Darker than Black - Kuro no Keiyakusha
Sebbene abbia visto appena qualche episodio, è abbastanza per poter dare una valutazione a questo anime... che, senza tirarla troppo lunga, è scadente in ogni aspetto.
Scadente non è un termine usato a caso, alla domanda "come mai tante valutazione positive a un opera così insipida e mal riuscita?" mi sono detto, semplicemente perché queste valutazioni sono ormai datate (oltre che decisamente troppo generose), risalgono a troppi anni fa per essere attendibili, nell'attuale 2019 però, un anime del genere non merita certo di essere visto...
La grafica non è migliore di anime usciti prima del 21° secolo, tant'è che ero incredulo quando ho scoperto si trattasse di un opera del 2007, non volevo crederci, persino i sottotitoli (almeno dalla fonte da cui ho ottenuto l'anime) sono rossi e sottili anziché bianchi e in grassetto, difficoltosi da seguire, direi allo stesso livello, datato, della risoluzione dei disegni.
La storia non solo non ha assolutamente nulla di eccezionale od originale, ma pare anche assurda, inverosimile, la stessa trama di fondo è indigesta, voglio dire, le stelle sono sparite e sono state sostituite da stelle finte... quando una "finta stella" cade dal "finto cielo" significa che uno degli "uomini dotati di super poteri" è morto... (un po' come le fatine di Peter Pan), banale è qualcosa di fin troppo semplice, qui parliamo di una storia semplicemente pessima in partenza...
Non ho avuto tempo sufficiente di conoscere appieno i personaggi, ma nei primi episodi non ho visto nessun carattere di rilievo, possono esistere personaggi stereotipati, personaggi esagerati, personaggi creati per essere realistici, a me i personaggi apparsi in "Darker than black" sono sembrati semplicemente insulsi, all'interno di un anime che mi trasmetteva nulla, aveva tutta l'aria del classico "nessuno sviluppo umano", quindi non penso la situazione sarebbe cambiata proseguendo e comunque non sarei riuscito a portare a termine la visione di quest'opera.
Ci sono stati anime che ho valutato peggio, riuscendo però a vedere la serie intera, ma questo è veramente troppo noioso, piatto... non vi avrei sconsigliato di vederlo nello stesso anno di uscita, definendolo scadente, ora, dopo 12 anni, direi che è proprio scaduto!
Scadente non è un termine usato a caso, alla domanda "come mai tante valutazione positive a un opera così insipida e mal riuscita?" mi sono detto, semplicemente perché queste valutazioni sono ormai datate (oltre che decisamente troppo generose), risalgono a troppi anni fa per essere attendibili, nell'attuale 2019 però, un anime del genere non merita certo di essere visto...
La grafica non è migliore di anime usciti prima del 21° secolo, tant'è che ero incredulo quando ho scoperto si trattasse di un opera del 2007, non volevo crederci, persino i sottotitoli (almeno dalla fonte da cui ho ottenuto l'anime) sono rossi e sottili anziché bianchi e in grassetto, difficoltosi da seguire, direi allo stesso livello, datato, della risoluzione dei disegni.
La storia non solo non ha assolutamente nulla di eccezionale od originale, ma pare anche assurda, inverosimile, la stessa trama di fondo è indigesta, voglio dire, le stelle sono sparite e sono state sostituite da stelle finte... quando una "finta stella" cade dal "finto cielo" significa che uno degli "uomini dotati di super poteri" è morto... (un po' come le fatine di Peter Pan), banale è qualcosa di fin troppo semplice, qui parliamo di una storia semplicemente pessima in partenza...
Non ho avuto tempo sufficiente di conoscere appieno i personaggi, ma nei primi episodi non ho visto nessun carattere di rilievo, possono esistere personaggi stereotipati, personaggi esagerati, personaggi creati per essere realistici, a me i personaggi apparsi in "Darker than black" sono sembrati semplicemente insulsi, all'interno di un anime che mi trasmetteva nulla, aveva tutta l'aria del classico "nessuno sviluppo umano", quindi non penso la situazione sarebbe cambiata proseguendo e comunque non sarei riuscito a portare a termine la visione di quest'opera.
Ci sono stati anime che ho valutato peggio, riuscendo però a vedere la serie intera, ma questo è veramente troppo noioso, piatto... non vi avrei sconsigliato di vederlo nello stesso anno di uscita, definendolo scadente, ora, dopo 12 anni, direi che è proprio scaduto!
"Darker than Black" è una serie anime composta da 25 episodi, uscita nel 2007 e prodotta dallo studio Bones. Vidi questa serie parecchio tempo fa e la trovai molto interessante, a distanza di qualche anno ho deciso di riguardarla e il mio giudizio su di essa è cambiato notevolmente.
La serie è ambientata in una Tokyo alternativa dove è comparsa una zona denominata Hell’s Gate, in cui ai cittadini è vietato entrare. In questa differente realtà sono apparsi degli umani, chiamati contractor, che possiedono dei poteri di vario tipo, alla quale dopo ogni utilizzo devono pagare una ricompensa. Questi contractor tendono ad agire in modo logico e calcolato, aiutati dalle doll, “bambole” all’apparenza prive di animo che attraverso gli spiriti osservatori sono in grado di scrutare ogni punto della città.
Il protagonista si chiama Hei, un ragazzo di origine cinesi, trasferitosi a Tokyo sotto le mentite spoglie di Li, timido studente straniero dai modi cordiali. In realtà Hei nasconde tutt’altro, infatti egli è un contractor molto temibile che lavora per un’organizzazione chiamata Sindacato, la quale durante la serie gli commissionerà diverse missioni.
Il mondo alternativo in cui si svolgono le vicende risulta ben costruito, riuscendo a creare un contesto narrativo credibile agli occhi dello spettatore.
Altro punto a favore è l’evoluzione dei personaggi, i quali durante i 25 episodi affronteranno una rivalutazione quasi totale del loro essere, arrivando a confrontarsi con se stessi e con il motivo che li spinge ad agire. Sicuramente uno dei punti forti è il cast di personaggi appunto, almeno quelli principali, perché ognuno di loro risulta ben delineato, con un passato atto a motivare i rispettivi comportamenti e personalità.
"Darker than Black", seppur con i lati positivi appena succitati, ha però delle lacune piuttosto pesanti da digerire durante la visione, ad esempio: all’interno della serie sono presenti degli episodi leggeri e “simpatici” che stonano completamente con l’atmosfera misteriosa/cupa tipica della maggior parte delle puntate, seppur lo scopo sia di mantenere un equilibrio tra toni seri e altri più leggeri utili a donare umanità ai personaggi, questa operazione non può dirsi pienamente riuscita. Altro tasto dolente è il finale che non riesce a dare la moltitudine di risposte ai quesiti sparsi qua e là (anche la seconda stagione non risolverà questo problema), infatti non si capisce come e quando siano apparsi i contractor, cosa succede se un contractor non paga la propria ricompensa, cos’è il Gate e com’è sorto. Ciliegina sulla torta, non ci viene spiegata che organizzazione sia il tanto citato Sindacato, facendolo sembrare il classico ordine mondiale segreto che tira le fila di tutto il mondo. Queste domande, assieme a molte altre, non trovano alcuna risposta e si ha come l’impressione che i creatori abbiano tirato in ballo talmente tanti elementi che non siano più riusciti a spiegarli in un contesto logico.
Dal punto di vista grafico non è una serie che spicca particolarmente, con animazioni qualitativamente altalenanti. Discorso differente per i combattimenti, quest’ultimi risultano fluidi e chiari, venendo gestiti in modo intelligente.
Una nota di merito va alla colonna sonora, la quale riesce a essere pregevole, emozionando lo spettatore in determinate situazioni clou.
In conclusione questo titolo sembra essere l’ennesimo caso di un’opera con un buon potenziale di partenza, gestito in modo a tratti confusionario e precipitoso; un peccato viste le premesse iniziali alquanto intriganti.
La serie è ambientata in una Tokyo alternativa dove è comparsa una zona denominata Hell’s Gate, in cui ai cittadini è vietato entrare. In questa differente realtà sono apparsi degli umani, chiamati contractor, che possiedono dei poteri di vario tipo, alla quale dopo ogni utilizzo devono pagare una ricompensa. Questi contractor tendono ad agire in modo logico e calcolato, aiutati dalle doll, “bambole” all’apparenza prive di animo che attraverso gli spiriti osservatori sono in grado di scrutare ogni punto della città.
Il protagonista si chiama Hei, un ragazzo di origine cinesi, trasferitosi a Tokyo sotto le mentite spoglie di Li, timido studente straniero dai modi cordiali. In realtà Hei nasconde tutt’altro, infatti egli è un contractor molto temibile che lavora per un’organizzazione chiamata Sindacato, la quale durante la serie gli commissionerà diverse missioni.
Il mondo alternativo in cui si svolgono le vicende risulta ben costruito, riuscendo a creare un contesto narrativo credibile agli occhi dello spettatore.
Altro punto a favore è l’evoluzione dei personaggi, i quali durante i 25 episodi affronteranno una rivalutazione quasi totale del loro essere, arrivando a confrontarsi con se stessi e con il motivo che li spinge ad agire. Sicuramente uno dei punti forti è il cast di personaggi appunto, almeno quelli principali, perché ognuno di loro risulta ben delineato, con un passato atto a motivare i rispettivi comportamenti e personalità.
"Darker than Black", seppur con i lati positivi appena succitati, ha però delle lacune piuttosto pesanti da digerire durante la visione, ad esempio: all’interno della serie sono presenti degli episodi leggeri e “simpatici” che stonano completamente con l’atmosfera misteriosa/cupa tipica della maggior parte delle puntate, seppur lo scopo sia di mantenere un equilibrio tra toni seri e altri più leggeri utili a donare umanità ai personaggi, questa operazione non può dirsi pienamente riuscita. Altro tasto dolente è il finale che non riesce a dare la moltitudine di risposte ai quesiti sparsi qua e là (anche la seconda stagione non risolverà questo problema), infatti non si capisce come e quando siano apparsi i contractor, cosa succede se un contractor non paga la propria ricompensa, cos’è il Gate e com’è sorto. Ciliegina sulla torta, non ci viene spiegata che organizzazione sia il tanto citato Sindacato, facendolo sembrare il classico ordine mondiale segreto che tira le fila di tutto il mondo. Queste domande, assieme a molte altre, non trovano alcuna risposta e si ha come l’impressione che i creatori abbiano tirato in ballo talmente tanti elementi che non siano più riusciti a spiegarli in un contesto logico.
Dal punto di vista grafico non è una serie che spicca particolarmente, con animazioni qualitativamente altalenanti. Discorso differente per i combattimenti, quest’ultimi risultano fluidi e chiari, venendo gestiti in modo intelligente.
Una nota di merito va alla colonna sonora, la quale riesce a essere pregevole, emozionando lo spettatore in determinate situazioni clou.
In conclusione questo titolo sembra essere l’ennesimo caso di un’opera con un buon potenziale di partenza, gestito in modo a tratti confusionario e precipitoso; un peccato viste le premesse iniziali alquanto intriganti.
"Darker than Black - Kuro no Keiyakusha" è una serie composta da venticinque episodi di durata canonica, prodotta nel 2007 dallo studio Bones.
La storia è ambientata in un mondo alternativo per molti versi simile al nostro, ma nel quale a seguito di fattori non ben definiti sono apparsi degli individui chiamati contractor. Questi sono dotati di poteri particolari che li rendono estremamente pericolosi, ed inoltre sembrano non provare alcuna emozione. Delle macchine da guerra utilizzate dalle più grandi potenze di tutto il mondo in svariati ambiti. Il protagonista della serie è Hei, alias Lee Shenshung, noto anche come l'oscuro dio della morte, un giovane contractor che lavora sotto copertura per il Sindacato, un'agenzia segreta dagli scopi sconosciuti.
La trama è strutturata bene, l'idea di fondo è molto interessante e viene sviluppata adeguatamente; molte informazioni vengono fornite in maniera naturale e precisa durante tutto lo svolgersi della vicenda, e nonostante gli schieramenti tirati in ballo siano molti, la situazioni rimane sempre chiara e facile da capire. Parto con l'illustrare il principale difetto di quest'ottima serie: la sua suddivisione; venticinque episodi spezzettati in piccoli archi da due puntate ciascuno, fatta esclusione per quello finale che ne conta tre.
La principale conseguenza di questa narrazione discontinua, è che inizialmente non sarà facile simpatizzare con i personaggi, senza contare che l'assenza di una trama solida e continuativa rischia di annoiare lo spettatore e di non coinvolgerlo come dovrebbe. Fortunatamente, alla fine dei conti, il tutto sembra godere di una sorta di collegamento più o meno profondo, e gli archi conclusivi possono essere visti come un unico grande finale.
I personaggi che vengono presentati sono molti, ottimamente caratterizzati e analizzati minuziosamente. Il protagonista principale è uno dei più carismatici che mi sia mai capitato di vedere, e per gran parte della serie sorregge da solo la baracca. Altro grande pregio dell'anime è la sua ambiguità: la linea che separa i buoni e i cattivi è molto sottile, e fino alla fine è difficile intuire chi siano gli uni piuttosto che gli altri.
Tecnicamente eccellente. Il charcter design è ottimo e le ambientazioni varie e dettagliate. Il ritmo è sempre frenetico a causa dell'elevato numero dei combattimenti, che si rivelano energici, dinamici, veloci, mai scontati e sempre appassionanti. Le animazioni sono fluide e gli effetti speciali non esagerati ma incisivi. Il comparto sonoro propone un doppiaggio adeguato e delle ottimo OST. Particolarmente azzeccate sia opening che ending, raramente ne ho ascoltate di così belle. Il finale lascia libere varie interpretazioni, ed è già stata prodotta una seconda stagione conclusiva.
In conclusione "Darker than Black - Kuro no Keiyakusha" è una serie appassionante, ricca di azione e colpi di scena. Se siete alla ricerca di un'opera che vi intrattenga, dal ritmo frenetico e dalla trama imprevedibile, è consigliatissima la visione.
La storia è ambientata in un mondo alternativo per molti versi simile al nostro, ma nel quale a seguito di fattori non ben definiti sono apparsi degli individui chiamati contractor. Questi sono dotati di poteri particolari che li rendono estremamente pericolosi, ed inoltre sembrano non provare alcuna emozione. Delle macchine da guerra utilizzate dalle più grandi potenze di tutto il mondo in svariati ambiti. Il protagonista della serie è Hei, alias Lee Shenshung, noto anche come l'oscuro dio della morte, un giovane contractor che lavora sotto copertura per il Sindacato, un'agenzia segreta dagli scopi sconosciuti.
La trama è strutturata bene, l'idea di fondo è molto interessante e viene sviluppata adeguatamente; molte informazioni vengono fornite in maniera naturale e precisa durante tutto lo svolgersi della vicenda, e nonostante gli schieramenti tirati in ballo siano molti, la situazioni rimane sempre chiara e facile da capire. Parto con l'illustrare il principale difetto di quest'ottima serie: la sua suddivisione; venticinque episodi spezzettati in piccoli archi da due puntate ciascuno, fatta esclusione per quello finale che ne conta tre.
La principale conseguenza di questa narrazione discontinua, è che inizialmente non sarà facile simpatizzare con i personaggi, senza contare che l'assenza di una trama solida e continuativa rischia di annoiare lo spettatore e di non coinvolgerlo come dovrebbe. Fortunatamente, alla fine dei conti, il tutto sembra godere di una sorta di collegamento più o meno profondo, e gli archi conclusivi possono essere visti come un unico grande finale.
I personaggi che vengono presentati sono molti, ottimamente caratterizzati e analizzati minuziosamente. Il protagonista principale è uno dei più carismatici che mi sia mai capitato di vedere, e per gran parte della serie sorregge da solo la baracca. Altro grande pregio dell'anime è la sua ambiguità: la linea che separa i buoni e i cattivi è molto sottile, e fino alla fine è difficile intuire chi siano gli uni piuttosto che gli altri.
Tecnicamente eccellente. Il charcter design è ottimo e le ambientazioni varie e dettagliate. Il ritmo è sempre frenetico a causa dell'elevato numero dei combattimenti, che si rivelano energici, dinamici, veloci, mai scontati e sempre appassionanti. Le animazioni sono fluide e gli effetti speciali non esagerati ma incisivi. Il comparto sonoro propone un doppiaggio adeguato e delle ottimo OST. Particolarmente azzeccate sia opening che ending, raramente ne ho ascoltate di così belle. Il finale lascia libere varie interpretazioni, ed è già stata prodotta una seconda stagione conclusiva.
