D.Gray-man Hallow
Se dovessi votare questa serie in base alle premesse/promesse, probabilmente dovrei dare 1. Non ho fiducia che da questa serie (un miracolo avvenuto dopo dieci anni dalla "conclusione" della serie di 103 episodi e del manga, con un'autrice perennemente malata e in stato di fermo assoluto) possa portare a qualcosa. Ma voglio giudicarla come fan che ha letto il manga e visto i primi 103 episodi, come un sequel diretto, come se fosse uscito l'indomani: e come tale è un adattamento abbastanza impressionante.
Non solo ha un reparto tecnico di tutto rispetto, è anche molto fedele al manga, riuscendo a chiarire il confusionario stile dell'autrice a quel punto della storia (seguendo il manga, vi assicuro che in quel periodo leggere "D.gray-man" era diventata un'agonia).
Se mai l'autrice riuscirà a concludere la serie, spero riusciranno a ricreare un reboot in grado di far scattare la molla anche a coloro che mai si sono avvicinati alla serie. Ma, in quanto fan, un sequel diretto dopo oltre dieci anni è stato un bel regalo e, vista l'evidente qualità tecnica e la fedeltà all'opera originale, penso meriti il massimo dei voti.
Opening ed ending, insieme al resto delle OST, mantengono la tradizione della serie, con una qualità sonora davvero di prima categoria.
Nonostante le vicissitudini della serie ritengo di poter consigliare "D.Gray-man Hallow" a tutti coloro che sono riusciti a guardare i primi 103 episodi della prima serie (e consiglio a coloro che non l'hanno fatto di farlo), questo perché, nonostante la serie sia abbastanza lontana dal finale, è comunque una serie di altissima qualità che vale la pena conoscere.
Non solo ha un reparto tecnico di tutto rispetto, è anche molto fedele al manga, riuscendo a chiarire il confusionario stile dell'autrice a quel punto della storia (seguendo il manga, vi assicuro che in quel periodo leggere "D.gray-man" era diventata un'agonia).
Se mai l'autrice riuscirà a concludere la serie, spero riusciranno a ricreare un reboot in grado di far scattare la molla anche a coloro che mai si sono avvicinati alla serie. Ma, in quanto fan, un sequel diretto dopo oltre dieci anni è stato un bel regalo e, vista l'evidente qualità tecnica e la fedeltà all'opera originale, penso meriti il massimo dei voti.
Opening ed ending, insieme al resto delle OST, mantengono la tradizione della serie, con una qualità sonora davvero di prima categoria.
Nonostante le vicissitudini della serie ritengo di poter consigliare "D.Gray-man Hallow" a tutti coloro che sono riusciti a guardare i primi 103 episodi della prima serie (e consiglio a coloro che non l'hanno fatto di farlo), questo perché, nonostante la serie sia abbastanza lontana dal finale, è comunque una serie di altissima qualità che vale la pena conoscere.
Sono passati più o meno dieci anni dai 103 episodi di "D.Gray-man". Abbiamo sofferto negli svariati filler, nel numero forse eccessivo di personaggi comprimari e di attenzione ai secondari, nel livellare delle forme degli Akuma (demoni) e siamo arrivati finale epico e pieno di colpi di scena che però non era altro che un nuovo inizio e poi... anni di buco. Attesa, e ancora attesa.
É stata dura aspettare, ovvio ci sono altri anime da guardare, si perde lentamente la speranza e si acconta l'idea che sapremo come andrà agli esorcisti e ai misteriosi Noah, gli uomini non più tanto umani che combattono per i demoni. Ed ecco che ad un certo punto annunciano che faranno il seguito. Non mi aspettavo altri 103 episodi, non è più l'epoca, ma nemmen mi aspettavo 13 episodi buttati lì sulla parte finale del manga (siamo a pari passo praticamente) e poi un "ciao alla prossima" che potrebbe richiedere un altro lustro. Ecco perchè il mio voto è crollato a 7.
La storia riprende come se niente fosse dopo il disastro al quartier generale (il decennio è passato solo per noi spettatori), siamo davanti ad un Ordine degli Esorcisti più machiavellico, già rivelatosi tale alla fine della serie precedente, conosciamo già la gang più che estesa, le loro vite, debolezze, punti di vista (magari riguardatevi la serie prima) e per non deludere ci presentano altri nuovi esorcisti, con i loro problemi ed annessi. Vogliamo sapere dei Noah, vogliamo capire se Allen Waleker è il numero 14 e che legame ha con il Conte, ma no... perdiamo tempo con nuove reclute e altri drammi, cosa che purtroppo brucia qualche episodio iniziale, un inizio fastidioso e lento per chi si ricorda l'adrenalina dell'episodio 102-103. Ma poi si entra subito nel vivo, si scopre finalmente il passato di Kanda Yu, e gli altarini dell'ordine, le "bestiate" fatte per rivaleggiare gli Akuma, al punto da sembrare loro stessi dei demoni, ma... niente di più.
Niente analisi intensa di tutti, cosa a cui eravamo abituati nei noiosamente lunghi episodi della serie precedente, niente specchio dell'anima su tutte le anime in gioco, Kanda la fa da padrone, oscurando persino Allen, il nostro protagonista pieno di macchie e altrettante paure, l'ansia di essere un Noah, i suoi legami non chiari, Marian Cross il leggendario maestro a cui deve tutto e forse non proprio così chiaramente, tanti accenni, ma nessuna chiarezza, non c'è tempo. Quindi Leenalee viene ridotta ad una macchietta di contorno con la gonna rosa a balze (una disastro, volevo piangere), i terribili Noah restano con i loro segreti, tanti accenni, ma nessun chiarimento. Molti comprimari sono ignorati di peso per dare spazio ai nuovi, per cui non c'è comunque tempo e anche Link, il misterioso ispettore assegnato ad Allen per tenerlo d'occhio, in quanto considerato un rischio per la sua connessione con i Noah, non è altro che un'ombra nella narritiva che non tiene sfortunatamente.
