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Atenaide

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6
Trama

Il protagonista indiscusso (croce e delizia!) dell’opera è Yuliy, un giovane Sirius (leggi lupo mannaro) in cerca di vendetta per la sua gente brutalmente sterminata (già erano rimasti in pochi, poracci) dieci anni prima dai vampiri, che avevano assalito il suo villaggio, Dogville (nomen omen), allo scopo di avere qualcosa dai suoi abitanti.

Yuliy fa parte di una squadra addetta allo sterminio di vampiri, nei quali agisce sia da gregario, all’inizio, ma soprattutto da cane sciolto (per tutto il resto della trama). Non è chiaro quando sia nato il gruppo, quando e come si siano uniti i membri di tale squadra e chi sia l’organizzazione centrale. Tutto resta o fumoso (il che è male) o senza spiegazione (il che è peggio).

La trama procede rapidamente, di scontro in scontro, di rivelazione in rivelazione, e questo non è assolutamente negativo, anzi. È una narrazione incalzante che però a tratti corre troppo, come se in un treno in corsa salissero personaggi a metà o alla fine, così, saltando sul tetto del vagone, solo perché fa comodo averli lì e in quel momento servono; manca il tempo di presentarli o di caratterizzarli. Dopo una prima presentazione di poche parole quasi telegrafate agiscono in modo automatico.

La narrazione degli eventi pesca a piene mani elementi di anime noti e arcinoti: l’orfano, il fratello “cattivo”, il cattivo che ride e parla da solo (perché nessuno lo capirebbe, nemmeno i suoi tirapiedi), i personaggi di spalla, forti e gentili, il buonismo devastante del protagonista che fa presa su tutti, la sua personalità così pulita tanto da farsi alleati improbabili ed emulatori.

Yuliy e tutti gli altri personaggi

Potremmo dire che la personalità di Yuliy non è per nulla invadente, ma porlo come protagonista focale della vicenda ha indebolito gli altri personaggi, che diventano tuttalpiù utili nell’economia dell’anime, ma non hanno “anima”. Mi è rimasta impressa la morte di un personaggio, apparso pochi episodi prima della sua dipartita e camaleontico in modo rapidissimo. Io non mi ci ero affezionata né lo avevo compreso, però nelle intenzioni dell’anime la sua morte doveva essere una cosa assai tragica, scaduta però nel banaluccio.
Non che Yuliy sia un pessimo personaggio. Di solito i protagonisti degli shonen sono casinisti, provocatori, energici e quasi schizofrenici nella loro emotività, che passa da momenti bui ad attimi di esaltazione folle. Yuliy ha un animo gentile, che cerca la vendetta malgrado non sia quella la sua inclinazione. Lui è un buono in tutto e per tutto: ama le piante, ha nostalgia della sua famiglia, è vittima di sensi di colpa ed è portato al perdono (a volte istantaneo, e non scherzo). Quindi la sua figura fa tenerezza, e fino ad un certo punto può essere compresa, salvo poi sfociare nel messianismo più totale, anche in una situazione che è incapace di gestire quanto sta contenendo.

La figura del commissario Iba è trascurata e tuttalpiù utilitaria nella sua natura (ah, la telescrivente portatile, da lui portata ad un certo punto della storia, che provvidenziale!), un gran peccato, visto che aveva una buona potenzialità.
Il premio del personaggio più inutile della serie va a una donna (e ti pareva!) che ha tutte le caratteristiche che ci si aspetta da un personaggio femminile di uno shonen, dolce, ingenua, determinata quando vuole, casinista, innamorata fino a diventare stalker e presente nelle situazioni, anche se ci si domanda che diritto ha di stare lì (e nessuno dubita mai delle sue motivazioni a stare dove sta).
Altro inutile è il povero, poveraccio, Klarwein, la cui utilità nell’opera è infima: serviva un perdente ed è stato servito in tutta la sua boria e in tutti i suoi fallimenti. Ogni anime, forse, ha bisogno di un personaggio sacrificale, cattivo ma ridicolo, e stavolta è toccato a lui.
I compagni del gruppo fanno la figura dei mammalucchi, la cui presenza buonista sostiene, supporta, sopporta e combatte per Yuliy. Non è che sono del tutto anonimi, ma vengono pennellati rapidamente, finendo con il fossilizzarsi alla presentazione iniziale.

