Kara no kyoukai 2: Murder Speculation (Part 1)
Secondo film della saga di "Kara no Kyoukai" o, meglio, il primo nell'ordine cronologico delle vicende trattate: tratta il primo incontro tra Kokutou e Shiki. Un corteggiamento davvero inusuale, dato che la ragazza è chiusa caratterialmente e insiste a portare il kimono e, soprattutto, ha una personalità davvero unica perché doppia. A una Shiki femminile si accompagna uno SHIKI con una personalità virile e, contrariamente ai casi di personalità bipolare, i due convivono nello stesso momento. Facile no? Eppure Kokutou non si arrende e le dedica una corte serrata e dolce al tempo stesso, e non perde la fiducia in lei, nemmeno in presenza di una lunga serie di efferati omicidi di cui lei potrebbe essere l'artefice. Kokutou è un ingenuo imperdonabile? O è al centro di una storia d'amore da far impallidire Romeo, dato che, invece dell'odio tra due famiglie abbiamo un ben più pericoloso fossato di natura psichiatrica e di difficoltà nel capire gli altri e sé stessi da superare?
Una regia semplicemente perfetta rende magistralmente la complessa vicenda, e la grafica è da urlo. Un thriller perfetto, dalla prima all'ultima scena. Thriller che, ironia della sorte, è anche una bella storia d'amore. Il tutto condito dalle profonde riflessioni tipiche della serie. Tatticamente, poi, questo film è fondamentale per capire i protagonisti e la loro personalità, così da avere una guida per i successivi episodi e riempire almeno alcuni dei tantissimi interrogativi lasciati dal primo episodio. Così tanti che mi chiedo se non sarebbe stato meglio iniziare la serie proprio da questo episodio.
Certo, un paio di difetti ci sono. In primo luogo la truculenza degli omicidi, per cui non è il caso di vederlo se avete lo stomaco debole. Secondariamente l'amore di Kokutou per una ragazza simile non è molto logico, ma gli opposti si attraggono...
Voto finale: 10
Una regia semplicemente perfetta rende magistralmente la complessa vicenda, e la grafica è da urlo. Un thriller perfetto, dalla prima all'ultima scena. Thriller che, ironia della sorte, è anche una bella storia d'amore. Il tutto condito dalle profonde riflessioni tipiche della serie. Tatticamente, poi, questo film è fondamentale per capire i protagonisti e la loro personalità, così da avere una guida per i successivi episodi e riempire almeno alcuni dei tantissimi interrogativi lasciati dal primo episodio. Così tanti che mi chiedo se non sarebbe stato meglio iniziare la serie proprio da questo episodio.
Certo, un paio di difetti ci sono. In primo luogo la truculenza degli omicidi, per cui non è il caso di vederlo se avete lo stomaco debole. Secondariamente l'amore di Kokutou per una ragazza simile non è molto logico, ma gli opposti si attraggono...
Voto finale: 10
"Murder Study" è il secondo film della serie Kara no Kyoukai, che decide di concentrarsi di più sulla protagonista Shiki, senza comunque omettere nella trama un contorno abbastanza solido.
Il film è ambientato nel passato della protagonista Shiki, quando vedremo il suo primo incontro con Kokuto, e a seguire la vicenda che li ha uniti. Anche in questo episodio ci saranno una serie di morti, questa volta omicidi, su cui la polizia investigherà senza però concludere nulla.
Personalmente credo che il film si sviluppa poco meglio rispetto al precedente: infatti, anche se il film si concentra sui due protagonisti, possiamo notare una trama solida e fluida; purtroppo sessanta minuti circa sono un po' troppi, infatti molte scene sono allungate con troppi discorsi che rendono il tutto pesante da seguire. Vi sono comunque buone scene in cui verremo coinvolti per comprendere la storia, fino ad arrivare al finale che ho trovato un po' forzato per via del personaggio maschile, troppo buono, ai limiti della stupidità.
I protagonisti, Shiki e Kokuto, sono la base del film, e ho apprezzato come hanno descritto la protagonista; Shiki ha una doppia personalità che molto spesso entra in conflitto, infatti lei stessa si preoccupa per il suo amico per via dei suoi impulsi omicidi, ma Kokuto, essendone innamorato pazzamente, non cerca vie di fuga e resta al suo fianco senza timori. Proprio per questo ho trovato il finale un po' forzato, ma in altri modi non poteva finire, visto che Kokuto è un personaggio presente nel tempo reale, come infatti abbiamo potuto vedere nel film precedente.
Il comparto visivo è ancora una volta impeccabile: ottimi i disegni e i colori usati, che regalano una buona grafica e animazioni fluide; il comparto sonoro invece non mi ha convinto per nulla, con musiche di sottofondo che non rendono il momento.
Concludo col dire che questo film ha sicuro raggiunto la sufficienza per me, ma ancora una volta ho trovato un aspetto negativo che incide su gran parte dell'opera, ovvero la noia.
Il film è ambientato nel passato della protagonista Shiki, quando vedremo il suo primo incontro con Kokuto, e a seguire la vicenda che li ha uniti. Anche in questo episodio ci saranno una serie di morti, questa volta omicidi, su cui la polizia investigherà senza però concludere nulla.
Personalmente credo che il film si sviluppa poco meglio rispetto al precedente: infatti, anche se il film si concentra sui due protagonisti, possiamo notare una trama solida e fluida; purtroppo sessanta minuti circa sono un po' troppi, infatti molte scene sono allungate con troppi discorsi che rendono il tutto pesante da seguire. Vi sono comunque buone scene in cui verremo coinvolti per comprendere la storia, fino ad arrivare al finale che ho trovato un po' forzato per via del personaggio maschile, troppo buono, ai limiti della stupidità.
I protagonisti, Shiki e Kokuto, sono la base del film, e ho apprezzato come hanno descritto la protagonista; Shiki ha una doppia personalità che molto spesso entra in conflitto, infatti lei stessa si preoccupa per il suo amico per via dei suoi impulsi omicidi, ma Kokuto, essendone innamorato pazzamente, non cerca vie di fuga e resta al suo fianco senza timori. Proprio per questo ho trovato il finale un po' forzato, ma in altri modi non poteva finire, visto che Kokuto è un personaggio presente nel tempo reale, come infatti abbiamo potuto vedere nel film precedente.
