Sengoku Basara - Samurai Kings
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Volevo vedere un battle shonen senza pretese, dove i protagonisti combattono con tecniche eccezionali, e ho trovato su Yamato Animation questo "Sengoku Basara", basato su un videogioco della Capcom, che ho trovato deludente in quanto poco attinente alla storia del Giappone, con combattimenti dozzinali e una grafica pietosa
Se il mio scopo era di passare qualche ora senza annoiarmi, non ci sono riuscito, e se l’avessi guardato con la speranza di conoscere qualcosa della storia del Giappone, mi sarei sbagliato profondamente: io non sono un esperto di storia del Paese del Sol Levante, ma qualcosa so: nel 1500 non esistevano ad esempio cyborg o mitragliatrici, Nobunaga morì nel 1582 a quarantotto anni, in quel momento Masamune Date aveva quindici anni e Tokugawa Ieyasu era ancora in vita… e potrei andare avanti a lungo. Ad esempio, non saranno né Yakimura Sanada, qui definito la giovane tigre, né Masamune Date, detto il drago da un occhio solo, ad uccidere Nobunaga, ma il suo sottoposto Mitsuhide Akechi, che lo bruciò vivo dentro un tempio in fiamme...
Se volete qualcosa che parli della storia del Giappone del periodo Sengoku (il periodo degli Stati Combattenti), pur essendo fumetti con tanti combattimenti e avvenimenti inventati frammischiati a storie vere e leggende nate con i secoli, vi consiglio i manga di Tetsuo Hara ("Hana no Keiji" e "Oda Saborou Nabunaga Den").
Per quanto riguarda la grafica, posso dire che i personaggi femminili sono fatti molto bene, mentre quelli maschili non mi convincono, a parte il cattivissimo sesto re demoniaco.
Le musiche sono interessanti, puro japan rock, e si adattano all’anime.
Come ho detto, non è un capolavoro, e non supera neanche la sufficienza: guardatelo solo se vi interessano le 'tamarrate'.
Volevo vedere un battle shonen senza pretese, dove i protagonisti combattono con tecniche eccezionali, e ho trovato su Yamato Animation questo "Sengoku Basara", basato su un videogioco della Capcom, che ho trovato deludente in quanto poco attinente alla storia del Giappone, con combattimenti dozzinali e una grafica pietosa
Se il mio scopo era di passare qualche ora senza annoiarmi, non ci sono riuscito, e se l’avessi guardato con la speranza di conoscere qualcosa della storia del Giappone, mi sarei sbagliato profondamente: io non sono un esperto di storia del Paese del Sol Levante, ma qualcosa so: nel 1500 non esistevano ad esempio cyborg o mitragliatrici, Nobunaga morì nel 1582 a quarantotto anni, in quel momento Masamune Date aveva quindici anni e Tokugawa Ieyasu era ancora in vita… e potrei andare avanti a lungo. Ad esempio, non saranno né Yakimura Sanada, qui definito la giovane tigre, né Masamune Date, detto il drago da un occhio solo, ad uccidere Nobunaga, ma il suo sottoposto Mitsuhide Akechi, che lo bruciò vivo dentro un tempio in fiamme...
Se volete qualcosa che parli della storia del Giappone del periodo Sengoku (il periodo degli Stati Combattenti), pur essendo fumetti con tanti combattimenti e avvenimenti inventati frammischiati a storie vere e leggende nate con i secoli, vi consiglio i manga di Tetsuo Hara ("Hana no Keiji" e "Oda Saborou Nabunaga Den").
Per quanto riguarda la grafica, posso dire che i personaggi femminili sono fatti molto bene, mentre quelli maschili non mi convincono, a parte il cattivissimo sesto re demoniaco.
Le musiche sono interessanti, puro japan rock, e si adattano all’anime.
Come ho detto, non è un capolavoro, e non supera neanche la sufficienza: guardatelo solo se vi interessano le 'tamarrate'.
"Sengoku Basara" è un'anime tratto da un videogioco che ha deluso le mie aspettative. Finalmente un anime dove ci sono solo botte e botte, tutti ne volevano vedere uno, ma, se questo è il risultato, allora meglio evitare.
La trama si svolge nell'Epoca Sengoku, dove vari stati si affrontano in guerre per la conquista dei territori, ma la minaccia più grande è lo stato di Oda, che senza problemi vince tantissime guerre e ha dominio su un vasto territorio. Alcune casate si uniranno per sconfiggere Oda, togliendo di mezzo il più forte.
L'anime inizia subito con azione e tanti combattimenti senza perder tempo, e fino a qui ci siamo: un inizio spettacolare e pieno di azione che intrattiene con voglia lo spettatore. A parte le botte, non ha niente di premiabile, lo sviluppo della storia è troppo scarso, anche perché con una trama tanto semplice non può uscirci niente tranne che ovvie battaglie che, dopo qualche puntata, stufano e diventano pure inutili in certe situazioni (si vede che mirano solo alle botte per intrattenere il pubblico). L'ambientazione almeno è accettabile, rappresenta bene un periodo di guerra e distruzione, ma così non si può dire dei personaggi, inutili e senza uno scopo ben preciso a parte la determinazione nel combattere, ma oltre a questo non hanno niente da trasmettere a livello di persona. Il finale invece è meglio ometterlo, visto che è fin troppo scontato.
Il comparto tecnico è l'unico punto forte della serie, con disegni molto puliti e caratteristici, e animazione perfetta; nulla da ridire su questo aspetto. Il sonoro invece è piuttosto accettabile, né più né meno.
In conclusione, "Sengoku Basara" non è un buon prodotto, un secchio pieno solo di battaglie e nient'altro che intrattiene solo nelle prime puntate, per poi diventare insensato e inutile, a parte il comparto tecnico che si salva. Non lo consiglio a chi cerca un anime con una bella trama seguita dalla giusta dose di azione, ma lo consiglio a coloro ai quali, invece, di un anime interessano solo le botte. Voto insufficiente.
La trama si svolge nell'Epoca Sengoku, dove vari stati si affrontano in guerre per la conquista dei territori, ma la minaccia più grande è lo stato di Oda, che senza problemi vince tantissime guerre e ha dominio su un vasto territorio. Alcune casate si uniranno per sconfiggere Oda, togliendo di mezzo il più forte.
L'anime inizia subito con azione e tanti combattimenti senza perder tempo, e fino a qui ci siamo: un inizio spettacolare e pieno di azione che intrattiene con voglia lo spettatore. A parte le botte, non ha niente di premiabile, lo sviluppo della storia è troppo scarso, anche perché con una trama tanto semplice non può uscirci niente tranne che ovvie battaglie che, dopo qualche puntata, stufano e diventano pure inutili in certe situazioni (si vede che mirano solo alle botte per intrattenere il pubblico). L'ambientazione almeno è accettabile, rappresenta bene un periodo di guerra e distruzione, ma così non si può dire dei personaggi, inutili e senza uno scopo ben preciso a parte la determinazione nel combattere, ma oltre a questo non hanno niente da trasmettere a livello di persona. Il finale invece è meglio ometterlo, visto che è fin troppo scontato.
Il comparto tecnico è l'unico punto forte della serie, con disegni molto puliti e caratteristici, e animazione perfetta; nulla da ridire su questo aspetto. Il sonoro invece è piuttosto accettabile, né più né meno.
In conclusione, "Sengoku Basara" non è un buon prodotto, un secchio pieno solo di battaglie e nient'altro che intrattiene solo nelle prime puntate, per poi diventare insensato e inutile, a parte il comparto tecnico che si salva. Non lo consiglio a chi cerca un anime con una bella trama seguita dalla giusta dose di azione, ma lo consiglio a coloro ai quali, invece, di un anime interessano solo le botte. Voto insufficiente.
"Sengoku Basara" è un anime ambientato, come dice il nome, nel periodo Sengoku. Adattamento della già conosciuta e omonima serie di videogiochi, "Sengoku Basara" è, secondo me, uno degli anime più spettacolari e belli che io abbia mai visto.
La trama della prima serie narra dei tanti Stati Belligeranti (fra i cui capi spiccano Masamune, signore di Oshu, e Yukimura, erede della Tigre del Kai, Shingen Takeda) che si danno battaglia per il controllo del Giappone. Masamune e Yukimura, protagonisti della serie nonché acerrimi rivali, si ritroveranno uniti, insieme ad altri daimyo dell'epoca, ad affrontare la minaccia del Sesto Re Demoniaco Oda Nobunaga, i suoi spietati sottoposti Akechi Mitsuhide e Ranmaru Mori, e sua moglie Nohime.
Psicologicamente i personaggi sono ben caratterizzati: i protagonisti Masamune, attaccabrighe, amante delle battaglie e tamarro all'ennesima potenza, e Yukimura, ragazzo volenteroso e di buon cuore ma ancora inesperto, sono di certo quelli che spiccano più degli altri. Da menzionare però anche i vari personaggi secondari e di contorno, ognuno con una propria personalità e tante sfaccettature varie che danno un fascino unico a ogni personaggio.
La prima cosa che fa storcere il naso agli amanti del periodo storico è il fatto che, da un punto in poi della serie, questa prende una propria linea temporale (a me non ha dato fastidio, anzi, ha contribuito a nuovi e bellissimi intrecci). La seconda invece è che, a differenza dei giochi, molti personaggi difettano di sfaccettature importanti della loro personalità, che contribuiscono a renderli ''a tutto tondo'' (Mitsuhide e Oichi sono due esempi).
Da questo lato, per me si merita un 9 pieno, mi ha davvero colpito, ad eccezione di qualche incongruenza che poi salterà all'occhio man mano che si va avanti nelle serie.
Dal lato tecnico... beh, diciamo che qui abbiamo un calo, un calo non indifferente. Gli sfondi e gli effetti grafici sono belli, ma i personaggi... poverini! A differenza dei giochi sono stati disegnati veramente in modi diversi, al punto che alcuni non sembrano più loro, specialmente gli occhi (Motochika, Masamune, Oichi e Mitsuhide sono esempi perfetti: il primo ha i capelli alla Zack Fair, al secondo hanno cambiato il colore degli occhi, alla terza hanno fatto la testa a cavalla e l'ultimo è troppo simile a una donna). Questo a mio avviso ha fatto perdere la possibilità di un 10 pieno. Le musiche invece sono delle vere e proprie perle, difficilmente si sentono delle musiche così favolose in un anime.
Che dire, un anime che assolutamente non va perso e che, ovviamente, invoglia a comprare i giochi per avere una panoramica più completa.
La trama della prima serie narra dei tanti Stati Belligeranti (fra i cui capi spiccano Masamune, signore di Oshu, e Yukimura, erede della Tigre del Kai, Shingen Takeda) che si danno battaglia per il controllo del Giappone. Masamune e Yukimura, protagonisti della serie nonché acerrimi rivali, si ritroveranno uniti, insieme ad altri daimyo dell'epoca, ad affrontare la minaccia del Sesto Re Demoniaco Oda Nobunaga, i suoi spietati sottoposti Akechi Mitsuhide e Ranmaru Mori, e sua moglie Nohime.
Psicologicamente i personaggi sono ben caratterizzati: i protagonisti Masamune, attaccabrighe, amante delle battaglie e tamarro all'ennesima potenza, e Yukimura, ragazzo volenteroso e di buon cuore ma ancora inesperto, sono di certo quelli che spiccano più degli altri. Da menzionare però anche i vari personaggi secondari e di contorno, ognuno con una propria personalità e tante sfaccettature varie che danno un fascino unico a ogni personaggio.
La prima cosa che fa storcere il naso agli amanti del periodo storico è il fatto che, da un punto in poi della serie, questa prende una propria linea temporale (a me non ha dato fastidio, anzi, ha contribuito a nuovi e bellissimi intrecci). La seconda invece è che, a differenza dei giochi, molti personaggi difettano di sfaccettature importanti della loro personalità, che contribuiscono a renderli ''a tutto tondo'' (Mitsuhide e Oichi sono due esempi).
Da questo lato, per me si merita un 9 pieno, mi ha davvero colpito, ad eccezione di qualche incongruenza che poi salterà all'occhio man mano che si va avanti nelle serie.
Dal lato tecnico... beh, diciamo che qui abbiamo un calo, un calo non indifferente. Gli sfondi e gli effetti grafici sono belli, ma i personaggi... poverini! A differenza dei giochi sono stati disegnati veramente in modi diversi, al punto che alcuni non sembrano più loro, specialmente gli occhi (Motochika, Masamune, Oichi e Mitsuhide sono esempi perfetti: il primo ha i capelli alla Zack Fair, al secondo hanno cambiato il colore degli occhi, alla terza hanno fatto la testa a cavalla e l'ultimo è troppo simile a una donna). Questo a mio avviso ha fatto perdere la possibilità di un 10 pieno. Le musiche invece sono delle vere e proprie perle, difficilmente si sentono delle musiche così favolose in un anime.
Che dire, un anime che assolutamente non va perso e che, ovviamente, invoglia a comprare i giochi per avere una panoramica più completa.
Sengoku Basara è una serie della stagione primaverile del 2009, tratto dal videogioco Devil Kings della Capcom, a cui seguirà una seconda stagione nel 2010. La serie è stata recentemente licenziata in Italia da Yamato Video.
Cos'ha di particolare questa serie? Nulla. È un anime di genere storico, con personaggi realmente esistiti e ambientato nell'epoca giapponese Sengoku. Nonostante ciò, la serie è riuscita a farmi apprezzare un genere che ho da sempre disprezzato o, almeno, mai amato. Il genere storico, infatti, non è mai un genere facile da digerire, in quanto se non si ha una buona conoscenza della storia nipponica, può risultare anche abbastanza noioso. Infatti questo è un genere molto raro per gli autori nipponici, in quanto anche dai giapponesi sembra essere poco gradito.
