Kud Wafter
Dopo la conclusione effettiva di "Little Busters! Refrain", che personalmente non mi ha soddisfatto, e l'occasione sprecata di "Little Busters! Ecstasy" di conferire alla serie un epilogo alternativo che rendesse, a mio avviso, pienamente giustizia all'anime scolastico atipico, pieno di spunti originali e interessanti, J.C. Staff ci ha graziato con l'adattamento animato di "Kud Wafter", tratto dall'omonimo spin-off della serie videoludica, targata Key. Film diretto da Kentaro Suzuki, lavoro comunque supervisionato dal celebre studio di visual novel, si presenta come un "what if" dai toni squisitamente sentimentali, dedicato interamente al personaggio di Kudryavka Noumi, che abbiamo già conosciuto e apprezzato nel suo arco dedicato in "Little Busters!".
Quando vediamo la sigla Key, risulta quasi impossibile non costruirsi grandi aspettative, considerando che sono gli stessi autori di romanzi visivi di spessore del calibro di "Clannad", da cui poi sono stati realizzati due eccellenti stagioni animate, da parte di Kyoto Animation, altrettanto discusse e apprezzate. Risulta sufficiente, però, informarsi un minimo sulla trama oppure buttare un occhio sulla sigla d'apertura del videogioco per rendersi conto della natura, prettamente, fan-disc di "Kud Wafter". Quella categoria di romanzi visivi che di solito non hanno nulla da offrire, se non un fanservice piuttosto scadente, come, per intenderci, gli svariati "dating sim" dedicati al franchise delle "Science Adventure", che non sono all'altezza dei loro predecessori, che si prefiggono proprio di decostruire questo genere di prodotti. Di conseguenza, ero molto scettico nel visionare questo film, o perlomeno prevedevo una pellicola senza infamia e senza lode.
Tuttavia ho dovuto ricredermi, in quanto ho ritrovato la stessa solida narrazione che mi ha rapito completamente nelle vicende, come altre storie caratteristiche della Key. La formula, ormai, la conosciamo, e tuttora risulta estremamente efficace; questo grazie all'alternanza di momenti allegri e cupi, puntando su un rimarcato effetto "rollercoaster", che rende appieno questo cambio repentino del ritmo narrativo ad un certo punto nell’intreccio, che terrà lo spettatore con il fiato sospeso fino al climax finale. Medesima evoluzione riscontrabile, ad esempio, in "Clannad", con il passaggio dalle avventure scolastiche piene di esperienze indimenticabili al limite dell'impossibile del primo arco narrativo, "School Days", alle atmosfere cupe e malinconiche nella seconda e ultima parte, "After Story". Occorre spendere due parole sulla conclusione, forse uno dei punti più dibattuti e incriminati, soprattutto quando ci si riferisce alle produzioni della Key. In questo caso, la pellicola, pur chiudendosi in modo positivo, scelta narrativa che, tutto sommato, si addice a una storia di questo tipo, non soffre delle evidenti sbavature di un "Little Busters! Refrain", dove si faceva eccessivamente leva sulla componente tragica con l’unico scopo di sorprendere lo spettatore, per poi proporre un finale incoerente e sconclusionato con quanto avvenuto in precedenza.
Sul versante tecnico, "Kud Wafter" si discosta abbastanza dallo stile di "Little Busters!", con un disegno dai tratti più moe, che non solo si abbina alla personalità timida e impacciata di Kudryavka Noumi, ma rende ancora più netta la svolta decisiva che prenderà la trama, accentuata anche dall'eccellente comparto sonoro, che svolge un ottimo lavoro nell'emozionare lo spettatore, in particolare nella scene più drammatiche e tese. In generale le animazioni sono fluide, a volte statiche in alcune scene con minore dinamismo. Ciononostante non aspettatevi dei fondali curati nei minimi dettagli alla "Charlotte", anime originale della Key. Degna di menzione, infine, la canzone di chiusura "Hoshikuzu", traducibile come "Polvere di stelle", che riassume il messaggio cardine del film, apparentemente semplice, ma che si incastra divinamente con altre tematiche più mature affrontate nella serie.
