Karakai Jozu no Takagi-san
Premetto che questa recensione è sull’intera serie, non soltanto sulla prima stagione.
Lo dico subito: è uno degli anime più sorprendenti che abbia mai visto.
Il motivo è semplice: mi ha fatto ricredere totalmente sulla mia prima impressione. È una cosa che in generale mi capita molto raramente, ma in queste proporzioni davvero quasi mai.
La prima stagione infatti non è nulla di eccezionale, scorre via tranquillamente senza particolari picchi emotivi con un ritmo abbastanza costante. Il format è sempre quello: ogni episodio è composto da tre o quattro scenette in cui Takagi stuzzica il vicino di banco Nishikata, gli lancia delle sfide che la vedranno sempre vincitrice, in quanto Nishikata, per quanto si impegni, è troppo ingenuo e si imbarazza facilmente, per cui alla fine si lascia sempre fregare da lei, che invece è furba e abbastanza disinibita. Si intuisce presto però che sotto sotto Takagi stuzzica Nishikata perché le piace, ma lui non se ne accorge, preso com’è dall’innervosirsi per le continue sconfitte e per le situazioni imbarazzanti in cui lei lo mette.
L’atmosfera è molto leggera e spensierata, gli episodi di per sé non sono brutti da vedere, però onestamente col passare delle puntate cominciano un po’ a stancare, perché i giochi che fanno inizialmente sono davvero infantili, roba da scuola elementare (anche se loro fanno la seconda media). Inoltre Nishikata sembra troppo un fesso, non riesce a spuntarla mai neanche una volta né a rendersi conto delle reali intenzioni di Takagi, che a volte sono proprio palesi.
La prima stagione è quasi tutta così, e il rischio di stufarsi e mollare questo anime è concreto, ma bisogna resistere, perché proprio negli ultimissimi episodi qualcosa comincia a cambiare, c’è un finale di stagione molto bello, e da lì in poi, con la seconda e terza stagione, assistiamo a una crescita della storia e dei personaggi che ha davvero dell’incredibile.
Quelli che prima erano giochini da bambini fini a sé stessi diventano poi sempre più un tentativo di Takagi di avvicinarsi a lui, di fare arrivare i suoi sentimenti a Nishikata, il quale però è più immaturo di Takagi e non si rende conto né dei sentimenti di lei (chiari e consapevoli) né dei propri (che stanno crescendo pian piano). Persino i personaggi comprimari man mano acquisiscono profondità e partecipano attivamente nella trama e in certi passaggi cruciali. Trama che, mentre inizialmente sembrava fatta di episodi a sé stanti, poi comincia ad avere rimandi e collegamenti tra un episodio e l’altro.
La storia diventa emotivamente sempre più coinvolgente, nel corso delle tre stagioni si passa dal tono semplicemente umoristico a quello romantico con grande gradualità, mantenendo sempre la stessa leggerezza e spensieratezza iniziale. Stupenda.
Alla fine è la storia di due ragazzini alle prese col primo sentimento forte della propria vita. Takagi è più matura, è già una ragazza cosciente dei propri sentimenti, mentre Nishikata all’inizio è ancora di testa un bambino, non è consapevole di quel che prova, ma crescerà pian piano nel corso della storia. Una storia bellissima di una dolcezza infinita, perché loro sono davvero due persone pure che si vogliono bene veramente.
Scordatevi le tsundere, i narcisisti, i grandi drammi, tradimenti, gelosie o le relazioni tossiche: lei è sempre sorridente, gli viene sempre incontro e non perde occasione per cercare di fagli arrivare i propri sentimenti; lui arrossisce e si innervosisce, perché non riesce mai a batterla, ma in realtà tiene tantissimo a lei e, quando ha bisogno, è sempre pronto ad aiutarla. Le volte in cui Nishikata con uno sforzo riesce a superare l’imbarazzo ed esporsi è davvero di una tenerezza infinita.
Veramente una storia e una coppia bellissima, come se ne vedono poche negli anime.
Anche la colonna sonora è bella, e in particolare le opening e alcune ending (ce ne sono tante diverse) sono stupende.
E così è passato da essere un anime che portavo avanti con poca convinzione in parallelo con altri, guardando una puntata ogni tanto, ad essere uno che divoravo, cercando di gestirmi, perché mi ero affezionato e non volevo che finisse troppo presto.
Alcune puntate sono di una delicatezza tale che mi sono commosso. Bellissimo.
Dovendo dare qui un voto alla singola stagione 1, do un 7,5. Darò un voto molto più altro alle altre due stagioni.
Lo dico subito: è uno degli anime più sorprendenti che abbia mai visto.
Il motivo è semplice: mi ha fatto ricredere totalmente sulla mia prima impressione. È una cosa che in generale mi capita molto raramente, ma in queste proporzioni davvero quasi mai.
La prima stagione infatti non è nulla di eccezionale, scorre via tranquillamente senza particolari picchi emotivi con un ritmo abbastanza costante. Il format è sempre quello: ogni episodio è composto da tre o quattro scenette in cui Takagi stuzzica il vicino di banco Nishikata, gli lancia delle sfide che la vedranno sempre vincitrice, in quanto Nishikata, per quanto si impegni, è troppo ingenuo e si imbarazza facilmente, per cui alla fine si lascia sempre fregare da lei, che invece è furba e abbastanza disinibita. Si intuisce presto però che sotto sotto Takagi stuzzica Nishikata perché le piace, ma lui non se ne accorge, preso com’è dall’innervosirsi per le continue sconfitte e per le situazioni imbarazzanti in cui lei lo mette.
L’atmosfera è molto leggera e spensierata, gli episodi di per sé non sono brutti da vedere, però onestamente col passare delle puntate cominciano un po’ a stancare, perché i giochi che fanno inizialmente sono davvero infantili, roba da scuola elementare (anche se loro fanno la seconda media). Inoltre Nishikata sembra troppo un fesso, non riesce a spuntarla mai neanche una volta né a rendersi conto delle reali intenzioni di Takagi, che a volte sono proprio palesi.
La prima stagione è quasi tutta così, e il rischio di stufarsi e mollare questo anime è concreto, ma bisogna resistere, perché proprio negli ultimissimi episodi qualcosa comincia a cambiare, c’è un finale di stagione molto bello, e da lì in poi, con la seconda e terza stagione, assistiamo a una crescita della storia e dei personaggi che ha davvero dell’incredibile.
Quelli che prima erano giochini da bambini fini a sé stessi diventano poi sempre più un tentativo di Takagi di avvicinarsi a lui, di fare arrivare i suoi sentimenti a Nishikata, il quale però è più immaturo di Takagi e non si rende conto né dei sentimenti di lei (chiari e consapevoli) né dei propri (che stanno crescendo pian piano). Persino i personaggi comprimari man mano acquisiscono profondità e partecipano attivamente nella trama e in certi passaggi cruciali. Trama che, mentre inizialmente sembrava fatta di episodi a sé stanti, poi comincia ad avere rimandi e collegamenti tra un episodio e l’altro.
La storia diventa emotivamente sempre più coinvolgente, nel corso delle tre stagioni si passa dal tono semplicemente umoristico a quello romantico con grande gradualità, mantenendo sempre la stessa leggerezza e spensieratezza iniziale. Stupenda.
Alla fine è la storia di due ragazzini alle prese col primo sentimento forte della propria vita. Takagi è più matura, è già una ragazza cosciente dei propri sentimenti, mentre Nishikata all’inizio è ancora di testa un bambino, non è consapevole di quel che prova, ma crescerà pian piano nel corso della storia. Una storia bellissima di una dolcezza infinita, perché loro sono davvero due persone pure che si vogliono bene veramente.
Scordatevi le tsundere, i narcisisti, i grandi drammi, tradimenti, gelosie o le relazioni tossiche: lei è sempre sorridente, gli viene sempre incontro e non perde occasione per cercare di fagli arrivare i propri sentimenti; lui arrossisce e si innervosisce, perché non riesce mai a batterla, ma in realtà tiene tantissimo a lei e, quando ha bisogno, è sempre pronto ad aiutarla. Le volte in cui Nishikata con uno sforzo riesce a superare l’imbarazzo ed esporsi è davvero di una tenerezza infinita.
Veramente una storia e una coppia bellissima, come se ne vedono poche negli anime.
Anche la colonna sonora è bella, e in particolare le opening e alcune ending (ce ne sono tante diverse) sono stupende.
E così è passato da essere un anime che portavo avanti con poca convinzione in parallelo con altri, guardando una puntata ogni tanto, ad essere uno che divoravo, cercando di gestirmi, perché mi ero affezionato e non volevo che finisse troppo presto.
Alcune puntate sono di una delicatezza tale che mi sono commosso. Bellissimo.
Dovendo dare qui un voto alla singola stagione 1, do un 7,5. Darò un voto molto più altro alle altre due stagioni.
Era da un po' che non trovavo un anime che mi prendesse così tanto!
Ok, ma... e gli dai solo 7½? Eh...
Trama e storia
Le dodici puntate di questa prima stagione ruotano attorno al rapporto tra due studenti delle scuole medie: Nishikata e Takagi. L'ambiente che fa da contorno è rilassato, rurale, molto semplice. Siamo nello Shikoku, e quindi siamo molto molto lontani dalla frenesia edochiana e dai suoi eccessi.
Karakai Jouzu no Takagi-san è una serie fatta di episodi a sé stanti, ciascuno a sua volta scomponibile in tre o quattro mini-episodi. Il fil rouge che unisce il tutto è il fatto che Takagi è invaghita di Nishikata, e quindi cerca di metterlo in imbarazzo, perché quello è il modo in cui cerca di catturare la sua attenzione.
E quindi abbiamo un gran numero di piccole vicende, alcune più divertenti, altre più sentimentali, in cui il rapporto tra i due protagonisti lentamente evolve. Vita di tutti i giorni: la scuola, gli amici, la scoperta del mondo (e di sé stessi); piccole sfide, piccoli confronti, piccoli fraintendimenti, piccole cose che a quell'età sembrano però grandissime.
Capiamoci, parliamo di un innamoramento da scuola media, quindi non c'è alcun riferimento neanche vagamente adulto. Non solo non si parla di sesso, ma anche solo l'idea di un bacio, o di stringersi la mano, imbarazza tantissimo Nishikata (e, un po' meno, anche Takagi).
In negativo, devo dire che il tipo di tema trattato porta a far sì che non tutti gli episodi siano ugualmente intriganti e interessanti. La serie mantiene un livello abbastanza alto, ma alcune "clip" hanno concept e sviluppi nettamente migliori di altre.
Ah... comunque il finale è un capolavoro di dolcezza.
Sviluppo dei personaggi
Ci sono due personaggi principali nella storia, ma la verità è che Takagi è davvero una spanna sopra.
Nishikata è, come tanti ragazzi di quell'età (undici o dodici anni) poco interessato alle faccende sentimentali. Gli interessano i manga, i videogame e le sfide che cerca inutilmente di vincere, per prendersi una rivincita delle continue "umiliazioni" subite da Takagi. È quasi fastidioso in alcune circostanze per la sua timidezza esasperante, per il suo essere ancora così tanto "bambino", per questa sua incapacità di affrontare anche solo lontanamente l'aspetto romantico di un rapporto con una persona dell'altro sesso.
Takagi, comunque, è un po' più sveglia, ma non è tanto meno imbranata, dal punto di vista sentimentale. È innamorata di Nishikata, ma non riesce a dirglielo, e il suo modo per catturare l'attenzione è vincere le piccole sfide in cui i due si confrontano, possibilmente mettendo l'amichetto in (bambinesco) imbarazzo. Solo che lei almeno un po' ci prova ad esporsi, a far crescere questo rapporto, ed è adorabile in questo suo tentativo.
