo in frasca
Scusami, potresti anche argomentare?
Non capisco - non capirò mai- chi non argomenta. D'altronde mi è impossibile, non ho ancora la capacità di leggere nel pensiero.
dove sarebbe la censura?
la Disney ha tolto alcune scene in Fantasia e riscritto alcuni dialoghi e alcune canzoni dei film negli anni '90 perché considerate insensibile. Poi ci sono alcuni cartoni retrò che sono stati ritirati o mai distribuiti perché pieni di stereotipi pesanti e datati.
ridistribuire le opere originali, senza tagli o edulcorazioni, con la giusta sensibilità è il minimo sindacale, ma a quanto pare qualcuno qui quando si parla di razzismo si sente chiamato in causa...
Ecco, il punto... Purtroppo è così... D'accordissimo
Penso che il punto focale della discussione sia questo. Chi è che decide cosa è "giusto"? Chi, e perché, decide quando siamo di fronte a una "giusta sensibilità" e quindi il contenuto può passare mentre quando siamo di fronte a una "cattiva sensibilità" il contenuto debba essere bloccato?
Se io mi offendessi per il film "il padrino" perché sono siciliano (non lo sono, ma è per fare un esempio) potrei farlo ridoppiare completamente affinché per par condicio metà dei personaggi parlino con un accento da milanese imbruttito e pretendere che tutti lo guardino in quel modo?
Ceeerto, nel 1995 pensavamo che la Terra era piatta e che se ti facevi fotografare , ti rubavano l'anima
Qualcosina in qualche anime e manga hanno modificato e/o censurato ( Il Corano che legge Dio nella terza serie manga di Jojo , per dire . )
Non di traduzione, ma per come sono introdotti alcuni personaggi.
Soprattutto se di etnia nera, coreana o del sud-est asiatico.
D'altronde questi film sono stati realizzati in un periodo in cui la discriminazione era sancita per legge (per dirne una, i neri dovevano cedere il loro posto ai bianchi sui mezzi pubblici), e se a ciò aggiungiamo le simpatie naziste di Walt Disney, non c'è da sorprendersi che le minoranze fossero rappresentate in maniera stereotipata e razzista in quegli anni.
Infine, casomai qualcuno se lo fosse dimenticato, vorrei ricordare che i film della Disney sono rivolti principalmente ai bambini, che non hanno le stesse capacità critiche e analitiche degli adulti.
Il problema è che si riflette sull'intero mercato mondiale invece di rimanere circoscritto alla sola America.
Io, come tanti altri, da bambini abbiamo visto i film Disney in versione originale, e nessuno sente il bisogno di instaurare il quarto Reich. In ogni caso ci sono, o meglio dovrebbero esserci, i genitori e spiegare al bambino che certe cose sono sbagliate. Ma dato il quoziente intellettivo estremamente basso delle persone figurati se un genitore è in grado di insegnare qualsiasi cosa al figlio.
Sembra che non riescano più a discernere tra quello che è intrattenimento e quella che invece è una questione sociale.
L'avviso è su Disney Plus Italia e probabilmente anche sulle piattaforme degli altri paesi, quindi come fa ad essere rivolto principalmente agli americani!?!
Evidentemente non tutte queste rappresentazioni stereotipate presenti nei film Disney sono comprensibili esclusivamente per uno statunitense. D'altronde nell'articolo sono riportati solo tre esempi tra i tanti.
In alcuni corti Disney (e probabilmente anche in qualche film) che guardavo da bambino ricordo che i neri erano rappresentati come dei cannibali selvaggi, con labbra carnose rosse, un anello al naso e un osso infilato tra i capelli, e parlavano in modo sgrammaticato.
Lungi da me affermare che chi ha visto questi film da bambino possa diventare un nuovo Hitler, ma certamente tali rappresentazioni potrebbero contribuire ad alimentare comportamenti discriminatori, soprattutto in un bambino, che non sa ancora discernere il bene dal male.
Ovviamente in tutto ciò il ruolo dei genitori è fondamentale, ma anch'io sono molto pessimista su questo aspetto, soprattutto vedendo i casi di cronaca, in cui emerge sempre più spesso che i comportamenti criminosi dei figli sono il risultato di insegnamenti sbagliati dei genitori, come nel recente caso dell'omicidio di Willy, in cui il padre dei due assassini se ne esce con la frase "cosa hanno fatto di male? Hanno soltanto ucciso un immigrato".
Se dovessimo guardare la storia con la mentalità attuale, dovremmo condannare all'ergastolo ogni singolo personaggio storico.
Negli USA, più che altro, ci sono problemi enormi di gun control.
Armi legalmente acquistabili da tutti (99%) a bassi costi.
È normale che i ceti più deboli si ammazzino fra loro e si generi il panico.
Il resto è una conseguenza della paura.
Beh, per secoli le religioni occidentali hanno reputato l'omosessualità come un male da estirpare.
Non mi sorprende che ci sia voluto uno stato laico per cambiare le cose.
Un disclaimer che riconosca una rappresentazione offensiva non solo non fa male a nessuno ma, anzi, è una buona politica per dissociarsi da certe scelte figlie dei loro tempi.
L'arte non è morta a causa del politically correct. E' vero che ci sono alcune battaglie abbastanza futili, succede praticamente in ogni ambito, ma non possiamo negare che certe categorie siano ancora discriminate e che lo stereotipo nei media non faccia che peggiorarne la situazione. Se un artista non sa fare arte senza battute o rappresentaioni discriminatorie allora, a mio parere, tanto artista non è.
PS: la scena in Zotopia con lo "stereotipo" italiano è semplicemente una parodia de "Il padrino".
Concordo con te per tutto, tuttavia;
se il riferimento di Zootopia era al mio commento, la citazione al padrino è palese, però a me ha fatto abbastanza schifo vedere un boss mafioso raffigurato come personaggio positivo in un film per bambini. Anche perché non penso ci fosse nessuna cattiva intenzione dietro il personaggio, negli USA c'è ancora questa percezione del mafioso figo e affascinante, ma sola tantissima ignoranza, e nel 2020 dà fastidio. Dà fastidio vedere che ci sia ancora un'idea stereotipata (e per certi versi positiva) della mafia, dà fastidio che venga vista come qualcosa di divertente o innocuo al punto di inserirla in un film per bambini, bisognava pensarci prima di inserirla nel film.
Si parla sempre di ignoranza e stereotipi, non gravi come alcuni tra quelli in elenco (vedi i corvi o gli indiani), ma roba che non ti aspetteresti nel 2016 da una multinazionale che cerca mostrarsi attenta ai temi sociali...
Un tempo c'era più libertà, e uno poteva girare scene, sequenze, film, scorretti, dove un mafioso magari poteva essere anche buono, e magari allacciare rapporti con la polizia.
Dove sta lo scandalo?
Dubito che in Germania o in Italia, si potrebbe pensare a qualcosa di simile, e lasciamo stare che in Giappone un assassino che ha ucciso una donna, e se l'è pure mangiata(in Europa), è rimasto impunito per il padre potente, e ora scrive pure per una rivista.
Ogni nazione ha i suoi assassini. Hai presente la strage del Circeo? L'America poi è un mondo a parte.
Ma in Zootopia c'è pure una parodia simpaticissima dei personaggi di Breaking Bad che fabbricano droga xD E finché non sono assaliti dai protagonisti sono pure personaggi "simpatici"
Capisco il senso del discorso però alle volte un filo d'erba è un filo d'erba e non un prato...
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