OverDrive
"OverDrive" è una serie di genere sportivo composta da ventisei episodi.
La trama racconta la storia di Shinozaki Mikoto, studente delle superiori che entrerà a far parte del club di ciclismo della sua scuola. L'introduzione è molto generica e stra-abusata, anche per quanto riguarda i ruoli dei vari personaggi, quali un protagonista "sfigato" e bullizzato, i senpai del club e l'amico/rivale, che dovranno insieme dare nuova linfa al club di ciclismo della scuola.
Per quanto possa risultare trito e ritrito all'apparenza, in realtà la differenza positiva che permette di distaccarsi da quanto già visto in tante altre serie di questo genere è la caratterizzazione dei principali comprimari, che risulteranno tutti ben definiti e riusciranno a ben differenziarsi rispetto a tante altre controparti già viste in questi stessi ruoli.
Lo svolgimento della storia risulterà anch'esso abbastanza classico, proseguendo per varie tappe ben rodate in anime di questo genere, ma nonostante ciò "OverDrive" riuscirà a non essere quasi mai noioso, anzi diventerà sempre più coinvolgente, grazie a una forte carica emotiva data specialmente dal suo protagonista e da come molti avvenimenti verranno messi in scena: come suggerisce il titolo, che siano momenti tristi, comici o grintosi, ogni rappresentazione riuscirà a essere molto toccante, quasi a sovraccaricare, accelerare e a spingere a tutto gas particolari scene e momenti che riusciranno a rimanere indelebili, almeno per quanto riguarda i sentimenti che sono riusciti a provocare.
Rimanendo invece su un piano più tecnico, questa serie vive con due anime completamente in antitesi fra loro: un comparto sonoro stratosferico e un comparto grafico al limite del decente.
Partendo dal sonoro, le sigle le ho trovate molto azzeccate: energica e potente quella d'apertura, che permette di introdursi nel mood giusto della serie, carichi di aspettative e smaniosi d'iniziare la visione, contrapposta a una sigla di chiusura molto più pacata e gentile, che permette di defaticarsi dalle tante emozioni che l'episodio è riuscito a trasmettere, metabolizzando quanto visto e imprimendoselo nei ricordi dolcemente.
Le OST di sottofondo hanno fatto un ottimo lavoro, permettendo di caricare e sospingere perfettamente molti avvenimenti, caricandoli, o meglio sovraccaricandoli ulteriormente di sentimenti che verranno corroborati ulteriormente sospingendo lo spettatore a entrare nel vivo dell'azione, specialmente nella seconda metà della serie, in cui ci saranno i momenti più concitati.
Purtroppo, dall'altro lato della medaglia, c'è un comparto grafico veramente al limite dell'accettabile: scene abbozzate, altre stilizzate, spesso si riscontrerà un vero e proprio distacco rispetto al design dei personaggi, che farà dubitare lo spettatore sullo star guardando sempre la stessa serie.
Fermi immagini, scene ripetute per risparmiare minutaggio, spesso ci si ritroverà a guardare episodio dopo episodio la medesima scena d'intermezzo, in cui a volte a cambiare saranno solamente le battute dette di sottofondo dai vari personaggi. Purtroppo si denota un lavoro al risparmio, che in gran parte darà un sentore di melanconia, su come si poteva rendere in modo migliore talune scene.
Gran lavoro dei seiyuu, che ho trovato particolarmente ispirati e centrati nei loro personaggi, riuscendo a interpretare magistralmente ogni scena, dando una grossa mano a sorvolare sul comparto grafico molto ballerino.
Piccola curiosità, il protagonista è doppiato dal caro Kaji Yuuki, lo stesso seiyuu di Eren Yeager e di Todoroki Shouto, in questa serie nel suo primissimo ruolo da protagonista; già allora si sentiva la caratura del grandissimo professionista che è tuttora.