La storia tra i due cresce lentamente ma organicamente, e si sviluppa, mano a mano che si accumulano le esperienze vissute assieme. Io credo sia davvero difficile rappresentare meglio una cotta delle medie di come è stato fatto in questo anime (e nelle serie successive).
Le storie dei due protagonisti sono intervallate dalle brevi avventure di un terzetto di ragazzine loro coetanee, Sanae, Mina e Yukari. Oltre ad essere piccoli frammenti piuttosto divertenti, le loro storie sono un supporto nel mostrare diverse facce di quell'età che è proprio a cavallo tra la tarda infanzia e la prima maturità.
Gli altri personaggi, perlopiù compagni di classe, sono meno delineati, ma hanno dei tratti sufficientemente definiti da renderli abbastanza unici (e miglioreranno nelle due serie successive). Alcuni sono divertenti, altri mostrano una visione diversa del concetto di "coppia" per quell'età, tutti sono funzionali alla rappresentazione di questo spaccato.
Animazioni e disegni
Animazioni e disegni sono quel che sono, nella media e adatti al tipo di prodotto. In tutta onestà, non ricordo di aver visto disegni "brutti", ma il livello di dettaglio non è altissimo. E come animazioni la richiesta non era certo quella di un battle shonen adrenalinico, quindi lo definirei un onesto lavoro di routine. Insomma, non è un prodotto di scarsa qualità, ma il tipo di storia non richiedeva certo chissà quale sforzo.
Comparto sonoro
Le voci sono tutte molto azzeccate, ma, in particolare, quella di Takagi inoltre è davvero molto dolce. In generale, comunque, mi è parso che sia stato fatto davvero un buon lavoro con il doppiaggio (ho guardato l'anime in giapponese).
E una volta tanto mi sento di dire che le sigle sono azzeccate e non mi sono dispiaciute per nulla.
In definitiva
La mia valutazione complessiva dal punto di vista emozionale, subito dopo la visione, era probabilmente un 8 ½. Forse anche 9, dopo aver visto il finale di stagione.
Questa serie è di una dolcezza infinita, è un inno alla giovinezza, alla spensieratezza e all'amore puro. Però io sono una persona altamente sensibile, quindi il mio metro di giudizio da questo punto di vista spesso non è applicabile alla maggior parte delle persone.
E quindi ho atteso qualche giorno, per soppesare a mente fredda, e, tenendo conto di tutti gli aspetti, direi che il voto corretto è un punticino più basso.
Comunque, tra uno o due anni il rewatch è quasi garantito, per quanto mi riguarda.
Ok, ma... e gli dai solo 7½? Eh...
Trama e storia
Le dodici puntate di questa prima stagione ruotano attorno al rapporto tra due studenti delle scuole medie: Nishikata e Takagi. L'ambiente che fa da contorno è rilassato, rurale, molto semplice. Siamo nello Shikoku, e quindi siamo molto molto lontani dalla frenesia edochiana e dai suoi eccessi.
Karakai Jouzu no Takagi-san è una serie fatta di episodi a sé stanti, ciascuno a sua volta scomponibile in tre o quattro mini-episodi. Il fil rouge che unisce il tutto è il fatto che Takagi è invaghita di Nishikata, e quindi cerca di metterlo in imbarazzo, perché quello è il modo in cui cerca di catturare la sua attenzione.
E quindi abbiamo un gran numero di piccole vicende, alcune più divertenti, altre più sentimentali, in cui il rapporto tra i due protagonisti lentamente evolve. Vita di tutti i giorni: la scuola, gli amici, la scoperta del mondo (e di sé stessi); piccole sfide, piccoli confronti, piccoli fraintendimenti, piccole cose che a quell'età sembrano però grandissime.
Capiamoci, parliamo di un innamoramento da scuola media, quindi non c'è alcun riferimento neanche vagamente adulto. Non solo non si parla di sesso, ma anche solo l'idea di un bacio, o di stringersi la mano, imbarazza tantissimo Nishikata (e, un po' meno, anche Takagi).
In negativo, devo dire che il tipo di tema trattato porta a far sì che non tutti gli episodi siano ugualmente intriganti e interessanti. La serie mantiene un livello abbastanza alto, ma alcune "clip" hanno concept e sviluppi nettamente migliori di altre.
Ah... comunque il finale è un capolavoro di dolcezza.
Sviluppo dei personaggi
Ci sono due personaggi principali nella storia, ma la verità è che Takagi è davvero una spanna sopra.
Nishikata è, come tanti ragazzi di quell'età (undici o dodici anni) poco interessato alle faccende sentimentali. Gli interessano i manga, i videogame e le sfide che cerca inutilmente di vincere, per prendersi una rivincita delle continue "umiliazioni" subite da Takagi. È quasi fastidioso in alcune circostanze per la sua timidezza esasperante, per il suo essere ancora così tanto "bambino", per questa sua incapacità di affrontare anche solo lontanamente l'aspetto romantico di un rapporto con una persona dell'altro sesso.
Takagi, comunque, è un po' più sveglia, ma non è tanto meno imbranata, dal punto di vista sentimentale. È innamorata di Nishikata, ma non riesce a dirglielo, e il suo modo per catturare l'attenzione è vincere le piccole sfide in cui i due si confrontano, possibilmente mettendo l'amichetto in (bambinesco) imbarazzo. Solo che lei almeno un po' ci prova ad esporsi, a far crescere questo rapporto, ed è adorabile in questo suo tentativo.
La storia tra i due cresce lentamente ma organicamente, e si sviluppa, mano a mano che si accumulano le esperienze vissute assieme. Io credo sia davvero difficile rappresentare meglio una cotta delle medie di come è stato fatto in questo anime (e nelle serie successive).
Le storie dei due protagonisti sono intervallate dalle brevi avventure di un terzetto di ragazzine loro coetanee, Sanae, Mina e Yukari. Oltre ad essere piccoli frammenti piuttosto divertenti, le loro storie sono un supporto nel mostrare diverse facce di quell'età che è proprio a cavallo tra la tarda infanzia e la prima maturità.
Gli altri personaggi, perlopiù compagni di classe, sono meno delineati, ma hanno dei tratti sufficientemente definiti da renderli abbastanza unici (e miglioreranno nelle due serie successive). Alcuni sono divertenti, altri mostrano una visione diversa del concetto di "coppia" per quell'età, tutti sono funzionali alla rappresentazione di questo spaccato.
Animazioni e disegni
Animazioni e disegni sono quel che sono, nella media e adatti al tipo di prodotto. In tutta onestà, non ricordo di aver visto disegni "brutti", ma il livello di dettaglio non è altissimo. E come animazioni la richiesta non era certo quella di un battle shonen adrenalinico, quindi lo definirei un onesto lavoro di routine. Insomma, non è un prodotto di scarsa qualità, ma il tipo di storia non richiedeva certo chissà quale sforzo.
Comparto sonoro
Le voci sono tutte molto azzeccate, ma, in particolare, quella di Takagi inoltre è davvero molto dolce. In generale, comunque, mi è parso che sia stato fatto davvero un buon lavoro con il doppiaggio (ho guardato l'anime in giapponese).
E una volta tanto mi sento di dire che le sigle sono azzeccate e non mi sono dispiaciute per nulla.
In definitiva
La mia valutazione complessiva dal punto di vista emozionale, subito dopo la visione, era probabilmente un 8 ½. Forse anche 9, dopo aver visto il finale di stagione.
Questa serie è di una dolcezza infinita, è un inno alla giovinezza, alla spensieratezza e all'amore puro. Però io sono una persona altamente sensibile, quindi il mio metro di giudizio da questo punto di vista spesso non è applicabile alla maggior parte delle persone.
E quindi ho atteso qualche giorno, per soppesare a mente fredda, e, tenendo conto di tutti gli aspetti, direi che il voto corretto è un punticino più basso.
Comunque, tra uno o due anni il rewatch è quasi garantito, per quanto mi riguarda.
Questo anime è uno dei miei preferiti attualmente!
Nonostante sia abbastanza infantile e ci siano molti stereotipi e modelli della società, la storia mi ha catturato, e, ogni volta che finivo un episodio, ne guardavo subito un altro. Trovo Takagi una persona solare e simpatica, ma allo stesso tempo molto insicura. E Nishikata è abbastanza stupido, se in due stagioni non ha ancora capito di piacere a Takagi (e che anche a lui piace lei); ma, in fondo, va bene così, perché altrimenti l'anime finirebbe.
In ogni caso, se cercate un anime romantico, leggero e divertente, questa è l'opera perfetta!
Nonostante sia abbastanza infantile e ci siano molti stereotipi e modelli della società, la storia mi ha catturato, e, ogni volta che finivo un episodio, ne guardavo subito un altro. Trovo Takagi una persona solare e simpatica, ma allo stesso tempo molto insicura. E Nishikata è abbastanza stupido, se in due stagioni non ha ancora capito di piacere a Takagi (e che anche a lui piace lei); ma, in fondo, va bene così, perché altrimenti l'anime finirebbe.
In ogni caso, se cercate un anime romantico, leggero e divertente, questa è l'opera perfetta!
"Karakai Jōzu no Takagi-san" è un anime breve dalla trama molto semplice, ma di una dolcezza che ti fa sciogliere il cuore. Composto da dodici episodi, a loro volta suddivisi in circa quattro storie autoconclusive, è l'ideale da guardare quando si hanno anche solo cinque minuti di tempo libero.
Molto carina l'idea di base, praticamente riassunta nel titolo originale dell'opera: Nishikata viene costantemente preso in giro dalla sua compagna di classe Takagi, e ogni suo tentativo di vendetta gli si ritorce inevitabilmente contro, dando vita a piccole gag che fanno parte della quotidianità dei due protagonisti. Le varie scenette non fanno particolarmente ridere, ma hanno più lo scopo di intrattenere lo spettatore con la tipica innocenza e giocosità di due ragazzini delle scuole medie, entrambi caratterizzati da reazioni genuinamente spontanee e da espressioni facciali ben riuscite. Le dolci risate di Takagi, e i maliziosi sorrisi seguiti dai continui momenti di imbarazzo vissuti da Nishikata, sono l'essenza di questa serie. Come contorno, nel corso degli episodi seguiamo le vicende di un trio di personaggi secondari, le tre amiche Sanae, Mina e Yukari, che aprono dei brevi siparietti comici per staccare un po' dalla costante presenza dei due protagonisti.
I doppiatori hanno fatto un grande lavoro per rendere la spontaneità delle emozioni dei personaggi, specialmente Yuki Kaji (voce di Nishikata). I disegni e le animazioni sono molto piacevoli da guardare.
In conclusione, direi che "Karakai Jōzu no Takagi-san" è un anime che merita di essere visto, ma sconsiglierei di vederlo tutto d'un fiato a causa della sua possibile ripetitività.
Molto carina l'idea di base, praticamente riassunta nel titolo originale dell'opera: Nishikata viene costantemente preso in giro dalla sua compagna di classe Takagi, e ogni suo tentativo di vendetta gli si ritorce inevitabilmente contro, dando vita a piccole gag che fanno parte della quotidianità dei due protagonisti. Le varie scenette non fanno particolarmente ridere, ma hanno più lo scopo di intrattenere lo spettatore con la tipica innocenza e giocosità di due ragazzini delle scuole medie, entrambi caratterizzati da reazioni genuinamente spontanee e da espressioni facciali ben riuscite. Le dolci risate di Takagi, e i maliziosi sorrisi seguiti dai continui momenti di imbarazzo vissuti da Nishikata, sono l'essenza di questa serie. Come contorno, nel corso degli episodi seguiamo le vicende di un trio di personaggi secondari, le tre amiche Sanae, Mina e Yukari, che aprono dei brevi siparietti comici per staccare un po' dalla costante presenza dei due protagonisti.
I doppiatori hanno fatto un grande lavoro per rendere la spontaneità delle emozioni dei personaggi, specialmente Yuki Kaji (voce di Nishikata). I disegni e le animazioni sono molto piacevoli da guardare.
