Kumo to Tulip
Sembra incredibile, ed invece è così.
Quest'opera realizzata nel corso della Seconda Guerra Mondiale avrebbe dovuto mostrarci l'indole degli autori condizionati dal corso degli eventi e dalle manie di grandezza che da sempre si è distinto il Giappone sin dall'inizio del Novecento, ed invece questa storia che in questo anime viene narrata è quasi l'esatto contrario di ciò che ho affermato.
A mio avviso, il chara ricorda molto gli sperimentali cartoon statunitensi dei gli anni 20-30 quando si limitavano a fare delle semplici trasposizioni dai comics delle loro storie in cartoni animati di successo, in cui ricordiamo una cerchia di personaggi famosissimi provenienti dai mondi Disney e Warner Bros Pictures.
Un'opera che vuole essere un riferimento a fiabe da sempre narrate fin dall'antica tradizione greca, dove gli animali erano gli elementi di spicco per rappresentare i vizi e le virtù dell'uomo, e qui, difatti in questo cartone ritroviamo questo tipo di lontana ispirazione.
L'opera tradotta nella nostra lingua significa "il ragno e il tulipano", quindi sono presenti tre protagonisti, oltre la coccinella, in cui gli animali in questione hanno delle sembianze antropomorfe, facendoci capire un chiaro riferimento alla realtà umana.
La storia narra di un ragno che vuole catturare una coccinella che a lui è sfuggita nascondendosi in un tulipano, ma il destino decide una sorte avversa per il predatore, da cui è facile desumere la morale descritta qui dall'autore.
E infatti l'opera vuol farci capire che non sempre chi è avvantaggiato o è il più forte vince o sottomette il debole in difficoltà, a volte la migliore arma è l'astuzia e il saper sfruttare il momento propizio per vincere anche se si è in manifesta inferiorità, ovviamente non è certo nel dimostrarsi audaci o fortunati che si riesce in un'impresa simile, ma solo grazie al proprio intelletto, in pratica la virtù più importante che l'uomo nella realtà può possedere, difatti qui ci viene mostrato il tutto sotto le sembianze animali, ma il concetto risutla essere abbastanza chiaro.
Quindi un cartone dalle forti potenzialità educative, nonostante la ormai veneranda età di cui gode, comunque rimane sempre un'opera attuale che sempre ci spiega come affrontare delle situazioni in apparenza difficili, perchè la vita nasconde parecchie insidie, e non serve attendere l'aiuto della provvidenza, visto che la medesima la possiamo creare al pari del nsotro destino, se viene a dovere utilizzato il nsotro cervello, la virtù più improtante che abbiamo e che ci distingue da tutti gli altri esseri viventi.
Quest'opera realizzata nel corso della Seconda Guerra Mondiale avrebbe dovuto mostrarci l'indole degli autori condizionati dal corso degli eventi e dalle manie di grandezza che da sempre si è distinto il Giappone sin dall'inizio del Novecento, ed invece questa storia che in questo anime viene narrata è quasi l'esatto contrario di ciò che ho affermato.
A mio avviso, il chara ricorda molto gli sperimentali cartoon statunitensi dei gli anni 20-30 quando si limitavano a fare delle semplici trasposizioni dai comics delle loro storie in cartoni animati di successo, in cui ricordiamo una cerchia di personaggi famosissimi provenienti dai mondi Disney e Warner Bros Pictures.
Un'opera che vuole essere un riferimento a fiabe da sempre narrate fin dall'antica tradizione greca, dove gli animali erano gli elementi di spicco per rappresentare i vizi e le virtù dell'uomo, e qui, difatti in questo cartone ritroviamo questo tipo di lontana ispirazione.
L'opera tradotta nella nostra lingua significa "il ragno e il tulipano", quindi sono presenti tre protagonisti, oltre la coccinella, in cui gli animali in questione hanno delle sembianze antropomorfe, facendoci capire un chiaro riferimento alla realtà umana.
La storia narra di un ragno che vuole catturare una coccinella che a lui è sfuggita nascondendosi in un tulipano, ma il destino decide una sorte avversa per il predatore, da cui è facile desumere la morale descritta qui dall'autore.
E infatti l'opera vuol farci capire che non sempre chi è avvantaggiato o è il più forte vince o sottomette il debole in difficoltà, a volte la migliore arma è l'astuzia e il saper sfruttare il momento propizio per vincere anche se si è in manifesta inferiorità, ovviamente non è certo nel dimostrarsi audaci o fortunati che si riesce in un'impresa simile, ma solo grazie al proprio intelletto, in pratica la virtù più importante che l'uomo nella realtà può possedere, difatti qui ci viene mostrato il tutto sotto le sembianze animali, ma il concetto risutla essere abbastanza chiaro.
Quindi un cartone dalle forti potenzialità educative, nonostante la ormai veneranda età di cui gode, comunque rimane sempre un'opera attuale che sempre ci spiega come affrontare delle situazioni in apparenza difficili, perchè la vita nasconde parecchie insidie, e non serve attendere l'aiuto della provvidenza, visto che la medesima la possiamo creare al pari del nsotro destino, se viene a dovere utilizzato il nsotro cervello, la virtù più improtante che abbiamo e che ci distingue da tutti gli altri esseri viventi.
Incuriosito dalle immagini sono andato a cercare questo vecchio anime...
Beh, che dire: sicuramente è qualcosa di un po' "alieno", legato ad una concezione di animazione piuttosto "musicale" tipica del periodo. Soprattutto l'inizio ricorda vagamente alcuni cortometraggi disneyani degli anni '30, sullo stile della serie "Silly Simphonies".
Mi aspettavo, per via della data, di vedere richiami alla guerra o al nemico statunitense: sorprendentemente, a parte il ragno cattivo che è chiaramente ispirato allo stereotipo dei cantanti di colore, il tutto rimane nei confini della fiaba a sfondo naturale.
A dire il vero, sono rimasto sbalordito dalle animazioni dei fili del ragno e dei fondali... da profano non m'aspettavo un tale realismo e una tale realizzazione, per un anime di 65 anni fa!
Tenendo a mente il contesto mi permetto di dare un voto (8) che è non tanto un giudizio tecnico quanto un riconoscimento al valore storico dell'opera.
Beh, che dire: sicuramente è qualcosa di un po' "alieno", legato ad una concezione di animazione piuttosto "musicale" tipica del periodo. Soprattutto l'inizio ricorda vagamente alcuni cortometraggi disneyani degli anni '30, sullo stile della serie "Silly Simphonies".
Mi aspettavo, per via della data, di vedere richiami alla guerra o al nemico statunitense: sorprendentemente, a parte il ragno cattivo che è chiaramente ispirato allo stereotipo dei cantanti di colore, il tutto rimane nei confini della fiaba a sfondo naturale.
A dire il vero, sono rimasto sbalordito dalle animazioni dei fili del ragno e dei fondali... da profano non m'aspettavo un tale realismo e una tale realizzazione, per un anime di 65 anni fa!
Tenendo a mente il contesto mi permetto di dare un voto (8) che è non tanto un giudizio tecnico quanto un riconoscimento al valore storico dell'opera.
