Shingetsutan Tsukihime
Difficile fare una recensione di "Shingetsutan Tsukihime". Come ogni anime trasposto da un'altra opera, si può iniziare ad analizzarlo come opera a sé stante slegata dal suo capostipite o come riproposizione in un altro media del prodotto originario. In entrambi i casi però il voto sotto la sufficienza è garantito.
L'anime di dodici episodi è tratto da una visual novel, "Tsukihime", della lunghezza di poco meno di cinquanta ore. La visual novel è composta da cinque route e in ognuna di esse il nostro protagonista si avvicinerà sentimentalmente a una delle ragazze presenti nel gioco. A complicare il problema di adattamento, queste cinque route possono essere raggruppate in due grossi archi narrativi differenti. Il primo è composto dalle storie di Arcuild e Ciel che costituiscono il "Near side of the Moon", che essenzialmente si tratta di un'introduzione all'universo dove è ambientata l'opera e della caccia a un particolare vampiro. Il secondo arco narrativo, il "Far side of the Moon", si basa sulle restanti tre route e la trama si concentra sulla risoluzione dei problemi all'interno della tenuta Tohno. Gli adattatori hanno deciso di concentrarsi sulla primissima route dedicata ad Arcuild, ma anche con questa scelta sorge un problema: la route dedicata alla vampira e quella dedicata a Ciel-senpai sono due facce della stessa medaglia e si concatenano a vicenda. Per fare un esempio chiarificatore, immaginatevi la struttura a doppia elica del DNA: ognuna delle due eroine racconta la propria versione dei fatti passati, e l'avanzare degli eventi nel presente al seguito di una o dell'altra permette di fare luce sugli aspetti che rimanevano in sospeso nell'altra storia, completando quasi del tutto l'opera nel Near Side. Gli ultimi quesiti rimasti troveranno risposta nel Far Side.
Il lavoro di adattamento all'apparenza impossibile purtroppo si è rilevato tale. Quattro ore scarse sono troppo poche anche solo per affrontare la route di Arcuild da sola, ma per rendere più accessibile l'opera anche ai neofiti si è cercato goffamente di integrare elementi della route dedicata a Ciel-senpai e qualche accenno della route di Akiha, rendendo il lavoro ancora più confusionario e affrettato. Alla sceneggiatura non all'altezza segue una regia incapace di risolvere i problemi di partenza e che dedica tutti i suoi sforzi a ricostruire il più fedelmente possibile almeno l'atmosfera dell'opera, commettendo però un grande errore nel trascurare gli attori in campo, che risultano tutti anonimi come delle bambole con un'unica espressione a propria disposizione, personaggi stereotipati imparagonabili con il delicato e rifinito lavoro dedicato a loro nella controparte originale. Il character design è buono, ma accompagnato a delle animazioni scarse di numero e imbarazzanti di qualità. La colonna sonora di livello è quasi sprecata nella sua bellezza.
Per concludere, non ogni cosa scritta su internet è necessariamente vera, ma il celebre meme "There's no Tsukihime anime" è quanto mai veritiero. L'unico motivo per consigliare questa opera consiste nel voler cercare di capire nel modo più pigro possibile alcuni dei riferimenti e delle battute presenti in "Carnival Phantasm", eccelso anime OVA parodia dell'universo creato da Kinoko Nasu. Per qualsiasi altro motivo, esiste la visual novel. Se non siete interessati nemmeno a questo, lasciate stare e rivolgetevi a un altro prodotto.
L'anime di dodici episodi è tratto da una visual novel, "Tsukihime", della lunghezza di poco meno di cinquanta ore. La visual novel è composta da cinque route e in ognuna di esse il nostro protagonista si avvicinerà sentimentalmente a una delle ragazze presenti nel gioco. A complicare il problema di adattamento, queste cinque route possono essere raggruppate in due grossi archi narrativi differenti. Il primo è composto dalle storie di Arcuild e Ciel che costituiscono il "Near side of the Moon", che essenzialmente si tratta di un'introduzione all'universo dove è ambientata l'opera e della caccia a un particolare vampiro. Il secondo arco narrativo, il "Far side of the Moon", si basa sulle restanti tre route e la trama si concentra sulla risoluzione dei problemi all'interno della tenuta Tohno. Gli adattatori hanno deciso di concentrarsi sulla primissima route dedicata ad Arcuild, ma anche con questa scelta sorge un problema: la route dedicata alla vampira e quella dedicata a Ciel-senpai sono due facce della stessa medaglia e si concatenano a vicenda. Per fare un esempio chiarificatore, immaginatevi la struttura a doppia elica del DNA: ognuna delle due eroine racconta la propria versione dei fatti passati, e l'avanzare degli eventi nel presente al seguito di una o dell'altra permette di fare luce sugli aspetti che rimanevano in sospeso nell'altra storia, completando quasi del tutto l'opera nel Near Side. Gli ultimi quesiti rimasti troveranno risposta nel Far Side.
Il lavoro di adattamento all'apparenza impossibile purtroppo si è rilevato tale. Quattro ore scarse sono troppo poche anche solo per affrontare la route di Arcuild da sola, ma per rendere più accessibile l'opera anche ai neofiti si è cercato goffamente di integrare elementi della route dedicata a Ciel-senpai e qualche accenno della route di Akiha, rendendo il lavoro ancora più confusionario e affrettato. Alla sceneggiatura non all'altezza segue una regia incapace di risolvere i problemi di partenza e che dedica tutti i suoi sforzi a ricostruire il più fedelmente possibile almeno l'atmosfera dell'opera, commettendo però un grande errore nel trascurare gli attori in campo, che risultano tutti anonimi come delle bambole con un'unica espressione a propria disposizione, personaggi stereotipati imparagonabili con il delicato e rifinito lavoro dedicato a loro nella controparte originale. Il character design è buono, ma accompagnato a delle animazioni scarse di numero e imbarazzanti di qualità. La colonna sonora di livello è quasi sprecata nella sua bellezza.
Per concludere, non ogni cosa scritta su internet è necessariamente vera, ma il celebre meme "There's no Tsukihime anime" è quanto mai veritiero. L'unico motivo per consigliare questa opera consiste nel voler cercare di capire nel modo più pigro possibile alcuni dei riferimenti e delle battute presenti in "Carnival Phantasm", eccelso anime OVA parodia dell'universo creato da Kinoko Nasu. Per qualsiasi altro motivo, esiste la visual novel. Se non siete interessati nemmeno a questo, lasciate stare e rivolgetevi a un altro prodotto.
E' con un grande rammarico che mi accingo a stroncare un anime con la parola "Tsukihime" nel suo nome. Parlare di "Shingetsutan Tsukihime" come mera operazione pubblicitaria inerente la famosa novel di Kiriko Nasu sarebbe quasi un complimento, data la scarsa qualità effettiva dell'opera, un adattamento talmente deludente da aver addirittura generato un meme quanto mai veritiero: There's no Tsukihime anime.
Il materiale presente nella novel di "Tsukihime" è impossibile da comprimere in una serie di soli dodici episodi e, se in più alla suddetta si aggiungono una scarsa competenza registica e una sceneggiatura confusionaria, che tira dentro a casaccio determinati frammenti delle varie route dell'opera originale, creando un caotico minestrone privo di mordente e pathos, il risultato non può che essere negativo. E, se a quanto detto si aggiungono le elevate aspettative di chi già conosceva la novel, la lama della ghigliottina che si erge maestosa sulla testa dell'opera si fa sempre più tagliente e pesante, soprattutto per quanto concerne la caratterizzazione dei personaggi, che in questo adattamento si rivelano dei manichini depressi piatti come tavole da stiro, del tutto privi del fascino e dei tormenti interiori delle loro controparti originarie.
Mancano tante cose, troppe cose, e i buchi narrativi che verrebbero naturalmente colmati dallo script della novel rimangono aperti, e di mezzo ci passa l'aria, dando origine a un metaforico, acutissimo fischio che sa tanto di fallimento artistico. Anche prendendo "Shingetsutan Tsukihime" come un prodotto a sé stante, alieno agli scritti di Kinoko Nasu - il quale tra l'altro è stato uno dei tanti a lamentarsi di esso -, il risultato non cambia; tuttavia, a sua discolpa, l'opera ha il merito di riprodurre le malinconiche atmosfere della visual novel, grazie a una colonna sonora splendida, assolutamente sprecata in un contesto del genere - ed è un vero peccato, siccome si tratta di una serie di composizioni di altissima qualità.