In conclusione, direi che "Karakai Jōzu no Takagi-san" è un anime che merita di essere visto, ma sconsiglierei di vederlo tutto d'un fiato a causa della sua possibile ripetitività.
Non mi dilungherò troppo, è semplicemente un capolavoro. Da qualunque lato lo si osservi, è geniale. Anche "100% amore non corrisposto", del quale Nishikata è appassionato, è una 'genialata'.
I due protagonisti si sfidano per ogni cosa, e nascono situazioni esilaranti. Tuttalpiù cose all'apparenza banali, ma, se si guarda bene, c'è del profondo. La maturazione dei due protagonisti, che pian piano diventano consapevoli dei loro sentimenti, è di una dolcezza unica. Il povero Nishikata, che non sa più come comportarsi con Takagi, non annoia mai lo spettatore. Grande spazio anche per i personaggi secondari, che inaspettatamente a volte diventano protagonisti di una parte dell'episodio.
Veramente consigliato: se si è un po' giù di morale, è una medicina la visione di questo "Karakai Jōzu no Takagi-san"!
I due protagonisti si sfidano per ogni cosa, e nascono situazioni esilaranti. Tuttalpiù cose all'apparenza banali, ma, se si guarda bene, c'è del profondo. La maturazione dei due protagonisti, che pian piano diventano consapevoli dei loro sentimenti, è di una dolcezza unica. Il povero Nishikata, che non sa più come comportarsi con Takagi, non annoia mai lo spettatore. Grande spazio anche per i personaggi secondari, che inaspettatamente a volte diventano protagonisti di una parte dell'episodio.
Veramente consigliato: se si è un po' giù di morale, è una medicina la visione di questo "Karakai Jōzu no Takagi-san"!
Premessa: cercherò di essere il più oggettivo possibile, ma il voto è completamente soggettivo.
Questo è un anime molto interessante e con una trama abbastanza semplice, ma non è per forza un difetto: è fatto ovviamente per la nicchia di coloro ai quali piacciono gli anime completamente sentimentali, con una nota di umorismo. In ogni episodio rimarrai con il classico sorriso divertito e imbarazzato.
Praticamente tutti gli episodi sono una serie di clip che si potrebbero anche dire analoghe, ma che hanno sempre un sottile filo che collega tutto; i personaggi sono interessanti e soprattutto sono pochi, quindi è quasi ovvio che ti ci affezioni di più a confronto degli anime che hanno seicento personaggi di cui non ricordi nemmeno il nome. Un'altra cosa interessante è come i due protagonisti piano piano stiano riconoscendo cosa provano per l'altro. I protagonisti delle vicende principalmente sono cinque. Penso che, per non far vedere in ogni episodio sempre gli stessi personaggi, hanno aggiunto un trio di ragazze e qualche personaggio di sfondo. Non si sa praticamente niente sui personaggi oltre alle loro emozioni e ai loro stati d'anime, per il resto la loro "lore" è stata completamente ignorata.
Questo è un anime molto interessante e con una trama abbastanza semplice, ma non è per forza un difetto: è fatto ovviamente per la nicchia di coloro ai quali piacciono gli anime completamente sentimentali, con una nota di umorismo. In ogni episodio rimarrai con il classico sorriso divertito e imbarazzato.
Praticamente tutti gli episodi sono una serie di clip che si potrebbero anche dire analoghe, ma che hanno sempre un sottile filo che collega tutto; i personaggi sono interessanti e soprattutto sono pochi, quindi è quasi ovvio che ti ci affezioni di più a confronto degli anime che hanno seicento personaggi di cui non ricordi nemmeno il nome. Un'altra cosa interessante è come i due protagonisti piano piano stiano riconoscendo cosa provano per l'altro. I protagonisti delle vicende principalmente sono cinque. Penso che, per non far vedere in ogni episodio sempre gli stessi personaggi, hanno aggiunto un trio di ragazze e qualche personaggio di sfondo. Non si sa praticamente niente sui personaggi oltre alle loro emozioni e ai loro stati d'anime, per il resto la loro "lore" è stata completamente ignorata.
E' un'opera molto semplice, leggera e con gli episodi perlopiù autoconclusivi, anche se la trama vede uno sviluppo del rapporto tra i protagonisti.
Il tutto ruota intorno al rapporto tra Nishikata, lui, e Takagi, lei, compagni di classe alle medie e vicini di banco: Takagi, maliziosissima, arguta, astuta e dolcissima bambina che sta diventando donna, torturerà con i suoi scherzi agrodolci Nishikata, insicuro e timido bambino che incomincia a "sentire la primavera", il quale vorrà costantemente vendicarsi degli scherzi, cercando di metterla in difficoltà, e non ci riuscirà praticamente mai, e dico mai, tranne in un'occasione in cui, senza volerlo, ci riuscirà, e neanche se ne accorgerà...
Il loro rapporto avrà un crescendo, anche se dispari, poiché l'attenzione di lei verso di lui sarà subito evidente, mentre lui sarà molto più lento nell'accorgersi del sottile piacere nascosto sotto l'enorme imbarazzo e fastidio che lei gli provoca sempre.
Lei è fantastica. Il suo personaggio è così esasperato che in alcuni momenti ho tifato che lui riuscisse a mortificarla senza mezze misure; ma in realtà, al di là della sua connotazione esasperatamente ironica, è tratteggiata con molta dolcezza e intelligenza. I suoi sguardi velatamente languidi e improvvisi sciolgono le ginocchia.
Lui è costantemente attanagliato dai dubbi su come e cosa poter dire e fare, incartato nei suoi meccanismi mentali e completamente cieco alle attenzioni di lei, finché, finalmente, incomincerà a vedere un po' di luce in quel miasma infantile che è la sua testolina, e incomincerà ad ascoltare, oltre all'ormone, anche i sentimenti.
Come intermezzo ci sarà in ogni episodio una parte dedicata ad alcuni compagni di classe, tra cui tre ragazzine caratterizzate in modo simpatico che offriranno gradevoli sketch.
La grafica è pulita, ho trovato piacevolissima la caratterizzazione di lei nella sua espressività, su cui s'è puntata molto l'attenzione. L'animazione è fluida, la colonna sonora vede una orecchiabile e simpatica sigla d'apertura. Paradisiaca la doppiatrice di lei.
Il tutto ruota intorno al rapporto tra Nishikata, lui, e Takagi, lei, compagni di classe alle medie e vicini di banco: Takagi, maliziosissima, arguta, astuta e dolcissima bambina che sta diventando donna, torturerà con i suoi scherzi agrodolci Nishikata, insicuro e timido bambino che incomincia a "sentire la primavera", il quale vorrà costantemente vendicarsi degli scherzi, cercando di metterla in difficoltà, e non ci riuscirà praticamente mai, e dico mai, tranne in un'occasione in cui, senza volerlo, ci riuscirà, e neanche se ne accorgerà...
Il loro rapporto avrà un crescendo, anche se dispari, poiché l'attenzione di lei verso di lui sarà subito evidente, mentre lui sarà molto più lento nell'accorgersi del sottile piacere nascosto sotto l'enorme imbarazzo e fastidio che lei gli provoca sempre.
Lei è fantastica. Il suo personaggio è così esasperato che in alcuni momenti ho tifato che lui riuscisse a mortificarla senza mezze misure; ma in realtà, al di là della sua connotazione esasperatamente ironica, è tratteggiata con molta dolcezza e intelligenza. I suoi sguardi velatamente languidi e improvvisi sciolgono le ginocchia.
Lui è costantemente attanagliato dai dubbi su come e cosa poter dire e fare, incartato nei suoi meccanismi mentali e completamente cieco alle attenzioni di lei, finché, finalmente, incomincerà a vedere un po' di luce in quel miasma infantile che è la sua testolina, e incomincerà ad ascoltare, oltre all'ormone, anche i sentimenti.
Come intermezzo ci sarà in ogni episodio una parte dedicata ad alcuni compagni di classe, tra cui tre ragazzine caratterizzate in modo simpatico che offriranno gradevoli sketch.
La grafica è pulita, ho trovato piacevolissima la caratterizzazione di lei nella sua espressività, su cui s'è puntata molto l'attenzione. L'animazione è fluida, la colonna sonora vede una orecchiabile e simpatica sigla d'apertura. Paradisiaca la doppiatrice di lei.
E' un anime molto bello e scorrevole, appena si inizia a guardare un episodio si resta incollati allo schermo.
Questa serie tratta della vita quotidiana di Nishikata e di Takagi, e dei loro amici. Ogni episodio è diviso in varie parti, le quali vengono introdotte dal titolo che rappresenta la sezione di episodio. Nell'episodio le parti dei due protagonisti si alternano con le parti delle loro compagne di classe (Yukari, Sanae e Mina). I pezzi dove compaiono Mina e le sue amiche sono sempre a sfondo comico.
Il rapporto tra Nishikata e Takagi è un rapporto molto tenero, sin dal primo episodio si può vedere che entrambi provano dei sentimenti d'amore (all'inizio è solo un profondo affetto, che però episodio dopo episodio si concretizza sempre di più). La storia si concentra sui continui scherzi che la ragazza fa a Nishikata (il quale viene rimproverato spesso dall'insegnante), il quale a sua volta cerca di mettere in imbarazzo Takagi, senza mai riuscirci. Infatti Nishikata si imbarazza facilmente e diventa rosso (questo episodio si verifica per tutta la durata della serie). Takagi, anche se prende in giro Nishikata continuamente, mantiene i suoi segreti, e molte volte è proprio Nishikata a non credere a Takagi.
Per quanto riguarda la grafica, è eccellente, e si accompagna benissimo con la colonna sonora; inoltre l'opening è molto bella, e lo sono anche le varie ending.
Questa serie tratta della vita quotidiana di Nishikata e di Takagi, e dei loro amici. Ogni episodio è diviso in varie parti, le quali vengono introdotte dal titolo che rappresenta la sezione di episodio. Nell'episodio le parti dei due protagonisti si alternano con le parti delle loro compagne di classe (Yukari, Sanae e Mina). I pezzi dove compaiono Mina e le sue amiche sono sempre a sfondo comico.
Il rapporto tra Nishikata e Takagi è un rapporto molto tenero, sin dal primo episodio si può vedere che entrambi provano dei sentimenti d'amore (all'inizio è solo un profondo affetto, che però episodio dopo episodio si concretizza sempre di più). La storia si concentra sui continui scherzi che la ragazza fa a Nishikata (il quale viene rimproverato spesso dall'insegnante), il quale a sua volta cerca di mettere in imbarazzo Takagi, senza mai riuscirci. Infatti Nishikata si imbarazza facilmente e diventa rosso (questo episodio si verifica per tutta la durata della serie). Takagi, anche se prende in giro Nishikata continuamente, mantiene i suoi segreti, e molte volte è proprio Nishikata a non credere a Takagi.
Per quanto riguarda la grafica, è eccellente, e si accompagna benissimo con la colonna sonora; inoltre l'opening è molto bella, e lo sono anche le varie ending.
Non tutte le serie animate prevedono azione, psicologia e dramma, anzi. Ce ne sono alcune che fanno della semplicità e della comicità i propri cavalli di battaglia, senza vergognarsene.
All’interno di questo filone si può collocare “Karakai Jouzu-no Takagi-san”, commedia scolastica che segue le vicende di due ragazzi di prima media giapponese, Takagi e Nishikata, alle prese con scherzi e schermaglie che alla fine vedono quasi sempre vincitrice la prima. L’anime per tutti i suoi dodici appuntamenti mostra le vicende dei due protagonisti e in alcuni intramezzi quelli di alcune loro compagne di classe, senza uscire granché dal canovaccio iniziale, ma senza scadere nella monotonia, sempre che la coppia vi abbia stregato, ovviamente.