Per questo, prima di partire con Sengoku Basara, avevo molti pregiudizi, ma ho rischiato per i vari consigli ricevuti, e l'anime si è rivelato una piacevole sorpresa. La serie, infatti, è un mix di 'tamarraggine', trash ed epica. Tutto questo viene mescolato e ci riesce a donare scontri mozzafiato ed epici. Per questo la visione di Sengoku Basara, un anime facile da digerire e semplice, risulta molto piacevole: contiene solo mazzate per dodici episodi consecutivi. Oltre le mazzate, un altro aspetto che ho apprezzato molto, è la strategia. A volte quest'ultima viene abbandonata in anime che ne hanno veramente bisogno, ma in Sengoku Basara è sempre presente, anche se messa in secondo piano.
Anche i personaggi risulteranno epici, ma allo stesso tempo molto tamarri. Il protagonista non è altro che il solito protagonista testardo e impulsivo. Oda Nobunaga, che sarebbe l'antagonista finale, è il solito "imperatore" che vuol conquistare e distruggere tutto. Il braccio destro dell'imperatore, ancora più spietato e masochista, che, arrivato all'apice, cerca di tradire il suo capo... Nessun personaggio è originale, anzi, sono lo stereotipo dello genere. Nonostante ciò, i personaggi di questa serie riusciranno ad essere apprezzati, seppur in questa serie ne sono presenti molti (come è giusto che sia!). Lo stile dei personaggi è carino e particolare, mentre l'animazione molto buona, tranne per qualche calo. Le OST sono davvero molto buone, mentre l'opening è carina così come l'ending.
Se volete trovare in Sengoku Basara qualcosa di particolare o di originale, state sbagliando strada. Lo consiglio invece a chi si vuol rilassare un po' con mazzate e 'tamarraggine'.
Cos'ha di particolare questa serie? Nulla. È un anime di genere storico, con personaggi realmente esistiti e ambientato nell'epoca giapponese Sengoku. Nonostante ciò, la serie è riuscita a farmi apprezzare un genere che ho da sempre disprezzato o, almeno, mai amato. Il genere storico, infatti, non è mai un genere facile da digerire, in quanto se non si ha una buona conoscenza della storia nipponica, può risultare anche abbastanza noioso. Infatti questo è un genere molto raro per gli autori nipponici, in quanto anche dai giapponesi sembra essere poco gradito.
Per questo, prima di partire con Sengoku Basara, avevo molti pregiudizi, ma ho rischiato per i vari consigli ricevuti, e l'anime si è rivelato una piacevole sorpresa. La serie, infatti, è un mix di 'tamarraggine', trash ed epica. Tutto questo viene mescolato e ci riesce a donare scontri mozzafiato ed epici. Per questo la visione di Sengoku Basara, un anime facile da digerire e semplice, risulta molto piacevole: contiene solo mazzate per dodici episodi consecutivi. Oltre le mazzate, un altro aspetto che ho apprezzato molto, è la strategia. A volte quest'ultima viene abbandonata in anime che ne hanno veramente bisogno, ma in Sengoku Basara è sempre presente, anche se messa in secondo piano.
Anche i personaggi risulteranno epici, ma allo stesso tempo molto tamarri. Il protagonista non è altro che il solito protagonista testardo e impulsivo. Oda Nobunaga, che sarebbe l'antagonista finale, è il solito "imperatore" che vuol conquistare e distruggere tutto. Il braccio destro dell'imperatore, ancora più spietato e masochista, che, arrivato all'apice, cerca di tradire il suo capo... Nessun personaggio è originale, anzi, sono lo stereotipo dello genere. Nonostante ciò, i personaggi di questa serie riusciranno ad essere apprezzati, seppur in questa serie ne sono presenti molti (come è giusto che sia!). Lo stile dei personaggi è carino e particolare, mentre l'animazione molto buona, tranne per qualche calo. Le OST sono davvero molto buone, mentre l'opening è carina così come l'ending.
Se volete trovare in Sengoku Basara qualcosa di particolare o di originale, state sbagliando strada. Lo consiglio invece a chi si vuol rilassare un po' con mazzate e 'tamarraggine'.
Da un videogioco della CapCom sono nati sia un anime (diviso in due stagioni da tredici episodi ciascuna), un manga e un lungometraggio animato per il grande schermo. Da ciò si evince quanto sia stato importante per la "Production I.G" investire tempo e denaro nella suddetta produzione.
La trama attinge da fonti più o meno reali della storia nipponica, facendone un minestrone di combattimenti, duelli e battaglie altisonanti per uso spasmodico di colpi estremi/magici/fuoridalnormale. La prima serie di tredici episodi è emblematica per l'uso di una violenza assolutamente edulcorata e tenuta sotto stretta sorveglianza. Tutto ciò è bizzarro, considerato che di solito i giapponesi non ci vanno leggerini con il sangue, soprattutto in saghe di epoche feudali come queste. Eppure, per tredici episodi si assiste a scontri furibondi dove, nonostante i morti a centinaia, non si vede una goccia di sangue. La trama è tanto semplice quanto nota: all'alba di una minaccia considerevole per le sorti del futuro Giappone, diversi clan di samurai debbono mettere in disparte i dissapori e cercare di riunirsi per eliminare il cattivo della situazione, che per dimensioni e fisicità ricorda un certo Raoul di Hokuto.
La seconda serie invece diviene magicamente più adulta rispetto alla prima, nonché migliorata sotto l'aspetto dell'animazione. Limitate le scene comiche e aumentate le scene di violenza con sangue a fiumi, v'è l'arrivo di un Re demoniaco che mette a soqquadro la pace dei regnanti, che li porterà di nuovo a misurarsi con il proprio orgoglio. Stavolta le cose non andranno come previsto e anche alcuni personaggi principali periranno sotto la maligna possanza del demoniaco antagonista.
Un mix esplosivo, decisamente divertente e spettacolare.
La trama attinge da fonti più o meno reali della storia nipponica, facendone un minestrone di combattimenti, duelli e battaglie altisonanti per uso spasmodico di colpi estremi/magici/fuoridalnormale. La prima serie di tredici episodi è emblematica per l'uso di una violenza assolutamente edulcorata e tenuta sotto stretta sorveglianza. Tutto ciò è bizzarro, considerato che di solito i giapponesi non ci vanno leggerini con il sangue, soprattutto in saghe di epoche feudali come queste. Eppure, per tredici episodi si assiste a scontri furibondi dove, nonostante i morti a centinaia, non si vede una goccia di sangue. La trama è tanto semplice quanto nota: all'alba di una minaccia considerevole per le sorti del futuro Giappone, diversi clan di samurai debbono mettere in disparte i dissapori e cercare di riunirsi per eliminare il cattivo della situazione, che per dimensioni e fisicità ricorda un certo Raoul di Hokuto.
La seconda serie invece diviene magicamente più adulta rispetto alla prima, nonché migliorata sotto l'aspetto dell'animazione. Limitate le scene comiche e aumentate le scene di violenza con sangue a fiumi, v'è l'arrivo di un Re demoniaco che mette a soqquadro la pace dei regnanti, che li porterà di nuovo a misurarsi con il proprio orgoglio. Stavolta le cose non andranno come previsto e anche alcuni personaggi principali periranno sotto la maligna possanza del demoniaco antagonista.
Un mix esplosivo, decisamente divertente e spettacolare.
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Quest'anime, nonostante sia stato tratto da un videogame, è semplicemente eccezionale: sin dalla prima puntata veniamo catapultati nella turbolenta epoca Sengoku, (corrispondente al XVI secolo circa) dominata dai Daimyo, potenti feudatari in guerra per ottenere la supremazia sull'intero Giappone. La storia comincia presentandoci senza troppi preamboli un agguerritissimo scontro tra i protagonisti Sanada Yukimura (soldato alle dipendenze di Takeda Shingen, dominatore del regno di Kai) e Masamune Date (detto "One Eyed Dragon" del regno di Oshuu). In seguito ci verranno presentati anche alcuni tra gli altri signori della guerra, come Uesugi Kenshin, Ieyasu Tokugawa, il vagabondo Keiji Maeda, e il perfido Nobunaga Oda (affiancato da personaggi temibili quali il quasi demoniaco Akechi Mitsuhide e la moglie Nohime), determinato a portare l'intero paese sotto un regime militare. Sarà proprio la crescente potenza di Oda e la scia di sangue lasciatasi dietro dal suo esercito a spingere i due regni rivali di Kai e Oshuu a stipulare un'alleanza per combatterlo. Sconfitto il nemico, Yukimura e Date potranno finamente dedicarsi a chiudere tutti i conti lasciati in sospeso nello scontro decisivo. Chi vincerà?
Insomma, una trama di fondo piuttosto complessa, intervallata da continui scontri e scarsamente presentata (tanto che ho dovuto rivedere un paio di volte le prime puntate per riuscire a ricordarmi i vari nomi, date, territori, strategie e chi più ne ha più ne metta), ma che non deve assolutamente scoraggiare la visione di questa serie: se dovessi definire quest'anime in un termine, direi "esplosivo", con attacchi in grado di far volare in aria interi eserciti, distruggere castelli e solcare la terra, per non parlare delle innumerevoli sfide alla forza di gravità.
Una tale impostazione per me è assai positiva, onde evitare l'effetto "polpettone storico" su un'epoca che peraltro pochi studiosi potrebbero conoscere nel dettaglio. Invece la caratterizzazione dei personaggi qui diventa un punto di riferimento (Date, con le sue battutine in inglese, potrebbe benissimo essere un ragazzotto un po' montato dei nostri tempi, mentre Yukimura è un'esilarante esagerazione vivente dello spirito del guerriero), ma nondimeno le loro imprese sono epiche e memorabili.
Insomma, un anime incredibilmente ben fatto, anche nel comparto tecnico, con colori vivaci e una colonna sonora bellissima (l'opening, JAP degli Abington Boys School, è "focosa" e rende perfettamente lo spirito della serie e l'ending "Break and Peace" non è da meno). Senza dubbio ne guarderò anche la seconda serie, sperando che non mi deluda! Per questa prima serie, intanto, un bell'8 abbondante.
Quest'anime, nonostante sia stato tratto da un videogame, è semplicemente eccezionale: sin dalla prima puntata veniamo catapultati nella turbolenta epoca Sengoku, (corrispondente al XVI secolo circa) dominata dai Daimyo, potenti feudatari in guerra per ottenere la supremazia sull'intero Giappone. La storia comincia presentandoci senza troppi preamboli un agguerritissimo scontro tra i protagonisti Sanada Yukimura (soldato alle dipendenze di Takeda Shingen, dominatore del regno di Kai) e Masamune Date (detto "One Eyed Dragon" del regno di Oshuu). In seguito ci verranno presentati anche alcuni tra gli altri signori della guerra, come Uesugi Kenshin, Ieyasu Tokugawa, il vagabondo Keiji Maeda, e il perfido Nobunaga Oda (affiancato da personaggi temibili quali il quasi demoniaco Akechi Mitsuhide e la moglie Nohime), determinato a portare l'intero paese sotto un regime militare. Sarà proprio la crescente potenza di Oda e la scia di sangue lasciatasi dietro dal suo esercito a spingere i due regni rivali di Kai e Oshuu a stipulare un'alleanza per combatterlo. Sconfitto il nemico, Yukimura e Date potranno finamente dedicarsi a chiudere tutti i conti lasciati in sospeso nello scontro decisivo. Chi vincerà?
Insomma, una trama di fondo piuttosto complessa, intervallata da continui scontri e scarsamente presentata (tanto che ho dovuto rivedere un paio di volte le prime puntate per riuscire a ricordarmi i vari nomi, date, territori, strategie e chi più ne ha più ne metta), ma che non deve assolutamente scoraggiare la visione di questa serie: se dovessi definire quest'anime in un termine, direi "esplosivo", con attacchi in grado di far volare in aria interi eserciti, distruggere castelli e solcare la terra, per non parlare delle innumerevoli sfide alla forza di gravità.
Una tale impostazione per me è assai positiva, onde evitare l'effetto "polpettone storico" su un'epoca che peraltro pochi studiosi potrebbero conoscere nel dettaglio. Invece la caratterizzazione dei personaggi qui diventa un punto di riferimento (Date, con le sue battutine in inglese, potrebbe benissimo essere un ragazzotto un po' montato dei nostri tempi, mentre Yukimura è un'esilarante esagerazione vivente dello spirito del guerriero), ma nondimeno le loro imprese sono epiche e memorabili.
Insomma, un anime incredibilmente ben fatto, anche nel comparto tecnico, con colori vivaci e una colonna sonora bellissima (l'opening, JAP degli Abington Boys School, è "focosa" e rende perfettamente lo spirito della serie e l'ending "Break and Peace" non è da meno). Senza dubbio ne guarderò anche la seconda serie, sperando che non mi deluda! Per questa prima serie, intanto, un bell'8 abbondante.
Dopo aver visto la prima puntata di "Sengoku Basara" sono rimasta alquanto delusa, quasi decisa a non guardare il resto della serie, ma per fortuna ho stretto i denti e sono andata avanti. Nel complesso non si tratta certo di un capolavoro (anche se ho sentito molti gridare al miracolo a proposito di questa serie), ma è comunque un lavoro che può valere la pena di vedere.
Avendo letto in precedenza il manga, ma non conoscendo il videogioco, posso dire a tutti coloro che hanno seguito le avventure cartacee di Sanada Yukimura e Date Masamune, illustrati da Kairi Shimotsuki, di non aspettarsi una fedele trasposizione, anzi tutt'altro. A dire la verità non ho apprezzato molto il manga (nonostante Shimotsuki Sensei sia una delle mie mangaka preferite almeno dal punto di vista grafico) e mi ha fatto piacere vedere che l'anime se ne discostasse abbastanza drasticamente, traendone un netto beneficio.
