Devil Lady
Eccoci qui a recensire uno di quegli OAV anni '90 che non rendono pienamente giustizia ai capolavori manga del Maestro Nagai.
"Devil Lady" è la storia di una modella stupenda di nome Jun Fudo che vive un'esistenza tormentata in quanto in grado di trasformarsi in un demone. Incontrerà Asuka Ran che la ingaggerà come devil hunter, per contrastare tutte quelle persone diventate demoni che però non sono state in grado di mantenere il controllo come la bella Jun. I colpi di scena non mancano.
Sebbene le intenzioni siano sempre ottime, l'opera cerca di ricalcare malamente quello che fu il capolavoro di Nagai ovvero Devilman e gli OAV a lui dedicati negli anni '80 che non furono mai portati a termine con mio rammarico, poiché si prospettavano come capolavori e fedele trasposizione animata del manga.
Nonostante l'ottimo character design, le animazioni sono piuttosto scarse con qualche rara eccezione.
La trama sembra avvincente ma poi rallenta troppo e per i primi 14 episodi presenta la stessa formuletta in stile anime anni 70 con delle belle atmosfere horror sicuramente riuscite, risollevandosi parzialmente in prossimità del finale. Le figure dei protagonisti sono le uniche ben caratterizzate. La storia dei demoni non è proprio ben spiegata ed è un peccato perché ci si poteva concentrare di più su quello che su 14 episodi di scontri animati piuttosto male...
Purtroppo, "Devil Lady" è un horror senza troppe pretese, o meglio, che ti illude di averne senza saperle però gestire e quindi non soddisfa appieno lo spettatore...
Il mio voto, a malincuore, è appena sufficiente.
"Devil Lady" è la storia di una modella stupenda di nome Jun Fudo che vive un'esistenza tormentata in quanto in grado di trasformarsi in un demone. Incontrerà Asuka Ran che la ingaggerà come devil hunter, per contrastare tutte quelle persone diventate demoni che però non sono state in grado di mantenere il controllo come la bella Jun. I colpi di scena non mancano.
Sebbene le intenzioni siano sempre ottime, l'opera cerca di ricalcare malamente quello che fu il capolavoro di Nagai ovvero Devilman e gli OAV a lui dedicati negli anni '80 che non furono mai portati a termine con mio rammarico, poiché si prospettavano come capolavori e fedele trasposizione animata del manga.
Nonostante l'ottimo character design, le animazioni sono piuttosto scarse con qualche rara eccezione.
La trama sembra avvincente ma poi rallenta troppo e per i primi 14 episodi presenta la stessa formuletta in stile anime anni 70 con delle belle atmosfere horror sicuramente riuscite, risollevandosi parzialmente in prossimità del finale. Le figure dei protagonisti sono le uniche ben caratterizzate. La storia dei demoni non è proprio ben spiegata ed è un peccato perché ci si poteva concentrare di più su quello che su 14 episodi di scontri animati piuttosto male...
Purtroppo, "Devil Lady" è un horror senza troppe pretese, o meglio, che ti illude di averne senza saperle però gestire e quindi non soddisfa appieno lo spettatore...
Il mio voto, a malincuore, è appena sufficiente.
"Devil Lady" è un anime tratto dal manga originale di Go Nagai, che, a causa di un comparto tecnico molto scarso, non ha potuto esprimere le enormi potenzialità della buona trama che ha avuto a disposizione.
La trama vede come protagonista la bellissima modella Jun Fudo, capace di trasformarsi in una creatura demoniaca pronta a fronteggiare un'orda di demoni infernali. A guidare nella caccia ai demoni la sexy Jun troviamo Asuka Ran, una donna bellissima, dall'aspetto giunonico e dal carattere forte e deciso. La prima parte dell'anime, e precisamente fino all'episodio 14, è dannatamente schematica e molto noiosa, presentando in ogni episodio un mostro diverso (mal realizzato), dialoghi piatti e una continuità narrativa praticamente assente. Esattamente dall'episodio 15 la trama è finalmente libera da schemi inutili e procede in maniera sensata, regalando svariati colpi di scena e un ottimo finale.
La sceneggiatura della parte iniziale è piuttosto scarsa, a differenza della seconda, che è nettamente migliore e presenta scene di sicuro impatto visivo. La caratterizzazione dei personaggi è ottima, anche per quelli secondari, perché è stato fatto un ottimo lavoro capace di rendere tutte le emozioni di Jun, Asuka, Kazumi e Satoru decisamente palpabili. In quest'anime sono presenti numerose scene sensuali con svariate scene di nudo, decisamente raffinate (merito dell'aspetto di Jun e Asuka) e altre crude, di stampo tipicamente horror.
Ora veniamo alla nota dolente di "Devil Lady", ovvero la mediocre e altalenante realizzazione tecnica. Il character design (l'unico aspetto indiscutibile) è eccelso, ben definito, adulto e capace di donare sia a Jun che ad Asuka un aspetto estremamente sexy. I capelli presentano le classiche tre sfumature di riflessi, e quindi sono ben realizzati; stessa cosa per la definizione dei visi e dei vestiti. Il beast design è imbarazzante e ridicolo, con mostri che, oltre ad avere uno stile grottesco, sembrano letteralmente dei pupazzi immobili, anche se in alcuni casi li ho trovati discreti. I fondali invece sono un autentico disastro! Difficilmente mi è capitato di trovarne peggiori di questi, che sono nettamente al di sotto del 1998 (anche per il 1984!) e davvero semplicistici, oltre ogni limite accettabile. Le animazioni sono a dir poco disastrose e caratterizzate da una staticità disarmante, ma anche in questo caso si salvano alcune scene, dove la fluidità è accettabile. Le musiche sono perfette, sia per quanto riguarda la splendida opening, che le OST. Il doppiaggio italiano vanta dei doppiatori professionisti ed è perfetto.
Considero questo "Devil Lady" un anime ben strutturato e dotato di una storia con dei personaggi ben delineati, ma assolutamente rovinato da una grafica troppo mediocre.
La trama vede come protagonista la bellissima modella Jun Fudo, capace di trasformarsi in una creatura demoniaca pronta a fronteggiare un'orda di demoni infernali. A guidare nella caccia ai demoni la sexy Jun troviamo Asuka Ran, una donna bellissima, dall'aspetto giunonico e dal carattere forte e deciso. La prima parte dell'anime, e precisamente fino all'episodio 14, è dannatamente schematica e molto noiosa, presentando in ogni episodio un mostro diverso (mal realizzato), dialoghi piatti e una continuità narrativa praticamente assente. Esattamente dall'episodio 15 la trama è finalmente libera da schemi inutili e procede in maniera sensata, regalando svariati colpi di scena e un ottimo finale.
La sceneggiatura della parte iniziale è piuttosto scarsa, a differenza della seconda, che è nettamente migliore e presenta scene di sicuro impatto visivo. La caratterizzazione dei personaggi è ottima, anche per quelli secondari, perché è stato fatto un ottimo lavoro capace di rendere tutte le emozioni di Jun, Asuka, Kazumi e Satoru decisamente palpabili. In quest'anime sono presenti numerose scene sensuali con svariate scene di nudo, decisamente raffinate (merito dell'aspetto di Jun e Asuka) e altre crude, di stampo tipicamente horror.
Ora veniamo alla nota dolente di "Devil Lady", ovvero la mediocre e altalenante realizzazione tecnica. Il character design (l'unico aspetto indiscutibile) è eccelso, ben definito, adulto e capace di donare sia a Jun che ad Asuka un aspetto estremamente sexy. I capelli presentano le classiche tre sfumature di riflessi, e quindi sono ben realizzati; stessa cosa per la definizione dei visi e dei vestiti. Il beast design è imbarazzante e ridicolo, con mostri che, oltre ad avere uno stile grottesco, sembrano letteralmente dei pupazzi immobili, anche se in alcuni casi li ho trovati discreti. I fondali invece sono un autentico disastro! Difficilmente mi è capitato di trovarne peggiori di questi, che sono nettamente al di sotto del 1998 (anche per il 1984!) e davvero semplicistici, oltre ogni limite accettabile. Le animazioni sono a dir poco disastrose e caratterizzate da una staticità disarmante, ma anche in questo caso si salvano alcune scene, dove la fluidità è accettabile. Le musiche sono perfette, sia per quanto riguarda la splendida opening, che le OST. Il doppiaggio italiano vanta dei doppiatori professionisti ed è perfetto.
Considero questo "Devil Lady" un anime ben strutturato e dotato di una storia con dei personaggi ben delineati, ma assolutamente rovinato da una grafica troppo mediocre.