In conclusione, "OverDrive" è una serie che, dopo tanti anni, ciclicamente ricordo e riguardo con gioia, e che mi permette di ricordarmi sempre che anche una persona "comune", se si impegna, può arrivare ad ottenere dei risultati. Ovviamente questo non vuol dire che, impegnandosi più di chiunque altro, in un dato momento, si raggiungerà il traguardo prefissato, anzi, spesso non andrà così, ma nonostante ciò non dovremo darci per vinti, perché nulla sarà sprecato; tutte le mete che ci prefiggiamo, il percorso che seguiremo per perseguirle e le decisioni che faremo serviranno per definire chi siamo e magari essere persone migliori, nel nostro piccolo.
La trama racconta la storia di Shinozaki Mikoto, studente delle superiori che entrerà a far parte del club di ciclismo della sua scuola. L'introduzione è molto generica e stra-abusata, anche per quanto riguarda i ruoli dei vari personaggi, quali un protagonista "sfigato" e bullizzato, i senpai del club e l'amico/rivale, che dovranno insieme dare nuova linfa al club di ciclismo della scuola.
Per quanto possa risultare trito e ritrito all'apparenza, in realtà la differenza positiva che permette di distaccarsi da quanto già visto in tante altre serie di questo genere è la caratterizzazione dei principali comprimari, che risulteranno tutti ben definiti e riusciranno a ben differenziarsi rispetto a tante altre controparti già viste in questi stessi ruoli.
Lo svolgimento della storia risulterà anch'esso abbastanza classico, proseguendo per varie tappe ben rodate in anime di questo genere, ma nonostante ciò "OverDrive" riuscirà a non essere quasi mai noioso, anzi diventerà sempre più coinvolgente, grazie a una forte carica emotiva data specialmente dal suo protagonista e da come molti avvenimenti verranno messi in scena: come suggerisce il titolo, che siano momenti tristi, comici o grintosi, ogni rappresentazione riuscirà a essere molto toccante, quasi a sovraccaricare, accelerare e a spingere a tutto gas particolari scene e momenti che riusciranno a rimanere indelebili, almeno per quanto riguarda i sentimenti che sono riusciti a provocare.
Rimanendo invece su un piano più tecnico, questa serie vive con due anime completamente in antitesi fra loro: un comparto sonoro stratosferico e un comparto grafico al limite del decente.
Partendo dal sonoro, le sigle le ho trovate molto azzeccate: energica e potente quella d'apertura, che permette di introdursi nel mood giusto della serie, carichi di aspettative e smaniosi d'iniziare la visione, contrapposta a una sigla di chiusura molto più pacata e gentile, che permette di defaticarsi dalle tante emozioni che l'episodio è riuscito a trasmettere, metabolizzando quanto visto e imprimendoselo nei ricordi dolcemente.
Le OST di sottofondo hanno fatto un ottimo lavoro, permettendo di caricare e sospingere perfettamente molti avvenimenti, caricandoli, o meglio sovraccaricandoli ulteriormente di sentimenti che verranno corroborati ulteriormente sospingendo lo spettatore a entrare nel vivo dell'azione, specialmente nella seconda metà della serie, in cui ci saranno i momenti più concitati.
Purtroppo, dall'altro lato della medaglia, c'è un comparto grafico veramente al limite dell'accettabile: scene abbozzate, altre stilizzate, spesso si riscontrerà un vero e proprio distacco rispetto al design dei personaggi, che farà dubitare lo spettatore sullo star guardando sempre la stessa serie.
Fermi immagini, scene ripetute per risparmiare minutaggio, spesso ci si ritroverà a guardare episodio dopo episodio la medesima scena d'intermezzo, in cui a volte a cambiare saranno solamente le battute dette di sottofondo dai vari personaggi. Purtroppo si denota un lavoro al risparmio, che in gran parte darà un sentore di melanconia, su come si poteva rendere in modo migliore talune scene.