Il comparto visivo è ancora una volta impeccabile: ottimi i disegni e i colori usati, che regalano una buona grafica e animazioni fluide; il comparto sonoro invece non mi ha convinto per nulla, con musiche di sottofondo che non rendono il momento.
Concludo col dire che questo film ha sicuro raggiunto la sufficienza per me, ma ancora una volta ho trovato un aspetto negativo che incide su gran parte dell'opera, ovvero la noia.
"Kara no Kyoukai 2: Murder Study", letteralmente tradotto "Il confine del vuoto: indagine per omicidio", è il secondo capitolo dedicato alla saga di "Kara no Kyoukai", e cronologicamente è ambientato tre anni prima del precedente film.
In questo secondo episodio verrà mostrato, almeno in parte, il triste e misterioso passato della protagonista, e l'inizio del suo rapporto con Kokuto. Si scoprirà che Shiki è affetta da un disturbo di personalità doppia, il quale la spingerà, almeno apparentemente, a compiere una serie di spietati omicidi. Il finale di tale indagine verrà comunque lasciato in sospeso, e in questo senso è auspicabile che un terzo film si occuperà di concludere degnamente la storia.
La trama in questo caso si rivela decisamente interessante, e i personaggi rimasti fino ad ora un po' anonimi e privi di mordente iniziano a prendere forma, e vengono analizzati accuratamente. Ottima l'introspezione psicologica adoperata in particolare su Shiki, che si rivela più che degna di essere chiamata "protagonista", vantando un carattere forte e decisamente fuori dagli schemi. Anche Kokuto si dimostra più incisivo di quanto non apparisse prima.
Questo salto nel passato si è rivelato un colpo ben congegnato, attraverso il quale è stato possibile mantenere alta l'attenzione dello spettatore, e probabilmente anche i successivi episodi saranno presentati in un ordine cronologico tutt'altro che lineare.
Il comparto tecnico non differisce da quello del precedente episodio, e si mantiene su livelli eccelsi, dimostrandosi il punto forte dell'opera. Graficamente ottime soprattutto le animazioni e i combattimenti dinamici, mentre il design dei personaggi rimane invariato così come il loro doppiaggio. Le musiche sono sempre azzeccate e creano delle atmosfere meravigliose. Il finale viene lasciato in sospeso proprio nel punto più bello, e sicuramente verrà ripreso in un futuro episodio.
In conclusione, questa seconda parte della saga di "Kara no Kyoukai" si è rivelata ottima, anche migliore della prima per certi versi. Impossibile aspettarsi un ulteriore e costante miglioramento nelle puntate successive, ma la speranza è sempre l'ultima a morire.
In questo secondo episodio verrà mostrato, almeno in parte, il triste e misterioso passato della protagonista, e l'inizio del suo rapporto con Kokuto. Si scoprirà che Shiki è affetta da un disturbo di personalità doppia, il quale la spingerà, almeno apparentemente, a compiere una serie di spietati omicidi. Il finale di tale indagine verrà comunque lasciato in sospeso, e in questo senso è auspicabile che un terzo film si occuperà di concludere degnamente la storia.
La trama in questo caso si rivela decisamente interessante, e i personaggi rimasti fino ad ora un po' anonimi e privi di mordente iniziano a prendere forma, e vengono analizzati accuratamente. Ottima l'introspezione psicologica adoperata in particolare su Shiki, che si rivela più che degna di essere chiamata "protagonista", vantando un carattere forte e decisamente fuori dagli schemi. Anche Kokuto si dimostra più incisivo di quanto non apparisse prima.
Questo salto nel passato si è rivelato un colpo ben congegnato, attraverso il quale è stato possibile mantenere alta l'attenzione dello spettatore, e probabilmente anche i successivi episodi saranno presentati in un ordine cronologico tutt'altro che lineare.
Il comparto tecnico non differisce da quello del precedente episodio, e si mantiene su livelli eccelsi, dimostrandosi il punto forte dell'opera. Graficamente ottime soprattutto le animazioni e i combattimenti dinamici, mentre il design dei personaggi rimane invariato così come il loro doppiaggio. Le musiche sono sempre azzeccate e creano delle atmosfere meravigliose. Il finale viene lasciato in sospeso proprio nel punto più bello, e sicuramente verrà ripreso in un futuro episodio.
In conclusione, questa seconda parte della saga di "Kara no Kyoukai" si è rivelata ottima, anche migliore della prima per certi versi. Impossibile aspettarsi un ulteriore e costante miglioramento nelle puntate successive, ma la speranza è sempre l'ultima a morire.
"Kara no kyoukai 2: Murder Study" (Part 1) è un film del 2007 dello studio Ufotable, secondo capitolo della serie, ma cronologicamente il primo della serie "Kara no kyoukai".
La vicenda si ambienta nel 1995, tre anni nel passato rispetto al primo film. Kokutou Azaka e Ryougi Shiki sono ancora liceali e di Aozaki Touko non se ne sente parlare per tutto il film. I due vengono ancora una volta coinvolti in un crimine: un killer ha iniziato a uccidere in modo brutale. Intanto Touko viene a conoscenza della doppia personalità di Shiki, una che non è stata mai ferita e l'altra che prova gusto a uccidere. Il protagonista dovrà scegliere fra giustizia e amore. In questo episodio viene dato più risalto al rapporto fra i protagonisti che ai casi di omicidio.
I personaggi principali presenti in questo film sono principalmente due: Shiki e Touko. Shiki rimane un personaggio molto interessante, durante la visione; veniamo a conoscenza di diversi aspetti del suo carattere molto importanti, primo fra tutti la doppia personalità. Touko è un personaggio un po' banale che, soprattutto nel finale, si comporta in modo illogico e stupido. I personaggi secondari non sono quasi presenti e i pochi presenti hanno la funzione di portare avanti gli eventi della storia.
Il livello grafico rimane invariato, veramente molto realistico; le scene di omicidio sono più cruente rispetto al primo film, e curate. Le musiche sono, come sempre, molte belle, anche se vengono usate veramente poco.
