In Giappone si sono appena svolti gli ambitissimi Taisho Awards, cerimonia di un certo spessore che premia le novità manga che si sono dimostrate più meritevoli nei recenti mesi e che hanno all'attivo cinque o meno volumi pubblicati. In gara erano presenti tante nuove serie che stanno conquistando, proprio mentre parliamo, strepitosi successi sia in fatto di critica che di vendite, perciò la concorrenza in quest'ultima edizione è stata davvero spietata. Nonostante ciò, il manga vincitore è riuscito a ottenere il primo posto staccando tutti gli altri con un ampio margine di punteggio. L'opera rivelazione di questa annata è stata Sousou no Frieren (Frieren: Beyond Journey's End), un manga, serializzato su Weekly Shonen Sunday, che in pochissimo tempo si è guadagnato numerosi elogi da parte degli appassionati.
Oggi vogliamo infatti introdurre ai lettori italiani, che forse ancora non hanno avuto modo di approcciarsi a questa serie, le peculiarità che rendono speciale Sousou no Frieren rispetto ad altri manga del suo genere e provare a spiegare perché questo viaggio fantasy, scritto da Kanehito Yamada e disegnato da Tsukasa Abe, è già considerato da molti come un "capolavoro annunciato".
Sousou no Frieren è uno sword & magic duro e puro, ma che sin da subito ci offre una prospettiva interessante del genere fantasy e delle sue caratteristiche più celebri, rielaborandole attraverso i suoi personaggi e il suo worldbuilding. L'incipit di questa storia non racconta l'inizio di un avventuroso viaggio per sconfiggere il male, bensì della sua fine. L'eroe e i suoi fidati compagni hanno debellato il Re dei Demoni e hanno fatto ritorno a casa, acclamati dalla gente delle varie contrade. I bardi finiranno qui di cantare le gesta di Himmel l'Eroe, Eisen il Guerriero e Heiter il Sacerdote, i quali, dopo mille fatiche, hanno ottenuto il tanto sudato "lieto fine" della loro storia e potranno vivere il resto dei loro giorni in relativa pace. Lo stesso però non lo si può dire di Frieren la Maga. Perché Frieren è un'elfa e in quanto tale è destinata a vivere per un'eternità. I dieci anni che ci sono voluti per compiere l'impresa di esorcizzare le tenebre sono solo un misero lasso di tempo all'interno della sua longevissima vita.
Molto spesso le storie fantastiche pongono ai lettori la questione della morte e di come questo concetto differisce a seconda della razza. Gli elfi vivranno in eterno, mentre gli uomini sono condannati a morire. J. R. R. Tolkien, padrino del fantasy moderno, fu uno dei primi a introdurre la dualità fra esseri mortali (gli uomini), che più di ogni altra cosa temono proprio la morte, ed esseri immortali (gli elfi), i quali invece vedono la morte come un dono che non è stato loro concesso, perché maledetti dalla loro stessa natura imperitura. La protagonista Frieren sarà quindi inevitabilmente condannata a vedere perire i compagni che l'hanno assistita durante la sua precedente avventura. Neppure il suo atteggiamento stoico e composto, tipico di un'elfa erudita nelle arti magiche la quale ha visto con i propri occhi innumerevoli primavere, riuscirà a frenare le malinconiche lacrime di una maga solitaria. Non è un caso che il titolo giapponese dell'opera, Sousou no Frieren, si può tradurre con "Frieren al Funerale", a testimonianza del fatto che Frieren è, per sua natura, costretta ad assistere alla dipartita di tutte le persone a lei più care. Il nome del manga è un gioco di parole che può assumere anche altri significati, come ad esempio "Frieren la Becchina" o addirittura "Frieren la Sterminatrice", essendo lei una potentissima maga conosciuta da tutti per essere spietata nei confronti dei suoi nemici.
I primi capitoli di Sousou no Frieren pongono al lettore molti quesiti sull'importanza della vita e sui significati che ad essa possono essere attribuiti. Il mondo è cambiato dopo che tanti anni orsono il Re dei Demoni è stato sconfitto, gli uomini sono andati avanti verso il futuro, hanno vissuto nuove esperienze, sono cresciuti, fra chi è arrivato dopo e chi invece ha dovuto dire addio. In parole povere, il tempo non si è fermato un attimo. Frieren è l'unica che non si è mossa, fissa come un dipinto ritratto su una tela, ad osservare l'esterno mutarsi di continuo. È rimasta la stessa identica "ragazzina" di allora - poiché gli elfi invecchiano lentamente sia nel corpo che nello spirito - la quale ancora si domanda qual è il suo posto all'interno del tutto. L'unica certezza di Frieren sono i ricordi dell'avventura dell'eroe, dei quali solo lei ne è rimasta testimone e che deciderà quindi di onorare prendendo parte a un nuovo viaggio, accompagnata questa volta dai discepoli dei suoi vecchi compagni.