"Devil Lady" è un anime horror che si ispira al suo famoso predecessore "Devilman", unendo tradizione, come una storia analoga, a variazioni basilari come la diversità di sesso del personaggio protagonista. Non era facile tener testa a questo suo antenato, nasce infatti spontaneo il paragone, ma gli autori sono stati all'altezza del compito su tutti glia spetti. Sono infatti molto valide le caratterizzazioni dei personaggi, legati tra loro in modo interessante, a volte persino in modo ambiguo, e la storia, complessa al punto giusto, è tale da tenerti incollato alla TV fino alla fine, facendo venir voglia di vedere tutti gli episodi di fila, grazie anche ai numerosi colpi di scena.
L'animazione è buona e per quanto riguarda il comparto audio la colonna sonora è sempre all'altezza, con musiche azzeccate e originali.
L'unico avvertimento è che non si tratta di un anime adatto a tutti, come ad esempio ai più piccoli o a chi si scandalizza facilmente. Tuttavia se non lo avete ancora visto, il mio modesto consiglio è di rimediare presto.
L'animazione è buona e per quanto riguarda il comparto audio la colonna sonora è sempre all'altezza, con musiche azzeccate e originali.
L'unico avvertimento è che non si tratta di un anime adatto a tutti, come ad esempio ai più piccoli o a chi si scandalizza facilmente. Tuttavia se non lo avete ancora visto, il mio modesto consiglio è di rimediare presto.
Prima d'iniziare la recensione devo premettere di non avere visto l'originale "DevilMan" e di conseguenza non potrò fare nessun confronto tra le due serie.
Come ben si può intuire dal titolo, la protagonista della serie sarà una donna, Jun Fudo, una bellissima modella che scoprirà di potersi trasformare in demone e verrà sfruttata per uccidere altre beast (i demoni per l'appunto).
Le premesse non sono certo quindi eccezionali, niente di nuovo all'orizzonte e infatti non ci troviamo certamente davanti a un capolavoro.
La maggior parte degli episodi ha una struttura autoconclusiva piuttosto ripetitiva, con Jun che dovrà affrontare di volta in volta nuove beast certamente non memorabili dal punto di vista estetico e nemmeno tanto ostiche da sconfiggere. Il tutto si riduce sempre a un paio di colpi e il nemico cade a terra.
Un'altra pecca dei combattimenti è data dal basso budget della serie che, di conseguenza, compromette notevolmente la fluidità dei disegni e la spettacolarità dei combattimenti che paiono decisamente poco ispirati.
A dei beast monotoni e piatti si affiancano dei personaggi decisamente meglio riusciti, perlomeno esteticamente. Su tutti spicca Jun che riesce a essere credibile sia come fotomodella sia come Devil Lady, una donna che, nonostante la sua trasformazione, ha mantenuto la sua natura umana e, proprio per questo, è combattuta da molti conflitti interiori.
Dopo essersi risollevato con questo dettaglio, 'Devil Lady' ritorna a eclissarsi con delle scene troppo violente per renderlo adatto a tutti ma allo stesso tempo troppo poco splatter per piacere a un pubblico più adatto a un'opera di questo genere. Lo stesso discorso vale per le scene erotiche, si nota facilmente la voglia da parte degli autori di inserirvi parecchie scene un po' spinte, soprattutto saffiche, che poi vengono strozzate a metà, lasciando sempre quel senso di lavoro fatto a metà.
In un anime così ricco di alti e bassi non si può non menzionare l'opening, dire che sia la parte migliore dell'intera seria non è affatto dire una scempiaggine.
Una trama che parte male ma riesce a salvarsi solo negli ultimi 5 o 6 episodi e un budget limitato che compromette la resa grafica generale aiutano ad affossare il voto di questa serie, per niente brutta ma che avrebbe potuto aspirare a ben altri voti.
Come ben si può intuire dal titolo, la protagonista della serie sarà una donna, Jun Fudo, una bellissima modella che scoprirà di potersi trasformare in demone e verrà sfruttata per uccidere altre beast (i demoni per l'appunto).
Le premesse non sono certo quindi eccezionali, niente di nuovo all'orizzonte e infatti non ci troviamo certamente davanti a un capolavoro.
La maggior parte degli episodi ha una struttura autoconclusiva piuttosto ripetitiva, con Jun che dovrà affrontare di volta in volta nuove beast certamente non memorabili dal punto di vista estetico e nemmeno tanto ostiche da sconfiggere. Il tutto si riduce sempre a un paio di colpi e il nemico cade a terra.
Un'altra pecca dei combattimenti è data dal basso budget della serie che, di conseguenza, compromette notevolmente la fluidità dei disegni e la spettacolarità dei combattimenti che paiono decisamente poco ispirati.
A dei beast monotoni e piatti si affiancano dei personaggi decisamente meglio riusciti, perlomeno esteticamente. Su tutti spicca Jun che riesce a essere credibile sia come fotomodella sia come Devil Lady, una donna che, nonostante la sua trasformazione, ha mantenuto la sua natura umana e, proprio per questo, è combattuta da molti conflitti interiori.
Dopo essersi risollevato con questo dettaglio, 'Devil Lady' ritorna a eclissarsi con delle scene troppo violente per renderlo adatto a tutti ma allo stesso tempo troppo poco splatter per piacere a un pubblico più adatto a un'opera di questo genere. Lo stesso discorso vale per le scene erotiche, si nota facilmente la voglia da parte degli autori di inserirvi parecchie scene un po' spinte, soprattutto saffiche, che poi vengono strozzate a metà, lasciando sempre quel senso di lavoro fatto a metà.
In un anime così ricco di alti e bassi non si può non menzionare l'opening, dire che sia la parte migliore dell'intera seria non è affatto dire una scempiaggine.
Una trama che parte male ma riesce a salvarsi solo negli ultimi 5 o 6 episodi e un budget limitato che compromette la resa grafica generale aiutano ad affossare il voto di questa serie, per niente brutta ma che avrebbe potuto aspirare a ben altri voti.
'Devil Lady' è una serie TV del 1998 ispirata al 'Devil Man' di Go Nagai e realizzata da una cast di tutto rispetto, tra cui citerò il regista Toshiki Hirano e lo sceneggiatore Chiaki J. Konaka. La presenza di mani esterne a quelle di Nagai si sente molto: fra tutte le serie ispirate alle opere di Go Nagai che ho visto, questa è quella che presenta la maggiore introspezione psicologica, la maggiore attenzione ai personaggi e ai loro sentimenti, e anche il ritmo più lento, tanto da sembrare quasi un dramma psicologico, pure restando una serie splatter. L'aspetto psicologico-intimista-sentimentale è di solito abbastanza abbozzato o assente nelle opere di Nagai, mentre è tipico dei lavori di Konaka. Ho giudicato questa immissione di sangue nuovo in maniera estremamente positivo. La base nagaiana comunque continua a sentirsi molto, soprattutto nel potentissimo, apocalittico, visionario e sorprendente finale, ispirato direttamente al 'Devil Man'.
Il giudizio su 'Devil Lady' dipende molto dalla conoscenza del manga di 'Devil Man': non conoscendolo per me è stato geniale, chi conosce il manga invece non sarà sorpreso e potrebbe assegnare una valutazione inferiore in quanto opera derivata. Comunque l'anime di 'Devil Lady' mi ha impressionato così tanto che subito dopo averlo terminato ho letto il manga di 'Devil Man', che mi ha fatto capire tante cose, seguito dai primi volumi di 'Devil Lady'. Il manga di 'Devil Lady' purtroppo è stata una grossissima delusione: si tratta di un'opera totalmente diversa dall'anime, sia come trama sia come atmosfera: di fatto il manga non presenta nessuna sofisticazione psicologica/sentimentale, è un susseguirsi di azione e di stupri, almeno per l'unico volume che ho letto prima di abbandonarlo disgustato. Mi dicono che nei volumi successivi migliori e può essere che lo riprenda in futuro: lo cito soltanto per segnalare a chi avesse letto il manga di non aspettarsi di trovare lo stesso nell'anime. Ovviamente anche l'anime contiene scene forti di violenza sessuale e non (non sarebbe un'opera nagaiana se non fosse così) ma sono relativamente poche e trattate in maniera eccellente a differenza da quanto avviene nel manga.
Il 'Devil Lady' TV va visto come un horror/splatter molto più intimista dell'opera nagaiana tipica: questo cambio di direzione mi è parso azzeccatissimo, visto che la strada dell'ultraviolenza era già stata percorsa (genialmente) in 'Violence Jack' e non c'era più nulla da dire in quella direzione. Per il resto la storia segue fedelmente quella del 'Devil Man', con i protagonisti cambiati di sesso e con la stessa relazione sessualmente ambigua tra Jun Fudo e Asuka Ran - controparti di Akira Fudo e Asuka Ryo -, mentre la parte di Miki è presa dalla giovane Kazumi. La serie presenta molti indovinati e ben tratteggiati personaggi comprimari, compresi quelli che compaiono in una singola puntata.