In conclusione "Darker than Black - Kuro no Keiyakusha" è una serie appassionante, ricca di azione e colpi di scena. Se siete alla ricerca di un'opera che vi intrattenga, dal ritmo frenetico e dalla trama imprevedibile, è consigliatissima la visione.
Personalmente al contrario di chi lo critica lo trovo un anime ben strutturato e del tutto coerente con il suo intento iniziale. E' vero che qualche puntata lascia a desiderare su alcuni punti ma sinceramente si è visto molto di peggio in giro.
Ci troviamo di fronte ad un anime sicuramente del tutto singolare con diverse peculiarità che a mio avviso lo rendono unico.
Tralasciano inutili summe della story già fatte da chi mi ha preceduto nel redigere un recensione vorrei passare direttamente ai punti principali che contraddistinguono questo anime che ahimè in alcuni casi sono stati criticati secondo me a torno ma che allo stesso tempo capisco possano risultare non appaganti per alcuni.
La story line gira intorno ai contractor, personaggi cognitivamente razionali oltre ogni logica umana se mi passate il gioco di parole. La loro razionalità e la quasi totale mancanza di emozioni, o il controllo quasi assoluto su di esse, è ciò che rende interessanti questi personaggi. Quindi mi chiedo, come si fa a criticare questo anime per non avere dei personaggi particolarmente caratterizzati quando è proprio questa mancanza di umanità a renderli così particolari? Come si fa a voler sapere di più del loro passato quando dopo esser diventati contractor la loro personalità è scomparsa ponendo fine a ciò che li contraddistingueva come umani? A che pro raccontare storie che avrebbe riguardato personaggi che nella story non esistono? Quello si che sarebbe risultato noioso e superfluo.
E' necessario entrare nell'ottica che ogni contractor ragiona a grandi linee in maniera uguale agli altri, ciò che li rende differenti tra di loro sono gli avvenimenti che li coinvolgono in maniera diretta o indiretta e che gli fanno compiere scelte differenti.
La narrazione che qualcuno definisce lenta, o superficiale al contrario io la definisco essenziale. Ciò che viene narrato non è mai inutile ai fini della storia se non il siparietto comico del detective e della sua assistente ma che comunque rientrano anche loro nel pieno svolgimento delle azioni anche se in modo marginale, li definirei più evitabili ma comunque non risultano inutili. Niente di superfluo, niente di inutile, tutto quello che si doveva raccontare è stato raccontato. Allo stesso modo anche i combattimenti o le ricompense sono trattate in maniera tale da risultare coerenti con la storia e non degne di un Circo di serie B, il tutto in piena coerenza e aderenza con il mondo narrato e i suoi personaggi senza alcun bisogno di elementi superflui o ludico/circensi per rendere l'anime gradevole ai più.
Pochi lieto fine, ogni sponda conta le sue vittime, anche personaggi che risultano interessanti ci lasciano ma si vedono poche lacrime e tutti vanno avanti per la loro strada. D'altro canto si sta raccontando una guerra e non c'è tempo per piangere e ricordare i morti e forse non risulta neanche necessario. Mi sembra anche giusto così anzi, direi (tanto per cambiare) coerente.
Parlando del finale, bhè direi che se si sta raccontando una guerra cosa c'è da aggiungere quando questa finisce? Assolutamente nulla, e infatti il finale è così, finita la guerra è finita la storia, nessun elemento che non sia essenziale per allungare e trasformare il tutto in una brodaglia.
Sono consapevole di aver ripetuto almeno 20 volte la parola "coerenza" ma a mio avviso la chiave di lettura di questo anime è tutta qua, ogni aspetto di questo anime è coerente con l'idea di fondo del prodotto che si voleva realizzare.
Detto questo è un anime che ovviamente risulterà per noi spettatori o bianco o nero, il classico anime che o piace da riguardarlo 20 volte o non piace e lo si cestina nei secoli dei secoli.
Ci troviamo di fronte ad un anime sicuramente del tutto singolare con diverse peculiarità che a mio avviso lo rendono unico.
Tralasciano inutili summe della story già fatte da chi mi ha preceduto nel redigere un recensione vorrei passare direttamente ai punti principali che contraddistinguono questo anime che ahimè in alcuni casi sono stati criticati secondo me a torno ma che allo stesso tempo capisco possano risultare non appaganti per alcuni.
La story line gira intorno ai contractor, personaggi cognitivamente razionali oltre ogni logica umana se mi passate il gioco di parole. La loro razionalità e la quasi totale mancanza di emozioni, o il controllo quasi assoluto su di esse, è ciò che rende interessanti questi personaggi. Quindi mi chiedo, come si fa a criticare questo anime per non avere dei personaggi particolarmente caratterizzati quando è proprio questa mancanza di umanità a renderli così particolari? Come si fa a voler sapere di più del loro passato quando dopo esser diventati contractor la loro personalità è scomparsa ponendo fine a ciò che li contraddistingueva come umani? A che pro raccontare storie che avrebbe riguardato personaggi che nella story non esistono? Quello si che sarebbe risultato noioso e superfluo.
E' necessario entrare nell'ottica che ogni contractor ragiona a grandi linee in maniera uguale agli altri, ciò che li rende differenti tra di loro sono gli avvenimenti che li coinvolgono in maniera diretta o indiretta e che gli fanno compiere scelte differenti.
La narrazione che qualcuno definisce lenta, o superficiale al contrario io la definisco essenziale. Ciò che viene narrato non è mai inutile ai fini della storia se non il siparietto comico del detective e della sua assistente ma che comunque rientrano anche loro nel pieno svolgimento delle azioni anche se in modo marginale, li definirei più evitabili ma comunque non risultano inutili. Niente di superfluo, niente di inutile, tutto quello che si doveva raccontare è stato raccontato. Allo stesso modo anche i combattimenti o le ricompense sono trattate in maniera tale da risultare coerenti con la storia e non degne di un Circo di serie B, il tutto in piena coerenza e aderenza con il mondo narrato e i suoi personaggi senza alcun bisogno di elementi superflui o ludico/circensi per rendere l'anime gradevole ai più.
Pochi lieto fine, ogni sponda conta le sue vittime, anche personaggi che risultano interessanti ci lasciano ma si vedono poche lacrime e tutti vanno avanti per la loro strada. D'altro canto si sta raccontando una guerra e non c'è tempo per piangere e ricordare i morti e forse non risulta neanche necessario. Mi sembra anche giusto così anzi, direi (tanto per cambiare) coerente.
Parlando del finale, bhè direi che se si sta raccontando una guerra cosa c'è da aggiungere quando questa finisce? Assolutamente nulla, e infatti il finale è così, finita la guerra è finita la storia, nessun elemento che non sia essenziale per allungare e trasformare il tutto in una brodaglia.
Sono consapevole di aver ripetuto almeno 20 volte la parola "coerenza" ma a mio avviso la chiave di lettura di questo anime è tutta qua, ogni aspetto di questo anime è coerente con l'idea di fondo del prodotto che si voleva realizzare.
Detto questo è un anime che ovviamente risulterà per noi spettatori o bianco o nero, il classico anime che o piace da riguardarlo 20 volte o non piace e lo si cestina nei secoli dei secoli.
Non comprendo i tanti entusiasmi che lo accolgono, per me "Darker than Black" è un'opera talmente malriuscita che nutro seri dubbi su come abbia potuto imporsi al pubblico. Soldi a palate? Budget mostruosi? Curiosità a parte, si può sapere cos'è che avrebbe di dark? Io ho visto 25 episodi uno più lento e insulso dell'altro con le lacrime agli occhi per la noia. E dove sarebbe la tensione, i combattimenti? Solo accenni, attimi brevi e privi di emozioni.
L'idea di partenza non è male e, anzi, si adatta bene al genere dark, ma lo svolgimento è pietoso, senza pathos né coinvolgimento. I personaggi si inseriscono nella storia quasi con fastidio, in maniera anonima, quando nella pentola bolle poco e si vorrebbe più sale.
Trama: in un futuro non molto lontano, la polizia si serve di uomini dotati di particolari poteri: i contractor. Ogni contractor ha una particolare abilità che gli conferisce una forza offensiva fuori dal comune, ma quest'abilità ha un prezzo che va pagato. Pena la vita.
Lo scopo è... E'...? Davvero non l'ho capito. L'anime non lo consente, oppure guardatevi direttamente gli ultimi tre episodi, gli unici che abbiano un filo conduttore decente.
Da cestinare.
L'idea di partenza non è male e, anzi, si adatta bene al genere dark, ma lo svolgimento è pietoso, senza pathos né coinvolgimento. I personaggi si inseriscono nella storia quasi con fastidio, in maniera anonima, quando nella pentola bolle poco e si vorrebbe più sale.
Trama: in un futuro non molto lontano, la polizia si serve di uomini dotati di particolari poteri: i contractor. Ogni contractor ha una particolare abilità che gli conferisce una forza offensiva fuori dal comune, ma quest'abilità ha un prezzo che va pagato. Pena la vita.
Lo scopo è... E'...? Davvero non l'ho capito. L'anime non lo consente, oppure guardatevi direttamente gli ultimi tre episodi, gli unici che abbiano un filo conduttore decente.
Da cestinare.
"Darker than Black" si rivela inconcludente, noioso e troppo dark. Probabilmente non esistono altre parole per descrivere quest'anime, che si è rivelato, per i miei gusti, osceno. Partendo dal presupposto che leggendo qualche recensione mi aspettavo un dark dai toni stravaganti (spiegherò meglio dopo di cosa sto parlando), mi sono trovato un prodotto cupo, lento e molto piatto. Un vero peccato, visti la trama e tutti i pregi che aveva all'inizio. Sarebbe da inserire tra la categoria "ha il potenziale ma non lo sfrutta affatto", infatti tutto ciò che ci viene propinato non viene spiegato e viene trattato con superficialità.
Lee è un cinese che si è trasferito in Giappone secondo gli ordini di un'organizzazione: il sindacato. Praticamente è una persona con poteri particolari chiamato "contractor". Bisogna fare una premessa: non ci troviamo in un mondo lontano dal nostro, solamente è stato aggiunto del sovrannaturale. Dieci anni prima di ciò che ci viene mostrato nel primo episodio il cielo è scomparso ed è apparso un nuovo cielo con nuove stelle. In vari punti della Terra inoltre sono comparse zone che divennero invivibili e che sono state sigillate: i gate. Ogni stella corrisponde a un contractor, figura che ha poteri speciali se e solo se offre una ricompensa.
Lee è una di queste figure particolari, solo che, già dal primo episodio, non offre mai una ricompensa, né ci viene detto il perché. Lui lavora per il sindacato e si occupa di mantenere segreta l'identità dei contractor e di uccidere vari suoi simili.
Partiamo dal presupposto che la storia, letta così, sembra interessantissima. Eppure si rivela lenta e moscia perché risulta frammentaria. Il personaggio infatti non è fiancheggiato da nessuno, o meglio, ha dei compagni ma non sono dei coprotagonisti, solo dei personaggi secondari. Pertanto non c'è il solito movimento a cui uno spettatore è solito. Praticamente si vedono tutti i personaggi con del potenziale che viene sprecato tra morti e scomparse. Sinceramente non ho neanche capito il perché di questa scelta viste le frasi ripetute in loop, quali: "I contractor sono esseri razionali". Un essere razionale sa che l'unione fa la forza e non è da solo come un cane.
Tralasciando ciò, avrei preferito trovarmi davanti a ricompense stravaganti che spaccavano i toni dark nei momenti più lenti. Invece no: ricompense banali come mangiare uova, fumare, fare pieghe a dei libri, mangiare e sputare, scrivere. Chiunque abbia stipulato il contratto con gli umani scelti era privo di senso dell'umorismo, personalmente avrei fatto cantare qualcuno come gli Umpa Lumpa oppure lo avrei fatto camminare come un coniglio per 100 metri. Ci si limita a una mediocrità senza senso.
Da sottolineare è anche la superficialità con cui viene trattato l'anime. Ci sono episodi davvero molto interessanti che, proprio quando devono incalzare, vengono troncati chiudendo l'arco narrativo. Come se non ci si volesse dare informazioni in merito ai personaggi. Questo succede spesso, ma il più clamoroso è quello di Havoc. Praticamente si arriva vicinissimi a capire qualcosa dei gate e del passato e l'arco viene chiuso per quello che succede a questa donna. Io penso che quando viene realizzato un anime uno degli scopi è affascinare lo spettatore creando una bella atmosfera, una fantastica storia, creando qualcosa di ottimo e non di mediocre.
Quello che mi spinge a dare un 5 e non un voto inferiore sono i combattimenti. Sono interessanti visti i poteri dei vari personaggi. Non si assiste mai agli stessi scontri (un po' come avviene in "Dragonball" o in "Bleach"), ma qui ogni incontro ha tecniche e strategie differenti. Altra cosa molto buona è il fatto che il protagonista non è l'unico a combattere, ma anche i personaggi secondari ingaggiano degli incontri e sconfiggono dei nemici.
La serie, come già accennavo prima, risulta però inconcludente, neanche alla fine si riesce a capire molto. Ovviamente lascia lo spettatore in crisi affinché sia spinto a guardare la seconda serie (ritenuta da tutti inferiore e che, pertanto, non guarderò). Un vero peccato, perché si sarebbe potuto benissimo concludere il tutto evitando di sprecare puntate andando alla ricerca di gatti o di archi narrativi inutili alla serie. La cosa peggiore di queste storie è che, per esempio, viene tradito il sindacato, ma esso non fa niente in merito: comportamenti logici di un'organizzazione che sta monopolizzando il mondo.
Il livello tecnico è discreto: ottime OST, regia abbastanza decente e disegni carini. I colori li ho amati. Non adoro tanto il dark come stile, visto che risulta triste, cupo e lento, ma adoro i colori smorti e scuri che risultano gradevoli alla vista e alquanto realistici.
Ho trovato somiglianze con "Chaos;Head" per la questione sovrannaturalee e con "Phantom requiem for the Phantom" per il tono dark. Lo consiglio a coloro a cui sono piaciuti questi anime - l'ultimo comunque risulta di gran lunga più bello e interessante, anche se è un dark.
Lee è un cinese che si è trasferito in Giappone secondo gli ordini di un'organizzazione: il sindacato. Praticamente è una persona con poteri particolari chiamato "contractor". Bisogna fare una premessa: non ci troviamo in un mondo lontano dal nostro, solamente è stato aggiunto del sovrannaturale. Dieci anni prima di ciò che ci viene mostrato nel primo episodio il cielo è scomparso ed è apparso un nuovo cielo con nuove stelle. In vari punti della Terra inoltre sono comparse zone che divennero invivibili e che sono state sigillate: i gate. Ogni stella corrisponde a un contractor, figura che ha poteri speciali se e solo se offre una ricompensa.
Lee è una di queste figure particolari, solo che, già dal primo episodio, non offre mai una ricompensa, né ci viene detto il perché. Lui lavora per il sindacato e si occupa di mantenere segreta l'identità dei contractor e di uccidere vari suoi simili.
Partiamo dal presupposto che la storia, letta così, sembra interessantissima. Eppure si rivela lenta e moscia perché risulta frammentaria. Il personaggio infatti non è fiancheggiato da nessuno, o meglio, ha dei compagni ma non sono dei coprotagonisti, solo dei personaggi secondari. Pertanto non c'è il solito movimento a cui uno spettatore è solito. Praticamente si vedono tutti i personaggi con del potenziale che viene sprecato tra morti e scomparse. Sinceramente non ho neanche capito il perché di questa scelta viste le frasi ripetute in loop, quali: "I contractor sono esseri razionali". Un essere razionale sa che l'unione fa la forza e non è da solo come un cane.
Tralasciando ciò, avrei preferito trovarmi davanti a ricompense stravaganti che spaccavano i toni dark nei momenti più lenti. Invece no: ricompense banali come mangiare uova, fumare, fare pieghe a dei libri, mangiare e sputare, scrivere. Chiunque abbia stipulato il contratto con gli umani scelti era privo di senso dell'umorismo, personalmente avrei fatto cantare qualcuno come gli Umpa Lumpa oppure lo avrei fatto camminare come un coniglio per 100 metri. Ci si limita a una mediocrità senza senso.