Inizia così il nuovo lungo cammino di Frieren, che ripercorrerà il tragitto compiuto in precedenza per sciogliere i grandi interrogativi che si è portata dietro per lunghi periodi. Al suo fianco ci saranno la maga Fren, una ragazza cresciuta da Heiter il Sacerdote e divenuta apprendista dell'elfa in seguito alla dipartita di quest'ultimo, e il combattente Stark, pupillo di Eisen il Guerriero. La loro missione è la ricerca di Aureole, la terra dove le anime dei defunti riposano, la quale si estende nella parte più a nord del continente, dietro Ende, dove un tempo il Re dei Demoni dimorava nel suo possente castello. Il loro sarà anche un viaggio interiore, che li porterà a superare i propri limiti, conoscere meglio chi sono veramente e provare a scoprire qual è il loro vero scopo. Frieren affronterà il suo passato costruendosi un nuovo presente, per cercare di comprendere una volta per tutte se gli effimeri vincoli forgiati da lei con gli uomini possono lasciare il segno nei secoli a venire della sua lunghissima vita. Non sarà ovviamente un'impresa facile, viste le insidie, i nemici e i rompicapo che si annidano in un continente dove il male non è stato debellato del tutto, bensì continua a strisciare nell'ombra e non solo.
Sousou no Frieren ha dimostrato subito di essere un manga molto profondo e ricolmo di tantissime sfaccettature. Al momento siamo solo all'inizio di una storia che ha ancora tanto da mostrarci e di un vasto mondo fantastico che nasconde al suo interno un'infinità di misteri, senza ovviamente dimenticarci di un cast di personaggi dove ognuno ha la sua avventura personale da portare avanti. È facile, perciò, immaginarsi che tipo di impatto abbia lasciato sui lettori questo manga che finora si è rivelato semplicemente fantastico e che meritatamente sta iniziando adesso a ricevere importanti riconoscimenti. È una serie della quale ne sentiremo parlare tantissimo in futuro e che ci auguriamo possa arrivare presto pure in Italia. I due mangaka Yamada e Abe stanno realizzando un lavoro davvero importante e ora più che mai, perché i lettori hanno tutti gli occhi puntati su Sousou no Frieren, hanno l'onere di continuare il viaggio di Frieren e la sua solenne storia di lacrime e gioia.
Oggi vogliamo infatti introdurre ai lettori italiani, che forse ancora non hanno avuto modo di approcciarsi a questa serie, le peculiarità che rendono speciale Sousou no Frieren rispetto ad altri manga del suo genere e provare a spiegare perché questo viaggio fantasy, scritto da Kanehito Yamada e disegnato da Tsukasa Abe, è già considerato da molti come un "capolavoro annunciato".
Sousou no Frieren è uno sword & magic duro e puro, ma che sin da subito ci offre una prospettiva interessante del genere fantasy e delle sue caratteristiche più celebri, rielaborandole attraverso i suoi personaggi e il suo worldbuilding. L'incipit di questa storia non racconta l'inizio di un avventuroso viaggio per sconfiggere il male, bensì della sua fine. L'eroe e i suoi fidati compagni hanno debellato il Re dei Demoni e hanno fatto ritorno a casa, acclamati dalla gente delle varie contrade. I bardi finiranno qui di cantare le gesta di Himmel l'Eroe, Eisen il Guerriero e Heiter il Sacerdote, i quali, dopo mille fatiche, hanno ottenuto il tanto sudato "lieto fine" della loro storia e potranno vivere il resto dei loro giorni in relativa pace. Lo stesso però non lo si può dire di Frieren la Maga. Perché Frieren è un'elfa e in quanto tale è destinata a vivere per un'eternità. I dieci anni che ci sono voluti per compiere l'impresa di esorcizzare le tenebre sono solo un misero lasso di tempo all'interno della sua longevissima vita.