Troppi buchi. Si richiede troppo allo spettatore a questo giro, gli si richiede di aver letto il fumetto e visto i 103 episodi della serie precedente, e non solo gli si richiede di capire i sottointesi, la mancaza di dialoghi, esplicazioni... insomma la magia è forzata a questo giro e sembra scritta solo per i fedelissimi. Niente analisi, niente finestre sull'animo umano, ma non per questo il prodotto è da buttare.
Kanda era una delle più grandi curiosità di D-gray man, e hanno risposto, a quest'unica domanda, quindi onore al merito, il dramma è che è l'unico merito, unito ovviamente alla parte tecnica adeguata per i tempi che corrono, ma che sfigura nel confronto con il tratto della serie precedente, meno infantile e più serioso, che onestamente ho preferito, ma sono gusti.
Il comparto tecnico è davvero buono, tratto intenso, magari eccessivamente sgargiante a volte, ma niente di fastidioso, animazioni fluide e un comparto sonoro degno. Ho trovato opening ed ending davvero orecchiabili.
Purtropo siamo ancora qui appesi, con un "ma quindi" grande come una casa e siamo in pari al fumetto in pratica, mettiamoci comodi e aspettiamo ancora.
É stata dura aspettare, ovvio ci sono altri anime da guardare, si perde lentamente la speranza e si acconta l'idea che sapremo come andrà agli esorcisti e ai misteriosi Noah, gli uomini non più tanto umani che combattono per i demoni. Ed ecco che ad un certo punto annunciano che faranno il seguito. Non mi aspettavo altri 103 episodi, non è più l'epoca, ma nemmen mi aspettavo 13 episodi buttati lì sulla parte finale del manga (siamo a pari passo praticamente) e poi un "ciao alla prossima" che potrebbe richiedere un altro lustro. Ecco perchè il mio voto è crollato a 7.
La storia riprende come se niente fosse dopo il disastro al quartier generale (il decennio è passato solo per noi spettatori), siamo davanti ad un Ordine degli Esorcisti più machiavellico, già rivelatosi tale alla fine della serie precedente, conosciamo già la gang più che estesa, le loro vite, debolezze, punti di vista (magari riguardatevi la serie prima) e per non deludere ci presentano altri nuovi esorcisti, con i loro problemi ed annessi. Vogliamo sapere dei Noah, vogliamo capire se Allen Waleker è il numero 14 e che legame ha con il Conte, ma no... perdiamo tempo con nuove reclute e altri drammi, cosa che purtroppo brucia qualche episodio iniziale, un inizio fastidioso e lento per chi si ricorda l'adrenalina dell'episodio 102-103. Ma poi si entra subito nel vivo, si scopre finalmente il passato di Kanda Yu, e gli altarini dell'ordine, le "bestiate" fatte per rivaleggiare gli Akuma, al punto da sembrare loro stessi dei demoni, ma... niente di più.
Niente analisi intensa di tutti, cosa a cui eravamo abituati nei noiosamente lunghi episodi della serie precedente, niente specchio dell'anima su tutte le anime in gioco, Kanda la fa da padrone, oscurando persino Allen, il nostro protagonista pieno di macchie e altrettante paure, l'ansia di essere un Noah, i suoi legami non chiari, Marian Cross il leggendario maestro a cui deve tutto e forse non proprio così chiaramente, tanti accenni, ma nessuna chiarezza, non c'è tempo. Quindi Leenalee viene ridotta ad una macchietta di contorno con la gonna rosa a balze (una disastro, volevo piangere), i terribili Noah restano con i loro segreti, tanti accenni, ma nessun chiarimento. Molti comprimari sono ignorati di peso per dare spazio ai nuovi, per cui non c'è comunque tempo e anche Link, il misterioso ispettore assegnato ad Allen per tenerlo d'occhio, in quanto considerato un rischio per la sua connessione con i Noah, non è altro che un'ombra nella narritiva che non tiene sfortunatamente.
Troppi buchi. Si richiede troppo allo spettatore a questo giro, gli si richiede di aver letto il fumetto e visto i 103 episodi della serie precedente, e non solo gli si richiede di capire i sottointesi, la mancaza di dialoghi, esplicazioni... insomma la magia è forzata a questo giro e sembra scritta solo per i fedelissimi. Niente analisi, niente finestre sull'animo umano, ma non per questo il prodotto è da buttare.
Kanda era una delle più grandi curiosità di D-gray man, e hanno risposto, a quest'unica domanda, quindi onore al merito, il dramma è che è l'unico merito, unito ovviamente alla parte tecnica adeguata per i tempi che corrono, ma che sfigura nel confronto con il tratto della serie precedente, meno infantile e più serioso, che onestamente ho preferito, ma sono gusti.
Il comparto tecnico è davvero buono, tratto intenso, magari eccessivamente sgargiante a volte, ma niente di fastidioso, animazioni fluide e un comparto sonoro degno. Ho trovato opening ed ending davvero orecchiabili.
Purtropo siamo ancora qui appesi, con un "ma quindi" grande come una casa e siamo in pari al fumetto in pratica, mettiamoci comodi e aspettiamo ancora.