AIKa ZERO
Secondo prequel della mitica serie OAV "Aika", e dunque sequel di "Aika R-16", in questi 3 episodi Aika è finalmente adulta (dovrebbe avere 19 anni a questo punto), ed è sempre più invischiata in missioni pericolose. Anche in questa avventura non mancheranno gli elementi fantascientifici presenti nel primo prequel, cosa che già mi aveva fatto storcere il naso in precedenza. Appaiono anche personaggi che poi diverranno fondamentali negli OAV di "Aika", ma se non apparivano era un po' lo stesso. La verità è che anche in questo caso la trama è un pretesto per mostrare più mutandine e nudità (femminili) possibili: se nei primi 7 episodi la cosa funzionava grazie a ad una storia avvincente e (relativamente) credibile, in questi prequel tutto ciò viene meno. La mancanza del regista originale si sente, e si avverte allo stesso modo un budget decisamente inferiore a quello della serie originale.
Peccato, forse una produzione migliore avrebbe garantito la prosecuzione della serie, anche se a questo punto forse non c'erano semplicemente più idee originali e soprattutto idee valide.
Peccato, forse una produzione migliore avrebbe garantito la prosecuzione della serie, anche se a questo punto forse non c'erano semplicemente più idee originali e soprattutto idee valide.
<b>PUO' CONTENERE QUALCHE SPOILER</b>
Di quest'ultima (almeno finora) serie dedicata ad Aika non c'è molto da dire. Essa è il sequel di "AIKa R-16", infatti ritornano tutti i personaggi che avevamo visto, compresa la sexy insegnante Risako, stavolta dalla parte dei buoni.
Se non fosse per la storia diversa, sembrerebbe di guardare altri episodi di R-16, perché la serie è praticamente identica in tutto. Le protagoniste sono un po' cresciute, ma la differenza si nota davvero poco. L'unica a essere rimasta uguale è Karen, poiché è un clone. Ritroviamo di nuovo il capitano, amico di Rei, e l'onnipresente Gozo Aida. Forse l'unica novità sostanziale è che Aika pilota un aereo, come nella vecchia serie, e non esistono scene sottomarine. Stavolta però ci sarà un vero nemico, a differenza di R-16, dove c'era stato solo un battibecco con Risako, ma niente di che. Fanno infatti la comparsa delle misteriose ragazze, chiamate "Cavalieri Bianchi", le quali attraverso uno strano raggio dorato sembrano controllare la mente delle altre coetanee, aumentandone anche le prestazioni fisiche. Tanto per cambiare, il modo con cui usano questo potere non poteva che essere il più spinto possibile: le ragazze messe a 90, con il sedere in bella vista, che vengono penetrate da dietro (attraverso le mutandine "rigorosamente" bianche) dallo strano raggio luminoso. Scoprire il mistero che si cela dietro a queste pratiche sarà compito di Aika e della sua squadra.
Purtroppo però la storia lascia il tempo che trova. Ci sono parecchi dettagli abbastanza discutibili: la scuola è sempre deserta, sembra che le uniche a frequentarla siano Karen e i cavalieri bianchi. Per non parlare dell'astronave sottoterra: come cavolo ci è finita laggiù, per giunta sotto la scuola? E poi come può Aika, da sola e con un semplice aereo, poter impensierire uno shuttle armato fino ai denti? Per fortuna poi verrà aiutata, ma gran parte del lavoro lo farà lei! Altra cosa che non ho capito è che ruolo abbia la strana ragazza dai capelli rosa, che compare tre-quattro volte in tutta la serie.
Questa serie parecchio spinta dal lato ecchi, infatti abbiamo diversi nudi frontali e una leggera componente yuri, già presente nei capitoli passati, ma qui si nota di più. La grafica stavolta è eccezionale, i disegni sono perfetti. Molto belle sono anche le sigle e le musiche di sottofondo.
Ho trovato molto divertenti i tre speciali, che mostrano le protagoniste in vari siparietti comici e un bel po' di fanservice.
Di quest'ultima (almeno finora) serie dedicata ad Aika non c'è molto da dire. Essa è il sequel di "AIKa R-16", infatti ritornano tutti i personaggi che avevamo visto, compresa la sexy insegnante Risako, stavolta dalla parte dei buoni.