Peccato quindi che le gesta vampiresche e occulte di Shiki, Arcueid e soci siano finite per diventare una delle occasioni sprecate più memorabili dei primi anni duemila. Di certo, con molte più puntate e uno staff di prim'ordine, magari sotto la supervisione dell'autore originale, saremmo di fronte a un ottimo anime, forse un capolavoro. Chi lo sa. Fatto salvo ciò, curiosamente, dopo questo flop colossale, la Type-Moon nel 2006 si rivolse allo studio Deen per la trasposizione animata di "Fate/stay night", ottenendo un risultato nuovamente discutibile, anche se - a parer mio - superiore a quanto fatto in precedenza da J.C. Staff con il qui presente "Tsukihime". Ciò premesso, soltanto con l'arrivo della collaborazione di Type-Moon con Ufotable è stato possibile produrre un adattamento fedele a una sola route della rispettiva novel, senza alcun minestrone indigeribile mal sceneggiato formato da più route compresse a forza in un'unica storia. Sto parlando del "Fate/stay night: Unlimited Blade Works", che a quanto pare ha soddisfatto pienamente il fandom della visual novel "Fate/stay night". Pertanto, se è vero che sbagliando si impara, oggigiorno è ancora lecito sperare in un adattamento di "Tsukihime" firmato Ufotable, che molto probabilmente verrà incentivato dal futuro remake della visual novel al quale l'azienda di Nasu e Takeuchi sta attualmente lavorando. Pertanto, è lecito sperare in bene, gustandosi nel frattempo il vero "Tsukihime", con il suo mood anni novanta e i suoi personaggi dai mille segreti e dalle numerose sfaccettature, che si muovono in un contesto noir/sentimentale/soprannaturale decisamente cupo e figlio delle suggestioni che l'otakuzoku stava vivendo negli anni novanta. Pertanto, rimando il lettore interessato all'opera alla mia recensione della visual novel originale.
Il materiale presente nella novel di "Tsukihime" è impossibile da comprimere in una serie di soli dodici episodi e, se in più alla suddetta si aggiungono una scarsa competenza registica e una sceneggiatura confusionaria, che tira dentro a casaccio determinati frammenti delle varie route dell'opera originale, creando un caotico minestrone privo di mordente e pathos, il risultato non può che essere negativo. E, se a quanto detto si aggiungono le elevate aspettative di chi già conosceva la novel, la lama della ghigliottina che si erge maestosa sulla testa dell'opera si fa sempre più tagliente e pesante, soprattutto per quanto concerne la caratterizzazione dei personaggi, che in questo adattamento si rivelano dei manichini depressi piatti come tavole da stiro, del tutto privi del fascino e dei tormenti interiori delle loro controparti originarie.
Mancano tante cose, troppe cose, e i buchi narrativi che verrebbero naturalmente colmati dallo script della novel rimangono aperti, e di mezzo ci passa l'aria, dando origine a un metaforico, acutissimo fischio che sa tanto di fallimento artistico. Anche prendendo "Shingetsutan Tsukihime" come un prodotto a sé stante, alieno agli scritti di Kinoko Nasu - il quale tra l'altro è stato uno dei tanti a lamentarsi di esso -, il risultato non cambia; tuttavia, a sua discolpa, l'opera ha il merito di riprodurre le malinconiche atmosfere della visual novel, grazie a una colonna sonora splendida, assolutamente sprecata in un contesto del genere - ed è un vero peccato, siccome si tratta di una serie di composizioni di altissima qualità.
Peccato quindi che le gesta vampiresche e occulte di Shiki, Arcueid e soci siano finite per diventare una delle occasioni sprecate più memorabili dei primi anni duemila. Di certo, con molte più puntate e uno staff di prim'ordine, magari sotto la supervisione dell'autore originale, saremmo di fronte a un ottimo anime, forse un capolavoro. Chi lo sa. Fatto salvo ciò, curiosamente, dopo questo flop colossale, la Type-Moon nel 2006 si rivolse allo studio Deen per la trasposizione animata di "Fate/stay night", ottenendo un risultato nuovamente discutibile, anche se - a parer mio - superiore a quanto fatto in precedenza da J.C. Staff con il qui presente "Tsukihime". Ciò premesso, soltanto con l'arrivo della collaborazione di Type-Moon con Ufotable è stato possibile produrre un adattamento fedele a una sola route della rispettiva novel, senza alcun minestrone indigeribile mal sceneggiato formato da più route compresse a forza in un'unica storia. Sto parlando del "Fate/stay night: Unlimited Blade Works", che a quanto pare ha soddisfatto pienamente il fandom della visual novel "Fate/stay night". Pertanto, se è vero che sbagliando si impara, oggigiorno è ancora lecito sperare in un adattamento di "Tsukihime" firmato Ufotable, che molto probabilmente verrà incentivato dal futuro remake della visual novel al quale l'azienda di Nasu e Takeuchi sta attualmente lavorando. Pertanto, è lecito sperare in bene, gustandosi nel frattempo il vero "Tsukihime", con il suo mood anni novanta e i suoi personaggi dai mille segreti e dalle numerose sfaccettature, che si muovono in un contesto noir/sentimentale/soprannaturale decisamente cupo e figlio delle suggestioni che l'otakuzoku stava vivendo negli anni novanta. Pertanto, rimando il lettore interessato all'opera alla mia recensione della visual novel originale.
Shiki Tohno è un liceale anemico, rampollo di una ricca famiglia. Otto anni prima, dopo un incidente in cui ha rischiato di morire e che lo ha lasciato debilitato nel fisico, è stato cacciato di casa ed esiliato dagli zii. Ma, dato che il padre è appena morto, sua sorella Akia, divenuta capofamiglia, lo richiama nella grande villa. Tra l'atteggiamento tsundere di Akia, la dolcezza e l'allegria della cameriera Koaku e l'imperscrutabilità della cameriera Hisui, il povero Shiki si troverà a vivere solo con tre donne in una grande e misteriosa casa. Ma questo è niente, dato che a scuola ha la giovane e innocente compagna che sbava per lui e la misteriosa senpai Ciel. Il nostro si ritrova circondato da molte misteriose donne, ma non è ancora nulla in confronto a ciò che lo attende. In strada incontra una bionda favolosa dai capelli cortissimi e, d'istinto, la uccide e la smembra in diciassette pezzi. Poi pensa che sia stato un sogno, almeno finché non la ritrova viva e vegeta il giorno dopo. E dovrà farle da scudo nella lotta contro un potente vampiro.
E' l'inizio di una storia di vampiri originale e intrigante, ispirata alla prima visual novel dei Type moon, di cui ripercorre il primo dei cinque archi. I fan sono rimasti delusi, tanto da affermare che non c'è nessun anime di "Tsukihime". Io mi permetto di dissentire. Con le musiche intriganti della Typemoon che qui, come in "Fate/Stay Night", danno un senso di mistero, ma, solo qui, pure di malinconia, con gli enigmi che avvolgono tutti e in cui ognuno è molto più di ciò che sembra, con la perfetta grafica della splendida Arcueid che da sola regge tutta la serie, non mi sembra di parlare di fallimento.
Certo, dodici episodi sono troppo pochi ed è questa la maggior pecca della serie, ma anche ciò che la rende l'incarnazione del peggior difetto delle serie brevi, quello di essere troppo stringate e riassuntive. Ci sarebbero voluti ventisei episodi per spiegare tutto bene, dato che, manga docet, i dati sono molti. E magari ci sarebbe voluta una seconda serie, riprendendo una route dalla tre alla cinque per spiegare ancora meglio. Ma trovo che il risultato finale sia buono ed equilibrato, dato il tanto materiale e il poco spazio. Da urlo l'opening e molto bella la ending.
Forse sono di parte perché sono un gran fan dei Type moon e sono stregato dalle donne di "Tsukihime" o forse sono obiettivo perché non ho molta pratica di storie sui vampiri, ma, con generosità, do otto invece che sette e mezzo.
Voto: otto
E' l'inizio di una storia di vampiri originale e intrigante, ispirata alla prima visual novel dei Type moon, di cui ripercorre il primo dei cinque archi. I fan sono rimasti delusi, tanto da affermare che non c'è nessun anime di "Tsukihime". Io mi permetto di dissentire. Con le musiche intriganti della Typemoon che qui, come in "Fate/Stay Night", danno un senso di mistero, ma, solo qui, pure di malinconia, con gli enigmi che avvolgono tutti e in cui ognuno è molto più di ciò che sembra, con la perfetta grafica della splendida Arcueid che da sola regge tutta la serie, non mi sembra di parlare di fallimento.
Certo, dodici episodi sono troppo pochi ed è questa la maggior pecca della serie, ma anche ciò che la rende l'incarnazione del peggior difetto delle serie brevi, quello di essere troppo stringate e riassuntive. Ci sarebbero voluti ventisei episodi per spiegare tutto bene, dato che, manga docet, i dati sono molti. E magari ci sarebbe voluta una seconda serie, riprendendo una route dalla tre alla cinque per spiegare ancora meglio. Ma trovo che il risultato finale sia buono ed equilibrato, dato il tanto materiale e il poco spazio. Da urlo l'opening e molto bella la ending.
Forse sono di parte perché sono un gran fan dei Type moon e sono stregato dalle donne di "Tsukihime" o forse sono obiettivo perché non ho molta pratica di storie sui vampiri, ma, con generosità, do otto invece che sette e mezzo.
Voto: otto
Shingetsutan Tsukihime è una buonissima occasione persa. Questo anime è tratto da una visual novel della Type/Moon, che ha partorito altre ottime novel come Fate/Saty Night e Kara No Kyoukai. Come tutte le novel prodotte dalla Type/Moon, Tsukihime ha una trama complessa, numerosi personaggi legati fra loro da intricate relazioni, molti segreti da svelare e una buona dose di azione.