Da sottolineare è anche la superficialità con cui viene trattato l'anime. Ci sono episodi davvero molto interessanti che, proprio quando devono incalzare, vengono troncati chiudendo l'arco narrativo. Come se non ci si volesse dare informazioni in merito ai personaggi. Questo succede spesso, ma il più clamoroso è quello di Havoc. Praticamente si arriva vicinissimi a capire qualcosa dei gate e del passato e l'arco viene chiuso per quello che succede a questa donna. Io penso che quando viene realizzato un anime uno degli scopi è affascinare lo spettatore creando una bella atmosfera, una fantastica storia, creando qualcosa di ottimo e non di mediocre.
Quello che mi spinge a dare un 5 e non un voto inferiore sono i combattimenti. Sono interessanti visti i poteri dei vari personaggi. Non si assiste mai agli stessi scontri (un po' come avviene in "Dragonball" o in "Bleach"), ma qui ogni incontro ha tecniche e strategie differenti. Altra cosa molto buona è il fatto che il protagonista non è l'unico a combattere, ma anche i personaggi secondari ingaggiano degli incontri e sconfiggono dei nemici.
La serie, come già accennavo prima, risulta però inconcludente, neanche alla fine si riesce a capire molto. Ovviamente lascia lo spettatore in crisi affinché sia spinto a guardare la seconda serie (ritenuta da tutti inferiore e che, pertanto, non guarderò). Un vero peccato, perché si sarebbe potuto benissimo concludere il tutto evitando di sprecare puntate andando alla ricerca di gatti o di archi narrativi inutili alla serie. La cosa peggiore di queste storie è che, per esempio, viene tradito il sindacato, ma esso non fa niente in merito: comportamenti logici di un'organizzazione che sta monopolizzando il mondo.
Il livello tecnico è discreto: ottime OST, regia abbastanza decente e disegni carini. I colori li ho amati. Non adoro tanto il dark come stile, visto che risulta triste, cupo e lento, ma adoro i colori smorti e scuri che risultano gradevoli alla vista e alquanto realistici.
Ho trovato somiglianze con "Chaos;Head" per la questione sovrannaturalee e con "Phantom requiem for the Phantom" per il tono dark. Lo consiglio a coloro a cui sono piaciuti questi anime - l'ultimo comunque risulta di gran lunga più bello e interessante, anche se è un dark.
Io credo che questa serie sia una delle migliori del 2000.
Il suo ritmo è incalzante, i personaggi sono caratterizzati benissimo, i poteri dei contraenti sono molto interessanti anche quando non sono molto originali (a partire dal protagonista), l'ambientazione e l'atmosfera noir sono sublimi.
Insomma, questa prima serie di "Darker than Black" tiene lo spettatore letteralmente incollato allo schermo.
C'è una domanda, però, che indubbiamente ci si pone riguardo la serie: perché si chiama così? Ecco, il titolo completo è "Darker than Black - Kuro no Keiyakusha", che significa "Più scuro del nero - Il contraente nero".
Ma cosa è veramente nero? Il colore in questione si riferisce all'animo di Hei (che tra l'altro significa "nero" in cinese), che è affondato nell'oscurità per ritrovare la sorella. Ma l'oscurità non è come quella di "Star Wars", è un'oscurità vendicatrice che rende Hei un contraente cinico e risoluto.
In sostanza, questa serie è davvero molto bella ma non perfetta, ma solo perché alcune cose non vengono spiegate.
Il suo ritmo è incalzante, i personaggi sono caratterizzati benissimo, i poteri dei contraenti sono molto interessanti anche quando non sono molto originali (a partire dal protagonista), l'ambientazione e l'atmosfera noir sono sublimi.
Insomma, questa prima serie di "Darker than Black" tiene lo spettatore letteralmente incollato allo schermo.
C'è una domanda, però, che indubbiamente ci si pone riguardo la serie: perché si chiama così? Ecco, il titolo completo è "Darker than Black - Kuro no Keiyakusha", che significa "Più scuro del nero - Il contraente nero".
Ma cosa è veramente nero? Il colore in questione si riferisce all'animo di Hei (che tra l'altro significa "nero" in cinese), che è affondato nell'oscurità per ritrovare la sorella. Ma l'oscurità non è come quella di "Star Wars", è un'oscurità vendicatrice che rende Hei un contraente cinico e risoluto.
In sostanza, questa serie è davvero molto bella ma non perfetta, ma solo perché alcune cose non vengono spiegate.
'Darker than Black' tratta della storia della Terra in un periodo imprecisato ma dell'epoca moderna e di ciò che racchiude il misterioso Hell's Gate a Tokyo. Questo si è venuto a creare nel passato ed è una zona invalicabile posta sotto segreto di stato. Per riuscire a scoprire i segreti e i misteri che si nascondono dietro tutto ciò i servizi segreti di vari stati e il Sindacato, un'associazione segreta molto potente, si combattono utilizzando come armi dei Contractor, cioè degli umani con poteri particolari acquisiti si pensa per causa del Hell's Gate. La storia ruota attorno ai quattro personaggi principali del Sindacato e ad altri personaggi della polizia che cercheranno di fermarli.
La storia è veramente bella, non mancano assolutamente i colpi di scena e il ritmo è incalzante. Sono presenti degli intramezzi che rallentano un po' lo svolgersi degli eventi, ma sono comunque in qualche modo collegati con i personaggi principali. Mi ha colpito davvero l'idea di fondo dell'anime, l'invenzione dei contractor è veramente originale. Difficile infatti potere avere originalità con una trama che si trova in molti altri anime, la lotta tra organizzazioni segrete per conquistare il potere o in questo caso delle informazioni molto riservate. Anche il prezzo da pagare dopo che i contractor usano i poteri è ben ideato e nuovo.
I personaggi sono principalmente di tre tipi: si hanno gli umani; i contractor, che sono umani potenziati con poteri particolari che, ogni qual volta vengono usanti, obbligano a compiere una particolare azione rituale pena la perdita dei poteri (nell'anime non ci viene spiegato come tutto questo abbia origine); e infine ci sono le bambole, degli esseri mistici senza volontà che riescono a fare da tramite come dei medium e vengono usati per spiare le organizzazioni rivali. I personaggi sono ben caratterizzati, i poteri dei vari contractor sono veramente ben fatti e molto particolari e il prezzo da pagare dopo averli usati rende il tutto ancora migliore.
Si ha un'evoluzione psicologica dei personaggi che prende vita durante lo svolgersi della storia e questo partecipa a creare suspense nello spettatore, perché questo cambiamento è dato da fatti che verranno spiegati solo alla fine della serie.
La grande differenza tra i vari personaggi che viene analizzata nell'anime è una sorta di libero arbitrio, che i contractor non hanno pur avendo invece una grande razionalità nel pensiero. I contractor infatti vengono utilizzati dalle società segrete come killer di
prim'ordine e vivono apposta per eseguire gli ordini.
I disegni sono molto ben fatti trattandosi di un anime recente, si ha un discreto utilizzo della computer grafica. Le tonalità sono scure e buona parte dell'anime è ambientato nella notte, il che rende tutto un po' più cupo, anche se il tono della serie rimane sempre improntato all'azione e al thriller.
I fondali sono ben curati e ben colorati.
Le musiche non sono utilizzatissime e a mio avviso rimangono un po' in secondo piano. Le sigle di apertura sono fatte molto bene mentre quelle di chiusura sono meno belle. Non ho trovato grandi lodi musicali in quest'anime e per me non è il suo piatto forte.
Essendoci anche una seconda serie il finale è un po' così, lascia abbastanza a desiderare e non conclude veramente l'anime - anche se sto cominciando a pensare che di anime con un finale decente ce ne siano gran pochi.
Consiglio la visione dell'anime, una volta vista anche la seconda serie farò una recensione anche su quella. Nel complesso è molto originale e con una storia ben fatta, vale decisamente la pena di vederlo.
La storia è veramente bella, non mancano assolutamente i colpi di scena e il ritmo è incalzante. Sono presenti degli intramezzi che rallentano un po' lo svolgersi degli eventi, ma sono comunque in qualche modo collegati con i personaggi principali. Mi ha colpito davvero l'idea di fondo dell'anime, l'invenzione dei contractor è veramente originale. Difficile infatti potere avere originalità con una trama che si trova in molti altri anime, la lotta tra organizzazioni segrete per conquistare il potere o in questo caso delle informazioni molto riservate. Anche il prezzo da pagare dopo che i contractor usano i poteri è ben ideato e nuovo.
I personaggi sono principalmente di tre tipi: si hanno gli umani; i contractor, che sono umani potenziati con poteri particolari che, ogni qual volta vengono usanti, obbligano a compiere una particolare azione rituale pena la perdita dei poteri (nell'anime non ci viene spiegato come tutto questo abbia origine); e infine ci sono le bambole, degli esseri mistici senza volontà che riescono a fare da tramite come dei medium e vengono usati per spiare le organizzazioni rivali. I personaggi sono ben caratterizzati, i poteri dei vari contractor sono veramente ben fatti e molto particolari e il prezzo da pagare dopo averli usati rende il tutto ancora migliore.
Si ha un'evoluzione psicologica dei personaggi che prende vita durante lo svolgersi della storia e questo partecipa a creare suspense nello spettatore, perché questo cambiamento è dato da fatti che verranno spiegati solo alla fine della serie.
La grande differenza tra i vari personaggi che viene analizzata nell'anime è una sorta di libero arbitrio, che i contractor non hanno pur avendo invece una grande razionalità nel pensiero. I contractor infatti vengono utilizzati dalle società segrete come killer di
prim'ordine e vivono apposta per eseguire gli ordini.
I disegni sono molto ben fatti trattandosi di un anime recente, si ha un discreto utilizzo della computer grafica. Le tonalità sono scure e buona parte dell'anime è ambientato nella notte, il che rende tutto un po' più cupo, anche se il tono della serie rimane sempre improntato all'azione e al thriller.
I fondali sono ben curati e ben colorati.
Le musiche non sono utilizzatissime e a mio avviso rimangono un po' in secondo piano. Le sigle di apertura sono fatte molto bene mentre quelle di chiusura sono meno belle. Non ho trovato grandi lodi musicali in quest'anime e per me non è il suo piatto forte.
Essendoci anche una seconda serie il finale è un po' così, lascia abbastanza a desiderare e non conclude veramente l'anime - anche se sto cominciando a pensare che di anime con un finale decente ce ne siano gran pochi.
Consiglio la visione dell'anime, una volta vista anche la seconda serie farò una recensione anche su quella. Nel complesso è molto originale e con una storia ben fatta, vale decisamente la pena di vederlo.
"Darker Than Black" è, e finalmente lo posso dire, un anime non per bambini. Mi spiego meglio: è un anime che può essere visto sia da un pubblico giovane sia da uno più datato senza perdere nulla del proprio smalto.
In un futuro prossimo, il mondo ha subito uno sconvolgimento che ha nascosto il cielo coprendolo con uno finto, c'è un muro al di là del quale non si sa bene cosa sia nascosto, e si è notata la presenza di tali "contractors", uomini dotati di particolari poteri dei quali sono obbligati a pagare lo scotto, una sublime sinfonia di particolari e una trasposizione fantastica del mondo in cui viviamo.
La serie è una cosiddetta "perla rara" dell'animazione commerciale ad ampio spettro, senza avventurarsi in produzioni strane e che probabilmente rimarranno per sempre misconosciute in occidente e forse anche in nippolandia. DTB racconta tematiche scomode tingendole con pennellate grigio-scure e dando una visione del mondo meno manichea (finalmente) dove il comportamento dei personaggi non è mosso da improvvisi impeti da eroe alla "Capitan America" o dalla consapevolezza di essere Superman pur non volendolo alla "Kira Yamato", ma da una propria volontà maturata in una decisione. L'animo umano viene sviscerato in coppie di puntate a tema fino a uno dei migliori finali proposti dall'animazione giappa e non.
Voto: 8 pieno, consigliato, da vedere e rivedere, chiudendo un occhio su qualche episodio fuori dalle righe probabilmente per alleggerire l'atmosfera per l'eccessiva calcata di mano su determinate puntate davvero toccanti.
In un futuro prossimo, il mondo ha subito uno sconvolgimento che ha nascosto il cielo coprendolo con uno finto, c'è un muro al di là del quale non si sa bene cosa sia nascosto, e si è notata la presenza di tali "contractors", uomini dotati di particolari poteri dei quali sono obbligati a pagare lo scotto, una sublime sinfonia di particolari e una trasposizione fantastica del mondo in cui viviamo.
La serie è una cosiddetta "perla rara" dell'animazione commerciale ad ampio spettro, senza avventurarsi in produzioni strane e che probabilmente rimarranno per sempre misconosciute in occidente e forse anche in nippolandia. DTB racconta tematiche scomode tingendole con pennellate grigio-scure e dando una visione del mondo meno manichea (finalmente) dove il comportamento dei personaggi non è mosso da improvvisi impeti da eroe alla "Capitan America" o dalla consapevolezza di essere Superman pur non volendolo alla "Kira Yamato", ma da una propria volontà maturata in una decisione. L'animo umano viene sviscerato in coppie di puntate a tema fino a uno dei migliori finali proposti dall'animazione giappa e non.
Voto: 8 pieno, consigliato, da vedere e rivedere, chiudendo un occhio su qualche episodio fuori dalle righe probabilmente per alleggerire l'atmosfera per l'eccessiva calcata di mano su determinate puntate davvero toccanti.
Tokyo, un misterioso campo energetico denominato in seguito "Hell's Gate" appare misteriosamente in un'area della città. Così come successe in Sud America, diversi anni prima, la zona diventa off limits.
Il cielo "reale" è scomparso e al suo posto ci sono delle false stelle. A ognuna di queste stelle in pratica è legata l'esistenza di alcune misteriose persone dalle abilità speciali. Quando costoro usano i loro poteri la loro stella vibra, nel qual caso dovessero morire la stella scivolerà via come una stella cadente.
Questi individui prendono diversi nomi a seconda del tipo di potere e del tipo di legame che hanno con la misteriosa energia generata dall' "hell's gate": i più comuni sono chiamati "contraenti" e in cambio dei loro poteri devono pagare una sorta di pegno, come un'offerta divinatoria. Il loro "debito" viene estinto solitamente con le azioni più disparate e apparentemente insensate.
L'esistenza di questi "esseri" non è ancora stata resa di dominio pubblico, ma diverse nazioni mondiali usano questi potentissimi "contraenti" come spie o agenti, spesso con il risultato di violente battaglie per ottenere informazioni.
La trama non è delle più semplici né da spiegare né da seguire, ma si rivela sempre più appassionante e profonda via via che si dipana. L'azione non viene a mancare praticamente mai pur essendoci spazio anche per sporadici momenti di riflessione e d'ironia.
Come spesso accade il finale secondo me non è all'altezza della bellezza dell'opera nel suo insieme seppur, a mio avviso, si riveli decisamente sopra la media. Bellissime (neanche a dirlo) le musiche della bravissima Yoko Kanno.
Il cielo "reale" è scomparso e al suo posto ci sono delle false stelle. A ognuna di queste stelle in pratica è legata l'esistenza di alcune misteriose persone dalle abilità speciali. Quando costoro usano i loro poteri la loro stella vibra, nel qual caso dovessero morire la stella scivolerà via come una stella cadente.
Questi individui prendono diversi nomi a seconda del tipo di potere e del tipo di legame che hanno con la misteriosa energia generata dall' "hell's gate": i più comuni sono chiamati "contraenti" e in cambio dei loro poteri devono pagare una sorta di pegno, come un'offerta divinatoria. Il loro "debito" viene estinto solitamente con le azioni più disparate e apparentemente insensate.
L'esistenza di questi "esseri" non è ancora stata resa di dominio pubblico, ma diverse nazioni mondiali usano questi potentissimi "contraenti" come spie o agenti, spesso con il risultato di violente battaglie per ottenere informazioni.
La trama non è delle più semplici né da spiegare né da seguire, ma si rivela sempre più appassionante e profonda via via che si dipana. L'azione non viene a mancare praticamente mai pur essendoci spazio anche per sporadici momenti di riflessione e d'ironia.
Come spesso accade il finale secondo me non è all'altezza della bellezza dell'opera nel suo insieme seppur, a mio avviso, si riveli decisamente sopra la media. Bellissime (neanche a dirlo) le musiche della bravissima Yoko Kanno.
Per me, Darker than Black è un'opera senza pari. Lo ritengo il miglior anime dai tempi di Death Note.
Personaggi: divinamente caratterizzati, ognuno con un diverso spessore, ed Hei domina su tutti.
Sceneggiatura: siamo di fronte a un mistero tale che a mio avviso l'ultima puntata di Evangelion a confronto risulta essere chiara. Stupenda. Non ti lascia mai senza una domanda a cui vorresti risposte.
