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GianniGreed

Episodi visti: 4/4 --- Voto 7
Wedding Peach DX è una miniserie in quattro OAV, sequel di Wedding Peach. Il DX del titolo sta per “Deluxe”.
La ragione dell’esistenza di questi quattro OAV può essere spiegata solo come una mossa commerciale, atta a sfruttare il successo ottenuto dalla serie e creare nuovi gadget e merchandising vario, come i CD di colonne sonore.

La prima serie, infatti, ha un finale ben definito, semplice, ma che comunque non lasciava spazio ad altro. E infatti in questi quattro episodi non c’è una vera trama a fare da collegamento, si tratta di episodi autoconclusivi, che non aggiungono davvero nulla a quella che è la storia di Wedding Peach.
Il primo episodio vede le ragazze in vacanza, e veniamo a sapere che, dopo aver sconfitto Rainedevila, hanno chiesto che la loro memoria e quella dei ragazzi venisse cancellata dai ricordi delle battaglie. Ma quando saranno attaccate, Aphrodite risveglierà le loro memorie, e donerà loro dei nuovi poteri.
Il secondo OAV è incentrato su Scarlet, mentre il terzo e quarto rispettivamente sul Natale e San Valentino.
La serie non ha neanche un vero finale, e lascia tutto in sospeso.

I personaggi, Momoko, Yuri, Hinagiku e Scarlet, riescono a regalare dei momenti divertenti, simpatici e anche sexy. Un po’ pesano le poche apparizioni di Yosuke e Yanagiba/Limone, che privano gli episodi di molte gag ricorrenti.
In questi OAV, a differenza della serie, c’è più fanservice, a partire dalle trasformazioni delle ragazze, che mostrano qualcosa in più, per continuare negli episodi e finire nella sigla finale.
La qualità dei disegni e delle animazioni è molto buona, i disegni sono forse un po’ migliorati.
I combattimenti sono stati portati a un piano più fisico per via delle nuove armi, e sono ben realizzati, pur restando nei limiti del genere cui quest’anime appartiene.

Il comparto audio è molto buono. Il doppiaggio giapponese è ben realizzato, tutti i doppiatori sono tornati a interpretare i loro ruoli, compresa Kotono Mitsuishi che interpreta Potamos, guest star del terzo episodio.
Le musiche e la colonna sonora sono molto belle, e sfruttano brani dalla vecchia serie insieme ad altri originali. Le sigle d’apertura e chiusura sono cantate dalle doppiatrici, anche qui con il nome di FURIL. Inoltre, durante tutti gli episodi c’è un “momento musicale” con una canzone in sottofondo cantata da una delle quattro doppiatrici principali, probabilmente inserite per spingere la vendita del CD.

Per tutti i motivi di cui sopra, tra alti e bassi, questi OAV sono dunque inferiori alla serie, ma mi sono comunque divertito a guardarli.
Wedding Peach DX è tutto sommato piacevole da guardare per chi ha apprezzato la serie, nonostante tradisca un po’ l’idea originale della stessa, anche se creata per sfruttarne il successo. Rimane una miniserie ben realizzata, divertente, da cui non bisogna aspettarsi più di quello che offre.


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Kotaro

Episodi visti: 4/4 --- Voto 6
Ad un anno di distanza dalla fine della serie televisiva, ritornano Peach, Lily, Daisy e Salvia con una serie di quattro OAV contenenti nuove avventure.
La storia riprende da dove si era conclusa la prima serie, spiegando anzi in maniera più approfondita ciò che il velocissimo finale di quest’ultima non ci aveva detto.
Dopo la battaglia con Reine Devila, fra il mondo degli angeli e quello dei demoni è stato firmato un patto di non belligeranza, inoltre Momoko e le altre hanno chiesto alla dea Aphrodite di cancellare le loro memorie come angeli e il ricordo delle battaglie passate sia alle quattro protagoniste che ai loro fidanzati, così da poter vivere in pace come normali esseri umani.
Tuttavia, non tutti i demoni sono d’accordo. C’è un piccolo gruppo di ribelli che osteggia ancora sia gli angeli che gli umani, dunque ai quattro Angeli dell’amore tocca rientrare in azione, con tanto di nuovi, alati, costumi e nuovi poteri.

