Il regista Shinji Takamatsu (Gintama, Cute High Earth Defense Club LOVE!, Grand Blue) ha fatto molto discutere su Twitter negli ultimi giorni per delle sue dichiarazioni sul rapporto che ha il mondo dell'animazione con la Cina:
"In questi tempi ci vuole tanto tempo per produrre gli anime, è difficile immaginare quale possa essere il periodo più duro. Una volta eravamo occupati perlopiù quando iniziava la trasmissione televisiva, adesso ci sono sempre più casi nei quali dobbiamo consegnare tutti gli episodi insieme, ed il motivo principale è perché il nostro materiale deve essere prima revisionato per la programmazione in Cina.
Per loro è necessario avere tutto il materiale almeno tre mesi prima della data di debutto, e nel caso in cui dovessero considerare che è difficile avere dei profitti domestici da un determinato prodotto allora diventa essenziale venderlo oltreoceano.
Ieri (27 maggio ndr) ho avuto una riunione per un anime che sarà trasmesso nell'autunno del prossimo anno e un'altra riunione per un anime che invece sarà trasmesso nella primavera dell'anno successivo, non è in conflitto con la programmazione?
Se a noi allo studio ci dicono di dover avere pronti tutti gli episodi tre mesi prima dell'inizio della trasmissione, allora noi non abbiamo nessun'altra scelta se non fare il nostro possibile per rispettare la scadenza. Non abbiamo nessuna autorità per decidere come dobbiamo lavorare".
Fonti Consultate:
Anime News Network
Twitter
"In questi tempi ci vuole tanto tempo per produrre gli anime, è difficile immaginare quale possa essere il periodo più duro. Una volta eravamo occupati perlopiù quando iniziava la trasmissione televisiva, adesso ci sono sempre più casi nei quali dobbiamo consegnare tutti gli episodi insieme, ed il motivo principale è perché il nostro materiale deve essere prima revisionato per la programmazione in Cina.
Per loro è necessario avere tutto il materiale almeno tre mesi prima della data di debutto, e nel caso in cui dovessero considerare che è difficile avere dei profitti domestici da un determinato prodotto allora diventa essenziale venderlo oltreoceano.
Ieri (27 maggio ndr) ho avuto una riunione per un anime che sarà trasmesso nell'autunno del prossimo anno e un'altra riunione per un anime che invece sarà trasmesso nella primavera dell'anno successivo, non è in conflitto con la programmazione?
Se a noi allo studio ci dicono di dover avere pronti tutti gli episodi tre mesi prima dell'inizio della trasmissione, allora noi non abbiamo nessun'altra scelta se non fare il nostro possibile per rispettare la scadenza. Non abbiamo nessuna autorità per decidere come dobbiamo lavorare".
Fonti Consultate:
Anime News Network
È colpa della Cina o di chi sta al loro gioco e fa tutto quello che vogliono pur di fare soldi?
Cina e' senza dubbio una dittatura, ma definirla comuinista mi sembra un ossimoro, visto che e' il paradiso dell capitalismo piu sfrenato con i diritti dei lavoratrtori ridotti a lumicino
Come si chiama il partito al governo?
PCC = PARTITO COMUNISTA CINESE
Orami quelo e' solo un marchio e' una dittatura che e' si nata come comunista, ma che poi pragramticamente si e' evoluta perche' hanno compreso che a livello economico non portava aniente, alla fine sono una versione moderan dei vecchi mandarini
Non è l'unico sistema comunista contraddittorio, se ti aspetti che un qualunque regime comunista fosse aderente al capitale di Marx, buonanotte. Ogni regime comunista era diverso, perché la realtà non è la filosofia, e alla realtà si da la precedenza.
"Quando vorrò punire una provincia la farò governare da un filosofo"
cit. Federico II di Svevia
Io non capisco perché i Giapponesi accettano una cosa simile.
Si fanno revisionare i loro prodotti dai Cinesi 🤔
Capisco che il denaro fa gola, ma è una situazione che svilisce il lavoro fatto in Giappone 😶
Io aggiungo a quello che giustamente stai dicendo: ma venissero almeno pagati di più, avrebbe anche un senso per loro, altrimenti mi sembra (e credo di non sbagliarmi nell'affermarlo) che il tutto si traduce solo con un maggiore carico di lavoro (e di stress).
Le colpe sono di molti, incluso chi pensa che la Cina possa salvare il proprio business, o chi invece non è mai soddisfatto dei guadagni (Hollywood) e vorrebbe sempre di più...
Però, se ciò significa diventare dei pupazzi come John Cena, il gioco vale la candela??
È la stessa identica cosa che succedeva in Italia. Gli anime vengono revisionati dalla censura di Pechino, per il momento (e per fortuna) non vengono ancora prodotti seguendo le richieste dettate delle reti televisive cinesi.
Specifica "principalmente", quindi si può presuppore che ci sia anche qualche altro motivo...
Per il titolo io avrei messo "Come scendere a patti pur di espandere i propri profitti", alla fine e di quello che si parla, fanno gli anime , sicuramente, per la passione che hanno per il proprio lavoro, ma in effetti si chiama "lavoro" poiché retribuito, quindi...