Musiche: secondo me quelle della serie sono le migliori opening in circolazione, le musiche sono di quel genio che ha composto le colonne sonore di Cowboy Bebop e dell'ultima serie di Dodoss War
Combattimenti: tanti, brevi ma i migliori che ho mai visto.
Personaggi: divinamente caratterizzati, ognuno con un diverso spessore, ed Hei domina su tutti.
Sceneggiatura: siamo di fronte a un mistero tale che a mio avviso l'ultima puntata di Evangelion a confronto risulta essere chiara. Stupenda. Non ti lascia mai senza una domanda a cui vorresti risposte.
Musiche: secondo me quelle della serie sono le migliori opening in circolazione, le musiche sono di quel genio che ha composto le colonne sonore di Cowboy Bebop e dell'ultima serie di Dodoss War
Combattimenti: tanti, brevi ma i migliori che ho mai visto.
Se qualcuno mi dicesse che quest'anime è stato diretto da Nolan (quello di "Batman - the Dark Knight" e "Inception", per intenderci) non farei alcuna fatica a crederlo. Sembra proprio di essere nei suoi film: trama intricata e combattimenti spettacolari (ma non fondamentali) ma ancorati alla realtà, non eccessivi. La storia si dipana attraverso storie divise in due parti, ma in modo velato o esplicito ciascuna di esse contiene degli elementi che svelano taluni - in pillole - misteri della trama.
La colonna sonora è stupenda: non eccessiva, non è protagonista, ma sa accendersi nei momenti di maggiore pathos. Taluni personaggi son così ben caratterizzati che poi quando lasciano la scena non si può fare a meno di dispiacersi.
Darker than Black - Kuro no Keiyakusha è un anime caldamente consigliato a chi ama il mistero, le storie di spionaggio e quelle introspettive.
La colonna sonora è stupenda: non eccessiva, non è protagonista, ma sa accendersi nei momenti di maggiore pathos. Taluni personaggi son così ben caratterizzati che poi quando lasciano la scena non si può fare a meno di dispiacersi.
Darker than Black - Kuro no Keiyakusha è un anime caldamente consigliato a chi ama il mistero, le storie di spionaggio e quelle introspettive.
L'approccio che si ha con Darker than Black è di quelli lenti. La prima puntata pensi che sia un buon anime, ma non un capolavoro che lascerà in te il segno. Beh, tale convinzione viene smentita andando avanti con le puntate, tanto che la serie risulta alla fine uno dei capolavori dell'animazione giapponese degli ultimi anni.
La trama principale è fitta e disseminata in pillole nei vari episodi che compongono la serie, senza pero' appesantire. Ogni episodio ha una trama e personaggi (oltre a quelli principali) a sé, ma in ciascuna di esse riceviamo informazioni e spunti sui misteri che predominano in questo anime.
E' proprio nella profondità dei personaggi e della trama che li circonda che si denota tutto il fascino di quest'opera, che potrebbe essere definita come una spy story fantascientifica i cui combattimenti non hanno nulla da invidiare a serie ben più famose, ma che non narrano con altrettanta maestria l'umanità e il dramma qui visti.
La colonna sonora e di Yoko Kanno, basta ciò! Le animazioni sono sempre curatissime e di ottimo livello. Il chara conosce momenti di puro genio, che raggiungono il suo apice con Hei, ad altri altalenanti.
In definitiva, non si era davanti a un anime così ormai da anni. Secondo me, è un capolavoro assoluto.
La trama principale è fitta e disseminata in pillole nei vari episodi che compongono la serie, senza pero' appesantire. Ogni episodio ha una trama e personaggi (oltre a quelli principali) a sé, ma in ciascuna di esse riceviamo informazioni e spunti sui misteri che predominano in questo anime.
E' proprio nella profondità dei personaggi e della trama che li circonda che si denota tutto il fascino di quest'opera, che potrebbe essere definita come una spy story fantascientifica i cui combattimenti non hanno nulla da invidiare a serie ben più famose, ma che non narrano con altrettanta maestria l'umanità e il dramma qui visti.
La colonna sonora e di Yoko Kanno, basta ciò! Le animazioni sono sempre curatissime e di ottimo livello. Il chara conosce momenti di puro genio, che raggiungono il suo apice con Hei, ad altri altalenanti.
In definitiva, non si era davanti a un anime così ormai da anni. Secondo me, è un capolavoro assoluto.
Ho visto interamente la saga di Darker than Black, e non si può dire certo che sia brutto o fatto male. Fatto sta che comunque è un prodotto particolare e incompleto dal mio punto di vista.
Il centro della storia non sono certo i combattimenti o la storia del protagonista, ma più che altro le storie dei comprimari con cui i protagonisti vengono in contatto. I Contraenti, tanto quanto le loro controparti umane, sembrano appartenere a un mondo fatto di ossimori e contraddizioni. La metafora diventa chiara dopo un po' che si segue la storia: il potere consuma, oltre al non si ottiene niente per niente.
Il tutto si svolge con semplicità attraverso gli occhi freddi e gelidi dei protagonisti, che non esprimono alcun sentimento né tanto meno dovrebbero attirare le simpatie del pubblico.
Se traduciamo questo preambolo in un parere tecnico sulla sceneggiatura e la trama, ci troviamo di fronte a un prodotto che ha provato a distaccarsi dal filone degli anime "carini/simpatici/piacevoli" per creare una storia asettica e sterile che si muove sui binari dell'osservazione e non della partecipazione. Inoltre non cerca neanche di canalizzare l'attenzione del personaggio su ciò che succede, ma la focalizza su ciò che è successo e succederà, scostando la direttiva della sceneggiatura verso luoghi impossibili da raggiungere e da capire per lo spettatore e che non verranno mai ben espressi all'interno dell'anime.
D'altra parte, se questa "idea" fosse stata supportata da un comparto tecnico di un certo livello, magari il prodotto ne avrebbe beneficiato portandosi sicuramente a un livello superiore. Ma purtroppo il livello tecnico dell'anime per me è scarso e le trovate stilistiche sono veramente poche: le innovazioni e le tecniche di animazione non vanno oltre la media, ma il punto più carente è il charachter design dell'opera che, a mio parere, non riesce a dare profondità ai protagonisti, finendo per creare in ognuno di essi uno stereotipo standard facilmente catturabile a prima vista e rendendo così piatti i personaggi stessi.
Non consiglio la visione di quest'anime, seppur non è del tutto da buttare; solo per gli appassionati del genere.
Il centro della storia non sono certo i combattimenti o la storia del protagonista, ma più che altro le storie dei comprimari con cui i protagonisti vengono in contatto. I Contraenti, tanto quanto le loro controparti umane, sembrano appartenere a un mondo fatto di ossimori e contraddizioni. La metafora diventa chiara dopo un po' che si segue la storia: il potere consuma, oltre al non si ottiene niente per niente.
Il tutto si svolge con semplicità attraverso gli occhi freddi e gelidi dei protagonisti, che non esprimono alcun sentimento né tanto meno dovrebbero attirare le simpatie del pubblico.
Se traduciamo questo preambolo in un parere tecnico sulla sceneggiatura e la trama, ci troviamo di fronte a un prodotto che ha provato a distaccarsi dal filone degli anime "carini/simpatici/piacevoli" per creare una storia asettica e sterile che si muove sui binari dell'osservazione e non della partecipazione. Inoltre non cerca neanche di canalizzare l'attenzione del personaggio su ciò che succede, ma la focalizza su ciò che è successo e succederà, scostando la direttiva della sceneggiatura verso luoghi impossibili da raggiungere e da capire per lo spettatore e che non verranno mai ben espressi all'interno dell'anime.
D'altra parte, se questa "idea" fosse stata supportata da un comparto tecnico di un certo livello, magari il prodotto ne avrebbe beneficiato portandosi sicuramente a un livello superiore. Ma purtroppo il livello tecnico dell'anime per me è scarso e le trovate stilistiche sono veramente poche: le innovazioni e le tecniche di animazione non vanno oltre la media, ma il punto più carente è il charachter design dell'opera che, a mio parere, non riesce a dare profondità ai protagonisti, finendo per creare in ognuno di essi uno stereotipo standard facilmente catturabile a prima vista e rendendo così piatti i personaggi stessi.
Non consiglio la visione di quest'anime, seppur non è del tutto da buttare; solo per gli appassionati del genere.
Darker than Black è un mix di mistero e azione che lascia sempre un piccolo vuoto narrativo in ogni episodio: si potrebbe definire cosi. L'anime è composto da coppie di episodi autoconclusivi che però rispettano la trama principale, la quale piano piano scioglie tutti i nodi e i misteri. Infatti DTB vuole proprio tenere sulle spine lo spettatore e non rivelare mai la totalità delle cose, per lasciare spazio all'immaginazione dello spettatore. Personalmente credo sia un'idea abbastanza discreta, anche se ad alcuni potrebbe non piacere. L'unico problema dell'anime è il fatto di essere davvero impegnativo; le frasi importanti per la trama e le parti di video rivelatrici sono davvero istantanee e veloci, e non conoscendo la trama si potrebbero non capire certi comportamenti o certe conclusioni dei protagonisti, la qual cosa obbligherebbe poi a tornare indietro per rivedere le parti. Per cui consiglio la visione a chi ha tempo per vederselo velocemente, perché vedendolo a distanza di settimane tra un episodio e un altro non ci capireste niente.
Passando alla storia, il protagonista è davvero mitico e il fatto di avere un superpotere dovendo pagare un prezzo è un'idea davvero originale che, da un lato, dà molto spazio alla fantasia e, dall'altro, mette psicologicamente al muro lo spettatore. Nonostante la trama principale sia ricca di fascino e davvero avvincente, però, a mio parere molti episodi autoconclusivi mi rimarranno sempre in mente per la loro semplicità e quello che mi hanno lasciato.
La prima opening è per me davvero bella, se fosse rimasta anche dopo i primi 16 episodi sarebbe stato meglio. Le ending le ritengo discrete, anche se abbastanza povere sia dal lato sonoro sia da quello video. Per quanto riguarda il disegno delle ambientazioni e i personaggi, si poteva fare di meglio, nonostante siano davvero azzeccati per la trama dell'anime.
Concludendo la serie mi è piaciuta molto ma, come ho già detto, mi rimarranno in testa solo piccole parti. Speriamo in un miglioramento per quanto riguarda la seconda serie, per ora è un 8 meritato.
Passando alla storia, il protagonista è davvero mitico e il fatto di avere un superpotere dovendo pagare un prezzo è un'idea davvero originale che, da un lato, dà molto spazio alla fantasia e, dall'altro, mette psicologicamente al muro lo spettatore. Nonostante la trama principale sia ricca di fascino e davvero avvincente, però, a mio parere molti episodi autoconclusivi mi rimarranno sempre in mente per la loro semplicità e quello che mi hanno lasciato.
La prima opening è per me davvero bella, se fosse rimasta anche dopo i primi 16 episodi sarebbe stato meglio. Le ending le ritengo discrete, anche se abbastanza povere sia dal lato sonoro sia da quello video. Per quanto riguarda il disegno delle ambientazioni e i personaggi, si poteva fare di meglio, nonostante siano davvero azzeccati per la trama dell'anime.
Concludendo la serie mi è piaciuta molto ma, come ho già detto, mi rimarranno in testa solo piccole parti. Speriamo in un miglioramento per quanto riguarda la seconda serie, per ora è un 8 meritato.
<b>ATTENZIONE! CONTIENE SPOILER!</b>
Devo ammettere che non è per nulla facile per me fare la recensione di un simile anime, in quanto decisamente particolare. Darker than Black presenta infatti una struttura che definirei alquanto originale: si tratta di una serie di storie autoconclusive, ma comunque incentrate sulla trama principale, e che prevedono sempre la comparsa del protagonista, Hei, intento ad osservare il personaggio di turno, nei modi più strambi e al contempo velati.
La storia, infatti, è perlopiù questa: misteriosa comparsa di un surreale cancello oscuro (l'Hell's Gate), e, con essa, la contemporanea apparizione di persone con poteri sovrannaturali (i Contractor).
Da ciò ne scaturisce logicamente il panico, e con esso spionaggi e controspionaggi da parte di vari gruppi interessati al misterioso fenomeno. Ma definirei l'Hell's Gate praticamente una faccenda secondaria, in quanto posto come "scusa" per creare un'atmosfera abbastanza surreale e allo stesso tempo affascinante, che si avvertirà praticamente per tutta la durata dell'anime. Infatti, i misteri prevarranno sovrani. Spesso si tenterà di chiarire o di approfondire qualche faccenda, ma si dovrà stare attentissimi. Darker than Black prevede infatti la massima concentrazione da parte degli utenti, i quali saranno invitati, appunto, a prestare attenzione ad ogni singolo dettaglio. E non si può neanche dire che la faccenda diverrà chiara col finale, che, anzi, è apertissimo.
Il titolo dell'anime indica, secondo mio parere, il maggior pregio di Darker than Black: un costante avvertimento di mistero e sconosciuto, anche nei momenti più calmi, reso ottimamente da colorazioni tendenti allo scuro e al marcio. Non si può dire, però, che è tutto oro quello che luccica.
Per quanto possa essere ammaliante il tutto, non si può dire che il contenuto sia all'altezza. Diciamo che, proprio a causa del fatto che i dialoghi siano prevalentemente poco comprensibili, i sentimenti dei personaggi non sono espressi proprio benissimo. Grande delusione, infatti, per quanto riguarda Amber. Prima viene descritta come una "Lilith", dunque una donna raggirevole ed ingannevole, ma non ho riscontrato nulla di tutto ciò, anzi, mi sembrava soltanto interessata a salvare i suoi simili. Si potrebbe definire qualcuno del genere una "Lilith"? Forse non ho ben compreso qualcosa io? E questo è solo un esempio. Poco chiari mi sono anche i sentimenti di Hei, il protagonista, un Contractor che, alla fine, si scopre umano. Generalmente mi è piaciuto per l'aura di mistero e di ambiguo che aleggia attorno a lui. L'altra protagonista sarebbe l'agente Kirihara, una persona decisamente più comprensibile e umana rispetto ai particolari individui che popolano questo anime, anche se non è niente di che, come personaggio, perché troppo stereotipata per quanto riguarda il suo background e le sue intenzioni.
Globalmente parlando, invece, gli altri personaggi mostrati non sono malaccio.
Da un lato abbiamo qualche "uomo comune", dall'altro, sicuramente più interessanti, i Contractor, mostrati (ma sempre con la stessa, insistente misteriosità) nella loro essenza, dunque spesso sentiremo dire che essi non sono semplici macchine di morte senza sentimenti come dovrebbero essere, anzi. E questo l'ho ritenuto un buon approfondimento, nonché un'originale chiave di lettura. Il problema maggiore, però, consiste appunto nella struttura dell'anime: molti personaggi compaiono, fanno quello che devono fare e poi scompaiono fino alla fine, svanendo del tutto, dunque senza darci modo di comprendere altro di loro. Se ne salvano solo pochi. Ed è un vero peccato, perché alcuni di essi erano pieni di spunti, e parevano profondi (come, ad esempio, Havoc).
Altro problema è il finale fin troppo aperto.
Il destare fin troppa curiosità, per poi lasciare con un pugno di mosche chi segue, non è stata decisamente una buona mossa, anche se ovviamente ciò è riferito alla prima serie (devo ancora vedere la seconda).
Non è un gran difetto, dato che, in fondo, lascia spazio ad altre possibilità future, anche se comunque la delusione è tangibile.
Penso di terminare qui la mia analisi.
Non mi sono soffermato sulla soundtrack perché, stranamente, l'unica cosa che ricordo è la prima opening (che, comunque, è molto bella e attira l'attenzione). Consigliato a chi è capace di "andare a fondo", dunque solo ad utenti esperti.
Devo ammettere che non è per nulla facile per me fare la recensione di un simile anime, in quanto decisamente particolare. Darker than Black presenta infatti una struttura che definirei alquanto originale: si tratta di una serie di storie autoconclusive, ma comunque incentrate sulla trama principale, e che prevedono sempre la comparsa del protagonista, Hei, intento ad osservare il personaggio di turno, nei modi più strambi e al contempo velati.
La storia, infatti, è perlopiù questa: misteriosa comparsa di un surreale cancello oscuro (l'Hell's Gate), e, con essa, la contemporanea apparizione di persone con poteri sovrannaturali (i Contractor).
