Durante l'AnimeJapan 2022 Crunchyroll ha tenuto un seminario indirizzato alle imprese giapponesi. Parte della presentazione si è focalizzata nello spiegare le attuali tendenze dei consumatori occidentali basandosi sul numero di spettatori del servizio. Asa Suehira, direttore del reparto clienti, ha spiegato che mentre le serie battle shonen e quelle fantasy "isekai" continuano a dominare, gli anime indirizzati a un pubblico femminile hanno un grande potenziale di crescita. Ha affermato che questi titoli tendono a sovra-performare per via della domanda non soddisfatta causata da una bassa offerta, citando Fruits Basket come esempio.
"In occidente, dove le fan degli anime sono state storicamente poco fornite di contenuti rilevanti, shoujo, josei e anche alcuni titoli boys love stanno mostrando risultati migliori del previsto," ha detto Suehira.
Le fan degli anime idol non dovrebbero sperare troppo, tuttavia, dal momento che tali serie indirizzate ad un pubblico femminile sono state identificate come l'eccezione a questa tendenza.
Ciò nonostante i dati di Crunchyroll indicano che i gusti tra i fan degli anime stanno diventando più variegati, anche se Suehira ha fatto notare che può essere più difficile prevedere quali di quei titoli diventeranno dei successi. Ha anche osservato che commedie romantiche ben prodotte indirizzate a un pubblico maschile, come My Dress-Up Darling, hanno visto negli ultimi anni un incremento, arrivando persino nelle top 5 stagionali.
Suehira ha poi proseguito andando a sfidare l'ipotesi secondo cui solo serie fantasy e di azione diano ottimi risultati sulla piattaforma, mostrando un diagramma a torta con i vari generi degli anime rilasciati dalla piattaforma nel 2021. Ha fatto notare come gli slice of life, le commedie e le storie drammatiche "abbiano preso una grande fetta della torta," sebbene non abbia mostrato le percentuali. Ha incoraggiato i partner giapponesi a lavorare con Crunchyroll come centro nevralgico per tutti gli anime, specialmente alla luce della recente fusione con Funimation. La presentazione ha anche evidenziato gli ampi sforzi di marketing e di coinvolgimento della community di Crunchyroll.
Ricordiamo che lo scorso 1 marzo Crunchyroll ha ufficialmente annunciato che la piattaforma Funimation si sarebbe fusa sotto il suo marchio. Per tutti i dettagli vi rimandiamo a questa precedente news.
Fonte consultata:
AnimeNewsNetwork
Quoto in toto. Preferisco meno titoli ma con maggior focus sulla qualità. Saturare il mercato porta ad un impoverimento in generale dell'offerta.
Se poi invece volete provare a fare qualche anime nuovo, Nakayoshi, Ribbon e Ciao sono piene di manga interessanti, fate pure...
Poi dipende dai gusti di ognuno di noi
Ricordo un sondaggio di Funimation in cui consideravano shoujo Madoka Magica, cavalcando lo stereotipo secondo cui il "mahou shoujo" è un sottogere dello shoujo...poi va beh, ho sentito dire che lo "shounen ai" è un sottogenere dello shounen quindi non mi stupisco.
Concordo comunque, da noi in passato, censure e disadattamenti a parte, c'è stata sicuramente più proposta e credo che per molti non si ponesse nemmeno il problema del target di riferimento.
da 20 anni che escono moltissimi slice of live, che diventato uno dei generi più comuni.
Come non quotarti praticamente tutto.
E aggiungo: i manga shojo e josei vengono costantemente trasposti in drama o pellicola cinematografica dal vivo (il che, è evidente, dispiacermi certo non può), forse perché in questo formato "performano" meglio in Giappone, dato che ad esempio molte storie 'josei' ben si adattano al pubblico della office lady o della casalinga (similmente alle telenovelas nostrane, per intenderci). Però il gap che esiste per l'appunto tra queste trasposizioni e la quasi totale assenza di trasposizioni animate è veramente enorme e, a mio parere, imbarazzante.
