L’autore del manga di Emblem Take 2, Jun Watanabe, ha pubblicato il 26 ottobre sul proprio profilo Twitter una sua personale riflessione sul guadagno che i mangaka di oggi hanno dalle proprie opere. Infatti Watanabe cerca di capire se sia corretto che nel 2021 i mangaka ricevano le stesse paghe date agli autori delle riviste di trent’anni fa. George Morikawa, l’autore di Hajime no Ippo, ha inoltre risposto al tweet di Watanabe, trovandosi d’accordo con lui.
Vi riportiamo la traduzione del tweet di Watanabe:
Bisogna ricordare infatti che in questi ultimi anni, oltre ad esserci stata una crescita delle vendite digitali dei manga, abbiamo potuto assistere a quello che possiamo definire “fenomeno Demon Slayer”. Infatti quest’opera, da sola, è riuscita con le sue vendite da record a risollevare il mercato dei manga cartacei nel periodo di piena pandemia, creando un’onda di passione per la lettura che si è propagata in altre opere come Jujutsu Kaisen e Tokyo Revengers, che in Giappone stanno raggiungendo un pubblico sempre più vasto.
Quando Jun Watanabe si riferisce agli introiti dei giovani mangaka, intende parlare dei guadagni che hanno per ogni pagina su cui lavorano. Normalmente il compenso per un mangaka è di 10.000 yen (75,36 euro) per tavola, ma può variare in base alla rivista, ai capitoli presentati e, ovviamente, ai loro contratti. Gli autori ricevono inoltre delle royalty per i volumi venduti ed una paga per i diritti di trasposizione in caso di un adattamento anime o live-action. Sfortunatamente i pagamenti per i diritti televisivi di una trasposizione non aumentano in caso di gran successo della serie.
In Bakuman possiamo vedere la coppia di mangaka ottenere un compenso di 9.000 yen (67,82 euro) per ogni tavola del proprio one-shot, per poi ricevere 12.000 yen (90,43 euro) a pagina per la serializzazione su Weekly Shonen Jump. Il processo raccontato nell’opera si mostra abbastanza simile a quello affrontato nella vita reale da Shuho Sato, l’autore di Black Jack ni Yoroshiku, che spiega che al suo debutto nel mondo manga, con Umizaru, la paga ricevuta per pagina era di 10.000 yen (75,36 euro).
George Morikawa, il già citato autore di Hajime no Ippo. Ha risposto al tweet del collega con un chiaro e semplice “Sono d’accordo con te”.
Non possiamo essere totalmente sicuri delle parole di Watanabe, dato che i contratti con i mangaka sono tenuti segreti al pubblico, eccetto per degli autori che decidono di rivelare i loro incassi. Inoltre le vendite online non sono tracciate e comunicate con la stessa precisione di quelle cartacee e ciò non ci permette di conoscere al meglio gli incassi delle varie case editrici, ma una cosa è certa, se 10.000 yen (75,36 euro) potevano andare bene per il mercato degli Anni 80, gli autori di oggi potrebbero essere pagati molto di più.
Fonte Consultata:
Crunchyroll
漫画の売り上げは、電子の普及もあり過去最高だという。
— 渡辺 潤 (@Junwatanabe1968) October 26, 2021
だが新人漫画家の原稿料は、雑誌にもよるが僕がデビューした
『30年以上前と同じ』だ。
WEB雑誌などではむしろ安いケースもある。
様々な理由があるのだろうが…
これでは作家が育ちにくい気がするんだよな…
本当にこれでよいのか漫画界?
Vi riportiamo la traduzione del tweet di Watanabe:
“Grazie all’uso sempre più crescente del digitale, le vendite manga hanno raggiunto delle vette mai viste finora. Ma per i nuovi mangaka i ricavi dalle tavole sono rimasti pressoché invariati da quelli che io ricevevo trent’anni fa al mio debutto, anche se ovviamente tutto dipende dalla rivista per cui si lavora.
In alcuni casi, come per le riviste online, i pagamenti sono anche minori.
Immagino ci siano diverse motivazioni dietro…
Ho come la sensazione che per i giovani autori sia difficile emergere in questo tipo di mercato…
È veramente questa la giusta direzione per il mondo manga?”
In alcuni casi, come per le riviste online, i pagamenti sono anche minori.
Immagino ci siano diverse motivazioni dietro…
Ho come la sensazione che per i giovani autori sia difficile emergere in questo tipo di mercato…
È veramente questa la giusta direzione per il mondo manga?”