Da ciò ne scaturisce logicamente il panico, e con esso spionaggi e controspionaggi da parte di vari gruppi interessati al misterioso fenomeno. Ma definirei l'Hell's Gate praticamente una faccenda secondaria, in quanto posto come "scusa" per creare un'atmosfera abbastanza surreale e allo stesso tempo affascinante, che si avvertirà praticamente per tutta la durata dell'anime. Infatti, i misteri prevarranno sovrani. Spesso si tenterà di chiarire o di approfondire qualche faccenda, ma si dovrà stare attentissimi. Darker than Black prevede infatti la massima concentrazione da parte degli utenti, i quali saranno invitati, appunto, a prestare attenzione ad ogni singolo dettaglio. E non si può neanche dire che la faccenda diverrà chiara col finale, che, anzi, è apertissimo.
Il titolo dell'anime indica, secondo mio parere, il maggior pregio di Darker than Black: un costante avvertimento di mistero e sconosciuto, anche nei momenti più calmi, reso ottimamente da colorazioni tendenti allo scuro e al marcio. Non si può dire, però, che è tutto oro quello che luccica.
Per quanto possa essere ammaliante il tutto, non si può dire che il contenuto sia all'altezza. Diciamo che, proprio a causa del fatto che i dialoghi siano prevalentemente poco comprensibili, i sentimenti dei personaggi non sono espressi proprio benissimo. Grande delusione, infatti, per quanto riguarda Amber. Prima viene descritta come una "Lilith", dunque una donna raggirevole ed ingannevole, ma non ho riscontrato nulla di tutto ciò, anzi, mi sembrava soltanto interessata a salvare i suoi simili. Si potrebbe definire qualcuno del genere una "Lilith"? Forse non ho ben compreso qualcosa io? E questo è solo un esempio. Poco chiari mi sono anche i sentimenti di Hei, il protagonista, un Contractor che, alla fine, si scopre umano. Generalmente mi è piaciuto per l'aura di mistero e di ambiguo che aleggia attorno a lui. L'altra protagonista sarebbe l'agente Kirihara, una persona decisamente più comprensibile e umana rispetto ai particolari individui che popolano questo anime, anche se non è niente di che, come personaggio, perché troppo stereotipata per quanto riguarda il suo background e le sue intenzioni.
Globalmente parlando, invece, gli altri personaggi mostrati non sono malaccio.
Da un lato abbiamo qualche "uomo comune", dall'altro, sicuramente più interessanti, i Contractor, mostrati (ma sempre con la stessa, insistente misteriosità) nella loro essenza, dunque spesso sentiremo dire che essi non sono semplici macchine di morte senza sentimenti come dovrebbero essere, anzi. E questo l'ho ritenuto un buon approfondimento, nonché un'originale chiave di lettura. Il problema maggiore, però, consiste appunto nella struttura dell'anime: molti personaggi compaiono, fanno quello che devono fare e poi scompaiono fino alla fine, svanendo del tutto, dunque senza darci modo di comprendere altro di loro. Se ne salvano solo pochi. Ed è un vero peccato, perché alcuni di essi erano pieni di spunti, e parevano profondi (come, ad esempio, Havoc).
Altro problema è il finale fin troppo aperto.
Il destare fin troppa curiosità, per poi lasciare con un pugno di mosche chi segue, non è stata decisamente una buona mossa, anche se ovviamente ciò è riferito alla prima serie (devo ancora vedere la seconda).
Non è un gran difetto, dato che, in fondo, lascia spazio ad altre possibilità future, anche se comunque la delusione è tangibile.
Penso di terminare qui la mia analisi.
Non mi sono soffermato sulla soundtrack perché, stranamente, l'unica cosa che ricordo è la prima opening (che, comunque, è molto bella e attira l'attenzione). Consigliato a chi è capace di "andare a fondo", dunque solo ad utenti esperti.
Devo riconoscere che a prima impressione, non mi aveva colpito un granchè d'ifatti lo guardai unicamente perche il personaggio principale mi sembrava un tipo poco convenzionale.
Ma poi, senza manco rendermi conto, mi trovai coinvolto cosi tanto da non riuscire a farne a meno. Le storie dei singoli contractor, i flashback di Hei, i sentimenti contrastati dal razionalismo... Sono questi gli elementi che hanno reso quest'anime un capolavoro? Sinceramente non so dare una risposta, ma sono certo che oltre a ciò che ho precedentemente citato, troviamo anche una quantità smisurata di ragionamenti (in parte filosofici) su diverse problematiche sociali tutt'ora esistenti.
Consiglio a tutti di vedere questo anime, che fin da subito e rientrato fra i miei preferiti.
(non a caso, ora mi sto guardando la seconda stagione ancora in corso^^)
Ma poi, senza manco rendermi conto, mi trovai coinvolto cosi tanto da non riuscire a farne a meno. Le storie dei singoli contractor, i flashback di Hei, i sentimenti contrastati dal razionalismo... Sono questi gli elementi che hanno reso quest'anime un capolavoro? Sinceramente non so dare una risposta, ma sono certo che oltre a ciò che ho precedentemente citato, troviamo anche una quantità smisurata di ragionamenti (in parte filosofici) su diverse problematiche sociali tutt'ora esistenti.
Consiglio a tutti di vedere questo anime, che fin da subito e rientrato fra i miei preferiti.
(non a caso, ora mi sto guardando la seconda stagione ancora in corso^^)
Darker Than Black si presenta abbastanza bene e riesce a mantenersi dall’inizio alla fine su buoni livelli. Non riesce secondo la mia opinione a raggiungere l’eccellenza, ma rimane una visione interessante in grado di offrire un buon grado d’intrattenimento.
Si tratta di un titolo di fantascienza ambientato in un futuro nel quale in mondo è un luogo meno ospitale di oggi e dove l’uomo non è più in grado di vedere le stelle. Il protagonista è un Contractor, individui apparsi dopo la comparsa del primo Gate sulla Terra, dotati di grandi poteri e utilizzati dalle corporazioni o dai servizi segreti come agenti di morte. La loro esistenza è nascosta alla gente comune e i loro poteri sono compensati da un contratto che li costringe a compiere una determinata azione dopo averli utilizzati. Sono dotati di una mente razionale priva di sentimenti, che li trasforma in perfetti assassini. Accanto a loro ci sono le Dolls, ragazze prive di volontà e con la capacità di mandare degli spiriti osservatori, sfruttate quindi per scovare gli avversari o per recuperare informazioni riservate.
L’anime parte incuriosendo lo spettatore, pur limitandosi ad offrire vicende autoconclusive dalla durata di due puntate, mostra una serie di misteri al cui il lettore spera di poter trovare risposta. Prosegue con tale stile narrativo fino al 22° episodio, addentrandosi sempre più nel passato dei protagonisti e mostrando una società piuttosto complessa e oscura. Gli ultimi tre episodi di cercano di chiudere le vicende narrate, provando a dare un senso e un ruolo a tutti i personaggi incontrati nel corso della serie. Ci riesce in parte: non tutti gli interrogativi trovano una risposta.
Dal punto di vista tecnico si presenta piuttosto bene: un bel character design, belle musiche e sigle, animazioni che risultano efficaci, soprattutto nelle sequenze d’azione.
La sceneggiatura risulta ben congeniata e offre un ritmo discreto: alcuni episodi possono sembrare meno interessanti, in quanto non collegati direttamente alla trama principale, ma la struttura biepisodica permette comunque lo sviluppo di una minitrama che riesce da sola a incuriosire lo spettatore.
Il cast di personaggi risulta un po’ stereotipato ma ben amalgamato, con una grande varietà di comprimari e antagonisti, questi ultimi piuttosto interessanti e dagli obiettivi non chiari fino alla fine. I ruoli non sono mai definiti con precisione e non è possibile schierare tra i ‘buoni’ o i ‘cattivi’ nessuna delle parti contrapposte.
La cosa più interessante di Darker than Black sono i poteri e i loro limiti. Alcuni sono davvero originali, altri, sebbene più canonici, hanno utilizzi e sono sottoposti ad un contratto molto particolare, che spinge i Contractor a farne un uso molti limitato.
Nel complesso, la serie mi è piaciuta. Gli manca quel qualcosa per spiccare il volo, non è riuscita a coinvolgermi e appassionarmi, ma l’ho sempre seguita con interesse e curiosità, e sono rimasto soddisfatto della sua fine.
Consigliato.
Si tratta di un titolo di fantascienza ambientato in un futuro nel quale in mondo è un luogo meno ospitale di oggi e dove l’uomo non è più in grado di vedere le stelle. Il protagonista è un Contractor, individui apparsi dopo la comparsa del primo Gate sulla Terra, dotati di grandi poteri e utilizzati dalle corporazioni o dai servizi segreti come agenti di morte. La loro esistenza è nascosta alla gente comune e i loro poteri sono compensati da un contratto che li costringe a compiere una determinata azione dopo averli utilizzati. Sono dotati di una mente razionale priva di sentimenti, che li trasforma in perfetti assassini. Accanto a loro ci sono le Dolls, ragazze prive di volontà e con la capacità di mandare degli spiriti osservatori, sfruttate quindi per scovare gli avversari o per recuperare informazioni riservate.
L’anime parte incuriosendo lo spettatore, pur limitandosi ad offrire vicende autoconclusive dalla durata di due puntate, mostra una serie di misteri al cui il lettore spera di poter trovare risposta. Prosegue con tale stile narrativo fino al 22° episodio, addentrandosi sempre più nel passato dei protagonisti e mostrando una società piuttosto complessa e oscura. Gli ultimi tre episodi di cercano di chiudere le vicende narrate, provando a dare un senso e un ruolo a tutti i personaggi incontrati nel corso della serie. Ci riesce in parte: non tutti gli interrogativi trovano una risposta.
Dal punto di vista tecnico si presenta piuttosto bene: un bel character design, belle musiche e sigle, animazioni che risultano efficaci, soprattutto nelle sequenze d’azione.
La sceneggiatura risulta ben congeniata e offre un ritmo discreto: alcuni episodi possono sembrare meno interessanti, in quanto non collegati direttamente alla trama principale, ma la struttura biepisodica permette comunque lo sviluppo di una minitrama che riesce da sola a incuriosire lo spettatore.
Il cast di personaggi risulta un po’ stereotipato ma ben amalgamato, con una grande varietà di comprimari e antagonisti, questi ultimi piuttosto interessanti e dagli obiettivi non chiari fino alla fine. I ruoli non sono mai definiti con precisione e non è possibile schierare tra i ‘buoni’ o i ‘cattivi’ nessuna delle parti contrapposte.
La cosa più interessante di Darker than Black sono i poteri e i loro limiti. Alcuni sono davvero originali, altri, sebbene più canonici, hanno utilizzi e sono sottoposti ad un contratto molto particolare, che spinge i Contractor a farne un uso molti limitato.
Nel complesso, la serie mi è piaciuta. Gli manca quel qualcosa per spiccare il volo, non è riuscita a coinvolgermi e appassionarmi, ma l’ho sempre seguita con interesse e curiosità, e sono rimasto soddisfatto della sua fine.
Consigliato.
Il mondo è stato segnato da una catastrofe di origini sconosciute, ossia un esplosione che ha cancellato buona parte del Sud America. Tale evento ha modificato gli equilibri geo-politici. Ora a Tokyo è comparsa una zona dalle caratteristiche simili a quella dell' America pre-catastrofe, ed è stata delimitata da una colossale muraglia chiamata Gate. Tale luogo sembra essere collegato ai Contractor, individui dotati di poteri sovrumani ricevuti in cambio di pesanti penitenze. In questo mondo si muove Hei, contractor cinese che, lavorando per il Sindacato (un' organizzazione dai non ben precisati obiettivi) insieme ai suoi compagni Yin, Huang e Mao, cercherà di scoprire i segreti che si celano dietro al Gate.
Un occasione un pò sprecata per Darker Than Black. Siamo sullo stesso genere di Cowboy Bebop e Samurai Champloo, ossia episodi autoconclusivi collegati da un cast centrale e un filone che si sviluppa in certe puntate, specie nel finale (con la peculiarità di essere formata quasi esclusivamente da episodi divisi in due puntate).
In un cartone del genere il cast è tutto, e sotto questo punto di vista Darker Than Black ha alti e bassi. I quattro protagonisti si presentano molto interessanti, forti dell' aura di mistero assoluto che li circonda, cosa che spinge lo spettatore a volerne sapere di più su di loro, cosa che sotto un certo punto di vista accade, ma con risultati un pò dubbi (onestamente, avrei preferito non conoscerlo il passato di Huang), al punto che si finisce col preferire quelli il cui passato e appena accennato (vedi Mao). Hei è un discorso a parte. Su di lui verte tutta la trama, quindi ci tornerò dopo.
I personaggi secondari, come da tradizione, non reggono il confronto con quelli principali la maggior parte delle volte. E non sarebbe un grosso problema se oltre metà del tempo totale della serie non si concentrasse esclusivamente su questi, traducendosi in alcune puntate che non saprei definire altrimenti se non inutili, sia nella maturazione dei protagonisti che nell' avanzamento della trama. Per fare riferimento a sua maestà Cowboy Bebop, se lì capitava che i personaggi secondari fossero scarsi ma comunque compensati pienamente dal carisma di quelli principali, qui questi o non hanno il sufficiente carisma, o anche solo lo spazio per farlo.
A questo aggiungiamo la cripticità della trama. Era da tempo che non beccavo un anime in cui non capivo una mazza. Nel senso, capisco perfettamente gli eventi, ma non le loro cause, e mi riferisco al passato di Hei, al Gate, e tutto quello che è collegato. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che per oltre venti episodi non viene detto quasi niente, e tutte le (incomplete) spiegazioni sono convogliate nelle ultime puntate, con conseguente dose di spiegazioni assurde da digerire nel giro di cinque minuti. E alla fine, se anche capiste tutto, vi rendereste conto che molte cose non vengono giustificate, e alla fine rimangono tanti dubbi.
Ma non crediate che DTB sia veramente più scuro del nero, perché nonostante ciò di carne al fuoco ce nè, per quanto bruciata. Come detto prima, i quattro personaggi principali, pur se ben poco originali, hanno molto carisma. E gli episodi presi in sé, salvo casi eccezionali (e comprimari particolarmente superflui), non sono niente male, anzi, alla fine ci si potrebbe anche ritrovare soddisfatti dalla visione.
La grafica ha anch' essa alti e bassi. A un buon comparto di animazioni si affianca un character design per lo più medio, nel senso che a molti potrebbe sapere di già visto, anche se si presenta piuttosto efficace.
La colonna sonora, pur non avendo nessun brano memorabile, è valida, e ha anche una certa personalità.
Quindi, alla fine dei conti, il problema di Darker Than Black è di essere medio per la maggior parte del tempo, di innalzarsi saltuariamente per qualche picco, e poi tornare nella carenza di novità. Comunque la visione non è del tutto sconsigliata, la serie potrebbe anche coinvolgermi più di quanto non abbia fatto con me, e spingervi a vedere anche la seconda serie (che comunque vedrò anch' io), fortunatamente di soli 12 episodi.
Un occasione un pò sprecata per Darker Than Black. Siamo sullo stesso genere di Cowboy Bebop e Samurai Champloo, ossia episodi autoconclusivi collegati da un cast centrale e un filone che si sviluppa in certe puntate, specie nel finale (con la peculiarità di essere formata quasi esclusivamente da episodi divisi in due puntate).
In un cartone del genere il cast è tutto, e sotto questo punto di vista Darker Than Black ha alti e bassi. I quattro protagonisti si presentano molto interessanti, forti dell' aura di mistero assoluto che li circonda, cosa che spinge lo spettatore a volerne sapere di più su di loro, cosa che sotto un certo punto di vista accade, ma con risultati un pò dubbi (onestamente, avrei preferito non conoscerlo il passato di Huang), al punto che si finisce col preferire quelli il cui passato e appena accennato (vedi Mao). Hei è un discorso a parte. Su di lui verte tutta la trama, quindi ci tornerò dopo.
I personaggi secondari, come da tradizione, non reggono il confronto con quelli principali la maggior parte delle volte. E non sarebbe un grosso problema se oltre metà del tempo totale della serie non si concentrasse esclusivamente su questi, traducendosi in alcune puntate che non saprei definire altrimenti se non inutili, sia nella maturazione dei protagonisti che nell' avanzamento della trama. Per fare riferimento a sua maestà Cowboy Bebop, se lì capitava che i personaggi secondari fossero scarsi ma comunque compensati pienamente dal carisma di quelli principali, qui questi o non hanno il sufficiente carisma, o anche solo lo spazio per farlo.