La prima parte della serie segue la tradizione nagaiana di piccole storie autoconclusive, tipica del robotico DOC: questo lo segnalo come nota positiva. L'anime non disdegna le citazioni al 'Devil Man' TV del 1972 (opera che conoscevo e quindi me le sono gustate) e dà la sensazione di essere stato scritto da persone cresciute sotto l'ombra di Go Nagai - sensazione che capisco benissimo - ma che scelgono di non seguire ciecamente le orme del maestro, anzi innovano apportando qualcosa di personale.
Una menzione d'onore merita la realizzazione tecnica. Il character design di Shinobu Nishioka è ottimo e presenta una versione anni novanta riveduta e corretta dello stile nagaiano: i personaggi femminili a mio parere sono tutti bellissimi, assai attraenti dal punto di vista sessuale e del tutto diversi dallo stile moe che imperversa oggigiorno. Anche dal punto di vista psicologico sono assai intriganti. L'anime si ricorda per le lunghe pause e i lunghi silenzi.
Meritano una menzione d'onore le musiche molto evocative e la bellissima opening in latino di Toshiyuki Watanabe. Anche la scenografia è molto curata: in particolare gli interni sono sempre spogli, tristi, malinconici, realizzati con colori smorti e rendono perfettamente l'atmosfera desiderata, assai diversa dalla tradizione nagaiana, ma non per questo disprezzabile. A mio avviso, la regia è eccellente, la sceneggiatura perfetta: è una di quelle opere che tiene svegli la notte per la curiosità di sapere come andrà avanti. Dal punto di vista della tensione nervosa e dell'inquietudine che riesce a suscitare (non dimentichiamo che si tratta di un horror) non è secondo a nessuno.
Non mancano le scene visionarie tipiche della tradizione nagaiana: aspettatevi quindi mostri giganti, crocifissioni, spaventose mutilazioni, violenze sui bambini e moltissime morti. Insomma, a mio avviso si tratta della migliore opera nagaiana realizzata dal 1990 in poi. Il 10 è inevitabile. Raccomandato ai nostalgici di Go Nagai e non solo.
Il giudizio su 'Devil Lady' dipende molto dalla conoscenza del manga di 'Devil Man': non conoscendolo per me è stato geniale, chi conosce il manga invece non sarà sorpreso e potrebbe assegnare una valutazione inferiore in quanto opera derivata. Comunque l'anime di 'Devil Lady' mi ha impressionato così tanto che subito dopo averlo terminato ho letto il manga di 'Devil Man', che mi ha fatto capire tante cose, seguito dai primi volumi di 'Devil Lady'. Il manga di 'Devil Lady' purtroppo è stata una grossissima delusione: si tratta di un'opera totalmente diversa dall'anime, sia come trama sia come atmosfera: di fatto il manga non presenta nessuna sofisticazione psicologica/sentimentale, è un susseguirsi di azione e di stupri, almeno per l'unico volume che ho letto prima di abbandonarlo disgustato. Mi dicono che nei volumi successivi migliori e può essere che lo riprenda in futuro: lo cito soltanto per segnalare a chi avesse letto il manga di non aspettarsi di trovare lo stesso nell'anime. Ovviamente anche l'anime contiene scene forti di violenza sessuale e non (non sarebbe un'opera nagaiana se non fosse così) ma sono relativamente poche e trattate in maniera eccellente a differenza da quanto avviene nel manga.
Il 'Devil Lady' TV va visto come un horror/splatter molto più intimista dell'opera nagaiana tipica: questo cambio di direzione mi è parso azzeccatissimo, visto che la strada dell'ultraviolenza era già stata percorsa (genialmente) in 'Violence Jack' e non c'era più nulla da dire in quella direzione. Per il resto la storia segue fedelmente quella del 'Devil Man', con i protagonisti cambiati di sesso e con la stessa relazione sessualmente ambigua tra Jun Fudo e Asuka Ran - controparti di Akira Fudo e Asuka Ryo -, mentre la parte di Miki è presa dalla giovane Kazumi. La serie presenta molti indovinati e ben tratteggiati personaggi comprimari, compresi quelli che compaiono in una singola puntata.
La prima parte della serie segue la tradizione nagaiana di piccole storie autoconclusive, tipica del robotico DOC: questo lo segnalo come nota positiva. L'anime non disdegna le citazioni al 'Devil Man' TV del 1972 (opera che conoscevo e quindi me le sono gustate) e dà la sensazione di essere stato scritto da persone cresciute sotto l'ombra di Go Nagai - sensazione che capisco benissimo - ma che scelgono di non seguire ciecamente le orme del maestro, anzi innovano apportando qualcosa di personale.
Una menzione d'onore merita la realizzazione tecnica. Il character design di Shinobu Nishioka è ottimo e presenta una versione anni novanta riveduta e corretta dello stile nagaiano: i personaggi femminili a mio parere sono tutti bellissimi, assai attraenti dal punto di vista sessuale e del tutto diversi dallo stile moe che imperversa oggigiorno. Anche dal punto di vista psicologico sono assai intriganti. L'anime si ricorda per le lunghe pause e i lunghi silenzi.
Meritano una menzione d'onore le musiche molto evocative e la bellissima opening in latino di Toshiyuki Watanabe. Anche la scenografia è molto curata: in particolare gli interni sono sempre spogli, tristi, malinconici, realizzati con colori smorti e rendono perfettamente l'atmosfera desiderata, assai diversa dalla tradizione nagaiana, ma non per questo disprezzabile. A mio avviso, la regia è eccellente, la sceneggiatura perfetta: è una di quelle opere che tiene svegli la notte per la curiosità di sapere come andrà avanti. Dal punto di vista della tensione nervosa e dell'inquietudine che riesce a suscitare (non dimentichiamo che si tratta di un horror) non è secondo a nessuno.
Non mancano le scene visionarie tipiche della tradizione nagaiana: aspettatevi quindi mostri giganti, crocifissioni, spaventose mutilazioni, violenze sui bambini e moltissime morti. Insomma, a mio avviso si tratta della migliore opera nagaiana realizzata dal 1990 in poi. Il 10 è inevitabile. Raccomandato ai nostalgici di Go Nagai e non solo.
'DevilLady' è una di quelle storie bizzarre e allo stesso tempo geniali che meritano di essere raccontate. Il fumetto di riferimento nasce nel 1997 dalla penna di Go Nagai, presentandosi come un remake "femminile" del classico 'DevilMan'. Adesso a trasformarsi in diavolo è una ragazza, ma la sostanza non cambia: il succo, come nell'originale, sono oscure avventure autoconclusive nelle quali la nostra eroina, con l'aiuto di Asuka e dei suoi "bestiali" poteri, fa a pezzi, volta per volta, le crudeli Devil Beast che infestano Tokyo. Schema narrativo pedante e privo di sorprese, che senza la violenza selvaggia e le scene pruriginose (entrambe le ragazze finiranno praticamente stuprate in ogni episodio), marchio del mangaka, non avrebbe alcun senso d'esistere. Forse proprio per salvare l'opera dalla spazzatura Nagai correggerà il tiro, dopo 6 volumi insignificanti, con un epocale colpo di scena: mettere 'DevilLady' in continuity con 'DevilMan', trasformando quello che era un rifacimento in un seguito vero e proprio. Si aggiungeranno così al cast Akira Fudo e Satana, ma sopratutto convergeranno in una storyline "universale" anche gli altri manga demoniaci dell'autore, 'Mao Dante' e 'La Divina Commedia' in primis, arrivando a uno sviluppo di trama geniale nel quale tutti i vari mosaici convergeranno in un unico, intrigante disegno che darà una conclusione definitiva a tutti i fumetti.
Indubbiamente 'DevilLady', al di là della storia maestosa, risulterà comunque molto discontinuo a livello di sceneggiatura, mal strutturato tra tremendi filler e meravigliosi spunti narrativi, ma alla fine il suo finale travolgente, oltretutto sbrigativo e velocissimo, sarà così glorioso da portare lo stesso autore, molto soddisfatto, a definire l'opera come uno dei suoi ultimi grandi lavori.