Rispetto al capitolo precedente la sceneggiatura ha subito un notevole miglioramento, sia nei dialoghi che nella narrazione degli eventi.
Il finale è aperto, ma almeno il caso viene, in qualche modo, risolto. Veramente molto belle le scene d'azione finali, che in questo film sono veramente poche, visto che si dà più risalto alla relazione fra i protagonisti.
Ricapitolando, "Murder Study (Part 1)" è un ottimo seguito di un già ottimo film, che però stavolta è più riflessivo e incentrato nella comprensione del personaggio di Shiki. Il tema su cui ruota la vicenda è il dolore che è sempre presente nei discorsi dei protagonisti. Questo tema non viene mai affrontato con banalità e rimane sempre in linea con i toni cupi del film.
Trama: 7
Personaggi: 8
Grafica: 9
Sceneggiatura: 9
Musiche: 7
Finale: 7,5
La vicenda si ambienta nel 1995, tre anni nel passato rispetto al primo film. Kokutou Azaka e Ryougi Shiki sono ancora liceali e di Aozaki Touko non se ne sente parlare per tutto il film. I due vengono ancora una volta coinvolti in un crimine: un killer ha iniziato a uccidere in modo brutale. Intanto Touko viene a conoscenza della doppia personalità di Shiki, una che non è stata mai ferita e l'altra che prova gusto a uccidere. Il protagonista dovrà scegliere fra giustizia e amore. In questo episodio viene dato più risalto al rapporto fra i protagonisti che ai casi di omicidio.
I personaggi principali presenti in questo film sono principalmente due: Shiki e Touko. Shiki rimane un personaggio molto interessante, durante la visione; veniamo a conoscenza di diversi aspetti del suo carattere molto importanti, primo fra tutti la doppia personalità. Touko è un personaggio un po' banale che, soprattutto nel finale, si comporta in modo illogico e stupido. I personaggi secondari non sono quasi presenti e i pochi presenti hanno la funzione di portare avanti gli eventi della storia.
Il livello grafico rimane invariato, veramente molto realistico; le scene di omicidio sono più cruente rispetto al primo film, e curate. Le musiche sono, come sempre, molte belle, anche se vengono usate veramente poco.
Rispetto al capitolo precedente la sceneggiatura ha subito un notevole miglioramento, sia nei dialoghi che nella narrazione degli eventi.
Il finale è aperto, ma almeno il caso viene, in qualche modo, risolto. Veramente molto belle le scene d'azione finali, che in questo film sono veramente poche, visto che si dà più risalto alla relazione fra i protagonisti.
Ricapitolando, "Murder Study (Part 1)" è un ottimo seguito di un già ottimo film, che però stavolta è più riflessivo e incentrato nella comprensione del personaggio di Shiki. Il tema su cui ruota la vicenda è il dolore che è sempre presente nei discorsi dei protagonisti. Questo tema non viene mai affrontato con banalità e rimane sempre in linea con i toni cupi del film.
Trama: 7
Personaggi: 8
Grafica: 9
Sceneggiatura: 9
Musiche: 7
Finale: 7,5
Le persone possono esprimere solo emozioni che posseggono
La visione del primo film di Kara no Kyoukai lascia più di un interrogativo su chi sia effettivamente Shiki e quale sia il vero motivo che la spinge a fermare il fantasma di Kirie Fujou presso il complesso abbandonato. Con Satsujin Kousatsu (Zen), ossia Prima indagine per omicidio, lo spettatore viene portato indietro a tre anni prima di Fukan Fuukei, e precisamente al primo incontro di Shiki e Mikiya ai tempi delle superiori, nel periodo in cui un assassino seriale seminava il panico per le strade della città dei protagonisti, realizzando omicidi via via più truculenti e macabri; e se in questo senso la componente splatter del primo film viene preservata, quella di azione lascia invece il posto a una più marcatamente psicologica, motivo per cui vera protagonista del lungometraggio diventa la psicologia contorta di Shiki, più che le sue disavventure.
Shiki è una ragazza asociale, solitaria e fin troppo fredda, Mikiya il totale opposto, sempre cordiale e sorridente, però inspiegabilmente attratto dalla compagna di classe; seppur inizialmente la ragazza tollerasse a malapena Mikiya, la persistenza di quest'ultimo fa sì che lentamente si vada a instaurare qualcosa di simile a un'amicizia tra i due. Ciò che va a minare, o meglio, che secondo Shiki dovrebbe andare a minare questo ambiguo rapporto è il fatto che, in quanto erede della famiglia Ryougi, essa ospiti all'interno di sé stessa una sorta di alter ego, SHIKI - scritto con kanji differenti dal primo - personalità maschile che si occupa delle emozioni negative della ragazza e della loro soppressione; come SHIKI stesso afferma, tutto ciò che fin dalla nascita egli ha provato è stato desiderio di distruzione, perché a lui era affidata la distruzione delle emozioni dell'altra Shiki, che di fatto controlla il corpo. Non tanto un caso di doppia personalità, quando di lati diversi e separati facenti parte di una stessa coscienza; Shiki e SHIKI sono sempre stati in sintonia, appoggiandosi l'una sull'altro per riuscire a sopravvivere in un mondo in cui per loro è impossibile, ma la comparsa di Mikiya rischia di minare questo rapporto quanto mai delicato. La condizione della protagonista, così come di tutti i suoi predecessori - Shiki è il primo individuo di sesso femminile a manifestarla - si rifà al concetto di yin e yang, cardine della religione taoista e non solo; tralasciando le molteplici implicazioni a livello simbolico e filosofico, quello che è importante evidenziare è che come nello yin, ossia la parte femminile, coesiste in modo se vogliamo irrazionale lo yang, anche nel corpo di Shiki il lato femminile che de facto controlla il corpo della ragazza è inscindibile dalla controparte maschile dai tratti psicologici e caratteriali diametralmente opposti; per questo Touko conierà la locuzione personalità composite indipendenti e non parlerà semplicemente di personalità multipla.
