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Kotaro

Episodi visti: 1/1 --- Voto 9
"Al crepuscolo guardavo tristemente una coppia baciarsi.
Ah, se solo potessimo tornare
all'epoca in cui ignoravamo il significato dell'amore...

Un ombra scivola sul terreno
Questa silouhette giovanile sfuma via via attraverso le mie lacrime

Nascondendo il mio asso di cuori dietro la schiena,
e fingendo indifferenza,
gli chiedo di prendersi cura di lei.

Cerco di dimenticare ciò che provo per lei
e scendo da solo giù dal monticello dell'amore,
come un asso senza numero.

Il tempo lancia una palla curva
che si discosta dalla sua traiettoria
Proprio come noi due."

E' con queste parole, tratte dalla canzone che gli dona il titolo, che inizia il primo film cinematografico tratto da Touch di Mitsuru Adachi (di cui in quel periodo si era appena concluso il manga mentre andava molto forte la serie animata che si sarebbe conclusa di lì a due anni), "Sebangou no nai ace" (Asso senza numero).
Trattasi di un riassunto-retelling dei primi sette volumi del manga e dei primi 27 episodi della serie TV, che si differenzia però dalla storia originale ponendosi come un film a sè e dando quindi una conclusione tutta sua alla vicenda, come se la storia dovesse concludersi qui, col primo anno di liceo dei protagonisti.
Il titolo del film, purtroppo completamente stravolto nell'edizione italiana, è assai poetico e calzante, poiché si confà perfettamente al protagonista Tatsuya, ragazzo svogliato e in continua competizione col ben più fortunato gemello Kazuya, soprattutto perchè entrambi sono innamorati della stessa ragazza, l'amica d'infanzia Minami.
E' un triangolo assai triste, che, come tutti i triangoli, vedrà presto o tardi escluso uno dei suoi vertici. Uno dei contendenti, pur avendone tutte le credenziali, non riuscirà ad assurgere al ruolo di asso, sul piano sportivo e su quello sentimentale, mentre, l'altro si ritroverà a diventare, appunto, un asso privo di numero, poiché si ritroverà ad ottenere qualcosa che, chissà, forse non meritava. O, chissà, magari invece, si.

Il film ripercorre quasi alla lettera i primi volumi del fumetto (escludendo la parte iniziale delle scuole medie) e ne ripropone fedelmente quasi tutti gli avvenimenti salienti, riuscendo, nel limitato spazio di un'ora e mezza, a caratterizzare alla perfezione non solo i tre protagonisti, ma anche le loro famiglie e i loro amici, come Harada e Kotaro, e i membri dei loro rispettivi club sportivi. Tutto questo senza mai risultare affrettato, artificioso o poco rispettoso del materiale cartaceo d'origine. Tutt'altro, anzi, i ritmi lenti ed evocativi, i silenzi, i paesaggi caratteristici dello stile di Adachi, che già erano stati con successo trasposti in una serie televisiva, fan bella mostra di sè anche qui, riuscendo ugualmente a non togliere spazio alla narrazione e a toccare l'animo dello spettatore nonostante la durata limitata.
Merito del character design fedelissimo a quello del manga e della sapiente regia del veterano Gisaburo Sugii, che si occupava nel contempo anche della serie tv e che quindi ha saputo creare un ideale ponte tra la serie televisiva e questo lungometraggio per il cinema in pieno rispetto del manga originale.
Sebangou no nai ace riesce quindi, pur essendo un film basato su qualcosa di già esistente, ad affermarsi come una vicenda autoconclusiva, che i fans di Touch apprezzeranno come estensione della serie televisiva, e che i non conoscitori invece possono apprezzare ugualmente, magari servendosene come apripista per la lettura del manga.
Un ulteriore punto di forza è dato dalla colonna sonora: brani orchestrati dai ritmi lenti, evocativi, malinconici, pezzi allegri e scanzonati dall'inequivocabile sound anni '80 come il garbatissimo "My girl", e poi lei, "Sebangou no nai ace", che si erge, sapiente e profonda, col suo ritmo malinconico e il suo testo intriso di velata poesia, riapparendo e scomparendo nei momenti clou del lungometraggio, quasi a volercene ricordare le tematiche, il messaggio, allorquando ce ne stessimo dimenticando, presi da questo intenso eppur così normale triangolo amoroso.

All'interno della produzione animata legata a Touch, questo film riesce a brillare come un piccolo gioiellino indipendente, che risulta appassionante e toccante sia per i fans, sia per i non fans, grazie, indubbiamente, ad un'ottima storia di base, ma anche alla superba regia e alla pregevolissima realizzazione tecnica. Il successo ottenuto da questo film spinse i produttori a realizzarne altri due per riassumere il prosieguo della vicenda, ed è curioso ricordare come Sebangou no nai ace faccia una piccola comparsata in un'altra produzione animata di gran successo del periodo, Kimagure Orange Road. In uno degli episodi della versione animata del manga di Izumi Matsumoto, infatti, i protagonisti si recano al cinema a guardare proprio questo lungometraggio. Un piacevolissimo omaggio a quella che è stata una delle migliori commedie per ragazzi degli anni '80 da parte di uno dei suoi più stimati colleghi.

Qualche piccolo punto a sfavore della versione italiana, che fino a qualche anno fa compariva di tanto in tanto nei pomeriggi televisivi del weekend.
Se il doppiaggio, identico nel cast a quello della serie animata, è senza dubbio buono e molto azzeccato (in fondo, Touch è una serie che lavora più sulle atmosfere che sui dialoghi, quindi ci voleva poco!), altresì non si può dire dell'adattamento, che segue le già ben tristemente note scelte della versione televisiva, con personaggi dai nomi un po' italiani, un po' inglesi e un po' nipponici, nomi di scuole strampalati e un lieve giro di parole per svicolare dalla diretta citazione di una situazione spiacevole. A questo, si aggiunge, poi, il cambiamento del titolo del film e la consueta eliminazione delle sigle di testa e di coda e dei brani cantati all'interno del film, brani che, in questo caso, sono in particolar modo di grandissimo supporto alle vicende, dato lo stretto legame tra il titolo del lungometraggio e quello della sua canzone portante.
Ma, in fondo, io lo vidi in versione italiana e mi ci commossi su ugualmente, quindi il suo scopo lo raggiunge...

Un lungometraggio che vale la pena di vedere (e che consiglio soprattutto ai neofiti), nonostante si tratti di vicende già note. Di sicuro è stato realizzato in maniera molto migliore rispetto ai sedicenti seguiti della storia usciti molti anni dopo.