Il protagonista della storia è Shiki Tohno, un normale studente che ha il potere di percepire in ogni cosa esistente delle "linee" rosse. Tagliandole, è in grado di distruggere qualsiasi cosa, da una roccia ad un essere umano. Shiki non è nato con tale potere: lo ha acquisito dopo un misterioso incidente accaduto 8 anni prima di cui però lui non ha alcun ricordo. Come se non bastasse, Shiki viene improvvisamente richiamato alla sua casa natale da sua sorella, dato che loro padre è deceduto di recente. Già dalla prima puntata vengono introdotti molti punti oscuri: perchè Shiki non viveva con la sua famiglia originaria? Come mai ha acquisito quel potere misterioso? Cosa nasconde sua sorella? In tutto questo si aggiunge una misteriosa ragazza bionda, Arcueid, che dice di essere una vampira e che Shiki, in un momento di apparente follia insensata, massacra usando il suo potere, per poi trovarsela viva e vegeta il giorno dopo davanti a scuola...
Come si può intuire, già dal primo episodio la trama lancia molti misteri, ma questi non vengono spiegati quasi per nulla. Molti dettagli non verranno mai collocati al loro posto, a volte le reazioni dei personaggi non troveranno una vera valida spiegazione.
Chi ha sceneggiato l'anime ha deciso di seguire principalmente solo una delle tante sottotrame presenti nell'opera originale, ma non è stato in grado di dare comunque abbastanza spiegazioni ai dettagli che nell'originale sono spiegati da altre sottotrame ma che sono comunque presenti. Il ritmo della narrazione è lento fino agli ultimi episodi, dove accelera bruscamente concludendo in modo affrettato le vicende.
I personaggi, a causa di questa cattiva organizzazione, non riescono ad acquisire una psicologia davvero intrigante: vediamo ottime potenzialità venire annacquate e sprecate in un nulla di fatto. La relazione fra Arcueid e Shiki viene mal sviluppata e non coinvolge quanto potrebbe, perchè mancano tasselli fondamentali per comprendere appieno le ragioni del loro agire. Anche i comprimari, tutti quanti in grado di svilupparsi in modo interessante, finiscono per risultare insulsi e poco approfonditi. Rivelazioni scioccanti come il passato tragico di alcuni di essi lasciano freddini, perchè rivelati senza particolare pathos, quasi gettati lì davanti allo spettatore.
Gli antagonisti sono a malapena tratteggiati, non hanno reale spessore e vengono quasi dimenticati a volte. Sappiamo che sono pericolosi, ma non riescono a trasmettere alcun tipo di carisma. Sembrano solo maniaci omicidi che uccidono a casaccio.
Dal punto di vista tecnico, le animazioni sono mediocri, non pessime ma neanche terribili. Il character design è gradevole, ma non sempre coerente e omogeneo. La colonna sonora è buona, in grado di dare un po' di quel pathos che manca alla narrazione.
In definitiva, Tsukihime è un'ottima occasione sprecata. La cattiva organizzazione della narrazione rende questi 12 episodi, più che sufficienti per trattare in modo se non esaustivo almeno adeguato la trama, discontinui e altalenanti.
Voto finale 5. Tsukihime aveva incredibili potenzialità, ma sono state sprecate. Merita comunque la quasi sufficienza perchè quel poco della trama che viene mostrato è comunque accattivante al punto da indurre almeno a leggere il riassunto della visual novel.
Il protagonista della storia è Shiki Tohno, un normale studente che ha il potere di percepire in ogni cosa esistente delle "linee" rosse. Tagliandole, è in grado di distruggere qualsiasi cosa, da una roccia ad un essere umano. Shiki non è nato con tale potere: lo ha acquisito dopo un misterioso incidente accaduto 8 anni prima di cui però lui non ha alcun ricordo. Come se non bastasse, Shiki viene improvvisamente richiamato alla sua casa natale da sua sorella, dato che loro padre è deceduto di recente. Già dalla prima puntata vengono introdotti molti punti oscuri: perchè Shiki non viveva con la sua famiglia originaria? Come mai ha acquisito quel potere misterioso? Cosa nasconde sua sorella? In tutto questo si aggiunge una misteriosa ragazza bionda, Arcueid, che dice di essere una vampira e che Shiki, in un momento di apparente follia insensata, massacra usando il suo potere, per poi trovarsela viva e vegeta il giorno dopo davanti a scuola...
Come si può intuire, già dal primo episodio la trama lancia molti misteri, ma questi non vengono spiegati quasi per nulla. Molti dettagli non verranno mai collocati al loro posto, a volte le reazioni dei personaggi non troveranno una vera valida spiegazione.
Chi ha sceneggiato l'anime ha deciso di seguire principalmente solo una delle tante sottotrame presenti nell'opera originale, ma non è stato in grado di dare comunque abbastanza spiegazioni ai dettagli che nell'originale sono spiegati da altre sottotrame ma che sono comunque presenti. Il ritmo della narrazione è lento fino agli ultimi episodi, dove accelera bruscamente concludendo in modo affrettato le vicende.
I personaggi, a causa di questa cattiva organizzazione, non riescono ad acquisire una psicologia davvero intrigante: vediamo ottime potenzialità venire annacquate e sprecate in un nulla di fatto. La relazione fra Arcueid e Shiki viene mal sviluppata e non coinvolge quanto potrebbe, perchè mancano tasselli fondamentali per comprendere appieno le ragioni del loro agire. Anche i comprimari, tutti quanti in grado di svilupparsi in modo interessante, finiscono per risultare insulsi e poco approfonditi. Rivelazioni scioccanti come il passato tragico di alcuni di essi lasciano freddini, perchè rivelati senza particolare pathos, quasi gettati lì davanti allo spettatore.
Gli antagonisti sono a malapena tratteggiati, non hanno reale spessore e vengono quasi dimenticati a volte. Sappiamo che sono pericolosi, ma non riescono a trasmettere alcun tipo di carisma. Sembrano solo maniaci omicidi che uccidono a casaccio.
Dal punto di vista tecnico, le animazioni sono mediocri, non pessime ma neanche terribili. Il character design è gradevole, ma non sempre coerente e omogeneo. La colonna sonora è buona, in grado di dare un po' di quel pathos che manca alla narrazione.
In definitiva, Tsukihime è un'ottima occasione sprecata. La cattiva organizzazione della narrazione rende questi 12 episodi, più che sufficienti per trattare in modo se non esaustivo almeno adeguato la trama, discontinui e altalenanti.
Voto finale 5. Tsukihime aveva incredibili potenzialità, ma sono state sprecate. Merita comunque la quasi sufficienza perchè quel poco della trama che viene mostrato è comunque accattivante al punto da indurre almeno a leggere il riassunto della visual novel.
Se avesse avuto più episodi, forse questo anime sarebbe diventato un degno esponente del genere horror/drammatico, ma purtroppo la storia è stata sviscerata troppo poco, gli ultimi episodi sembrano essere stati creati in fretta e furia, a danno dello spessore della trama.
I disegni non sono eccezionali, ma fanno il loro dovere, mentre le musiche sono decisamente appropriate all'atmosfera horror/drammatica che caratterizza l'opera. Il finale lascia l'amaro in bocca, ma essendo un anime (e non un cartone per bambini con il lieto fine fisso) c'è da spettarselo.
Nonostante i suoi difetti (dovuti principalmente alla trama che doveva essere approfondita), questa storia merita di essere vista, soprattutto dagli amanti dei vampiri e delle atmosfere horror/drammatiche.
I disegni non sono eccezionali, ma fanno il loro dovere, mentre le musiche sono decisamente appropriate all'atmosfera horror/drammatica che caratterizza l'opera. Il finale lascia l'amaro in bocca, ma essendo un anime (e non un cartone per bambini con il lieto fine fisso) c'è da spettarselo.
Nonostante i suoi difetti (dovuti principalmente alla trama che doveva essere approfondita), questa storia merita di essere vista, soprattutto dagli amanti dei vampiri e delle atmosfere horror/drammatiche.
Con tutta probabilità, Shingetsutan Tsukihime è - nel mondo dell'animazione nipponica - l'anime che più incarna il significato d'iincompletezza, causa il vasto ventaglio d'idee introdotte, di personaggi presentati e di aspetti sfaccettati (sia nel carattere dei protagonisti, sia nei risvolti della vicenda stessa) che rimane praticamente congelato, bloccato, inconcluso, appena accennato. È impossibile ignorare il senso di vaghezza e di approssimazione che il suddetto prodotto lascia in bocca al termine della visione dei dodici episodi, ed il rammarico che si avverte col senno di poi ne è la conferma, causa tematiche davvero profonde e una base solida e intrigante che non vengono affatto sviluppate come dovuto.
Senza alcun dubbio sono i soli dodici episodi a far apparire Shingetsutan Tsukihime simile ad un corpo di una bellezza mozzafiato stretto, pressato in un vestito che non gli calza affatto, che lo soffoca, lo limita, impedisce letteralmente uno sviluppo più approfondito lungo tutta la linea. La trama non viene soddisfatta a dovere, ben differente dalla light novel targata Type Moon da cui fu tratta (che reca l'omonimo titolo), e da cui eredita solo una piccola parte di ciò che realmente è Shingetsutan Tsukihime.