Ciò che mi ha fatto apprezzare così tanto Prima indagine per omicidio è proprio la perizia con cui l'intero lungometraggio venga fatto coincidere con la caratterizzazione psicologica di Shiki, una caratterizzazione fatta non solo di pensieri e discorsi, ma anche di sguardi e gesti che deve essere lo spettatore a saper interpretare. Yuki Kajiura in primis è da lodare sotto questo aspetto, confermando in questo caso più che in tutto il resto della serie, la propria perizia nel saper fare delle musiche non un'appendice, ma un valore aggiunto alla scena. L'apparato messo a disposizione da Ufotable continua a essere eccelso, l'intreccio e la qualità generale delle animazioni e del sonoro riescono a stregare lo spettatore per tutta la durata del film e la nuova profondità del personaggio di Shiki conferisce un valore unico a chi, come il sottoscritto, ne apprezzi in maniera particolare la figura, elevando Satsujin Kousatsu (Zen) a miglior film della saga - assieme a Mujun Rasen, ma per motivi diversi, come lo spettatore avrà modo di intuire dalla visione di quest'ultimo.
La visione del primo film di Kara no Kyoukai lascia più di un interrogativo su chi sia effettivamente Shiki e quale sia il vero motivo che la spinge a fermare il fantasma di Kirie Fujou presso il complesso abbandonato. Con Satsujin Kousatsu (Zen), ossia Prima indagine per omicidio, lo spettatore viene portato indietro a tre anni prima di Fukan Fuukei, e precisamente al primo incontro di Shiki e Mikiya ai tempi delle superiori, nel periodo in cui un assassino seriale seminava il panico per le strade della città dei protagonisti, realizzando omicidi via via più truculenti e macabri; e se in questo senso la componente splatter del primo film viene preservata, quella di azione lascia invece il posto a una più marcatamente psicologica, motivo per cui vera protagonista del lungometraggio diventa la psicologia contorta di Shiki, più che le sue disavventure.
Shiki è una ragazza asociale, solitaria e fin troppo fredda, Mikiya il totale opposto, sempre cordiale e sorridente, però inspiegabilmente attratto dalla compagna di classe; seppur inizialmente la ragazza tollerasse a malapena Mikiya, la persistenza di quest'ultimo fa sì che lentamente si vada a instaurare qualcosa di simile a un'amicizia tra i due. Ciò che va a minare, o meglio, che secondo Shiki dovrebbe andare a minare questo ambiguo rapporto è il fatto che, in quanto erede della famiglia Ryougi, essa ospiti all'interno di sé stessa una sorta di alter ego, SHIKI - scritto con kanji differenti dal primo - personalità maschile che si occupa delle emozioni negative della ragazza e della loro soppressione; come SHIKI stesso afferma, tutto ciò che fin dalla nascita egli ha provato è stato desiderio di distruzione, perché a lui era affidata la distruzione delle emozioni dell'altra Shiki, che di fatto controlla il corpo. Non tanto un caso di doppia personalità, quando di lati diversi e separati facenti parte di una stessa coscienza; Shiki e SHIKI sono sempre stati in sintonia, appoggiandosi l'una sull'altro per riuscire a sopravvivere in un mondo in cui per loro è impossibile, ma la comparsa di Mikiya rischia di minare questo rapporto quanto mai delicato. La condizione della protagonista, così come di tutti i suoi predecessori - Shiki è il primo individuo di sesso femminile a manifestarla - si rifà al concetto di yin e yang, cardine della religione taoista e non solo; tralasciando le molteplici implicazioni a livello simbolico e filosofico, quello che è importante evidenziare è che come nello yin, ossia la parte femminile, coesiste in modo se vogliamo irrazionale lo yang, anche nel corpo di Shiki il lato femminile che de facto controlla il corpo della ragazza è inscindibile dalla controparte maschile dai tratti psicologici e caratteriali diametralmente opposti; per questo Touko conierà la locuzione personalità composite indipendenti e non parlerà semplicemente di personalità multipla.
Ciò che mi ha fatto apprezzare così tanto Prima indagine per omicidio è proprio la perizia con cui l'intero lungometraggio venga fatto coincidere con la caratterizzazione psicologica di Shiki, una caratterizzazione fatta non solo di pensieri e discorsi, ma anche di sguardi e gesti che deve essere lo spettatore a saper interpretare. Yuki Kajiura in primis è da lodare sotto questo aspetto, confermando in questo caso più che in tutto il resto della serie, la propria perizia nel saper fare delle musiche non un'appendice, ma un valore aggiunto alla scena. L'apparato messo a disposizione da Ufotable continua a essere eccelso, l'intreccio e la qualità generale delle animazioni e del sonoro riescono a stregare lo spettatore per tutta la durata del film e la nuova profondità del personaggio di Shiki conferisce un valore unico a chi, come il sottoscritto, ne apprezzi in maniera particolare la figura, elevando Satsujin Kousatsu (Zen) a miglior film della saga - assieme a Mujun Rasen, ma per motivi diversi, come lo spettatore avrà modo di intuire dalla visione di quest'ultimo.
Kara no Kyoukai: Murder Study (Part 1) è il secondo capitolo della serie di "Kara no Kyoukai", ma cronologicamente si colloca molto prima degli avvenimenti di "Overlooking view" e più precisamente dal agosto del 1995 al marzo del 1996.
In questo episodio vedremo come Shiki e Kokutou si sono conosciuti e l'evoluzione del loro rapporto molto particolare. Oltre ciò nell'ultimo periodo sono stati commessi molti omicidi e Shiki sembra esserne l'artefice. La domanda che si porrà Kokutou sarà se sia stata veramente lei oppure qualcun altro.
Questo nuovo capitolo riesce a dimostrarsi superiore a quello precedente in quanto verrà molto approfondita la psicologia dei nostri personaggi specialmente Shiki. Infatti emergeranno caratteristiche interessanti sul suo comportamento, come ad esempio la sua asocialità (mostrata a livello visivo molto bene, in quanto ogni volta Shiki si ritroverà lontana da compagni di classe del Liceo) ma, più importante di tutte, il suo "dualismo". Shiki possiede per l'appunto due personalità, SHIKI e Shiki, il primo la sua parte maschile mentre la seconda quella femminile. Questo tema della doppia personalità verrà trattato in modo molto dettagliato nello svolgersi della trama e anche in modo davvero originale.
