Di qualsiasi forma d'arte si parli, i sequel sono sempre dei prodotti estremamente complessi da gestire: oltre a doversi fare carico di continuare una storia prendendone i raccordi, devono inevitabilmente anche reggere il paragone con ciò che è venuto prima di loro, affermandosi come prodotto a sé stante ma rispettando la coerenza dell'universo narrativo in cui si trovano. Se poi a tutto questo aggiungiamo il fare da sequel a un'opera famosissima e molto apprezzata, ma con un finale non all'altezza delle aspettative, indubbiamente la pressione non fa che salire.
Questa è la situazione che si trova ad affrontare in questo periodo della sua vita Suzuki Nakaba con il sequel del suo fortunato The Seven Deadly Sins, ovvero Four Knights of the Apocalypse. La serie è stata annunciata il 25 Marzo del 2020 sulle pagine di Weekly Shonen Magazine, in concomitanza con la pubblicazione dell'ultimo capitolo di The Seven Deadly Sins (d'ora in poi Nanatsu per comodità di scrittura), per poi iniziare la sua serializzazione circa un anno dopo, il 27 Gennaio 2021, sulle pagine della medesima rivista. L'opera, in seguito, è iniziata ad uscire in formato tankobon nel corso dello stesso anno, e a Novembre 2021, in occasione del Lucca Comics & Games 2021, sul palco dell'Auditorio San Girolamo l'editore italiano Star Comics ne ha annunciato l'acquisizione, con l'uscita del primo volume fissata per il 2 Marzo 2022 al prezzo di 4,50€. Sarà riuscito Suzuki Nakaba a far vivere nuovamente la sua Britannia tra le pagine del suo nuovo manga? Scopriamolo insieme.
Cover art del primo capitolo di Four Knights of the Apocalypse
Innanzitutto, va ammesso che era difficile riprendere in mano questa storia: molte cose del finale di The Seven Deadly Sins non sono state apprezzate dal pubblico, e io stesso in sede di recensione dell'opera, che potete trovare qui, ho evidenziato delle serie criticità nell'ultimo arco dell'opera, tra cui un tracollo narrativo di grande rilevanza che ha condizionato non tanto il finale in sé, ma il modo in cui ci si è arrivati. Four Knights of the Apocalypse (da qui in avanti menzionato semplicemente come Knights) risolve alla radice questo problema: non solo ritroviamo un ulteriore timeskip rispetto a quello intercorso tra il penultimo e l'ultimo capitolo di Nanatsu, ma anche un totale cambio di prospettiva narrativa, che non viene più affidata al celeberrimo Meliodas, e nemmeno a suo figlio, Tristano, com'era stato inizialmente detto dallo stesso Nakaba, ma bensì a un personaggio totalmente nuovo: Percival.
È bello vedere come uno degli elementi che meglio aveva caratterizzato Nanatsu e che era stato per lungo tempo accantonato sia il perno su cui Nakaba pare voler fondare il suo sequel: i legami con il ciclo arturiano. Se infatti Percival presenta non poche rassomiglianze con Meliodas, è anche dovuto al fatto che sia un'interpretazione molto fedele del Percival che fu Cavaliere della Tavola Rotonda: ingenuo, leale, sempre pronto ad accorrere in aiuto dei deboli, incapace di vedere la malizia negli altri e totalmente puro di cuore. In pochi capitoli, Percival si rivela un protagonista interessante, in grado di reggere la scena anche e soprattutto grazie alla sua sincerità e a un carisma del quale lui stesso non sembra essere conscio, e grazie al quale è già in grado di condizionare gli eventi e gli animi dei personaggi. Basti pensare a come ha saputo far leva, anche se inconsciamente, con il suo potere magico sulla speranza sopita in Donnie, cosa che ha permesso di salvare un villaggio dall'attacco di un lupo gigante.
Certo, questi rimandi erano tornati anche nel finale di Nanatsu: basti pensare, oltre allo stesso Tristano, a Lancillotto e a Cath Palug, due nomi che i più probabilmente conoscono molto bene, e le cui storie di origine, Tristano incluso, abbiano effettivamente a che spartire con quelle delle loro controparti arturiane. È un indubbio punto a favore, e spero che la narrazione dell'intero manga mischi saggiamente idee originali di Nakaba, come la profezia dei Cavalieri dell'Apocalisse di cui viene già fatta menzione nel primo volume, ed elementi di rimando ai racconti di gesta della Britannia.
La profezia sui Cavalieri nel Capitolo 4. Da sinistra a destra: Morte, Guerra, Pestilenza e Carestia.