Gran lavoro dei seiyuu, che ho trovato particolarmente ispirati e centrati nei loro personaggi, riuscendo a interpretare magistralmente ogni scena, dando una grossa mano a sorvolare sul comparto grafico molto ballerino.
Piccola curiosità, il protagonista è doppiato dal caro Kaji Yuuki, lo stesso seiyuu di Eren Yeager e di Todoroki Shouto, in questa serie nel suo primissimo ruolo da protagonista; già allora si sentiva la caratura del grandissimo professionista che è tuttora.
In conclusione, "OverDrive" è una serie che, dopo tanti anni, ciclicamente ricordo e riguardo con gioia, e che mi permette di ricordarmi sempre che anche una persona "comune", se si impegna, può arrivare ad ottenere dei risultati. Ovviamente questo non vuol dire che, impegnandosi più di chiunque altro, in un dato momento, si raggiungerà il traguardo prefissato, anzi, spesso non andrà così, ma nonostante ciò non dovremo darci per vinti, perché nulla sarà sprecato; tutte le mete che ci prefiggiamo, il percorso che seguiremo per perseguirle e le decisioni che faremo serviranno per definire chi siamo e magari essere persone migliori, nel nostro piccolo.
Non essendo un fan di ciclismo quando ho cominciato a vedere quest'anime non avrei mai pensato che mi avrebbe coinvolto così tanto, sono rimasto piacevolmente sorpreso. La trama scorre molto bene e si svolge parallelamente tra la vita privata (soprattutto scolastica) del protagonista, ed il ciclismo. Per chi si aspetta la classica storia del protagonista nei panni ragazzino sfigato che diventa campione del mondo, beh forse rimarrà un po' deluso, la storia infatti non si svolge nell'intero arco della sua carriera, vedrete solo una - interminabile - gara, il resto è accennato. Personalmente ho apprezzato molto la scelta narrativa che permette uno sguardo più profondo su ogni singolo aspetto della trama.
I disegni sono buoni. La sensazione di coinvolgimento mi ha fatto rivivere momenti appassionanti del vero tour o del giro d'Italia e forse questo è il suo aspetto più accattivante. La cura per i dettagli tecnici e la scelta di un approccio realistico, lasciano poco spazio all'eccentricità che caratterizza certi anime sportivi nipponici (vedi il pallone piatto calciato da Tsubasa). L'unica pecca forse si può ricercare nei troppi - in particolare negli ultimi episodi - flashback, che ci ripropongono con insistenza scene già viste dell'anime. Ma non lasciatevi scoraggiare da questo dettaglio insignificante, l'anime secondo me merita senz'altro una visione.
I disegni sono buoni. La sensazione di coinvolgimento mi ha fatto rivivere momenti appassionanti del vero tour o del giro d'Italia e forse questo è il suo aspetto più accattivante. La cura per i dettagli tecnici e la scelta di un approccio realistico, lasciano poco spazio all'eccentricità che caratterizza certi anime sportivi nipponici (vedi il pallone piatto calciato da Tsubasa). L'unica pecca forse si può ricercare nei troppi - in particolare negli ultimi episodi - flashback, che ci ripropongono con insistenza scene già viste dell'anime. Ma non lasciatevi scoraggiare da questo dettaglio insignificante, l'anime secondo me merita senz'altro una visione.
<b>!!!SPOILER!!!</b>
Capita di serie che una volta viste non si possono dimenticare.
Serie che (come nel mio caso) anche se visionati pochi episodi creano "nel cuore" una sensazione di pace e gioia.
Questo per me è Overdrive.
Gli diedi una prima occhiata l'anno scorso, grazie a questo sito (in un pomeriggio di primavera mi capitò di vedere, nella rotazione random delle immagini, il fotogramma del "verde" koichi, qui in basso, e ne fui subito attirata).
Andai avanti con la visualizzazione. Una meraviglia! Vidi solo pochi episodi per intero, approssimativamente una decina, è solo in questi giorni che mi sono decisa di rivederlo per intero, ma questi pochi episodi mi bastarono per capire che questa storia, questi personaggi, questa atmosfera MI PIACEVANO.