I combattimenti e l'azione saranno totalmente assenti (a parte un piccolo inseguimento verso la fine) per dar spazio a momenti di riflessione e di introspezione psicologica.
A livello tecnico siamo sullo stesso piano del primo film: i disegni sono molto curati e i movimenti dei personaggi molto fluidi (soprattutto quello dei capelli), i colori sono ben utilizzati così come l'illuminazione, punto centrale di questo episodio a mio parere.
Le musiche sanno coinvolgere lo spettatore e sono giuste nelle vicende narrate (lente e tristi nei momenti riflessivi o drammatici, ma anche inquietanti e frenetiche nei momenti horror del film).
Episodio superiore al primo e realizzato benissimo.
Voto 10.
In questo episodio vedremo come Shiki e Kokutou si sono conosciuti e l'evoluzione del loro rapporto molto particolare. Oltre ciò nell'ultimo periodo sono stati commessi molti omicidi e Shiki sembra esserne l'artefice. La domanda che si porrà Kokutou sarà se sia stata veramente lei oppure qualcun altro.
Questo nuovo capitolo riesce a dimostrarsi superiore a quello precedente in quanto verrà molto approfondita la psicologia dei nostri personaggi specialmente Shiki. Infatti emergeranno caratteristiche interessanti sul suo comportamento, come ad esempio la sua asocialità (mostrata a livello visivo molto bene, in quanto ogni volta Shiki si ritroverà lontana da compagni di classe del Liceo) ma, più importante di tutte, il suo "dualismo". Shiki possiede per l'appunto due personalità, SHIKI e Shiki, il primo la sua parte maschile mentre la seconda quella femminile. Questo tema della doppia personalità verrà trattato in modo molto dettagliato nello svolgersi della trama e anche in modo davvero originale.
I combattimenti e l'azione saranno totalmente assenti (a parte un piccolo inseguimento verso la fine) per dar spazio a momenti di riflessione e di introspezione psicologica.
A livello tecnico siamo sullo stesso piano del primo film: i disegni sono molto curati e i movimenti dei personaggi molto fluidi (soprattutto quello dei capelli), i colori sono ben utilizzati così come l'illuminazione, punto centrale di questo episodio a mio parere.
Le musiche sanno coinvolgere lo spettatore e sono giuste nelle vicende narrate (lente e tristi nei momenti riflessivi o drammatici, ma anche inquietanti e frenetiche nei momenti horror del film).
Episodio superiore al primo e realizzato benissimo.
Voto 10.
Secondo film della saga "Kara no Kyoukai", ci trasporta a quello che forse potremmo definire l'inizio della storia, ovvero l'incontro tra Mikiya e Shiki. Lui si innamora perdutamente di lei, che dal canto suo fa il possibile per emarginarsi da tutto e da tutti, mentre dentro di sé ci sono due personalità che lottano per il controllo del suo corpo...
Il mio giudizio su questo secondo, chiamiamolo "episodio", è per certi versi altalenante, per esempio per quel che concerne la psicologia dei personaggi principali, visto che di secondari di fatto non ce ne sono: al massimo si può parlare di comparse per questo episodio.
Questo nel senso che, se da un lato la figura di Shiki ne esce decisamente arricchita, e contribuisce notevolmente ad aumentare l'interesse per la serie con la sua ambivalenza, i suoi "eccessi" maniaci, il suo contesto familiare, in generale la sua imprevedibilità, dall'altro lo sviluppo di quella di Mikiya ottiene praticamente il risultato opposto, e secondo me l'essere innamorato della sua misteriosa compagna di classe non basta a giustificare i suoi comportamenti, che in teoria avrebbero dovuto essere almeno tendenzialmente prossimi a quelli di una persona normale, e invece paiono avvicinarsi di più a quelli di una persona completamente incapace di ragionare. Insomma, ancor più invaghito di Romeo e Giulietta nell'omonima opera di Shakespeare, e senza un qualsivoglia motivo.
C'è da dire che, in ogni caso, il giudizio non può essere completamente negativo: il comparto tecnico si mantiene su ottimi livelli, anche se magari in questo caso si è notato un po' meno sia per quanto riguarda le animazioni - vista la maggiore attenzione prestata ai dialoghi - sia per quanto riguarda la musica. Per esempio, abbiamo solo una nuova canzone, in chiusura, e nel complesso l'attesa per gli episodi successivi, in particolare per quello che completerà questo qui specifico, è mantenuta.
Da cui il giudizio complessivamente molto positivo, che si attesta su un 8 (anche se, se fosse stato possibile, in questo caso avrei assegnato un 7 e mezzo, giusto per rimarcare una qualche differenza di impressioni rispetto al precedente).
Il mio giudizio su questo secondo, chiamiamolo "episodio", è per certi versi altalenante, per esempio per quel che concerne la psicologia dei personaggi principali, visto che di secondari di fatto non ce ne sono: al massimo si può parlare di comparse per questo episodio.
Questo nel senso che, se da un lato la figura di Shiki ne esce decisamente arricchita, e contribuisce notevolmente ad aumentare l'interesse per la serie con la sua ambivalenza, i suoi "eccessi" maniaci, il suo contesto familiare, in generale la sua imprevedibilità, dall'altro lo sviluppo di quella di Mikiya ottiene praticamente il risultato opposto, e secondo me l'essere innamorato della sua misteriosa compagna di classe non basta a giustificare i suoi comportamenti, che in teoria avrebbero dovuto essere almeno tendenzialmente prossimi a quelli di una persona normale, e invece paiono avvicinarsi di più a quelli di una persona completamente incapace di ragionare. Insomma, ancor più invaghito di Romeo e Giulietta nell'omonima opera di Shakespeare, e senza un qualsivoglia motivo.
C'è da dire che, in ogni caso, il giudizio non può essere completamente negativo: il comparto tecnico si mantiene su ottimi livelli, anche se magari in questo caso si è notato un po' meno sia per quanto riguarda le animazioni - vista la maggiore attenzione prestata ai dialoghi - sia per quanto riguarda la musica. Per esempio, abbiamo solo una nuova canzone, in chiusura, e nel complesso l'attesa per gli episodi successivi, in particolare per quello che completerà questo qui specifico, è mantenuta.
