Kakegurui XX
“Kakegurui XX” è stato pubblicato nel 2019, quale seconda serie di dodici episodi della prima uscita nell’estate del 2017 e, al pari della prima stagione, nemmeno gli ulteriori dodici episodi sono conclusivi della saga degli studenti protagonisti della scuola “Hyakkaou”.
Premessa doverosa (e pleonastica): la seconda serie è diretta conseguenza della prima, pertanto vederla senza rispettare la sequenza non consente di capire granché della trama e degli eventi narrati.
“Kakegurui XX” continua a narrare le gesta dei protagonisti della prima stagione e, ad onor del vero, anche questo brilla poco a livello narrativo al pari della prima.
Anzi, presenta qualche “difettuccio” in più: sembra meno “originale”, poiché perde quell’elemento grottesco ed eccessivo che contraddistingueva la prima serie, per virare su un contesto un po’ più convenzionale in cui il gioco (scommessa) viene esclusivamente interpretato come lotta di potere e affermazione del proprio ego, vendetta (vedi Rei Batsubami) o amore (Sayaka e Ryota).
E così “Kakegurui XX”, sebbene migliori sensibilmente dal punto di vista tecnico/grafico (e anche musicale), non presenta alcun nuovo elemento di originalità rispetto alla prima stagione (nel bene e, soprattutto, nel male, in più di un episodio della prima serie imperversava Midari Ikishima... e chi se la dimentica!) e sono ridotte anche le pagliacciate “grottesche” di godimento di Yumeko, Mary, Itsuki e Kirari. Ma, soprattutto, viene un po’ meno il messaggio simbolico del piacere derivante dal rischio in quanto tale, dando invece più importanza al collegamento del rischio della scommessa a uno scopo (potere, denaro, successo, ecc.).
Al termine della visione dell’anime, francamente resta ben poco: è tutto artificiosamente costruito in modo molto “irrazionale” e senza una vera continuità logica di trama (vedi la puntata sulla torre), per portare avanti il solito messaggio allegorico della scommessa (non lo definirei più come gioco) ad libitum su qualsiasi cosa con regole create ad hoc nei vari giochi.
I personaggi restano sostanzialmente gli stessi e, soprattutto, non hanno un’evoluzione significativa. Solo Mary sembra più risoluta e determinata, mentre Itsuki, artefice della rovina di Manyuda, alla fine di un gioco gli fa chiaramente capire di amarlo. Stucchevole il gioco della torre in cui si consuma un altro dramma amoroso tra la presidente e la sua segretaria.
Termino la mia breve recensione con un breve dialogo tra Yumeko e Ryota sull’opportunità di accettare e affrontare una sfida senza conoscere le identità degli sfidanti.
Yumeko: "Non mi importa conoscere l'identità dello sfidante, purché il gioco sia stimolante".
Ryota (preoccupato di quanto già accaduto con le ragazze telepatiche della sfida precedente): "Ma potrebbero avvelenarti!".
Yumeko: "Che esperienza interessante è stata quella..."
Va beh... non aggiungo altro.
Premessa doverosa (e pleonastica): la seconda serie è diretta conseguenza della prima, pertanto vederla senza rispettare la sequenza non consente di capire granché della trama e degli eventi narrati.
“Kakegurui XX” continua a narrare le gesta dei protagonisti della prima stagione e, ad onor del vero, anche questo brilla poco a livello narrativo al pari della prima.
Anzi, presenta qualche “difettuccio” in più: sembra meno “originale”, poiché perde quell’elemento grottesco ed eccessivo che contraddistingueva la prima serie, per virare su un contesto un po’ più convenzionale in cui il gioco (scommessa) viene esclusivamente interpretato come lotta di potere e affermazione del proprio ego, vendetta (vedi Rei Batsubami) o amore (Sayaka e Ryota).
E così “Kakegurui XX”, sebbene migliori sensibilmente dal punto di vista tecnico/grafico (e anche musicale), non presenta alcun nuovo elemento di originalità rispetto alla prima stagione (nel bene e, soprattutto, nel male, in più di un episodio della prima serie imperversava Midari Ikishima... e chi se la dimentica!) e sono ridotte anche le pagliacciate “grottesche” di godimento di Yumeko, Mary, Itsuki e Kirari. Ma, soprattutto, viene un po’ meno il messaggio simbolico del piacere derivante dal rischio in quanto tale, dando invece più importanza al collegamento del rischio della scommessa a uno scopo (potere, denaro, successo, ecc.).