C'è da dire, però, che molte differenze nella trama rivelano una indubbia motivazione commerciale finalizzata alla realizzazione della seconda serie animata, lasciando un pò di amaro in bocca a causa della palese strumentalizzazione di alcuni personaggi il cui "destino" è stato chiaramente manipolato al fine di averli ancora a disposizione per il seguito della storia. Ma questa potrebbe essere semplicemente una mia impressione non oggettivamente verificabile.
TRAMA
Durante l'era degli Stati Combattenti (intorno alla seconda metà del 1500), gli scontri per il dominio sul Giappone feudale vedono l'ascesa dell'oscuro e malefico Oda Nobunaga, condottiero senza scrupoli che vuole fare dell'intera nazione il suo regno di terrore. Ma ad opporsi al suo tirannico progetto si schierano alcuni dei più potenti generali del paese: Takeda Shingen e Date Masamune. Tra le fila del primo, spicca la figura di Sanada Yukimura (quello che potrebbe definirsi il protagonista della serie insieme a Date), leale guerriero pronto a tutto pur di portare alla vittoria il suo signore nella sua guerra per rendere il Giappone una nazione unita e pacifica. La Giovane Tigre di Kai (Sanada Yukimura) e il Drago da un Occhio Solo (Date Masamune), inizialmente nemici, uniranno le loro forze per battere lo spregevole Re dei Demoni Oda Nobunaga, nell'intento di salvare la terra del Sol levante dalla sua incombente minaccia.
PERSONAGGI
Le figure presenti all'interno dell'anime ricalcano quelle di personaggi storici realmente esistiti, ma come spesso succede (e com'è giusto che sia trattandosi di un'opera di fantasia) i loro profili vengono distorti e trasformati ai fini della storia. Quelli che in "Sengoku Basara" sono rappresentati come esseri dai poteri sovrannaturali (con tanto di mosse speciali dai nomi assurdi gridati in battaglia e onde energetiche), non sono altro che importanti condottieri della storia del Giappone. L'attendibilità degli eventi narrati è discutibile, ma non è certo per la sua connotazione storica che va visto l'anime.
Tornando ai personaggi, trattandosi di un anime di combattimenti, il focus si posiziona senz'altro sulle loro capacità guerriere, ma la parte psicologica fortunatamente non va del tutto perduta. La psiche dei protagonisti e delle altre figure rimane comunque un punto importante e risulta ben curata: ogni personaggio ha il suo spazio e i suoi approfondimenti, anche quelli meno importanti. Non posso dirmi del tutto soddisfatta della connotazione "ironica" data ad alcuni di loro, rintracciabile nelle inquadrature delle reazioni "orgasmiche" di Kasuga alle attenzioni del suo signore Uesugi Kenshin (che rendono la shinobi ancora meno credibile di quanto già non faccia il suo abbigliamento) o le improbabili scazzottate tra Sanda Yukimura e Takeda Shingen nei loro momenti di fomento (che come dice giustamente Sasuke "ammazzerebbero una persona normale"). Ma questa è una decisione stilistica che non mi sento di criticare, in quanto alleggerisce il tono dell'anime (anche se secondo me non ce ne sarebbe bisogno visto che non si tratta di una storia impegnata dai risvolti drammatici), in un modo che comunque non penalizza il risultato finale.
Il character design stravagante dei personaggi risulta interessante e i loro caratteri caricaturali li rendono facilmente apprezzabili all'osservatore. Da non tralasciare è l'effetto "bi-shounen" ("bel ragazzo" in giapponese) che i protagonisti hanno sulle spettatrici o la provocante caratterizzazione grafica di personaggi femminili come Kasuga e Nouhime, la cui prosperosa fisicità viene costantemente sottolineata, per il piacere visivo del pubblico maschile.
GRAFICA
Inizialmente non apprezzavo molto i disegni di "Sengoku Basara", ma nel giro di poco tempo ci si abitua allo stile e si riesce ad apprezzarlo. L'animazione è fluida e interessante, soprattutto nelle scene di battaglia (che sono il fulcro della serie), con risultati decisamente buoni. Talvolta sono stati utilizzati stili diversi per meglio rendere alcuni combattimenti, ottenendo soluzioni originali e molto apprezzabili. La computer grafica è impiegata bene nelle scene in cui gli infiniti eserciti dei vari generali si dispongono sui campi di battaglia, proprio come nei più moderni film, dando un apporto importante, ma senza risultare invadente.
Molto curiosa è la denotazione anacronistica che caratterizza l'esercito di Date Masamune, le cui pettinature da teppista (in realtà usuali anche negli anime storici) sono affiancate dalle assurde decorazioni applicate ai cavalli che richiamano decisamente i manubri e i tubi di scappamento delle moto.
L'unica pecca a livello grafico è, a mio avviso, la rappresentazione di Sanada Yukimura: il suo volto è molto meno interessante e curato di tutti gli altri personaggi della serie e, insieme all'infelice scelta di affidare il suo doppiaggio a Soichiro Hoshi (assolutamente non adatto e spesso poco capace secondo me), penalizza moltissimo la figura di quello che invece dovrebbe essere uno dei più spiccanti tra i personaggi.
MUSICA
Quando si affida la opening agli Abingdon Boys School è praticamente impossibile rimanere delusi, nonostante il sempre curioso utilizzo dell'inglese nelle lyrics. Anche la ending "Break&Peace" by Dustz non è male. In generale il lavoro svolto sulla colonna sonora da Yuko Sakurai è molto buono e si integra bene con l'anime.
In attesa della recensione di "Sengoku Basara" II, prossimamente su questi schermi, concludo dicendo che Sengoku Basara è un prodotto riuscito nel suo genere, consigliato sia ad un pubblico (prevalentemente maschile) più interessato ai combattimenti e alla percentuale di fomento derivante dalla interminabile sete di gloria e di giustizia dei suoi personaggi, che ad un pubblico femminile, che non rimarrà assolutamente deluso dal fascino dei protagonisti maschili.
Avendo letto in precedenza il manga, ma non conoscendo il videogioco, posso dire a tutti coloro che hanno seguito le avventure cartacee di Sanada Yukimura e Date Masamune, illustrati da Kairi Shimotsuki, di non aspettarsi una fedele trasposizione, anzi tutt'altro. A dire la verità non ho apprezzato molto il manga (nonostante Shimotsuki Sensei sia una delle mie mangaka preferite almeno dal punto di vista grafico) e mi ha fatto piacere vedere che l'anime se ne discostasse abbastanza drasticamente, traendone un netto beneficio.
C'è da dire, però, che molte differenze nella trama rivelano una indubbia motivazione commerciale finalizzata alla realizzazione della seconda serie animata, lasciando un pò di amaro in bocca a causa della palese strumentalizzazione di alcuni personaggi il cui "destino" è stato chiaramente manipolato al fine di averli ancora a disposizione per il seguito della storia. Ma questa potrebbe essere semplicemente una mia impressione non oggettivamente verificabile.
TRAMA
Durante l'era degli Stati Combattenti (intorno alla seconda metà del 1500), gli scontri per il dominio sul Giappone feudale vedono l'ascesa dell'oscuro e malefico Oda Nobunaga, condottiero senza scrupoli che vuole fare dell'intera nazione il suo regno di terrore. Ma ad opporsi al suo tirannico progetto si schierano alcuni dei più potenti generali del paese: Takeda Shingen e Date Masamune. Tra le fila del primo, spicca la figura di Sanada Yukimura (quello che potrebbe definirsi il protagonista della serie insieme a Date), leale guerriero pronto a tutto pur di portare alla vittoria il suo signore nella sua guerra per rendere il Giappone una nazione unita e pacifica. La Giovane Tigre di Kai (Sanada Yukimura) e il Drago da un Occhio Solo (Date Masamune), inizialmente nemici, uniranno le loro forze per battere lo spregevole Re dei Demoni Oda Nobunaga, nell'intento di salvare la terra del Sol levante dalla sua incombente minaccia.
PERSONAGGI
Le figure presenti all'interno dell'anime ricalcano quelle di personaggi storici realmente esistiti, ma come spesso succede (e com'è giusto che sia trattandosi di un'opera di fantasia) i loro profili vengono distorti e trasformati ai fini della storia. Quelli che in "Sengoku Basara" sono rappresentati come esseri dai poteri sovrannaturali (con tanto di mosse speciali dai nomi assurdi gridati in battaglia e onde energetiche), non sono altro che importanti condottieri della storia del Giappone. L'attendibilità degli eventi narrati è discutibile, ma non è certo per la sua connotazione storica che va visto l'anime.
Tornando ai personaggi, trattandosi di un anime di combattimenti, il focus si posiziona senz'altro sulle loro capacità guerriere, ma la parte psicologica fortunatamente non va del tutto perduta. La psiche dei protagonisti e delle altre figure rimane comunque un punto importante e risulta ben curata: ogni personaggio ha il suo spazio e i suoi approfondimenti, anche quelli meno importanti. Non posso dirmi del tutto soddisfatta della connotazione "ironica" data ad alcuni di loro, rintracciabile nelle inquadrature delle reazioni "orgasmiche" di Kasuga alle attenzioni del suo signore Uesugi Kenshin (che rendono la shinobi ancora meno credibile di quanto già non faccia il suo abbigliamento) o le improbabili scazzottate tra Sanda Yukimura e Takeda Shingen nei loro momenti di fomento (che come dice giustamente Sasuke "ammazzerebbero una persona normale"). Ma questa è una decisione stilistica che non mi sento di criticare, in quanto alleggerisce il tono dell'anime (anche se secondo me non ce ne sarebbe bisogno visto che non si tratta di una storia impegnata dai risvolti drammatici), in un modo che comunque non penalizza il risultato finale.
Il character design stravagante dei personaggi risulta interessante e i loro caratteri caricaturali li rendono facilmente apprezzabili all'osservatore. Da non tralasciare è l'effetto "bi-shounen" ("bel ragazzo" in giapponese) che i protagonisti hanno sulle spettatrici o la provocante caratterizzazione grafica di personaggi femminili come Kasuga e Nouhime, la cui prosperosa fisicità viene costantemente sottolineata, per il piacere visivo del pubblico maschile.
GRAFICA
Inizialmente non apprezzavo molto i disegni di "Sengoku Basara", ma nel giro di poco tempo ci si abitua allo stile e si riesce ad apprezzarlo. L'animazione è fluida e interessante, soprattutto nelle scene di battaglia (che sono il fulcro della serie), con risultati decisamente buoni. Talvolta sono stati utilizzati stili diversi per meglio rendere alcuni combattimenti, ottenendo soluzioni originali e molto apprezzabili. La computer grafica è impiegata bene nelle scene in cui gli infiniti eserciti dei vari generali si dispongono sui campi di battaglia, proprio come nei più moderni film, dando un apporto importante, ma senza risultare invadente.
Molto curiosa è la denotazione anacronistica che caratterizza l'esercito di Date Masamune, le cui pettinature da teppista (in realtà usuali anche negli anime storici) sono affiancate dalle assurde decorazioni applicate ai cavalli che richiamano decisamente i manubri e i tubi di scappamento delle moto.
L'unica pecca a livello grafico è, a mio avviso, la rappresentazione di Sanada Yukimura: il suo volto è molto meno interessante e curato di tutti gli altri personaggi della serie e, insieme all'infelice scelta di affidare il suo doppiaggio a Soichiro Hoshi (assolutamente non adatto e spesso poco capace secondo me), penalizza moltissimo la figura di quello che invece dovrebbe essere uno dei più spiccanti tra i personaggi.
MUSICA
Quando si affida la opening agli Abingdon Boys School è praticamente impossibile rimanere delusi, nonostante il sempre curioso utilizzo dell'inglese nelle lyrics. Anche la ending "Break&Peace" by Dustz non è male. In generale il lavoro svolto sulla colonna sonora da Yuko Sakurai è molto buono e si integra bene con l'anime.
In attesa della recensione di "Sengoku Basara" II, prossimamente su questi schermi, concludo dicendo che Sengoku Basara è un prodotto riuscito nel suo genere, consigliato sia ad un pubblico (prevalentemente maschile) più interessato ai combattimenti e alla percentuale di fomento derivante dalla interminabile sete di gloria e di giustizia dei suoi personaggi, che ad un pubblico femminile, che non rimarrà assolutamente deluso dal fascino dei protagonisti maschili.
Sengoku Basara è una serie che colpisce moltissimo sin dalla lettura della trama: la storia infatti è ambientata nell'Epoca Sengoku e i protagonisti sono ispirati ai veri generali e armate che si contenderono la conquista del Giappone a quei tempi. Tra la varietà di capi, generali e armate, spiccano per importanza e per carisma il "Dokuganryuu" di Oshu, Date Masamune, e la "giovane Tigre" del Kai, Sanada Yukimura.
All'inizio può sembrare solo un anime storico modernizzato con i personaggi che durante gli scontri urlano a squarciagola le proprie mosse, ma andando avanti con gli episodi è difficile non farsi catturare dal ritmo incalzante della narrazione, accompagnata magistralmente da musiche spettacolari che animano lo spettatore facendolo diventare un tutt'uno con i protagonisti.
I caratteri psicologici purtroppo sono simili a quelli dei protagonisti di serie con combattimenti: forte carisma, grandissima determinazione e orgoglio incrollabile anche nei momenti più difficili. Finale "scontato" ed aperto in previsione della seconda serie.
Disegni molto ben fatto con combattimenti spettacolari (anche se molto esagerati) e ottima fluidità nei movimenti.
Doppiaggio giapponese da manuale: lo spettatore viene catapultato nel vivo delle vicende anche grazie a doppiatori veramente bravissimi.
Consiglio quest'anime a tutti coloro a cui piacciono le serie storiche miste a combattimenti spettacolari.