La storia è semplice ma allo stesso tempo simpatica: Nishikata cercherà sempre di vincere il gioco degli scherzi contro la compagna di classe Takagi, ma fallirà quasi sempre, soprattutto per colpa dell’imbarazzo che prova verso la ragazza in alcuni frangenti (come la prova del costume da bagno). Nonostante non ci siano grandi cambiamenti nel corso dell’anime, la noia non sopraggiungerà mai, poiché sarà sempre più divertente vedere la diversità nella crescita del sentimento che lega i due protagonisti: Takagi implicitamente non nasconderà mai il proprio affetto per il ragazzo, motivo per il quale non riesce a smettere di fargli i suoi simpatici scherzi, mentre Nishikata, seppur abbia da subito un debole per lei, capirà solo pian piano quanto sia profondo il sentimento che nutre per la compagna di classe (anche se la logica dichiarazione dei due giungerà solo con un’eventuale seconda stagione).
Sezione lato tecnico: la qualità grafica non peccherà quasi mai di vistosi cali, mentre la colonna sonora ben accompagnerà le vicende dell’opera; ci saranno OST non troppo elaborate ma comunque gradevoli, e una lista di sigle particolare, poiché rimarrà solo una opening ad aprire gli episodi al cospetto di una forte varietà nelle ending (personalmente quella che più ho gradito è stata l’ultima).
In breve, è una serie ideale per chi è in cerca di storie rilassanti ma al tempo stesso simpatiche e anche positive (perfetta per periodi di intenso studio o lavoro o di pausa da essi, e lo dice qualcuno che l’ha visto un mese dopo la laurea), molto meno per chi vuole una serie di totale imprevedibilità in ogni suo aspetto.
All’interno di questo filone si può collocare “Karakai Jouzu-no Takagi-san”, commedia scolastica che segue le vicende di due ragazzi di prima media giapponese, Takagi e Nishikata, alle prese con scherzi e schermaglie che alla fine vedono quasi sempre vincitrice la prima. L’anime per tutti i suoi dodici appuntamenti mostra le vicende dei due protagonisti e in alcuni intramezzi quelli di alcune loro compagne di classe, senza uscire granché dal canovaccio iniziale, ma senza scadere nella monotonia, sempre che la coppia vi abbia stregato, ovviamente.
La storia è semplice ma allo stesso tempo simpatica: Nishikata cercherà sempre di vincere il gioco degli scherzi contro la compagna di classe Takagi, ma fallirà quasi sempre, soprattutto per colpa dell’imbarazzo che prova verso la ragazza in alcuni frangenti (come la prova del costume da bagno). Nonostante non ci siano grandi cambiamenti nel corso dell’anime, la noia non sopraggiungerà mai, poiché sarà sempre più divertente vedere la diversità nella crescita del sentimento che lega i due protagonisti: Takagi implicitamente non nasconderà mai il proprio affetto per il ragazzo, motivo per il quale non riesce a smettere di fargli i suoi simpatici scherzi, mentre Nishikata, seppur abbia da subito un debole per lei, capirà solo pian piano quanto sia profondo il sentimento che nutre per la compagna di classe (anche se la logica dichiarazione dei due giungerà solo con un’eventuale seconda stagione).
Sezione lato tecnico: la qualità grafica non peccherà quasi mai di vistosi cali, mentre la colonna sonora ben accompagnerà le vicende dell’opera; ci saranno OST non troppo elaborate ma comunque gradevoli, e una lista di sigle particolare, poiché rimarrà solo una opening ad aprire gli episodi al cospetto di una forte varietà nelle ending (personalmente quella che più ho gradito è stata l’ultima).
In breve, è una serie ideale per chi è in cerca di storie rilassanti ma al tempo stesso simpatiche e anche positive (perfetta per periodi di intenso studio o lavoro o di pausa da essi, e lo dice qualcuno che l’ha visto un mese dopo la laurea), molto meno per chi vuole una serie di totale imprevedibilità in ogni suo aspetto.
La storia è originale e divertente. I personaggi però nella storia sono leggermente limitati, ma con l'animazione del cartone animato questa limitazione viene rimpiazzata alla grande. C'è voluto poco per vedere questo anime, perché, mentre lo si vede, il tempo scorre in fretta, e tu vorresti essere Nishikata o Takagi, o fare il tifo per entrambi. Inoltre, per creare questo cartone animato, non si sono scervellati più di tanto sulla trama, perché, diciamo, è un anime "libero". Nota dolente è la parte finale, perché pensavo che finisse in un certo modo, però l'autore in qualche modo mi ha azzittito. Adesso sono curioso di vedere il manga, e vedere se ci hanno aggiunto qualcosa per rendere l'opera ancora più bella.
Comunque, è un anime divertente da vedere.
Comunque, è un anime divertente da vedere.
"Karakai Jōzu no Takagi-san" è un anime della stagione invernale 2018, composto da dodici episodi, più un OAV annunciato. E' tratto dall'omonimo manga disegnato da Souichirou Yamamoto, in corso dal 2013, designato fra i migliori quindici manga del 2017 in una classifica stilata dai librai giapponesi, e d'ispirazione per numerosi spin-off, sui personaggi secondari e non. Cotanto successo è dettato da una trama semplice, ma molto efficace, che si riassume nella traduzione del titolo: "Takagi, brava con le prese in giro". Ogni episodio è formato da due/tre parti, ognuna con il suo titolo che riassume l'argomento di cui si parlerà, e segue le vicende dei due protagonisti e di un trio di amiche.
Sotto i riflettori il periodo delle scuole medie, dove si è di solito più maturi rispetto al periodo delle scuole elementari, ma pur sempre mantenendo l'atteggiamento vitale e vivace dei bambini. Un filo conduttore è trainato da un trio di amiche, Yukari, Sanae e Mina, che ci trascinano nella purezza giovanile con gag e situazioni davvero stupide, nel senso buono della parola. Yukari è la più matura delle tre, studiosa e desiderosa di parlare di argomenti più da grandi come moda e ragazzi, ma non ci riesce perché Sanae, la più passiva delle tre, e soprattutto Mina, vogliono ancora godersi quella innocenza da bimbe, inventando giochi dal nulla e divertendosi veramente con poco. Il secondo filo conduttore, quello più importante che dà il titolo all'anime, è dato dalle avventure/disavventure di Nishikata, un ragazzo che passa ogni singolo giorno a tentare di vincere contro Takagi, una deliziosa ragazzina dai capelli lunghi, il cui talento è quello di riuscire a prendere in giro Nishikata nei più svariati modi. Sin dal primo episodio si capisce benissimo perché la ragazza voglia stuzzicare così tanto il povero Nishikata: è semplicemente innamorata di lui. E' risaputo che, in questo periodo della vita, le ragazze siano più mature dei ragazzi, e che pensano all'amore più di quanto faccia l'altro sesso. L'ostinazione deliziosa di Takagi e l'orgoglio di Nishikata ci trasportano in vicende sempre diverse, dal sapore dolceamaro. Riuscirà Nishikata in dodici episodi a farle provare imbarazzo, tanto quanto lui ne subisce? Riuscirà a vincere una sola sfida che si lanciano?
E' un anime spassosissimo, pieno di risate, situazioni comiche, situazioni imbarazzanti, un frullato di genuinità! L'opening cita "Oggi sei stato il primo che ho cercato a scuola", riferendosi alla graziosa, ma diabolica Takagi! Non potrete che amarla anche voi, è un personaggio forte e perspicace, che in fondo vuole solo passare del tempo con l'ignaro Nishikata; lui è dolcissimo quando s'imbarazza, uno spasso per tutti i problemi che si fa nell'affrontarla; la chimica che c'è fra di loro vi farà passare venti minuti in modo scorrevole e piacevole. Il pizzico di comicità delle tre ragazze fa da contorno alle loro vicende quotidiane, spezzando la tensione e facendoci tornare bambini. Il comparto grafico è molto semplice e lineare, sulla scia della trama; il comparto musicale valido, coerente con quello che accade. Il doppiaggio è ben fatto, molto espressivo e reale, e ci accompagna lungo la narrazione in modo spigliato. L'opening è davvero fresca e dolce, e anche le svariate ending, tutte cantate dalla doppiatrice di Takagi. Non si poteva chiedere di più da questo punto di vista, son veramente soddisfatta.
Non riesco ad assegnare un 10 pieno per via delle ripetitività degli scenari, soprattutto nelle prime puntate, ambientate solo tra i banchi di scuola; inoltre Nishikata è davvero un tonto, e un po' più di disinvoltura non avrebbe guastato, o forse è Takagi cha ha troppo intuito. Nel complesso, ogni episodio ci lascia una piccola chicca nel rapporto tra i due ragazzi. E' uno di quegli slice of life che non ti pesa vedere, anzi, vuoi arrivare all'ultimo episodio con la curiosità in gola. Consiglio quest' opera a chi vuole passare venti minuti in compagnia di due amici che si sfidano quotidianamente nelle piccole cose, a chi crede nell'amore e nello sforzarsi ogni giorno per avvicinarsi alla persona amata, a chi ama la semplicità e la freschezza, a chi guarda con nostalgia al periodo delle medie.
Sotto i riflettori il periodo delle scuole medie, dove si è di solito più maturi rispetto al periodo delle scuole elementari, ma pur sempre mantenendo l'atteggiamento vitale e vivace dei bambini. Un filo conduttore è trainato da un trio di amiche, Yukari, Sanae e Mina, che ci trascinano nella purezza giovanile con gag e situazioni davvero stupide, nel senso buono della parola. Yukari è la più matura delle tre, studiosa e desiderosa di parlare di argomenti più da grandi come moda e ragazzi, ma non ci riesce perché Sanae, la più passiva delle tre, e soprattutto Mina, vogliono ancora godersi quella innocenza da bimbe, inventando giochi dal nulla e divertendosi veramente con poco. Il secondo filo conduttore, quello più importante che dà il titolo all'anime, è dato dalle avventure/disavventure di Nishikata, un ragazzo che passa ogni singolo giorno a tentare di vincere contro Takagi, una deliziosa ragazzina dai capelli lunghi, il cui talento è quello di riuscire a prendere in giro Nishikata nei più svariati modi. Sin dal primo episodio si capisce benissimo perché la ragazza voglia stuzzicare così tanto il povero Nishikata: è semplicemente innamorata di lui. E' risaputo che, in questo periodo della vita, le ragazze siano più mature dei ragazzi, e che pensano all'amore più di quanto faccia l'altro sesso. L'ostinazione deliziosa di Takagi e l'orgoglio di Nishikata ci trasportano in vicende sempre diverse, dal sapore dolceamaro. Riuscirà Nishikata in dodici episodi a farle provare imbarazzo, tanto quanto lui ne subisce? Riuscirà a vincere una sola sfida che si lanciano?
E' un anime spassosissimo, pieno di risate, situazioni comiche, situazioni imbarazzanti, un frullato di genuinità! L'opening cita "Oggi sei stato il primo che ho cercato a scuola", riferendosi alla graziosa, ma diabolica Takagi! Non potrete che amarla anche voi, è un personaggio forte e perspicace, che in fondo vuole solo passare del tempo con l'ignaro Nishikata; lui è dolcissimo quando s'imbarazza, uno spasso per tutti i problemi che si fa nell'affrontarla; la chimica che c'è fra di loro vi farà passare venti minuti in modo scorrevole e piacevole. Il pizzico di comicità delle tre ragazze fa da contorno alle loro vicende quotidiane, spezzando la tensione e facendoci tornare bambini. Il comparto grafico è molto semplice e lineare, sulla scia della trama; il comparto musicale valido, coerente con quello che accade. Il doppiaggio è ben fatto, molto espressivo e reale, e ci accompagna lungo la narrazione in modo spigliato. L'opening è davvero fresca e dolce, e anche le svariate ending, tutte cantate dalla doppiatrice di Takagi. Non si poteva chiedere di più da questo punto di vista, son veramente soddisfatta.
