Kiss Dum: Engage Planet
Il 2007 è stato un buon anno per l'animazione giapponese. Nonostante si trovi nel colpo di coda dell'ultimo periodo d'oro (che termina grossomodo a metà degli anni 2000), e nonostante siano già in corso quei mutamenti che trasformeranno l'animazione giapponese in ciò che è ora, tale anno rientra in una sorta di "periodo di transizione", dove convivono opere più legate agli stilemi del passato assieme a quelle che risentono del nuovo che avanza. Con ovviamente i vari approcci sincretici che si possono denotare in periodi del genere.
"Kiss Dum" come si colloca in questo panorama? Fondamentalmente è un buon shonen vecchio stile con elementi mecha e post-apocalittici, cose che potevano benissimo essere riscontrate con facilità in opere di anni addietro (diciamo che, con le dovutissime cautele, lo si potrebbe posizionare nell'ultimo colpo di coda del post-Evangelion, specialmente per i toni del finale). Ci sono alcuni aspetti che fanno storcere il naso, come per esempio alcuni punti dove è stato usato a sproposito un fanservice inutile che non si sposa con il tono dell'opera, ma nulla che ne infici troppo la resa.
La trama è funzionale, per quanto non ci siano elementi veramente innovativi: nel 2031 vengono identificate nuove forme di vita, apparentemente frutto di una evoluzione forzata, che vengono chiamate Hardian; e, in seguito a ciò, viene istituita un'organizzazione, l'N.I.D.F., al fine di studiare tali organismi e proteggere la popolazione dai possibili pericoli.
Il protagonista dell'opera è Aiba Shu, un pilota di Viper (caccia trasformabili) dell'N.I.D.F. impegnato a contenere gli assalti degli Hardian. Durante un attacco particolarmente cruento originato dalla scoperta di un artefatto connesso con la comparsa degli Hardian sulla Terra, il Libro dei Morti, una serie di eventi porta Aiba a entrare in contatto con l'artefatto e divenire il Necrodiver, l'unico essere in grado di sconfiggere i misteriosi assalitori e salvare il genere umano.
La prima parte dell'anime funziona piuttosto bene. Essa ricalca la fase apocalittica e immediatamente post-apocalittica, e mostra una crudezza convincente e compatibile con il dramma che sta scuotendo il mondo intero. Inoltre, fa conoscere grossomodo tutti i personaggi che saranno partecipi dell'opera. Dopo un inizio quantomeno interessante, purtroppo si assiste a un certo rallentamento concomitante con la fase centrale. Questa sezione è dominata dagli incontri di Aiba con alcuni suoi vecchi compagni, i quali hanno subito terribili vicissitudini subito dopo i fatti che hanno portato alla crisi Hardian. La sezione è grossomodo organizzata ad archi narrativi e, almeno all'inizio, tali archi sono alquanto compartimentati e in apparenza poco dipendenti fra di loro (dando una certa sensazione di discontinuità con gli avvenimenti pregressi). Fortunatamente, questo non sminuisce le qualità da battle shonen che hanno caratterizzato l'opera fino a questo momento, e queste parti si lasciano vedere senza particolari problemi. Di positivo c'è che il tempo viene utilizzato per approfondire i personaggi.
Successivamente, l'andamento dell'opera progredisce assestandosi su livelli più elevati, e gli ultimi archi iniziano a dipanare in modo deciso la vicenda, rivelando a mano a mano gli scopi degli antagonisti, la natura degli Hardian e il mistero legato all'artefatto. La sezione conclusiva prosegue su questo trend e arriva a girare ad alti livelli, con un ottimo climax progressivo e ben sostenuto. Il finale dai tratti metafisici e mitologici potrebbe non piacere a tutti (i riferimenti a diverse mitologie sono frequenti e distribuiti su tutto l'arco dell'anime), ma non è per nulla fuori luogo ed è permanentemente accettabile in questo genere di opere (senza contare che era perfettamente preventivabile per via dei riferimenti precedentemente citati, quindi non era affatto inaspettato). Apprezzabile anche la presenza di un epilogo nell'ultimo episodio, dove vengono mostrati gli esiti della battaglia finale e il destino di alcuni dei personaggi: è sicuramente meglio del sempre più frequente finale a chiudere negli ultimi minuti e stop.
Di certo non si può dire che la caratterizzazione dei personaggi di quest'anime sia superficiale: l'opera impiega una discreta parte del suo tempo per approfondire il carattere o gli antefatti dei vari personaggi e, sebbene questo in certi momenti rallenti decisamente il ritmo dell'opera, tale approccio è sicuramente preferibile a una caratterizzazione blanda. Ovviamente non è una caratterizzazione approfondita in senso assoluto, ma, nell'ottica di uno shonen con toni post-apocalittici, va più che bene.