...Penso sia giustissimo cercare un profitto meritevole dal proprio lavoro, ma è lo studio che decide e gestisce l'anime con relativa distribuzione, se non avessero voluto sottostare alle regole del mercato cinese sarebbero bastate due parole: No, Grazie!
Il fatto che questa sia la procedura significa che (magari a lui non vada a genio), ma che alla maggior parte (gli studi sono abbastanza, non solo uno) evidentemente sì, e ne ricaveranno anche bene.
ps: Nell'articolo non è menzionato il ricavo, immagino che nonostante la procedura il mercato cinese, già solamente per numero, riesca ad apportare un bel guadagno nelle casse...
Guarda che non si tratta di " volere di più " ma da una semplice regola economica ( roba del primo anno eh di università eh) se un mercato in crescita che non viene sfruttato andrà a qualcun altro che giocoforza verrà poi a toccare te, forte dei suoi numeri ( e qui si parla di un pubblico di un miliardo di persone, più di Europa e Stati Uniti messi insieme ).
Quando si parla di rapporti fra Nato e Cina, l'economia non è la cosa che conta di più. Non sono gli economisti a criticare NBA, disney e facebook. Due imperi non si rapportano fra loro in modo economicistico.
Queste uscite ed il " eh ma per salvare le olimpiadi i soldi si trovano invece per salvare vite no " confermano ancora di più come una base di economia generale sia indispensabile nelle scuole.
...Ho menzionato il ricavo perché così avremmo potuto avere un quadro più completo della situazione anche se, come detto prima, solo a numeri dovremmo esserci tranquillamente...
Poi, che a lui non entri niente, o quasi, di tangibile... Ni, dovrebbe essere un lavoratore dipendente dello studio, quindi...
Il discorso diventa un po' più complesso di quanto entrerebbe o meno nelle sue tasche.
ed il fatto che tu ne sia cosi convinta, dimostra che è una causa persa
Una perfetta dimostrazione per assurdo!
ma c'è qualcuno che l'ha guardata realmente quella reunion ?
poi ovvio che adesso tutte le trasmissioni generiche vengono visionate e censurate anche qui da noi perchè se ti esce una battuta o simile contro il politicaly correct lo sponsor di turno ti taglia i fondi
l'unico canale che resta senza pensieri rimane hbo che fa proprio del politicaly scorrect la propria firma e i suoi abbonati lo pretendono
Le puntate di una serie sono 12/13 o generalmente un suo multiplo (ci sono anche serie da 23 o 24 puntate) per ragioni di palinsesto visto che è suddiviso a trimestri e 12 puntate coprono all'incirca tutto il trimestre. Stessa cosa per le serie americane ad esempio quelle prodotte da cbs (ncis,blue bloods ecc..) hanno sempre tra le 20 e 24 puntate a stagione solo in rari casi (che possono essere per bassi ascolti o problemi di budget) ne hanno di meno. Per le serie destinate allo streaming invece sembra non esserci problema sul numero degli episodi.
Ni, non siamo ancora ai livelli della Cina ma l'andazzo è quello. In TV la censura c'è eccome!
Mi è piaciuta non la conoscevo, ma devo dire che riassume in toto quello che vorrei dire:
Ha ragione il regista a lamentarsi? Sì
È una questione di profitto assecondare così la Cina? Sì
È una scelta corretta? Sì a meno che vengano fatte scelte che impatteranno i volumi di vendita e potenzialmente anche i ricavi connessi.
Il “venire a patti” con le richieste del mercato è cosa normale di tutti i settori... per questo motivo lasciamo stare il comunismo e non è la Cina ed il suo governo il problema. Però siccome capisco l’autore, spero che il suo sfogo non sia isolato e venga colto da tanti suoi colleghi perché per cambiare le cose l’unione fa la forza
No, è una cavolata bella e buona...mi ricorda quando anni fa in un film di guerra hanno cambiato la nazionalità degli invasori da cinesi a nord-coreani, nella speranza di riuscire a vendere il film anche a n Cina...purtroppo per loro non ho è andata bene, ma i cambiamenti sono rimasto nella versione internazionale, rendendo il film alquanto implausibile perché anche solo immaginare nordcoreani che invadono (con successo) gli USA non è finzione, è proprio fantascienza!!
Idem per altre produzioni, se significa che la versione internazionale di quel prodotto sarà uguale alla versione cinese.
Oh no, non possiamo più prendere per il culo le minoranze e fare programmi ad uso e consumo del solo maschio bianco, censura!!
Cosa che si è sempre fatta ma diventa un problema solo quando tocca personalmente?
Un pò come in Ghost of Tsushima che fa passare i mongoli come gli invasori cattivi quando di fatto è avvenuto il contrario? Eppure mi pare che sia un gioco che sia piaciuto a molti.
La perfetta dimostrazione dell'ignoranza economica come ho già detto la si vede da ogni post in cui continuate ad ignorare che l'economia è la cosa che fa mangiare la popolazione e di conseguenza la cosa che rende stabili i governi ( poi come questi vengano amministrati è un altro discorso ).