Ci sono certi manga che in animazione funzionerebbero benissimo, è un vero peccato non poterne godere. Io son ancora qua che aspetto un anime ad esempio per Hatsuharu. Probabilmente non lo vedrò mai, ma sperare è gratis, quindi continuerò a tenere le dita incrociate, non si sa mai...
Un manga con elementi fantastici, trasformazioni, folletti kawaii, poteri magici, costumi fantasy, capelli rosa, verdi e blu (ma anche solo biondi) invece richiede un anime e sarebbe meglio non pensare nemmeno ad adattarlo a live action, ma ci sono altre problematiche per quanto riguarda gli anime.
Le ragazze giapponesi di oggi, causa penuria di anime shoujo negli ultimi dieci-quindici anni, non sono più abituate e si sono riversate invece sugli anime shounen (sempre più pieni di bei ragazzi o magari scritti da donne sapendo che avrebbero attratto anche un pubblico femminile) o su quelli con idol o belloni che fanno sport o attività X, questi sempre più presenti negli ultimi anni. Fanno anche molte meno serie per bambine, a causa del calo delle nascite più volte i produttori hanno detto che possono permettersi di farne solo una alla volta, e questa sarà in eterno Pretty Cure, quindi ci sono ben poche speranze di vedere altri anime tratti da manga per bambine che non siano corti o miniserie di cui ci si dimentica il giorno dopo.
Se i produttori giapponesi vogliono invece provare a cambiare questa tendenza e tornare a fare anime seri tratti da shoujo manga, che abbiano più di 12 episodi e che possano farsi ricordare, ben venga. Le possibilità ci sono. Avete fatto il remake di Fruits Basket e vi è andato bene? Perché non rifare un Karekano, un Skip Beat, un Tokimeki Tonight, un Hanayori dango? Perché non rilanciare un Yona, un Sakura Clear Card o un Shirayuki dai capelli rossi con nuove stagioni quando i manga finiranno?
Le possibilità ci sono, basta solo volerci credere.
Lato Crunchyroll, invece, data la penuria di serie recenti, perché, appunto, non caricare invece sulla loro piattaforma serie del passato, che ce ne sono centinaia, che in America non sono mai arrivate o sono arrivate solo in versione stracensurata?
beh certo non in Italia, con zero pubblicità fuori dal web (e anche su Internet in Italia ce n'è poca), newsletter in inglese e nessuna serie doppiata nella nostra lingua...
vado un po' OT sul discorso doppiaggio, son completamente d'accordo col ragionamento che faceva qualche tempo fa Alessandro Ward (doppiatore di Eren), che ha evidenziato una piccola contraddizione sul tema: chiedi alle persone di abbonarsi dicendo che più ce ne sono, più possibilità si hanno di avere qualche doppiaggio, ma se tu vuoi ampliare la tua utenza pagante andando a pescare anche chi ti pagherebbe solo con doppiaggi italiani, perché non fai un investimento (che, come qualsiasi investimento, ha dei rischi) doppiando qualcosa? come puoi pretendere che questi ti paghino senza offrire ciò che vogliono?
citava Netflix e Amazon, ricordando che anni fa hanno iniziato a doppiare massicciamente di tutto, anche extra anime, ed evidentemente se continuano a farlo (sinceramente non mi aspettavo che un buon 90% degli anime su Netflix siano doppiati) vuol dire che hanno avuto un ritorno economico, altrimenti avrebbero smesso.
quindi perché non ci provano anche loro, per vedere che risposta c'è da parte dell'utenza? non credo vadano falliti per un investimento di qualche decina di migliaia di euro (forse anche meno) su una o due serie di punta... mistero.
Concordo pienamente anche perché Bisque Doll sarebbe per un pubblico maschile… e allora? a me piace!!!
In realtà è un seinen.
Anche alla luce di scelte talvolta discutibili, come nel caso di My dress-up darling, secondo me ha più senso parlare di generi che di target.
Sono due cose diverse e il target sebbene qualcuno sostenga il contrario, ha la sua importanza, sapere a chi è destinato il prodotto è importante, il punto di vista della storia (maschie o femminile) fa la differenza, così come la struttura della storia, ma anche le cose più banali come il "fancervice," che poi la storia possa piacere a tutti è un altro discorso, non è quello il punto.
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