Quella “celebre” arca

Ciò che più stona in quest’opera è l’incapacità di spiegare ciò che tutti vanno cercando, la celebre Arca. Letteralmente sarebbe Scatola dei Sirius, il cui contenuto ambitissimo, prima citato ad ogni piè sospinto, pare capace di cose impressionanti, ma solo, udite udite, nelle mani giuste. Sorge una storia a sfondo religioso di "qualcuno" che millenni prima donò ai Sirius simile potere, ma che loro si rifiutarono d’usare, preferendo sigillarlo e custodendo il manufatto a costo di doverne uccidere i testimoni. Puzza un’idea religiosa così esposta, tanto più che il finale è vagamente messianico, tema coraggioso sì, ma assai poco in linea sia con lo sviluppo canonico dello shonen, che con i suoi personaggi soprannaturali. È chiara l’incapacità dell’anime di gestire questa tematica e di saperla sviluppare. Pare che si sia fatto il passo più lungo della gamba, col risultato che ci si è persi per strada, incapaci di dare informazioni in tempo utile e spingendo a tutta forza verso un finale prevedibile: secondo voi chi è che salverà il mondo?

Fa sorridere, poi, il modo in cui il protagonista cerca di farsi dare l’Arca, smuovendo la volontà del suo possessore con un discorso di cui lui nemmeno pare capire il senso (l’orgoglio dei Sirius sì, molto bello, ma si può parlare di orgoglio di una specie se è rimasto l’ultimo? E inoltre, se già i Sirius erano pochi, perché non formare prima i loro giovani ultimi membri?), e il detentore di tale Arca la cede subito, si inchina e saluta, mollandogli una grossa gatta da pelare, accettando serenamente d’aver sbagliato i calcoli (e lo spreco) della sua vita e di quella degli altri.

Altro elemento di risata facile è l’acquisizione del potere dell’Arca. Non starò a ‘spoilerare’, ma per me c’era un metodo migliore per usarne il potenziale.

Uno strano caso di mente telepatica

Sconcertante e desolante è la telepatia dei personaggi. Pare che ci sia una mente comune da cui pescano le informazioni: non si parlano, si capiscono al volo. Quando si incontrano saltano le formalità normali (Che ci fai qui? Chi ti dà il diritto di restare? Va tutto bene?) e passano al sodo senza sondare chi sa cosa e quanto. I dialoghi sono sconcertanti per il loro utilitarismo informativo. Si parla solo del nocciolo della questione, l’emotività nasce solo per far smuovere al più presto quel dialogo interrotto. Mi è rimasto impresso il momento in cui, per far parlare un testimone reticente, gli fanno pressione in due, prima Iba e poi Yuliy. Quest’ultimo spiattella fino in fondo la sua biografia e i suoi patimenti davanti agli astanti, e un magico secondo dopo colui che non poteva parlare a costo di parere burbero comincia ad emozionarsi e a cantare tutta la storia, facendo nomi, cognomi e località.

L’idea di fondo di quest’anime, debole sì, poteva pur funzionare, ma non in un’economia di parole del genere. I dialoghi sembrano mancare d’anima e di quel ritmo che scandisce una normale comunicazione. A volte paiono partite di ping-pong, con botte e risposte serrate che solo i protagonisti afferrano, grazie, forse, alla famosa mente condivisa di cui ho scritto sopra.

Chi non ha la mente in comune con nessuno è il nostro villain.