Voto: 8.5
All'inizio può sembrare solo un anime storico modernizzato con i personaggi che durante gli scontri urlano a squarciagola le proprie mosse, ma andando avanti con gli episodi è difficile non farsi catturare dal ritmo incalzante della narrazione, accompagnata magistralmente da musiche spettacolari che animano lo spettatore facendolo diventare un tutt'uno con i protagonisti.
I caratteri psicologici purtroppo sono simili a quelli dei protagonisti di serie con combattimenti: forte carisma, grandissima determinazione e orgoglio incrollabile anche nei momenti più difficili. Finale "scontato" ed aperto in previsione della seconda serie.
Disegni molto ben fatto con combattimenti spettacolari (anche se molto esagerati) e ottima fluidità nei movimenti.
Doppiaggio giapponese da manuale: lo spettatore viene catapultato nel vivo delle vicende anche grazie a doppiatori veramente bravissimi.
Consiglio quest'anime a tutti coloro a cui piacciono le serie storiche miste a combattimenti spettacolari.
Voto: 8.5
Davvero originale l'idea di dare un tocco futuristico al Giappone medievale, con tanto di samurai che si comportano più da bulletti che da guerrieri, cavalcando i loro destrieri come se fossero motociclette. C'è perfino un robot gigante!
Si stravolge parte della storiografia originale ma, come ci insegnano film come il Gladiatore e Braveheart, l'importante è divertire il pubblico, e Sengoku Basara a mio avviso ci riesce.
Belle animazioni, trame intricate, e un cattivo veramente cattivo - Oda Nobunaga, che per la cronaca fu sì un conquistatore di feudi, ma non fu un tiranno come Caligola o Nerone - fanno di Sengoku Basara un anime da non perdere assolutamente.
E ancora una volta mi piacerebbe esortare Rai 4 o Italia 2 ad interessarsi di più a questi anime e trasmetterli in Italia dato che non contengono scene troppo volgari, esplicite o violente, ma solo sano intrattenimento made in Japan.
Si stravolge parte della storiografia originale ma, come ci insegnano film come il Gladiatore e Braveheart, l'importante è divertire il pubblico, e Sengoku Basara a mio avviso ci riesce.
Belle animazioni, trame intricate, e un cattivo veramente cattivo - Oda Nobunaga, che per la cronaca fu sì un conquistatore di feudi, ma non fu un tiranno come Caligola o Nerone - fanno di Sengoku Basara un anime da non perdere assolutamente.
E ancora una volta mi piacerebbe esortare Rai 4 o Italia 2 ad interessarsi di più a questi anime e trasmetterli in Italia dato che non contengono scene troppo volgari, esplicite o violente, ma solo sano intrattenimento made in Japan.
Paese del Sol Levante, seconda metà del XVI secolo: a causa della corruzione, dell'avidità e dell'ignavia del clan shogunale Ashikaga a cui spetterebbe il compito di governare la nazione in nome dell'Imperatore, il Giappone è devastato da decenni di tumulti che vanno sotto il nome di Epoca Sengoku (戦国時代 Sengoku Jidai), o degli Stati Combattenti, durante la quale numerosi feudi, ormai indipendenti dalle maglie del potere centrale, danno inizio a uno stato di guerra senza precedenti per accrescere i loro domini. Le agitazioni avranno termine solo con l'avvento dei Tre Riunificatori, Oda Nobunaga, Toyotomi Hideyoshi, e Tokugawa Ieyasu, così definiti per aver riunito nella realtà storica il paese sotto l'ala di un nuovo shogunato.
Questo è il panorama storico in cui è calato un fortunato titolo Capcom per PS2, Sengoku Basara (戦国 BASARA), noto in occidente come Devil Kings, capostipite non solamente di un brand che conta già ben cinque capitoli, ma anche ispiratore di più rivisitazioni manga, una delle quali di recente pubblicazione in Italia per JPOP - e a cui l'editore ha dedicato un ricco focus on - e una trasposizione anime in due stagioni, di cui la prima ha come nemesi Oda Nobunaga, la seconda Toyotomi Hideyoshi; la presente recensione si focalizza sulla prima, andata in onda a partire dal 1 Aprile 2009.
Come in un gioco di scatole cinesi, Sengoku Basara a sua volta attinge da una visione storica alternativa secondo cui Oda Nobunaga, benché un'autorità cardine per la storiografia, viene considerato un indegno aguzzino, colpevole della deturpazione dell'autentico spirito guerriero, sino ad allora puro in quanto prevedeva lo scontro diretto e leale tra uomini, tramite l'introduzione di armi da fuoco occidentali e di bieche tattiche militari il cui unico fine è l'egemonia ottenuta perpetrando l'odio, la paura, la derisione e la sottomissione. Questa scelta narrativa non è comunque esclusiva di Sengoku Basara, la si rintraccia pure in altri prodotti come Onimusha.
Protagonisti ad honorem di Sengoku Basara sono Sanada Yukimura e Date Masamune, due figure realmente esistite: il primo un sottoposto di Takeda Shingen, l'altro Signore dell'Ōshū, i cui cammini si incontrano prima in qualità di combattenti, e poi come alleati in funzione anti-Nobunaga. Sanada Yukimura è temibile nell'utilizzo di due lance gemelle, mentre Date Masamune è celebre con il soprannome di Drago da un solo Occhio, poiché privo del destro, indossa un peculiare elmo con un quarto di luna e maneggia sei spade contemporaneamente, gli Artigli del Drago; il colore caratteristico del primo è il rosso, del secondo il blu.
Sincero e impetuoso, Yukimura è un fidato generale dell'esercito di Kai, guidato da Takeda Shingen, un uomo massiccio e dall'enorme potenza distruttiva denominato Tigre di Kai per la veste a strisce che indossa in battaglia; spia e avanguardia di Yukimura è Sasuke, un ninja abile nel confondersi con l'ambiente grazie a una tuta mimetica.
Terzo retto warlord è Uesugi Kenshin di Echigo, chiamato Signore della Guerra per la sua straordinaria agilità e snellezza e nemico-amico della Tigre, in un rapporto simile a quello Yukimura-Masamune; anch'egli si avvale del supporto di un ninja, l'affascinante Kasuga, a lui devota con una dedizione che sembra oltrepassare quella di mero vassallaggio.
Le vie di questi intrepidi sono destinate a ritrovarsi più volte nel corso delle loro lotte per la pacificazione del territorio e a scontrarsi con il brusco Masamune e il suo accorto stratega, l'Occhio destro del Drago Katakura Kojūrō.
A oscurare le loro speranze nella riunificazione in un Giappone giusto e incorrotto si staglia minacciosa l'ombra di Oda Nobunaga, machiavellico comandante che già stringe in pugno una porzione estesa del paese, supportato dai suoi sgherri Akechi Mitsuhide, qui un individuo dal biancore spettrale e dalla dubbia sanità mentale, Nōhime, sposa di Nobunaga che si batte con doppie pistole e mitra, e Ranmaru, un ragazzino che dietro un'apparenza innocente cela assurde doti di arciere.
Ossatura dell'anime sono, di default, le battaglie, che si discostano abbastanza dagli schemi adottati nel gioco, e formano il comparto in cui lo studio d'animazione si è maggiormente sbizzarrito: perciò, i nostri sono liberi di spaziare dalle immancabili tecniche segrete dai nomi complessi e altisonanti alle auree colorate alla Dragon Ball Z, soffermandosi nel mezzo, perché no, su accorgimenti più propriamente tamarri come attacchi dagli effetti devastanti per la natura circostante, singole persone che fanno letteralmente volare in aria interi squadroni con una carica, etc., il tutto condito da una dose di effetti visivi che ben si amalgama con il character design dal tratto bishōnen. Difetto di questa impostazione sono tuttavia l'eccessiva schematicità e la scarsa durata degli scambi di colpi, che raramente vanno oltre l'effetto speciale fine a sé medesimo.
Inoltre, l'anime non si concentra esclusivamente sugli assalti fisici, ma ritaglia un certo spazio per la spiegazione delle strategie adottate, spiegate visualizzando un'antica carta geografica, creando così un appropriato equilibrio tra azione e narrazione, sebbene l'importanza della prima rimanga preponderante in una creazione di relativa brevità e che riproduce eventi e personaggi leggendari nel folklore popolare e che pertanto possono fare a meno di elaborate presentazioni e gettarsi da subito nella mischia.
Accanto, trovano spazio elementi magari superflui ma lo stesso comici, come la opening, JAP, cantata dagli Abingdon Boys School, sulle cui note balla un drappello di commilitoni, il destriero di Masamune che invece delle briglie ha una sorta di manubrio, tra l'altro assolutamente inutile dal momento che Date cavalca sempre a braccia conserte, e tubi di scappamento a mo' di moto, oppure il suo esercito formato da soldati dall'abbigliamento da teppista alla Otoko Juku e abituato a essere incitato con anacronistiche frasi in lingua inglese contemporanea; strappano più di un sorriso anche i siparietti in cui Takeda Shingen e Sanada Yukimura esternano l'affetto e la stima reciproci tirandosi allegramente mazzate che ucciderebbero all'istante un comune mortale, oppure i vistosi orgasmi provati da Kasuga a ogni complimento di Kenshin-sama.
In linea di massima, i personaggi aderiscono costantemente al loro cliché di base - il servitore leale e un po' ingenuotto, lo spaccone dal grande onore, l'implacabile dittatore, ecc. -: ad esempio, Sanada Yukimura è il tipico cuore d'oro incapace di voltare lo sguardo davanti alle sofferenze inferte alla sua gente e dalle reazioni immediate che lo rendono simile a un bambino, e Masamune è al contempo un suo antagonista e compagno naturale con il suo atteggiamento apparentemente ruvido, ma che in realtà nasconde bontà e dignità, e i loro caratteri non conoscono un'evoluzione; ciononostante, il mancato sviluppo psicologico non intacca la visione, anzi le è funzionale in quanto rende più salda la risoluzione dei guerrieri.
Shingen e Kenshin, stereotipi del condottiero altruista che si espone personalmente per la sicurezza e il benessere del proprio popolo, che ricorre alla violenza solo se inevitabile ed è pronto a mettere in gioco la vita per i propri ideali, sono il paradigma perfetto del messaggio veicolato dall'anime: l'amore per la giustizia, per la pace, e dell'orgoglio virile, in contrapposizione alla spietatezza cieca di Nobunaga. Anche questo contenuto è alquanto abusato e non presenta alcunché d'innovativo, eppure è espresso bene e resta apprezzabile.
La soundtrack scorre piacevolmente, e unisce con abilità nella stessa produzione tracce dal ritmo incalzante e dall'esecuzione moderna, riservate alle scene più concitate - a questo proposito è epico il tema di Nobunaga -, a brani più tradizionali nei momenti di suspense, e azzeccato il doppiaggio, il quale vanta, tra gli altri, gli interpreti di Ichigo (Bleach) e Zoro (One Piece).
Belle le animazioni, numerose, fluide, e messe in giusta evidenza dai colori vividi e incisivi, nonché i paesaggi e gli agenti atmosferici che fanno da cornice alle gesta degli eroi; affascinante la resa degli edifici, in particolare del castello di Azuchi, ultima roccaforte di Nobunaga, il cui corpo centrale, in stile ornamentale nativo con sezioni auree, si inserisce in una costruzione sottostante realizzata sul modello di maniero europeo, basso e grigio, un ottimo set per il duello conclusivo. Sengoku Basara è un titolo curato tanto nell'impianto estetico quanto in quello sonoro.
Sengoku Basara è dunque una buona produzione, ma non è un capolavoro né tantomeno tenta di esserlo: si tratta di un'opera che punta al semplice intrattenimento, obiettivo che raggiunge con efficacia grazie a un ricorso collaudato ai clichés utile a rendere immediata la trattazione di persone e avvenimenti, e a una reinterpretazione storica che a suon di tamarrate e colpi di scena non manca di calamitare l'attenzione dello spettatore.
Questo è il panorama storico in cui è calato un fortunato titolo Capcom per PS2, Sengoku Basara (戦国 BASARA), noto in occidente come Devil Kings, capostipite non solamente di un brand che conta già ben cinque capitoli, ma anche ispiratore di più rivisitazioni manga, una delle quali di recente pubblicazione in Italia per JPOP - e a cui l'editore ha dedicato un ricco focus on - e una trasposizione anime in due stagioni, di cui la prima ha come nemesi Oda Nobunaga, la seconda Toyotomi Hideyoshi; la presente recensione si focalizza sulla prima, andata in onda a partire dal 1 Aprile 2009.
Come in un gioco di scatole cinesi, Sengoku Basara a sua volta attinge da una visione storica alternativa secondo cui Oda Nobunaga, benché un'autorità cardine per la storiografia, viene considerato un indegno aguzzino, colpevole della deturpazione dell'autentico spirito guerriero, sino ad allora puro in quanto prevedeva lo scontro diretto e leale tra uomini, tramite l'introduzione di armi da fuoco occidentali e di bieche tattiche militari il cui unico fine è l'egemonia ottenuta perpetrando l'odio, la paura, la derisione e la sottomissione. Questa scelta narrativa non è comunque esclusiva di Sengoku Basara, la si rintraccia pure in altri prodotti come Onimusha.
Protagonisti ad honorem di Sengoku Basara sono Sanada Yukimura e Date Masamune, due figure realmente esistite: il primo un sottoposto di Takeda Shingen, l'altro Signore dell'Ōshū, i cui cammini si incontrano prima in qualità di combattenti, e poi come alleati in funzione anti-Nobunaga. Sanada Yukimura è temibile nell'utilizzo di due lance gemelle, mentre Date Masamune è celebre con il soprannome di Drago da un solo Occhio, poiché privo del destro, indossa un peculiare elmo con un quarto di luna e maneggia sei spade contemporaneamente, gli Artigli del Drago; il colore caratteristico del primo è il rosso, del secondo il blu.