Il protagonista, Aiba Shu, rispecchia grossomodo il classico elemento sanguigno e impulsivo che si ritrova per le mani il potere per combattere ciò che sconvolge la sua vita (e le vite di tutti).
Ciò che lo mette in moto è l'amore che prova per la sua donna, Yuno Rukina, ufficiale scientifico suo superiore nel l'N.I.D.F. Aiba è determinato a scoprire la sorte della donna, ed è questo il principale stimolo che lo spinge a combattere. Tutto ciò fa trasparire l'utilizzo di un serie di cliché molto collaudati, cionondimeno funzionali all'opera in questione.
Sue comprimarie per quasi tutto l'arco dell'opera saranno Noa (sorella minore di Yuno) e la sua amica Iera. Molto importanti sono anche gli ex commilitoni di Aiba, che sono anch'essi oggetto di diversi approfondimenti. Un po' meno convincenti sono le tre ragazze eteree legate al Necrodiver, che ricalcano il classico stereotipo "ragazza senza emozioni" e che forse erano evitabili (in ogni caso il cast è ben nutrito).
Gli antagonisti invece ricevono un degno approfondimento, al pari dei personaggi più importanti, e in genere li reputo adeguati al loro ruolo.
Per quanto riguarda la parte tecnica, il disegno e il character design sono in linea con diverse produzioni della stessa epoca (è un'anime della Satelight, quindi potrete ritrovare tratti comuni a quelli di opere dove ha lavorato Kawamori, che qui partecipa al mecha design). Menzione d'onore al design degli Hardian, che risulta davvero convincente e appropriato nel rappresentare la natura degli stessi. Nonostante l'opera non sia chiaramente una produzione di punta, animazioni e tratto sono generalmente accettabili per il target di riferimento, e raramente si evidenziano grossi limiti.
Molto belli alcuni fondali delle ultime battute dell'opera.
Altra ottima freccia a disposizione del comparto tecnico è sicuramente la parte audio, che accompagna efficacemente tutte le vicende e tutti i combattimenti in modo sostenuto. Anche le opening/ending sono molto gradevoli.
In conclusione, la visione di quest'opera è stata davvero piacevole. Non è il meglio del suo genere, ma offre un ottimo intrattenimento senza aver la pretesa di voler strafare. Ovviamente non è priva di sbavature, ma riesce a strappare un giudizio largamente positivo. A quest'opera assegno un convinto 8.
"Kiss Dum" come si colloca in questo panorama? Fondamentalmente è un buon shonen vecchio stile con elementi mecha e post-apocalittici, cose che potevano benissimo essere riscontrate con facilità in opere di anni addietro (diciamo che, con le dovutissime cautele, lo si potrebbe posizionare nell'ultimo colpo di coda del post-Evangelion, specialmente per i toni del finale). Ci sono alcuni aspetti che fanno storcere il naso, come per esempio alcuni punti dove è stato usato a sproposito un fanservice inutile che non si sposa con il tono dell'opera, ma nulla che ne infici troppo la resa.
La trama è funzionale, per quanto non ci siano elementi veramente innovativi: nel 2031 vengono identificate nuove forme di vita, apparentemente frutto di una evoluzione forzata, che vengono chiamate Hardian; e, in seguito a ciò, viene istituita un'organizzazione, l'N.I.D.F., al fine di studiare tali organismi e proteggere la popolazione dai possibili pericoli.
Il protagonista dell'opera è Aiba Shu, un pilota di Viper (caccia trasformabili) dell'N.I.D.F. impegnato a contenere gli assalti degli Hardian. Durante un attacco particolarmente cruento originato dalla scoperta di un artefatto connesso con la comparsa degli Hardian sulla Terra, il Libro dei Morti, una serie di eventi porta Aiba a entrare in contatto con l'artefatto e divenire il Necrodiver, l'unico essere in grado di sconfiggere i misteriosi assalitori e salvare il genere umano.
La prima parte dell'anime funziona piuttosto bene. Essa ricalca la fase apocalittica e immediatamente post-apocalittica, e mostra una crudezza convincente e compatibile con il dramma che sta scuotendo il mondo intero. Inoltre, fa conoscere grossomodo tutti i personaggi che saranno partecipi dell'opera. Dopo un inizio quantomeno interessante, purtroppo si assiste a un certo rallentamento concomitante con la fase centrale. Questa sezione è dominata dagli incontri di Aiba con alcuni suoi vecchi compagni, i quali hanno subito terribili vicissitudini subito dopo i fatti che hanno portato alla crisi Hardian. La sezione è grossomodo organizzata ad archi narrativi e, almeno all'inizio, tali archi sono alquanto compartimentati e in apparenza poco dipendenti fra di loro (dando una certa sensazione di discontinuità con gli avvenimenti pregressi). Fortunatamente, questo non sminuisce le qualità da battle shonen che hanno caratterizzato l'opera fino a questo momento, e queste parti si lasciano vedere senza particolari problemi. Di positivo c'è che il tempo viene utilizzato per approfondire i personaggi.