L’idea di rivedere personaggi amati nella prima serie e di coinvolgerli in nuove avventure che risulteranno inedite a chi già conosceva la prima storia per via del manga è senza dubbio buona, ma purtroppo questo Wedding Peach DX non convince pienamente.
Non vi è un nuovo nemico, ma solo quattro avventure contro demoni di passaggio, e questo rende gli episodi tutti slegati fra loro e non troppo diversi da un qualsiasi riempitivo della prima serie. Riempitivi che possono essere ben riusciti, come nel caso degli episodi 2 (molto triste e serio) e 3 (demenzialissimo e anche inaspettatamente romantico), o meno, come nel caso dell’episodio 4, che era ampiamente trascurabile e risulta anche un po’ di cattivo gusto.
Si perde, purtroppo, l’elemento più riuscito del primo Wedding Peach, ossia l’ottima coesistenza fra azione e sentimento, con quest’ultimo qui quasi completamente assente, se si esclude la storia di Hinagiku e Takuro nel terzo episodio e il triste amore di Scarlet e Oasis nel secondo. Non vi è alcun cenno alle storie d’amore fra Momoko e Yousuke, che in questi nuovi episodi fa da tappezzeria, e fra Yuri e il senpai Yanagiba.

Anche l’elemento “magico” dei combattimenti presenta diverse pecche. I nuovi costumi delle guerriere, seppur con l’azzeccato elemento delle ali, risultano un po’ di cattivo gusto, con quelle armature tutte nere. Se nella prima serie avevamo poi cuori, ciondoli e scettri, qui i combattimenti sono svolti a suon di pistole, spade e fruste, e quasi si perde quella componente “in rosa” che tingeva il primo Wedding Peach. A questo si aggiunge che le sequenze di trasformazione e attacco sono ben più stringate e impersonali rispetto a quelle della prima serie, e dunque si perde gran parte del fascino.
A disturbare ulteriormente, poi, vi è un maggiore accento, sia tramite i costumi delle protagoniste, sia con la ending piena di immagini conturbanti, sia con il quarto episodio che ne è pieno, posto su un fanservice di cattivo gusto, che fa sembrare Wedding Peach DX non tanto il continuo quanto una parodia erotica della storia originale. E, davvero, fa senso, per un fan che ha conosciuto e amato questi personaggi dapprima nella castissima e un po’ infantile versione disegnata da Nao Yazawa, vedere gli Angeli dell’amore strusciarsi addosso al senpai Yanagiba con orecchie da gattina e forme molto più generose del normale. È qualcosa di completamente diverso dal platonico e castissimo amore che vinceva ogni difficoltà mostrato nella serie originale, fuorvia quasi la storia rendendo i personaggi “out of character” e mandando in vacca il messaggio originale.

Unica, magrissima, consolazione, il rivedere qualche sprazzo dei personaggi originali nella loro vita quotidiana, ritrovare la simpaticissima Potamos doppiata da Kotono Mitsuishi e, questo sì, l’aspetto grafico e tecnico degli OAV. I disegni appaiono sensibilmente migliorati rispetto alla serie televisiva, con personaggi femminili resi ancora più adulti e sensuali fisicamente e degli effetti speciali forse un po’ più cupi rispetto a quelli della prima serie ma comunque gradevoli da guardare. La colonna sonora ci regala dei buoni pezzi, come la ritmata opening “Merry Angels” e diverse insert songs, naturalmente tutti eseguiti dalle doppiatrici delle quattro protagoniste. Tuttavia, risulta meno curata rispetto a quella della serie televisiva, dato che, in un paio di occasioni, si è riciclata in sottofondo alle scene d’azione la versione strumentale di “Wedding Wars”, seconda opening della serie televisiva che in questi OAV risulta fuori contesto.

Wedding Peach DX appare quasi come uno spreco. Si poteva di certo fare di meglio, rispetto a questa storia che dice poco e che quasi entra in contraddizione con quanto narrato, a livello di personaggi e di temi, in precedenza. Si poteva creare un nuovo nemico e creare una simpatica minisaga, invece che questi quattro episodi sfusi di poco interesse.
C’è una bella grafica, ma decisamente non basta a sorreggere la baracca, e questa produzione riesce quasi a disturbare gli stessi fans di Wedding Peach cui si rivolge, facendo affogare nel fanservice quella che in origine era una storia molto pacata e gradevole, principalmente diretta ad un pubblico giovane che invece difficilmente apprezzerà questo prosieguo che sembra creato appositamente per qualche otaku maniaco. Gli regalo una sufficienza stentata giusto perché comunque ha qualche buona trovata che mi ha strappato qualche sorriso, ma è una produzione assolutamente trascurabile anche per gli stessi fans dell’opera originale, che viene qui un po’ rovinata. Peccato.

Vanreese

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Vanreese

Episodi visti: 6/4 --- Voto 1
Se l'idea delle "spose combattenti" non vi ha ancora fatto scappare, allora fatelo ora. Una produzione terribile. Demenziale, noiosa, senza fantasia, scontata in tutto. Prendete Sailor Moon, fate tutto peggio (e ce ne vuole... si, sono uno a cui Sailor Moon faceva schifo, lo ammetto) e avrete Wedding Peach. Se siete fan sfegatati di tutto ciò che è "kawai" dategli un'occhiata... Altrimenti... Fuggite senza guardarvi indietro... ^_^