La fretta con cui si conclude e l'evanescenza di tutta l'intera vicenda, a conti fatti, risultano davvero incomprensibili poiché lo stesso studio Type Moon che in questo caso fallisce miseramente, ci delizierà in seguito con adattamenti da novel interattive di tutto rispetto, pregne di una trama avvincente ed esaustiva, costellata da personaggi indimenticabili e davvero sfaccettati; si guardi per esempio il celebre Fate Stay Night, o ancor più il mistico e indimenticabile Kara no Kyoukai, vero e proprio capolavoro del genere horror sovrannaturale.
Nonostante questi evidenti limiti autoimposti, Shingetsutan Tsukihime offre un intrattenimento di non poco conto, una vicenda dai toni cupi, tristi ed emozionanti, in bilico fra paranormale, horror e commedia sentimentale che a tratti mostra qualche scorcio di intenso romanticismo.
Le imbarazzanti lacune di quest'anime sono bilanciate dal personaggio principale, Arcueid, una donna intrigante e misteriosa, profonda e affascinante quanto basta da far perdere la testa ad un uomo maturo come ad un giovane ragazzo; una vera e propria icona all'interno della storia che riesce a calamitare l'attenzione e tenere lo spettatore incollato allo schermo man mano che i risvolti del suo passato vengono rivangati, gli scheletri dentro l'armadio scoperti, e i misteri tornano a galla. Tuttavia la sensazione che si prova è sempre una certa incompletezza, come un quadro lasciato a metà e ancor più amaro da fissare poiché s'intravede quel capolavoro che non sarà mai. Le situazioni strozzate, i sentimenti dei protagonisti talvolta indefiniti e poco chiari, i rimandi tramite flashback vari o ricordi come istantanee sbiadite complicano la linearità della trama invece che renderla più interessante.
Per quanto interessa invece il versante tecnico siamo di fronte ad un lavoro pressoché discreto, dalle animazioni curate e dal chara semplice ma incisivo.
Eccezionale la colonna sonora, probabilmente il pezzo forte di tutto l'anime, che riesce ad amplificare le emozioni di chi guarda e creare un anfiteatro sonoro pertinente all'atmosfera del racconto.
Un prodotto per gli amanti del mistero, delle atmosfere cupe e del paranormale, condito con un po' di romanticismo struggente, ma che non soddisfa assolutamente le aspettative.
Senza alcun dubbio sono i soli dodici episodi a far apparire Shingetsutan Tsukihime simile ad un corpo di una bellezza mozzafiato stretto, pressato in un vestito che non gli calza affatto, che lo soffoca, lo limita, impedisce letteralmente uno sviluppo più approfondito lungo tutta la linea. La trama non viene soddisfatta a dovere, ben differente dalla light novel targata Type Moon da cui fu tratta (che reca l'omonimo titolo), e da cui eredita solo una piccola parte di ciò che realmente è Shingetsutan Tsukihime.
La fretta con cui si conclude e l'evanescenza di tutta l'intera vicenda, a conti fatti, risultano davvero incomprensibili poiché lo stesso studio Type Moon che in questo caso fallisce miseramente, ci delizierà in seguito con adattamenti da novel interattive di tutto rispetto, pregne di una trama avvincente ed esaustiva, costellata da personaggi indimenticabili e davvero sfaccettati; si guardi per esempio il celebre Fate Stay Night, o ancor più il mistico e indimenticabile Kara no Kyoukai, vero e proprio capolavoro del genere horror sovrannaturale.
Nonostante questi evidenti limiti autoimposti, Shingetsutan Tsukihime offre un intrattenimento di non poco conto, una vicenda dai toni cupi, tristi ed emozionanti, in bilico fra paranormale, horror e commedia sentimentale che a tratti mostra qualche scorcio di intenso romanticismo.
Le imbarazzanti lacune di quest'anime sono bilanciate dal personaggio principale, Arcueid, una donna intrigante e misteriosa, profonda e affascinante quanto basta da far perdere la testa ad un uomo maturo come ad un giovane ragazzo; una vera e propria icona all'interno della storia che riesce a calamitare l'attenzione e tenere lo spettatore incollato allo schermo man mano che i risvolti del suo passato vengono rivangati, gli scheletri dentro l'armadio scoperti, e i misteri tornano a galla. Tuttavia la sensazione che si prova è sempre una certa incompletezza, come un quadro lasciato a metà e ancor più amaro da fissare poiché s'intravede quel capolavoro che non sarà mai. Le situazioni strozzate, i sentimenti dei protagonisti talvolta indefiniti e poco chiari, i rimandi tramite flashback vari o ricordi come istantanee sbiadite complicano la linearità della trama invece che renderla più interessante.
Per quanto interessa invece il versante tecnico siamo di fronte ad un lavoro pressoché discreto, dalle animazioni curate e dal chara semplice ma incisivo.
Eccezionale la colonna sonora, probabilmente il pezzo forte di tutto l'anime, che riesce ad amplificare le emozioni di chi guarda e creare un anfiteatro sonoro pertinente all'atmosfera del racconto.
Un prodotto per gli amanti del mistero, delle atmosfere cupe e del paranormale, condito con un po' di romanticismo struggente, ma che non soddisfa assolutamente le aspettative.
Iniziai a guardare Shingetsutan Tsukihime non pienamente cosciente della tipologia di storia alla quale appartenesse e solo andando avanti di qualche puntata ho piacevolmente scoperto che si trattava di un'interessante ed originale opera a tema vampiresco.
Da principio non è semplice capire di che tipo di genere si tratti e il primo approccio potrebbe non essere dei migliori essendo un inizio abbastanza caotico e disordinato, tuttavia le atmosfere inquietanti e al tempo stesso intriganti, danno una certa avvisaglia di ciò che sarebbe lecito aspettarsi.
Non decolla subito e dopo una sorta di lungo prologo, quasi interamente scritto, piano piano si farà chiarezza sulla trama e il coinvolgimento dei protagonisti nella medesima.
Shingetsutan Tsukihime affronta il tema vampiresco in modo non troppo convenzionale rispetto i classici canoni del genere, una storia profonda e molto ben congegnata in soli 13 episodi.
Shiki è un ragazzo che si ritroverà, dopo parecchi anni, a far ritorno a casa, causa la morte del padre. Ad attenderlo la sorella in una villa sontuosa con tanto di servitù al seguito.
Da bambino subì un "incidente" che gli fece acquistare una sorta di strano potere, da quel giorno infatti egli vedeva (negli oggetti e nelle persone) delle strane linee rosse tagliando le quali si può lacerare qualsiasi cosa, vivente o meno che sia: "gli occhi del mietitore".
Per ovviare a questa capacità del ragazzo, una donna (un personaggio abbastanza misterioso) gli fece dono di un paio di occhiali che gli permettevano una vista "convenzionale" ossia senza le suddette righe rosse. Ella comunque fece presente al giovane che non sarebbe dovuto "fuggire dal suo destino" e che questo suo potere gli sarebbe stato utile in futuro per difendere le persone a lui care. Il povero Shiki tuttavia è per qualche oscuro motivo privato dei ricordi relativi alla sua infanzia, ricordi (e verità nascoste) che riacquisterà a poco a poco tornando a vivere nella casa del padre assieme alla sorella e soprattutto grazie all'incontro con l'altro personaggio chiave della storia, la bella ed enigmatica Arcueid Brunestud.
Ad impreziosire e valorizzare il tutto una soundtrack eccezionale, calda e profonda, a partire dalle sigle di apertura e di ending senza escludere le ost all'interno dell'opera ottimamente in grado di enfatizzare il clima di ogni situazione.
Si tratta di una storia di ottimo valore che inspiegabilmente non ha riscontrato la meritata notorietà (perlomeno da noi).
Da principio non è semplice capire di che tipo di genere si tratti e il primo approccio potrebbe non essere dei migliori essendo un inizio abbastanza caotico e disordinato, tuttavia le atmosfere inquietanti e al tempo stesso intriganti, danno una certa avvisaglia di ciò che sarebbe lecito aspettarsi.
Non decolla subito e dopo una sorta di lungo prologo, quasi interamente scritto, piano piano si farà chiarezza sulla trama e il coinvolgimento dei protagonisti nella medesima.
Shingetsutan Tsukihime affronta il tema vampiresco in modo non troppo convenzionale rispetto i classici canoni del genere, una storia profonda e molto ben congegnata in soli 13 episodi.
Shiki è un ragazzo che si ritroverà, dopo parecchi anni, a far ritorno a casa, causa la morte del padre. Ad attenderlo la sorella in una villa sontuosa con tanto di servitù al seguito.
Da bambino subì un "incidente" che gli fece acquistare una sorta di strano potere, da quel giorno infatti egli vedeva (negli oggetti e nelle persone) delle strane linee rosse tagliando le quali si può lacerare qualsiasi cosa, vivente o meno che sia: "gli occhi del mietitore".