Successivamente, l'andamento dell'opera progredisce assestandosi su livelli più elevati, e gli ultimi archi iniziano a dipanare in modo deciso la vicenda, rivelando a mano a mano gli scopi degli antagonisti, la natura degli Hardian e il mistero legato all'artefatto. La sezione conclusiva prosegue su questo trend e arriva a girare ad alti livelli, con un ottimo climax progressivo e ben sostenuto. Il finale dai tratti metafisici e mitologici potrebbe non piacere a tutti (i riferimenti a diverse mitologie sono frequenti e distribuiti su tutto l'arco dell'anime), ma non è per nulla fuori luogo ed è permanentemente accettabile in questo genere di opere (senza contare che era perfettamente preventivabile per via dei riferimenti precedentemente citati, quindi non era affatto inaspettato). Apprezzabile anche la presenza di un epilogo nell'ultimo episodio, dove vengono mostrati gli esiti della battaglia finale e il destino di alcuni dei personaggi: è sicuramente meglio del sempre più frequente finale a chiudere negli ultimi minuti e stop.
Di certo non si può dire che la caratterizzazione dei personaggi di quest'anime sia superficiale: l'opera impiega una discreta parte del suo tempo per approfondire il carattere o gli antefatti dei vari personaggi e, sebbene questo in certi momenti rallenti decisamente il ritmo dell'opera, tale approccio è sicuramente preferibile a una caratterizzazione blanda. Ovviamente non è una caratterizzazione approfondita in senso assoluto, ma, nell'ottica di uno shonen con toni post-apocalittici, va più che bene.
Il protagonista, Aiba Shu, rispecchia grossomodo il classico elemento sanguigno e impulsivo che si ritrova per le mani il potere per combattere ciò che sconvolge la sua vita (e le vite di tutti).
Ciò che lo mette in moto è l'amore che prova per la sua donna, Yuno Rukina, ufficiale scientifico suo superiore nel l'N.I.D.F. Aiba è determinato a scoprire la sorte della donna, ed è questo il principale stimolo che lo spinge a combattere. Tutto ciò fa trasparire l'utilizzo di un serie di cliché molto collaudati, cionondimeno funzionali all'opera in questione.
Sue comprimarie per quasi tutto l'arco dell'opera saranno Noa (sorella minore di Yuno) e la sua amica Iera. Molto importanti sono anche gli ex commilitoni di Aiba, che sono anch'essi oggetto di diversi approfondimenti. Un po' meno convincenti sono le tre ragazze eteree legate al Necrodiver, che ricalcano il classico stereotipo "ragazza senza emozioni" e che forse erano evitabili (in ogni caso il cast è ben nutrito).
Gli antagonisti invece ricevono un degno approfondimento, al pari dei personaggi più importanti, e in genere li reputo adeguati al loro ruolo.
Per quanto riguarda la parte tecnica, il disegno e il character design sono in linea con diverse produzioni della stessa epoca (è un'anime della Satelight, quindi potrete ritrovare tratti comuni a quelli di opere dove ha lavorato Kawamori, che qui partecipa al mecha design). Menzione d'onore al design degli Hardian, che risulta davvero convincente e appropriato nel rappresentare la natura degli stessi. Nonostante l'opera non sia chiaramente una produzione di punta, animazioni e tratto sono generalmente accettabili per il target di riferimento, e raramente si evidenziano grossi limiti.
Molto belli alcuni fondali delle ultime battute dell'opera.
Altra ottima freccia a disposizione del comparto tecnico è sicuramente la parte audio, che accompagna efficacemente tutte le vicende e tutti i combattimenti in modo sostenuto. Anche le opening/ending sono molto gradevoli.
In conclusione, la visione di quest'opera è stata davvero piacevole. Non è il meglio del suo genere, ma offre un ottimo intrattenimento senza aver la pretesa di voler strafare. Ovviamente non è priva di sbavature, ma riesce a strappare un giudizio largamente positivo. A quest'opera assegno un convinto 8.
Dopo 10 episodi dico che secondo me quest'anime fa abbastanza schifo. La trama non è originale ed è pure confusa, i personaggi a mio avviso non valgono granché, la musica non la trovo buona. La grafica se la cava, ma si vede che gli autori avevano pochi soldi: stessi fondali usati mille volte e disegni scadenti almeno nella metà delle inquadrature. Dico, se non hai abbastanza soldi non farlo un anime, no? Dedicati ad altro. Ma dai. I fondali riusati nelle scene di combattimento, specchiati per dare almeno l'illusione, sono davvero tristissimi.
