Durante una fiera dedicata alle sue opere che si sta svolgendo in Hokkaido, il leggendario regista di Mobile Suit Gundam, Yoshiyuki Tomino, ha rilasciato un'intervista con il sito di notizie Real Economy, nella quale ha rilasciato considerazioni non proprio clementi nei confronti dell'industria degli anime, asserendo che oramai: "Il Giappone non è più un paese leader nell'animazione."
Secondo il regista, il Giappone sta facendo fatica a rimanere al passo con la tecnologia, la quale, con il suo evolversi, sta mettendo sempre più in una posizione precaria il ruolo del settore dell'animazione del suo paese. "Può il Sol Levante, che ha una tradizione più incentrata sul produrre serie basate principalmente sulla narrazione, tenere testa a tutti questi progressi tecnici?" Ha posto così l'annosa domanda. Riferendosi a ciò, Tomino non ha esitato a lanciare una frecciatina proprio al suo studio, Sunrise, da lui accusato di essere poco propenso all'innovazione e all'assumere giovani talenti per colpa della visione delle vecchie leve appollaiate ai piani alti.
Se Tomino ha criticato il Giappone, la stessa cosa non si può dire della Cina, sulla quale ha invece speso belle parole. Innanzitutto, il regista ha sottolineato il modo in cui il colosso cinese ha aperto alle nuove tecnologie e sta formando sempre più specialisti dell'animazione all'interno delle università, come ad esempio quella di Pechino. Inoltre, Tomino ha rimarcato gli sforzi fatti dal governo cinese per investire sull'animazione, ammonendo d'altro canto quello giapponese per il suo immobilismo su questo fronte.
Con queste parole, Tomino ha voluto lanciare una sorta di critica costruttiva nei confronti della sua nazione. Essendosi reso conto dell'espansione del mercato cinese e dei suoi enormi passi avanti, la figura chiave dietro l'anime di Gundam si è detto conscio del fatto che il Giappone non è più un paese leader nell'animazione, ma non vuole ancora accettare questa sconfitta. Secondo lui, l'unico modo per invertire questa tendenza è cercare di cambiare le ottuse strategie di mercato adottate dalle produzioni giapponesi in questi ultimi decenni.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Secondo il regista, il Giappone sta facendo fatica a rimanere al passo con la tecnologia, la quale, con il suo evolversi, sta mettendo sempre più in una posizione precaria il ruolo del settore dell'animazione del suo paese. "Può il Sol Levante, che ha una tradizione più incentrata sul produrre serie basate principalmente sulla narrazione, tenere testa a tutti questi progressi tecnici?" Ha posto così l'annosa domanda. Riferendosi a ciò, Tomino non ha esitato a lanciare una frecciatina proprio al suo studio, Sunrise, da lui accusato di essere poco propenso all'innovazione e all'assumere giovani talenti per colpa della visione delle vecchie leve appollaiate ai piani alti.
Se Tomino ha criticato il Giappone, la stessa cosa non si può dire della Cina, sulla quale ha invece speso belle parole. Innanzitutto, il regista ha sottolineato il modo in cui il colosso cinese ha aperto alle nuove tecnologie e sta formando sempre più specialisti dell'animazione all'interno delle università, come ad esempio quella di Pechino. Inoltre, Tomino ha rimarcato gli sforzi fatti dal governo cinese per investire sull'animazione, ammonendo d'altro canto quello giapponese per il suo immobilismo su questo fronte.
Con queste parole, Tomino ha voluto lanciare una sorta di critica costruttiva nei confronti della sua nazione. Essendosi reso conto dell'espansione del mercato cinese e dei suoi enormi passi avanti, la figura chiave dietro l'anime di Gundam si è detto conscio del fatto che il Giappone non è più un paese leader nell'animazione, ma non vuole ancora accettare questa sconfitta. Secondo lui, l'unico modo per invertire questa tendenza è cercare di cambiare le ottuse strategie di mercato adottate dalle produzioni giapponesi in questi ultimi decenni.
Fonte Consultata:
Anime News Network
Credo che la risposta sia si... Tomino va tu a lavorare in Cina a queste condizioni e non dipingerla come l'Eden!
