Nekonsigli: anime terminati nell'autunno 2024
Scoprite quali sono gli anime stagionali preferiti dalla redazione. E a voi quali sono piaciuti?
di Slanzard
Questa rubrica vuole anche dare l'occasione agli utenti che hanno seguito le varie serie in diretta di consigliare a loro volta i loro titoli preferiti. Pensate che qualche anime meritevole sia passato in sordina? Oppure non siete rimasti molto convinti da qualcuno dei successi stagionali? Ditecelo nei commenti.
N.B. Si è deciso di considerare quelle serie che arrivano ufficialmente in Italia in streaming con qualche mese di ritardo nella stagione del loro arrivo in Italia.
Zelgadis
Ancora golf? Sì ancora golf, lo sport in Italia non può certo definirsi popolare, ma la sua peculiarità di sport individuale, la possibilità di fare errori e di poter recuperare col colpo successivo, la sfida che offre con sé stessi e basta, ben si adatta alla fiction se ben scritta. Certo, Birdie Wing è quasi un capolavoro (peccato per gli episodi finali), ma è più vicino ad un battle shonen che non ad uno spokon, Tonbo invece è proprio uno spokon puro tratto da un manga molto longevo che seppur iniziato 10 anni fa, ricorda molto il modo di raccontare lo sport dei manga degli anni 90 focalizzandosi quasi esclusivamente sull'aspetto sportivo e sui sentimenti della protagonista (in qualche modo ricorda un po' Hikaru no Go). Certo il livello tecnico è decisamente lontano dallo stato dell'arte: animazioni incerte coadiuvate con l'aiuto della CGI nonostante non debbano mostrare molto di più di una pallina che vola o rotola sull'erba, ma la storia è davvero narrata con tanto cuore. Tonbo, dopo aver perso i genitori vive con i nonni sulle sperdute isole tokara a largo di Kagoshima e ha giurato a sé stessa di non voler mai lasciare la sua isola. Tonbo si diverte a giocare a golf sul minuscolo campo dell'isola con la mazza che è l'unico ricordo del padre finché l'incontro con Igaiga, ex giocatore di golf squalificato perché coinvolto in uno scandalo, non le cambierà la vita. Igaiga vedendo in Tonbo il talento, decide di accendere in lei la passione per il golf e di farla uscire dall'isola per diventare una giocatrice professionista. I rapporti tra i personaggi, la passione, il dover prendere la vita e lo sport un passo alla volta, un colpo alla volta con successi e fallimenti, cadendo e rialzandosi,fanno di Tonbo un anime che scalda il cuore, leggero ma che fa letteralmente volare via i 20 minuti di ogni episodio. Sarei contento se facessero altre stagioni, ma per me è più che consigliato.
Quando hanno annunciato una seconda stagione per questo spin off di Sword Art Online ne sono rimasto veramente sorpreso, in fin dei conti la prima stagione era stata ottima e non aveva certo bisogno di un sequel. Purtroppo non ricordavo molto e quindi la visione della prima stagione è stata propedeutica alla visione di questa. Se nella prima stagione le atmosfere erano più cupe con Pitohui che metteva in gioco la sua vita nella partita, qui seppur non manca l'azione e le scene adrenaliniche, si rimane sempre nell'ambito del gioco. Rispetto alla prima stagione viene dato molto più spazio ai personaggi minori anche se ovviamente sono sempre Llen e la sua amica/rivale Pitohui a farla da padrone. In generale trovo che questo spin off di SAO sia migliore della serie originale, meno pretenzioso, più incentrato su un divertimento sano, seppur in una rappresentazione di un mondo in cui ci si uccide a vicenda, e meno sesso-centrico (proprio non sopporto che alla fine in SAO ci si riduca sempre al cattivo che vuole violentare l'eroina di turno). Quello che consiglio in verità è più il franchise GGO in sé anche se come me non siete estimatori della serie regolare; per la verità la seconda stagione l'ho trovata decisamente più debole della prima, ma vi piacerà lo stesso se vi è piaciuta quella, altrimenti partite dalla prima stagione (non ha senso altrimenti) e troverete un mondo godibilissimo.