Se non fosse per la storia diversa, sembrerebbe di guardare altri episodi di R-16, perché la serie è praticamente identica in tutto. Le protagoniste sono un po' cresciute, ma la differenza si nota davvero poco. L'unica a essere rimasta uguale è Karen, poiché è un clone. Ritroviamo di nuovo il capitano, amico di Rei, e l'onnipresente Gozo Aida. Forse l'unica novità sostanziale è che Aika pilota un aereo, come nella vecchia serie, e non esistono scene sottomarine. Stavolta però ci sarà un vero nemico, a differenza di R-16, dove c'era stato solo un battibecco con Risako, ma niente di che. Fanno infatti la comparsa delle misteriose ragazze, chiamate "Cavalieri Bianchi", le quali attraverso uno strano raggio dorato sembrano controllare la mente delle altre coetanee, aumentandone anche le prestazioni fisiche. Tanto per cambiare, il modo con cui usano questo potere non poteva che essere il più spinto possibile: le ragazze messe a 90, con il sedere in bella vista, che vengono penetrate da dietro (attraverso le mutandine "rigorosamente" bianche) dallo strano raggio luminoso. Scoprire il mistero che si cela dietro a queste pratiche sarà compito di Aika e della sua squadra.
Purtroppo però la storia lascia il tempo che trova. Ci sono parecchi dettagli abbastanza discutibili: la scuola è sempre deserta, sembra che le uniche a frequentarla siano Karen e i cavalieri bianchi. Per non parlare dell'astronave sottoterra: come cavolo ci è finita laggiù, per giunta sotto la scuola? E poi come può Aika, da sola e con un semplice aereo, poter impensierire uno shuttle armato fino ai denti? Per fortuna poi verrà aiutata, ma gran parte del lavoro lo farà lei! Altra cosa che non ho capito è che ruolo abbia la strana ragazza dai capelli rosa, che compare tre-quattro volte in tutta la serie.
Questa serie parecchio spinta dal lato ecchi, infatti abbiamo diversi nudi frontali e una leggera componente yuri, già presente nei capitoli passati, ma qui si nota di più. La grafica stavolta è eccezionale, i disegni sono perfetti. Molto belle sono anche le sigle e le musiche di sottofondo.
Ho trovato molto divertenti i tre speciali, che mostrano le protagoniste in vari siparietti comici e un bel po' di fanservice.
"AIKa ZERO" è il secondo prequel di "Agent Aika", ambientato quando la ragazza ha compiuto diciannove anni. Assieme a lei, da "Aika R-16", ritornano Eri, Karen, la professoressa Risako e il capitano, mentre Gozo Aida si riserva diverse brevi apparizioni, anche se resta molto marginale. L'intenzione degli sceneggiatori, stavolta, è quella di collegare la trama di "Aika Zero" alla prima miniserie del 1997, anche se qui il clima appare più cupo e i personaggi principali agiscono, spesso, da soli, rispetto a "Aika R-16".
Questa serie mi è piaciuta di più della pur frizzante miniserie del 2007, per la presenza delle ragazze che formano il club scolastico dei "Cavalieri Bianchi" e per i mezzi aerei e navali non disegnati in 3D. La presenza di adolescenti un po' più adulte, rispetto a "Aika R-16", permette allo "Studio Fantasia" di fare un prodotto più adulto e "vietato ai minori", andando oltre le mutandine bianche e le pose sexy, che comunque abbondano anche qui. Simpatiche le riunioni di Aika, Eri e Karen nel bagno della professoressa Risako, come anche la trovata di Karen che lavora in un bar pieno di cameriere vestite da gattine. I combattimenti di Aika sono sempre entusiasmanti, anche se qui la ragazza, quando combatte, sembra fare il verso a Kenshiro e, quando spara, alla "sorella" Najica. Alla fine, "Aika Zero" risulta un prodotto discreto, con molti cameo interessanti. Molto carina e orecchiabile "Flying kids", la sigla iniziale dell'anime.