L'anno dopo l'inizio del manga arriva invece in tv la versione animata, diretta da Toshiki "Dangaio" Hirano e scritta da uno dei più noti sceneggiatori odierni, Chiaki J. Konaka. Impossibile trasporre il sesso e gli smembramenti che regnano sovrani nel fumetto, per questo 'DevilLady' anime racconterà una storia completamente diversa con molti nuovi personaggi, trovando come unico punto di contatto con il fumetto le protagoniste Jun e Asuka, le figure minimizzate o stravolte di Aoi Kurosaki e Jim Langer (nelle fattezze di Jason Bates, fisicamente identico e nello stesso ruolo) e il debole spunto narrativo di partenza. Il risultato, come potete immaginare sbirciando il voto, non è positivo, ma sarebbe riduttivo liquidare così questa serie: io ne consiglio ugualmente la visione se riuscite e reperire i DVD Dynit a prezzo onesto, questo perché 'DevilLady' anime è un capolavoro mancato. Non, come spesso accade, per un'eccezionale storia che si sputtana nel finale, ma per un soggetto portentoso rovinato da una superficialità generale, nella sua realizzazione, che impedisce di dare il giusto risalto all'ambiziosa trama.
Il suo problema principale è di essere fatto con pochi soldi, e la cosa si avverte sensibilmente: nel beast design svogliato e senza fantasia, nelle animazioni terribilmente approssimative (sufficienti ma qualitativamente mediocri), nella <i>tremenda</i> cura nelle scenografie - con interni e location spoglie e spartane, addirittura nei colori smorti che mettono malinconia. Sopratutto, 'DevilLady' paga cara la sua prima metà di storia basata su episodi autoconclusivi nel quale Jun sconfigge la Devil Beast di turno sempre seguendo lo stesso identico canovaccio narrativo: mostro fa la sua prima vittima - Jun e Asuka indagano - mostro cerca di uccidere Jun - Jun si trasforma in DevilLady e vince. Parliamo di una quindicina di episodi di agghiacciante fattura, narrativamente molto simili alla prima parte del manga, quella orribile e ripetitiva che poi convinse Nagai a cambiare registro.
Quello che risulta lapidario, dopo questa disamina, è che il format televisivo è stato uno sbaglio. Troppi episodi (sarebbero bastati 5/10 OAV di buona fattura per raccontarla, e bene), e sopratutto troppi paletti che impediscono di osare nelle scene sessuali e splatter: il sangue non manca ma non si va mai troppo oltre e, viste le occasioni di animare esplicitamente squartamenti e scene gore per aumentare le atmosfere cupe, la delusione per la patina neutra è inevitabile. Nonostante questo, non si può dire che a 'DevilLady' anime manchi una storia da raccontare.
Cassati completamente i riferimenti, a livello di continuity, a 'DevilMan' - anche se non mancano simpatici tributi, sopratutto a quello televisivo Toei -, il soggetto inedito di Chiaki J. Konaka è di assoluto rispetto. Se metà serie è da buttare, gli ultimi 6/7 episodi sono di un crescendo narrativo invidiabile, paradossalmente una sorta di aggiornamento della mitica parte conclusiva del manga dell'uomo-diavolo: atmosfere di distruzione, crudeltà assortite, morti illustri, un incredibile cambio di bandiera... Da serie action-horror di scontata routine, con l'eroina che deve solo ammazzare il mostro della settimana, DevilLady si evolve in una guerra generale tra DevilMan ed esseri umani, con entrambe le fazioni agli ordini di fanatici estremisti, e culmina in un finalone "divino" d'impatto.
Perché allora neppure una sufficienza stentata? Perché non premiare la serie per il suo soggetto talentuoso al di là del comparto low budget (come feci con 'Mao Dante' e 'Violinist of Hamelin')? Semplicemente perché 'DevilLady' non graffia mai come dovrebbe.
In più momenti si avverte l'epicità della trama, si apprezzano i suoi risvolti, si ha curiosità sul come andrà avanti. Però in tutti i momenti topici, che dovrebbero rappresentare il culmine del climax, i personaggi rimangono insignificanti, i dialoghi banali, le animazioni scandalose, la protagonista pessima, la messa in scena squallida. Non v'è un solo momento in cui si riesca davvero a 'empatizzare' o a sentirsi emotivamente coinvolti dalla mediocre confezione della storia, prova significativa della poca cura riversata in questa produzione, e che porterà Dynamic Planning, tra i produttori, a disconoscerla. Senza nulla togliere alla sua tenebrosa colonna sonora, dove un ispiratissimo Watanabe non fa rimpiangere nessun Kawai, all'eccezionale e minaccioso brano d'apertura cantato in latino e alla trama che si sveglia con un sussulto nella parte conclusiva, 'DevilLady' non merita la sufficienza.
Indubbiamente 'DevilLady', al di là della storia maestosa, risulterà comunque molto discontinuo a livello di sceneggiatura, mal strutturato tra tremendi filler e meravigliosi spunti narrativi, ma alla fine il suo finale travolgente, oltretutto sbrigativo e velocissimo, sarà così glorioso da portare lo stesso autore, molto soddisfatto, a definire l'opera come uno dei suoi ultimi grandi lavori.
L'anno dopo l'inizio del manga arriva invece in tv la versione animata, diretta da Toshiki "Dangaio" Hirano e scritta da uno dei più noti sceneggiatori odierni, Chiaki J. Konaka. Impossibile trasporre il sesso e gli smembramenti che regnano sovrani nel fumetto, per questo 'DevilLady' anime racconterà una storia completamente diversa con molti nuovi personaggi, trovando come unico punto di contatto con il fumetto le protagoniste Jun e Asuka, le figure minimizzate o stravolte di Aoi Kurosaki e Jim Langer (nelle fattezze di Jason Bates, fisicamente identico e nello stesso ruolo) e il debole spunto narrativo di partenza. Il risultato, come potete immaginare sbirciando il voto, non è positivo, ma sarebbe riduttivo liquidare così questa serie: io ne consiglio ugualmente la visione se riuscite e reperire i DVD Dynit a prezzo onesto, questo perché 'DevilLady' anime è un capolavoro mancato. Non, come spesso accade, per un'eccezionale storia che si sputtana nel finale, ma per un soggetto portentoso rovinato da una superficialità generale, nella sua realizzazione, che impedisce di dare il giusto risalto all'ambiziosa trama.
Il suo problema principale è di essere fatto con pochi soldi, e la cosa si avverte sensibilmente: nel beast design svogliato e senza fantasia, nelle animazioni terribilmente approssimative (sufficienti ma qualitativamente mediocri), nella <i>tremenda</i> cura nelle scenografie - con interni e location spoglie e spartane, addirittura nei colori smorti che mettono malinconia. Sopratutto, 'DevilLady' paga cara la sua prima metà di storia basata su episodi autoconclusivi nel quale Jun sconfigge la Devil Beast di turno sempre seguendo lo stesso identico canovaccio narrativo: mostro fa la sua prima vittima - Jun e Asuka indagano - mostro cerca di uccidere Jun - Jun si trasforma in DevilLady e vince. Parliamo di una quindicina di episodi di agghiacciante fattura, narrativamente molto simili alla prima parte del manga, quella orribile e ripetitiva che poi convinse Nagai a cambiare registro.
Quello che risulta lapidario, dopo questa disamina, è che il format televisivo è stato uno sbaglio. Troppi episodi (sarebbero bastati 5/10 OAV di buona fattura per raccontarla, e bene), e sopratutto troppi paletti che impediscono di osare nelle scene sessuali e splatter: il sangue non manca ma non si va mai troppo oltre e, viste le occasioni di animare esplicitamente squartamenti e scene gore per aumentare le atmosfere cupe, la delusione per la patina neutra è inevitabile. Nonostante questo, non si può dire che a 'DevilLady' anime manchi una storia da raccontare.
Cassati completamente i riferimenti, a livello di continuity, a 'DevilMan' - anche se non mancano simpatici tributi, sopratutto a quello televisivo Toei -, il soggetto inedito di Chiaki J. Konaka è di assoluto rispetto. Se metà serie è da buttare, gli ultimi 6/7 episodi sono di un crescendo narrativo invidiabile, paradossalmente una sorta di aggiornamento della mitica parte conclusiva del manga dell'uomo-diavolo: atmosfere di distruzione, crudeltà assortite, morti illustri, un incredibile cambio di bandiera... Da serie action-horror di scontata routine, con l'eroina che deve solo ammazzare il mostro della settimana, DevilLady si evolve in una guerra generale tra DevilMan ed esseri umani, con entrambe le fazioni agli ordini di fanatici estremisti, e culmina in un finalone "divino" d'impatto.
Perché allora neppure una sufficienza stentata? Perché non premiare la serie per il suo soggetto talentuoso al di là del comparto low budget (come feci con 'Mao Dante' e 'Violinist of Hamelin')? Semplicemente perché 'DevilLady' non graffia mai come dovrebbe.