Sincero e impetuoso, Yukimura è un fidato generale dell'esercito di Kai, guidato da Takeda Shingen, un uomo massiccio e dall'enorme potenza distruttiva denominato Tigre di Kai per la veste a strisce che indossa in battaglia; spia e avanguardia di Yukimura è Sasuke, un ninja abile nel confondersi con l'ambiente grazie a una tuta mimetica.
Terzo retto warlord è Uesugi Kenshin di Echigo, chiamato Signore della Guerra per la sua straordinaria agilità e snellezza e nemico-amico della Tigre, in un rapporto simile a quello Yukimura-Masamune; anch'egli si avvale del supporto di un ninja, l'affascinante Kasuga, a lui devota con una dedizione che sembra oltrepassare quella di mero vassallaggio.
Le vie di questi intrepidi sono destinate a ritrovarsi più volte nel corso delle loro lotte per la pacificazione del territorio e a scontrarsi con il brusco Masamune e il suo accorto stratega, l'Occhio destro del Drago Katakura Kojūrō.
A oscurare le loro speranze nella riunificazione in un Giappone giusto e incorrotto si staglia minacciosa l'ombra di Oda Nobunaga, machiavellico comandante che già stringe in pugno una porzione estesa del paese, supportato dai suoi sgherri Akechi Mitsuhide, qui un individuo dal biancore spettrale e dalla dubbia sanità mentale, Nōhime, sposa di Nobunaga che si batte con doppie pistole e mitra, e Ranmaru, un ragazzino che dietro un'apparenza innocente cela assurde doti di arciere.
Ossatura dell'anime sono, di default, le battaglie, che si discostano abbastanza dagli schemi adottati nel gioco, e formano il comparto in cui lo studio d'animazione si è maggiormente sbizzarrito: perciò, i nostri sono liberi di spaziare dalle immancabili tecniche segrete dai nomi complessi e altisonanti alle auree colorate alla Dragon Ball Z, soffermandosi nel mezzo, perché no, su accorgimenti più propriamente tamarri come attacchi dagli effetti devastanti per la natura circostante, singole persone che fanno letteralmente volare in aria interi squadroni con una carica, etc., il tutto condito da una dose di effetti visivi che ben si amalgama con il character design dal tratto bishōnen. Difetto di questa impostazione sono tuttavia l'eccessiva schematicità e la scarsa durata degli scambi di colpi, che raramente vanno oltre l'effetto speciale fine a sé medesimo.
Inoltre, l'anime non si concentra esclusivamente sugli assalti fisici, ma ritaglia un certo spazio per la spiegazione delle strategie adottate, spiegate visualizzando un'antica carta geografica, creando così un appropriato equilibrio tra azione e narrazione, sebbene l'importanza della prima rimanga preponderante in una creazione di relativa brevità e che riproduce eventi e personaggi leggendari nel folklore popolare e che pertanto possono fare a meno di elaborate presentazioni e gettarsi da subito nella mischia.
Accanto, trovano spazio elementi magari superflui ma lo stesso comici, come la opening, JAP, cantata dagli Abingdon Boys School, sulle cui note balla un drappello di commilitoni, il destriero di Masamune che invece delle briglie ha una sorta di manubrio, tra l'altro assolutamente inutile dal momento che Date cavalca sempre a braccia conserte, e tubi di scappamento a mo' di moto, oppure il suo esercito formato da soldati dall'abbigliamento da teppista alla Otoko Juku e abituato a essere incitato con anacronistiche frasi in lingua inglese contemporanea; strappano più di un sorriso anche i siparietti in cui Takeda Shingen e Sanada Yukimura esternano l'affetto e la stima reciproci tirandosi allegramente mazzate che ucciderebbero all'istante un comune mortale, oppure i vistosi orgasmi provati da Kasuga a ogni complimento di Kenshin-sama.
In linea di massima, i personaggi aderiscono costantemente al loro cliché di base - il servitore leale e un po' ingenuotto, lo spaccone dal grande onore, l'implacabile dittatore, ecc. -: ad esempio, Sanada Yukimura è il tipico cuore d'oro incapace di voltare lo sguardo davanti alle sofferenze inferte alla sua gente e dalle reazioni immediate che lo rendono simile a un bambino, e Masamune è al contempo un suo antagonista e compagno naturale con il suo atteggiamento apparentemente ruvido, ma che in realtà nasconde bontà e dignità, e i loro caratteri non conoscono un'evoluzione; ciononostante, il mancato sviluppo psicologico non intacca la visione, anzi le è funzionale in quanto rende più salda la risoluzione dei guerrieri.
Shingen e Kenshin, stereotipi del condottiero altruista che si espone personalmente per la sicurezza e il benessere del proprio popolo, che ricorre alla violenza solo se inevitabile ed è pronto a mettere in gioco la vita per i propri ideali, sono il paradigma perfetto del messaggio veicolato dall'anime: l'amore per la giustizia, per la pace, e dell'orgoglio virile, in contrapposizione alla spietatezza cieca di Nobunaga. Anche questo contenuto è alquanto abusato e non presenta alcunché d'innovativo, eppure è espresso bene e resta apprezzabile.
La soundtrack scorre piacevolmente, e unisce con abilità nella stessa produzione tracce dal ritmo incalzante e dall'esecuzione moderna, riservate alle scene più concitate - a questo proposito è epico il tema di Nobunaga -, a brani più tradizionali nei momenti di suspense, e azzeccato il doppiaggio, il quale vanta, tra gli altri, gli interpreti di Ichigo (Bleach) e Zoro (One Piece).
Belle le animazioni, numerose, fluide, e messe in giusta evidenza dai colori vividi e incisivi, nonché i paesaggi e gli agenti atmosferici che fanno da cornice alle gesta degli eroi; affascinante la resa degli edifici, in particolare del castello di Azuchi, ultima roccaforte di Nobunaga, il cui corpo centrale, in stile ornamentale nativo con sezioni auree, si inserisce in una costruzione sottostante realizzata sul modello di maniero europeo, basso e grigio, un ottimo set per il duello conclusivo. Sengoku Basara è un titolo curato tanto nell'impianto estetico quanto in quello sonoro.
Sengoku Basara è dunque una buona produzione, ma non è un capolavoro né tantomeno tenta di esserlo: si tratta di un'opera che punta al semplice intrattenimento, obiettivo che raggiunge con efficacia grazie a un ricorso collaudato ai clichés utile a rendere immediata la trattazione di persone e avvenimenti, e a una reinterpretazione storica che a suon di tamarrate e colpi di scena non manca di calamitare l'attenzione dello spettatore.
Sarà anche una tamarrata, ma guardare Sengoku Basara è un vero godimento! Botte come non si vedevano da tempo, sana e onorevole rivalità, niente smielature, e battaglie epiche! Un anime leggero, certo, ma forse per questo molto godibile. C'è ritmo, e sopratutto nessuna pretesa di prendersi troppo sul serio (cosa in cui difettano molti anime). Masumune Date è uno spettacolo coi suoi artigli, e Yukimura è il suo degno rivale. Non si può che fremere pensando al momento in cui lui e il Cucciolo di Tigre potranno scontrarsi sul serio! Forza, Masamune-dono! Voto: 8
"Wow! Qui siamo di fronte a qualcosa di nuovo!" Questo è il primo pensiero che mi è venuto in mente di fronte all’opening di Sengoku Basara. Esso prende il trono indiscusso di re e sovrano degli anime tamarri (secondo me, i livelli che raggiunge superano ampiamente la tamarrata pura e semplice), genere da me assolutamente sconosciuto. Questa serie è la trasposizione animata dell’omonimo e famosissimo videogioco della Capcom, quindi la base non è di per sé innovativa, ma, nonostante questo, lo studio Puduction I.G. svolge un lavoro magistrale.
Le vicende si svolgono durante un fantomatico periodo Sengoku, nel quale il Giappone è diviso in tanti piccoli regni dominati da potentissimi signori della guerra. Nel quadro di divisioni interne svetta il regno di Oda Nobunaga, soprannominato “signore dei Demoni” (personaggio davvero esistito nella storia nipponica e considerato alla stregua di un bandiera patriottica), il quale grazie al suo potentissimo esercito, ad alleanze strategiche e alla sua spietatezza, fa terra bruciata intorno a sé. Per contrastarlo si ergono tutti i belligeranti stati precedentemente in guerra fra loro, ma, soprattutto, due “paladini” della giustizia: Date Masamune (sovrano di Oshu) e Sanada Yukimura (generale di Takeda).
La storia di per sé può sembrare anche seria o incentrata su fatti reali, in quanto tutti i protagonisti sono realmente vissuti nel periodo Sengoku, ma tutto si risolve nell’infinita lotta fra forze del bene e della giustizia e quelle del male.
Ritornando al discorso iniziale, Sengoku Basara racchiude soluzioni a dir poco folli: guerrieri che spazzano via interi eserciti con le loro tecniche dai nomi altisonanti, cavalli in grado si saltare all’altezza di 100 metri o di scalare muri perpendicolari solo perché cavalcati dal potentissimo generale di turno (il cavallo di Date, per esempio, ha dei tubi di scappamento immensi al posto delle staffe!) e infine l’introduzione di una figura che non poteva mancare: il guerriero-mecha.
La “delicatezza” dell’opera la si può inquadrare con la seguente scena: immaginatevi una cerimonia del te giapponese sotto gli alberi di ciliegio, musica zen di sottofondo… ed improvvisamente un convitato si alza dicendo “Gimme that fucking liquid, motherfu…!”. Il quadretto è più o meno questo.
Sulla grafica nulla da dire: è senza alcun dubbio di altissimo livello, senza mai variazioni nella qualità in corso d’opera. Per quanto riguarda le musiche è da sottolineare la bellissima opening "JAP" degli Abingdon Boys School
Nonostante tutte le “tamarrate” e le soluzioni di dubbio gusto, Sengoku Basara mi è piaciuto: la sua sfrontatezza e schiettezza di fronte ad un periodo che ha cambiato la storia del Giappone mi ha sorpreso positivamente e lasciato letteralmente a bocca aperta.
Le vicende si svolgono durante un fantomatico periodo Sengoku, nel quale il Giappone è diviso in tanti piccoli regni dominati da potentissimi signori della guerra. Nel quadro di divisioni interne svetta il regno di Oda Nobunaga, soprannominato “signore dei Demoni” (personaggio davvero esistito nella storia nipponica e considerato alla stregua di un bandiera patriottica), il quale grazie al suo potentissimo esercito, ad alleanze strategiche e alla sua spietatezza, fa terra bruciata intorno a sé. Per contrastarlo si ergono tutti i belligeranti stati precedentemente in guerra fra loro, ma, soprattutto, due “paladini” della giustizia: Date Masamune (sovrano di Oshu) e Sanada Yukimura (generale di Takeda).
La storia di per sé può sembrare anche seria o incentrata su fatti reali, in quanto tutti i protagonisti sono realmente vissuti nel periodo Sengoku, ma tutto si risolve nell’infinita lotta fra forze del bene e della giustizia e quelle del male.
Ritornando al discorso iniziale, Sengoku Basara racchiude soluzioni a dir poco folli: guerrieri che spazzano via interi eserciti con le loro tecniche dai nomi altisonanti, cavalli in grado si saltare all’altezza di 100 metri o di scalare muri perpendicolari solo perché cavalcati dal potentissimo generale di turno (il cavallo di Date, per esempio, ha dei tubi di scappamento immensi al posto delle staffe!) e infine l’introduzione di una figura che non poteva mancare: il guerriero-mecha.
La “delicatezza” dell’opera la si può inquadrare con la seguente scena: immaginatevi una cerimonia del te giapponese sotto gli alberi di ciliegio, musica zen di sottofondo… ed improvvisamente un convitato si alza dicendo “Gimme that fucking liquid, motherfu…!”. Il quadretto è più o meno questo.
Sulla grafica nulla da dire: è senza alcun dubbio di altissimo livello, senza mai variazioni nella qualità in corso d’opera. Per quanto riguarda le musiche è da sottolineare la bellissima opening "JAP" degli Abingdon Boys School
Nonostante tutte le “tamarrate” e le soluzioni di dubbio gusto, Sengoku Basara mi è piaciuto: la sua sfrontatezza e schiettezza di fronte ad un periodo che ha cambiato la storia del Giappone mi ha sorpreso positivamente e lasciato letteralmente a bocca aperta.
Una serie che a una prima occhiata sembra essere spumeggiante, una serie tamarra con protagonisti "fighi".
Stile, ambientazione, personaggi, tutto pompato. Ci sono solo scontri che ogni tanto si alternano con rari esempi di strategia per poi finire in ulteriori scontri.
L'ambientazione è dell'epoca Sengoku dove vi è uno scontro tra paesi, ognuno capeggiato dal suo generale e dal loro esercito, tutti a contrastare il tentativo egemonico di un personaggio come Oda Nobunaga.
La serie, nata da un videogioco, sembra voler ricalcare quel filone del "tamarro-figo" (non so se ci sia un termine adeguato) similmente a Tengen Toppa Gurren Lagann, almeno a me questa serie ha ricordato nonostante siano totalmente diverse.
Una serie che si lascia guarda e di cui già si immagina la naturale conclusione, una serie simile a quelle dove sembra accadere una cosa, e poi dopo poco si viene sorpresi dalla piega presa. Questa troppa spettacolarità un po' mi ha fatto storcere il naso, bella serie ma nulla di che.
Purtroppo non è possibile dare i mezzi voti altrimenti un 6,5 era più che giusto secondo il mio parere.
Do un 7 invece giusto perché ciò che si voleva rendere (l'esaltazione del tamarro) è riuscito, e perché mi è venuta voglia di vedere la seconda serie, che infatti ho iniziato a visionare, quindi un 7 sì, ma molto striminzito.
Stile, ambientazione, personaggi, tutto pompato. Ci sono solo scontri che ogni tanto si alternano con rari esempi di strategia per poi finire in ulteriori scontri.