Insomma, per concludere: non vale la pena guardarlo, fidatevi.
Insomma, per concludere: non vale la pena guardarlo, fidatevi.
Certo, è ben disegnato, la Cg è quasi ben dosata, è una serie robotica (e questo dovrebbe già salvarla dall'abbandono imminente), ma la trama? Sono presenti gli stessi stereotipi (raccapriccianti) dell'idolatrato - e non me ne do ragione - Sousei no Aquarion. Robaccia all'acqua di rose per fare un po' di scena. E' vero, ho visto solo tre episodi, quindi potrei essere azzardata, ma un 10 proprio no. Possibile che la gente con i capelli rossi debba essere sempre caratteriale ed incontenibile? Mi pare un bel pacchettino con dentro biscotti di plastica. Sbleah
Titolo: KISS DUM - Engage Planet
Titolo Giapponese: キスダム -ENGAGE planet-
Sito Ufficiale: <a href="http://www.kissdum.com/index2.html">http://www.kissdum.com/index2.html</a>
Categoria: TV
Totale Episodi: 26
Genere: Mecha
Anno di pubblicazione: 2007
Studio: Satelight
Trama:
Anno 2031, gli esseri umani vivono un'era prospera, delle forme di vita chiamate Hardians fanno la loro comparsa. Improvvisamente queste creature cominciano a moltiplicarsi ed attaccare la popolazione umana, come contromisura l'umanità decide di creare l'N.I.D.F (Neo International Defense Force), per investigare sugli Hardians e salvaguardare la terra. Il pilota da combattimento, Aiba Shu, finisce per essere coinvolto nella battaglia contro queste nuove forme di vita. Rurika Yuno, il miglior scienziato sulla terra si occupa di investigare sugli Hardians, durante queste ricerche, viene a conoscenza di alcune dicerie riguardanti il "Libro della Morte". Quale segreto nasconde questo libro, e che relazione ha con gli Hardians?
Ora, ha inizio la lotta per la sopravvivenza dell'umanità.
Recensione:
Ottima trama, personaggi ben caratterizzati e disegni straordinari, per quella che sembra essere una serie di sicuro successo.
Come avrete modo di notare (se seguirete la serie o ne visionerete gli screen), alcuni dei personaggi presenti in "Kiss Dum" hanno una marcata somiglianza con quelli del conosciutissimo "Sousei no Aquarion" (serie tramessa su MTV Italia). Somiglianza dovuta al semplice fatto che, ci troviamo di fronte allo stesso Studio di produzione (Satelight).
Mutazioni genetiche ed un misterioso "Libro della Morte", danno una certa originalità a questa serie, e fanno in modo che la stessa vada a discostarsi dall'usuale definizione di serie "mecha", offrendo allo spettatore nuovi stimoli per la visione e godibilità della stessa.
(Trama e recensione by Medal)
Titolo Giapponese: キスダム -ENGAGE planet-
Sito Ufficiale: <a href="http://www.kissdum.com/index2.html">http://www.kissdum.com/index2.html</a>
Categoria: TV
Totale Episodi: 26
Genere: Mecha
Anno di pubblicazione: 2007
Studio: Satelight
Trama:
Anno 2031, gli esseri umani vivono un'era prospera, delle forme di vita chiamate Hardians fanno la loro comparsa. Improvvisamente queste creature cominciano a moltiplicarsi ed attaccare la popolazione umana, come contromisura l'umanità decide di creare l'N.I.D.F (Neo International Defense Force), per investigare sugli Hardians e salvaguardare la terra. Il pilota da combattimento, Aiba Shu, finisce per essere coinvolto nella battaglia contro queste nuove forme di vita. Rurika Yuno, il miglior scienziato sulla terra si occupa di investigare sugli Hardians, durante queste ricerche, viene a conoscenza di alcune dicerie riguardanti il "Libro della Morte". Quale segreto nasconde questo libro, e che relazione ha con gli Hardians?
Ora, ha inizio la lotta per la sopravvivenza dell'umanità.
Recensione:
Ottima trama, personaggi ben caratterizzati e disegni straordinari, per quella che sembra essere una serie di sicuro successo.
Come avrete modo di notare (se seguirete la serie o ne visionerete gli screen), alcuni dei personaggi presenti in "Kiss Dum" hanno una marcata somiglianza con quelli del conosciutissimo "Sousei no Aquarion" (serie tramessa su MTV Italia). Somiglianza dovuta al semplice fatto che, ci troviamo di fronte allo stesso Studio di produzione (Satelight).
Mutazioni genetiche ed un misterioso "Libro della Morte", danno una certa originalità a questa serie, e fanno in modo che la stessa vada a discostarsi dall'usuale definizione di serie "mecha", offrendo allo spettatore nuovi stimoli per la visione e godibilità della stessa.
(Trama e recensione by Medal)