Da cui il giudizio complessivamente molto positivo, che si attesta su un 8 (anche se, se fosse stato possibile, in questo caso avrei assegnato un 7 e mezzo, giusto per rimarcare una qualche differenza di impressioni rispetto al precedente).
La storia è cronologicamente collocata diversi anni prima degli eventi che si sono verificati nel primo film. Infatti i protagonisti, Shiki e Kokutou, vanno ancora a scuola in un liceo della città. Qui si incontrano e iniziano a conoscersi. Tuttavia ben presto Shiki rivela all'amico che non è una persona normale, infatti ha una doppia personalità ed ha forti tentazioni di commettere omicidi. Nonostante ciò il nostro protagonista, anche dopo aver colto in flagrante la ragazza, non sembra turbato da tutto questo e anzi, gli starà ancora più vicino. Inverosimilmente aggiungerei io; unica nota negativa.
Il comparto tecnico si dimostra ancora una volta di gran fattura e il tutto può contare su animazioni, qualità dei disegni e ambientazioni di grande effetto. La colonna sonora si incastona di nuovo perfettamente nel contesto dell'anime e ne rende la visione particolarmente piacevole.
Per quanto riguarda i personaggi, non se ne sono visti di rilievo oltre ai sopracitati. L'aspetto psicologico in questo episodio fa da padrone, tralasciando quindi azione e ipotetici combattimenti vari. Di grande efficacia la psicologia della protagonista, della quale non si riuscirà mai a capirne le reali intenzioni; il che farà permanere una sorta di inquietudine per tutta la durata della storia. Un po' meno quella del giovane Kokutou, le cui azioni saranno, a mio modo di vedere, prevalentemente illogiche. Chi mai dopo aver assistito ad un delitto cruento e conoscendo il colpevole non corre subito ad avvisare la polizia ma, anzi, si dimostra ancor più disponibile e affettuoso nei confronti di quest'ultimo senza il benché minimo turbamento? Io no di certo. Come detto precedentemente, unica perplessità.
Per concludere, "Kara no Kyoukai: Murder Study (Part 1)" presenta molte idee sulle quali lavorare e offre buoni spunti di riflessione. Questa è solamente la prima parte della storia, come si evince dal titolo, che proseguirà nella seconda. Giudizio più che sufficiente, sicuramente si nota un notevole miglioramento rispetto all'opera precedente che porta ad un conseguente alzamento d'interesse. Voto 7.
Il comparto tecnico si dimostra ancora una volta di gran fattura e il tutto può contare su animazioni, qualità dei disegni e ambientazioni di grande effetto. La colonna sonora si incastona di nuovo perfettamente nel contesto dell'anime e ne rende la visione particolarmente piacevole.
Per quanto riguarda i personaggi, non se ne sono visti di rilievo oltre ai sopracitati. L'aspetto psicologico in questo episodio fa da padrone, tralasciando quindi azione e ipotetici combattimenti vari. Di grande efficacia la psicologia della protagonista, della quale non si riuscirà mai a capirne le reali intenzioni; il che farà permanere una sorta di inquietudine per tutta la durata della storia. Un po' meno quella del giovane Kokutou, le cui azioni saranno, a mio modo di vedere, prevalentemente illogiche. Chi mai dopo aver assistito ad un delitto cruento e conoscendo il colpevole non corre subito ad avvisare la polizia ma, anzi, si dimostra ancor più disponibile e affettuoso nei confronti di quest'ultimo senza il benché minimo turbamento? Io no di certo. Come detto precedentemente, unica perplessità.
Per concludere, "Kara no Kyoukai: Murder Study (Part 1)" presenta molte idee sulle quali lavorare e offre buoni spunti di riflessione. Questa è solamente la prima parte della storia, come si evince dal titolo, che proseguirà nella seconda. Giudizio più che sufficiente, sicuramente si nota un notevole miglioramento rispetto all'opera precedente che porta ad un conseguente alzamento d'interesse. Voto 7.
In questo secondo capitolo della serie "Kara no kyoukai" ci ritroveremo cronologicamente circa due anni prima degli eventi del primo episodio, donandoci finalmente maggiori dettagli sul passato di Shiki e Kokuto.
In un liceo come tanti, Shiki è una ragazza silenziosa che passivamente si dedica alla vita scolastica; tuttavia la sua solitaria vita scolastica sta per cambiare grazie a un ragazzo di nome Kokuto che se ne innamora perdutamente nonostante l'atteggiamento alquanto ostile della ragazza. Scopriremo che Shiki ha una doppia personalità, una innocente e un'altra talmente spietata da godere delle uccisioni che commette. Vari omicidi verranno commessi e Kokuto lo scoprirà subito, ma ciò intaccherà i sentimenti che prova per l'amica?
L'atmosfera che si respira è quella di una storia sentimentale condita da scene alquanto violente e sanguinolente. Il tema della morte viene tuttavia completamente messo in disparte, insomma Shiki uccide molte persone innocenti, eppure questo sembra risultare un particolare molto secondario e la cosa fa storcere il naso. Altra caratteristica un po' forzata è la personalità di Kokuto, che sembra un succube ai piedi di Shiki e un irrimediabile moralista, a suo interesse ovviamente. Ultima caratteristica è la quasi totale assenza di scene d'azione in virtù di una maggiore predilezione ai dialoghi, effettivamente molto ben costruiti.
L'aspetto tecnico è rimasto invariato, indi le atmosfere cupe, la quasi maniacale ricreazione di sfondi e oggetti di uso comune sono rimaste invariate insieme al realistico effetto che la pioggia crea. Anche il comparto sonoro è rimasto intatto regalandoci una colonna sonora d'effetto e appagante sia nei momenti calmi sia in quelli concitati (benché siano pochi).
"Kara no kyoukai Murder Study" è un ottimo sequel/prequel per una delle serie più originali e ben congegnate che mi siano capitate tra le mani. Se avevate qualche perplessità sul primo capitolo vi converrà dare un'occhiata a questo Murder Story, perché gran parte di quelle perplessità verranno eliminate.