Questa serie mi è piaciuta di più della pur frizzante miniserie del 2007, per la presenza delle ragazze che formano il club scolastico dei "Cavalieri Bianchi" e per i mezzi aerei e navali non disegnati in 3D. La presenza di adolescenti un po' più adulte, rispetto a "Aika R-16", permette allo "Studio Fantasia" di fare un prodotto più adulto e "vietato ai minori", andando oltre le mutandine bianche e le pose sexy, che comunque abbondano anche qui. Simpatiche le riunioni di Aika, Eri e Karen nel bagno della professoressa Risako, come anche la trovata di Karen che lavora in un bar pieno di cameriere vestite da gattine. I combattimenti di Aika sono sempre entusiasmanti, anche se qui la ragazza, quando combatte, sembra fare il verso a Kenshiro e, quando spara, alla "sorella" Najica. Alla fine, "Aika Zero" risulta un prodotto discreto, con molti cameo interessanti. Molto carina e orecchiabile "Flying kids", la sigla iniziale dell'anime.
Trasmesso nel 2009, AiKa Zero si pone come sequel del prequel della serie "Agent Aika". In questi tre OAV Aika Sumeragi ha 19 anni, a due anni di distanza dalla prima "virgin mission". Gli eventi si svolgono questa volta in una scuola, dove le più belle ragazze dell'istituto scompaiono misteriosamente. In questo sequel la presenza maschile è quasi totalmente assente, i personaggi sono tante liceali in ridotta uniforme scolastica. Da qui la premessa di vedere alcune scene yuri, rapimenti di ragazze che vengono impossessate da una sinistra presenza aliena, sederi scoperti, tutti elementi che fanno presa sugli uomini ma allontanano il pubblico femminile. Poche sono scene d'azione a parte qualche combattimento tra scolarette.
L'unica ragione per cui mi sono spinta a vedere un ennesimo episodio di questa serie è per capire fino a che punto gli autori siano riusciti a sfruttare questi mezzucci fanservice senza degnarsi d'inserirli perlomeno in una storia decente. A quanto pare, passano gli anni ma continuano a venire fuori nuovi OAV, questo vuol dire che un ecchi così insensato piace ugualmente - basta che si vedano le pantsu.
Per quanto riguarda la grafica non c'è nulla di negativo da dire: i disegni sono molto buoni, colori sfavillanti, lineamenti precisi, quelle poche scene di combattimento aereo sono degne di un buon film d' azione. Peccato sempre per la trama che non riesce a essere abbastanza credibile e ai livelli della serie originaria. La protagonista inoltre è meno bella e più goffa della donna che diventerà tra 7 anni, per ora sembra un maschiaccio.
Tanto per deliziare lo spettatore con altri gratuiti spogliarelli, affiancato a questa mini serie c'è un breve, inutile bonus di 5 munuti dove AIKa veste i panni di una maid.
L'unica ragione per cui mi sono spinta a vedere un ennesimo episodio di questa serie è per capire fino a che punto gli autori siano riusciti a sfruttare questi mezzucci fanservice senza degnarsi d'inserirli perlomeno in una storia decente. A quanto pare, passano gli anni ma continuano a venire fuori nuovi OAV, questo vuol dire che un ecchi così insensato piace ugualmente - basta che si vedano le pantsu.
Per quanto riguarda la grafica non c'è nulla di negativo da dire: i disegni sono molto buoni, colori sfavillanti, lineamenti precisi, quelle poche scene di combattimento aereo sono degne di un buon film d' azione. Peccato sempre per la trama che non riesce a essere abbastanza credibile e ai livelli della serie originaria. La protagonista inoltre è meno bella e più goffa della donna che diventerà tra 7 anni, per ora sembra un maschiaccio.
Tanto per deliziare lo spettatore con altri gratuiti spogliarelli, affiancato a questa mini serie c'è un breve, inutile bonus di 5 munuti dove AIKa veste i panni di una maid.
Ritorna la bella agente speciale Aika Sumeragi in una delle sue prime missioni operative sul campo.
Questa volta Aika si troverà a dover indagare su un misterioso liceo in cui le studentesse più attraenti scompaiono improvvisamente salvo poi ricomparire aggregandosi nel fantomatico ordine dei “Cavalieri Bianchi”, dietro il quale pare celarsi un'ancora più fantomatica presenza aliena.
Ultimo capitolo in ordine di tempo uscito per la serie, AIKA Zero si colloca precedentemente alla prima serie OAV e in modo successivo al prequel “Virgin Mission”.
Cambierà la collocazione temporale ma non cambia lo stile di questa serie anime: nel panorama delle serie ecchi, AIKA è sempre stata famosa per dedicarsi in modo ossessivo alle “pantsu”, ovvero a spargere fan-service a manetta con la biancheria intima femminile che copre le zone inferiori del corpo... le mutandine in pratica.