Non riesco ad assegnare un 10 pieno per via delle ripetitività degli scenari, soprattutto nelle prime puntate, ambientate solo tra i banchi di scuola; inoltre Nishikata è davvero un tonto, e un po' più di disinvoltura non avrebbe guastato, o forse è Takagi cha ha troppo intuito. Nel complesso, ogni episodio ci lascia una piccola chicca nel rapporto tra i due ragazzi. E' uno di quegli slice of life che non ti pesa vedere, anzi, vuoi arrivare all'ultimo episodio con la curiosità in gola. Consiglio quest' opera a chi vuole passare venti minuti in compagnia di due amici che si sfidano quotidianamente nelle piccole cose, a chi crede nell'amore e nello sforzarsi ogni giorno per avvicinarsi alla persona amata, a chi ama la semplicità e la freschezza, a chi guarda con nostalgia al periodo delle medie.
"Karakai Jouzu no Takagi-san" è, a dispetto del suo titolo complesso da leggere, un anime (e un manga omonimo) molto semplice.
Composto da dodici episodi di venti minuti circa, ogni episodio è suddiviso in quattro mini-storie che raccontano l'evolversi del rapporto tra Nishikata (lui) e Takagi (lei), alunni all'ultimo anno di scuola media. Un rapporto che tratta tutti i dubbi, le scoperte e la genuinità di due quindicenni nella loro vita di tutti i giorni, che passo passo vi coinvolgerà e vi farà sorridere, attingendo alla vostra nostalgia.
Trama: la trama è sicuramente semplice, ma non per questo scontata. Le storie e gli episodi (che rispecchiano lo stile del manga, ma non l'ordine dei capitoli dello stesso) non si succedono temporalmente, e questo lo rende perfetto per una visione tranquilla "quando si hanno cinque minuti". Ogni mini-storia infatti non supera mai i sette minuti ed è autoconclusiva.
Personaggi: la storia si concentra quasi del tutto appunto su Takagi, ragazza gentile e sicura di sé, e Nishikata, onesto e genuino, ma testardo e dannatamente risoluto nel prendersi la sua rivincita su Takagi stessa, che lo punzecchia e lo prende in giro continuamente in quel modo che tutti abbiamo visto o sperimentato nella nostra giovinezza.
Questa plausibilità è sicuramente uno dei punti di forza di tutta la serie, che, attraverso situazioni semplicissime e comuni come una passeggiata sotto la pioggia, un giro al centro commerciale o la normale vita scolastica, riesce a raccontare dolcemente l'intrecciarsi della vita dei due e la loro lieve maturazione. Niente di eccessivamente profondo o sproloqui filosofici, ma vi ritroverete sicuramente in più di qualche momento a sorridere e a ricordare che "Eh sì, è successo anche a me".
Le storie dei due sono intervallate da un trio di personaggi femminili, Sanae, Mina e Yukari, loro compagne di classe, anche loro alle prese con la vita di tutti i giorni e con i piccoli grandi dubbi della loro crescita. Le tre parlano di cose normalissime (ragazzi, cani, musica, esami) e sono un bel break rispetto alle storie dei due personaggi principali.
L'unico difetto che si può trovare è che le storie legate a Takagi e Nishikata alla fine vertono sempre sullo stesso punto: per questo non consiglio il binge watch, ma di guardare gli episodi un po' alla volta. Verso la fine della serie la trama si impenna, e lì sì vorrete vedere dove va a finire, ma prima è tutta sana costruzione.
Audio: il doppiaggio è sicuramente uno dei grandi punti di forza della serie. Le esclamazioni, gli "Hmmm..." sospesi, le interrogative vanno perfettamente di pari passo con le reazioni facciali dei due, grande punto focale del prodotto. Rie Takahashi (voice actor di Takagi) e Yuki Kaji (voice actor di Nishikata) hanno fatto un grande lavoro nel dare vita vera ai loro personaggi con toni di voce, risate e arrabbiature.
Le musiche sono un altro punto di forza: partendo dall'opening, fresca ed estiva, fino alle sette sigle di chiusura, ognuna con un senso e che rispecchia l'evolversi della storia. Le sette sigle finali sono tutte cover di canzoni di successo in Giappone, e praticamente tutte rispecchiano ottimamente l'evolversi della trama.
Animazione e disegno: il design dei personaggi è bello e pulito seppur non spettacolare, ma non è un problema. E' la chimica tra voci ed espressioni facciali il punto importante, punto a mio parere centrato.
Gli sfondi sono funzionali, ma raccontano benissimo l'ambientazione comune in cui la storia si sviluppa.
Voto finale: do 8,5 su 10. E' un anime leggero, divertente e fresco, di quelli che ti lascia il sorriso sul volto. Non riderete mai in modo spassionato né vi rattristerete, ma la dolcezza e la genuinità della storia vi accompagneranno per un bel pezzo.
Composto da dodici episodi di venti minuti circa, ogni episodio è suddiviso in quattro mini-storie che raccontano l'evolversi del rapporto tra Nishikata (lui) e Takagi (lei), alunni all'ultimo anno di scuola media. Un rapporto che tratta tutti i dubbi, le scoperte e la genuinità di due quindicenni nella loro vita di tutti i giorni, che passo passo vi coinvolgerà e vi farà sorridere, attingendo alla vostra nostalgia.
Trama: la trama è sicuramente semplice, ma non per questo scontata. Le storie e gli episodi (che rispecchiano lo stile del manga, ma non l'ordine dei capitoli dello stesso) non si succedono temporalmente, e questo lo rende perfetto per una visione tranquilla "quando si hanno cinque minuti". Ogni mini-storia infatti non supera mai i sette minuti ed è autoconclusiva.
Personaggi: la storia si concentra quasi del tutto appunto su Takagi, ragazza gentile e sicura di sé, e Nishikata, onesto e genuino, ma testardo e dannatamente risoluto nel prendersi la sua rivincita su Takagi stessa, che lo punzecchia e lo prende in giro continuamente in quel modo che tutti abbiamo visto o sperimentato nella nostra giovinezza.
Questa plausibilità è sicuramente uno dei punti di forza di tutta la serie, che, attraverso situazioni semplicissime e comuni come una passeggiata sotto la pioggia, un giro al centro commerciale o la normale vita scolastica, riesce a raccontare dolcemente l'intrecciarsi della vita dei due e la loro lieve maturazione. Niente di eccessivamente profondo o sproloqui filosofici, ma vi ritroverete sicuramente in più di qualche momento a sorridere e a ricordare che "Eh sì, è successo anche a me".
Le storie dei due sono intervallate da un trio di personaggi femminili, Sanae, Mina e Yukari, loro compagne di classe, anche loro alle prese con la vita di tutti i giorni e con i piccoli grandi dubbi della loro crescita. Le tre parlano di cose normalissime (ragazzi, cani, musica, esami) e sono un bel break rispetto alle storie dei due personaggi principali.
L'unico difetto che si può trovare è che le storie legate a Takagi e Nishikata alla fine vertono sempre sullo stesso punto: per questo non consiglio il binge watch, ma di guardare gli episodi un po' alla volta. Verso la fine della serie la trama si impenna, e lì sì vorrete vedere dove va a finire, ma prima è tutta sana costruzione.
Audio: il doppiaggio è sicuramente uno dei grandi punti di forza della serie. Le esclamazioni, gli "Hmmm..." sospesi, le interrogative vanno perfettamente di pari passo con le reazioni facciali dei due, grande punto focale del prodotto. Rie Takahashi (voice actor di Takagi) e Yuki Kaji (voice actor di Nishikata) hanno fatto un grande lavoro nel dare vita vera ai loro personaggi con toni di voce, risate e arrabbiature.
Le musiche sono un altro punto di forza: partendo dall'opening, fresca ed estiva, fino alle sette sigle di chiusura, ognuna con un senso e che rispecchia l'evolversi della storia. Le sette sigle finali sono tutte cover di canzoni di successo in Giappone, e praticamente tutte rispecchiano ottimamente l'evolversi della trama.
Animazione e disegno: il design dei personaggi è bello e pulito seppur non spettacolare, ma non è un problema. E' la chimica tra voci ed espressioni facciali il punto importante, punto a mio parere centrato.
Gli sfondi sono funzionali, ma raccontano benissimo l'ambientazione comune in cui la storia si sviluppa.
Voto finale: do 8,5 su 10. E' un anime leggero, divertente e fresco, di quelli che ti lascia il sorriso sul volto. Non riderete mai in modo spassionato né vi rattristerete, ma la dolcezza e la genuinità della storia vi accompagneranno per un bel pezzo.
Devo ammettere di essere stato, almeno inizialmente, un po' prevenuto nei confronti di questo “Karakai Jozu no Takagi-san”: non conoscendo il manga e la trama dell'anime, da una prima lettura, sembrava essere un po' troppo infantile per i miei gusti. Così, ho dovuto rifletterci un bel po' prima di decidermi: se è vero, infatti, che col tempo sono riuscito ad acquisire la leggendaria capacità di abbandonare dopo qualche episodio le opere che non sono di mio gradimento, è altrettanto vero che si tratta di una conquista ancora recente e soprattutto instabile, per cui è sempre meglio non sfidare troppo la sorte. Ciò che, alla fine, ha fatto pendere l'ago della bilancia in favore della visione sono stati i tanti commenti favorevoli che leggevo un po' ovunque; e, in tutta onestà, non posso che confermare anch'io tutto il bene che si dice intorno a questo anime e ai suoi due protagonisti.
Nishikata e Takagi sono due giovanissimi studenti, compagni di banco al primo anno delle scuole medie. Lui è un ragazzo di buon cuore ma goffo e decisamente imbranato; Takagi, invece, come dice il titolo, è l'abile stuzzicatrice, ossia una ragazza dotata di sangue freddo e di grande intelligenza (e con una spiccata tendenza allo 'stalkeraggio', secondo il mio personale punto di vista) che ama passare il suo tempo tormentando il povero Nishikata. Ed è così che quest'ultimo, mosso dal suo orgoglio, cercherà in tutti i modi di ottenere la sua rivincita personale sulla ragazza, proponendole una sfida dopo l'altra.
A dispetto di quello che si potrebbe pensare inizialmente, “Karakai Jozu no Takagi-san” non è una semplice storia fatta di scherzi fra bambini, ma è la rappresentazione di quel brevissimo momento di quiete che precede la tempesta emotiva che cambierà per sempre il modo di intendere la vita delle persone; l'anime, cioè, racconta in modo tenero e spensierato quella strana e confusa età di transizione in cui non si è né troppo piccoli per provare interesse per l'altro sesso né abbastanza grandi per riuscire a capire esattamente cos'è l'amore. Così l'attrazione che Takagi e Nishikata provano vicendevolmente finisce per esprimersi attraverso un continuo scambio di piccole molestie volte ad attirare su di sé l'attenzione dell'altro: le sfide che i due ragazzini si lanciano continuamente, infatti, pur mantenendo quella componente competitiva propria dell'età infantile, finiscono per assomigliare molto a un primitivo rituale di corteggiamento amoroso.
Tra i due, Takagi appare agli occhi dello spettatore come il personaggio più abile e furbo; in realtà lei è forse solo il personaggio più vicino all'età adulta dei due, quello che gode delle espressioni imbarazzate del suo compagno non perché desidera dimostrare una bambinesca superiorità, ma solo perché le trova carine. Nishikata, invece, è ancora più vicino all'età dell'infanzia, un'età fatta di giochi, scherzi e di cose che bisogna e non bisogna fare per non essere presi in giro dai compagni, specie se di mezzo c'è una ragazza. Ed è per questo motivo che, a mio avviso, alla fine è sempre Takagi a trionfare nelle loro dispute; e, allo stesso tempo, non è un caso che il loro rapporto tenderà a riequilibrarsi solo quando lui comincerà a prendere coscienza della reale situazione.
