Tori no Uta
Tori no Uta è un OVA del 2007, diretto e disegnato da Amano Yoshitaka.
Prima di intraprendere la visione di questo prodotto, bisogna sapere che il concept stilistico generale non è dettato direttamente da Amano ma è una scelta che si inserisce in un contesto più ampio. Questo OAV di 32 minuti circa fa infatti parte di un progetto creato dalla Toei Animation fra il 2006 e il 2007 per celebrare i cinquant'anni di attività. Il progetto si chiama "Ga-nime", neologismo che nasce dall'unione delle parole "anime" e "Ga", prefisso che indica il tratto del disegno (lo stesso che compone la parola manga). Per questi progetti - 15 in tutto - dalla durata che oscilla tra i 20 e i 50 minuti, la Toei si è affidata a diversi registi, dotandoli di un budget ridotto ma anche di piena libertà creativa.
Ma cosa differenzia un anime da un Ganime?
Un ganime esalta il disegno, e non l'animazione. E quando si tratta di disegni, un vero artista come Amano è il meglio che si può pretendere, il quale infatti prende parte a ben due progetti, questo e "Fantascope - Tylosoma", diretto da Soichi Rimura.
Vedere Tori no Uta è come vedere delle diapositive. L'unico compito della telecamera è di spostarsi lentamente lungo il foglio oppure zoomare, le animazioni sono ridotte all'osso e riguardano solo pochi elementi del disegno. Così come un cieco affina gli altri sensi, anche Tori no Uta cerca di compensare la mancanza di animazioni in altri modi, viene infatti esaltato il suono, la musica (di Yasuharu Takanashi) e la voce. Anche il disegno trova modo di esprimersi e parlare, il tratteggio, la scelta cromatica e lo stile di disegno hanno infatti significati simbolici che aumentano la percezione dello spettatore.
Per quanto riguarda il comparto narrativo, avrete pane per i vostri denti. Onirico, enigmatico, criptico, ermetico. Nulla è come sembra, la realtà si intreccia con il sogno finendo per scambiarsi di ruolo e rendere il tutto più confusionario. Non lo nascondo, non sono riuscito a capire praticamente nulla di questo OAV, ma per tutta la durata dello stesso i miei occhi non si sono staccati dallo schermo.
Se volete vedere qualcosa di particolarmente impegnativo ma nel contempo scorrevole e interessante, Tori no Uta fa per voi, sempre considerando che per percepirlo appieno bisognerà guardarlo più di una volta.
Prima di intraprendere la visione di questo prodotto, bisogna sapere che il concept stilistico generale non è dettato direttamente da Amano ma è una scelta che si inserisce in un contesto più ampio. Questo OAV di 32 minuti circa fa infatti parte di un progetto creato dalla Toei Animation fra il 2006 e il 2007 per celebrare i cinquant'anni di attività. Il progetto si chiama "Ga-nime", neologismo che nasce dall'unione delle parole "anime" e "Ga", prefisso che indica il tratto del disegno (lo stesso che compone la parola manga). Per questi progetti - 15 in tutto - dalla durata che oscilla tra i 20 e i 50 minuti, la Toei si è affidata a diversi registi, dotandoli di un budget ridotto ma anche di piena libertà creativa.
Ma cosa differenzia un anime da un Ganime?
Un ganime esalta il disegno, e non l'animazione. E quando si tratta di disegni, un vero artista come Amano è il meglio che si può pretendere, il quale infatti prende parte a ben due progetti, questo e "Fantascope - Tylosoma", diretto da Soichi Rimura.
Vedere Tori no Uta è come vedere delle diapositive. L'unico compito della telecamera è di spostarsi lentamente lungo il foglio oppure zoomare, le animazioni sono ridotte all'osso e riguardano solo pochi elementi del disegno. Così come un cieco affina gli altri sensi, anche Tori no Uta cerca di compensare la mancanza di animazioni in altri modi, viene infatti esaltato il suono, la musica (di Yasuharu Takanashi) e la voce. Anche il disegno trova modo di esprimersi e parlare, il tratteggio, la scelta cromatica e lo stile di disegno hanno infatti significati simbolici che aumentano la percezione dello spettatore.
Per quanto riguarda il comparto narrativo, avrete pane per i vostri denti. Onirico, enigmatico, criptico, ermetico. Nulla è come sembra, la realtà si intreccia con il sogno finendo per scambiarsi di ruolo e rendere il tutto più confusionario. Non lo nascondo, non sono riuscito a capire praticamente nulla di questo OAV, ma per tutta la durata dello stesso i miei occhi non si sono staccati dallo schermo.