Per ovviare a questa capacità del ragazzo, una donna (un personaggio abbastanza misterioso) gli fece dono di un paio di occhiali che gli permettevano una vista "convenzionale" ossia senza le suddette righe rosse. Ella comunque fece presente al giovane che non sarebbe dovuto "fuggire dal suo destino" e che questo suo potere gli sarebbe stato utile in futuro per difendere le persone a lui care. Il povero Shiki tuttavia è per qualche oscuro motivo privato dei ricordi relativi alla sua infanzia, ricordi (e verità nascoste) che riacquisterà a poco a poco tornando a vivere nella casa del padre assieme alla sorella e soprattutto grazie all'incontro con l'altro personaggio chiave della storia, la bella ed enigmatica Arcueid Brunestud.
Ad impreziosire e valorizzare il tutto una soundtrack eccezionale, calda e profonda, a partire dalle sigle di apertura e di ending senza escludere le ost all'interno dell'opera ottimamente in grado di enfatizzare il clima di ogni situazione.
Si tratta di una storia di ottimo valore che inspiegabilmente non ha riscontrato la meritata notorietà (perlomeno da noi).
Personalmente non mi è piaciuto un granché. L'animazione nella parte dei combattimenti è veramente scarsa, e non solo lì, ma in quasi tutte le azioni.
La storia funzionava nei primi episodi, poi si è messa un po' troppa acqua al mulino, e si è frantumata in mille pezzi.
Pensando che il filone centrale è "Arcuied alla ricerca di Roa", non si può fare a meno di notare quanto siano inutili alcuni personaggi, come la sempai Ciel e gli amici di Shiki.
Anche le due cameriere e la storia personale della sorella stanno lì solo per dare ciccia al brodo. Quale motivo c'era di fare di Ageha un vampiro?
L'unico intreccio accettabile è quello di Shiki e Shiki. anche se pure lì ci sono parecchi punti oscuri. Nella storia non viene accennato al motivo per cui la famiglia Nanaya sia stata sterminata e anche sul pazzo Shiki non si dice niente.
Nel complesso, posso dire di aver visto di meglio.
La storia funzionava nei primi episodi, poi si è messa un po' troppa acqua al mulino, e si è frantumata in mille pezzi.
Pensando che il filone centrale è "Arcuied alla ricerca di Roa", non si può fare a meno di notare quanto siano inutili alcuni personaggi, come la sempai Ciel e gli amici di Shiki.
Anche le due cameriere e la storia personale della sorella stanno lì solo per dare ciccia al brodo. Quale motivo c'era di fare di Ageha un vampiro?
L'unico intreccio accettabile è quello di Shiki e Shiki. anche se pure lì ci sono parecchi punti oscuri. Nella storia non viene accennato al motivo per cui la famiglia Nanaya sia stata sterminata e anche sul pazzo Shiki non si dice niente.
Nel complesso, posso dire di aver visto di meglio.
Dice un antico internet meme:
"There is NO Tsukihime animu"
(non c'è NESSUN anime di Tsukihime)
Mi spiego bene:
Visto come un prodotto indipendente, Tsukihime appare come un anime di discreta fattura. La trama è vagamente interessante, magari un po' rushata in certe parti ma senza dubbio godibile. Le vicende del giovane Shiki, unico essere umano a possedere il ??? (i famosi Occhi mistici della percezione della morte), coinvolto nella guerra tra Arcuied Brunestud e i Dead Apostoles è intrigante come poche altre. Almeno in teoria. Già, perchè lo spettatore attento riuscirebbe senza dubbio a cogliere i tanti elementi della trama che non trovano risposta, le numerose incongruenze, e una vaga sensazione che permea l'anime di "aggiungerci più roba dentro possibile". Sfortunatamente, questo non può essere avvertito dai più probabilmente perchè viene ignorata la vera origine di Tsukihime.
--- Tsukihime: Blue Blue Glass Moon, Under The Crimson Air ---
Tsukihime è un ero-game, rilasciato dalla Type Moon ormai diversi anni fa. Racconta, similmente all'anime, la storia di Shiki, che si ritrova coinvolto in "varie" avventure a seconda delle scelte compiute dal giocatore durante il gioco. La trama è particolarmente complessa, e tocca numerosi temi che nell'anime semplicemente non esistono. Ecco perchè l'anime di Tsukihime ha un valore insignificante paragonato al suo illustre predecessore. Per scelte stilistiche, il regista decise di cambiare volontariamente alcune parti della trama che a lui non piacevano (riportato da diverse interviste, neppure a Nasu, l'autore originario della novel, piacque l'adattamento). Così ci ritroviamo un anime che in 12 episodi riesce a concentrare le vicende di Arcuied, Ciel, Akiha con spezzoni di altre sottotrame, che nel gioco originale erano così complesse fa formare percorsi di trama assolutamente alternativi e slegati tra loro. Il risultato è ovviamente pessimo. Perchè Shiki possiede gli occhi? Da dove viene il suo coltello? Perchè Akiha ha poteri demoniaci? Qual'è la verità di Roa? Queste alcune delle domande che non trovano risposta. A cui si aggiunge l'atrocità di aver volontariamente omesso dalla trama i vari dettagli legati al clan Nanaya (andate a cercare su google e fatevi una cultura sù) e al loro sterminio, i dettagli sulla seconda personalità di Shiki.
Potrei continuare, ma mi pare abbastanza chiaro il mio pensiero. Se questo anime avesse avuto un nome diverso allora sù, sarebbe stato godibile. Ma l'eredità che si porta dietro dal suo predecessore è troppo pesante per passare in secondo piano. Questo adattamento non dovrebbe neppure esistere.
"There is NO Tsukihime animu"
(non c'è NESSUN anime di Tsukihime)
Mi spiego bene:
Visto come un prodotto indipendente, Tsukihime appare come un anime di discreta fattura. La trama è vagamente interessante, magari un po' rushata in certe parti ma senza dubbio godibile. Le vicende del giovane Shiki, unico essere umano a possedere il ??? (i famosi Occhi mistici della percezione della morte), coinvolto nella guerra tra Arcuied Brunestud e i Dead Apostoles è intrigante come poche altre. Almeno in teoria. Già, perchè lo spettatore attento riuscirebbe senza dubbio a cogliere i tanti elementi della trama che non trovano risposta, le numerose incongruenze, e una vaga sensazione che permea l'anime di "aggiungerci più roba dentro possibile". Sfortunatamente, questo non può essere avvertito dai più probabilmente perchè viene ignorata la vera origine di Tsukihime.
--- Tsukihime: Blue Blue Glass Moon, Under The Crimson Air ---
Tsukihime è un ero-game, rilasciato dalla Type Moon ormai diversi anni fa. Racconta, similmente all'anime, la storia di Shiki, che si ritrova coinvolto in "varie" avventure a seconda delle scelte compiute dal giocatore durante il gioco. La trama è particolarmente complessa, e tocca numerosi temi che nell'anime semplicemente non esistono. Ecco perchè l'anime di Tsukihime ha un valore insignificante paragonato al suo illustre predecessore. Per scelte stilistiche, il regista decise di cambiare volontariamente alcune parti della trama che a lui non piacevano (riportato da diverse interviste, neppure a Nasu, l'autore originario della novel, piacque l'adattamento). Così ci ritroviamo un anime che in 12 episodi riesce a concentrare le vicende di Arcuied, Ciel, Akiha con spezzoni di altre sottotrame, che nel gioco originale erano così complesse fa formare percorsi di trama assolutamente alternativi e slegati tra loro. Il risultato è ovviamente pessimo. Perchè Shiki possiede gli occhi? Da dove viene il suo coltello? Perchè Akiha ha poteri demoniaci? Qual'è la verità di Roa? Queste alcune delle domande che non trovano risposta. A cui si aggiunge l'atrocità di aver volontariamente omesso dalla trama i vari dettagli legati al clan Nanaya (andate a cercare su google e fatevi una cultura sù) e al loro sterminio, i dettagli sulla seconda personalità di Shiki.
Potrei continuare, ma mi pare abbastanza chiaro il mio pensiero. Se questo anime avesse avuto un nome diverso allora sù, sarebbe stato godibile. Ma l'eredità che si porta dietro dal suo predecessore è troppo pesante per passare in secondo piano. Questo adattamento non dovrebbe neppure esistere.
Voi direte come cavolo fai ad avere visto 13 episodi ??? considero anche tra gli episodi l'Artbook History... perchè senza avere visto questo credo che non si possa capire alcuni punti della serie.
Consiglio a tutti di vedere questa serie, in quanto contiene tutti gli elementi che più mi piacciono amore, sangue, drammaticità e paranormale.... inoltre le ambientazioni un pò malinconiche il chara intrigante che ricorda un pò le serie hentai... che da quel tocco in più per rendere più appetibile la serie.
Sono d'accordo un pò su chi dice che la serie poteva essere più lunga per sviluppare alcuni punti interessanti, ma purtroppo è andata cosi, meglio una serie breve ricca di contenuti che 1000 puntate di nulla.
Il personaggio che più mi piace logicamente è Arcueid Brunestud, non solo perchè è bellissima ma perchè credo sia il personaggio meglio caratterizzato, più forte ma anche nello stesso tempo il più fragile... visto il suo passato.