Sono anche sincera nel dire che prima di OverDrive non avevo mai, nel modo più assoluto, seguito serie sportive. Solo dopo questo anime ho avuto il coraggio di prendere in mano serie come Hikaru no Go e (forse più di tutti) Eyeshield21, attualmente due dei miei manga preferiti.
Allora, la cosa più bella di questa serie è che non accade nessun miracolo. Il protagonista, SHinozaki, ha da poco imparato ad andare in bici. E' stato forse (anzi, sicuramente!) esagerato il fatto che riesca per primo a tagliare il traguardo della salita, durante il tragitto in montagna, ma nulla di strano che arrivi stra-ultimo e stremato al finale, senza podio né gloria (o almeno non come se la sarebbe aspettata).
Per il resto, per dirlo con una parola, EMOZIONANTE!
GUARDATELO!
Capita di serie che una volta viste non si possono dimenticare.
Serie che (come nel mio caso) anche se visionati pochi episodi creano "nel cuore" una sensazione di pace e gioia.
Questo per me è Overdrive.
Gli diedi una prima occhiata l'anno scorso, grazie a questo sito (in un pomeriggio di primavera mi capitò di vedere, nella rotazione random delle immagini, il fotogramma del "verde" koichi, qui in basso, e ne fui subito attirata).
Andai avanti con la visualizzazione. Una meraviglia! Vidi solo pochi episodi per intero, approssimativamente una decina, è solo in questi giorni che mi sono decisa di rivederlo per intero, ma questi pochi episodi mi bastarono per capire che questa storia, questi personaggi, questa atmosfera MI PIACEVANO.
Sono anche sincera nel dire che prima di OverDrive non avevo mai, nel modo più assoluto, seguito serie sportive. Solo dopo questo anime ho avuto il coraggio di prendere in mano serie come Hikaru no Go e (forse più di tutti) Eyeshield21, attualmente due dei miei manga preferiti.
Allora, la cosa più bella di questa serie è che non accade nessun miracolo. Il protagonista, SHinozaki, ha da poco imparato ad andare in bici. E' stato forse (anzi, sicuramente!) esagerato il fatto che riesca per primo a tagliare il traguardo della salita, durante il tragitto in montagna, ma nulla di strano che arrivi stra-ultimo e stremato al finale, senza podio né gloria (o almeno non come se la sarebbe aspettata).
Per il resto, per dirlo con una parola, EMOZIONANTE!
GUARDATELO!
Bell'anime, non c'è molto da aggiungere. Classico anime giapponese dove, con la forza di volontà e buoni sentimenti, il protagonista riesce a vincere ogni avversità!
La trama è semplice e lineare, però è un anime che dà la carica, che ti fa appassionare davvero al mondo delle biciclette. Infatti ho l'insana (o meglio sana) voglia di prendermi una bicicletta e andarmene in giro! E' davvero coinvolgente, e chiunque abbia praticato un po' di sport seriamente ci si può identificare. Quindi lo consiglio a chiunque sia appassionato di sport, ma anche a chi ha voglia di ammirare una passione genuina, anche se nata per conquistare una ragazza... infatti si sa che le cose più sensazionali l'uomo le ha fatte per l'amore di una donna. Beh, buona visione, e vi garantisco che non sarà tempo sprecato.
La trama è semplice e lineare, però è un anime che dà la carica, che ti fa appassionare davvero al mondo delle biciclette. Infatti ho l'insana (o meglio sana) voglia di prendermi una bicicletta e andarmene in giro! E' davvero coinvolgente, e chiunque abbia praticato un po' di sport seriamente ci si può identificare. Quindi lo consiglio a chiunque sia appassionato di sport, ma anche a chi ha voglia di ammirare una passione genuina, anche se nata per conquistare una ragazza... infatti si sa che le cose più sensazionali l'uomo le ha fatte per l'amore di una donna. Beh, buona visione, e vi garantisco che non sarà tempo sprecato.
