In una recente intervista fra Makoto Yukimura (Vinland Saga) e Hajime Isayama (L'Attacco dei Giganti), i due autori si sono ritrovati a parlare e a confrontarsi sulle loro rispettive opere, rivelando anche qualche piccola curiosità delle due celebri serie.
Ricordiamo che la seconda stagione di Vinland Saga debutterà a gennaio e che il manga viene pubblicato in Italia da Star Comics, mentre la parte finale dell'anime de L'Attacco dei Giganti arriverà nel 2023. In Italia l'opera di Isayama è edita da Planet Manga che ha pubblicato il finale dell'opera nell'ottobre dello scorso anno.
Fonte Consultata:
Anime News Network
- Isayama si è avvicinato per la prima volta a Vinland Saga attraverso l'adattamento animato del precedente lavoro di Yukimura, Planetes.
- Yukimura dice di aver iniziato a scrivere Vinland Saga perché voleva esplorare il proprio concetto di "violenza" attraverso la prospettiva di una cultura precristiana, dove la violenza era un luogo comune.
- Come dichiarato dallo stesso Isayama, c'è stato un certo momento nella pubblicazione de L'Attacco dei Giganti in cui ha smesso di "controllare" il personaggio di Eren. Yukimura ha convenuto che parte dell'essere un mangaka sta proprio nel guardare i propri personaggi assumere una volontà propria e talvolta l'autore deve combattere contro di loro.
- Il personaggio preferito di Isayama in Vinland Saga è Thorfinn. È un fan del suo senso di colpa e della sua umanità.
- Per Yukimura, l'anime di Vinland Saga è migliore anche del manga e consiglia a tutti di guardare prima l'adattamento animato per poi passare alla lettura della serie. Secondo l'autore, l'anime riesce ad appianare alcuni problemi di ritmo del manga.
- Entrambi gli autori sono felici di come le loro storie abbiano raggiunto un pubblico globale. Soprattutto Isayama dice di amare i film e le serie straniere, e la loro influenza si rispecchia anche nella creazione della sua opera.
- Yukimura è un fan dell'anime di My Dress-Up Darling, mentre Isayama ha da poco terminato di guardare Stranger Things.
- Yukimura rispetta particolarmente Isayama per essere stato in grado di disegnare L'Attacco dei Giganti ininterrottamente senza mai fermarsi, cosa che purtroppo lui non è in grado di fare. Nonostante lavori ad una serie mensile, il mese scorso ha completato solamente 16 pagine. D'altra parte, Isayama ammira a sua volta Yukimura per la sua straordinaria meticolosità e la particolare attenzione ai dettagli, sottolineando di come le pause siano necessarie per poter creare un'opera di così alta qualità.
Ricordiamo che la seconda stagione di Vinland Saga debutterà a gennaio e che il manga viene pubblicato in Italia da Star Comics, mentre la parte finale dell'anime de L'Attacco dei Giganti arriverà nel 2023. In Italia l'opera di Isayama è edita da Planet Manga che ha pubblicato il finale dell'opera nell'ottobre dello scorso anno.
Fonte Consultata:
Anime News Network
In Italia chiunque lo abbia letto lo apprezza notevolmente, il resto attende le ristampe da anni.
Comprato tipo tutto, tranne 2 numeri l'altro ieri.
Lo stile grafico e le ricostruzioni di Vinland Saga sono di altissimo livello, ma a livello tematico personalmente sento diverse unghie sulla lavagna.
Leggendo l'intervista per bilanciare l'autrice di My dress up darling deve essere fan di AOT
il multiverso è un concetto di cui sappiamo spaventosamente poco
Sono entrambi molto validi (Askeladd rimarrà sempre un grandissimo personaggio) ma anche io tra i due preferisco il secondo.
Visto che ci siamo, l'anime di kindom è fedele?
Però le animazioni a mio giudizio non rendono affatto giustizia al manga. Soprattutto nelle scene belliche, che in una storia come questa sono protagoniste come i personaggi (e forse anche di più).
Fedele si, ma le animazioni sono degne solo dalla terza stagione in poi (che infatti ha voti altissimi su Mal, AniList eccetera)
4 delle 6 marine militari più forti del mondo sono schierate nel mar del Giappone e stanno continuando ad armarsi, Giappone in testa, e le isole giapponesi confinano a 170 km con Taiwan che è l'epicentro preventivato della possibile terza guerra mondiale.
Chiarito questo, la voglia di fare un manga a proposito di un vichingo che scappa lontano dalla guerra, non sembra più cosi strana.
