77 Danui Bimil
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Che dire di questo vecchio cartone animato coreano? Il tentativo di riportare alla luce un "supereroe" quasi del tutto dimenticato è a mio avviso una cosa degna di essere lodata, anche perché denota una certa audacia nella scelta fatta - anche se qui risulta concludersi per il meglio.
È la storia di due ragazzi, fratello e sorella, costretti a lavorare per un direttore di circo senza scrupoli che intende rivenderli per ricavarci un profitto enorme e che sopportano ogni tipo di angheria e di sopruso, pur sperando di poter ritornare a casa, aiutati come possibile da un uomo che all'apparenza non è un granché come persona, ma che è sempre presente. I personaggi sono semplicemente grandiosi, perché il loro aspetto e la loro caratterizzazione sono molto reali, e quindi sono ben inseriti nel ruolo che recitano nella vicenda.
La grafica è un po' difettosa, ma, se pensiamo che questo film è stato realizzato nel lontano 1978, capiamo che rispetta molto gli standard della sua epoca. I colori poi sono realistici, e anche questo deve essere tenuto in considerazione. La musica è melodrammatica, con tonalità molto tristi, e poi il canto corale non fa che conferire alla vicenda un'atmosfera ancora più drammatica. Soprattutto, poi, le scene che si vedono lasciano una certa sospensione che lascia a sua volta libero campo alla speculazione e all'immaginazione, oltre che alla deduzione e all'intuizione, il tutto anche per non sembrare troppo invadente dal punto di vista psicologico. Il ritmo della narrazione è ben bilanciato tra scene veloci e scene più lente e/o scene più lunghe e scene più brevi, per mantenere quel giusto alone di tensione e suspense che rende la visione di questo film abbastanza gradevole e piacevole. Tra i personaggi, spicca soprattutto il protagonista, che ha diversi flashback della sua vita con sua sorella più piccola, e questo caratterizza bene il personaggio, così come anche la sorellina.
La scena più toccante sicuramente è il ricongiungimento con il padre, insieme ovviamente alla morte della madre. Voto: 8
Che dire di questo vecchio cartone animato coreano? Il tentativo di riportare alla luce un "supereroe" quasi del tutto dimenticato è a mio avviso una cosa degna di essere lodata, anche perché denota una certa audacia nella scelta fatta - anche se qui risulta concludersi per il meglio.
È la storia di due ragazzi, fratello e sorella, costretti a lavorare per un direttore di circo senza scrupoli che intende rivenderli per ricavarci un profitto enorme e che sopportano ogni tipo di angheria e di sopruso, pur sperando di poter ritornare a casa, aiutati come possibile da un uomo che all'apparenza non è un granché come persona, ma che è sempre presente. I personaggi sono semplicemente grandiosi, perché il loro aspetto e la loro caratterizzazione sono molto reali, e quindi sono ben inseriti nel ruolo che recitano nella vicenda.
La grafica è un po' difettosa, ma, se pensiamo che questo film è stato realizzato nel lontano 1978, capiamo che rispetta molto gli standard della sua epoca. I colori poi sono realistici, e anche questo deve essere tenuto in considerazione. La musica è melodrammatica, con tonalità molto tristi, e poi il canto corale non fa che conferire alla vicenda un'atmosfera ancora più drammatica. Soprattutto, poi, le scene che si vedono lasciano una certa sospensione che lascia a sua volta libero campo alla speculazione e all'immaginazione, oltre che alla deduzione e all'intuizione, il tutto anche per non sembrare troppo invadente dal punto di vista psicologico. Il ritmo della narrazione è ben bilanciato tra scene veloci e scene più lente e/o scene più lunghe e scene più brevi, per mantenere quel giusto alone di tensione e suspense che rende la visione di questo film abbastanza gradevole e piacevole. Tra i personaggi, spicca soprattutto il protagonista, che ha diversi flashback della sua vita con sua sorella più piccola, e questo caratterizza bene il personaggio, così come anche la sorellina.
La scena più toccante sicuramente è il ricongiungimento con il padre, insieme ovviamente alla morte della madre. Voto: 8