Leggendo le altre recensioni mi sono sentito in dovere di scriverne una, io non conosco le persone che hanno lasciato un commento su questo anime, ma ragazzi se siete cresciuti e non vi piacciono più gli anime sportivi non potete prenderla con Over Drive (la maggior parte di noi [io classe '83] ha sbavato per Capitan Tsubasa e aveva un campo di gioco con un dosso a centrocampo, super tiri e altro...). Ottima animazione, disegni ben curati fanno da sfondo ad una classica evoluzione di un personaggio principale che da povero studente emarginato per colpa della sua timidezza si trasforma in un leader capace di cambiare le persone che gli stanno intorno in meglio, se ne accorge la super mega figona di turno che da trattarlo con freddezza passa ad altro... e se ne accorgono i suoi compagni...
Bell'anime spero di vedere anche il manga in Italia magari dopo Eyeshield 21 potrebbe fare le fortune di qualche casa editrice... e poi dopo aver letto recentemente Nui, Nedless e Classe di Ferro (scusate ho fatto i nomi) [dai anche uno dall'altra parte se no non sono equo: Monochrome Factor] ho speranza di leggere delle buone cose...
Bell'anime spero di vedere anche il manga in Italia magari dopo Eyeshield 21 potrebbe fare le fortune di qualche casa editrice... e poi dopo aver letto recentemente Nui, Nedless e Classe di Ferro (scusate ho fatto i nomi) [dai anche uno dall'altra parte se no non sono equo: Monochrome Factor] ho speranza di leggere delle buone cose...
Diciamo che ormai gli anime ci hanno abituato a poveri sfigati che "apparentemente", senza qualità, vivono una vita di margine, ignorati da tutti, presi di mira dai soliti bulli della scuola e naturalmente senza la minima speranza di avere una ragazza...
Ma a questo ci passerei sopra.... è evidente che non esiste la possibilità che un ragazzo di 16 anni che non sappia andare in bicicletta decida di colpo di diventare un campione di ciclismo!
L'anime risulta piacevole e comunque scorrevole alla visione, e naturalmente non potevo che appassionarmi ad un anime sullo sport che pratico da quando ero bambino, lo spirito combattivo, la voglia di migliorare, i sogni di gloria, la tenacia e lo spirito sacrificio che emergono dall'anime non sono inferiori alla realtà, anche se in maniera meno teatrale e illusoria, concludo con un voto pari a 7, in quanto non è sicuramente un anime al top, ma vale la pena spendere qualche serata per la sua visione.
Inoltre volevo ricordare a chi accusa molti anime di essere surreali, che la loro funzione è appunto quella, farci evadere per qualche ora dalla nostra "routine"... e magari farci sognare un pò.
Ma a questo ci passerei sopra.... è evidente che non esiste la possibilità che un ragazzo di 16 anni che non sappia andare in bicicletta decida di colpo di diventare un campione di ciclismo!
L'anime risulta piacevole e comunque scorrevole alla visione, e naturalmente non potevo che appassionarmi ad un anime sullo sport che pratico da quando ero bambino, lo spirito combattivo, la voglia di migliorare, i sogni di gloria, la tenacia e lo spirito sacrificio che emergono dall'anime non sono inferiori alla realtà, anche se in maniera meno teatrale e illusoria, concludo con un voto pari a 7, in quanto non è sicuramente un anime al top, ma vale la pena spendere qualche serata per la sua visione.
Inoltre volevo ricordare a chi accusa molti anime di essere surreali, che la loro funzione è appunto quella, farci evadere per qualche ora dalla nostra "routine"... e magari farci sognare un pò.