Al termine della visione dell’anime, francamente resta ben poco: è tutto artificiosamente costruito in modo molto “irrazionale” e senza una vera continuità logica di trama (vedi la puntata sulla torre), per portare avanti il solito messaggio allegorico della scommessa (non lo definirei più come gioco) ad libitum su qualsiasi cosa con regole create ad hoc nei vari giochi.
I personaggi restano sostanzialmente gli stessi e, soprattutto, non hanno un’evoluzione significativa. Solo Mary sembra più risoluta e determinata, mentre Itsuki, artefice della rovina di Manyuda, alla fine di un gioco gli fa chiaramente capire di amarlo. Stucchevole il gioco della torre in cui si consuma un altro dramma amoroso tra la presidente e la sua segretaria.
Termino la mia breve recensione con un breve dialogo tra Yumeko e Ryota sull’opportunità di accettare e affrontare una sfida senza conoscere le identità degli sfidanti.
Yumeko: "Non mi importa conoscere l'identità dello sfidante, purché il gioco sia stimolante".
Ryota (preoccupato di quanto già accaduto con le ragazze telepatiche della sfida precedente): "Ma potrebbero avvelenarti!".
Yumeko: "Che esperienza interessante è stata quella..."
Va beh... non aggiungo altro.
La lentezza narrativa che ho percepito durante la visione della seconda stagione di "Kakegurui" è stata davvero qualcosa di assurdo e surreale. Le ottime premesse lasciate dalla precedente stagione e subito la decisione inaspettata da parte della presidentessa del consiglio studentesco, Kirari, di mettere in gioco la propria carica all'interno dell'istituto Hyakkaou avevano lasciato trapelare un prosieguo stellare e pieno di colpi di scena.
In effetti, la posta in gioco messa in palio da Kirari non è riconducibile esclusivamente alla carica di presidentessa del consiglio studentesco, ma anche al primato e alla guida della potente famiglia Momobami. La causa del rallentamento narrativo va riscontrato nell'eccessiva presenza delle scommesse e dei giochi, i quali riescono sempre ad esaltare le caratteristiche irrazionali e impulsive di personaggi chiave come Yumeko e la presidentessa, ma, allo stesso tempo, hanno perso l'originalità e la genialità che li contraddistinguevano durante la prima stagione. Le dinamiche e le spiegazioni che si celano dietro i giochi restano nella maggior parte dei casi interessanti, su questo aspetto non si discute, ma gli esiti sono così scontati e prevedibili che lo spettatore perde ogni tipo di interesse prima di venirne a capo.
Come già anticipato, personaggi come Yumeko e Kirari riuscirebbero da sole a rendere la serie godibile, oltretutto l'argomento che mi ha sempre attratto, guardando "Kakegurui", è la contrapposizione tra la "razionalità" e l' "irrazionalità". Quando si devono prendere delle decisioni o fare delle scelte, la componente razionale, per quanto possa sembrare all'apparenza la più sicura, viene quasi sempre messa da parte e declassata. Questo aspetto lo si evince chiaramente dalle azioni di alcuni specifici personaggi come Suzui e la segretaria della presidentessa del consiglio studentesco, Sayaka; per quanto si sforzassero di compiere scelte logiche e razionali, non sono mai riusciti a colpire nel segno e battere i propri avversari. In altre parole, maggiore è l'utilizzo di comportamenti impulsivi e fortemente irrazionali durante le scommesse e i giochi, maggiori sono le probabilità di vincere e occupare posizioni di rilievo. Questo scenario può essere esteso anche alla normale routine degli studenti: francamente non si è mai parlato di interrogazioni, lezioni, superamento di esami o professori, ma solo e soltanto di contratti, gerarchie e scommesse, pur trovandoci all'interno di un istituto "scolastico" giapponese. Degli studenti che puntano miliardi e miliardi di yen, che mettono in gioco la propria libertà in quanto persona oppure arrivano a sacrificare la propria vita sono tutti chiari esempi di come la "normalità" sia un termine che non esiste nel vocabolario dell'autore e di conseguenza della serie.
Il comparto grafico ha subito dei cambiamenti positivi, con un character design leggermente migliorato e più preciso nella realizzazione dei dettagli fisionomici; sono soddisfatto anche dei capelli di Yumeko, che mi sono sembrati per la prima volta reali!
Mi sarei aspettato qualcosina in più dalla opening, la quale non è assolutamente paragonabile a quella della prima stagione, mentre l'ending e il doppiaggio mi sono piaciuti.