In un liceo come tanti, Shiki è una ragazza silenziosa che passivamente si dedica alla vita scolastica; tuttavia la sua solitaria vita scolastica sta per cambiare grazie a un ragazzo di nome Kokuto che se ne innamora perdutamente nonostante l'atteggiamento alquanto ostile della ragazza. Scopriremo che Shiki ha una doppia personalità, una innocente e un'altra talmente spietata da godere delle uccisioni che commette. Vari omicidi verranno commessi e Kokuto lo scoprirà subito, ma ciò intaccherà i sentimenti che prova per l'amica?
L'atmosfera che si respira è quella di una storia sentimentale condita da scene alquanto violente e sanguinolente. Il tema della morte viene tuttavia completamente messo in disparte, insomma Shiki uccide molte persone innocenti, eppure questo sembra risultare un particolare molto secondario e la cosa fa storcere il naso. Altra caratteristica un po' forzata è la personalità di Kokuto, che sembra un succube ai piedi di Shiki e un irrimediabile moralista, a suo interesse ovviamente. Ultima caratteristica è la quasi totale assenza di scene d'azione in virtù di una maggiore predilezione ai dialoghi, effettivamente molto ben costruiti.
L'aspetto tecnico è rimasto invariato, indi le atmosfere cupe, la quasi maniacale ricreazione di sfondi e oggetti di uso comune sono rimaste invariate insieme al realistico effetto che la pioggia crea. Anche il comparto sonoro è rimasto intatto regalandoci una colonna sonora d'effetto e appagante sia nei momenti calmi sia in quelli concitati (benché siano pochi).
"Kara no kyoukai Murder Study" è un ottimo sequel/prequel per una delle serie più originali e ben congegnate che mi siano capitate tra le mani. Se avevate qualche perplessità sul primo capitolo vi converrà dare un'occhiata a questo Murder Story, perché gran parte di quelle perplessità verranno eliminate.
Il secondo episodio di "Kara no kyoukai" si è rivelato degno delle aspettative generate dalla visione del primo. Avevo sottolineato come, nonostante il primo film si fosse rivelato abbastanza fiacco, questo titolo avesse tutte le potenzialità per trasformarsi in qualcosa di davvero interessante, e questo "Murder story" costituisce una lieta conferma di quanto dicevo.
Ambientato diversi anni prima rispetto al primo episodio, "Murder story", racconta i primi approcci tra Shiki e Kokuto ai tempi della scuola. In quei giorni la città è terrorizzata dalle imprese di un misterioso assassino, autore di diversi efferati omicidi: la vista dei cadaveri, orrendamente mutilati, è qualcosa destinato a stomaci forti. La polizia, tanto per cambiare, brancola nel buio, e la verità che sembrerà emergere sotto gli occhi di Kokuto sarà qualcosa d'inaccettabile per lui.
Ciò che più colpisce di questo episodio, più che la componente investigativa o splatter, è senza dubbio la componente psicologica. Questo salto nel passato, infatti, serve soprattutto per familiarizzare con i personaggi, per conoscerli più a fondo e cominciare a fare i conti con le loro storie personali che nascondono poche luci e molte ombre.
In più essa ci costringe a porci delle domande che, pur senza l'esagerazione tipica del componimento artistico, possono essere estese anche a noi stessi. La più importante è: fino a che punto la fiducia verso una persona è in grado di resistere alle apparenze? La stessa domanda può essere anche posta in altri termini, assumendo un significato un po' diverso: fino a quando le prove o la presunta evidenza di un peccato non sono sufficienti per smuovere l'incrollabile fiducia che si ha in una persona? Questo anime non riesce a - ma in verità non vuole - dare una risposta universale a questi quesiti, ma si limita a mostrarci il problema per poi lasciare al nostro giudizio la risposta. Kokuto decide di avere fiducia, ma il suo livello di consapevolezza ci è nascosto dai suoi sentimenti che hanno la meglio anche sulla sua coscienza.
In questo secondo episodio di "Kara no kyoukai" dobbiamo però accontentarci di questo, in quanto esso risulterà essere ancora abbastanza deludente sotto tutti gli altri punti di vista. In particolare per gli appassionati del genere poliziesco (a cui per la verità io non appartengo) questo titolo rappresenterà una cocente delusione se teniamo conto della grandissima superficialità con cui viene affrontata questa lunga catena di delitti, ma anche i non appassionati non potranno fare a meno di notare la grande stravaganza di certi fatti o comportamenti.
In conclusione, la mia valutazione è positiva, ma con riserva; mi auguro che i prossimi episodi riescano a offrire un po' più di attenzione anche ad altri aspetti oltre a quello psicologico. Quest'ultimo, invece, ha già raggiunto ottimi livelli in questi episodi e, in assenza di grossi stravolgimenti, tutto lascia pensare che risulterà altrettanto coinvolgente anche nei prossimi episodi.
Ambientato diversi anni prima rispetto al primo episodio, "Murder story", racconta i primi approcci tra Shiki e Kokuto ai tempi della scuola. In quei giorni la città è terrorizzata dalle imprese di un misterioso assassino, autore di diversi efferati omicidi: la vista dei cadaveri, orrendamente mutilati, è qualcosa destinato a stomaci forti. La polizia, tanto per cambiare, brancola nel buio, e la verità che sembrerà emergere sotto gli occhi di Kokuto sarà qualcosa d'inaccettabile per lui.
Ciò che più colpisce di questo episodio, più che la componente investigativa o splatter, è senza dubbio la componente psicologica. Questo salto nel passato, infatti, serve soprattutto per familiarizzare con i personaggi, per conoscerli più a fondo e cominciare a fare i conti con le loro storie personali che nascondono poche luci e molte ombre.