Oddio alcune opere che ho visto sono tutt’altro che brutte a livello tecnico ,
Come Batman Shangai, il problema è che non sono liberi di poter scrivere a livello narrativo, in riguardo allo stile copiato , vorrei ricordare che I manwha coreano sono fortemente ispirati ai manga , sebbene i migliori hanno comunque sviluppato uno stile autonomo sebbene derivativo
I cinesi sono communisti come Reagan era
Maoista, è un regime nominalmente comunista, ma decisamente molto pragmatico seppur liberticida , sono più simili agli antichi mandarini imperiali
Va bene combattere ma la motivazione è quella che conta, qui non era delle più chiare... non capisco il dover allargare il discorso a livello nazionale.
... e comunque anche gli studi cinesi sfornano cosette molto interessanti.
Detto questo, che l'animazione giapponese sia al collasso da anni è vero e lo sanno tutti.
questo mi ricorda certe situazioni in ITALIA!
Va beh, credo che questo problema ci sia anche in Giappone, solo che i giornali ne parlano meno o per niente (un altro aspetto della censura).
Tutto il mondo è paese, se sei Tomino puoi fare quello che vuoi,se sei un dipendente esordiente la vedo un po'difficile che tu possa rifiutare alcuni progetti in cui magari non credi.
Ma sul discorso innovazioni tecniche mi piacerebbe chiarisse meglio, perché di "innovazioni" come le boiate in CG e di texturing proprio di Gundam Origin ad esempio, io personalmente faccio volentieri a meno.
Sul discorso investimenti invece non fa una piega temo.
Ma non l'hai capito che lui è un datore di lavoro che è stato pagato dal Governo Cinese perché la Cina sta investendo per creare un impero di animazione per contrastare l'occidente e spillare soldi ai nerd?
Non è diverso da Renzi in questo caso!
Al 3D? Ha visto le ultime serie di Berserk?
Il "Comunismo alla Cinese" è vivo e vegeto, ma temo abbia poco e nulla a che fare con Marx ( e poco altro con Engels) e con lo stesso Mao ( oggi il Gran Timoniere" è l'attuale leader Xi. Anzi, "Zio Xi" come lo descrivono certi libretti esaltatori della "Storia e Gloria " del Partico COmunista cinese, ad uso e cosumo dei ragazzini delle scuole elemntari). E? senz'altro uno stato fortemente nazionalista, che stà perdendo - ad onta di tutta la propaganda- il suo carattere multiculturale...( all'interno della cina convivevano tantissime tnie diverse, nascoste dal "numero" dei cinesi di etnia Han ma questo è qualcosa che stà sbiadendo in questi anni ), in un'operazione etnocentrica di cui davvero non possiamo conoscere le finalità - anche se qualche idea temo ce la possiamo fare-
Riguardo l'intervista di Tomino, più che una bacchettata è un vero e proprio richiamo a chi vorrà ascoltarlo sulla decadenza dell'animazione nipponica in cui si gira tutto attorno agli affari ( e meno sul valore in se dell'animazione e del lavoro dei Team )..
Non è il primo nè l'unico, basta dare un'occhiata all'archivio di AC per capire quanti richiami siano stati fatti nel corso degli anni..Inascoltati.
Molto interessante le annotazioni sulla Sunrise sorda ai recenti sviluppi del digitale per quanto riguarda la produzione seriale - la società INVESTE molto sulle tecnologie per quanto riguarda la produzione dei film ( e basta guardare come è stato fatto Gundam Hathaway! ) e poco per quanto riguarda le serie, quasi stiano diventando un "mercato secondario".. - considerando che Yoshiyuki Tomino è stato per anni ed anni un vero aziendalista.
Doveva però approfondire un pò.
P.S.? L'esibizione di Sapporo mica è una semplice fiera...eh.
Guardiamo l'export dei prodotti animati, quanti anime arrivano in occidente e nel resto del mondo paragonati ai prodotti animati cinesi? Direi che il paragone è impietoso. Tomino parla del lato tecnico... ma personalmente vedo moltissimi prodotti giapponesi ottimi su questo fronte, quindi che intende? La CGI? Se fosse quello allora dovrebbe lodare anche gli USA...
La Cina sta sicuramente investendo (cercando anche di accaparrarsi animatori giapponesi), ma il Giappone vanta di un comparto storico iniziato ottant'anni fa.
Che poi vogliamo parlare delle libertà artistiche sotto ad una dittatura? Dubito fortemente che una produzione in Cina possa parlare di qualsiasi cosa e smuovere critiche senza venire censurata (cosa che già capita agli anime in ingresso nel paese). Quindi personalmente spero di non veder mai il giorno in cui la Cina possa divenire leader del settore, sarebbe una gran perdita per tutti/e.
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