L'ambientazione è dell'epoca Sengoku dove vi è uno scontro tra paesi, ognuno capeggiato dal suo generale e dal loro esercito, tutti a contrastare il tentativo egemonico di un personaggio come Oda Nobunaga.
La serie, nata da un videogioco, sembra voler ricalcare quel filone del "tamarro-figo" (non so se ci sia un termine adeguato) similmente a Tengen Toppa Gurren Lagann, almeno a me questa serie ha ricordato nonostante siano totalmente diverse.
Una serie che si lascia guarda e di cui già si immagina la naturale conclusione, una serie simile a quelle dove sembra accadere una cosa, e poi dopo poco si viene sorpresi dalla piega presa. Questa troppa spettacolarità un po' mi ha fatto storcere il naso, bella serie ma nulla di che.
Purtroppo non è possibile dare i mezzi voti altrimenti un 6,5 era più che giusto secondo il mio parere.
Do un 7 invece giusto perché ciò che si voleva rendere (l'esaltazione del tamarro) è riuscito, e perché mi è venuta voglia di vedere la seconda serie, che infatti ho iniziato a visionare, quindi un 7 sì, ma molto striminzito.
Sengoku Basara è un anime tratto dall’omonimo videogame della Capcom, e proprio come il videogame ci fa rivivere le tumultuose battaglie del periodo Sengoku. Premetto che non ne so molto di storia Giapponese antica, perciò non posso dire se l’anime segue le vicende storiche in modo fedele. I personaggi storici però, ci sono tutti: Masamune Date, Yukimira Sanada, Sarutobi Sasuke, Nobunaga Oda, solo per citare i più importanti. Nomi che i fan degli anime e manga ormai conoscono, viste le molte apparizioni di questi personaggi in tante altre opere.
Quello che però è evidente già dalla sigla dell’anime è che i creatori si sono presi un bel po’ di libertà stilistiche. A partire dalla sigla vediamo un esercito che balla sulle note della canzone, e durante il corso dell’anime non si sa mai cosa aspettarsi. Ad esempio Masamune Date, il cui esercito sembra una gang di motociclisti, usa ben sei spade alla volta, e il suo cavallo al posto delle redini ha due aste di ferro che sembrano il manubrio di una moto, e sotto la sella dei tubi di ferro che sembrano delle marmitte. Da notare anche il ninja Sarutobi Sasuke in mimetica militare, Tadakatsu Honda rappresentato come un Cyborg, Shingen Takeda capace di scalare un castello in verticale in sella al suo cavallo. Inoltre, tutti i generali sono fortissimi, capaci di generare onde d’urto, fulmini e fiammate semplicemente agitando le spade, e con pochi colpi sono in grado di spazzare via l’intero esercito nemico. Infatti nel corso della serie non assistiamo mai a scontri tra eserciti, ma solo alle battaglie individuali tra i generali, che appunto combattono in maniera davvero esagerata. I personaggi principali sono caratterizzati molto bene, sia a livello di design, molto particolare per quanto riguarda vestiti, armature, e armi, sia nel modo di fare, riguardo alle idee che hanno sulla guerra che viene combattuta, il sacrificio in battaglia, l’onore di guerrieri, ecc.
Le animazioni sono molte buone, i disegni ben curati, le battaglie sono belle da vedere, per via dei colpi speciali e degli effetti di luce, anche se proprio per questo sono anche molto veloci, non fa eccezione neanche la battaglia finale che si svolge nel corso di un solo episodio. Le musiche sono molte gradevoli e orecchiabili, a partire dalla sigla, la colonna sonora è a differenza di quello che ci si aspetterebbe, molto moderna di tipo rock.
Sono rimasto piacevolmente colpito da quest’anime, che mi è molto piaciuto proprio per questo suo essere innovativo, e non il solito anime sui samurai. Quindi se siete stufi degli anime tutti uguali che raccontano la solita storia, questa è una piacevole novità in questo campo.
Quello che però è evidente già dalla sigla dell’anime è che i creatori si sono presi un bel po’ di libertà stilistiche. A partire dalla sigla vediamo un esercito che balla sulle note della canzone, e durante il corso dell’anime non si sa mai cosa aspettarsi. Ad esempio Masamune Date, il cui esercito sembra una gang di motociclisti, usa ben sei spade alla volta, e il suo cavallo al posto delle redini ha due aste di ferro che sembrano il manubrio di una moto, e sotto la sella dei tubi di ferro che sembrano delle marmitte. Da notare anche il ninja Sarutobi Sasuke in mimetica militare, Tadakatsu Honda rappresentato come un Cyborg, Shingen Takeda capace di scalare un castello in verticale in sella al suo cavallo. Inoltre, tutti i generali sono fortissimi, capaci di generare onde d’urto, fulmini e fiammate semplicemente agitando le spade, e con pochi colpi sono in grado di spazzare via l’intero esercito nemico. Infatti nel corso della serie non assistiamo mai a scontri tra eserciti, ma solo alle battaglie individuali tra i generali, che appunto combattono in maniera davvero esagerata. I personaggi principali sono caratterizzati molto bene, sia a livello di design, molto particolare per quanto riguarda vestiti, armature, e armi, sia nel modo di fare, riguardo alle idee che hanno sulla guerra che viene combattuta, il sacrificio in battaglia, l’onore di guerrieri, ecc.
Le animazioni sono molte buone, i disegni ben curati, le battaglie sono belle da vedere, per via dei colpi speciali e degli effetti di luce, anche se proprio per questo sono anche molto veloci, non fa eccezione neanche la battaglia finale che si svolge nel corso di un solo episodio. Le musiche sono molte gradevoli e orecchiabili, a partire dalla sigla, la colonna sonora è a differenza di quello che ci si aspetterebbe, molto moderna di tipo rock.
Sono rimasto piacevolmente colpito da quest’anime, che mi è molto piaciuto proprio per questo suo essere innovativo, e non il solito anime sui samurai. Quindi se siete stufi degli anime tutti uguali che raccontano la solita storia, questa è una piacevole novità in questo campo.
Gironzolando sul database di Animeclick, mi capitò un giorno, non senza un certo stupore, di scoprire che tra i generi della sezione anime c'era anche il "tamarro". Incuriosito, diedi una controllata, venendo così a conoscenza dell'unica serie che, allora, si trovava sotto questa classificazione: Sengoku Basara. Subito lo snobbai, non ritenendolo particolarmente adatto ai miei gusti, ma spinto dalle numerose critiche positive mi decisi a dargli un'occhiata. Che dire? Fin da subito mi sono reso conto di essere incappato in qualcosa di tanto frivolo e scanzonato quanto interessante.
Il punto di partenza per questo anime è il videogioco omonimo del 2005, qui conosciuto anche come Devil Kings, di cui non so praticamente nulla, anche a causa del mio scarso interesse per il mondo videoludico. La cosa rimane comunque un fattore importante per comprendere la serie, in quanto mantiene intatte molte caratteristiche degli RPG e dei picchiaduro, tra le quali un gran numero di personaggi: purtroppo è questo, secondo me, uno degli aspetti più deboli di Sengoku Basara, in quanto la compattezza della storia rischia di disperdersi, continuamente incanalata nelle vicende dei numerosi personaggi, molti dei quali di pochissimo rilievo.
Il piatto forte della serie, comunque, non sta tanto nella trama, interamente incentrata sulle tensioni guerresche del Giappone feudale, ma piuttosto nell'aspetto estetico ed ideologico, entrambi votati ad un'esagerazione tanto ampollosa quanto irresistibile, e che sicuramente non è nuova nell'universo degli anime per ragazzi, tra frequenti anacronismi, combattimenti pompatissimi e scintillanti, improbabili capi di vestiario ed un'elevazione sguaiata del valore di un uomo come guerriero. Pataccata? Tutt'altro, gli episodi si rivelano invece estremamente scorrevoli e coinvolgenti, capaci di rinfrescare le strutture più basilari degli shounen con un bel concentrato di azione scatenata e simpatica sbruffonaggine che a tratti può ricordare Gurren Lagann.
La realizzazione da parte della Production I.G, studio tra i più virtuosi ed innovativi di tutto il Giappone, assicura ottimi disegni ed animazioni fluide (a parte qualche sporadica incertezza), oltre che a colori estremamente puliti e brillanti e un po' di CGI, ottima per rendere al meglio i fondali. Anche riguardo la colonna sonora nulla da ridire: il cocktail tra sfuriate j-rock immediate e grintose e brani orchestrali carichi di pathos di adatta perfettamente alla natura dell'opera.
A conti fatti Sengoku Basara è un'ottima serie, che cavalca con maestria la moda dell'enfasi più giocosa e frizzante, in questo periodo imperante nell'animazione giapponese, estremamente piacevole e ben fatta. Il mio non è un 8 pieno, a causa della brevità dell'opera che le impedisce alla di svilupparsi nel particolare (fattore che non mi sarebbe affatto dispiaciuto), ma se cercate qualcosa senza impegno e tanta, tanta voglia di intrattenere, è perfetto.
Il punto di partenza per questo anime è il videogioco omonimo del 2005, qui conosciuto anche come Devil Kings, di cui non so praticamente nulla, anche a causa del mio scarso interesse per il mondo videoludico. La cosa rimane comunque un fattore importante per comprendere la serie, in quanto mantiene intatte molte caratteristiche degli RPG e dei picchiaduro, tra le quali un gran numero di personaggi: purtroppo è questo, secondo me, uno degli aspetti più deboli di Sengoku Basara, in quanto la compattezza della storia rischia di disperdersi, continuamente incanalata nelle vicende dei numerosi personaggi, molti dei quali di pochissimo rilievo.
Il piatto forte della serie, comunque, non sta tanto nella trama, interamente incentrata sulle tensioni guerresche del Giappone feudale, ma piuttosto nell'aspetto estetico ed ideologico, entrambi votati ad un'esagerazione tanto ampollosa quanto irresistibile, e che sicuramente non è nuova nell'universo degli anime per ragazzi, tra frequenti anacronismi, combattimenti pompatissimi e scintillanti, improbabili capi di vestiario ed un'elevazione sguaiata del valore di un uomo come guerriero. Pataccata? Tutt'altro, gli episodi si rivelano invece estremamente scorrevoli e coinvolgenti, capaci di rinfrescare le strutture più basilari degli shounen con un bel concentrato di azione scatenata e simpatica sbruffonaggine che a tratti può ricordare Gurren Lagann.
La realizzazione da parte della Production I.G, studio tra i più virtuosi ed innovativi di tutto il Giappone, assicura ottimi disegni ed animazioni fluide (a parte qualche sporadica incertezza), oltre che a colori estremamente puliti e brillanti e un po' di CGI, ottima per rendere al meglio i fondali. Anche riguardo la colonna sonora nulla da ridire: il cocktail tra sfuriate j-rock immediate e grintose e brani orchestrali carichi di pathos di adatta perfettamente alla natura dell'opera.
A conti fatti Sengoku Basara è un'ottima serie, che cavalca con maestria la moda dell'enfasi più giocosa e frizzante, in questo periodo imperante nell'animazione giapponese, estremamente piacevole e ben fatta. Il mio non è un 8 pieno, a causa della brevità dell'opera che le impedisce alla di svilupparsi nel particolare (fattore che non mi sarebbe affatto dispiaciuto), ma se cercate qualcosa senza impegno e tanta, tanta voglia di intrattenere, è perfetto.
Celebre saga di videogiochi, Sengoku Basara sbarca in TV nel 2009 con un anime di 12 puntate. Il gioco non lo conosco, ma ho sentito che è piuttosto famoso; ma se c'è una cosa che conosco bene e che ho molto apprezzato è la sua versione anime. Non sono un patito di anime storici, ma questo in particolare mi ha davvero colpito, sia perché non conoscevo bene l'epoca Sengoku giapponese e quindi ho potuto imparare molte cose, sia perché oltre agli avvenimenti storici sono legati molti elementi fantastici e per un certo senso magici che tuttavia non rovinano quel senso di realtà conferito dalla storia dell'opera. I disegni sono ottimi e i paesaggi di fondo sono da sogno, tra i migliori oserei dire. La cosa simpatica di questo anime sono gli elementi contemporanei inseriti in un contesto storico in maniera perfetta (vedi l'armata di Date Masamune); anche le OST sono molto belle, come l'opening del resto.
Siamo nell'epoca Sengoku (1478-1605), era in cui regnavano le guerre tra i vari generali che possedevano ognuno una propria terra e una propria armata. Lo scopo principale di queste guerre era l'unificazione del Giappone sotto un'unica bandiera, anche se le potenze militari dei vari generali si equilibravano e quindi per secoli non è stata possibile. I protagonisti come si è ben capito sono i Generali delle varie armate, e alcuni ufficiali delle suddette. Tra i principali ricordiamo: Date Masamune (Oshu); Takeda Kai (Takeda Gun), Yukimura Sanada (Takeda Gun). La prima parte di Sengoku Basara fa vedere una serie di guerre tra le varie nazioni belligeranti; la seconda parte invece vede le stesse nazioni che un momento prima si facevano guerra, unite contro Oda Nobunaga che vuole mettere a ferro e fuoco il Giappone.
Un anime storico diverso dal solito, le 12 puntate di cui è composto si vedono in maniera scorrevole; non c'è nulla di forzato né di sbrigativo nel raccontare la storia. Forse l'avrei fatto più lungo, ma solo perché mi ero appassionato a guardare le varie lotte e tradimenti tra le nazioni nella prima parte della serie.