A questo aggiungiamo la cripticità della trama. Era da tempo che non beccavo un anime in cui non capivo una mazza. Nel senso, capisco perfettamente gli eventi, ma non le loro cause, e mi riferisco al passato di Hei, al Gate, e tutto quello che è collegato. Ciò è dovuto probabilmente al fatto che per oltre venti episodi non viene detto quasi niente, e tutte le (incomplete) spiegazioni sono convogliate nelle ultime puntate, con conseguente dose di spiegazioni assurde da digerire nel giro di cinque minuti. E alla fine, se anche capiste tutto, vi rendereste conto che molte cose non vengono giustificate, e alla fine rimangono tanti dubbi.
Ma non crediate che DTB sia veramente più scuro del nero, perché nonostante ciò di carne al fuoco ce nè, per quanto bruciata. Come detto prima, i quattro personaggi principali, pur se ben poco originali, hanno molto carisma. E gli episodi presi in sé, salvo casi eccezionali (e comprimari particolarmente superflui), non sono niente male, anzi, alla fine ci si potrebbe anche ritrovare soddisfatti dalla visione.
La grafica ha anch' essa alti e bassi. A un buon comparto di animazioni si affianca un character design per lo più medio, nel senso che a molti potrebbe sapere di già visto, anche se si presenta piuttosto efficace.
La colonna sonora, pur non avendo nessun brano memorabile, è valida, e ha anche una certa personalità.
Quindi, alla fine dei conti, il problema di Darker Than Black è di essere medio per la maggior parte del tempo, di innalzarsi saltuariamente per qualche picco, e poi tornare nella carenza di novità. Comunque la visione non è del tutto sconsigliata, la serie potrebbe anche coinvolgermi più di quanto non abbia fatto con me, e spingervi a vedere anche la seconda serie (che comunque vedrò anch' io), fortunatamente di soli 12 episodi.
Un anime quasi perfetto e soprattutto molto ponderato che non ha alcuna pretesa di sbalordirvi con i suoi combattimenti (anche se lo farà lo stesso), ma che vi farà riflettere sulle sensazioni e sui sentimenti dei protagonisti, primo tra tutti il nostro Hei, appassionato del cielo stellato, ormai perduto e sostituito da un finto ed effimero manto celeste, cacciatore di contraenti per imposizione. Alla ricerca dei suoi ricordi, dei suoi affetti, della sua libertà in uno scenario che potrebbe definirsi il risultato di un'apocalisse. L'Hells Gate.
La trama di questo anime si dipana 10 anni dopo l'apparizione di una zona dove le leggi della fisica crollano, detta Gate; l'apparizione di questa locazione coincide anche con un cambio del "cielo": la luna e le stelle sono scomparse ed è apparso un cielo fittizio le cui stelle rappresentano i Contractor, esseri non più uomini definiti macchine assassine, temutissimi dalla polizia, che attraverso un "patto" ottengono poteri fuori dal comune diversi a seconda dell'animo del soggetto che contrae il patto. Quando una stella cade significa che un contractor è morto ed in questo modo i servizi speciali riescono a tenere sotto controllo questi pericolosissimi soggetti.
Hei, il protagonista della vicenda è un contractor fuori dal comune e che nasconde un cupo passato che non intende lasciarlo in pace; sarà il riaffiorare del passato che porterà Hei a decidere le sorti della guerra tra umani e contractor, che forse non sono solo macchine di morte.
La storia è intrigante, le musiche e i disegni molto buoni, la caratterizzazione dei personaggi principali è notevole; forse i coprotagonisti andrebbero visti un po' meglio ma non sono male nemmeno loro. La pecca che mi impedisce di dare un 8 a questo anime sta nell'intrico della storia che non viene sufficientemente sgarbugliato entro l'ultimo episodio, e non mi riferisco al fatto che segua una seconda serie, ma parlo proprio di punti lasciati in ombra che dubito fortemente potranno essere eviscerati nella serie che verrà, dove la situazione è ovviamente cambiata.
E' comunque un anime davvero affascinante, la cui trama merita sicuramente.
Hei, il protagonista della vicenda è un contractor fuori dal comune e che nasconde un cupo passato che non intende lasciarlo in pace; sarà il riaffiorare del passato che porterà Hei a decidere le sorti della guerra tra umani e contractor, che forse non sono solo macchine di morte.
La storia è intrigante, le musiche e i disegni molto buoni, la caratterizzazione dei personaggi principali è notevole; forse i coprotagonisti andrebbero visti un po' meglio ma non sono male nemmeno loro. La pecca che mi impedisce di dare un 8 a questo anime sta nell'intrico della storia che non viene sufficientemente sgarbugliato entro l'ultimo episodio, e non mi riferisco al fatto che segua una seconda serie, ma parlo proprio di punti lasciati in ombra che dubito fortemente potranno essere eviscerati nella serie che verrà, dove la situazione è ovviamente cambiata.
E' comunque un anime davvero affascinante, la cui trama merita sicuramente.
Questa serie del 2007 è secondo me un buon prodotto, devo dire che ha diverse chiavi di lettura per cui è facile che i commenti delle persone siano molto contrastanti. Il prodotto in questione è un mix di azione e fantascienza, la trama a mio avviso è ben realizzata, l'unico problema e che ci vuole davvero molto a farla entrare nel vivo, e per buona parte degli episodi può annoiare non poco al punto da far smettere la visione, ma la visione nella sua integrità può portare a piacevoli risvolti per i fan del genere. Non è facile tuttavia capire i significati del prodotto alla prima visione, infatti secondo me l'anime per essere recepito deve essere guardato e vissuto con molta attenzione, cosa non facile in alcuni frangenti in cui annoia per davvero. I personaggi sono ad un buon livello, soprattutto il protagonista, ma come per la trama si ha la sensazione che non siano ben riusciti, infatti sembra che ad ognuno di essi manca qualcosa per fare il salto di qualità, forse ciò è dato dal fatto che sono visti e rivisti in altre serie. Niente invece da eccepire per quanto riguarda la parte tecnica che secondo me è realizzata molto bene. I disegni sono curati nei particolari e i colori anche se sono sempre su tonalità scure a causa dell'argomento dell'anime, sono piacevoli e non stancano la vista. L'animazione scorre fluida durante l'intera durata del prodotto, soprattutto nei combattimenti che sono piacevoli da vedere (anche se sono davvero sempre troppo brevi rispetto a quello che vorremmo vedere) . Un plauso particolare va invece alla colonna sonora davvero bella soprattutto nei frangenti finali dell'opera, anche le sigle sono davvero molto belle. Questo anime è secondo me un prodotto incompleto che vuole dire molto ma non ci riesce a causa di alcune scelte della realizzazione, lo consiglio a tutti coloro che hanno tempo e pazienza per una trama un po pesante che però può dare grandi soddisfazioni. Io do sette a questo capolavoro mancato e spero in un proseguo meno ambiguo e con una trama più scorrevole e più facile da capire, visto questo capitolo i presupposti ci sono, sta ora ai realizzatori fare del loro meglio per offrirci un grande capolavoro e farci ricredere sull'intera serie.
Darker than Black è una serie tv realizzata dalla Bones nel 2007, in totale l’anime è composto da 25 episodi più un oav aggiuntivo, noto come episodio 26, che sviluppa una side story. A titolo di cronaca nei mesi precedenti è stata diffusa la notizia ufficiosa relativa alla realizzazione di una seconda serie, quindi per chi ha apprezzato la prima non resta che attendere e sperare.
L’anime è ambientato in una Tokyo di un presente alternativo al nostro, grosso modo non vi sono molte differenze con la nostra realtà se non che nel mezzo della città dieci anni prima degli eventi narrati è apparsa all’improvviso una distorsione spazio-temporale denominata “Hell’s Gate”. Contemporaneamente al gate fanno la loro comparsa sulla scena degli individui all’apparenza umani ma dotati di poteri fuori dal comune, il cui nome è contractor, tale termine non è casuale poiché i loro poteri rispondono alla logica della corrispettività contrattuale, ad ogni loro utilizzo corrisponde il pagamento di quella che viene definita ricompensa. Non sono però solo questi poteri a distinguere i contractor e renderli temuti, come si avrà modo di vedere, infatti , l’anime non manca di approfondire la psiche di questi misteriosi individui mossi all’apparenza solo dalla fredda logica. In tutto ciò il protagonista è Hei o Lee Shenshung che dir si voglia, un contractor noto anche come l’Oscuro mietitore, la trama prende avvio proprio con il suo ingresso in scena, in un primo momento gli episodi sono fini a se stessi, si introducono i personaggi e vengono affrontate le prime missioni, solo in seguito si inizia ad approfondire il tema portante dell’anime, legato ovviamente all’Hell’s Gate e ai contractor, fino a giungere all’epilogo. Hei è circondato da una marea di personaggi, accanto a quelli che possiamo definire “fissi”, come Yin, Huan e Mao, ce ne sono molti altri a partire da Misaki Kirihara, la cui presenza cresce con il proseguire della storia sino a diventare quasi una co-protagonista, per finire con quelli che fanno giusto una comparsata.
Concludendo un buon anime con un trama avvincente e personaggi curati, in particolare Hei, tecnicamente poi è un ottimo prodotto che presenta un’animazione di qualità, quindi se vi piace il genere “azione” vale la pena vederlo, ma in realtà il modo, per così dire “adulto”, con cui vengono affrontate le diverse situazioni credo sia tale da renderlo estremamente piacevole anche a chi non ama particolarmente questo genere.
L’anime è ambientato in una Tokyo di un presente alternativo al nostro, grosso modo non vi sono molte differenze con la nostra realtà se non che nel mezzo della città dieci anni prima degli eventi narrati è apparsa all’improvviso una distorsione spazio-temporale denominata “Hell’s Gate”. Contemporaneamente al gate fanno la loro comparsa sulla scena degli individui all’apparenza umani ma dotati di poteri fuori dal comune, il cui nome è contractor, tale termine non è casuale poiché i loro poteri rispondono alla logica della corrispettività contrattuale, ad ogni loro utilizzo corrisponde il pagamento di quella che viene definita ricompensa. Non sono però solo questi poteri a distinguere i contractor e renderli temuti, come si avrà modo di vedere, infatti , l’anime non manca di approfondire la psiche di questi misteriosi individui mossi all’apparenza solo dalla fredda logica. In tutto ciò il protagonista è Hei o Lee Shenshung che dir si voglia, un contractor noto anche come l’Oscuro mietitore, la trama prende avvio proprio con il suo ingresso in scena, in un primo momento gli episodi sono fini a se stessi, si introducono i personaggi e vengono affrontate le prime missioni, solo in seguito si inizia ad approfondire il tema portante dell’anime, legato ovviamente all’Hell’s Gate e ai contractor, fino a giungere all’epilogo. Hei è circondato da una marea di personaggi, accanto a quelli che possiamo definire “fissi”, come Yin, Huan e Mao, ce ne sono molti altri a partire da Misaki Kirihara, la cui presenza cresce con il proseguire della storia sino a diventare quasi una co-protagonista, per finire con quelli che fanno giusto una comparsata.
Concludendo un buon anime con un trama avvincente e personaggi curati, in particolare Hei, tecnicamente poi è un ottimo prodotto che presenta un’animazione di qualità, quindi se vi piace il genere “azione” vale la pena vederlo, ma in realtà il modo, per così dire “adulto”, con cui vengono affrontate le diverse situazioni credo sia tale da renderlo estremamente piacevole anche a chi non ama particolarmente questo genere.
Un anime ben fatto nel complesso, avvincente ed interessante. La trama è intrigante e riesce a tenere incollato lo spettatore allo schermo, facendolo letteralmente sbavare in attesa di chiarimenti, o spiegazioni... che purtroppo, però, non arrivano. Ho guardato quest'anime tutto d'un fiato in meno di una settimana, per poi ritrovarmi con uno di quei finali aperti e inconcludenti che detesto... peccato. Se vi piacciono le serie di azione e mistero, questo prodotto fa per voi, ma siate preparati ad un finale insoddisfacente. Voto 7 per via del finale, altrimenti sarebbe stato un bell'8.
Cominciamo dalla fine.
Che come al solito fa naufragare clamorosamente un prodotto altrimenti eccellente.
Ed è snervante trovarsi con un pugno di mosche in mano dopo 25 episodi; specialmente se il 26° viene sprecato con un'inutile episodio special. Avessero dedicato un po' più di spazio alla conclusione avremmo avuto un 9 pieno, ma ormai non riesco più a sopportare i finali che non spiegano tutto lasciando anzi dei buchi proprio nei punti cardine della trama mentre spiegano prolissamente fatti semi marginali.
C'è anche da dire che la struttura ad episodi appaiati, se da un canto permette di approfondire meglio le varie parti del racconto, dall'altro porta alla tentazione di diventare inutilmente lento...e questo nei primi episodi è stato quasi fatale; sono andato avanti solo per principio fino alla sesta puntata poi per fortuna la storia inizia ad ingranare.
I personaggi e la loro caratterizzazione.
Eh eh... anche qui sembra di avere un lavoro fatto a metà... cioè tralasciando l'assoluta mancanza di cura sui personaggi comprimari che alla fine può anche starci, sui protagonisti non è possibile spendere tutte quelle scene per poi lasciare dei buchi che necessitano di abbondante "succo di meningi" per essere dipanate fino ad un livello comprensibile.
Sulla trama in generale poi è decisamente sopra la media, anche se come originalità non siamo oltre il riciclaggio di cose già viste (STALKER su tutti) con l'aggiunta di un qualcosa per movimentare il tutto.
Il "Sindacato" poi è ridicolo e quasi caricaturale/stereotipo per quanto ricalca le varie teorie sul New World Order e ci si deve accontentare di un "master of puppet" poco carismatico e neppure tanto performante se non nell'agire con forte schizofrenia. E qui casca l'asino in effetti... di più non posso dire altrimenti sarebbe un mega spoiler. Basti sapere che agisce in maniera assurda e praticamente contro sé stesso ad un certo punto, ma lo si scoprirà solo verso la fine questo, ma porterà a domandarsi di certo "ma son deficienti? Perché hanno fatto tutto quelle cose???"
Od anche il comportamento dei contractor... se quello è agire razionalmente io diventerò Papa.
Graficamente nulla da dire se non molto buono e la forte dominanza dei colori verdi e grigi con qualche saltuario colore accesissimo, lo rende poco faticoso da guardare, scelta cromatica azzeccata. Stesso dicasi per le musiche, niente di che ma buon complemento.
IN SINTESI:
-Da vedere se vi piacciono i polizieschi fantascientifici.
-Il finale è la solita presa per il culo.
-Video e audio sopra la media.
-La trama è intrigante ma restano dei buchi.
-Personaggi principali ben caratterizzati, ma anche qui qualche buco.
-L'inizio è lento dategli fiducia.
Voto: 6.5
Che come al solito fa naufragare clamorosamente un prodotto altrimenti eccellente.
Ed è snervante trovarsi con un pugno di mosche in mano dopo 25 episodi; specialmente se il 26° viene sprecato con un'inutile episodio special. Avessero dedicato un po' più di spazio alla conclusione avremmo avuto un 9 pieno, ma ormai non riesco più a sopportare i finali che non spiegano tutto lasciando anzi dei buchi proprio nei punti cardine della trama mentre spiegano prolissamente fatti semi marginali.
C'è anche da dire che la struttura ad episodi appaiati, se da un canto permette di approfondire meglio le varie parti del racconto, dall'altro porta alla tentazione di diventare inutilmente lento...e questo nei primi episodi è stato quasi fatale; sono andato avanti solo per principio fino alla sesta puntata poi per fortuna la storia inizia ad ingranare.
I personaggi e la loro caratterizzazione.
Eh eh... anche qui sembra di avere un lavoro fatto a metà... cioè tralasciando l'assoluta mancanza di cura sui personaggi comprimari che alla fine può anche starci, sui protagonisti non è possibile spendere tutte quelle scene per poi lasciare dei buchi che necessitano di abbondante "succo di meningi" per essere dipanate fino ad un livello comprensibile.
Sulla trama in generale poi è decisamente sopra la media, anche se come originalità non siamo oltre il riciclaggio di cose già viste (STALKER su tutti) con l'aggiunta di un qualcosa per movimentare il tutto.