La scelta delle musiche le molto azzeccate, l'opening e l'ending sono di tutto rispetto ma anche durante le varie fasi dei episodi queste sono inserite bene e trasmetto maggiori sensazioni allo spettatore.
Per tutto questo do il voto massimo a questa serie purtroppo solo di recente ho scoperto... che dire meglio tardi che mai^^
Consiglio a tutti di vedere questa serie, in quanto contiene tutti gli elementi che più mi piacciono amore, sangue, drammaticità e paranormale.... inoltre le ambientazioni un pò malinconiche il chara intrigante che ricorda un pò le serie hentai... che da quel tocco in più per rendere più appetibile la serie.
Sono d'accordo un pò su chi dice che la serie poteva essere più lunga per sviluppare alcuni punti interessanti, ma purtroppo è andata cosi, meglio una serie breve ricca di contenuti che 1000 puntate di nulla.
Il personaggio che più mi piace logicamente è Arcueid Brunestud, non solo perchè è bellissima ma perchè credo sia il personaggio meglio caratterizzato, più forte ma anche nello stesso tempo il più fragile... visto il suo passato.
La scelta delle musiche le molto azzeccate, l'opening e l'ending sono di tutto rispetto ma anche durante le varie fasi dei episodi queste sono inserite bene e trasmetto maggiori sensazioni allo spettatore.
Per tutto questo do il voto massimo a questa serie purtroppo solo di recente ho scoperto... che dire meglio tardi che mai^^
La storia è ambientata a Tokyo,città dove imperversano strani omicidi ,tutti compiuti dai vampiri..
Protagonista dell’anime è Shiki Tohno,un prodigioso ragazzo di 17 anni che ha l’abilità di vedere sulle persone e sugli oggetti delle strane linee rosse che, tagliate con un coltello da lui posseduto,distruggono l’oggetto in questione..A limitare tale potere sono uno speciale paio di occhiali che gli furono donati da una maga quando era piccolo..
Shiki ottenne questa abilità subito dopo aver avuto un incidente quando ancora era un ragazzino,di cui lui non ricorda assolutamente niente..A causa di questo fu mandato via dalla magione Tohno e fu affidato ad un tutore per crescerlo ..
In seguito alla morte del capo della casata Tohno (suo padre),Shiki riceve l’ordine di tornare a casa da sua sorella Akiha,ormai diventata il nuovo capo della casata.
Un giorno ,mentre il ragazzo torna da scuola,incontra una strana ragazza bionda e ,come in trance ,la uccide con il suo coltello,smembrandola in 17 pezzi… Il ragazzo si risveglia senza capire cosa sia successo e inizia a cercare delle prove per scoprire se quello che era accaduto era la realtà oppure no…Non trovato niente “archivia” l’accaduto come frutto della sua immaginazione…
Giorni dopo la stessa ragazza bionda lo attende e con grande stupore di Shiki gli rivela che è una vampira..La ragazza, il cui nome è Arcueid Brunestud ,afferma che Shiki è stato il primo uomo capace di ucciderla e a causa sua lei ha perso gran parte dei suoi poteri… finchè non li riacquisterà dovrà aiutarla nella lotta contro i vampiri e a trovare un vampiro in particolare,Roa…Dopo molti ripensamenti il ragazzo decide di aiutarla… Shiki però non dovrà solo combattere contro i vampiri ma anche con il suo oscuro passato e con un misterioso segreto che sembra nascondere la casata Tohno…
Devo dire che questo anime è stata una vera sorpresa… innanzitutto ho iniziato a vederlo senza sapere che trattava uno degli argomenti che io adoro di più : i vampiri..
Pur conservando alcune caratteristiche dei “normali vampiri” ,ossia succhiare sangue e non potersi esporre alla luce del sole, i vampiri che ci vengono presentati in quest’anime sono un po’ atipici (soprattutto la vampira bionda ,Arcueid ) …
Innanzitutto non sono vampiri come quelli dei telefilm o di tutti i film che trattano l’argomento… questi non si uccidono con paletti di frassino appuntito(come in Buffy) o con pallottole d’argento (come in Blade)… Come spiega Arcueid , nel terzo episodio ,esistono due classi diverse di vampiri :Shito e Shinso..
Gli Shinso sono entità immortali del mondo reale .. in poche parole degli spiriti (di cui Arcueid è la principessa) che non hanno bisogno necessariamente di bere sangue… ma esistono alcuni che ,per soddisfare un loro capriccio ,bevono il sangue umano ,dando vita cosi agli Shito.. quindi in parole povere gli Shito sono nient ‘altro che umani il cui sangue è stato succhiato dalle Shinso .. e sono quelli che assomigliano di più ai “nostri vampiri”..
Arcueid ha il compito di annientare gli Shito e soprattutto trovare un vampiro di nome Roa, che ha la capacità di reincarnarsi in altri corpi …
L’anime ha alcuni alti e bassi… le prime 3 puntate sono impeccabili , piene si suspance e mistero… La parte centrale ,pur conservando quell’alone di mistero su tutti i protagonisti e soprattutto sul loro passato, perde un po’ la tensione che si era creata all’inizio per poi sfociare nelle ultime 4 fantastiche puntate dove tutto si riprende alla grande…
Stupende le musiche come l’opening , The Sacred Moon ,che è a dir poco superba… ma mi sono letteralmente “innamorata” della musica che si sente in sottofondo in ogni puntata,triste e dolce allo stesso tempo…
L’anime . prodotto dalla TYPE-MOON ( la stessa di Fate Stay Night) conta di solo 12 episodi ed è tratto da un videogioco .
Se siete amanti del genere non potete farvelo scappare ;)
Protagonista dell’anime è Shiki Tohno,un prodigioso ragazzo di 17 anni che ha l’abilità di vedere sulle persone e sugli oggetti delle strane linee rosse che, tagliate con un coltello da lui posseduto,distruggono l’oggetto in questione..A limitare tale potere sono uno speciale paio di occhiali che gli furono donati da una maga quando era piccolo..
Shiki ottenne questa abilità subito dopo aver avuto un incidente quando ancora era un ragazzino,di cui lui non ricorda assolutamente niente..A causa di questo fu mandato via dalla magione Tohno e fu affidato ad un tutore per crescerlo ..
In seguito alla morte del capo della casata Tohno (suo padre),Shiki riceve l’ordine di tornare a casa da sua sorella Akiha,ormai diventata il nuovo capo della casata.
Un giorno ,mentre il ragazzo torna da scuola,incontra una strana ragazza bionda e ,come in trance ,la uccide con il suo coltello,smembrandola in 17 pezzi… Il ragazzo si risveglia senza capire cosa sia successo e inizia a cercare delle prove per scoprire se quello che era accaduto era la realtà oppure no…Non trovato niente “archivia” l’accaduto come frutto della sua immaginazione…
Giorni dopo la stessa ragazza bionda lo attende e con grande stupore di Shiki gli rivela che è una vampira..La ragazza, il cui nome è Arcueid Brunestud ,afferma che Shiki è stato il primo uomo capace di ucciderla e a causa sua lei ha perso gran parte dei suoi poteri… finchè non li riacquisterà dovrà aiutarla nella lotta contro i vampiri e a trovare un vampiro in particolare,Roa…Dopo molti ripensamenti il ragazzo decide di aiutarla… Shiki però non dovrà solo combattere contro i vampiri ma anche con il suo oscuro passato e con un misterioso segreto che sembra nascondere la casata Tohno…
Devo dire che questo anime è stata una vera sorpresa… innanzitutto ho iniziato a vederlo senza sapere che trattava uno degli argomenti che io adoro di più : i vampiri..
Pur conservando alcune caratteristiche dei “normali vampiri” ,ossia succhiare sangue e non potersi esporre alla luce del sole, i vampiri che ci vengono presentati in quest’anime sono un po’ atipici (soprattutto la vampira bionda ,Arcueid ) …
Innanzitutto non sono vampiri come quelli dei telefilm o di tutti i film che trattano l’argomento… questi non si uccidono con paletti di frassino appuntito(come in Buffy) o con pallottole d’argento (come in Blade)… Come spiega Arcueid , nel terzo episodio ,esistono due classi diverse di vampiri :Shito e Shinso..
Gli Shinso sono entità immortali del mondo reale .. in poche parole degli spiriti (di cui Arcueid è la principessa) che non hanno bisogno necessariamente di bere sangue… ma esistono alcuni che ,per soddisfare un loro capriccio ,bevono il sangue umano ,dando vita cosi agli Shito.. quindi in parole povere gli Shito sono nient ‘altro che umani il cui sangue è stato succhiato dalle Shinso .. e sono quelli che assomigliano di più ai “nostri vampiri”..
Arcueid ha il compito di annientare gli Shito e soprattutto trovare un vampiro di nome Roa, che ha la capacità di reincarnarsi in altri corpi …
L’anime ha alcuni alti e bassi… le prime 3 puntate sono impeccabili , piene si suspance e mistero… La parte centrale ,pur conservando quell’alone di mistero su tutti i protagonisti e soprattutto sul loro passato, perde un po’ la tensione che si era creata all’inizio per poi sfociare nelle ultime 4 fantastiche puntate dove tutto si riprende alla grande…
Stupende le musiche come l’opening , The Sacred Moon ,che è a dir poco superba… ma mi sono letteralmente “innamorata” della musica che si sente in sottofondo in ogni puntata,triste e dolce allo stesso tempo…
L’anime . prodotto dalla TYPE-MOON ( la stessa di Fate Stay Night) conta di solo 12 episodi ed è tratto da un videogioco .