Focasaggia
Difficile infuriarsi davanti agli occhi blu di Nina, un colore tanto intenso e puro da perdersi anche volentieri in quel vasto mare, ancora più difficile mostrarsi ostile di fronte al suo coraggio, dimostrato in situazioni pericolose, anche mortali. Una povera ragazza si ritrova coinvolta quasi per caso, solo per una somiglianza con una sfortunata principessa, in qualcosa di troppo lontano e grande per lei. Il giorno prima la sua unica preoccupazione è quella di rubare un pezzo di pane per sopravvivere, il giorno dopo sente di dover salvare una nazione con un matrimonio politico. Tra intrighi di corte e piani belligeranti, tutto sembra sempre in bilico. Difficile dire di chi si può fidare, difficile dire a cosa si è disposti a sacrificare per salvare il proprio regno, la propria casa, i propri cari. Si rende conto dei suoi limiti ma non si vuole arrendere, il suo proposito di salvare tutti senza far del male a nessuno è un'ideale nobile e potrebbe scontrarsi con la cruda realtà. Tra mille lacrime e grida sciocche fino a quando i suoi occhi non si spegneranno del tutto la speranza rimarrà sempre. L'innocente Nina dimentica soltanto una cosa: non si può essere importanti per due persone allo stesso modo, le parole hanno un peso e le conseguenze possono portare alla guerra o alla sciagura, ma esiste un modo per evitarlo? I vari protagonisti sono costruiti in maniera tale da risultare convincenti. Azure Seth Fortna e Sett in particolare, acuti e dal cuore di belva, vittime del regno o del destino. Una ragazzina sembra giocare a fare la principessa, ma cosa fa di una ragazza una principessa?
I vampiri hanno sempre il loro fascino. Nell'immaginario collettivo vengono raffigurati come esseri dall’eterna giovinezza, pieni di eleganza e affascinanti. Di certo risulta difficile immaginarli nelle vesti di padri amorevoli indaffarati a tenere a bada i loro piccoli bambini. Un’associazione alquanto bizzarra, ma per assurdo funzionale e divertente in questa piacevole serie. Dali Delico sa destreggiarsi con particolare abilità tra i vari compiti, ma obbligherà i suoi amici/colleghi, non proprio dei candidati al titolo di padri dell’anno, ad alternare gli abituali compiti da vampiro a far da genitori ai loro piccoli figli, senza mai delegare a consorti o cameriere tali incombenze. Per quanto simpatica l’idea, l’opera riesce anche a parlare d’altro. Vi sono diversi elementi interessanti, capaci di superare i vari cliché, due in particolare li ho trovati affascinanti: l’idea, temuta o desiderata, di poter rimanere imprigionati nella fase adolescenziale, periodo particolare anche per un vampiro, e la connessione di tutti i vampiri con una sorta di loro capostipite, ritenuto, immortale. Le persone normali e i vampiri ordinari non conoscono la sua identità, il suo aspetto o quale vita conduca, ma tutti temono quella connessione, se dovesse impazzire coinvolgerebbe nella sua follia tutti i vampiri e sembra ci sia chi lo cerca, forse animato da tale proposito. Il tutto nasce da una pièce teatrale, da cui viene tratto prima un manga e poi la serie in questione, una genesi insolita. Nel manga, ambientato anni dopo, la storia continua e potrebbe rivelarsi una proposta interessante per un qualche editore italiano.
ladynera
Inizialmente mi sembrava quella serie che dalla sua aveva solo un comparto tecnico con i muscoli pronto a sfondare ad una competizione di bodybuilding, e tanto mi bastava. Andando avanti ho capito che in realtà in Dandadan è presente anche una spassosissima commedia, (più di) una tenera storia d'amore, e alcune volte riesce a dare pugni allo stomaco mica da niente: quell'episodio 7 è entrato di prepotenza tra gli episodi più (inaspettatamente) tristi e toccanti che io abbia mai visto. C'è un bel mix in questa serie ed è stata indubbiamente quella che ho seguito con maggior interesse in questa stagione.