Se volete vedere qualcosa di particolarmente impegnativo ma nel contempo scorrevole e interessante, Tori no Uta fa per voi, sempre considerando che per percepirlo appieno bisognerà guardarlo più di una volta.
"Tori no Uta" è un buon OAV di stampo sperimentale, ideato e realizzato dal noto illustratore Yoshitaka Amano. Si tratta di un opera abbastanza peculiare dal punto di vista grafico, mentre purtroppo accusa un eccessivo ermetismo a livello di trama e sviluppi, rendendo il risultato piuttosto complesso e poco chiaro, sebbene in linea di massima sia comunque apprezzabile.
Per spiegare al meglio le caratteristiche visive di questo mediometraggio, non c'è nulla di meglio delle stesse immagini presenti in questa scheda: il filmato è infatti composto unicamente da frames immobili, a parte per qualche lieve animazione digitale. Questo potrebbe risultare un punto debole, poiché lo spettatore medio rischia di annoiarsi di fronte a questa sequenza di immagini a puro carattere descrittivo (il succo dell'OAV sta infatti nei dialoghi), ma in ogni caso esse affascinano per la loro atmosfera onirica ed ancestrale.
Parlando invece della trama, essa può essere riassunta così: un ragazzino, mentre sta tornando a casa, decide di prendere una deviazione ed incontra una misteriosa ragazza, di cui s'innamora perdutamente. La fanciulla gli dona una piuma, dicendo che se la conserverà essi potranno incontrarsi nuovamente. Purtroppo il giorno seguente il protagonista non riesce più a trovare la casa della ragazza, e dopo tanto tempo si scorda di lei. Venticinque anni dopo il ragazzo, ora diventato un uomo nostalgico e disilluso, ritorna nella sua città natale, e incredibilmente ritrova la sua amata, rimasta giovane come allora...
L'anime si appresta a numerosi fili interpretativi: si può scorgere il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, così come l'inquietante potere dei sogni, a volte così vividi che riescono a sostituirsi ai ricordi veri, nonché la presa di coscienza dell'essere umano che comprende di doversi assumere le proprie responsabilità e confrontarsi con un passato che si è lasciato alle spalle. Come ho detto prima, il significato generale di Tori no Uta non è chiaro, e per questo potrebbe risultare difficile da digerire e addirittura insensato. State tranquilli, il senso c'è, ma per trovarne uno bisogna guardare con attenzione ed essere consapevoli di trovarsi di fronte ad un prodotto per nulla commerciale e che richiede un certo sforzo di comprensione da parte dello spettatore, altrimenti ci si annoia e basta.
Per spiegare al meglio le caratteristiche visive di questo mediometraggio, non c'è nulla di meglio delle stesse immagini presenti in questa scheda: il filmato è infatti composto unicamente da frames immobili, a parte per qualche lieve animazione digitale. Questo potrebbe risultare un punto debole, poiché lo spettatore medio rischia di annoiarsi di fronte a questa sequenza di immagini a puro carattere descrittivo (il succo dell'OAV sta infatti nei dialoghi), ma in ogni caso esse affascinano per la loro atmosfera onirica ed ancestrale.
Parlando invece della trama, essa può essere riassunta così: un ragazzino, mentre sta tornando a casa, decide di prendere una deviazione ed incontra una misteriosa ragazza, di cui s'innamora perdutamente. La fanciulla gli dona una piuma, dicendo che se la conserverà essi potranno incontrarsi nuovamente. Purtroppo il giorno seguente il protagonista non riesce più a trovare la casa della ragazza, e dopo tanto tempo si scorda di lei. Venticinque anni dopo il ragazzo, ora diventato un uomo nostalgico e disilluso, ritorna nella sua città natale, e incredibilmente ritrova la sua amata, rimasta giovane come allora...
L'anime si appresta a numerosi fili interpretativi: si può scorgere il passaggio dall'infanzia all'adolescenza, così come l'inquietante potere dei sogni, a volte così vividi che riescono a sostituirsi ai ricordi veri, nonché la presa di coscienza dell'essere umano che comprende di doversi assumere le proprie responsabilità e confrontarsi con un passato che si è lasciato alle spalle. Come ho detto prima, il significato generale di Tori no Uta non è chiaro, e per questo potrebbe risultare difficile da digerire e addirittura insensato. State tranquilli, il senso c'è, ma per trovarne uno bisogna guardare con attenzione ed essere consapevoli di trovarsi di fronte ad un prodotto per nulla commerciale e che richiede un certo sforzo di comprensione da parte dello spettatore, altrimenti ci si annoia e basta.