Bisogna ricordare infatti che in questi ultimi anni, oltre ad esserci stata una crescita delle vendite digitali dei manga, abbiamo potuto assistere a quello che possiamo definire “fenomeno Demon Slayer”. Infatti quest’opera, da sola, è riuscita con le sue vendite da record a risollevare il mercato dei manga cartacei nel periodo di piena pandemia, creando un’onda di passione per la lettura che si è propagata in altre opere come Jujutsu Kaisen e Tokyo Revengers, che in Giappone stanno raggiungendo un pubblico sempre più vasto.
Quando Jun Watanabe si riferisce agli introiti dei giovani mangaka, intende parlare dei guadagni che hanno per ogni pagina su cui lavorano. Normalmente il compenso per un mangaka è di 10.000 yen (75,36 euro) per tavola, ma può variare in base alla rivista, ai capitoli presentati e, ovviamente, ai loro contratti. Gli autori ricevono inoltre delle royalty per i volumi venduti ed una paga per i diritti di trasposizione in caso di un adattamento anime o live-action. Sfortunatamente i pagamenti per i diritti televisivi di una trasposizione non aumentano in caso di gran successo della serie.
In Bakuman possiamo vedere la coppia di mangaka ottenere un compenso di 9.000 yen (67,82 euro) per ogni tavola del proprio one-shot, per poi ricevere 12.000 yen (90,43 euro) a pagina per la serializzazione su Weekly Shonen Jump. Il processo raccontato nell’opera si mostra abbastanza simile a quello affrontato nella vita reale da Shuho Sato, l’autore di Black Jack ni Yoroshiku, che spiega che al suo debutto nel mondo manga, con Umizaru, la paga ricevuta per pagina era di 10.000 yen (75,36 euro).
同感です。
— 森川ジョージ (@WANPOWANWAN) October 26, 2021
George Morikawa, il già citato autore di Hajime no Ippo. Ha risposto al tweet del collega con un chiaro e semplice “Sono d’accordo con te”.
Non possiamo essere totalmente sicuri delle parole di Watanabe, dato che i contratti con i mangaka sono tenuti segreti al pubblico, eccetto per degli autori che decidono di rivelare i loro incassi. Inoltre le vendite online non sono tracciate e comunicate con la stessa precisione di quelle cartacee e ciò non ci permette di conoscere al meglio gli incassi delle varie case editrici, ma una cosa è certa, se 10.000 yen (75,36 euro) potevano andare bene per il mercato degli Anni 80, gli autori di oggi potrebbero essere pagati molto di più.
Fonte Consultata:
Crunchyroll
Sicuramente non potrà neanche alzarsi, considerando quanta robaccia viene propinata sia in carta che in video.
Secondo i comunisti le case editrici sono capitalisti che si appropriano del surplus dei lavoratori ma non temete perché la caduta tendenziale del saggio di profitto determinerà la caduta dello stesso capitalismo.
Invece secondo i fascisti ci vorrebbe una bella dittatura ma non sanitaria perché per qualche ragione sanitaria non gli piace, forse preferiscono militare o forse preferiscono semplicemente che stiano al potere loro poi dittatura militare, sanitaria, aliena, va bene tutto.
Ecco questo é il quadro completo della situazione che tiene conto di tutti i punti di vista e di tutte le prospettive economico/politiche.
75,36 € a tavola
14 tavole (quantità media per chi pubblica settimanalmente)
75,36*14=1055,04 €
1055,04*4 (numero medio si settimane in un mese) = 4220,16 € mensili
Direi che chi pubblica settimanalmente non se la cava tanto male.
Il problema sorge per chi pubblica con cadenza più lenta come chi adatta le light novel di successo. Prendiamo ad esempio "Mushoku Tensei" che esce mensilmente con una media di 32 tavole a capitolo. 75,36*32=2411,52 €
Anche qui non è male, ma c'è chi pubblica in un mese solo 20 tavole e non c'è bisogno di fare calcoli per rendersi conto che la paga è bassa a fronte di varie spese fra cui le materie prime (che sia in digitale o in analogico, tavole grafiche, elettricità, chine e fogli hanno comunque un costo).
Bisogna inoltre capire se la paga degli assistenti viene retribuita a parte dall'editore o detratta dai guadagni dei mangaka (mi pongo la domanda poiché ci sono alcuni autori che lavorano senza, come Masamune Shirow - ma immagino ci siano esempi più recenti che al momento ignoro).