Lo stile inconfondibile della Key caratterizza positivamente tutte le sue produzioni animate, spesso fuori dagli schemi tradizionali e degne quindi della meritata attenzione. Se avete apprezzato le precedenti stagioni di "Little Busters!", "Kud Wafter" è una visione obbligatoria all'altezza delle aspettative, anzi pienamente superate, considerando il "side material" di bassa lega, quasi sempre il solito contentino per i fan, dai cui è tratto questo splendido film.
Quando vediamo la sigla Key, risulta quasi impossibile non costruirsi grandi aspettative, considerando che sono gli stessi autori di romanzi visivi di spessore del calibro di "Clannad", da cui poi sono stati realizzati due eccellenti stagioni animate, da parte di Kyoto Animation, altrettanto discusse e apprezzate. Risulta sufficiente, però, informarsi un minimo sulla trama oppure buttare un occhio sulla sigla d'apertura del videogioco per rendersi conto della natura, prettamente, fan-disc di "Kud Wafter". Quella categoria di romanzi visivi che di solito non hanno nulla da offrire, se non un fanservice piuttosto scadente, come, per intenderci, gli svariati "dating sim" dedicati al franchise delle "Science Adventure", che non sono all'altezza dei loro predecessori, che si prefiggono proprio di decostruire questo genere di prodotti. Di conseguenza, ero molto scettico nel visionare questo film, o perlomeno prevedevo una pellicola senza infamia e senza lode.
Tuttavia ho dovuto ricredermi, in quanto ho ritrovato la stessa solida narrazione che mi ha rapito completamente nelle vicende, come altre storie caratteristiche della Key. La formula, ormai, la conosciamo, e tuttora risulta estremamente efficace; questo grazie all'alternanza di momenti allegri e cupi, puntando su un rimarcato effetto "rollercoaster", che rende appieno questo cambio repentino del ritmo narrativo ad un certo punto nell’intreccio, che terrà lo spettatore con il fiato sospeso fino al climax finale. Medesima evoluzione riscontrabile, ad esempio, in "Clannad", con il passaggio dalle avventure scolastiche piene di esperienze indimenticabili al limite dell'impossibile del primo arco narrativo, "School Days", alle atmosfere cupe e malinconiche nella seconda e ultima parte, "After Story". Occorre spendere due parole sulla conclusione, forse uno dei punti più dibattuti e incriminati, soprattutto quando ci si riferisce alle produzioni della Key. In questo caso, la pellicola, pur chiudendosi in modo positivo, scelta narrativa che, tutto sommato, si addice a una storia di questo tipo, non soffre delle evidenti sbavature di un "Little Busters! Refrain", dove si faceva eccessivamente leva sulla componente tragica con l’unico scopo di sorprendere lo spettatore, per poi proporre un finale incoerente e sconclusionato con quanto avvenuto in precedenza.
Sul versante tecnico, "Kud Wafter" si discosta abbastanza dallo stile di "Little Busters!", con un disegno dai tratti più moe, che non solo si abbina alla personalità timida e impacciata di Kudryavka Noumi, ma rende ancora più netta la svolta decisiva che prenderà la trama, accentuata anche dall'eccellente comparto sonoro, che svolge un ottimo lavoro nell'emozionare lo spettatore, in particolare nella scene più drammatiche e tese. In generale le animazioni sono fluide, a volte statiche in alcune scene con minore dinamismo. Ciononostante non aspettatevi dei fondali curati nei minimi dettagli alla "Charlotte", anime originale della Key. Degna di menzione, infine, la canzone di chiusura "Hoshikuzu", traducibile come "Polvere di stelle", che riassume il messaggio cardine del film, apparentemente semplice, ma che si incastra divinamente con altre tematiche più mature affrontate nella serie.
Lo stile inconfondibile della Key caratterizza positivamente tutte le sue produzioni animate, spesso fuori dagli schemi tradizionali e degne quindi della meritata attenzione. Se avete apprezzato le precedenti stagioni di "Little Busters!", "Kud Wafter" è una visione obbligatoria all'altezza delle aspettative, anzi pienamente superate, considerando il "side material" di bassa lega, quasi sempre il solito contentino per i fan, dai cui è tratto questo splendido film.