In più momenti si avverte l'epicità della trama, si apprezzano i suoi risvolti, si ha curiosità sul come andrà avanti. Però in tutti i momenti topici, che dovrebbero rappresentare il culmine del climax, i personaggi rimangono insignificanti, i dialoghi banali, le animazioni scandalose, la protagonista pessima, la messa in scena squallida. Non v'è un solo momento in cui si riesca davvero a 'empatizzare' o a sentirsi emotivamente coinvolti dalla mediocre confezione della storia, prova significativa della poca cura riversata in questa produzione, e che porterà Dynamic Planning, tra i produttori, a disconoscerla. Senza nulla togliere alla sua tenebrosa colonna sonora, dove un ispiratissimo Watanabe non fa rimpiangere nessun Kawai, all'eccezionale e minaccioso brano d'apertura cantato in latino e alla trama che si sveglia con un sussulto nella parte conclusiva, 'DevilLady' non merita la sufficienza.
Devil Lady è una serie che ha il pregio di uscire dal cliché delle ragazze-violentate-dai-mostri, invertendo in qualche modo i soggetti: il mostro stavolta è una ragazza, ma gli esiti degli scontri non sono così scontati. E' particolarmente apprezzabile la costruzione del carattere del personaggio principale, il cui acquisto crescente di consapevolezza del proprio ruolo escatologico è ben ritmato e convincente, così come sono convincenti le allusioni, a volte molto esplicite, alla sua bisessualità. Peccato per un certo calo di ritmo nella seconda parte, ma il finale, con i suoi rimandi religiosi, non delude.
<b>Attenzione! Contiene spoiler!</b>
Aggiorno la mia precedente recensione, fatta sotto mentite spoglie, per ribadire che questo anime ha un non so che... Il problema è che è finita lì. L'animazione è di qualità scarsa. Devil Lady richiama in tutto Devilman, che finalmente ho letto. Perciò posso finalmente dire che Devil Lady è né più né meno una versione slavata del vero capolavoro horror di Go Nagai. Tante cose non vanno: la storia ricalca troppo Devilman per non etichettarlo come un sottoprodotto.
E dire che il personaggio, con quella sua fragilità tutta femminile poteva essere interessante. Se vogliamo, la differenza nella metamorfosi tra Akira e Jun è credibile, anche se le due diverse trasformazioni (Jun Fudo non subisce mutamenti del suo carattere quando è in forma umana, mentre Akira sì) suggeriscono l'idea che le donne siano incapaci di provare piacere nella violenza, il che temo sia del tutto falso. Casomai, le modalità potevano essere diverse, ma pare che Go Nagai subisca la concezione idealizzata e buonista della donna che va di moda oggi giorno.
Il bello è che alla fine i 26 episodi si risolvono con una specie di stupro "consenziente" del quale non si capisce la finalità. Il connubio sesso + splatter è predominante e non posso dire di amarlo. La tematica omosessuale, diciamo pure lesbica, è inconcludente, specie quando si scopre che Asuka in realtà è un uomo o una specie di ermafrodita: è un po' come gettare il sasso e tirare indietro la mano. Direi che è questo lo spirito di quest'opera rattoppata e commerciale. Da non guardare assolutamente, a meno che non siate alla ricerca di fan service.
Aggiorno la mia precedente recensione, fatta sotto mentite spoglie, per ribadire che questo anime ha un non so che... Il problema è che è finita lì. L'animazione è di qualità scarsa. Devil Lady richiama in tutto Devilman, che finalmente ho letto. Perciò posso finalmente dire che Devil Lady è né più né meno una versione slavata del vero capolavoro horror di Go Nagai. Tante cose non vanno: la storia ricalca troppo Devilman per non etichettarlo come un sottoprodotto.
E dire che il personaggio, con quella sua fragilità tutta femminile poteva essere interessante. Se vogliamo, la differenza nella metamorfosi tra Akira e Jun è credibile, anche se le due diverse trasformazioni (Jun Fudo non subisce mutamenti del suo carattere quando è in forma umana, mentre Akira sì) suggeriscono l'idea che le donne siano incapaci di provare piacere nella violenza, il che temo sia del tutto falso. Casomai, le modalità potevano essere diverse, ma pare che Go Nagai subisca la concezione idealizzata e buonista della donna che va di moda oggi giorno.
Il bello è che alla fine i 26 episodi si risolvono con una specie di stupro "consenziente" del quale non si capisce la finalità. Il connubio sesso + splatter è predominante e non posso dire di amarlo. La tematica omosessuale, diciamo pure lesbica, è inconcludente, specie quando si scopre che Asuka in realtà è un uomo o una specie di ermafrodita: è un po' come gettare il sasso e tirare indietro la mano. Direi che è questo lo spirito di quest'opera rattoppata e commerciale. Da non guardare assolutamente, a meno che non siate alla ricerca di fan service.
Che dire, si poteva fare di meglio. Ho trovato un sacco di difetti in quest'anime. L'animazione spesso è scarsa e approssimativa, delle musiche non ho alcun ricordo dunque deduco che siano insignificanti, la trama si trascina e pare più incentrata sull'ambiguità sessuale delle protagoniste che sul fenomeno del "beast progress"... non che io abbia nulla in contrario agli amori saffici, ma avrei trovato più interessante concentrare gli sforzi sulla qualità dei combattimenti (molto all'acqua di rose).
Insomma, un po' noioso, privo di mordente. A mio parere è stato un grande errore discostarsi dall'originale trama del manga, sicuramente molto più coinvolgente.
Insomma, un po' noioso, privo di mordente. A mio parere è stato un grande errore discostarsi dall'originale trama del manga, sicuramente molto più coinvolgente.
E' da poco che mi sono appassionata alle serie di Nagai e per essere sincera questa è quella che mi è piaciuta di più. La storia non è semplice da capire: l'intreccio degli eventi è ben fatto; i colpi di scena non mancano e i disegni sono degni di nota. Vorrei votarlo 10 ma il finale non mi è piaciuto molto: la lotta finale è ben fatta, ma le ultime scene non sono come me le aspettavo. La storia nei primi due/tre episodi è più carica d'azione, l'ultimo riflette maggiormente le qualità psicologiche dei personaggi, Jun in particolare. Le sigle poi sono meravigliose e rispecchiano benissimo la serie e Jun, la protagonista. Il contenuto di questa serie è un poco introverso: i rapporti tra i protagonisti e la vincita dei devil su Asuka.
Un anime veramente bello!
Un anime veramente bello!
La serie di Devilman Lady è una serie che merita di essere analizzata in maniera diversa e soprattutto distinta dalla più famosa e più riuscita serie di Go Nagai, Devilman. Allora partiamo con ordine: la serie è anch’essa tratta dal manga originale di Nagai, Devillady, ma differisce da esso in molteplici aspetti. Se la storia nel suo complesso infatti ricalca l'opera cartacea devo dire che il manga è molto più violento e coinvolge maggiormente il lettore.
Come ho detto precedentemente è necessario chiarire una cosa: per apprezzare un po’ meglio questo anime consiglio di non fare paragoni (seppur con fatica, lo so!) con l’altra grande serie, Devilman, altrimenti l’anime né esce distrutto in partenza. Quando ho iniziato a guardarlo sapevo che sarebbe stato una versione al femminile di Devilman, ma da affezionato lettore di Go Nagai non potevo certo tirarmi indietro.
Detto questo mi addentro ora nell'analisi dell'anime, costituito da un totale di 26 episodi. L’eroina di turno è Jun Fudo, una modella famosa, divenuta suo malgrado una Devilman che combatte i Beast (esseri mutanti che perdono totalmente la razionalità umana) per difendere le sorti dell’umanità. Fin dai primi episodi fino a metà del'opera, la storia presenta più o meno sempre lo stesso canovaccio: un mostro che sbuca dal nulla, Jun che si trasforma, inizio della battaglia, il mostro ci rimette la vita. A livello puramente grafico si nota ovviamente che ci troviamo di fronte ad una seria anni Novanta, con tutti i suoi pro e contro. Quando arrivano le scene "dark" ad esempio, la resa grafica non è proprio il massimo ma a mio parere si è un problema su cui si può sorvolare.
Non sono male le musiche di sottofondo stile "Lo Squalo", Anche la sigla iniziale non è male, anzi direi che è davvero azzeccata.
Un aspetto un po’ negativo è la sceneggiatura dell’opera un po’ poco definita e fluida in alcuni frangenti. La storia non è di fatto originale per il motivo già detto ma tutto sommato non mi sento di eclissarla definendola banale e futile. Vi sono infatti, indubbiamente, aspetti interessanti. Diciamo pure che nel complesso la serie non è malaccio e, personalmente, l’ho rivista ben due volte per cercare di capire meglio le sue diverse sfumature. Ad ogni modo è un prodotto che nel suo complesso merita più della sufficienza, ma non per questo vado a gridare al capolavoro. Per quanto riguarda l’edizione in dvd, la Dynit né ha sfornati sette con contenuti extra relativi ai personaggi della serie, alle video-sigle con e senza crediti. Nel dvd numero 7 vi è poi la storia di Asuka Run. (chiaro è il riferimento a Ryo Asuka). Qui l'autore avrebbe potuto almeno differenziare un po' il nome... E che diamine, un po' più di fantasia no, eh?