Il "Sindacato" poi è ridicolo e quasi caricaturale/stereotipo per quanto ricalca le varie teorie sul New World Order e ci si deve accontentare di un "master of puppet" poco carismatico e neppure tanto performante se non nell'agire con forte schizofrenia. E qui casca l'asino in effetti... di più non posso dire altrimenti sarebbe un mega spoiler. Basti sapere che agisce in maniera assurda e praticamente contro sé stesso ad un certo punto, ma lo si scoprirà solo verso la fine questo, ma porterà a domandarsi di certo "ma son deficienti? Perché hanno fatto tutto quelle cose???"
Od anche il comportamento dei contractor... se quello è agire razionalmente io diventerò Papa.
Graficamente nulla da dire se non molto buono e la forte dominanza dei colori verdi e grigi con qualche saltuario colore accesissimo, lo rende poco faticoso da guardare, scelta cromatica azzeccata. Stesso dicasi per le musiche, niente di che ma buon complemento.
IN SINTESI:
-Da vedere se vi piacciono i polizieschi fantascientifici.
-Il finale è la solita presa per il culo.
-Video e audio sopra la media.
-La trama è intrigante ma restano dei buchi.
-Personaggi principali ben caratterizzati, ma anche qui qualche buco.
-L'inizio è lento dategli fiducia.
Voto: 6.5
Voto: 8 molto, molto abbondante.
Anime con mente lucida, tanto cuore, e soprattutto emozioni intense e allo stesso modo delicate. Della trama non svelo niente - guardatevelo e basta! Poi rifletteteci su ed emozionatevi. Difatti gli episodi raggruppati in coppie autoconclusive si possono accostare allo stile narrativo di Cowboy bebop: non meri filler autoconclusivi ma spezzoni di vita vissuta da personaggi con un anima, profonda e piena di incertezze e conflitti, che si evolvono e affrontano se stessi, il proprio passato e il proprio destino - qualunque esso sia - con struggente umanità. Un'interiorità intensa e una realizzazione tecnica ineccepibile, con disegni sempre curati (ricordano molto Baccano!), animazioni fluide in ogni circostanza e colori che danno quel tocco di acido e di mistero proprio della vicenda. Non tutto viene spiegato esplicitamente (e questo è un bene) e bisogna cogliere molto fra le righe che separano l'Hell's Gate dalla realtà; ciò che è stato, ciò che sarà, ciò che adesso vivi, quello che combatti e per cui combatti, quello che è messo in gioco nella battaglia per la sopravvivenza in questo mondo dove non c'è più niente di certo e dove ci si ritrova nostro malgrado, senza sicurezze e spiegazioni; dove puoi solo vivere ciò che accade poco a poco, giorno per giorno, cercando di rimanere il più possibile te stesso.
Anime con mente lucida, tanto cuore, e soprattutto emozioni intense e allo stesso modo delicate. Della trama non svelo niente - guardatevelo e basta! Poi rifletteteci su ed emozionatevi. Difatti gli episodi raggruppati in coppie autoconclusive si possono accostare allo stile narrativo di Cowboy bebop: non meri filler autoconclusivi ma spezzoni di vita vissuta da personaggi con un anima, profonda e piena di incertezze e conflitti, che si evolvono e affrontano se stessi, il proprio passato e il proprio destino - qualunque esso sia - con struggente umanità. Un'interiorità intensa e una realizzazione tecnica ineccepibile, con disegni sempre curati (ricordano molto Baccano!), animazioni fluide in ogni circostanza e colori che danno quel tocco di acido e di mistero proprio della vicenda. Non tutto viene spiegato esplicitamente (e questo è un bene) e bisogna cogliere molto fra le righe che separano l'Hell's Gate dalla realtà; ciò che è stato, ciò che sarà, ciò che adesso vivi, quello che combatti e per cui combatti, quello che è messo in gioco nella battaglia per la sopravvivenza in questo mondo dove non c'è più niente di certo e dove ci si ritrova nostro malgrado, senza sicurezze e spiegazioni; dove puoi solo vivere ciò che accade poco a poco, giorno per giorno, cercando di rimanere il più possibile te stesso.
Si tratta di un fantastico anime, ma non certo adatto per tutti i palati o per tutte le età. Non si basa infatti sulla spettacolarità dei combattimenti (che pure sono eccezionali), o sulle sequenze di azione in generale (anch'esse comunque encomiabili), ma sulle interazioni tra i personaggi e sui loro sentimenti. Il mistero, l'azione, il combattimento, sono elementi di un tutto che mira però a dare un quadro dell'animo umano, spesso incapace di definire il concetto di "umanità" con chiarezza. Si tratta dunque di un progetto ambizioso, molto malinconico, sostanzialmente, a mio avviso, riuscito. Un grado sotto la perfezione, perché alle volte per quanto profondi, i dialoghi sono troppo lunghi, o troppo strappa-lacrime, e finiscono per essere pesanti; ma per il resto, perfetto in tutto. Combattimenti rapidi, crudi ed in sostanza sempre attenti ad un certo "realismo", pur avendo per protagonisti super-eroi; regia encomiabile, intreccio molto complesso e pieno di colpi di scena. E tanto di rimando, in chiusura, a Philp K. Dick.. La serie è strutturata in una serie di "archi" narrativi di due puntate, che narrano vicende apparentemente separate ma che rivelano importanti dettagli sui protagonisti o sul misterioso mondo che li circonda.
La trama è imperniata sull'esistenza dei Contraenti, esseri simili agli umani dotati di poteri speciali, come il controllo della gravità. Privi di emozioni, i contraenti vengono utilizzati come assassini o spie da un vasto numero di organizzazioni mondiali, e devono coesistere con un limite particolare: ogni volta che fanno ricorso alle loro abilità, i Contraenti devono pagare pegno. Ed il pegno che pagano è diverso per ciascuno: dal rompersi una o più dita, allo scrivere poesie...
Non scrivo oltre: il resto è da vedere ^_^
La trama è imperniata sull'esistenza dei Contraenti, esseri simili agli umani dotati di poteri speciali, come il controllo della gravità. Privi di emozioni, i contraenti vengono utilizzati come assassini o spie da un vasto numero di organizzazioni mondiali, e devono coesistere con un limite particolare: ogni volta che fanno ricorso alle loro abilità, i Contraenti devono pagare pegno. Ed il pegno che pagano è diverso per ciascuno: dal rompersi una o più dita, allo scrivere poesie...
Non scrivo oltre: il resto è da vedere ^_^
Un territorio inesplorato conosciuto come Hell's Gate, fece apparizione all’improvviso, privando Tokyo dal suo cielo originale.
Come conseguenza di questo avvenimento, apparvero anche delle persone con delle abilità speciali: le dolls (marionette) e i contractor.Le marionette sono delle mediums carenti di emozioni, mentre i contractors posseggono dei poteri soprannaturali, e sembra che amino molto uccidere.
Il protagonista della storia si chiama Hei e insieme ad una doll, un gatto (contractor anche lui) e un vecchietto senza poteri, cercheranno oggetti e compieranno delle missioni (per un’agenzia) per scoprire i segreti che si nascondono dietro la Hell’s Gate,
ma non saranno li unici. Hei però oltre a lavorare per una agenzia cerca un’altra cosa.
La storia è molto originale e molto interessante, dal punto di vista tecnica molto bello. Per poter capire bisogna vederlo tutto visto che man mano che si va avanti con gli episodi vengono spiegate molte cose, vengono svelati molte incognite, e ci sono dei combattimenti molto belli; quindi vi invito a guardare questo fantastico anime.
Come conseguenza di questo avvenimento, apparvero anche delle persone con delle abilità speciali: le dolls (marionette) e i contractor.Le marionette sono delle mediums carenti di emozioni, mentre i contractors posseggono dei poteri soprannaturali, e sembra che amino molto uccidere.
Il protagonista della storia si chiama Hei e insieme ad una doll, un gatto (contractor anche lui) e un vecchietto senza poteri, cercheranno oggetti e compieranno delle missioni (per un’agenzia) per scoprire i segreti che si nascondono dietro la Hell’s Gate,
ma non saranno li unici. Hei però oltre a lavorare per una agenzia cerca un’altra cosa.
La storia è molto originale e molto interessante, dal punto di vista tecnica molto bello. Per poter capire bisogna vederlo tutto visto che man mano che si va avanti con gli episodi vengono spiegate molte cose, vengono svelati molte incognite, e ci sono dei combattimenti molto belli; quindi vi invito a guardare questo fantastico anime.
L'avventura si svolge a Tokyo, 10 anni dopo l'apparizione di un misterioso territorio, il Gate. In quel momento il mondo cambiò, con l'avvento dei contrattori e di un falso cielo.
Questi contrattori, non sono altro che uomini con particolari capacità sovrannaturali la cui presenza viene tenuta nascosta alla gente comune e che vengono ritenuti macchine assassine senza sentimenti.
Il protagonista dell'anime è Hei, un contrattore che viene assistito da un gatto, capace di ragionare e parlare come gli umani, Yin, una doll (un altra anomalia creata dal Gate) e da Huang un uomo anziano e misterioso. Tutto il gruppo è alle dipendenze del Sindacato della quale non si sa nulla.
Hei è conosciuto come l'oscuro mietitore ed è considerato tra i contrattori più forti.
L'anime ci lancia subito in questo mondo oscuro e misterioso in cui lo spettatore segue gli eventi di Hei con pochissime conoscenze. Questo ci riporta subito alla situazione della maggior parte delle persone e dei contrattori che si ritrovano in un mondo nuovo le cui caratteristiche principali sono oscure. Hei segue il fiume degli eventi, spietato, compie le proprie missioni senza mai realmente chiedersi quale sia lo scopo superiore: agisce da macchina.
L'anime è composto da vari atti che comprendono due puntate, nella quale si narra quasi sempre lo svolgere di una missione. Anche se inizialmente risultano come dei filler, pian piano prende forma la trama di fondo. I vari atti risultano alla fine sempre utili per il "porsi di una domanda" per lo "studio di un particolare personaggio". I pezzi del puzzle iniziano a disporsi fino ad un finale che, riprendendo lo schema classico delle varie puntate tutte collegate tra loro, riesce ad incollarti alla sedia.
E' un anime che durante la storia và oltre la semplice trama, inizia ad entrare in alcune tematiche difficili e approfondisce sempre più la psiche e i rapporti tra i personaggi, cosa che inizialmente era lasciata tutto al caso. Quello che ci viene spiegato nelle ultime puntate risulta essere solamente quello che sanno alcuni personaggi e non la verità assoluta. Mentre i vari atti prenderanno il senso di un viaggio, di un cambiamento.
Tutto questo è per farvi capire, che durante l'anime sarete veramente uno spettatore interno alla storia, non vi sarà raccontano niente che non sarà appreso anche dagli stessi personaggi protagonisti, non vi saranno mai svelati misteri che gli stessi protagonisti non possono conosce e seguirete le loro avventure, proprio per i loro stessi motivi.
Questi contrattori, non sono altro che uomini con particolari capacità sovrannaturali la cui presenza viene tenuta nascosta alla gente comune e che vengono ritenuti macchine assassine senza sentimenti.
Il protagonista dell'anime è Hei, un contrattore che viene assistito da un gatto, capace di ragionare e parlare come gli umani, Yin, una doll (un altra anomalia creata dal Gate) e da Huang un uomo anziano e misterioso. Tutto il gruppo è alle dipendenze del Sindacato della quale non si sa nulla.
Hei è conosciuto come l'oscuro mietitore ed è considerato tra i contrattori più forti.
L'anime ci lancia subito in questo mondo oscuro e misterioso in cui lo spettatore segue gli eventi di Hei con pochissime conoscenze. Questo ci riporta subito alla situazione della maggior parte delle persone e dei contrattori che si ritrovano in un mondo nuovo le cui caratteristiche principali sono oscure. Hei segue il fiume degli eventi, spietato, compie le proprie missioni senza mai realmente chiedersi quale sia lo scopo superiore: agisce da macchina.
L'anime è composto da vari atti che comprendono due puntate, nella quale si narra quasi sempre lo svolgere di una missione. Anche se inizialmente risultano come dei filler, pian piano prende forma la trama di fondo. I vari atti risultano alla fine sempre utili per il "porsi di una domanda" per lo "studio di un particolare personaggio". I pezzi del puzzle iniziano a disporsi fino ad un finale che, riprendendo lo schema classico delle varie puntate tutte collegate tra loro, riesce ad incollarti alla sedia.
E' un anime che durante la storia và oltre la semplice trama, inizia ad entrare in alcune tematiche difficili e approfondisce sempre più la psiche e i rapporti tra i personaggi, cosa che inizialmente era lasciata tutto al caso. Quello che ci viene spiegato nelle ultime puntate risulta essere solamente quello che sanno alcuni personaggi e non la verità assoluta. Mentre i vari atti prenderanno il senso di un viaggio, di un cambiamento.
Tutto questo è per farvi capire, che durante l'anime sarete veramente uno spettatore interno alla storia, non vi sarà raccontano niente che non sarà appreso anche dagli stessi personaggi protagonisti, non vi saranno mai svelati misteri che gli stessi protagonisti non possono conosce e seguirete le loro avventure, proprio per i loro stessi motivi.
Darker than Black è una serie che rientra nel purtroppo inflazionato genere “avevo buone potenzialità, ma ho preferito gettarle ai maiali”.
Da un punto di vista tecnico non ho alcuna critica da muovere: belli i disegni e le colorazioni, soprattutto quelle notturne, animazioni più che soddisfacenti, colonna sonora ottima, a partire dalla opening "Howling". I problemi sono tutti nei contenuti, o meglio, nella loro gestione.
La trama di base, se vogliamo dirla tutta, non è poi così originale. In seguito all’apparizione di una misteriosa struttura a Tokyo, denominata Hell’s Gate, fanno la loro comparsa anche i Contractor, persone guidate dalla sola razionalità e dotate dei più svariati poteri: dalla manipolazione degli elementi all’alterazione dello spazio/tempo, fino alla capacità di uccidere in modi più o meno pittoreschi. Assoldati per le loro abilità come spie o assassini sia dai servizi segreti che da organizzazioni criminali, i Contractor, tra cui il protagonista Hei e il suo gruppo, si daranno battaglia per il possesso di informazioni e reperti provenienti dall’interno del Gate.
Come vedete nulla di nuovo (superpoteri + organizzazioni che vogliono impossessarsene/distruggerli/proteggerli), tuttavia si ci troviamo di fronte a uno di quegli spunti sempre validi che, se ben riutilizzati, portano senza troppi sforzi a qualcosa di buono.
Il primo impatto è positivo: bella ambientazione metropolitana, personaggi intriganti, piccoli e grandi misteri che catturano l’interesse dello spettatore, ma ciò che più colpisce è come viene sviluppata la trama. La serie è composta da minisaghe autoconclusive incentrate sempre su personaggi diversi (Contractor o persone legate ad essi in qualche modo) che per un motivo o per l'altro si troveranno ad avere a che fare coi protagonisti, e ognuna di queste storie, pur risolvendosi definitivamente nel giro di due episodi, riesce a far emergere preziose informazioni per la risoluzione della trama principale.
Dunque le potenzialità c’erano eccome, ma purtroppo DtB si è rivelato una delusione, la classica bomba inesplosa. Se i primi 5-6 episodi fanno ben sperare, già dai successivi inizia a farsi sentire prepotentemente la noia; rimani in perenne attesa di una svolta importante, di qualcosa che riesca a coinvolgerti, ma non arriva nulla di simile, e alla fine non ti resta che ridimensionare le tue aspettative, metterti il cuore in pace e proseguire la visione per inerzia (vi basti pensare che gli ultimi 10-12 episodi sono rimasti a far la muffa sul mio hard disk per quasi un anno!).
La trama si rivela ben più esile del previsto, così la stiracchiano e ci girano attorno per farla sembrare più di quello che è, saltano fuori sottotrame e personaggi assolutamente inutili (il detective privato e l’irritante assistente erano proprio necessari?) per cui si spreca fin troppo tempo, mentre altri spunti che potevano dare molto non vengono sfruttati a dovere. Un esempio eccellente è il personaggio di November 11 che, dopo esser stato presentato come se avesse dovuto ricoprire un ruolo di chissà quale importanza, alla fine si è rivelato poco più di una comparsa. Stesso destino viene riservato ad Amber, incredibilmente mal gestita nonostante fosse un personaggio chiave, ed è meglio non parlare di Pai... Come se non bastasse il finale è scialbo, affrettato, incapace di suscitare emozioni e, soprattutto, si guarda bene dallo spiegare molte cose. Ah, se pensate di trovare qualche risposta in più nel famoso episodio 26, cioè l’OAV, vi sbagliate di grosso: una puntata indubbiamente carina (l’unica che riesca strappare un sorriso a dire il vero), ma che alla trama principale non aggiunge nulla.