Molto spesso le storie fantastiche pongono ai lettori la questione della morte e di come questo concetto differisce a seconda della razza. Gli elfi vivranno in eterno, mentre gli uomini sono condannati a morire. J. R. R. Tolkien, padrino del fantasy moderno, fu uno dei primi a introdurre la dualità fra esseri mortali (gli uomini), che più di ogni altra cosa temono proprio la morte, ed esseri immortali (gli elfi), i quali invece vedono la morte come un dono che non è stato loro concesso, perché maledetti dalla loro stessa natura imperitura. La protagonista Frieren sarà quindi inevitabilmente condannata a vedere perire i compagni che l'hanno assistita durante la sua precedente avventura. Neppure il suo atteggiamento stoico e composto, tipico di un'elfa erudita nelle arti magiche la quale ha visto con i propri occhi innumerevoli primavere, riuscirà a frenare le malinconiche lacrime di una maga solitaria. Non è un caso che il titolo giapponese dell'opera, Sousou no Frieren, si può tradurre con "Frieren al Funerale", a testimonianza del fatto che Frieren è, per sua natura, costretta ad assistere alla dipartita di tutte le persone a lei più care. Il nome del manga è un gioco di parole che può assumere anche altri significati, come ad esempio "Frieren la Becchina" o addirittura "Frieren la Sterminatrice", essendo lei una potentissima maga conosciuta da tutti per essere spietata nei confronti dei suoi nemici.
I primi capitoli di Sousou no Frieren pongono al lettore molti quesiti sull'importanza della vita e sui significati che ad essa possono essere attribuiti. Il mondo è cambiato dopo che tanti anni orsono il Re dei Demoni è stato sconfitto, gli uomini sono andati avanti verso il futuro, hanno vissuto nuove esperienze, sono cresciuti, fra chi è arrivato dopo e chi invece ha dovuto dire addio. In parole povere, il tempo non si è fermato un attimo. Frieren è l'unica che non si è mossa, fissa come un dipinto ritratto su una tela, ad osservare l'esterno mutarsi di continuo. È rimasta la stessa identica "ragazzina" di allora - poiché gli elfi invecchiano lentamente sia nel corpo che nello spirito - la quale ancora si domanda qual è il suo posto all'interno del tutto. L'unica certezza di Frieren sono i ricordi dell'avventura dell'eroe, dei quali solo lei ne è rimasta testimone e che deciderà quindi di onorare prendendo parte a un nuovo viaggio, accompagnata questa volta dai discepoli dei suoi vecchi compagni.
Inizia così il nuovo lungo cammino di Frieren, che ripercorrerà il tragitto compiuto in precedenza per sciogliere i grandi interrogativi che si è portata dietro per lunghi periodi. Al suo fianco ci saranno la maga Fren, una ragazza cresciuta da Heiter il Sacerdote e divenuta apprendista dell'elfa in seguito alla dipartita di quest'ultimo, e il combattente Stark, pupillo di Eisen il Guerriero. La loro missione è la ricerca di Aureole, la terra dove le anime dei defunti riposano, la quale si estende nella parte più a nord del continente, dietro Ende, dove un tempo il Re dei Demoni dimorava nel suo possente castello. Il loro sarà anche un viaggio interiore, che li porterà a superare i propri limiti, conoscere meglio chi sono veramente e provare a scoprire qual è il loro vero scopo. Frieren affronterà il suo passato costruendosi un nuovo presente, per cercare di comprendere una volta per tutte se gli effimeri vincoli forgiati da lei con gli uomini possono lasciare il segno nei secoli a venire della sua lunghissima vita. Non sarà ovviamente un'impresa facile, viste le insidie, i nemici e i rompicapo che si annidano in un continente dove il male non è stato debellato del tutto, bensì continua a strisciare nell'ombra e non solo.
Sousou no Frieren ha dimostrato subito di essere un manga molto profondo e ricolmo di tantissime sfaccettature. Al momento siamo solo all'inizio di una storia che ha ancora tanto da mostrarci e di un vasto mondo fantastico che nasconde al suo interno un'infinità di misteri, senza ovviamente dimenticarci di un cast di personaggi dove ognuno ha la sua avventura personale da portare avanti. È facile, perciò, immaginarsi che tipo di impatto abbia lasciato sui lettori questo manga che finora si è rivelato semplicemente fantastico e che meritatamente sta iniziando adesso a ricevere importanti riconoscimenti. È una serie della quale ne sentiremo parlare tantissimo in futuro e che ci auguriamo possa arrivare presto pure in Italia. I due mangaka Yamada e Abe stanno realizzando un lavoro davvero importante e ora più che mai, perché i lettori hanno tutti gli occhi puntati su Sousou no Frieren, hanno l'onere di continuare il viaggio di Frieren e la sua solenne storia di lacrime e gioia.