Purtroppo sono rimasto un po' deluso da questa seconda stagione, che di sicuro non è allo stesso livello della prima. Ho sperato fino alla fine che Ryōta potesse cacciare per una volta gli di attributi e provare il brivido di giocare come gli altri scommettitori, invece è troppo codardo e legato alla sua razionalità. Credo che, se non subisce una maturazione a livello psicologico, resterà un personaggio inutile e scartato da tutti per l'intero prosieguo della serie. Yumeko e la presidentessa continuano a stupirmi con le loro giocate, la loro superiorità disarmante e la loro voglia di mettere in palio anche la loro "anima" se necessario. Questi sono personaggi che meritano tutta l'attenzione dello spettatore e che difficilmente possono deludere le aspettative.
"Kakegurui" credo abbia un potenziale assurdo e possa offrire molto più di quanto visto in questa misera e piatta seconda stagione; per il momento ancora non è stata ufficializzata una terza stagione, ma credo che l'anime ne abbia un bisogno assurdo per riprendersi e mostrarci chiaramente la vera essenza di "Kakegurui".
Il mio voto finale è 7.
In effetti, la posta in gioco messa in palio da Kirari non è riconducibile esclusivamente alla carica di presidentessa del consiglio studentesco, ma anche al primato e alla guida della potente famiglia Momobami. La causa del rallentamento narrativo va riscontrato nell'eccessiva presenza delle scommesse e dei giochi, i quali riescono sempre ad esaltare le caratteristiche irrazionali e impulsive di personaggi chiave come Yumeko e la presidentessa, ma, allo stesso tempo, hanno perso l'originalità e la genialità che li contraddistinguevano durante la prima stagione. Le dinamiche e le spiegazioni che si celano dietro i giochi restano nella maggior parte dei casi interessanti, su questo aspetto non si discute, ma gli esiti sono così scontati e prevedibili che lo spettatore perde ogni tipo di interesse prima di venirne a capo.
Come già anticipato, personaggi come Yumeko e Kirari riuscirebbero da sole a rendere la serie godibile, oltretutto l'argomento che mi ha sempre attratto, guardando "Kakegurui", è la contrapposizione tra la "razionalità" e l' "irrazionalità". Quando si devono prendere delle decisioni o fare delle scelte, la componente razionale, per quanto possa sembrare all'apparenza la più sicura, viene quasi sempre messa da parte e declassata. Questo aspetto lo si evince chiaramente dalle azioni di alcuni specifici personaggi come Suzui e la segretaria della presidentessa del consiglio studentesco, Sayaka; per quanto si sforzassero di compiere scelte logiche e razionali, non sono mai riusciti a colpire nel segno e battere i propri avversari. In altre parole, maggiore è l'utilizzo di comportamenti impulsivi e fortemente irrazionali durante le scommesse e i giochi, maggiori sono le probabilità di vincere e occupare posizioni di rilievo. Questo scenario può essere esteso anche alla normale routine degli studenti: francamente non si è mai parlato di interrogazioni, lezioni, superamento di esami o professori, ma solo e soltanto di contratti, gerarchie e scommesse, pur trovandoci all'interno di un istituto "scolastico" giapponese. Degli studenti che puntano miliardi e miliardi di yen, che mettono in gioco la propria libertà in quanto persona oppure arrivano a sacrificare la propria vita sono tutti chiari esempi di come la "normalità" sia un termine che non esiste nel vocabolario dell'autore e di conseguenza della serie.
Il comparto grafico ha subito dei cambiamenti positivi, con un character design leggermente migliorato e più preciso nella realizzazione dei dettagli fisionomici; sono soddisfatto anche dei capelli di Yumeko, che mi sono sembrati per la prima volta reali!
Mi sarei aspettato qualcosina in più dalla opening, la quale non è assolutamente paragonabile a quella della prima stagione, mentre l'ending e il doppiaggio mi sono piaciuti.
Purtroppo sono rimasto un po' deluso da questa seconda stagione, che di sicuro non è allo stesso livello della prima. Ho sperato fino alla fine che Ryōta potesse cacciare per una volta gli di attributi e provare il brivido di giocare come gli altri scommettitori, invece è troppo codardo e legato alla sua razionalità. Credo che, se non subisce una maturazione a livello psicologico, resterà un personaggio inutile e scartato da tutti per l'intero prosieguo della serie. Yumeko e la presidentessa continuano a stupirmi con le loro giocate, la loro superiorità disarmante e la loro voglia di mettere in palio anche la loro "anima" se necessario. Questi sono personaggi che meritano tutta l'attenzione dello spettatore e che difficilmente possono deludere le aspettative.
"Kakegurui" credo abbia un potenziale assurdo e possa offrire molto più di quanto visto in questa misera e piatta seconda stagione; per il momento ancora non è stata ufficializzata una terza stagione, ma credo che l'anime ne abbia un bisogno assurdo per riprendersi e mostrarci chiaramente la vera essenza di "Kakegurui".
Il mio voto finale è 7.