Doloroso è parlare dei monologhi del cattivo (glissando dai dialoghi tra i tirapiedi e i nostri buoni che sono la canonicità di un dirty speaking ingentilito... se Yuliy non sapeva di essere l’unico sopravvissuto dei Sirius, glielo ripetevano ad ogni piè sospinto, per fortuna aveva una buona autostima). Questo malvagio vampiro è l’esempio di come un antagonista non dovrebbe essere per non diventare una macchietta: ride da solo, parla da solo della sua biografia eroica, con i sottoposti fa il grand’uomo minaccioso, ma non è in grado di domare come si deve un sottoposto focoso (per dieci anni!). E quando ha il potere, se ne lascia prendere, vaneggiando ma facendo il power-up. Un ottimo personaggio da pantomima.

Fa pensare poi la necessità che questo soggetto aveva di Yuliy, quando dieci anni prima avrebbe allegramente sterminato tutti i Sirius senza tenersene uno che gli fosse utile. Si vanta d’avere grandi capacità di previsione e molta esperienza alle spalle, ma in realtà non è neppure lui esente dal fare errori (madornali). Esempio è quello che ha dimenticato mandando i suoi tirapiedi a fare strage, una manovra poco accorta.

Quel finale così canonico ma così controverso

Parlare del finale senza fare spoiler è difficile, ma ci proverò. Come ho detto, l’anime si ‘spoilera’ da sé, non serve che lo faccio io. Potremmo dire che gli eventi che portano alla fine sono un succedersi troppo rapido e che lo scontro finale (perché quello è) vede un bel gruppone di attaccanti contro gli attaccati sfoltirsi nel modo giusto, per permettere a Yuliy e ad un altro personaggio di avere il loro scontro con il signore dei vampiri.

Succedono cose da telepatia mentale pure nel finale, che fanno un po’ sorridere.
La dipartita di un personaggio in particolare è tutta teatro senz’anima.

Alla fine si giunge alla resa dei conti, e qui lascio lo spettatore godersi la scena catartica.
Quello che voglio approfondire è il dopo, per me controverso ma interessante.
Ci sta che il protagonista possa essere investito di un tale potere (quale poi non è dato sapere) e che lo voglia usare per il meglio, è meno comprensibile come mai, se si è trascinato per tutta la storia piangendo miseria e mettendo all’opera idee nate come funghi in un periodo non chiaro tra l’inizio e la fine dell’anime, sia diventato un tale campione di umanità, tanto che attendono che riappaia, lo cercano o vogliono emularlo.

Grafica, opening ed ending

A livello di grafica assistiamo ad una serie che ha davvero degli splendidi fondali, con i paesaggi nella neve, il passaggio nella caverna, i grandi cieli aperti, e dei personaggi ben disegnati, non anonimi. Si potrebbe discutere del codino un po’ stopposo del protagonista, ma quegli occhi azzurri meritano davvero (considerando la storia che c’è dietro).

Buona l’opening, che in grafica ha tutti gli elementi dell’anime, bella e malinconica l’ending.

Conclusioni

Calvino sosteneva nel capitolo iniziale di un suo libro che ci sono libri già letti senza averli letti. Parafrasandolo, potremmo ben dire che ci sono anime già visti senza doverli vedere. “Sirius the Jaeger” è uno di quelli. Con gli stilemi che ha, lo sviluppo lineare della trama, i personaggi stessi non fanno che aumentare il fattore “predittività” di questa serie, che sa di già visto; mentre gli episodi scorrono, già è facile immaginare ciò che accadrà.

La mancanza totale di originalità di quest’opera può fare di questo anime un tappabuchi perfetto, ma bisogna avere una buona sopportazione dell’esposizione di una trama la cui faciloneria e la mancanza di spiegazioni che siano tali è il maggior tallone d’Achille.

Se dovessi parlare dei lati positivi di quest’opera, direi che il suo protagonista è sì controverso, ma carino. Con tutte le sue pecche, forse è lui a salvare quest’anime (in ogni senso!).
Purtroppo, non mi sento di consigliare quest’opera per la sua povertà di contenuti, anche se l’idea era buona. Non che il materiale fosse ottimo, ma meritava un miglior trattamento.