Come ho detto precedentemente è necessario chiarire una cosa: per apprezzare un po’ meglio questo anime consiglio di non fare paragoni (seppur con fatica, lo so!) con l’altra grande serie, Devilman, altrimenti l’anime né esce distrutto in partenza. Quando ho iniziato a guardarlo sapevo che sarebbe stato una versione al femminile di Devilman, ma da affezionato lettore di Go Nagai non potevo certo tirarmi indietro.
Detto questo mi addentro ora nell'analisi dell'anime, costituito da un totale di 26 episodi. L’eroina di turno è Jun Fudo, una modella famosa, divenuta suo malgrado una Devilman che combatte i Beast (esseri mutanti che perdono totalmente la razionalità umana) per difendere le sorti dell’umanità. Fin dai primi episodi fino a metà del'opera, la storia presenta più o meno sempre lo stesso canovaccio: un mostro che sbuca dal nulla, Jun che si trasforma, inizio della battaglia, il mostro ci rimette la vita. A livello puramente grafico si nota ovviamente che ci troviamo di fronte ad una seria anni Novanta, con tutti i suoi pro e contro. Quando arrivano le scene "dark" ad esempio, la resa grafica non è proprio il massimo ma a mio parere si è un problema su cui si può sorvolare.
Non sono male le musiche di sottofondo stile "Lo Squalo", Anche la sigla iniziale non è male, anzi direi che è davvero azzeccata.
Un aspetto un po’ negativo è la sceneggiatura dell’opera un po’ poco definita e fluida in alcuni frangenti. La storia non è di fatto originale per il motivo già detto ma tutto sommato non mi sento di eclissarla definendola banale e futile. Vi sono infatti, indubbiamente, aspetti interessanti. Diciamo pure che nel complesso la serie non è malaccio e, personalmente, l’ho rivista ben due volte per cercare di capire meglio le sue diverse sfumature. Ad ogni modo è un prodotto che nel suo complesso merita più della sufficienza, ma non per questo vado a gridare al capolavoro. Per quanto riguarda l’edizione in dvd, la Dynit né ha sfornati sette con contenuti extra relativi ai personaggi della serie, alle video-sigle con e senza crediti. Nel dvd numero 7 vi è poi la storia di Asuka Run. (chiaro è il riferimento a Ryo Asuka). Qui l'autore avrebbe potuto almeno differenziare un po' il nome... E che diamine, un po' più di fantasia no, eh?
Nonostante la prima puntata mi avesse fatto una buona impressione, dopo aver visto tutti gli episodi si è rivelato un anime davvero deludente. Forse è eccessivo paragonarlo a Violence Jack, però anche in quest'opera viene fuori il lato dark di Go Nagai, amante del sesso e della violenza splatter senza nessuna utilità narrativa.
La trama ruota attorno a Jun Fudo, apprezzata fotomodella, che dopo l'incontro con Asuka Ran si scoprirà essere una devilman, cioè un beast (una creatura mostruosa) in grado di mantenere però il proprio stato di coscienza, e sarà perciò ingaggiata come beast hunter per eliminare gli umani che perdono il controllo. Ma presto Jun scoprirà che deve guardarsi sia da nemici che da amici...
Anche se la maggior parte degli episodi sono autoconclusivi, c'è una trama in background che si sviluppa in ogni episodio. La realizzazione tecnica è abbastanza buona, con animazioni che si mantengono su un livello medio e tinte scure, e con un chara design abbastanza gradevole. Ciò che disgusta è la trama: oltre a quel gusto per il macabro di cui dicevo prima, non vi è nessuna morale nei messaggi che comunica, e anche se qualcuno vi ha notato qualche tema sociale come la diversità e la discriminazione, non penso che sia stato il pensiero principale degli autori, ma che siano temi toccati per sbaglio. Inoltre tutto l'anime presenta atmosfere tetre e serissime, senza alcuno spazio per le gag: trovo quindi il fanservice altamente fuori luogo. Inoltre la maggior parte delle relazioni sentimentali avvengono tra due donne, e questo lato "yuri" non si addice per nulla ad un anime così serio. In onore della "diversità" e della "stravaganza", negli ultimi episodi si è toccato perfino l'androginia.
In conclusione, penso che Devil Lady sia un anime con una buona realizzazione tecnica, ma ciò non lo salva da una trama assurda, macabra, insensata e, a lungo andare, noiosa.
La trama ruota attorno a Jun Fudo, apprezzata fotomodella, che dopo l'incontro con Asuka Ran si scoprirà essere una devilman, cioè un beast (una creatura mostruosa) in grado di mantenere però il proprio stato di coscienza, e sarà perciò ingaggiata come beast hunter per eliminare gli umani che perdono il controllo. Ma presto Jun scoprirà che deve guardarsi sia da nemici che da amici...
Anche se la maggior parte degli episodi sono autoconclusivi, c'è una trama in background che si sviluppa in ogni episodio. La realizzazione tecnica è abbastanza buona, con animazioni che si mantengono su un livello medio e tinte scure, e con un chara design abbastanza gradevole. Ciò che disgusta è la trama: oltre a quel gusto per il macabro di cui dicevo prima, non vi è nessuna morale nei messaggi che comunica, e anche se qualcuno vi ha notato qualche tema sociale come la diversità e la discriminazione, non penso che sia stato il pensiero principale degli autori, ma che siano temi toccati per sbaglio. Inoltre tutto l'anime presenta atmosfere tetre e serissime, senza alcuno spazio per le gag: trovo quindi il fanservice altamente fuori luogo. Inoltre la maggior parte delle relazioni sentimentali avvengono tra due donne, e questo lato "yuri" non si addice per nulla ad un anime così serio. In onore della "diversità" e della "stravaganza", negli ultimi episodi si è toccato perfino l'androginia.
In conclusione, penso che Devil Lady sia un anime con una buona realizzazione tecnica, ma ciò non lo salva da una trama assurda, macabra, insensata e, a lungo andare, noiosa.
Bè che dire!! Sicuramente non è all'altezza del manga; manca di spessore, nel senso che non riesce a dare le giuste emozioni che attraversano la protagonista durante le sue vicende. E' come se tra chi lo guarda e l'anime ci sia un muro che filtra gli aspetti più importanti, che invece sono presenti e ben percepibili nel manga (a mio giudizio molto migliore).
Questo prodotto è quello che si ottiene volendo fare una trasposizione di un manga fantastico, omettendo e censurando sequenze che possono sembrare inutili se prese a se stante ma che invece sono essenziali per la comprensione dell'opera.
Quindi che dire un bel 5 se lo merita in fondo tutto sommato non è sufficiente ma neanche inguardabile.
Questo prodotto è quello che si ottiene volendo fare una trasposizione di un manga fantastico, omettendo e censurando sequenze che possono sembrare inutili se prese a se stante ma che invece sono essenziali per la comprensione dell'opera.
Quindi che dire un bel 5 se lo merita in fondo tutto sommato non è sufficiente ma neanche inguardabile.
Una serie discreta, soffre irrimediabilmente del confronto con Devilman, confronto dal quale esce palesemente sconfitta, in ogni caso risulta gradevole, anche se alcuni episodi sono eccessivamente "riempitivi" e non apportano nulla alla trama di fondo. I personaggi sono abbastanza ben delineati, anche se non reggono il confronto con i loro alter ego di Devilman, soprattutto il personaggio di Jun che risulta un po' monotono. Il finale (di cui non anticiperò nulla) appare forse un po' forzato, in ogni caso il tutto si lascia vedere abbastanza piacevolmente. Consigliata ai fan del grande Nagai, per gli altri pensateci un attimo su...