Se siete amanti del genere non potete farvelo scappare ;)
La storia di questo anime prende spunto dal path di Arcueid in un famoso (nel sol levante) gioco doujin.
Purtroppo, avendo giocato il videogame in questione posso solo confermare quanto già detto 12 episodi sono davvero troppo pochi per spiegare tutto quello che è necessario tanto è stato tralasciato e altro è mischiato in maniera non fedele alla vera storia. (soprattutto negli episodi centrali), tanto che molti cultori dell'originale Tsukihime lo definiscono un non riuscito anime.
A me comunque è piaciuto molto , è il classico anime che da emozioni... ...tanto basta.
Volevo anche continuare a sottolineare come la colonna sonora sia semplicemente divina e che si adatta perfettamente al tipo di anime riuscendo a dare la giusta atmosfera.
Guardatelo! e anche se alla fine rimarrete con un pò di domande senza risposta secondo me vi sarà piaciuto lo stesso.
Purtroppo, avendo giocato il videogame in questione posso solo confermare quanto già detto 12 episodi sono davvero troppo pochi per spiegare tutto quello che è necessario tanto è stato tralasciato e altro è mischiato in maniera non fedele alla vera storia. (soprattutto negli episodi centrali), tanto che molti cultori dell'originale Tsukihime lo definiscono un non riuscito anime.
A me comunque è piaciuto molto , è il classico anime che da emozioni... ...tanto basta.
Volevo anche continuare a sottolineare come la colonna sonora sia semplicemente divina e che si adatta perfettamente al tipo di anime riuscendo a dare la giusta atmosfera.
Guardatelo! e anche se alla fine rimarrete con un pò di domande senza risposta secondo me vi sarà piaciuto lo stesso.
Un bell'anime dopo tutto.
Me lo sono finisto in due tranche per mancanza di tempo. Ottimi la narrazione e le musiche, la sigla iniziale è spettacolare.
Andiamo per ordine. Per non ripetermi (viste già le numerose recenzioni precedenti ) vi dico che:
il design è buono,
le animazioni non eccelse,
musiche bellissime ed azzecatissime,
narrazione buona, lascia semrpe la giusta suspance,
storia discreta.
c'è da considerare che oggi giorno stupire lo spettatore al cento per cento è veramente difficile.
La grossa pecca dell'anime non è tanto il finale semi-banale ma il fatto che non si siano chiariti dei punti importanti.
Forse il problema sta ne numero di episodi, con circa 3 episodi in più credo che si potesse ovviare.
Ad ogni modo credo sia un anime di tutto rispetto,da vedere e che non lascia insoddisfatti così come fanno molte serie in commercio.
Nell'eventuale doppiaggio italiano credo che perderebbe moltissimo, quindi non l'acquisterei, magari acquisterei il prodotto con i sub.
Me lo sono finisto in due tranche per mancanza di tempo. Ottimi la narrazione e le musiche, la sigla iniziale è spettacolare.
Andiamo per ordine. Per non ripetermi (viste già le numerose recenzioni precedenti ) vi dico che:
il design è buono,
le animazioni non eccelse,
musiche bellissime ed azzecatissime,
narrazione buona, lascia semrpe la giusta suspance,
storia discreta.
c'è da considerare che oggi giorno stupire lo spettatore al cento per cento è veramente difficile.
La grossa pecca dell'anime non è tanto il finale semi-banale ma il fatto che non si siano chiariti dei punti importanti.
Forse il problema sta ne numero di episodi, con circa 3 episodi in più credo che si potesse ovviare.
Ad ogni modo credo sia un anime di tutto rispetto,da vedere e che non lascia insoddisfatti così come fanno molte serie in commercio.
Nell'eventuale doppiaggio italiano credo che perderebbe moltissimo, quindi non l'acquisterei, magari acquisterei il prodotto con i sub.
Buona la prima parte, un po' più lenta la centrale.
Il disegno è indicato come anche l'ambientazione.
L'idea di fondo non è male, certo lo sviluppo è forse troppo "vuoto", da qui la lentezza della seconda parte molto più introspettiva anche se non toccante. Il finale lascia l'impressione di un anime che non è stato tempo perso ma che poteva dare molto di più.
Il disegno è indicato come anche l'ambientazione.
L'idea di fondo non è male, certo lo sviluppo è forse troppo "vuoto", da qui la lentezza della seconda parte molto più introspettiva anche se non toccante. Il finale lascia l'impressione di un anime che non è stato tempo perso ma che poteva dare molto di più.
Viste le altre recensioni eccomi a spendere qualche parolina su quest'anime (che ho certamente apprezzato, ma non poi così tanto....).
Innanzitutto parliamo della trama, tanto accattivante e misteriosa all'inizio quanto prevedibile e insensata nel finale, insomma una vera perla di sincretismo....ma spieghiamoci un po' meglio analizzando la storia nei primi episodi.
Il protagonista, Tohno Shiki, sembra il classico stereotipo di studente delle superiori descritto nei manga/anime: ha un migliore amico che gli permette un solido contatto con la realtà quotidiana, un aspirante ragazza che si preoccupa di entrare nel suo cuore ( e che naturalmente si dipinge come la solita amica..) e una sempai che lo tratta sempre come un bambino. Questo quadretto familiare non è però tanto solido quanto possa sembrare, infatti il nostro Tohno fatica a ricordarsi di avere un'amata sempai e sembra avere molte più preoccupazioni di quelle di un normale studente...
La storia procede e si scopre che il nostro protagonista non è un ragazzo comune, egli infatti ha un potere particolare: riesce a vedere le "linee" che compongono gli oggetti e le persone del nostro mondo, linee che se tagliate correttamente dal suo coltello possono provocare la distruzione completa dell'oggetto/persona in questione...insomma un potere simpatico quanto pericoloso ( ..e da parte mia anche già visto nella saga di "Alvin, il costruttore" di Orson Scott Card.. ). Però questo suo dono, come ogni grande potere porta con se un'altrettanto grande disgrazia, cosa che diventa subito evidente quando il protagonista si trova a fare un particolare "sogno" in cui smembra fino all'ultimo pezzo una sconosciuta...
Giunti a questo punto allo spettatore viene facile pensare "o questo tipo è già un pazzo maniaco pluriomicida con doppia personalità o lo diventa sicuramente nelle prossime puntate", ma mai sbaglio fu più grande! Infatti appena il nostro protagonista ha finito di convincersi che è tutto un brutto gioco della sua mente gli compare dinnanzi proprio la stessa persona, che , tutta cordiale, gli dice semplicemente " tu ieri mi hai ucciso" (..sinceramente una bella svolta sia a livello narrativo che contenutistico che non fa altro che aumentare l'interesse, già abbastanza alto, dello spettatore). Inutile dire che la nostra precedente ipotesi del pluriomicida è saltata in aria assieme a tutte le altre congetture per far spazio a due domande fondamentali: "chi è questa tipa?" e, soprattutto "perchè sorride così beatamente al suo carnefice, come se fosse felice della propria precedente sorte?".
Beh, se alla prima domanda la risposta viene abbastanza ovvia (dato che dopotutto questo anime ci è stato venduto come anime che parla di vampiri...cosa che ci è ribadita anche dalla bella, quanto agghiacciante, sigla iniziale) alla seconda non son ancora riuscito a trovare una risposta decente ( se non forse che la tipa è un irremediabile masochista di quelle serie...), nemmeno dopo aver terminato la visione della serie, cosa che mi ha fatto molto ricredere sul concetto che i suoi ideatori hanno dell'originalità ...
Ma questo non è tutto dato che la cosa più bella è che la nostra vampira, pur non spiegando mai chiaramente il perchè non si sia vendicata sul protagonista, continua a fare la ramanzina al povero Tohno per averla uccisa e averle fatto "perdere forza", insomma oltre che il danno pure la beffa...e tutto questo senza contare che con l'iterarsi di tale discorso lo spettatore comincia a farsi molte idee sbagliate sugli effettivi poteri dei vampiri...
Di lamentele sulla storia ce ne sarebbero anche molte altre, ma in questa sede mi sembra inutile esporle perciò le lascio volentieri alla fervida immaginazione di voi lettori...sappiate comunque che il finale per quanto riguarda le fatidiche "domande lasciate in sospeso" è un vero e proprio pugno nello stomaco: dei vari misteri che avvolgono i personaggi non si chiarisce quasi nulla ( mi riferisco in particolare al ruolo e caratteristiche che alcuni personaggi hanno al di fuori della storia ) e le uniche rivelazioni sono tanto deboli quanto palesemente prevedibili da parte di una spettatore con un po' di esperienza..