Siamo nell'epoca Sengoku (1478-1605), era in cui regnavano le guerre tra i vari generali che possedevano ognuno una propria terra e una propria armata. Lo scopo principale di queste guerre era l'unificazione del Giappone sotto un'unica bandiera, anche se le potenze militari dei vari generali si equilibravano e quindi per secoli non è stata possibile. I protagonisti come si è ben capito sono i Generali delle varie armate, e alcuni ufficiali delle suddette. Tra i principali ricordiamo: Date Masamune (Oshu); Takeda Kai (Takeda Gun), Yukimura Sanada (Takeda Gun). La prima parte di Sengoku Basara fa vedere una serie di guerre tra le varie nazioni belligeranti; la seconda parte invece vede le stesse nazioni che un momento prima si facevano guerra, unite contro Oda Nobunaga che vuole mettere a ferro e fuoco il Giappone.
Un anime storico diverso dal solito, le 12 puntate di cui è composto si vedono in maniera scorrevole; non c'è nulla di forzato né di sbrigativo nel raccontare la storia. Forse l'avrei fatto più lungo, ma solo perché mi ero appassionato a guardare le varie lotte e tradimenti tra le nazioni nella prima parte della serie.
Frenetico, elettrizzante, semplice e con una fine.
Nonostante sia nato da un videogioco devo dire che mi ha colpito parecchio, è stato realizzato davvero bene.
I disegni sono belli e dettagliati, con colori che ben si adattano ad ogni paesaggio o personaggio mostrato, negli scontri il tutto è condito da super mosse sfolgoranti piene di luci di diverso colore, molto alla aura di Dragon Ball, ma nel contesto rendono un effetto molto bello da vedere, di certo per via di questo si abbandona uno stile "serio", alla Basilisk per intenderci, ma fa comunque la sua bella figura.
La storia è semplice ed illustrata spesso nel corso dell'anime con riassunti e mappe che rappresentano gli spostamenti dei vari eserciti (è utile per capirci qualcosa di più).
I personaggi sono tutti "super eroi" con forza disumana e tecniche al di là dell'irragionevole, ma verranno mostrati anche i loro lati deboli ed umani (anche se c'è un abisso enorme).
Potrei parlarvi della trama, ma qui si pestano tutti di botte per ottenere delle terre e basta, c'è solo (come sempre) il cattivone di turno, Nobunaga (che tra videogame e altri anime ormai lo conosciamo come nostro nonno! XD).
La serie ha un inizio ed una fine, nonostante il continuo che ancora devo visionare, ma nel complesso mi è davvero piaciuta, un ottimo passatempo e sarei felicissimo se tutte le opere, tratte da videogiochi, fossero trattate in questo modo (ho ricordi soltanto di giganteschi flop a riguardo...).
Simpatico ed a tratti profondo, con elementi di azione e tattici, cerca di buttarci in mezzo anche dei sentimentalismi e mostrarci "la guerra" da ogni angolazione possibile, questo è Sengoku basara, provatelo.
Nonostante sia nato da un videogioco devo dire che mi ha colpito parecchio, è stato realizzato davvero bene.
I disegni sono belli e dettagliati, con colori che ben si adattano ad ogni paesaggio o personaggio mostrato, negli scontri il tutto è condito da super mosse sfolgoranti piene di luci di diverso colore, molto alla aura di Dragon Ball, ma nel contesto rendono un effetto molto bello da vedere, di certo per via di questo si abbandona uno stile "serio", alla Basilisk per intenderci, ma fa comunque la sua bella figura.
La storia è semplice ed illustrata spesso nel corso dell'anime con riassunti e mappe che rappresentano gli spostamenti dei vari eserciti (è utile per capirci qualcosa di più).
I personaggi sono tutti "super eroi" con forza disumana e tecniche al di là dell'irragionevole, ma verranno mostrati anche i loro lati deboli ed umani (anche se c'è un abisso enorme).
Potrei parlarvi della trama, ma qui si pestano tutti di botte per ottenere delle terre e basta, c'è solo (come sempre) il cattivone di turno, Nobunaga (che tra videogame e altri anime ormai lo conosciamo come nostro nonno! XD).
La serie ha un inizio ed una fine, nonostante il continuo che ancora devo visionare, ma nel complesso mi è davvero piaciuta, un ottimo passatempo e sarei felicissimo se tutte le opere, tratte da videogiochi, fossero trattate in questo modo (ho ricordi soltanto di giganteschi flop a riguardo...).
Simpatico ed a tratti profondo, con elementi di azione e tattici, cerca di buttarci in mezzo anche dei sentimentalismi e mostrarci "la guerra" da ogni angolazione possibile, questo è Sengoku basara, provatelo.
Sengoku Basara è ambientato nell'epoca Sengoku, e segue le vicende dei maggiori Generali dell'epoca, quali Il Drago con un Occhio Solo Date Masamune, la Tigre del Kai Takeda Shingen e il suo sottoposto Sanada Yukimura, il Dio della Guerra di Echigo Uesugi Kenshin e, soprattutto, Il Re Demone del Sesto Cielo Oda Nobunaga, il quale mira a portare tutto il Giappone sotto il suo controllo.
Chara Design: 10
Sia i personaggi principali che quelli secondari sono molto ben caratterizzati. Ogni generale, più Yukimura, è decisamente eccentrico, senza contare che quasi tutti quelli che appaiono in questo anime sono degli spacconi assurdi, ovvero come piacciono a me.
Comparto Tecnico (Animazioni, Disegni, Musica): 9
Ho visto veramente poche serie animate così bene, soprattutto i combattimenti sono un vero spettacolo per gli occhi. I disegni sono molto più che discreti. Parlando del comparto sonoro, le insert song sono azzeccate, e la opening è qualcosa di sublime; un po' anonima invece l'ending.
Trama: 7
Non aspettatevi niente di particolare da questo punto di vista; Sengoku Basara è un anime abbastanza lineare (anche se non mancano alcuni colpi di scena e scene drammatiche di tutto rispetto), ma le superbe scene di combattimento non mi hanno mai fatto annoiare. Probabilmente il finale è un po' affrettato.
Voto Finale: 9
Questo anime è consigliato agli amanti dei combattimenti, come si sarà capito da quello finora scritto, ma soprattutto agli amanti delle "tamarrate", ovvero quelli a cui piace vedere un esercito composto da soldati con capigliature da teppista, cavalli con marmitte, tizi usare sei katana contemporaneamente o creare crateri con asce giganti. Sconsigliato, invece, se si cerca una trama intricata.
Chara Design: 10
Sia i personaggi principali che quelli secondari sono molto ben caratterizzati. Ogni generale, più Yukimura, è decisamente eccentrico, senza contare che quasi tutti quelli che appaiono in questo anime sono degli spacconi assurdi, ovvero come piacciono a me.
Comparto Tecnico (Animazioni, Disegni, Musica): 9
Ho visto veramente poche serie animate così bene, soprattutto i combattimenti sono un vero spettacolo per gli occhi. I disegni sono molto più che discreti. Parlando del comparto sonoro, le insert song sono azzeccate, e la opening è qualcosa di sublime; un po' anonima invece l'ending.
Trama: 7
Non aspettatevi niente di particolare da questo punto di vista; Sengoku Basara è un anime abbastanza lineare (anche se non mancano alcuni colpi di scena e scene drammatiche di tutto rispetto), ma le superbe scene di combattimento non mi hanno mai fatto annoiare. Probabilmente il finale è un po' affrettato.
Voto Finale: 9
Questo anime è consigliato agli amanti dei combattimenti, come si sarà capito da quello finora scritto, ma soprattutto agli amanti delle "tamarrate", ovvero quelli a cui piace vedere un esercito composto da soldati con capigliature da teppista, cavalli con marmitte, tizi usare sei katana contemporaneamente o creare crateri con asce giganti. Sconsigliato, invece, se si cerca una trama intricata.
Ho visto tutti gli episodi di questa serie, e devo dire che la trovo meno light di quanto sembri.
L'idea generale delle tattiche di guerra, anche se prese in maniera molto superficiale, è valida. Gli scontri sono ben gestiti ed i testi non sono poi così frivoli come possono apparire.
Unica vera pecca è l'eccessiva esagerazione della potenza dei charatcers, che combattono con fulmini ed onde di luce perdendo tutta la bellezza degli scontri tra tecniche differenti e tipologie di armi così varie, pecca che dai primi 2 episodi della seconda serie sembra essere un po' colmata. Personalmente avrei curati meglio, magari come in Basilisk, questo aspetto.
È una serie da vedere per divertirsi ed apprezzare per quello, un prodotto comunque valido ma non eccellente.
L'idea generale delle tattiche di guerra, anche se prese in maniera molto superficiale, è valida. Gli scontri sono ben gestiti ed i testi non sono poi così frivoli come possono apparire.
Unica vera pecca è l'eccessiva esagerazione della potenza dei charatcers, che combattono con fulmini ed onde di luce perdendo tutta la bellezza degli scontri tra tecniche differenti e tipologie di armi così varie, pecca che dai primi 2 episodi della seconda serie sembra essere un po' colmata. Personalmente avrei curati meglio, magari come in Basilisk, questo aspetto.
È una serie da vedere per divertirsi ed apprezzare per quello, un prodotto comunque valido ma non eccellente.
Anime tamarro è dir poco.
Combattimenti spettacolari, musica curatissima, animazioni fantastiche e un doppiaggio di star rendono Sengoku Basara davvero un gran prodotto.
Notavo da diverse recensioni che molti non si rendono conto del fatto che è un anime tratto da un videogioco basato appunto nell'epoca Sengoku, e che tutti i personaggi che appaiono sono realmente esistiti. Ciò non lo rende affatto un documentario, ma d'altro canto godersi mazzate e intanto imparare qualcosa non è mica una cosa brutta, no?
La trama non è eccessivamente complessa, ma è comunque molto scorrevole e gli intrecci tra i vari personaggi sono molto curati.
Punti in più per le sigle e le musiche, tutte stupende.
Punti in più del più per i samurai che ballano gioiosamente nella sigla.
Punti in più del più del più perché diciamolo... l'inglese di Date Masamune è una cosa meravigliosa.
Guardatelo prendendolo per quella bella tamarrata che è. Buona visione!
Oh, una cosa! Oltre alle 12 puntate c'è anche un OAV (la 13, con MOuri e MOtochika) e gli speciali Mini Sengoku Basara. Guardatevi anche quelli!
Combattimenti spettacolari, musica curatissima, animazioni fantastiche e un doppiaggio di star rendono Sengoku Basara davvero un gran prodotto.
Notavo da diverse recensioni che molti non si rendono conto del fatto che è un anime tratto da un videogioco basato appunto nell'epoca Sengoku, e che tutti i personaggi che appaiono sono realmente esistiti. Ciò non lo rende affatto un documentario, ma d'altro canto godersi mazzate e intanto imparare qualcosa non è mica una cosa brutta, no?
La trama non è eccessivamente complessa, ma è comunque molto scorrevole e gli intrecci tra i vari personaggi sono molto curati.
Punti in più per le sigle e le musiche, tutte stupende.
Punti in più del più per i samurai che ballano gioiosamente nella sigla.
Punti in più del più del più perché diciamolo... l'inglese di Date Masamune è una cosa meravigliosa.
Guardatelo prendendolo per quella bella tamarrata che è. Buona visione!
Oh, una cosa! Oltre alle 12 puntate c'è anche un OAV (la 13, con MOuri e MOtochika) e gli speciali Mini Sengoku Basara. Guardatevi anche quelli!
Questo anime aveva tutto: personaggi fantastici e carismatici, che impugnano armi mastodontiche o esotiche, oppure tante armi contemporaneamente. Se fosse stato fatto in modo diverso, mi sarebbe anche piaciuto molto. Apre il primo episodio senza troppe chiacchiere, con una serie di combattimenti mozzafiato e spettacolari, senza ancora sapere nulla della trama, ma chi se ne importa!
Poi cade pericolosamente nel noioso, con quegli stessi personaggi fighissimi che d'un tratto iniziano a discutere noiosamente di tattiche militari, e per buona parte dell'episodio. Parlano di confini, citano decine di città (almeno credo siano città, potrebbero anche essere regioni del Giappone) dai nomi giapponesi, difficilissimi da tenere a mente. E discutono a quali città mandare rinforzo, quali città sono sotto attacco e cose così. Probabilmente, si tratta di lezioni di storia del vero Giappone, che per essere state rese più interessanti sono state corredate da questi personaggi fighissimi. Se così fosse, l'idea sarebbe stata anche buona, se non si fossero ostinati così tanto nelle spiegazioni. In effetti, anche la mappa dell'impero in cui vivono i personaggi non è altro che l'isola del Giappone messa in orizzontale anziché in verticale. Avrebbero potuto perlomeno mettere una mappa del mondo a fianco dei personaggi, mentre discutevano le loro tattiche, così lo spettatore avrebbe potuto capire meglio i loro piani militari. Negli episodi 2 e 3 i combattimenti sono stati ridotti parecchio, e in tutto l'episodio si discute di intrighi e ancora tattiche militari.
Non ce l'ho fatta ad andare oltre... per quanto mi piacciano i fantasy ambientati nel medioevo europeo o giapponese, quando guardo un anime voglio rilassarmi, non voglio un documentario animato e contorto sulle di tattiche militari.
Poi cade pericolosamente nel noioso, con quegli stessi personaggi fighissimi che d'un tratto iniziano a discutere noiosamente di tattiche militari, e per buona parte dell'episodio. Parlano di confini, citano decine di città (almeno credo siano città, potrebbero anche essere regioni del Giappone) dai nomi giapponesi, difficilissimi da tenere a mente. E discutono a quali città mandare rinforzo, quali città sono sotto attacco e cose così. Probabilmente, si tratta di lezioni di storia del vero Giappone, che per essere state rese più interessanti sono state corredate da questi personaggi fighissimi. Se così fosse, l'idea sarebbe stata anche buona, se non si fossero ostinati così tanto nelle spiegazioni. In effetti, anche la mappa dell'impero in cui vivono i personaggi non è altro che l'isola del Giappone messa in orizzontale anziché in verticale. Avrebbero potuto perlomeno mettere una mappa del mondo a fianco dei personaggi, mentre discutevano le loro tattiche, così lo spettatore avrebbe potuto capire meglio i loro piani militari. Negli episodi 2 e 3 i combattimenti sono stati ridotti parecchio, e in tutto l'episodio si discute di intrighi e ancora tattiche militari.