In poche parole, si, la paga è poca, soprattutto a fronte di alcune considerazioni come la mole di tankobon venduti dall'opera e le vendite di "correlati" (gadget, poster, royalties, ecc.) nel caso di opere di successo.
Paga il mangaka. Ed in alcuni casi è compreso anche vitto ed alloggio ( Kishimoto ad esempio viveva anche con uno dei suoi assistenti ).
Immagino accadesse durante i primi anni di pubblicazione di Naruto, ricordo una recente classifica dei mangaka più pagati e lui era al primo posto con circa 500.000 € annui. (magari ricordo male la cifra, ma di sicuro era il più pagato in quel momento).
No, era già sposato.
Che bello lavorale li 😆
cosa presente anche da noi basta pensare al lavoro d'ufficio attuale che ha una retribuzione pari o inferiore alla controparte produttiva mentre fino a 20-30 anni fa lavorare in ufficio garantiva un bel gap economico rispetto alla produzione
Si però bisogna anche vedere, quanto costa la vita in giappone; per esempio se il mangaka vive a Tokyo, e ci deve mettere affitto casa+affitto studio+paga di qualche assistente, alla fine i soldi finiscono subito!!
https://stats.oecd.org/Index.aspx?DatasetCode=AV_AN_WAGE
Link per i dati, solo paesi come Italia, Giappone e Grecia non hanno avuto aumenti salariali adeguati, il resto dell'occidente dall'Australia all'Islanda sono aumentati e molto.
Gli assistenti li paga il mangaka, però oltre al pagamento delle tavole riceve il 10% del costo di copertina di ogni volume stampato ed il 15% di ogni volume digitale venduto, quindi i guadagni finali possono essere anche molto più alti, questo fa sì che una volta serializzato dipende molto da quanti volumi riesce a vendere.
Lode a Demon Slayer. Non capisco perchè venga tanto odiato allora. Il mercato ha bisogno di questi mostri di successo.
Sicuramente guadagnano più di un in-betweener pagato ~1$ a frame xD
Moltissimi mangaka vivono nello stesso ambiente in cui lavorano, di solito i classici appartamenti di pochi tatami che molte volte condividono con gli assistenti.
Resta comunque una miserie a fronte delle spese quotidiane fra cui cibo e materie prime.
Infatti chi vende bene anche senza fare numeri esorbitanti come Gotōge con Demon Slayer riesce a vivere in modo almeno "dignitoso", il problema sono tutti gli altri che rappresentano la maggioranza di chi lavora nel settore e non vengono pagati come invece dovrebbero.
personalmente per i mangaka non la vedo così male, come ad esempio per gli animatori, che sono l'ultima ruota del carro nel loro ambito e possono fare poco per cambiare la loro situazione, i mangaka hanno comunque in parte il potere di avere successo e guadagnare di più se la loro serie prende consensi e ottiene il suo pubblico, se ci sono poi migliaia di autori che vendono poche copie, dispiace dirlo ma è appunto un lavoro, dove quindi non si fa la carità a nessuno, se quindi rendi poco guadagni poco, e i guadagni fissi di base arrangiandosi un po non sono neanche così bassi anche se prendi un assistente, questo lavoro lo vedo tutto sommato meritocratico, al netto di una dose di fortuna iniziale che serve generalmente in tutti i lavori artistici
Più che altro ormai nelle fabbriche ci lavorano chi sà comandare le macchine che di solito sono ingegneri, quindi è anche normale che ricevino paghe molto elevate.
Mi suona strano comunque, forse nel 1990 i guadagni erano un po' troppo alti? Che in 30 anni non ci sia stato alcun effetto di ricomputo mi pare un poco esagerato. I 75 euro a tavola di oggi nel 1990 a quanto equivalevano?
Quindi il problema è l'economia giapponese(e italiana) in toto.
Tutte le cifre sono in "2020 constant prices at 2020 USD"
Guarda che giustamente nessun disegnatore ( e sceneggiatore, inchiostratore etc.) prende royalty su personaggi creati DA ALTRI. Ah, e per fare un volume della Bonelli ( dalle 60 alle 80 pagine, dipende dalla testata ) hai mesi di tempo, non una settimana per consegnare 15 pagine finite. Per questo generalmente non esistono contratti di esclusiva ( se non per le opere originali )ed un disegnatore ( e le altre professioni ) lavora per più case editrici contemporaneamente.
Quoto tutto, in pochi casi i personaggi seguono l'autore come in giappone, è più come marvel e bonelli dove i personaggi sono creati da altri.
Miglior commento di slancio
Mi piacciono, le persone ottimiste😅
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