Naturalmente vi starete chiedendo "se la storia non salva quest'anime dal baratro dell'insufficenza allora cosa lo salva?" Beh, la risposta è semplice. L'atmosfera. Il regista e il direttore del sonoro infatti sono stati molto bravi nel ricreare quell'ambiente dark buio e cupo tanto adatto alla struttura di questa serie, facendo così meritare al titolo il suo voto attuale...peccato cmq perchè con un po' più di impegno dal lato narrativo e contenutistico e quest'anime sarebbe stato un 10 assicurato...
Innanzitutto parliamo della trama, tanto accattivante e misteriosa all'inizio quanto prevedibile e insensata nel finale, insomma una vera perla di sincretismo....ma spieghiamoci un po' meglio analizzando la storia nei primi episodi.
Il protagonista, Tohno Shiki, sembra il classico stereotipo di studente delle superiori descritto nei manga/anime: ha un migliore amico che gli permette un solido contatto con la realtà quotidiana, un aspirante ragazza che si preoccupa di entrare nel suo cuore ( e che naturalmente si dipinge come la solita amica..) e una sempai che lo tratta sempre come un bambino. Questo quadretto familiare non è però tanto solido quanto possa sembrare, infatti il nostro Tohno fatica a ricordarsi di avere un'amata sempai e sembra avere molte più preoccupazioni di quelle di un normale studente...
La storia procede e si scopre che il nostro protagonista non è un ragazzo comune, egli infatti ha un potere particolare: riesce a vedere le "linee" che compongono gli oggetti e le persone del nostro mondo, linee che se tagliate correttamente dal suo coltello possono provocare la distruzione completa dell'oggetto/persona in questione...insomma un potere simpatico quanto pericoloso ( ..e da parte mia anche già visto nella saga di "Alvin, il costruttore" di Orson Scott Card.. ). Però questo suo dono, come ogni grande potere porta con se un'altrettanto grande disgrazia, cosa che diventa subito evidente quando il protagonista si trova a fare un particolare "sogno" in cui smembra fino all'ultimo pezzo una sconosciuta...
Giunti a questo punto allo spettatore viene facile pensare "o questo tipo è già un pazzo maniaco pluriomicida con doppia personalità o lo diventa sicuramente nelle prossime puntate", ma mai sbaglio fu più grande! Infatti appena il nostro protagonista ha finito di convincersi che è tutto un brutto gioco della sua mente gli compare dinnanzi proprio la stessa persona, che , tutta cordiale, gli dice semplicemente " tu ieri mi hai ucciso" (..sinceramente una bella svolta sia a livello narrativo che contenutistico che non fa altro che aumentare l'interesse, già abbastanza alto, dello spettatore). Inutile dire che la nostra precedente ipotesi del pluriomicida è saltata in aria assieme a tutte le altre congetture per far spazio a due domande fondamentali: "chi è questa tipa?" e, soprattutto "perchè sorride così beatamente al suo carnefice, come se fosse felice della propria precedente sorte?".
Beh, se alla prima domanda la risposta viene abbastanza ovvia (dato che dopotutto questo anime ci è stato venduto come anime che parla di vampiri...cosa che ci è ribadita anche dalla bella, quanto agghiacciante, sigla iniziale) alla seconda non son ancora riuscito a trovare una risposta decente ( se non forse che la tipa è un irremediabile masochista di quelle serie...), nemmeno dopo aver terminato la visione della serie, cosa che mi ha fatto molto ricredere sul concetto che i suoi ideatori hanno dell'originalità ...
Ma questo non è tutto dato che la cosa più bella è che la nostra vampira, pur non spiegando mai chiaramente il perchè non si sia vendicata sul protagonista, continua a fare la ramanzina al povero Tohno per averla uccisa e averle fatto "perdere forza", insomma oltre che il danno pure la beffa...e tutto questo senza contare che con l'iterarsi di tale discorso lo spettatore comincia a farsi molte idee sbagliate sugli effettivi poteri dei vampiri...
Di lamentele sulla storia ce ne sarebbero anche molte altre, ma in questa sede mi sembra inutile esporle perciò le lascio volentieri alla fervida immaginazione di voi lettori...sappiate comunque che il finale per quanto riguarda le fatidiche "domande lasciate in sospeso" è un vero e proprio pugno nello stomaco: dei vari misteri che avvolgono i personaggi non si chiarisce quasi nulla ( mi riferisco in particolare al ruolo e caratteristiche che alcuni personaggi hanno al di fuori della storia ) e le uniche rivelazioni sono tanto deboli quanto palesemente prevedibili da parte di una spettatore con un po' di esperienza..
Naturalmente vi starete chiedendo "se la storia non salva quest'anime dal baratro dell'insufficenza allora cosa lo salva?" Beh, la risposta è semplice. L'atmosfera. Il regista e il direttore del sonoro infatti sono stati molto bravi nel ricreare quell'ambiente dark buio e cupo tanto adatto alla struttura di questa serie, facendo così meritare al titolo il suo voto attuale...peccato cmq perchè con un po' più di impegno dal lato narrativo e contenutistico e quest'anime sarebbe stato un 10 assicurato...
Davvero bello questo Shingetsutan Tsukihime. E' un anime sui vampiri che, una volta tanto, invece di incentrarsi sui duelli e sulla violenza ha come punto di forza la trama e lo spessore dei suoi personaggi. Mi ha lasciato diverse emozioni, mi ha intrigato molto in diversi punti con l'attenzione che era tutta incentrata nello svolgersi degli eventi e nei dialoghi che svelano poco a poco i retroscena. Stupendo!
Tecnicamente è molto vicino a Hellsing, sia come character che nelle animazioni (alcuni personaggi sembrano essere quasi presi in prestito proprio da Hellsing), quindi una qualità del design medio-alta ed una qualità delle animazioni medio-bassa, praticamente unico neo della produzione. La colonna sonora è di tipo opera sinfonica, praticamente stupenda e ben adattata all'anime riesce a mettere in risalto i tratti melodrammatici dell'opera e contribuisce ad esaltare l'aspetto cupo che ne pervade.
Quest'anime (insieme a Hitsuji no Uta) rappresenta un ottima variante sul genere ultra-inflazionato dei vampiri, e per i motivi sopra indicati mi sento di consigliarlo anche a chi l'horror non lo digerisce per niente.
Tecnicamente è molto vicino a Hellsing, sia come character che nelle animazioni (alcuni personaggi sembrano essere quasi presi in prestito proprio da Hellsing), quindi una qualità del design medio-alta ed una qualità delle animazioni medio-bassa, praticamente unico neo della produzione. La colonna sonora è di tipo opera sinfonica, praticamente stupenda e ben adattata all'anime riesce a mettere in risalto i tratti melodrammatici dell'opera e contribuisce ad esaltare l'aspetto cupo che ne pervade.
Quest'anime (insieme a Hitsuji no Uta) rappresenta un ottima variante sul genere ultra-inflazionato dei vampiri, e per i motivi sopra indicati mi sento di consigliarlo anche a chi l'horror non lo digerisce per niente.
Davvero un bell'anime. E'un esempio di come si può realizzare un buon prodotto anche se il tema (vampiri) è trito e ritrito. Mi avevano parlato male della conclusione ed invece devo dire che mi è piaciuta molto. Il genere è più spostato sul romantico/drammatico che sull horror vero e proprio. I personaggi hanno un gran pregio: sono ben fatti e ruotano intorno al protagonissta Shiki senza mai risultare troppo invadenti. Merita di essere visto.
Devo dire che ho trovato questo anime particolarmente interessante e ben realizzato. Un'ottima trama davvero, specialmente poichè alla fine del 10° episodio mi chiedevo come tutto potesse trovare una conclusione logica in quel districato intreccio che si era ormai venuto a formare, invece l'autore riesce a nn farsi sfuggire la situazione di mano. La animazioni sono discrete, il character design piuttosto curato, mentre le musiche sono a mio avviso il pezzo forte di questo anime. Lo consiglio a chi nn si impressiona facilmente e ha un certo interesse per questo genere di thriller/horror.
La musica è straordinaria e da sola vale la visione, ottimo anche il primo episodio e l'idea portante del racconto.
Una caduta di stile nel personaggio di Ciel-Senpai e nell'organizzazione che le sta dietro, piuttosto poco credibile e toglie spessore alla trama.
Gli episodi mantengono bene mistero e atmosfera anche se verso l'ottavo si inizia ad avere la sensazione che l'autore faccia l'impossibile per non svelare niente e si sente che così l'anime potrebbe andare avanti in eterno. Invece finisce alla 12a puntata e tutto torna. Molto bello poi l'epilogo.
Un'ottima serie. Peccato non l'abbiano ancora trasmessa in Italia.
Una caduta di stile nel personaggio di Ciel-Senpai e nell'organizzazione che le sta dietro, piuttosto poco credibile e toglie spessore alla trama.
Gli episodi mantengono bene mistero e atmosfera anche se verso l'ottavo si inizia ad avere la sensazione che l'autore faccia l'impossibile per non svelare niente e si sente che così l'anime potrebbe andare avanti in eterno. Invece finisce alla 12a puntata e tutto torna. Molto bello poi l'epilogo.
Un'ottima serie. Peccato non l'abbiano ancora trasmessa in Italia.