Eliopoli, Pitcairn o New Harmony sarebbero stati i più grandi successi della storia sociale se gli esiti umani fossero così lineari come lo sono nel cervello di San Thorfinn.
Scappare dalle guerre è un conto, scappare dalla realtà un altro.
Ma infatti sono sicuro che Thorfinn riuscirà a prosperare ed a convivere pacificamente con gli indiani. È per questo che in america tutt'oggi si parla il danese
Mi piacerebbe pensare che le derive di Thorfinn siano plausibili. Dettate magari da un'adesione al Cristianesimo, come fosse un San Francesco ante litteram o qualcosa di simile. Ma di fatto lui non si converte mai, nonostante alcuni l'abbiano non a caso scambiato per un cristiano.
Oppure mi potrebbe sembrare più sensato che si possa presentare come una sorta di sognatore od utopista. Ma le sue sono più delle strane teorie economico-sociali apprese da non si sa quale scuola del liberismo pre-industriale, fondate peraltro su anni di esperienza servile in un'economia curtense (altro paradosso).
Mi piacerebbe anche che le sue convinzioni, per quanto arbitrarie e ingenue, fossero guidate da premesse empatiche o simpatetiche, ma in realtà lui spiega più volte che la sua è una semplice equazione empiricamente fondata, e che chi intende condividerla deve seguirla acriticamente, senza discutere. O così o così.
Come se lui fosse il fondatore di una nuova religione, depositario di una verità superiore, della quale però non si assume mai davvero la responsabilità: puoi accettarne i termini (e relative conseguenze) o andartene quando vuoi.
Una sorta di comune in pratica. Solo che chi vi aderisce in questo caso rischia seriamente di rimetterci la pelle.
Per non parlare del fatto che questa sorta di epifania interiore somiglia più al nichilismo passivo di matrice buddista (chiara "deformazione professionale" dell'autore) che all'ipotetica conseguenza del senso di perdizione e disperazione che potrebbe avere un europeo dell'XI secolo.
Un vero sfondone cronologicamente e longitudinalmente parlando.
La ciliegina sulla torta è che tutta la "profondità" del pensiero thorfiniano a conti fatti è solo il frutto di una sindrome da stress post-traumatico. Dovuta ai sensi di colpa per i vari lutti subiti e inflitti, e soprattutto al trauma infantile per la perdita della figura paterna (che ha ovviamente avuto un ruolo non da poco nella formazione "ideologica" del nostro eroe).
Il grande scopritore dei mali del mondo è solo uno scemo di guerra che si mette il pollice in bocca gridando «Papàààà!»
C'è già Batman da quasi cent'anni per questo. Si poteva fare di meglio.
È desolante e deprimente che un'opera iniziata bene e con delle premesse grafiche e documentaristiche anche molto puntuali debba ruotare attorno ad una figura così mal costruita e mediocre nei fatti.
Ho appena visto l'utlimo episodio in cui Thorfinn va a parlare con Canuto a proprosito della Fattoria.
Dopo il discorso sulla pace, il fuggire lontano eccetera Canuto esclama sorpreso "vedo che sei diventato molto eloquente! chissa da chi hai preso..."
Se lo chiedono i personaggi stessi di Vinland Saga, come abbia fatto Thorfinn ad elaborare la sua mistica mentre zappava la terra per 4 anni.
Io sono pero abbastanza indulgente su quello che ho visto (fino ad ora): i danesi sono l'espediente narrativo, Yukimura alla fine vuole parlare ad i giapponesi, non essere filosoficamente accurato, sarebbe stato bello certo, ma fanno fatica a ricostruire la mentalita danese gli storici europei, non pretendo che ci riesca un mangaka giapponese.
Considerando la media delle serie e dokuserie americane sui vichinghi ed i germani, Yukimura è comunque il nano con l'ombra gigantesca al tramonto.
Bastava evitare di trasformare metà dell'opera in una parabola. Per me poteva rimanere un ottimo racconto d'avventure, con un buon comparto grafico storicamente documentato, senza scomodare idee posticce e sconclusionate. Da un seinen non è pretendere troppo in fondo.
Io ci spero ancora che le cose tornino un attimo a diventare sensate. E se Yukimura non vuole dare un fine forzatamente irenico alla storia, le cose dovrebbero andare in quella direzione.
Dubito comunque che Thorfinn cambierà le sue posizioni, anche di fronte all'evidenza.
Quel che accadrà si scoprirà solo vivendo immagino.
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