Lo scorso 16 maggio la polizia di Kanagawa ha inviato al pubblico ministero dei documenti, riguardanti una donna giapponese, per la presunta vendita e il possesso di prodotti contraffatti della popolare serie anime Demon Slayer.
Una donna di 39 anni, impiegata in un ristorante, che vive nella città di Funabashi nella prefettura di Chiba, è accusata della violazione dei diritti di copyright, nello specifico per aver commesso delle azioni considerate come una violazione. È sospettata di aver venduto una cover per smartphone, con stampati i popolari protagonisti della serie, per la cifra di 1430 yen (circa 10 euro) il 21 marzo 2021, sapendo che si trattava di una copia effettuata senza l’autorizzazione dell’editore che viola i diritti di copyright. Si presume inoltre, che fosse in possesso di altri 64 oggetti contraffatti simili il 22 dicembre dello stesso anno e che avesse intenzione di venderli.
Da quanto riportato dalla polizia, la donna ha riconosciuto le accuse mosse contro di lei ed è stato riferito che abbia detto: “Il mio lavoro è stato ridotto a un giorno o due al mese per colpa del coronavirus. Avevo intenzione di utilizzare il denaro per coprire le spese di tutti i giorni”.
Stando a quel che dice, ha acquistato il materiale contraffatto da un sito web cinese e lo ha venduto su un’app tipo “mercatino delle pulci”, ricavando 10 milioni di yen (circa 75.000 euro) tra il gennaio 2020 e il dicembre 2021.
Fonte consultata:
Manda le persone al gabbio.
Praticamente a ogni Lucca Comics, Cartoomics, Comicon etc c'è pieno di stand che vendono cover cellulari e magliette senza la minima licenza...
Sento puzza di Benaltrismo
Quasi quasi mi butto nel business.
Crypton Future Media probabilmentte è sulle tue tracce...
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