Un altro elemento che era ritenuto da molti un osservato speciale era il comparto narrativo: è opinione comune che la coerenza narrativa di Nanatsu avesse iniziato a vacillare subito dopo la fine della Seconda Guerra Santa, e che molte delle storyline secondarie dei personaggi avessero terminato il loro intreccio ben prima dell'avvio del climax della storia.
I rapporti fra i personaggi storici erano stati quasi del tutto accantonati, quelli nuovi non avevano per nulla lo stesso mordente degli altri e venivano presentati in modo banale e scontato, e cosa più grave il ciclo di narrazione di un combattimento era quasi sempre identico: viene presentato un personaggio, combatte un po' con un avversario, un evento inatteso scatena la sua vera forza e il combattimento prosegue in questo modo finché non c'è un vincitore. Il culmine di tutto questo è stata la ricomparsa totalmente casuale dell'Arma Sacra di Ban, mai riconsegnatagli da Merlin per una qualche ragione (Nakaba probabilmente se n'era dimenticato) con cui la Volpe dell'Avarizia devasta orde di nemici. Inoltre, l'esito dei combattimento era chiaramente pilotato verso una direzione tale da consentire un raccordo tra Nanatsu e il suo sequel.
Knights, almeno per ora, sembra essere tornato ai fasti di un tempo: la narrazione è molto più improntata sulla creazione dei legami tra i vari personaggi, ognuno introdotto con un arco narrativo dedicato, e per quanto ognuno di essi perda un po' di tridimensionalità dopo la sua introduzione la chimica fra i personaggi sembra funzionare. Ognuno di loro ha un motivo realistico per mettersi in viaggio, ha una proprio io interno che cerca di farsi strada e la loro crescita personale è avviata su una strada in divenire. Inoltre, fattore ancora più importante e interessante, è che si ritorna a dare spazio ai personaggi secondari, caratterizzati a dovere e non ridotti a macchiette utili solo per la narrazione. Tolto il sinora quintetto di protagonisti, possiamo già riscontrare anche qualche personaggio secondario (tra cui spicca il Cavaliere Sacro Pellegarde) che diverranno molto probabilmente dei personaggi ricorrenti o che, semplicemente, anche nel poco tempo avuto a disposizione, hanno già ricevuto dei chiari segnali di una personalità ben delineata. Fattore importante, considerato che questi nuovi personaggi dovranno comunque sicuramente far fronte a dei ritorni del cast originale.
E questo patato sarebbe una "minaccia per il mondo intero"?
Il rischio, con quest'opera, era di creare il sequel di The Seven Deadly Sins e non Four Knights of the Apocalypse, e il modo più facile in cui si poteva cadere in questo tranello era fare totalmente affidamento sul vecchio cast, su personaggi già consolidati nell'immaginario e nell'affetto delle persone. Probabilmente è anche per questo che Nakaba è tornato sulla sua idea di incentrare la storia su Tristano, e bisogna ammettere che il risultato alla fine sta pagando, perché Knights brilla indubbiamente di luce propria: i rimandi sono già chiari, il fatto stesso che i protagonisti siano in viaggio per il Regno di Liones implica che incontreremo nuovamente Meliodas, Elizabeth e tutti i Peccati Capitali, e non è di certo una coincidenza che il lupo gigante di cui si era fatta prima menzione somigli incredibilmente al lupo magico Oslow. Nel momento in cui appariranno, il nuovo cast dovrà avere un peso rilevante tanto quello vecchio, e non potrà semplicemente affidare agli storici personaggi di Nanatsu il compito di portare avanti la trama. È un rinvio a giudizio, ma con delle premesse indubbiamente positive.
Nell'ambito dei combattimenti, invece, troviamo il vero connubio di croce e delizia che il manga ha mostrato nel suo primo volume: innanzitutto, plauso a Nakaba per essersi sbarazzato, almeno per ora (ma speriamo per sempre), dei livelli di potenza. Un concetto veramente vecchio, stantio, che stona con il mondo che ha creato e che ha condizionato pesantemente l'andamento dei combattimenti dell'ultima saga e la loro percezione da parte del pubblico. Mettendolo da parte, fa totalmente spazio al puro ingegno e all'abilità dei combattenti, che a seconda della situazione che si ritrovano ad affrontare devono comprendere come utilizzare al meglio i loro poteri. Per quanto ci sia stato un unico scontro degno di nota e che corrisponde a questa descrizione, si può certamente dire che Nakaba è tornato alla narrazione da combattimento che adoperava nei primi volumi di Nanatsu, dove appunto non era il mero livello a farla da padrone, come accadrebbe in un videogioco, ma quanto sapientemente si è in grado di utilizzare ciò che si ha a disposizione. Ciò di cui, probabilmente, non si libererà mai, è lo stilema a cerchio di cui si faceva menzione prima, ovvero il presentare un personaggio, farlo combattere, svelare la sua "vera" forza e così via. Se mai dovesse lasciarlo andare, probabilmente ci vorrà un po' di tempo. Un peccato, considerato che riproporlo nuovamente toglie un po' della reale tensione che si percepisce in uno scontro, vista appunto anche l'assenza dei livelli di potenza, e che viene ulteriormente arricchita dai meravigliosi disegni di Nakaba.
