Kachou Ouji
Assurdo, insolito, rock.
L'eccitazione di stare sul palco, la folla che vuole sentire solo te, il suono della chitarra suonata come si deve... tutto passato per il protagonista di questo anime, realizzato e ambientato nella seconda metà degli anni '90.
Oji, questo il nome del protagonista, si trova a dover riesumare dall'immondizia il suo ultimo ricordo di quando, dieci anni prima, era una rockstar, una emblematica chitarra Gibson Flyng V. Ora infatti non è altro che uno dei tanti ingranaggi della società nipponica, con moglie, figlio, lavoro, responsabilità; insomma, non proprio il Van Halen della situazione. Quella musica però, la sua, serve ancora a qualcuno, ma non per rivivere le emozioni del passato, no, serve... a una astronave aliena per combattere un nemico. Eh? Cosa?
Ebbene sì, come al protagonista, risulta difficile credere a una situazione del genere, ma tant'è. Oji, allora, che fa? Suona. Lo fa bene, si impegna, ce la mette tutta. Ma a quale costo? E perché lo fa? Sono domande e piccole riflessioni che sorgeranno spontanee durante la visione.
Arrivato a questo punto non è che posso scrivere molto altro, altrimenti ve la racconto io. Ma posso dirvi che a mio parere questa serie animata è stata davvero divertente, propositiva, con spunti interessanti e inusuali. Edulcorata poi da avvenimenti illogici, che tuttavia non stonano con il tono generale della serie, che infatti riesce a passare con invidiabile disinvoltura da momenti nonsense a toni drammatici, senza però mai prendersi troppo sul serio.
A onore della sincerità devo dire però che questo anime è stato, a mio personale parere, anche una piccola occasione mancata. Avrebbe potuto ricalcare il tema dell'inesorabile compromesso che si deve raggiungere con i propri sogni man mano che l'età avanza. Avrebbe perfino potuto essere una enorme e straordinaria metafora, in cui la battaglia contro il nemico altro non è che la costante pulsazione di una passione che si cerca di portare avanti nonostante gli inevitabili alti e bassi. E invece sceglie di fare una battaglia nello spazio tra improbabili navicelle, sano heavy metal anni '80, e un caposezione con la parrucca.
Ora, io non saprei dire, ma chissà, forse è stato meglio così.
Nonostante ciò, per me è stata una piacevole sorpresa, a cui ho voluto rendere omaggio con questo breve scritto. Non mi permetto di snocciolare confronti con altre produzioni a tema musicale, ma a mio dire questa serie, passata evidentemente sottotono, merita un'occhiata. Specie se avete già visto nascere band come i BECK o i Blast.
Solo che qui, ecco... ci sono anche le astronavi.
L'eccitazione di stare sul palco, la folla che vuole sentire solo te, il suono della chitarra suonata come si deve... tutto passato per il protagonista di questo anime, realizzato e ambientato nella seconda metà degli anni '90.
Oji, questo il nome del protagonista, si trova a dover riesumare dall'immondizia il suo ultimo ricordo di quando, dieci anni prima, era una rockstar, una emblematica chitarra Gibson Flyng V. Ora infatti non è altro che uno dei tanti ingranaggi della società nipponica, con moglie, figlio, lavoro, responsabilità; insomma, non proprio il Van Halen della situazione. Quella musica però, la sua, serve ancora a qualcuno, ma non per rivivere le emozioni del passato, no, serve... a una astronave aliena per combattere un nemico. Eh? Cosa?
Ebbene sì, come al protagonista, risulta difficile credere a una situazione del genere, ma tant'è. Oji, allora, che fa? Suona. Lo fa bene, si impegna, ce la mette tutta. Ma a quale costo? E perché lo fa? Sono domande e piccole riflessioni che sorgeranno spontanee durante la visione.
Arrivato a questo punto non è che posso scrivere molto altro, altrimenti ve la racconto io. Ma posso dirvi che a mio parere questa serie animata è stata davvero divertente, propositiva, con spunti interessanti e inusuali. Edulcorata poi da avvenimenti illogici, che tuttavia non stonano con il tono generale della serie, che infatti riesce a passare con invidiabile disinvoltura da momenti nonsense a toni drammatici, senza però mai prendersi troppo sul serio.
A onore della sincerità devo dire però che questo anime è stato, a mio personale parere, anche una piccola occasione mancata. Avrebbe potuto ricalcare il tema dell'inesorabile compromesso che si deve raggiungere con i propri sogni man mano che l'età avanza. Avrebbe perfino potuto essere una enorme e straordinaria metafora, in cui la battaglia contro il nemico altro non è che la costante pulsazione di una passione che si cerca di portare avanti nonostante gli inevitabili alti e bassi. E invece sceglie di fare una battaglia nello spazio tra improbabili navicelle, sano heavy metal anni '80, e un caposezione con la parrucca.
Ora, io non saprei dire, ma chissà, forse è stato meglio così.
Nonostante ciò, per me è stata una piacevole sorpresa, a cui ho voluto rendere omaggio con questo breve scritto. Non mi permetto di snocciolare confronti con altre produzioni a tema musicale, ma a mio dire questa serie, passata evidentemente sottotono, merita un'occhiata. Specie se avete già visto nascere band come i BECK o i Blast.
Solo che qui, ecco... ci sono anche le astronavi.