Non conosco il videogioco da te citato, ma credo di ricordare abbastanza bene la storia e credo di ricordare bene dicendo che fu proprio l'esercito mongolo ad invadere le coste del Giappone (così come quelle cinesi, coreane, ecc. ecc.)... Il contrario?!?!
Mentalità troppo diffusa quello del "tanto" è meglio di "bene". Peccato.
E vai di luoghi comuni e stereotipi, ovviamente sbagliati, visto che quello di cui ti lamenti si spiega con altre motivazioni tipo quella dei 12 episodi. Ma quelle più... ridicola è quella del diminuire la quantità per aumentare la qualità. Ovviamente gli studi di animazione lavorano con un budget, ed ovviamente guadagnano in base al numero di ciò che vendono, visto che il prezzo per l'utente finale è sempre lo stesso, sia che si parli di biglietti di cinema, sia che si parli delle pubblicità da piazzare durante la trasmissione (perché ovviamente se fai 12 episodi, il canale televisivo ci piazza in mezzo lo stesso numero di pubblicità, sia che essi siano costati allo studio di animazione 10, sia che siano costati 5. Come pure i prezzi dell'home video sono quelli.
Il film è Red Dawn/Alba Rossa
No, l'invasione Mongola c'è stata due volte, ma è fallita per via del mal tempo. Cerca Kublai Khan su wikipedia
Chiaramente conosco il motivo per cui una stagione dura in genere più o meno 12 puntate e so anche che succede in altri ambiti ma il punto che volevo evidenziare è che bisognerebbe adattare le puntate alle storie e non il contrario.
Dall'intervista si evince un certo tipo di mentalità, ovvero che il regista si trova in maggiore difficoltà rispetto al passato perché per le serie che si devono vendere in Cina deve essere tutto pronto un po' di tempo prima quindi implicitamente sembra che preferisca una produzione principalmente domestica che permetta di produrre puntata per puntata seguendo la messa in onda in TV. Ammesso che gli spettatori si stanno spostando in gran parte sullo streaming quindi l'importanza della TV è sempre più marginale ma non si può pensare più un'opera professionale solo per il mercato domestico, devi necessariamente considerare che possa essere venduta all'estero.
Su discorso qualità e quantità è una questione di punti di vista: Kadokawa afferma che già produce 10 serie per ogni cour, poi vedi quello che produce e osservi che solo la metà onestamente merita di essere vista. Ogni serie ha un costo, anche se per alcune è davvero ridotto all'osso, ma spendere per una serie che serve da riempitivo che senso ha? Le vendono a pacchetto così coprono tutti i gusti ma se invece di considerarle come un prodotto industriale da fare necessariamente per riempire i palinsesti le considerassero come opere che devono raccontare una storia si produrrebbe di meno ma con maggiore attenzione e sarebbe meglio per tutti. Se invece di 10 serie di cui 2 top, 3 buone, 3 decenti e 2 scarse ce ne fossero 5 top io lo preferirei e non pagherei affatto meno, anzi pagherei di più perché avrei più piacere a vederle. Poi fare qualità è oggettivamente più difficile rispetto a fare quantità quindi si preferisce la seconda strada ma non è affatto detto che la strada più semplice sia anche la migliore. Il costo della pubblicità comunque non è fisso ma dipende da vari fattori, se il prodotto è apprezzato si vende a miglior prezzo. Discorso simile per tutti gli altri mezzi di distribuzione.
da quando un palinsesto televisivo è adattato alle esigenze delle varie serie semmai è il contrario, succede in tutto il mondo non è sicuramente un problema se una serie dovrebbe durare 10 episodi e la fanno di 12 non è sicuramente questo il problema per cui i cinesi dettano legge ai vari studi di produzione.
Se parliamo di tentativi con risultati “penosi” sono d’accordo con te, tuttavia il mio discorso era più generale... ti faccio un esempio: la soia OGM. Quanto stati l’hanno messa al bando eppure continua ad essere prodotta, perché? Perché comunque le aziende che la vendono trovavano acquirenti che li fanno guadagnare... e fino a che avranno profitto possiamo discutere quanto vogliamo sugli OGM... La questione censura e quindi revisione del “prodotto” anime è la stessa...
Chi produce anime per venderli ad un mercato “estero” deve valutare quali sono le “condizioni” e se non si adatta poi deve tenere conto che i suoi ricavi saranno collegati solo a chi accetta il prodotto così com’è...
E la Cina sono miliardi di potenziali clienti... quanti dovrebbero essere gli stati a cui vendere per compensare il non-acquisto dei cinesi?
Si può condividere o meno ma... capisco perché non sia così facile e che sarà difficilissimo migliorare/trovare un punto di incontro.
Potenziali, hai detto bene...se devi creare qualcosa e sottostare ad un sacco di regole scritte e non scritte, con il rischio magari pure di vederti rifiutare l'opera perché non soddisfa la censura locale allora tanto vale lavorare per altri mercati dalle vedute più aperte che non ti impongono nulla di particolare. I soldi non sempre valgono i mal di testa e l'impossibilità di realizzare qualcosa secondo la propria visione originale.
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