Mi ritrovo di nuovo qui, con i miei dvd in mano, a recensire un'altra pietra miliare dell'amato Giappone... Il Go Nagai che ci ha abituati da piccoli ai vari Mazinga, Goldrake e Devilman, ritorna nel presente con questo suo progetto di 26 episodi... Devil Lady narra le vicende della fotomodella Jun Fudo, bellissima e maledetta che si ritrova da un giorno all'altro a convivere con la sua vera natura di devil man... In realtà questa stessa natura non è altro che uno stadio evolutivo dell'uomo che solo alcuni essere umani raggiungono e che soprattutto pochissimi riescono a controllare senza perdere l'incredibile sete di sangue... L'anime si piazza sin dall'inizio come un horror fantasy con alcuni (anche se sottilissimi) contenuti di passione ed erotismo. I primi 10 episodi potrebbero stancare... In effetti sembrano quei vecchi anime in cui ogni episodio era a se stante e non conteneva nessun elemento che potesse fornire possibili sviluppi... Ma nonostante questo, l'atmosfera cupa, il sangue e i disegni moderni che comunque ricordano gli anime anni '80(un po' come si vede nello sfortunato Mazinkaiser) forniscono sufficienti elementi a rendere la visione gradevole e solo in pochi tratti stancante. Il discorso cambia dopo il decimo episodio, in cui viene fornita un'analisi caratteriale dei vari personaggi, dei loro stadi emotivi e sofferenti ma soprattutto dell'incredibile fragilità che si nasconde dietro la forza spaventosa della nostra Jun, costretta da un'organizzazione segreta a lottare e uccidere altri demoni che a sua differenza non sono stati in grado di controllare la loro ferocia. E' proprio questa descrizione dettagliata di una protagonista estremamente empatica nei confronti degli altri demoni, la caratteristica che rappresenta il vero punto di forza dell'anime Devil Lady... Ok chiudo dicendovi che ci sono scene abbastanza pesanti, soprattutto quando vengono coinvolte immagini di bambini mutilati o simili, però niente che non si sia visto nel plurirecensito Elfen Lied sottolineando però che qui non si parla di splatter ma di violenza. L'anime è stato interamente tradotto (ottima qualità dei doppiatori) ed è disponibile in dvd ita dalla Dynamic. Sono stati anche trasmessi un paio di episodi su MTV, fenomenale la sigla di apertura che rappresenta un po' tutto l'andamento della colonna sonora tra il classico ed il gotico.
L'anime è bello anche se si vede che è anni '90 e grazie e Dio prende le distanze dal manga anzi diciamo che del fumetto rimane solo il titolo... Jun qui non è una campionessa di nuoto che adesso insegna tennis (tennis? vabbè dai Di Pietro era magistrato e lo hanno fatto ministro delle infrastrutture), e vive con minimo di tensione il fatto di essere un demonio (e non passa metà del suo tempo nuda o a masturbarsi). Asuka fa la s*****a dal primo momento, almeno non è la falsa fidanzata di Jun che poi ad un certo punto si scopre essere un uomo (sic!). Insomma hanno dato dignità ad una storia che non era buona nemmeno per andare in bagno.
Devil Lady sta al suo omonimo fumetto come la serie televisiva di DEVILMAN sta al fumetto.
Se ben guardiamo non partono neppure dallo stesso presupposto.
La versione cartacea, opera puramente nagaiana con il suo sangue e il suo sesso, a ben vedere e` un (possibile) seguito dell`opera originale.
L' anime invece ne e` un interpretazione abbastanza libera!
Devo dire che per l'argomento trattato mi aspettavo un uso piu` massiccio di Fan Service (Nagai ne e`un precursore se non adirittura l' inventore), soprattutto per la piega lesbica presa (Megusta! Megusta! Megusta! Sscusate ma so` d' esser un pervertito).
Certo, se voglio sangue mi guardo i 2 OAV e AMON, ma in generale l' ho trovata interessante, forse perche` sin dall' inizio non l' ho considerata un remake al femminile di Devilman, ma un opera a se.
Se ben guardiamo non partono neppure dallo stesso presupposto.
La versione cartacea, opera puramente nagaiana con il suo sangue e il suo sesso, a ben vedere e` un (possibile) seguito dell`opera originale.
L' anime invece ne e` un interpretazione abbastanza libera!
Devo dire che per l'argomento trattato mi aspettavo un uso piu` massiccio di Fan Service (Nagai ne e`un precursore se non adirittura l' inventore), soprattutto per la piega lesbica presa (Megusta! Megusta! Megusta! Sscusate ma so` d' esser un pervertito).
Certo, se voglio sangue mi guardo i 2 OAV e AMON, ma in generale l' ho trovata interessante, forse perche` sin dall' inizio non l' ho considerata un remake al femminile di Devilman, ma un opera a se.
Una serie particolare che non brilla certo per la realizzazione tecnica.
Io non mi sono appassioanto particolarmente anche se l'idea di fondo non mi dispiace.
Non sono un lettore di manga e credo (come dico sempre) che le due cose siano ben distinte, se volete un manga non cercate un'anime. Un anime è molto più complesso ed articolato da realizzare, ciò che vedete nel manga è un disegno con una nuvoletta ed il resto è nella vostra testa, mentre nell'anime o c'è o non c'è, pertanto smettetela di cercare qualcosa che non c'è in maniera esplicita.
Scusate la "polemica" ma è assurdo il solo pensare al paragone secondo me.
Ad ogni modo mi piace la frase scritta da Andalo e che riporto di seguito:
"Interessantissime le tematiche affrontate: si va dall'emarginazione sociale e razziale alla pedofilia (fenomeno molto diffuso in Giappone), dai disordini sociali alla politica (una fantapolitica MOLTO credibile), dalla solitudine all'omosessualità, eccetera.
Tutti temi affrontati con una discrezione ed un'allusività davvero sottili".
A parte l'attaccamento di Kazumi a Jun che diventa quasi morboso sono d'accordo con Andalo.
Queste sono le motivazioni per le quali ho dato 7 a quest'anime che forse valeva 6.
Un anime senza grossissime pretese che a parte dei piccoli rallentamenti non è male, di certo non è un capolavoro, nonostante io sappia chi è Go Nagai.
Un Saluto
Io non mi sono appassioanto particolarmente anche se l'idea di fondo non mi dispiace.
Non sono un lettore di manga e credo (come dico sempre) che le due cose siano ben distinte, se volete un manga non cercate un'anime. Un anime è molto più complesso ed articolato da realizzare, ciò che vedete nel manga è un disegno con una nuvoletta ed il resto è nella vostra testa, mentre nell'anime o c'è o non c'è, pertanto smettetela di cercare qualcosa che non c'è in maniera esplicita.
Scusate la "polemica" ma è assurdo il solo pensare al paragone secondo me.
Ad ogni modo mi piace la frase scritta da Andalo e che riporto di seguito:
"Interessantissime le tematiche affrontate: si va dall'emarginazione sociale e razziale alla pedofilia (fenomeno molto diffuso in Giappone), dai disordini sociali alla politica (una fantapolitica MOLTO credibile), dalla solitudine all'omosessualità, eccetera.
Tutti temi affrontati con una discrezione ed un'allusività davvero sottili".
A parte l'attaccamento di Kazumi a Jun che diventa quasi morboso sono d'accordo con Andalo.
Queste sono le motivazioni per le quali ho dato 7 a quest'anime che forse valeva 6.
Un anime senza grossissime pretese che a parte dei piccoli rallentamenti non è male, di certo non è un capolavoro, nonostante io sappia chi è Go Nagai.
Un Saluto
Mi è piaciuto, avendo letto "Fortified school", la trama non è stata originale, pero' l'idea della diavolessa hunter è davvero carina. Non ho capito bene se alla fine Asuka era il bene o il male... era molto angelica nella sua trasformazione finale ed un po' mi è dispiaciuto che venisse fatta in due. Il video è sufficente, mentre l'audio è un po' cosi'... non so se avete notato che nelle puntate finali c'e' anche "Akira" (Devilman...) non era lui ovviamente... In definitiva è da collezionare!!!
Ho visto l'intera serie di Devillady senza nemmeno sapere chi fosse Go Nagai!
Posso quindi dare un giudizio non influenzato dalla luce delle sue opere principali.
Devillady, pur non brillando per realizzazione tecnica, mi ha preso come pochissimi altri anime.
Attenzione! La sua forza non è nelle scene horror (che, anzi, non mi sembrano particolarmente paurose) e nello splatter (ben presente).
La grandezza di questo anime trae linfa da una trama che, se nelle prime puntate fa capolino e poi si nasconde, col trascorrere degli episodi prende corpo, si dipana, si mostra in tutta la sua ampiezza e monta verso un finale di grandissimo effetto visivo e ancor più forte impatto emotivo!
A tutto ciò si deve aggiungere il grande carisma dei due personaggi principali (Jun e Asuka), che, col procedere della storia, impariamo a conoscere sempre più nel profondo.
Effettivamente alcuni episodi sono anche superflui; la serie langue un po' nella parte centrale, in cui la storia rallenta.
Interessantissime le tematiche affrontate: si va dall'emarginazione sociale e razziale alla pedofilia (fenomeno molto diffuso in Giappone), dai disordini sociali alla politica (una fantapolitica MOLTO credibile), dalla solitudine all'omosessualità, eccetera.
Tutti temi affrontati con una discrezione ed un'allusività davvero sottili.
Insomma questo lavoro non lo deve comprare chi vuole vedere macellazioni e azioni mirabolanti.
E' vero che ce ne sono a iosa, ma di qualità inferiore a molte altre produzioni.