Mai avrei pensato di consigliare una serie simile e invece eccomi qui. Non dirò certo che è bellissima, che merita assolutamente di essere vista, che è una delle migliori esponenti del genere, anzi… sono qui solo per scrivere quanto io stessa sia stupita di essere qui a dire qualcosa di positivo su questa serie. Ci sono letteralmente due pazzi come protagonisti e della maggior parte dei personaggi si biasimano pensieri e azioni but still, aspettavo l'episodio successivo perché ero curiosa, "attratta" dalla follia generale ed è una delle serie che ho seguito con più piacere. Tutti da arrestare, tanta tossicità ma ripeto eccomi qui. Neanche la grafica è niente di speciale a dire la verità, però ha delle sigle molto belle. E se ancora non vi ho convinto che merita, vi dico che mi sono recuperata il manga e c'è così poco materiale che una seconda stagione al momento è impossibile :D
Artax
Una giornalista di città intervista Hiromu Harakawa, la famosa mangaka di Fullmetal Alchemist, sul suo passato contadino nella fattoria di famiglia. Gli episodi di quattro minuti raccontano con brevi aneddoti spaccati estremamente interessanti e anche attuali della vita di campagna, senza romanzarla come se si fosse in uno slice of life bucolico, con personaggi sdraiati alle radici di grandi alberi rigogliosi che, con una spiga di grano tra le labbra, osservano i raggi del sole attraverso le fronde. Nobiltà Contadina racconta le curiosità, le produzioni, la vita, gli intoppi e le assurdità del settore latto-caseario, zootecnico e agricolo. Tra episodi che spiegano le differenze tra i vari pezzi di carne, come gestire i bovini in un recinto, le follie dei cani pastore, Harakawa spiega in maniera comica ma informata la vita di campagna alla "gente di città". Breve, diretto, divertente e anche dissacrante, soprattutto grazie al doppiaggio estremamente espressivo e che da solo basta per strappare più di qualche sorriso.
Eccoci nuovamente catapultati all'interno di un Isekai. Questa volta il nostro protagonista si troverà reincarnato nel corpo di Ars Louvent figlio di un signorotto di provincia ma catapultato, al pari del protagonista di Project Zomboid, in un mondo abbondante di risorse ma anche di minacciosa ostilità. Facendo affdamento solo sulla sua razionalità e sul potere di valutare le abilità altrui dovrà sopravvivere al meglio.
Questo anime è partito piuttosto in sordina ma alla distanza si è rivelato piuttosto appassionante. Come peculiarità c'è di sicuro il fatto che il protagonista è tutt'altro che onnipotente (come spesso qui accade) e quindi deve darsi parecchio da fare ed è anche perdonabile il fatto che incontri sempre le persone giuste al momento giusto e che la fortuna giri spesso dalla sua (ma anche questa è una qualità). Altri punti a favore della serie sono poi il cast principale ricco di elementi dalla marcata personalità e mai "zerbini" all'eroe di turno. Anche le sigle sanno il fatto loro, magari non di primo acchito, ma col tempo conquistano specie "Skill awake" delle Passcode presto messa all'interno di molte playlist personali.
GGO non è sicuramente un gioco per pacifisti e anime moderate. Nonostante ciò Karen alias LLENN continua a macinarci dentro ore di gioco facendo squadra con quelle altre mattacchione di Pitohui e Fukaziroh e del monolitico M. Proprio sul gioco in senso stretto è concentrata questa seconda stagione di SAO Alternative GGO. Con il team dei protagonisti catapultati prima all'interno di una tosta Battle Royale a squadre con regole nascoste e poi in una specie di Tower defense al contrario opposti a dei fortissimi NPC.
Cosa ci si può aspettare dunque da una serie ambientata all'interno di uno sparatutto online e incentrato su di esso? Chiaramente battaglie, ancora battaglie, scontri a fuoco e tizi fomentati che vanno in giro a sparare con e a ogni cosa oltre a ricoprite il terreno con mucchi di bossoli.