A completare il quadro, l'autore presenta una serie di personaggi secondari che, pur avendo tutti la stessa età, mostrano livelli di maturità diversa: ci sono, ad esempio, Nakai e Mano che, nelle loro brevi apparizioni, dimostrano di aver già superato del tutto (almeno a livello sentimentale) l'età infantile; ma ci sono soprattutto Mina, Sanae e Yukari, tre amiche il cui rapporto ricorda molto il comportamento di un elastico: quando qualcuno spinge verso interessi più “da adulti”, l'idea viene respinta indietro da chi, invece, non ci pensa proprio ad abbandonare la propria infanzia. E viceversa, ovviamente.
Al di là di tutte queste riflessioni, comunque, “Karakai Jozu no Takagi-san” rappresenta uno di quegli anime che già in partenza sembra essere predestinato ad ottenere il gradimento del pubblico: la semplicità della trama, la spensieratezza dei personaggi, il richiamo nostalgico verso un'età della nostra vita così densa di ricordi sono tutti elementi che magari non garantiranno incassi stratosferici, ma che riescono sempre a conquistarsi una propria fetta di pubblico e/o di critica.
Come accennato in precedenza, se proprio vogliamo trovare un difetto a questo anime, questo può essere ricercato nell'eccessiva intuitività di Takagi e nella sua inspiegabile capacità di trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto: alle volta sembra avere poteri ESP, altre volte sembra essere una stalker. Ma, lo ripeto ancora una volta, si tratta proprio di voler andare a cercare il pelo nell'uovo.
In definitiva, posso affermare che “Karakai Jozu no Takagi-san” è un anime piacevole, rilassante, divertente e capace, in certi frangenti, di emozionare lo spettatore. Non posso fare a meno di consigliarne caldamente la visione, oltre che, ovviamente, assegnargli una buona valutazione.
Nishikata e Takagi sono due giovanissimi studenti, compagni di banco al primo anno delle scuole medie. Lui è un ragazzo di buon cuore ma goffo e decisamente imbranato; Takagi, invece, come dice il titolo, è l'abile stuzzicatrice, ossia una ragazza dotata di sangue freddo e di grande intelligenza (e con una spiccata tendenza allo 'stalkeraggio', secondo il mio personale punto di vista) che ama passare il suo tempo tormentando il povero Nishikata. Ed è così che quest'ultimo, mosso dal suo orgoglio, cercherà in tutti i modi di ottenere la sua rivincita personale sulla ragazza, proponendole una sfida dopo l'altra.
A dispetto di quello che si potrebbe pensare inizialmente, “Karakai Jozu no Takagi-san” non è una semplice storia fatta di scherzi fra bambini, ma è la rappresentazione di quel brevissimo momento di quiete che precede la tempesta emotiva che cambierà per sempre il modo di intendere la vita delle persone; l'anime, cioè, racconta in modo tenero e spensierato quella strana e confusa età di transizione in cui non si è né troppo piccoli per provare interesse per l'altro sesso né abbastanza grandi per riuscire a capire esattamente cos'è l'amore. Così l'attrazione che Takagi e Nishikata provano vicendevolmente finisce per esprimersi attraverso un continuo scambio di piccole molestie volte ad attirare su di sé l'attenzione dell'altro: le sfide che i due ragazzini si lanciano continuamente, infatti, pur mantenendo quella componente competitiva propria dell'età infantile, finiscono per assomigliare molto a un primitivo rituale di corteggiamento amoroso.
Tra i due, Takagi appare agli occhi dello spettatore come il personaggio più abile e furbo; in realtà lei è forse solo il personaggio più vicino all'età adulta dei due, quello che gode delle espressioni imbarazzate del suo compagno non perché desidera dimostrare una bambinesca superiorità, ma solo perché le trova carine. Nishikata, invece, è ancora più vicino all'età dell'infanzia, un'età fatta di giochi, scherzi e di cose che bisogna e non bisogna fare per non essere presi in giro dai compagni, specie se di mezzo c'è una ragazza. Ed è per questo motivo che, a mio avviso, alla fine è sempre Takagi a trionfare nelle loro dispute; e, allo stesso tempo, non è un caso che il loro rapporto tenderà a riequilibrarsi solo quando lui comincerà a prendere coscienza della reale situazione.
A completare il quadro, l'autore presenta una serie di personaggi secondari che, pur avendo tutti la stessa età, mostrano livelli di maturità diversa: ci sono, ad esempio, Nakai e Mano che, nelle loro brevi apparizioni, dimostrano di aver già superato del tutto (almeno a livello sentimentale) l'età infantile; ma ci sono soprattutto Mina, Sanae e Yukari, tre amiche il cui rapporto ricorda molto il comportamento di un elastico: quando qualcuno spinge verso interessi più “da adulti”, l'idea viene respinta indietro da chi, invece, non ci pensa proprio ad abbandonare la propria infanzia. E viceversa, ovviamente.
Al di là di tutte queste riflessioni, comunque, “Karakai Jozu no Takagi-san” rappresenta uno di quegli anime che già in partenza sembra essere predestinato ad ottenere il gradimento del pubblico: la semplicità della trama, la spensieratezza dei personaggi, il richiamo nostalgico verso un'età della nostra vita così densa di ricordi sono tutti elementi che magari non garantiranno incassi stratosferici, ma che riescono sempre a conquistarsi una propria fetta di pubblico e/o di critica.
Come accennato in precedenza, se proprio vogliamo trovare un difetto a questo anime, questo può essere ricercato nell'eccessiva intuitività di Takagi e nella sua inspiegabile capacità di trovarsi sempre nel posto giusto al momento giusto: alle volta sembra avere poteri ESP, altre volte sembra essere una stalker. Ma, lo ripeto ancora una volta, si tratta proprio di voler andare a cercare il pelo nell'uovo.
In definitiva, posso affermare che “Karakai Jozu no Takagi-san” è un anime piacevole, rilassante, divertente e capace, in certi frangenti, di emozionare lo spettatore. Non posso fare a meno di consigliarne caldamente la visione, oltre che, ovviamente, assegnargli una buona valutazione.
Non è successo con "Neon Genesis Evangelion" né con "Death Note" né con "Your Name.", giusto per dirne alcuni, e credevo non sarebbe mai successo, ma, episodio dopo episodio, senza nemmeno rendermene conto, ho finito per innamorarmi di "Karakai Jōzu no Takagi-san", e ho deciso, di cuore più che di testa, di dare il mio primo 10.
La trama è presto detta: due compagni di banco delle medie come tanti, Nishikata lui e Takagi lei, col passare dei giorni sviluppano un forte legame affettivo reciprocamente contraccambiato nonché segretamente (nemmeno troppo) celato, e ingannano il tempo facendosi burla l'una dell'altro, con la particolarità che vede la piccoletta prevalere sempre sul povero Nishikata.
Episodi semplici e lenti tipici dello slice of life si suddividono in corti da circa cinque minuti all'insegna del divertimento, sia per i protagonisti (tranne il povero Nishikata) che per gli spettatori. A intervallare i romantici siparietti dei due piccioncini sono dei mini-episodi in cui tre amiche, l'espressiva Sanae, Mina, l'amante dei ghiaccioli strani (che gusti hanno i Giapponesi? Ghiacciolo alle patate dolci?) e Yukari la secchiona svolgono un semplice quanto efficace ruolo di intrattenimento.
Che sia a scuola, sul tragitto del ritorno a casa o nel periodo vacanziero, Takagi e Nishikata trascorrono molto tempo insieme, con lui che escogita piani sempre più articolati per provocare imbarazzo nella compagna, vedendoseli però costantemente ritorti contro dalla brillante mente della ragazzina, che si dimostra sempre un passo avanti.
Tecnicamente il grande punto di forza lo si ha nella continua insistenza sui monologhi mentali di Nishikata, il quale gode di un doppiaggio magistrale, che, unita a scherzetti e gag originali e divertenti, grazie soprattutto all'imprevedibilità di Takagi, che dispone a sua volta di una caratterizzazione vocale, ed espressiva pure, che eguaglia la perfezione, rendono ogni episodio scorrevole e particolarmente piacevole.
Grafica buona, non eccellente, logico, ma non è su di essa che l'anime vuole puntare. Il character design è semplice e accattivante, come giusto che sia, e il risultato sono dei personaggi veramente carini, e personalmente non si poteva chiedere di meglio; le espressività dei protagonisti, e anche degli altri, nelle inquadrature sia in primo piano sia in coppia non sfuggono all'occhio e lasciano trasparire i pensieri che le caratterizzano in modo naturale e spontaneo. L'audio invece è ottimo. A parte le colonne sonore, efficaci sia nei momenti scherzosi sia nei momenti romantici ma certamente non memorabili, sempre logico, è piacevolissima la opening, e anche le ending, ben sei diverse, non sono affatto male, cantante tra l'altro tutte da Rie Takahashi, doppiatrice della piccola Takagi.
Per me, dopo una giornata universitaria, ogni episodio è stato un vero toccasana, a partire proprio dalla voce di Rie nella opening.
Un problema, se così si può chiamare, con cui ciascuno di noi ha avuto a che fare: l'imbarazzo della prima cotta. Perché, come dice Takagi, questa è la primavera della vita e, quando finalmente ci si sente pronti per viverla, spesso è già passata. Quello che lega Takagi e Nishikata però non è solo un amore adolescenziale, e nemmeno un amore adulto; è un sentimento che a guardarlo viene voglia di provarlo, un semplice sentimento di affetto in apparenza e in superficie, ma che scavando più a fondo ci si rende conto essere il motivo per cui vivere, nonostante tutto, è stupendo. E' quel sentimento che non si dimostra con nessun gesto in particolare, semplicemente lo si percepisce, ed è bellissimo: è bellissimo perché vedere qualcuno che desidera passare il suo tempo, il suo bene più prezioso, con te a fare qualcosa, non importa cosa, basta che sia con te, fa battere il cuore. Quello che colpisce è come Takagi si inventi qualsiasi tipo di scusa pur di stare con Nishikata, il quale non si rende conto che, se lei vuole vederlo sempre imbarazzato, è perché è dietro all'imbarazzo che si nasconde questo sentimento, e vederlo nei suoi occhi, che come si dice sono lo specchio della verità, e nel suo viso arrossato, per lei è la cosa più bella che ci sia. Lei non ha bisogno di altro, e nemmeno lui.
"Karakai Jōzu no Takagi-san" è un inno all'amore più puro e semplice, niente di particolarmente memorabile, ma è il modo in cui ce lo racconta che fa la differenza. "Torniamo a casa insieme?" "Allora io ti aspetto qui." "Facciamo i compiti insieme?" Quante volte ce lo saremmo sentiti dire, senza mai renderci conto di quanto fosse bello? La purezza, l'innocenza e l'imbarazzo tipici dei bambini (grazie al cielo alcuni di noi restano bambini anche crescendo) sono elementi che fanno la differenza, perché rendono quel sentimento pieno di vita. Che qualcuno faccia parte della nostra vita è molto bello, ma, se noi siamo parte della sua di vita, allora è meraviglioso. E basta guardare questi due, che al solo pensiero di perdersi come compagni di banco smettono di sorridere, per capire quanto sia semplicemente vero.
E' comprensibile specificare che dopo tutto si tratta solo di un cartone animato, ma chi ha provato, o prova, quel sentimento non farà fatica, anzi ben volentieri giocherà con la propria immaginazione, provando anche un pizzico di nostalgia per vecchi tempi ormai andati o di sana invidia per sentimenti mai veramente provati, riuscendo a guardare ben oltre le apparenze.
E' comprensibile specificare che dopo tutto si tratta solo di due ragazzini che si vogliono bene, ma, se sono i sentimenti, e ancor di più le emozioni a far di noi degli esseri umani, non si farà fatica a ricordare che due ragazzini che si vogliono bene sono la cosa più bella del mondo.