Che dire dopo questo papiro se non: occasione sprecata!
Non metto un’insufficienza perché penso che la spazzatura sia ben altra, però, date le premesse, non mi aspettavo certo di visionare l'ennesima serie senza infamia e senza lode.
Da un punto di vista tecnico non ho alcuna critica da muovere: belli i disegni e le colorazioni, soprattutto quelle notturne, animazioni più che soddisfacenti, colonna sonora ottima, a partire dalla opening "Howling". I problemi sono tutti nei contenuti, o meglio, nella loro gestione.
La trama di base, se vogliamo dirla tutta, non è poi così originale. In seguito all’apparizione di una misteriosa struttura a Tokyo, denominata Hell’s Gate, fanno la loro comparsa anche i Contractor, persone guidate dalla sola razionalità e dotate dei più svariati poteri: dalla manipolazione degli elementi all’alterazione dello spazio/tempo, fino alla capacità di uccidere in modi più o meno pittoreschi. Assoldati per le loro abilità come spie o assassini sia dai servizi segreti che da organizzazioni criminali, i Contractor, tra cui il protagonista Hei e il suo gruppo, si daranno battaglia per il possesso di informazioni e reperti provenienti dall’interno del Gate.
Come vedete nulla di nuovo (superpoteri + organizzazioni che vogliono impossessarsene/distruggerli/proteggerli), tuttavia si ci troviamo di fronte a uno di quegli spunti sempre validi che, se ben riutilizzati, portano senza troppi sforzi a qualcosa di buono.
Il primo impatto è positivo: bella ambientazione metropolitana, personaggi intriganti, piccoli e grandi misteri che catturano l’interesse dello spettatore, ma ciò che più colpisce è come viene sviluppata la trama. La serie è composta da minisaghe autoconclusive incentrate sempre su personaggi diversi (Contractor o persone legate ad essi in qualche modo) che per un motivo o per l'altro si troveranno ad avere a che fare coi protagonisti, e ognuna di queste storie, pur risolvendosi definitivamente nel giro di due episodi, riesce a far emergere preziose informazioni per la risoluzione della trama principale.
Dunque le potenzialità c’erano eccome, ma purtroppo DtB si è rivelato una delusione, la classica bomba inesplosa. Se i primi 5-6 episodi fanno ben sperare, già dai successivi inizia a farsi sentire prepotentemente la noia; rimani in perenne attesa di una svolta importante, di qualcosa che riesca a coinvolgerti, ma non arriva nulla di simile, e alla fine non ti resta che ridimensionare le tue aspettative, metterti il cuore in pace e proseguire la visione per inerzia (vi basti pensare che gli ultimi 10-12 episodi sono rimasti a far la muffa sul mio hard disk per quasi un anno!).
La trama si rivela ben più esile del previsto, così la stiracchiano e ci girano attorno per farla sembrare più di quello che è, saltano fuori sottotrame e personaggi assolutamente inutili (il detective privato e l’irritante assistente erano proprio necessari?) per cui si spreca fin troppo tempo, mentre altri spunti che potevano dare molto non vengono sfruttati a dovere. Un esempio eccellente è il personaggio di November 11 che, dopo esser stato presentato come se avesse dovuto ricoprire un ruolo di chissà quale importanza, alla fine si è rivelato poco più di una comparsa. Stesso destino viene riservato ad Amber, incredibilmente mal gestita nonostante fosse un personaggio chiave, ed è meglio non parlare di Pai... Come se non bastasse il finale è scialbo, affrettato, incapace di suscitare emozioni e, soprattutto, si guarda bene dallo spiegare molte cose. Ah, se pensate di trovare qualche risposta in più nel famoso episodio 26, cioè l’OAV, vi sbagliate di grosso: una puntata indubbiamente carina (l’unica che riesca strappare un sorriso a dire il vero), ma che alla trama principale non aggiunge nulla.
Che dire dopo questo papiro se non: occasione sprecata!
Non metto un’insufficienza perché penso che la spazzatura sia ben altra, però, date le premesse, non mi aspettavo certo di visionare l'ennesima serie senza infamia e senza lode.
La trama di quest'anime si sviluppa praticamente in 5-6 episodi, lasciando tutti gli altri all'approfondimento dei personaggi. Nonostante questo, la trama risulta piuttosto originale e ben più complessa di quanto si possa immaginare... Il problema è che l'ho trovata decisamente inverosimile, facendomi così apprezzare maggiormente gli episodi diciamo "marginali".
Ad ogni modo considero la realizzazione impeccabile e tutti gli episodi ben congeniati.
Tra le altre, una pecurialità di questa serie è che ogni 2 episodi si conclude un ciclo narrativo ovvero un episodiocapitolo dura 40 min. invece che i soliti 20: scelta questa che senz'altro agevola un miglior sviluppo delle vicende narrate.
In conclusione direi che è un anime che merita quanto meno la visione di un paio di episodi visto anche l'ottima fattura complessiva di questo prodotto (vedi ad esempio la colonna sonora se non erro curata dalla mitica Yoko Kanno).
Ad ogni modo considero la realizzazione impeccabile e tutti gli episodi ben congeniati.
Tra le altre, una pecurialità di questa serie è che ogni 2 episodi si conclude un ciclo narrativo ovvero un episodiocapitolo dura 40 min. invece che i soliti 20: scelta questa che senz'altro agevola un miglior sviluppo delle vicende narrate.
In conclusione direi che è un anime che merita quanto meno la visione di un paio di episodi visto anche l'ottima fattura complessiva di questo prodotto (vedi ad esempio la colonna sonora se non erro curata dalla mitica Yoko Kanno).
Un anime davvero magnifico e ben strutturato, ma non adatto a chi si ferma solo nella superficialità dei combattimenti... finale aperto per alcuni personaggi un SEINEN davvero spettacolare. I combattimenti, sono bellissimi nella loro "semplicità", molto diversi dai combattimenti di shonen che, a differenza di questo anime, non contengono una vera trama se non il semplice "buono batte cattivo" se vi è piaciuto Evangelion non potete non restare stupiti da Darker Than Black^^
Bè non è male dai. Forse un 7,5 ci poteva stare.
L'anime si divide in tante mini storie da 2 puntate che comunque fanno riferimento a una storia principale. Le singole puntate devo dire che sono la cosa migliore, ma l'assenza praticamente di una trama lascia perplessi. Hei è un bel personaggio anche abbastanza innovativo come eroe, la realizzazione tecnica è notevole e soprattutto l'idea iniziale era davvero ottima, apriva molti interrogativi, misteriosa e cupa. Questi sono i presupposti iniziali che però poi vengono in gran parte disillusi, davvero un peccato perchè si poteva fare davvero bene con una trama più corposa solida e chiara. Comunque rimane divertente e mai stupido o infantile. Occasione mancata. Si può tranquillamente guardare!
L'anime si divide in tante mini storie da 2 puntate che comunque fanno riferimento a una storia principale. Le singole puntate devo dire che sono la cosa migliore, ma l'assenza praticamente di una trama lascia perplessi. Hei è un bel personaggio anche abbastanza innovativo come eroe, la realizzazione tecnica è notevole e soprattutto l'idea iniziale era davvero ottima, apriva molti interrogativi, misteriosa e cupa. Questi sono i presupposti iniziali che però poi vengono in gran parte disillusi, davvero un peccato perchè si poteva fare davvero bene con una trama più corposa solida e chiara. Comunque rimane divertente e mai stupido o infantile. Occasione mancata. Si può tranquillamente guardare!
Appena finito di vedere, lo so sono sempre in ritardo, ma quando c'e' di mezzo un anime così appassionante bisogna vederlo tutto d'un fiato e soprattutto completo per poter poi dare un piccolo insignificante giudizio di un appassionato di Anime come me.
Che dire nonostante la critica ho visto un anime fatto bene quasi da 10 a mio giudizio: una storia forse all'inizio un po' complicata da assemblare, ma che poi viene fuori come un puzzle!
Personaggi ben descritti e scenari da favola. Ottimi i disegni con quel verde stlile Matrix che non disturba affato anzi rende l'ambientazione ancora piu' irreale. Forse c'e' una morale, la possibile convivenza tra diverse "specie", che dire: un abisso!
Comunque ancora complimenti allo studio Bones con un altro capolavoro.
Che dire nonostante la critica ho visto un anime fatto bene quasi da 10 a mio giudizio: una storia forse all'inizio un po' complicata da assemblare, ma che poi viene fuori come un puzzle!
Personaggi ben descritti e scenari da favola. Ottimi i disegni con quel verde stlile Matrix che non disturba affato anzi rende l'ambientazione ancora piu' irreale. Forse c'e' una morale, la possibile convivenza tra diverse "specie", che dire: un abisso!
Comunque ancora complimenti allo studio Bones con un altro capolavoro.
Un anime che va guardato con attenzione assoluta. Se siete in cerca di un anime pieno di bei combattimenti e mediamente non troppo complicato, allora Darker than Black NON fa proprio al caso vostro. Segreti su segreti che non vengono rivelati se non fra le righe, eventi straordinari, momenti di riflessione, queste sono le caratteristiche principali di quest'anime dal ritmo scandito da dialoghi.
A me e' piaciuto davvero molto e mi ha appasionato fino alla fine.
Nota dolente per i colori che tendono stranamente al verde O_o
A me e' piaciuto davvero molto e mi ha appasionato fino alla fine.
Nota dolente per i colori che tendono stranamente al verde O_o
Hell's Gate, persone e sentimenti contrastanti a volte?
A volte recensire in modo prolisso serve solo a confondere chi magari vuole capire se guardare o meno una serie o meglio perderci il tempo.. DTB non sarà Lain, GITS pero' è uno di quegli anime che ti lascia qualcosa dentro (ovvio a chi piace il genere) in termini di riflessione e lo fa senza troppi moralismi o sprecandosi in favole perbenistiche. Tutto questo per dire che merita di essere visto. Detto questo il voto personale poi, non ha piu' importanza.
A volte recensire in modo prolisso serve solo a confondere chi magari vuole capire se guardare o meno una serie o meglio perderci il tempo.. DTB non sarà Lain, GITS pero' è uno di quegli anime che ti lascia qualcosa dentro (ovvio a chi piace il genere) in termini di riflessione e lo fa senza troppi moralismi o sprecandosi in favole perbenistiche. Tutto questo per dire che merita di essere visto. Detto questo il voto personale poi, non ha piu' importanza.
Terribilmente dispersivo.
Darket than black ha molti spunti interessanti e, a mio parere, da allo spettatore numerosi motivi per continuare la visione degli episodi, la brutta notizia è che tutte le aspettative vengono tradite!
La sequenza di racconti, quasi fine a se stessi, che caratterizzano l'Anime lo rendono sterile dal punto di vista della trama principale. Troppe domande lasciate senza risposta, troppi punti oscuri, altro che darker than black!, capisco la non troppo velata critica/analisi della società moderna e la digressione sull'homo homini lupus che è la vera piaga di se stesso senza doverla cercare in altre entità, ma credo che gli autori si siano un pò persi per strada.
Ammetto comunque che l'idea è originale e che i disegni sono davvero ben curati, belle anche le sigle, finchè non cambiano, ma la storia principale, soprattutto alla fine, pretende di elevarsi troppo al di sopra delle basi costruite sugli eposidi precedenti, sfociando in una conclusione affrettata e di poca sostanza, quando forse vi erano i presupposti per qualcosa di più profondo e intrigante.
Peccato!
Voto: 6, non male, ma, secondo me, c'erano le potenzialità per fare meglio.
Darket than black ha molti spunti interessanti e, a mio parere, da allo spettatore numerosi motivi per continuare la visione degli episodi, la brutta notizia è che tutte le aspettative vengono tradite!
La sequenza di racconti, quasi fine a se stessi, che caratterizzano l'Anime lo rendono sterile dal punto di vista della trama principale. Troppe domande lasciate senza risposta, troppi punti oscuri, altro che darker than black!, capisco la non troppo velata critica/analisi della società moderna e la digressione sull'homo homini lupus che è la vera piaga di se stesso senza doverla cercare in altre entità, ma credo che gli autori si siano un pò persi per strada.
Ammetto comunque che l'idea è originale e che i disegni sono davvero ben curati, belle anche le sigle, finchè non cambiano, ma la storia principale, soprattutto alla fine, pretende di elevarsi troppo al di sopra delle basi costruite sugli eposidi precedenti, sfociando in una conclusione affrettata e di poca sostanza, quando forse vi erano i presupposti per qualcosa di più profondo e intrigante.
Peccato!
Voto: 6, non male, ma, secondo me, c'erano le potenzialità per fare meglio.
Sicuramente un anime non adatto a chi cerca scene d'azione e combattimenti che durano ore.
Darker than Black fa leva su alti punti per tenere incollato lo spettatore.
Fin ora la trama e scandita con serie di due puntate autoconclusive, ma tuttavia ogni puntata lascia qualche minima informazione sulla trama generale.
Il mistero sul Hell's Gate e i complicati intrecci tra le varie fazioni involgiano a scoprire cosa accadrà dopo e come si evolverà la situazione.
Per ora mi limito ad un 8 perchè non si può anora sapere dove si andrà a parare ma io sono fiducioso.
Una serie non adatta a tutti ma che saprà afferrare gli amanti del genere.
Darker than Black fa leva su alti punti per tenere incollato lo spettatore.
Fin ora la trama e scandita con serie di due puntate autoconclusive, ma tuttavia ogni puntata lascia qualche minima informazione sulla trama generale.
Il mistero sul Hell's Gate e i complicati intrecci tra le varie fazioni involgiano a scoprire cosa accadrà dopo e come si evolverà la situazione.
Per ora mi limito ad un 8 perchè non si può anora sapere dove si andrà a parare ma io sono fiducioso.
Una serie non adatta a tutti ma che saprà afferrare gli amanti del genere.
Noioso a non finire, secondo il mio modestissimo parere. Pochi combattimenti e dalla duratta esigua, certo non si vive soltanto di questo, ma se ci aggiungiamo lunghi ed interminabili dialoghi che nulla aggingono per il proseguimento della storia stessa cosa per gli episodi, tutti autoconclusivi i fino ad ora, nessuno che contenga un minimo di collegamento con le altre o quantomeno uno spunto per far sviluppare le icende dei protagonisti, solo i disegni si salvano per questo non ho dato un 3.
l'"Hell's Gate" è un altissimo muro che taglia la città sullo sfondo di questo anime. dietro ad esso nessuno sa cosa si nasconda e non sembrano esserci ricordi legati al panorama prima della sua costruzione.
Legati a questo primo mistero fanno la loro apparizione i "Contractor" (tra cui il protagonista), uomini definiti macchine assassine e tenuti sotto controllo dalla polizia, che attraverso un "patto" ottengono poteri fuori dal comune e i cui movimenti sono legati a quelli delle stelle nel cielo sopra la città. Chiunque li veda subisce la cancellazione della memoria attraverso una tecnologia che si dice derivi dal muro stesso.
Quali sono i segreti celati dietro al muro e perchè sembrano avere un valore così elevato? Chi o cosa sono i contractor e gli altri personaggi che li circondano e per quale motivo si contendono le informazioni top secret sull'Hell's Gate?
Un anime che almeno in queste prime due puntate da me viste fa del mistero un suo punto di forza, oltre a vantare una certa quantità di azione, il tutto condito da una buonissima realizzazione tecnica.
Limito il mio voto solo in relazione alle poche puntate che ho avuto il piacere di vedere, ma lo consiglio caldamente!
Legati a questo primo mistero fanno la loro apparizione i "Contractor" (tra cui il protagonista), uomini definiti macchine assassine e tenuti sotto controllo dalla polizia, che attraverso un "patto" ottengono poteri fuori dal comune e i cui movimenti sono legati a quelli delle stelle nel cielo sopra la città. Chiunque li veda subisce la cancellazione della memoria attraverso una tecnologia che si dice derivi dal muro stesso.
Quali sono i segreti celati dietro al muro e perchè sembrano avere un valore così elevato? Chi o cosa sono i contractor e gli altri personaggi che li circondano e per quale motivo si contendono le informazioni top secret sull'Hell's Gate?
Un anime che almeno in queste prime due puntate da me viste fa del mistero un suo punto di forza, oltre a vantare una certa quantità di azione, il tutto condito da una buonissima realizzazione tecnica.
Limito il mio voto solo in relazione alle poche puntate che ho avuto il piacere di vedere, ma lo consiglio caldamente!