Si riproporrà ancora lo scontro al vertice tra le amiche e stra-rivali LLENN e Pitohui con quest'ultima che spadroneggerà alla grande nei momenti culminanti della prima parte.
Certo ci sono delle criticità qua e là e anche alcuni passaggi che non tornano molto, ma comunque ci si può divertire abbastanza anche per chi è nuovo del franchise (anche allargato) che potrebbe ben cogliere l'occasione per ritrovare anche la prima serie.
Ah! E apparirà anche Kirito...
Centos
Quando si parla di anime romantici e yakuza, di solito ci aspettiamo una trashata abbastanza pezzottona, ma qui mi sono ricreduta in pochissimo tempo ed è stato l'anime che ho aspettato con più ansia per tutta la stagione.
Due protagonisti pazzissimi, le cui storie si intrecciano in un modo che non è ancora chiaro allo spettatore e che tra un litigio e l'altro vediamo crescere insieme. Un anime divertente, ma a tratti anche serio, con la giusta dose di romanticismo. A livello tecnico nessun clamore, ma per me ha retto benissimo per tutta la stagione. E pure le sigle molto carine. Per me è stato l'AOTS che ci siamo guardati in 3.
Di fantasy (e/o isekai) ne abbiamo a bizzeffe ormai. Ce ne sono di tutti i tipi e di tutti i colori. Questo iniziava con la solita trama del tipo col potere più pezzotto che diventa, o vuole diventare, il più potente al mondo. Sì, lo so, non ve la sto vendendo bene, ma vi giuro che poi ti prende.
Lui è veramente cattivo e non guarda in faccia nessuno per raggiungere il suo obiettivo. Non ci si nasconde dietro ad una finta maschera da cattivo, in cui in realtà siamo tutti amiconi e ci vogliamo bene, e non cadiamo nella trashata di Kingdom of Ruins dove la trama non ha né capo né coda. Lui vuole essere il più forte. Se per farlo deve sfruttare la gente, lo fa. Usa la sua intelligenza per manipolare le persone, trova seguaci che lo ammirano e lottano con lui, mentre tesse le sue fila di conoscenze. Se volete vedere qualcosa di un po' diverso, l'ho trovato davvero fatto bene, in mezzo al mucchio di fantasy della stagione.
Arashi84
Sono passati diversi anni dalla messa in onda della sesta stagione di Natsume, e finalmente l'ormai distante autunno, ci ha portato una nuova serie con protagonisti Natsume, Nyanko sensei e tanti altri personaggi. Il manga di Yuki Midorikawa ha già festeggiato i vent'anni di pubblicazione, così come l'anime ha celebrato il quindicesimo anno dalla messa in onda della prima serie. Sette stagioni non sono poche, è un bel traguardo per un anime che, nonostante il grande successo che continua a riscuotere in patria, racconta una storia molto intima, lontana dal caos delle serie d'azione ma anche dalle atmosfere romantiche delle storie d'amore. Cos'è che di Natsume continua a piacere al pubblico? Probabilmente proprio quell'essere intimo e profondo, quel connettere con estrema delicatezza il mondo umano e quello spirituale, in un continuo incontrarsi e scontrarsi di umani e yokai, a volte così diversi e altre volte così simili. Sarà la gentilezza del suo protagonista, o sarà la simpatica spacconeria di Nyanko Sensei. Sarà la malinconia che avvolge le vite dei suoi personaggi, sarà quel desiderio di entrare in contatto con l'ignoto. La settima stagione di Natsume's book of friend forse non è la migliore ma dà grande importanza agli amici che circondano Natsume, dai suoi compagni di classe a Natori fino a Matoba, che continua a essere un personaggio imperscrutabile. Questa serie, così come tutte le precedenti, regala tanto ai suoi spettatori, e non possiamo fare altro che sperare che arrivi presto l'ottava stagione.