La trama è presto detta: due compagni di banco delle medie come tanti, Nishikata lui e Takagi lei, col passare dei giorni sviluppano un forte legame affettivo reciprocamente contraccambiato nonché segretamente (nemmeno troppo) celato, e ingannano il tempo facendosi burla l'una dell'altro, con la particolarità che vede la piccoletta prevalere sempre sul povero Nishikata.
Episodi semplici e lenti tipici dello slice of life si suddividono in corti da circa cinque minuti all'insegna del divertimento, sia per i protagonisti (tranne il povero Nishikata) che per gli spettatori. A intervallare i romantici siparietti dei due piccioncini sono dei mini-episodi in cui tre amiche, l'espressiva Sanae, Mina, l'amante dei ghiaccioli strani (che gusti hanno i Giapponesi? Ghiacciolo alle patate dolci?) e Yukari la secchiona svolgono un semplice quanto efficace ruolo di intrattenimento.
Che sia a scuola, sul tragitto del ritorno a casa o nel periodo vacanziero, Takagi e Nishikata trascorrono molto tempo insieme, con lui che escogita piani sempre più articolati per provocare imbarazzo nella compagna, vedendoseli però costantemente ritorti contro dalla brillante mente della ragazzina, che si dimostra sempre un passo avanti.
Tecnicamente il grande punto di forza lo si ha nella continua insistenza sui monologhi mentali di Nishikata, il quale gode di un doppiaggio magistrale, che, unita a scherzetti e gag originali e divertenti, grazie soprattutto all'imprevedibilità di Takagi, che dispone a sua volta di una caratterizzazione vocale, ed espressiva pure, che eguaglia la perfezione, rendono ogni episodio scorrevole e particolarmente piacevole.
Grafica buona, non eccellente, logico, ma non è su di essa che l'anime vuole puntare. Il character design è semplice e accattivante, come giusto che sia, e il risultato sono dei personaggi veramente carini, e personalmente non si poteva chiedere di meglio; le espressività dei protagonisti, e anche degli altri, nelle inquadrature sia in primo piano sia in coppia non sfuggono all'occhio e lasciano trasparire i pensieri che le caratterizzano in modo naturale e spontaneo. L'audio invece è ottimo. A parte le colonne sonore, efficaci sia nei momenti scherzosi sia nei momenti romantici ma certamente non memorabili, sempre logico, è piacevolissima la opening, e anche le ending, ben sei diverse, non sono affatto male, cantante tra l'altro tutte da Rie Takahashi, doppiatrice della piccola Takagi.
Per me, dopo una giornata universitaria, ogni episodio è stato un vero toccasana, a partire proprio dalla voce di Rie nella opening.
Un problema, se così si può chiamare, con cui ciascuno di noi ha avuto a che fare: l'imbarazzo della prima cotta. Perché, come dice Takagi, questa è la primavera della vita e, quando finalmente ci si sente pronti per viverla, spesso è già passata. Quello che lega Takagi e Nishikata però non è solo un amore adolescenziale, e nemmeno un amore adulto; è un sentimento che a guardarlo viene voglia di provarlo, un semplice sentimento di affetto in apparenza e in superficie, ma che scavando più a fondo ci si rende conto essere il motivo per cui vivere, nonostante tutto, è stupendo. E' quel sentimento che non si dimostra con nessun gesto in particolare, semplicemente lo si percepisce, ed è bellissimo: è bellissimo perché vedere qualcuno che desidera passare il suo tempo, il suo bene più prezioso, con te a fare qualcosa, non importa cosa, basta che sia con te, fa battere il cuore. Quello che colpisce è come Takagi si inventi qualsiasi tipo di scusa pur di stare con Nishikata, il quale non si rende conto che, se lei vuole vederlo sempre imbarazzato, è perché è dietro all'imbarazzo che si nasconde questo sentimento, e vederlo nei suoi occhi, che come si dice sono lo specchio della verità, e nel suo viso arrossato, per lei è la cosa più bella che ci sia. Lei non ha bisogno di altro, e nemmeno lui.
"Karakai Jōzu no Takagi-san" è un inno all'amore più puro e semplice, niente di particolarmente memorabile, ma è il modo in cui ce lo racconta che fa la differenza. "Torniamo a casa insieme?" "Allora io ti aspetto qui." "Facciamo i compiti insieme?" Quante volte ce lo saremmo sentiti dire, senza mai renderci conto di quanto fosse bello? La purezza, l'innocenza e l'imbarazzo tipici dei bambini (grazie al cielo alcuni di noi restano bambini anche crescendo) sono elementi che fanno la differenza, perché rendono quel sentimento pieno di vita. Che qualcuno faccia parte della nostra vita è molto bello, ma, se noi siamo parte della sua di vita, allora è meraviglioso. E basta guardare questi due, che al solo pensiero di perdersi come compagni di banco smettono di sorridere, per capire quanto sia semplicemente vero.
E' comprensibile specificare che dopo tutto si tratta solo di un cartone animato, ma chi ha provato, o prova, quel sentimento non farà fatica, anzi ben volentieri giocherà con la propria immaginazione, provando anche un pizzico di nostalgia per vecchi tempi ormai andati o di sana invidia per sentimenti mai veramente provati, riuscendo a guardare ben oltre le apparenze.
E' comprensibile specificare che dopo tutto si tratta solo di due ragazzini che si vogliono bene, ma, se sono i sentimenti, e ancor di più le emozioni a far di noi degli esseri umani, non si farà fatica a ricordare che due ragazzini che si vogliono bene sono la cosa più bella del mondo.
“Karakai Jouzu no Takagi-san” è uno dei motivi per cui ringrazio di poter frequentare la community di Animeclick.it; quest’anime infatti è la trasposizione di un manga che ho iniziato a leggere proprio in seguito a un articolo del sito che lo metteva al primo posto in un elenco dei quindici manga consigliati dai librai giapponesi nel 2017, primo posto che ho ben compreso dopo averlo letto e che mi ha portato ad approcciarmi alla visione dell’omonima serie animata con malcelate aspettative piuttosto alte, considerando anche i rischi, di cui parlerò in seguito, che una trasposizione animata comportava, ma che fortunatamente posso anticipare già essere state appagate in pieno oltre ogni mia più rosea aspettativa. “Karakai Jouzu no Takagi-san” è infatti una delle serie che più ho apprezzato nel freddo inverno 2018: con quel suo essere un po’ commedia, un po’ sentimentale, un po’ slice of life, è la tipica opera che riesce a prendere il meglio che generi diversi possono offrire, riuscendo a mischiarli sapientemente senza che nessuno prenda il sopravvento sull’altro, e garantendo un risultato finale decisamente soddisfacente.
La semplice trama di “Karakai Jouzu no Takagi-san” (che letteralmente significa “La maestra degli scherzi, Takagi”) ruota interamente intorno alle piccole avventure quotidiane vissute dai suoi due protagonisti, gli studenti delle medie, di cui conosciamo solo i cognomi, Nishikata e Takagi; lui, Nishikata, è un onesto ragazzo volenteroso senza nessun talento particolare ma dal carattere simpatico, cordiale e, per usare un eufemismo, non propriamente sveglio. Lei, la Takagi che dà il titolo alla serie stessa, è una bella ragazza brava a scuola, intelligente e calcolatrice, dal carattere imperturbabile sempre freddo e, apparentemente, quasi distaccato, che brilla in una caratteristica particolare: adora prendere in giro Nishikata ed è infallibile nel riuscire a fargliela sotto il naso, portandolo sempre dove vuole lei nel modo che preferisce.
Lo schema di ogni episodio, che riflette quello di ogni capitolo del manga, si riduce infatti a tutto questo: Takagi stuzzica Nishikata, sfidandolo in qualche gioco a loro scelta, o lo stesso Nishikata stuzzica Takagi in sfide di vario genere, sperando di ottenere una rivincita sulle sconfitte precedenti subite, destinata, purtroppo per lui, a non arrivare mai. Ma queste sfide e questi diverbi all’apparenza stupidi, perché in fondo si potrebbero catalogare a discussioni tra ragazzini, sono in realtà il pretesto per mostrare la crescita del rapporto tra i due ragazzi, nato come semplice amicizia e destinato a trasformarsi, inevitabilmente, in un amore reciproco; l’affetto che i due provano uno per l’altro infatti è palpabile dal primo minuto del primo episodio, eppure è destinato a non vedersi mai ‘esposto’ pubblicamente per quei turbamenti emotivi che, naturalmente, attanagliano i ragazzi alle porte dell’adolescenza e che impediscono, ad esempio, a Nishikata di avvicinarsi troppo a Takagi per l’imbarazzo che quella situazione potrebbe comportare e a Takagi di andare oltre la semplice presa in giro, che è il suo modo per ottenere il tempo e l’attenzione di Nishikata.
Il risultato che comporta il riproporsi di queste situazioni è un quadro adorabile dove risate involontarie e tenerezza figlia dei primi amori si mescolano, provocando la reazione emotiva dello spettatore che varia dall’inevitabile simpatia e sostegno provato nei confronti di questi due giovani alle prese, senza che se ne accorgano, con sentimenti più grandi di loro, fino a un pizzico di sana invidia, almeno in quelli che come me hanno superato da un bel po’ l’età dei protagonisti, nel ripensare a tempi spensierati che furono dove magari non è stato così facile trovare un Nishikata tanto disponibile e legato a te o una Takagi che, nonostante provi a prenderti sempre in giro, ha occhi solo per te e sacrifica il suo tempo per passarne quanto più possibile insieme a te. Takagi che è anche indubbiamente l’elemento principale che ha garantito il successo di questa storia: senza nulla togliere al tapino Nishikata, tanto volenteroso quanto fesso, che funge da spalla perfetta, questa serie non sarebbe la stessa senza la sua protagonista dai mille volti, con la sua caratteristica fronte scoperta, i modi accattivanti e le sue tante espressioni enigmatiche che confondono, e allo stesso tempo attraggono, Nishikata e gran parte degli spettatori che guardano la serie.
Tutto questo, va detto, era già percepibile nel manga, ed era, a mio parere, difficilmente replicabile in un media diverso qual è quello animato; i capitoli del manga infatti sono autoconclusivi, mai legati tra loro e racchiudono la vicenda in poche pagine, mai più di venti, cosicché vedevo difficile adattare così poco materiale nel tempo medio di un episodio di una serie classica, ma sono lieto di poter dire che i miei timori sono stati prontamente smentiti. La Shin-Ei Animation infatti, che si è occupata della produzione di questa serie, ha impostato ogni episodio costruendolo su tre-quattro situazioni diverse, corrispondenti a capitoli diversi del manga, intervallati spesso da uno-due mini episodi aventi come protagoniste tre compagne di classe di Takagi e Nishikata (l’infantile Mina, la matura Yukari e l’indifferente Sanae) che nel manga ricoprono un ruolo meno che marginale, mentre qui fungono da divertente diversivo, con le loro avventure impostate su banali fraintendimenti o stupide iniziative, alle vicende dei protagonisti principali, garantendo al singolo episodio un’impostazione equilibrata e un ritmo sostenuto che non si perde attraverso le gag ripetitive che caratterizzano invece Nishikata e Takagi.
Anche dal punto di vista tecnico la Shine-Ei Animation ha azzeccato praticamente tutto: il character design di Aya Takano ricalca in maniera pressoché uguale il tratto originale dell’autore del manga, Souichirou Yamamoto, che di per sé è già piuttosto semplice e di facile impatto, e rende la visione dell’anime piacevole anche a chi si avvicina senza conoscere l’opera originale; ottime anche le animazioni, pure queste abbastanza lineari, data la storia di vita quotidiana che la serie racconta, e la regia di Hiroaki Akagi, che attraverso tagli e inquadrature mirate sui due protagonisti valorizza la scena e il momento che i due stanno vivendo grazie anche al contorno fatto di disegni precisi, colori vivaci e giochi di luce che contribuiscono ad armonizzare l’insieme, rendendo il risultato assolutamente meritevole di una visione, differenziandolo soprattutto dal manga e facendo sì che la serie animata sia un media che valga la pena di vedere a prescindere che si conosca o meno la storia madre.