In più essa ci costringe a porci delle domande che, pur senza l'esagerazione tipica del componimento artistico, possono essere estese anche a noi stessi. La più importante è: fino a che punto la fiducia verso una persona è in grado di resistere alle apparenze? La stessa domanda può essere anche posta in altri termini, assumendo un significato un po' diverso: fino a quando le prove o la presunta evidenza di un peccato non sono sufficienti per smuovere l'incrollabile fiducia che si ha in una persona? Questo anime non riesce a - ma in verità non vuole - dare una risposta universale a questi quesiti, ma si limita a mostrarci il problema per poi lasciare al nostro giudizio la risposta. Kokuto decide di avere fiducia, ma il suo livello di consapevolezza ci è nascosto dai suoi sentimenti che hanno la meglio anche sulla sua coscienza.
In questo secondo episodio di "Kara no kyoukai" dobbiamo però accontentarci di questo, in quanto esso risulterà essere ancora abbastanza deludente sotto tutti gli altri punti di vista. In particolare per gli appassionati del genere poliziesco (a cui per la verità io non appartengo) questo titolo rappresenterà una cocente delusione se teniamo conto della grandissima superficialità con cui viene affrontata questa lunga catena di delitti, ma anche i non appassionati non potranno fare a meno di notare la grande stravaganza di certi fatti o comportamenti.
In conclusione, la mia valutazione è positiva, ma con riserva; mi auguro che i prossimi episodi riescano a offrire un po' più di attenzione anche ad altri aspetti oltre a quello psicologico. Quest'ultimo, invece, ha già raggiunto ottimi livelli in questi episodi e, in assenza di grossi stravolgimenti, tutto lascia pensare che risulterà altrettanto coinvolgente anche nei prossimi episodi.
Il secondo film della saga di "Kara no Kyoukai" si colloca cronologicamente prima di "Overlooking view", permettendoci di capire il legame emotivo che unisce Shiki e Kukuto.
La storia inizia in un liceo dove i due si incontrano: lei è una ragazza piuttosto isolata, non parla con nessuno e lui cerca di diventarle amico. Lei però non è una ragazza normale e lo si capirà fin da subito vedendola ammazzare in modo parecchio violento delle persone innocenti.
Ben presto si scopre che ci sono due Shiki rinchiuse al suo interno, una che non vuole ammazzare nessuno e una invece che è tutto il suo opposto.
Kokuto capisce che è stata lei a uccidere tutte quelle persone, ma ormai ne è follemente innamorato, prevarrà l'amore o prevarrà il senso di giustizia? La risposta è piuttosto facile da intuire, ma riuscirà lo stesso ad amarla anche quando lei vorrà ucciderlo?
Il secondo episodio prende il buono che aveva il primo e lo amplifica rendendo il tutto una bellissima storia d'amore con ambientazione horror.
Purtroppo, però, il film non è certamente esente da difetti come, a mio avviso, il fatto che si sia tralasciato molto il fatto che Shiki abbia ucciso molte persone e Kokuto sembra quasi fregarsene. Sì, sarà l'amore, ma lei è una pericolosa assassina, non puoi lasciarla andare solo perché te ne se innamorato, questo è un ragionamento troppo egoistico, non importa se non era lei che uccideva ma l'altra Shiki che ha dentro, importa quello che ha fatto, le vite spezzate, le famiglie distrutte. Un accenno di più su questa riflessione non sarebbe guastato.
Chiusa questa parentesi, la storia procede decisamente meglio della prima proponendo meno action, quasi zero, ma molte più riflessioni intense e belle da seguire.
Oltretutto, guardando questo secondo film si riesce ad apprezzare meglio anche il primo, nel quale non si è in grado di stabilire che legame unisca i due personaggi all'inizio del film.
Dal punto di vista tecnico questo secondo film ha le stesse caratteristiche del primo: sono ottimi i disegni dei personaggi e gli sfondi in cg sono realizzati molto bene e con toni piuttosto cupi per rendere più opprimente l'atmosfera.
Concludendo "Murder Study" è un ottimo film, se amate le storie d'amore guardatelo, anche se non sopportate molto la vista del sangue, perché in una storia così bella un occhio si può chiudere. Da vedere assolutamente, assieme a tutti quelli della sua saga.
La storia inizia in un liceo dove i due si incontrano: lei è una ragazza piuttosto isolata, non parla con nessuno e lui cerca di diventarle amico. Lei però non è una ragazza normale e lo si capirà fin da subito vedendola ammazzare in modo parecchio violento delle persone innocenti.
Ben presto si scopre che ci sono due Shiki rinchiuse al suo interno, una che non vuole ammazzare nessuno e una invece che è tutto il suo opposto.
Kokuto capisce che è stata lei a uccidere tutte quelle persone, ma ormai ne è follemente innamorato, prevarrà l'amore o prevarrà il senso di giustizia? La risposta è piuttosto facile da intuire, ma riuscirà lo stesso ad amarla anche quando lei vorrà ucciderlo?
Il secondo episodio prende il buono che aveva il primo e lo amplifica rendendo il tutto una bellissima storia d'amore con ambientazione horror.
Purtroppo, però, il film non è certamente esente da difetti come, a mio avviso, il fatto che si sia tralasciato molto il fatto che Shiki abbia ucciso molte persone e Kokuto sembra quasi fregarsene. Sì, sarà l'amore, ma lei è una pericolosa assassina, non puoi lasciarla andare solo perché te ne se innamorato, questo è un ragionamento troppo egoistico, non importa se non era lei che uccideva ma l'altra Shiki che ha dentro, importa quello che ha fatto, le vite spezzate, le famiglie distrutte. Un accenno di più su questa riflessione non sarebbe guastato.
Chiusa questa parentesi, la storia procede decisamente meglio della prima proponendo meno action, quasi zero, ma molte più riflessioni intense e belle da seguire.
Oltretutto, guardando questo secondo film si riesce ad apprezzare meglio anche il primo, nel quale non si è in grado di stabilire che legame unisca i due personaggi all'inizio del film.
Dal punto di vista tecnico questo secondo film ha le stesse caratteristiche del primo: sono ottimi i disegni dei personaggi e gli sfondi in cg sono realizzati molto bene e con toni piuttosto cupi per rendere più opprimente l'atmosfera.
Concludendo "Murder Study" è un ottimo film, se amate le storie d'amore guardatelo, anche se non sopportate molto la vista del sangue, perché in una storia così bella un occhio si può chiudere. Da vedere assolutamente, assieme a tutti quelli della sua saga.