"e che ci auguriamo possa arrivare presto pure in Italia"...
Appunto, manca solo quello, una bella pubblicazione in Italia.
Poi ho letto il primo capitolo e ci sono rimasto veramente di sasso.
Da lì in poi è andata avanti con un po' di tutto, malinconia, tristezza, qualche parentesi positiva, ma non ha quasi mai smesso di affascinarmi.
Manga bellissimo che merita tutto l'amore che sta ricevendo.
Tra le serie ancora inedite in Italia che leggo, questa è una di quelle che desidero di più.
Comunque il manga è anche molto divertente, non vorrei che qualcuno lo evitesse pensando sia solo malinconico e triste, ci sono tanti piccoli momenti divertenti o adorabili quasi in ogni capitolo.
molto divertente è trama non scontata!
Profondo, rilassante, divertente, appassionante e soprattutto scritto bene. Mi sento di dire davvero unico. Ragazzi, non fatevelo scappare.
Letto è merita molto, spero vivamente che venga annunciato in Autunno
@mirokusama @pippo311lp
ecco si vedi volevo la conferma. bello. need sembra molto bello, originale, realistico nei contenuti con cui i pg interagiscono, per questo mi piace. ormai so stufo del "potere dell'amicizia supersayan di decimo livello gumgum", cioe mi piacciono i block buster ma voglio qualcosa di vero. di brillante, emotivo forte. insomma good
Seriamente mi ispira un sacco perciò lo gradirei in una bella edizione, anche quelle Magic Press non mi dispiacciono devo dire...
E trovo che il viaggio di Frieren, ciò che rende così speciale questo manga, sia proprio questo. Lei intraprende un secondo viaggio in parte per capire veramente cosa ha significato stringere dei legami con quelle persone, il suo primo gruppo, che ora non ci sono più. Da essere immortale ha sempre avuto una concezione del tempo molto diversa rispetto ai suoi compagni umani; e non ha capito, oppure ha volutamente ignorato, il significato di certi gesti e rapporti, perché lei vive la sua vita dalla malinconica prospettiva di chi è destinato a veder morire, e poi venir dimenticato, tutte le persone che conosce ed ama.
Un punto di vista particolarissimo ed interessante, sicuramente poco esplorato perché duro da digerire, e che qui viene dato addirittura alla protagonista di un'opera. Frieren non è la storia dell'eroe che salva il mondo, del ragazzino che impara a padroneggiare i propri poteri, di un eletto o di un prescelto com'è tipico della narrativa fantasy.
Per proseguire la metafora de Il Signore degli Anelli usata nell'articolo: questa non è la storia di Frodo, e neppure di Aragorn. È la storia di Arwen dopo la fine del viaggio della compagnia, quando tutti quelli che ha conosciuto o amato sono morti o se ne sono andati, e lei è l'unica rimasta a ricordarli.
È un'opera molto bella anche per come tratta la storia, e la memoria, da un punto di vista umano. Un gruppo di amici salva il mondo; dopo qualche decennio, nessuno più ricorda chiaramente come sono andati i fatti. La storia diventa mito: la gente ricorda che il mondo è stato salvato da degli eroi, ma non chi fossero come persone, ormai restano solo come figure mitologiche o da fiaba. I resoconti scritti vengono persi o alterati, oppure perdono di importanza con il mutare della società. Le statue erette in loro onore vengono abbandonate, e dimenticate.
Dopo qualche secolo, nulla di loro e del mondo che hanno salvato sopravviverà, neppure il ricordo.
E Frieren di questo è consapevole; e proprio per questo, forse, non ha vissuto appieno quel primo viaggio, durato per lei l'equivalente di una manciata di giorni umani. Questo secondo viaggio che lei intraprende in modo quasi scanzonato, rilassato, è una bellissima metafora sull'importanza della memoria e della vita.
Decisamente non è il tipico manga fantasy, né un'opera comune.
Incrocio le dita, e spero in una bella edizione italiana.
E spero anche in un adattamento animato che gli faccia onore.
Bello questo paragone con Arwen condivido in pieno. Hai scritto un commento che potrebbe benissimo essere una recensione.
Grazie! In effetti mentre lo finivo ho pensato di ricavarci una recensione ma dovrei rielaborare un attimo ahah, per essere compreso si basa troppo sul bellissimo articolo qua sopra
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