A questa riuscita partecipa attivamente anche il comparto sonoro, sia nella figura delle musiche di Hiroaki Tatsumi che nel doppiaggio giapponese, ma è sicuramente quest’ultimo uno degli elementi che rendono “Karakai Jouzu no Takagi-san” una formula vincente. A dare voce ai due protagonisti infatti sono due fuoriclasse dell’universo vocale nipponico recente quali Yuki Kaji (già voce, tra gli altri, di Eren Jaeger de “L’Attacco dei Giganti”, Meliodas di “Nanatsu no Taizai” o Shota Todoroki di “My Hero Academia”) e Rie Takahashi (voce di Emilia di “Re:Zero” o Megumin di “Konosuba”), entrambi perfettamente calati nel loro ruolo e protagonisti di due prestazioni mirabili che hanno reso ancora più verosimili le già realistiche vicissitudini di Nishikata e Takagi. Inutile dirlo, quasi, è soprattutto nella figura della protagonista femminile che questa sensazione viene ulteriormente amplificata: col suo lavoro vocale, tra frasi bisbigliate, toni mai sopra le righe e risate adorabili, la Takahashi valorizza un personaggio dal potenziale già importante ma ‘deflagrato’ in tutto il suo splendore in questa serie animata.
Lavoro che non si è esaurito col semplice doppiaggio, visto che Rie Takahashi è stata chiamata al non indifferente “sforzo” di cantare tutte le ending che la serie presenta, che sono sei addirittura, una diversa ogni due episodi, una scelta dettata probabilmente dalla popolarità che la seiyuu gode in patria dal punto di vista commerciale, ma che a mio modo di vedere ha impedito al pubblico - o quantomeno lo ha ostacolato -, di fidelizzarsi con le canzoni, tant’è vero che ad oggi penso di non riuscire a riconoscere immediatamente una delle canzoni usate come ending nel caso dovessi sentirla; nessuno stravolgimento invece per l’opening, "Iwanai Kedo ne" di Yuiko Ōhara, che resta unica per tutti i dodici episodi che compongono la serie, una canzone molto dolce accompagnata da scene che sottolineano soprattutto l’aspetto romantico della serie; niente di straordinario a mio parere, ma funge comunque da buon biglietto da visita per chi si appresta a cominciare l’anime.
Mi sembra inutile dilungarmi ulteriormente sulle motivazioni che mi hanno portato ad apprezzare tanto questa serie: “Karakai Jouzu no Takagi-san” è un anime particolare e, tutto sommato, non banale, anche se tratta temi già affrontati in centinaia di serie diverse. Nonostante la riproposizione dello stesso schema in quasi ogni episodio, riesce a mantenersi fresco e interessante, ed è pronto a conquistare i cuori di chi deciderà di dargli un’occasione e farsi trascinare quindi nel mini-mondo dell’irresistibile Takagi-san e del povero Nishikata, povero solo all’apparenza, visto che in realtà è, secondo il mio pensiero chiaro, uno dei protagonisti inconsapevolmente più fortunati che il mondo dell’animazione giapponese ricordi!
La semplice trama di “Karakai Jouzu no Takagi-san” (che letteralmente significa “La maestra degli scherzi, Takagi”) ruota interamente intorno alle piccole avventure quotidiane vissute dai suoi due protagonisti, gli studenti delle medie, di cui conosciamo solo i cognomi, Nishikata e Takagi; lui, Nishikata, è un onesto ragazzo volenteroso senza nessun talento particolare ma dal carattere simpatico, cordiale e, per usare un eufemismo, non propriamente sveglio. Lei, la Takagi che dà il titolo alla serie stessa, è una bella ragazza brava a scuola, intelligente e calcolatrice, dal carattere imperturbabile sempre freddo e, apparentemente, quasi distaccato, che brilla in una caratteristica particolare: adora prendere in giro Nishikata ed è infallibile nel riuscire a fargliela sotto il naso, portandolo sempre dove vuole lei nel modo che preferisce.
Lo schema di ogni episodio, che riflette quello di ogni capitolo del manga, si riduce infatti a tutto questo: Takagi stuzzica Nishikata, sfidandolo in qualche gioco a loro scelta, o lo stesso Nishikata stuzzica Takagi in sfide di vario genere, sperando di ottenere una rivincita sulle sconfitte precedenti subite, destinata, purtroppo per lui, a non arrivare mai. Ma queste sfide e questi diverbi all’apparenza stupidi, perché in fondo si potrebbero catalogare a discussioni tra ragazzini, sono in realtà il pretesto per mostrare la crescita del rapporto tra i due ragazzi, nato come semplice amicizia e destinato a trasformarsi, inevitabilmente, in un amore reciproco; l’affetto che i due provano uno per l’altro infatti è palpabile dal primo minuto del primo episodio, eppure è destinato a non vedersi mai ‘esposto’ pubblicamente per quei turbamenti emotivi che, naturalmente, attanagliano i ragazzi alle porte dell’adolescenza e che impediscono, ad esempio, a Nishikata di avvicinarsi troppo a Takagi per l’imbarazzo che quella situazione potrebbe comportare e a Takagi di andare oltre la semplice presa in giro, che è il suo modo per ottenere il tempo e l’attenzione di Nishikata.
Il risultato che comporta il riproporsi di queste situazioni è un quadro adorabile dove risate involontarie e tenerezza figlia dei primi amori si mescolano, provocando la reazione emotiva dello spettatore che varia dall’inevitabile simpatia e sostegno provato nei confronti di questi due giovani alle prese, senza che se ne accorgano, con sentimenti più grandi di loro, fino a un pizzico di sana invidia, almeno in quelli che come me hanno superato da un bel po’ l’età dei protagonisti, nel ripensare a tempi spensierati che furono dove magari non è stato così facile trovare un Nishikata tanto disponibile e legato a te o una Takagi che, nonostante provi a prenderti sempre in giro, ha occhi solo per te e sacrifica il suo tempo per passarne quanto più possibile insieme a te. Takagi che è anche indubbiamente l’elemento principale che ha garantito il successo di questa storia: senza nulla togliere al tapino Nishikata, tanto volenteroso quanto fesso, che funge da spalla perfetta, questa serie non sarebbe la stessa senza la sua protagonista dai mille volti, con la sua caratteristica fronte scoperta, i modi accattivanti e le sue tante espressioni enigmatiche che confondono, e allo stesso tempo attraggono, Nishikata e gran parte degli spettatori che guardano la serie.
Tutto questo, va detto, era già percepibile nel manga, ed era, a mio parere, difficilmente replicabile in un media diverso qual è quello animato; i capitoli del manga infatti sono autoconclusivi, mai legati tra loro e racchiudono la vicenda in poche pagine, mai più di venti, cosicché vedevo difficile adattare così poco materiale nel tempo medio di un episodio di una serie classica, ma sono lieto di poter dire che i miei timori sono stati prontamente smentiti. La Shin-Ei Animation infatti, che si è occupata della produzione di questa serie, ha impostato ogni episodio costruendolo su tre-quattro situazioni diverse, corrispondenti a capitoli diversi del manga, intervallati spesso da uno-due mini episodi aventi come protagoniste tre compagne di classe di Takagi e Nishikata (l’infantile Mina, la matura Yukari e l’indifferente Sanae) che nel manga ricoprono un ruolo meno che marginale, mentre qui fungono da divertente diversivo, con le loro avventure impostate su banali fraintendimenti o stupide iniziative, alle vicende dei protagonisti principali, garantendo al singolo episodio un’impostazione equilibrata e un ritmo sostenuto che non si perde attraverso le gag ripetitive che caratterizzano invece Nishikata e Takagi.
Anche dal punto di vista tecnico la Shine-Ei Animation ha azzeccato praticamente tutto: il character design di Aya Takano ricalca in maniera pressoché uguale il tratto originale dell’autore del manga, Souichirou Yamamoto, che di per sé è già piuttosto semplice e di facile impatto, e rende la visione dell’anime piacevole anche a chi si avvicina senza conoscere l’opera originale; ottime anche le animazioni, pure queste abbastanza lineari, data la storia di vita quotidiana che la serie racconta, e la regia di Hiroaki Akagi, che attraverso tagli e inquadrature mirate sui due protagonisti valorizza la scena e il momento che i due stanno vivendo grazie anche al contorno fatto di disegni precisi, colori vivaci e giochi di luce che contribuiscono ad armonizzare l’insieme, rendendo il risultato assolutamente meritevole di una visione, differenziandolo soprattutto dal manga e facendo sì che la serie animata sia un media che valga la pena di vedere a prescindere che si conosca o meno la storia madre.
A questa riuscita partecipa attivamente anche il comparto sonoro, sia nella figura delle musiche di Hiroaki Tatsumi che nel doppiaggio giapponese, ma è sicuramente quest’ultimo uno degli elementi che rendono “Karakai Jouzu no Takagi-san” una formula vincente. A dare voce ai due protagonisti infatti sono due fuoriclasse dell’universo vocale nipponico recente quali Yuki Kaji (già voce, tra gli altri, di Eren Jaeger de “L’Attacco dei Giganti”, Meliodas di “Nanatsu no Taizai” o Shota Todoroki di “My Hero Academia”) e Rie Takahashi (voce di Emilia di “Re:Zero” o Megumin di “Konosuba”), entrambi perfettamente calati nel loro ruolo e protagonisti di due prestazioni mirabili che hanno reso ancora più verosimili le già realistiche vicissitudini di Nishikata e Takagi. Inutile dirlo, quasi, è soprattutto nella figura della protagonista femminile che questa sensazione viene ulteriormente amplificata: col suo lavoro vocale, tra frasi bisbigliate, toni mai sopra le righe e risate adorabili, la Takahashi valorizza un personaggio dal potenziale già importante ma ‘deflagrato’ in tutto il suo splendore in questa serie animata.
Lavoro che non si è esaurito col semplice doppiaggio, visto che Rie Takahashi è stata chiamata al non indifferente “sforzo” di cantare tutte le ending che la serie presenta, che sono sei addirittura, una diversa ogni due episodi, una scelta dettata probabilmente dalla popolarità che la seiyuu gode in patria dal punto di vista commerciale, ma che a mio modo di vedere ha impedito al pubblico - o quantomeno lo ha ostacolato -, di fidelizzarsi con le canzoni, tant’è vero che ad oggi penso di non riuscire a riconoscere immediatamente una delle canzoni usate come ending nel caso dovessi sentirla; nessuno stravolgimento invece per l’opening, "Iwanai Kedo ne" di Yuiko Ōhara, che resta unica per tutti i dodici episodi che compongono la serie, una canzone molto dolce accompagnata da scene che sottolineano soprattutto l’aspetto romantico della serie; niente di straordinario a mio parere, ma funge comunque da buon biglietto da visita per chi si appresta a cominciare l’anime.
Mi sembra inutile dilungarmi ulteriormente sulle motivazioni che mi hanno portato ad apprezzare tanto questa serie: “Karakai Jouzu no Takagi-san” è un anime particolare e, tutto sommato, non banale, anche se tratta temi già affrontati in centinaia di serie diverse. Nonostante la riproposizione dello stesso schema in quasi ogni episodio, riesce a mantenersi fresco e interessante, ed è pronto a conquistare i cuori di chi deciderà di dargli un’occasione e farsi trascinare quindi nel mini-mondo dell’irresistibile Takagi-san e del povero Nishikata, povero solo all’apparenza, visto che in realtà è, secondo il mio pensiero chiaro, uno dei protagonisti inconsapevolmente più fortunati che il mondo dell’animazione giapponese ricordi!