E quindi siamo di fronte a una serie vagamente action in cui ogni situazione sarà buona per fare un'inquadratura strategica sulle agognate pantsu. La più classica delle situazioni sarà quella di un avversario che, messo al tappeto, finisce in una posizione tale da fargli calare la già poco corta gonnella e scoprire ciò che c'è sotto.
Tutto è chiaramente finalizzato a soddisfare i gusti di un pubblico che questo si aspetta e questo troverà.
Lasciando per un momento il settore “pantsu”, abbiamo sul piano tecnico una realizzazione più che discreta con un charachter design molto accattivante e dei colori sempre molto vividi, condizioni entrambe necessarie (probabilmente anche sufficienti) a fare interessare il pubblico a questo tipo di opere. Il comparto sonoro è discreto, ma comunque non è niente di eccezionale.
Niente di particolarmente malvagio insomma. Peccato però che la storia si riveli decisamente piatta e non si sviluppi praticamente per niente: alla fine la “minaccia aliena” si sarebbe potuta sostituire con qualunque altra cosa visto quanto poco ne veniamo a sapere alla fine della fiera.
Personalmente non disprezzo anime del genere ecchi, anzi tutt'altro, però trovo che sia importante che gli elementi tipici del genere si accompagnino a una storia che sia almeno sostanziosa o per lo meno divertente. Nel caso di AIKA moltissime situazioni sono decisamente gratuite e, complice la storia decisamente scarna, è più la noia a venire a galla che altro.
AIKA è un anime più “accattivante al primo sguardo” che “godibile fino in fondo”, destinato principalmente a chi ha già visto uno dei capitoli della saga o a chi è un particolare cultore di questo sub-genere del panorama ecchi.
<i>Tremate, tremate! Le mutande son tornate!</i>
Questa volta Aika si troverà a dover indagare su un misterioso liceo in cui le studentesse più attraenti scompaiono improvvisamente salvo poi ricomparire aggregandosi nel fantomatico ordine dei “Cavalieri Bianchi”, dietro il quale pare celarsi un'ancora più fantomatica presenza aliena.
Ultimo capitolo in ordine di tempo uscito per la serie, AIKA Zero si colloca precedentemente alla prima serie OAV e in modo successivo al prequel “Virgin Mission”.
Cambierà la collocazione temporale ma non cambia lo stile di questa serie anime: nel panorama delle serie ecchi, AIKA è sempre stata famosa per dedicarsi in modo ossessivo alle “pantsu”, ovvero a spargere fan-service a manetta con la biancheria intima femminile che copre le zone inferiori del corpo... le mutandine in pratica.
E quindi siamo di fronte a una serie vagamente action in cui ogni situazione sarà buona per fare un'inquadratura strategica sulle agognate pantsu. La più classica delle situazioni sarà quella di un avversario che, messo al tappeto, finisce in una posizione tale da fargli calare la già poco corta gonnella e scoprire ciò che c'è sotto.
Tutto è chiaramente finalizzato a soddisfare i gusti di un pubblico che questo si aspetta e questo troverà.
Lasciando per un momento il settore “pantsu”, abbiamo sul piano tecnico una realizzazione più che discreta con un charachter design molto accattivante e dei colori sempre molto vividi, condizioni entrambe necessarie (probabilmente anche sufficienti) a fare interessare il pubblico a questo tipo di opere. Il comparto sonoro è discreto, ma comunque non è niente di eccezionale.
Niente di particolarmente malvagio insomma. Peccato però che la storia si riveli decisamente piatta e non si sviluppi praticamente per niente: alla fine la “minaccia aliena” si sarebbe potuta sostituire con qualunque altra cosa visto quanto poco ne veniamo a sapere alla fine della fiera.
Personalmente non disprezzo anime del genere ecchi, anzi tutt'altro, però trovo che sia importante che gli elementi tipici del genere si accompagnino a una storia che sia almeno sostanziosa o per lo meno divertente. Nel caso di AIKA moltissime situazioni sono decisamente gratuite e, complice la storia decisamente scarna, è più la noia a venire a galla che altro.
AIKA è un anime più “accattivante al primo sguardo” che “godibile fino in fondo”, destinato principalmente a chi ha già visto uno dei capitoli della saga o a chi è un particolare cultore di questo sub-genere del panorama ecchi.
<i>Tremate, tremate! Le mutande son tornate!</i>