Il mangaka, che nel corso della sua prima opera era visibilmente migliorato ma non arrivando a modificare pesantemente il suo stile di disegno, si riconferma un asso nella gestione delle tavole, del paneling e della rappresentazione dei personaggi. Facendo menzione di un secondo scontro, che non mi sento di definire tale perché trattasi essenzialmente di un massacro unilaterale, il mangaka rappresenta appieno la disperazione che permea la scena, e anche nel momento in cui il giovane Percival perde, pur non volendosi arrendere, non può che ricevere una terrificante sconfitta per mano di un avversario fin troppo superiore a lui. La costruzione del momento è perfetta, rapisce il lettore e lo fa calare nei panni del ragazzo, e in questo Nakaba, che è sempre stato un maestro, mostra di essere anche migliorato. La gestione delle linee cinetiche nei combattimento appare pulita e chiara, l'uso dei neri e delle varie tonalità per rappresentare mentalmente i colori ha un'identità precisa, il senso e il ritmo di lettura si capiscono perfettamente, e non mancano le strizzate d'occhio al pubblico maschile, soprattutto grazie al personaggio di Elva, con le quali Nakaba non perde occasione di mostrare quanto sia un disegnatore anatomicamente molto capace.
Pellegarde da' una dimostrazione del suo potere magico "Vampa"
Four Knights of the Apocalypse 1
Secondo la profezia, in un futuro non lontano i Quattro Cavalieri dell’Apocalisse distruggeranno il mondo. Gli invincibili Cavalieri Sacri che hanno giurato fedeltà a Re Arthur sono in fermento per scongiurare il disastro. Le conseguenze raggiungono i confini più remoti del paese... e sconvolgono il destino di un ragazzo, che compirà il suo primo passo seguendo il proprio cuore. Ad aspettarlo ci saranno sogni, speranze, onori... o castighi? Si alza il sipario sulla nuova serie fantasy del maestro Nakaba Suzuki, attesissimo sequel di The Seven Deadly Sins! Per festeggiare l'evento, il primo volume sarà disponibile anche in un'edizione a tiratura limitata con una fantastica cartolina celebrativa delle due serie!
Prezzo: 4,50 €
Totale voti: 18 2 0
Felpato12
Ottimo inizio, nella speranza che non faccia rimpiangere The Seven Deadly Sins. Durante il viaggio per incontrare suo padre, Percival si è già fatto degli amici e scoperto di essere uno dei quattro Cavalieri dell’Apocalisse, quello di Morte. Disegni top.
16/12/2022
Funghetto86
X uno che non ha seguito The Seven deadly Sins si fa leggere bene ugualmente per ora. Senza fama e senza lode ma la narrazione e la trama sembrano promettere bene. I fantasy a tema medioevale se sono fatti bene risultano molto spesso buone opere.
24/03/2022
Kotaro
Inizio ricchissimo di cliché sin troppo standard, ma anche con qualche mistero che rende la narrazione interessante. Dell'autore non mi fido più, ma vediamo dove vuole andare a parare.
03/03/2022
CrisTheTuber
Si ritorna a Britannia, una Britannia molto più oscura e misteriosa di come l'avevamo lasciata. Qualcosa bolle in pentola e Nakaba sembra intenzionato a tenerci sulle spine ancora a lunga. Leggerò con gioia <3
02/03/2022
FabioLight
E si ricomincia! Sono passati 16 anni dagli eventi di "The Seven Deadly Sins" e non vedo l'ora di saperne di più.
02/03/2022
Altri Voti
12
Titolo | Prezzo | Casa editrice |
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Four Knights of the Apocalypse 1 | € 4.50 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 2 | € 4.50 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 3 | € 4.50 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 4 | € 4.50 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 5 | € 4.50 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 6 | € 5.20 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 7 | € 5.20 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 8 | € 5.20 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 9 | € 5.20 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 10 | € 5.20 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 11 | € 5.20 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 12 | € 5.20 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 13 | € 5.20 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 14 | € 5.20 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 15 | € 5.20 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 16 | € 5.20 | Star Comics |
Four Knights of the Apocalypse 17 | € 5.20 | Star Comics |
shinji01
Bello non c'è che dire. Però ci sono troppi deja-vu. Le similitudini con il primo numero di Dragon Ball sono veramente tante... forse troppe
25/01/2023