Non ce l'ho fatta ad andare oltre... per quanto mi piacciano i fantasy ambientati nel medioevo europeo o giapponese, quando guardo un anime voglio rilassarmi, non voglio un documentario animato e contorto sulle di tattiche militari.
Probabilmente la mia non sarà una recensione completa e approfondita, ma ci tenevo a dire due parole sul conto di Sengoku Basara.
Vi dirò... a me è piaciuto, e non poco, ovvio che se uno vuole godersi un titolo come questo non deve cercare qualcosa di storicamente attendibile o con dei combattimenti verosimili. Il termine "tamarro" è azzeccato e lo riassume perfettamente. È un anime tamarro che va visto come tale, con la voglia di vedere ed approcciarsi ad un prodotto decisamente poco verosimile.
La trama non è chiarissima e sembra più che altro il legante per dei combattimenti spettacolari. La grafica è meravigliosa: animazioni fluide e belle.
Sono curiosa di vedere la seconda serie!
Vi dirò... a me è piaciuto, e non poco, ovvio che se uno vuole godersi un titolo come questo non deve cercare qualcosa di storicamente attendibile o con dei combattimenti verosimili. Il termine "tamarro" è azzeccato e lo riassume perfettamente. È un anime tamarro che va visto come tale, con la voglia di vedere ed approcciarsi ad un prodotto decisamente poco verosimile.
La trama non è chiarissima e sembra più che altro il legante per dei combattimenti spettacolari. La grafica è meravigliosa: animazioni fluide e belle.
Sono curiosa di vedere la seconda serie!
Non comincerò dicendo che si tratta di un anime diverso dai soliti, non è Clannad, Ergo Proxy, Evangelion, Code Geass e NON vuole esserlo!
"Un anime di concetto" è cosi che l'ho presentato ai miei amici quando gliene ho parlato, ed è questo che è: Un anime vecchio stile, dove si riempiono di botte dai primi frame a dopo la sigla di chiusura, ma al contrario dei vecchi anime di botte, questo ha dei colori e dei disegni veramente spettacolari.
12 puntate di botte, strategie militari e... Botte!
Se avete visto il film La battaglia dei Tre Regni forse ci troverete qualcosa in questo anime, per via delle accennate strategie militari (che però sfociano sempre in cariche e botte da orbi tra generali con poteri divini o quasi...).
La trama è questa: Siamo nell'epoca delle Botte (Sengoku significa bene o male "Paesi in guerra" o comunque "Paesi che si danno le botte") Infatti il territorio del Giappone è diviso in vari villaggi o paesi, ognuno dei quali vuole comandare tutti gli altri con la diplomazia e la carità... ma sarebbe troppo complicato, quindi si danno le botte.
Ad un certo punto, appare il Super-Boss-Cattivo che ha la voce di Norio Wakamoto (L'Imperatore di Britannia, Charles zi Britannia!).
Come tutti i boss questo non vuole solo conquistare, ma anche distruggere tutto e tutti, per il semplice gusto di farlo!
Ne conseguirà... indovinate: tante mazzate.
Considerazioni personali:
Avete amato le Opening di D.Gray Man degli Abingdon Boys School? Be' perchè hanno fatto anche l'opening di questo anime!
Siete stanchi dei soliti anime pieni di trama e colpi di scena che vi lasciano di sasso?
Volete solo Azione immotivata e splendidi disegni?
*_* allora guardatelo!
E ora qualche piccola curiosità:
Avete contato quante volte ho scritto la parola "Botte"?
La voce di Yukimura è la stessa di Maebara Keichi, di Higurashi
Aggiungo che dopo averlo visto sono andato a dormire che gridavo
OYAKATA - SAMAA!!!
"Un anime di concetto" è cosi che l'ho presentato ai miei amici quando gliene ho parlato, ed è questo che è: Un anime vecchio stile, dove si riempiono di botte dai primi frame a dopo la sigla di chiusura, ma al contrario dei vecchi anime di botte, questo ha dei colori e dei disegni veramente spettacolari.
12 puntate di botte, strategie militari e... Botte!
Se avete visto il film La battaglia dei Tre Regni forse ci troverete qualcosa in questo anime, per via delle accennate strategie militari (che però sfociano sempre in cariche e botte da orbi tra generali con poteri divini o quasi...).
La trama è questa: Siamo nell'epoca delle Botte (Sengoku significa bene o male "Paesi in guerra" o comunque "Paesi che si danno le botte") Infatti il territorio del Giappone è diviso in vari villaggi o paesi, ognuno dei quali vuole comandare tutti gli altri con la diplomazia e la carità... ma sarebbe troppo complicato, quindi si danno le botte.
Ad un certo punto, appare il Super-Boss-Cattivo che ha la voce di Norio Wakamoto (L'Imperatore di Britannia, Charles zi Britannia!).
Come tutti i boss questo non vuole solo conquistare, ma anche distruggere tutto e tutti, per il semplice gusto di farlo!
Ne conseguirà... indovinate: tante mazzate.
Considerazioni personali:
Avete amato le Opening di D.Gray Man degli Abingdon Boys School? Be' perchè hanno fatto anche l'opening di questo anime!
Siete stanchi dei soliti anime pieni di trama e colpi di scena che vi lasciano di sasso?
Volete solo Azione immotivata e splendidi disegni?
*_* allora guardatelo!
E ora qualche piccola curiosità:
Avete contato quante volte ho scritto la parola "Botte"?
La voce di Yukimura è la stessa di Maebara Keichi, di Higurashi
Aggiungo che dopo averlo visto sono andato a dormire che gridavo
OYAKATA - SAMAA!!!
Voto 7! Nonostante sia una storia un po' stretta per 12 episodi e' comunque abbastanza chiara. I personaggi, sopratutto i protagonisti sono forti ma fanno risaltare la loro forza in modo esagerato. Come si fa a saltare un portone circondato da mura difensive alto almeno 6 metri cavalcando un cavallo.. dai... comunque apparte questo e' un anime con una storia interessante ed avvincente..
Noto ora che per Basara hanno dovuto creare ad ex-novo la categoria "tamarro"... ed in effetti Basara è una tamarrata assurda (non arriviamo ai livelli di Gurren-Lagann, ma ci si avvicina. Pericolosamente.)
Nell'epoca degli Stati Belligeranti, in Giappone, un gruppo di condottieri si sfidano senza esclusione di colpi in una serie di battaglie mortali per ottenere la supremazia sul ridente arcipelago.
Tra questi, l'esaltato ed ambizioso Date Masamune ed il giovane ed inesperto Sanada Yukimura.
La loro iniziale rivalità (rivalità anche tra le rispettive fazioni) li porterà ad una alleanza (siamo sicuri?) per sconfiggere il re demoniaco Oda Nobunaga.
Non si tratta certamente di una fedele riproduzione storica, è invece tratto da una celebra saga di picchiaduro made by CAPCOM, disponibile (da poco) anche in Italia sotto il titolo internazionale di "Devil Kings".
La trama è fin troppo sviluppata per essere tratta da un picchiaduro. Non aspettatevi riflessioni profonde o grandi temi, semplicemente un "accompagnamento" logico alla raffica di mazzate che state per visionare
Le musiche...
Allora, intanto le sigle sono molto belle, tutte e due. Nota di GRANDE merito in particolare per l'esagerata opening ("JAP" degli abingdon boys school, celebre complesso rock-metal giapponese che aveva già realizzato un'altra canzone per uno dei vari videogiochi di Basara) il cui video è sicuramente nella mia Top3 del 2009!
In generale, la colonna sonora di quest'anime si integra con la serie, senza essere nè uno schifo nè un capolavoro, ma semplicemente come "l'accompagnamento" che deve essere.
Da punto di vista tecnico: animazioni, CG, chara desgin e fondali, insomma, tutti i particolari visivi, sono una FAVOLA, realizzati da una production I.G. raramente più lanciata di quest'anno! Segnalo in particolare modo il face-to-face tra Masamune e Yukimura, all'episodio 2, in cui lo stile di disegno cambia improvvisamente da una scena all'altra, dimostrando una grande abilità da parte degli animatori.
Buono il doppiaggio.
Voto finale...
9.
Non l'ho vista ancora tutta, forse un voto così alto dato a metà è sbagliato, ma per ora mi sento di dire che la realizzazione tecnica (la quale dubito seriamnente tracolli nei prossimi 6 restanti episodi) giustifica DA SOLA il 9.
Saluti.
Nell'epoca degli Stati Belligeranti, in Giappone, un gruppo di condottieri si sfidano senza esclusione di colpi in una serie di battaglie mortali per ottenere la supremazia sul ridente arcipelago.
Tra questi, l'esaltato ed ambizioso Date Masamune ed il giovane ed inesperto Sanada Yukimura.
La loro iniziale rivalità (rivalità anche tra le rispettive fazioni) li porterà ad una alleanza (siamo sicuri?) per sconfiggere il re demoniaco Oda Nobunaga.
Non si tratta certamente di una fedele riproduzione storica, è invece tratto da una celebra saga di picchiaduro made by CAPCOM, disponibile (da poco) anche in Italia sotto il titolo internazionale di "Devil Kings".
La trama è fin troppo sviluppata per essere tratta da un picchiaduro. Non aspettatevi riflessioni profonde o grandi temi, semplicemente un "accompagnamento" logico alla raffica di mazzate che state per visionare
Le musiche...
Allora, intanto le sigle sono molto belle, tutte e due. Nota di GRANDE merito in particolare per l'esagerata opening ("JAP" degli abingdon boys school, celebre complesso rock-metal giapponese che aveva già realizzato un'altra canzone per uno dei vari videogiochi di Basara) il cui video è sicuramente nella mia Top3 del 2009!
In generale, la colonna sonora di quest'anime si integra con la serie, senza essere nè uno schifo nè un capolavoro, ma semplicemente come "l'accompagnamento" che deve essere.
Da punto di vista tecnico: animazioni, CG, chara desgin e fondali, insomma, tutti i particolari visivi, sono una FAVOLA, realizzati da una production I.G. raramente più lanciata di quest'anno! Segnalo in particolare modo il face-to-face tra Masamune e Yukimura, all'episodio 2, in cui lo stile di disegno cambia improvvisamente da una scena all'altra, dimostrando una grande abilità da parte degli animatori.
Buono il doppiaggio.
Voto finale...
9.
Non l'ho vista ancora tutta, forse un voto così alto dato a metà è sbagliato, ma per ora mi sento di dire che la realizzazione tecnica (la quale dubito seriamnente tracolli nei prossimi 6 restanti episodi) giustifica DA SOLA il 9.
Saluti.
Reperendo informazioni, ho saputo che quest’anime è tratto da un videogioco.
Tengo a precisare che la prima volta che l’ho visionato ero all’oscuro di questo dettaglio.
Sottolineo quest’aspetto, perché molte serie animate che hanno origini console, non mi hanno mai colpito. Anzi, a dire il vero è sempre stato l’esatto contrario, e sono sempre partito prevenuto. Non voglio generalizzare, e dire, che tutti i titoli estrapolati da videogame sono brutti(forse sono stato sfortunato). Comunque titoli come ”Gungrave” e fate stay night sono degni di nota.
Ricapitolando un po’ il tutto, ho avuto una visione totalmente obbiettiva e sono stato indotto nel guardarlo perché sono a molto affascinato dalle ambientazione dell’anime nell’epoca Sengoku. character design è qualcosa di già visto, la storia non è niente di che, combattimenti sono ripetitivi.
Forse sono stato un po’ frettoloso nel giudicare avendo visto una sola puntata. Ma capisco a pelle quando qualcosa fa per me.
E quest’anime non lo è affatto.
Ovviamente questa è un giudizio prettamente soggettivo. Quindi invito tutti a guardarlo.
Poi sarete voi a trarre le vostre conclusioni.
Ciao.
Tengo a precisare che la prima volta che l’ho visionato ero all’oscuro di questo dettaglio.
Sottolineo quest’aspetto, perché molte serie animate che hanno origini console, non mi hanno mai colpito. Anzi, a dire il vero è sempre stato l’esatto contrario, e sono sempre partito prevenuto. Non voglio generalizzare, e dire, che tutti i titoli estrapolati da videogame sono brutti(forse sono stato sfortunato). Comunque titoli come ”Gungrave” e fate stay night sono degni di nota.
Ricapitolando un po’ il tutto, ho avuto una visione totalmente obbiettiva e sono stato indotto nel guardarlo perché sono a molto affascinato dalle ambientazione dell’anime nell’epoca Sengoku. character design è qualcosa di già visto, la storia non è niente di che, combattimenti sono ripetitivi.
Forse sono stato un po’ frettoloso nel giudicare avendo visto una sola puntata. Ma capisco a pelle quando qualcosa fa per me.
E quest’anime non lo è affatto.
Ovviamente questa è un giudizio prettamente soggettivo. Quindi invito tutti a guardarlo.
Poi sarete voi a trarre le vostre conclusioni.
Ciao.
L'anime tratto dall'omonimo videogioco, rispetta i personaggi del gioco come estetica come personalità. I protagonisti sono grandi guerrieri e grandi lord, appartenenti al tempo feudale giapponese(es. Yukimura Sanada, Date Masamune, Oda Nobunaga etc), rivisitati all'interno di questo anime dal buon character design; gli spunti dal primo episodio garantiscono buone prospettive, grandi combattimenti, tanti personaggi da cui poter tirar fuori un'ottima storia e qualche piccola nota di humour che lega benissimo con l'anime. Per gli appassionati del gioco e non, io consiglio la visione di questo anime anche se per ora è soltanto in giapponese.