So di aver visto solo pochi episodi, ma voglio comunque segnalare questo anime. Gli anime di genere sportivo non mi hanno mai attirata più di tanto, e il ciclismo, a dirla tutta, non mi è mai piaciuto. Sono comunque rimasta molto colpita da questa serie, che a livello tecnico è assolutamente IMPECCABILE (le animazioni sono davvero uno spettacolo!) e ha un character design spettacolare. Basato su un manga di Tsuyoshi Yasuda (inediti in Italia sia l'autore che il manga). Voto 9 solo perchè l'idea non è originalissima. A voi!
L'immagine che drama e anime ci danno del Giappone è quella di un paese molto competitivo, sia per quanto riguarda scuola e università sia sul lavoro... e nello sport. Però nello sport, il Giappone, non è che abbia chissà quanti fuoriclasse di livello internazionale. Ed ecco che a sopperire a questa grave carenza di orgoglio nazionale arrivano anime come "OverDrive", che portano un bassotto con gli occhi a mandorla ai vertici mondiali di una qualche disciplina, in questo caso il ciclismo.
Una matricola delle superiori, disordinata e goffa, che subisce le angherie della solita cricca di bulli, viene a contatto con la "bella" della scuola, sua compagna di banco (e amore segreto sin dalla prima media), che gli propone di entrare nel club di bicicletta. Incredibile a dirsi, ma il nostro caro Shinozaki non sa neppure andarci in bicicletta, alla sua età! Potrà un tale sfigato raggiungere la vetta del ciclismo mondiale? Io direi di no, ma evidentemente mi sbaglio...
Il protagonista è sì uno sfigato, ma di quelli che si redimono, cioè uno che lotta, si dà da fare, che vuole cambiare a tutti i costi, e che quindi ti risulta simpatico da subito: per intenderci, non il deficiente totale che si vede spesso in certe storie. Risulta simpatico l'alternarsi del serio/faceto, molte scene strappano un sorriso, e lo stile deformato entra al momento giusto per accentuare la vena umoristica. Poi sullo sfondo si prefigura una storia d'amore con la super fighetta di turno che, per quanto si vergogni di ammetterlo, dopo 3 puntate è già affascinata dallo spirito guerriero che si cela dietro il tappo.
Mentre la prima parte della storia si incentra sulla vita dei protagonisti e delinea a grandi linee la loro psicologia, la seconda parte è interamente incentrata su una singola corsa, che poi sarà l'unica che ci verrà raccontata. Inizialmente quindi il ritmo è buono, ma ritengo che nel prosieguo la trama perda molto del suo fascino. La gara è un evento in stile "Captain Tsubasa", cioè, tra una pedalata e l'altra, ci saranno dozzine di flashback che serviranno a delineare meglio la personalità e le motivazioni dei personaggi. Personalmente detesto questo metodo narrativo, perché spezza troppo il filo logico degli eventi: sarebbe stato molto più gradevole scoprire i personaggi poco per volta, gara dopo gara, arrivando almeno fino a un certo punto della loro crescita agonistica. Invece no, dopo questa interminabile gara vi è un breve flash che lascia intendere che i nostri "eroi" sono arrivati sulla vetta.
In definitiva è un vero peccato, quest'anime prometteva di più, ma ha finito per tradire le mie aspettative.
Una matricola delle superiori, disordinata e goffa, che subisce le angherie della solita cricca di bulli, viene a contatto con la "bella" della scuola, sua compagna di banco (e amore segreto sin dalla prima media), che gli propone di entrare nel club di bicicletta. Incredibile a dirsi, ma il nostro caro Shinozaki non sa neppure andarci in bicicletta, alla sua età! Potrà un tale sfigato raggiungere la vetta del ciclismo mondiale? Io direi di no, ma evidentemente mi sbaglio...