Chi apprezzerà quest'opera deve intendere che queste cose sono il contorno della portata principale, che è un affresco più o meno velato dela odierna società giapponese, con le sue paure, le sue piccole e grandi meschinità, la solitudine dei suoi abitanti e il suo orgoglio di grande nazione assoggettata all'America.
Un eccellente lavoro anche il doppiaggio in italiano e infine le due bellissime sigle iniziale e finale.
Grande!
Posso quindi dare un giudizio non influenzato dalla luce delle sue opere principali.
Devillady, pur non brillando per realizzazione tecnica, mi ha preso come pochissimi altri anime.
Attenzione! La sua forza non è nelle scene horror (che, anzi, non mi sembrano particolarmente paurose) e nello splatter (ben presente).
La grandezza di questo anime trae linfa da una trama che, se nelle prime puntate fa capolino e poi si nasconde, col trascorrere degli episodi prende corpo, si dipana, si mostra in tutta la sua ampiezza e monta verso un finale di grandissimo effetto visivo e ancor più forte impatto emotivo!
A tutto ciò si deve aggiungere il grande carisma dei due personaggi principali (Jun e Asuka), che, col procedere della storia, impariamo a conoscere sempre più nel profondo.
Effettivamente alcuni episodi sono anche superflui; la serie langue un po' nella parte centrale, in cui la storia rallenta.
Interessantissime le tematiche affrontate: si va dall'emarginazione sociale e razziale alla pedofilia (fenomeno molto diffuso in Giappone), dai disordini sociali alla politica (una fantapolitica MOLTO credibile), dalla solitudine all'omosessualità, eccetera.
Tutti temi affrontati con una discrezione ed un'allusività davvero sottili.
Insomma questo lavoro non lo deve comprare chi vuole vedere macellazioni e azioni mirabolanti.
E' vero che ce ne sono a iosa, ma di qualità inferiore a molte altre produzioni.
Chi apprezzerà quest'opera deve intendere che queste cose sono il contorno della portata principale, che è un affresco più o meno velato dela odierna società giapponese, con le sue paure, le sue piccole e grandi meschinità, la solitudine dei suoi abitanti e il suo orgoglio di grande nazione assoggettata all'America.
Un eccellente lavoro anche il doppiaggio in italiano e infine le due bellissime sigle iniziale e finale.
Grande!
Di primo acchito gli amanti di Go Nagai troveranno quest'anime deludente: manca la violenza furibonda e il gusto splatter del miglior devil man. Manca inoltre una certa linearità e semplicità nella trama e il gusto per le scene d'azione.
Perchè? Perchè lo sceneggiatore e Chiaki Konaka (Lain) più interessato all'introspezione e all'approfondimento dei personaggi che non al numero di mostri massacrati a fine episodio. Non che le scene di sangue manchino, sono però, diversamente da quelle in devil man, più sobrie e sopratutto funzionali allo sviluppo di personaggi e tematiche.
Ne esce fuori un'opera che non snatura ma approfondisce quanto già detto da Nagai: la problematicità dell'apparenza, dualismo ragione/istinto, la lotta come soluzione definitiva. Ne esce fuori infine un inno sincero e neanche un pò retorico alla diversità (sessuale, genetica, archetipica) e uno sviluppo del presonaggio principale davvero convincente.
Perchè? Perchè lo sceneggiatore e Chiaki Konaka (Lain) più interessato all'introspezione e all'approfondimento dei personaggi che non al numero di mostri massacrati a fine episodio. Non che le scene di sangue manchino, sono però, diversamente da quelle in devil man, più sobrie e sopratutto funzionali allo sviluppo di personaggi e tematiche.
Ne esce fuori un'opera che non snatura ma approfondisce quanto già detto da Nagai: la problematicità dell'apparenza, dualismo ragione/istinto, la lotta come soluzione definitiva. Ne esce fuori infine un inno sincero e neanche un pò retorico alla diversità (sessuale, genetica, archetipica) e uno sviluppo del presonaggio principale davvero convincente.
Per i miei gusti,questo e' l'anime migliore tratto dai lavori di Nagai, che ha il punto di forza maggiore, nell'atmosfera cupa e inquietante che mano mano va ad aumentare, e nelle relazioni ambigue che si intrecciano tra le protagoniste, Jun ,Asuka e Kazumi in primis,
oltre al fatto di essere senza dubbio piuttosto originale rispetto a molti altri lavori che ho visto, e tra l'altro contiene nel finale alcuni spunti quasi "profetici" nell'immagine del presidente degli stati uniti fanatico religioso, che mi ricorda molto l'imbecille che sta governando ora i malcapitati states! E se mettiamo poi che le sigle iniziali e finali sono bellissime, ritengo che questo sia davvero uno dei migliori anime che abbia mai visto!
oltre al fatto di essere senza dubbio piuttosto originale rispetto a molti altri lavori che ho visto, e tra l'altro contiene nel finale alcuni spunti quasi "profetici" nell'immagine del presidente degli stati uniti fanatico religioso, che mi ricorda molto l'imbecille che sta governando ora i malcapitati states! E se mettiamo poi che le sigle iniziali e finali sono bellissime, ritengo che questo sia davvero uno dei migliori anime che abbia mai visto!
Posso fare una brevissima recensione,dopo aver visionato l'intera serie sottotitolata: dico subito l'anime in se è altalenante,sia dal punto di vista tecnico , che della trama; alcuni episodi sembrano essere stati +essere messi li' un po' forzatamente,per arrivare al numero di 26 in totale-e fare cosi' contenta l'emittente che avrebbe dovuto trasmetterlo-,si nota una certa pesantezza di fondo nelle tematiche,e una noncuranza della tecnica.
cmq il chara degign non è malvagio,anzi,ma da una produzione della fine anni novanta mi aspettavo qualcosa di piu'-d'altronde evangelion è del 95,e cowboy beebop del 98-,parimenti la trama:shin è caratterizzata abbastanza bene,cosi' come la sua antitesi,ma mentre il loro dualismo viene gestito abbastanza bene,lo stesso non si puo' dire dei personaggi secondari,con rapporti e conflitti o troppo brevi,o innaturalmente dilatati nel corso delle puntate,mentre altri ancora durano piu' puntate,ma appaiono pochissimo,pur dando non poco alla storia,il che per una serie che si dilunga su aspetti poco interessanti puo' essere concepito come difetto grave,fortuna che i ritmi sono raramente lenti,e tutto procede spedito,o quasi.
ne risulta un prodotto che avrebbe fatto un figurone se le puntate fossero state 16 al massimo,inoltre chi si aspetta violenza alla devilman,puo' tranquillamente passare oltre;si cerca l'inquietudine + che lo scontro fisico
una nota:grandissimo il cammeo verso la fine dell'anime:un ragazzo col ciuffo ribelle,maglia attillata con la A sul petto... Lol!!
cmq il chara degign non è malvagio,anzi,ma da una produzione della fine anni novanta mi aspettavo qualcosa di piu'-d'altronde evangelion è del 95,e cowboy beebop del 98-,parimenti la trama:shin è caratterizzata abbastanza bene,cosi' come la sua antitesi,ma mentre il loro dualismo viene gestito abbastanza bene,lo stesso non si puo' dire dei personaggi secondari,con rapporti e conflitti o troppo brevi,o innaturalmente dilatati nel corso delle puntate,mentre altri ancora durano piu' puntate,ma appaiono pochissimo,pur dando non poco alla storia,il che per una serie che si dilunga su aspetti poco interessanti puo' essere concepito come difetto grave,fortuna che i ritmi sono raramente lenti,e tutto procede spedito,o quasi.
ne risulta un prodotto che avrebbe fatto un figurone se le puntate fossero state 16 al massimo,inoltre chi si aspetta violenza alla devilman,puo' tranquillamente passare oltre;si cerca l'inquietudine + che lo scontro fisico
una nota:grandissimo il cammeo verso la fine dell'anime:un ragazzo col ciuffo ribelle,maglia attillata con la A sul petto... Lol!!
sinceramente mi aspettavo di meglio...la serie risulta sicuramente movimentata nei primi 3-4 DVD, poi man mano che ci si avvia verso il termine si passa dall'azione all'introspezione, nel senso che l'attenzione ricade inevitabilmente sulla psicologia dei personaggi, Jun in primis. Dal punto di vista tecnico niente di ecclatante, anzi, si rasenta appena la decenza, soprattutto per quel che concerne il character design umano. Buone invece le "bestie". Comunque, alla fine risulta un polpettone un pò insulso, e soprattutto che qui in Italia si digerisce difficlmente causa il prezzo imposto dalla Dynamic per dei DVD praticamente privi di extra se si escludono i trailer. Spero in meglio per Mao Dante ma ne dubito.