Il protagonista è sì uno sfigato, ma di quelli che si redimono, cioè uno che lotta, si dà da fare, che vuole cambiare a tutti i costi, e che quindi ti risulta simpatico da subito: per intenderci, non il deficiente totale che si vede spesso in certe storie. Risulta simpatico l'alternarsi del serio/faceto, molte scene strappano un sorriso, e lo stile deformato entra al momento giusto per accentuare la vena umoristica. Poi sullo sfondo si prefigura una storia d'amore con la super fighetta di turno che, per quanto si vergogni di ammetterlo, dopo 3 puntate è già affascinata dallo spirito guerriero che si cela dietro il tappo.
Mentre la prima parte della storia si incentra sulla vita dei protagonisti e delinea a grandi linee la loro psicologia, la seconda parte è interamente incentrata su una singola corsa, che poi sarà l'unica che ci verrà raccontata. Inizialmente quindi il ritmo è buono, ma ritengo che nel prosieguo la trama perda molto del suo fascino. La gara è un evento in stile "Captain Tsubasa", cioè, tra una pedalata e l'altra, ci saranno dozzine di flashback che serviranno a delineare meglio la personalità e le motivazioni dei personaggi. Personalmente detesto questo metodo narrativo, perché spezza troppo il filo logico degli eventi: sarebbe stato molto più gradevole scoprire i personaggi poco per volta, gara dopo gara, arrivando almeno fino a un certo punto della loro crescita agonistica. Invece no, dopo questa interminabile gara vi è un breve flash che lascia intendere che i nostri "eroi" sono arrivati sulla vetta.
In definitiva è un vero peccato, quest'anime prometteva di più, ma ha finito per tradire le mie aspettative.
Il solito sfigato che per piacere a una tipa si iscrive a un club sportivo. Oggi è il turno del ciclismo e come al solito partite, gare, esibizioni giovanili trasmesse in televisione seguite dall'elicottero e da cui sembra quasi dipendere le sorti dell'umanità. Niente di nuovo sotto il sole, però per lo meno è disegnato decentemente e si segue abbastanza piacevolmente. Con tutte le nuove schifezze che ci sono in giro sta addirittura sopra la media.
Sarebbe un 5,5 a dire il vero. Concordo con l'analisi di Brutal in merito al messaggio di tenacia e combattività che emerge dalla trama e dall'evoluzione caratteriale del personaggio, ma dissento dagli apprezzamenti sulla caratterizzazione grafica e sulla fluidità dell'animazione. Trovo infatti che la serie sia decisamente al risparmio da un punto di vista tecnico... non vorrei fare sempre i soliti paragoni con altre serie capolovoro. L'alternanza delle situazioni comiche con quelle di competizione o introspettive rende certo l'anime molto divertente e scorrevole, ma trovo anche abbastanza claustrofobico l'eccessivo approfondimento di tutte le "millimetriche" menate e seghe mentali del protagonista. Un anime sullo sport, secondo me, dovebbe puntare ad offrire sensazioni di più ampio respiro e risultare maggiormente esaltante.
POSSIBILE POI CHE ESISTA QUALCUNO CHE A 16 ANNI NON SA SALIRE SU UNA BICI?
Ho visto solo pochi episodi, e non è perciò da escludere che il mio giudizio sia un po' severo. A me non piacciono poi i personaggi "spigolosi", ma questo è soggettivo.
POSSIBILE POI CHE ESISTA QUALCUNO CHE A 16 ANNI NON SA SALIRE SU UNA BICI?
Ho visto solo pochi episodi, e non è perciò da escludere che il mio giudizio sia un po' severo. A me non piacciono poi i personaggi "spigolosi", ma questo è soggettivo.
Ottimo in tutto. Io sono un gran fun di sport tra i miei top ten c'è senza dubbio Hajime no Hippo, ma questo signori ha le potenzialità per diventare il mio numero uno. Animazione assolutamente ai vertici, colori armoniosi e figure non troppo caricaturali. La storia si fa apprezzare anche se si sa che per gli sport anime il tema principale è sempre lo stesso. Quello che veramente è ottimo è la fluidità con cui la storia fila, passo sostenuto mai pesante.
Assolutamente da vedere
Assolutamente da vedere