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wildprawn

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6,5
È un anime fatto bene per il comparto tecnico, ma, al contrario della prima parte che è molto bella e interessante, da metà in poi peggiora, specialmente il finale che rimane deludente.

Tra i pregi: protagonista carino con un'ottima storia alle spalle, costruita e raccontata molto bene; bella grafica e OST carine (ma non troppo); parte iniziale molto bella, direi che è un'ottima introduzione alla storia prima dell'arrivo dell'evento scatenante.

Tra i difetti: finale noioso e inconcludente; problema con la storia (se lui fosse stato fermo, nessuno sarebbe potuto entrare a prendere l'arca, e quindi non sarebbe successo niente), totalmente inutile; parte finale sempre più casuale, con eventi inspiegabili che rovinano tutta l'immersione nella storia; la ragazza del protagonista è banale, lui non l'accetta (e non l'accetterà mai!), è sempre tra i piedi e non fa mai niente di utile; la squadra di Jaeger è importante per la prima metà, e da li in poi diventa totalmente inutile, seguendo il declino della serie; i combattimenti sono poco bilanciati, infatti il combattimento finale non è degno di questo nome.

Conclusione: direi che i difetti sono enormi, ma la cosa curiosa è che compaiono tutti dalla seconda metà in poi (circa). Se l'anime avesse mantenuto il livello iniziale, oppure l'avesse superato, sicuramente avrebbe preso 8/9. È veramente un colpo al cuore affezionarsi a una storia, per vederla disgregarsi fino alla totale distruzione, con il conseguente odio verso di essa.


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alessiox1

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
“Sirius the Jaeger” è un anime del 2018 composto da dodici episodi, di genere horror, soprannaturale, avventura.

Attenzione: questa parte contiene spoiler

La storia ci parla di una squadra di cacciatori di vampiri chiamati Jaeger (cacciatori in tedesco), che fanno parte di un gruppo più grande che ha sede a Londra. Siamo negli anni ‘30 e le vicende si svolgono in Giappone, il nostro protagonista si chiama Yuliy, lui fa parte degli Jaeger, ma non è un umano, bensì un Sirius, l’ultimo della sua razza. I Sirius sono una specie di lupi mannari, ma parlerò di loro in dettaglio in seguito; Yuliy fu salvato, dieci anni prima dei fatti narrati nella serie, da un altro membro degli Jaeger, ovvero dal Professor Willard, quando era solo un bambino, dopo che il suo villaggio (Dogville) fu attaccato e distrutto dai vampiri, e lui è l’unico sopravvissuto. Da quel giorno Yuliy vive con un solo scopo: uccidere tutti i vampiri nel mondo e ottenere la sua vendetta.
All’interno del team c’è anche un altro ragazzo, ovvero Philip, che ha un rapporto conflittuale con il protagonista, dato che i suoi genitori sono stati uccisi da un Sirius impazzito, tanti anni fa. Nella squadra ci sono altri due personaggi, ovvero Dorothea e Fallon: la prima serve solo per fare un po’ di fanservice (e non riesce neanche tanto bene), mentre Fallon, il muscoloso, ha il solo scopo di fare numero; questo già vi può fare capire il mio parere sulla loro caratterizzazione, ma di questo aspetto parlerò meglio più avanti.
Andando avanti nella storia, si scoprirà che i vampiri cercano un oggetto leggendario, ovvero l’arca dei Sirius, un oggetto sacro della razza del protagonista, che potrebbe permettere ai vampiri di prosperare, e fermare il loro attuale declino a causa di una malattia, declino che sembra inarrestabile. Il protagonista cercherà di scoprire la natura di questo oggetto misterioso, e questo lo porterà davanti a persone che pensava di aver ormai perso per sempre, anche se oggi sono molto cambiate.
Per sapere la continuazione delle vicende di Yuliy e compagni, dovete vedervi l'anime.

Fine parte contenente spoiler

Parliamo un attimo delle razze nell’opera: oltre agli umani ci sono i vampiri e i Sirius. Sui vampiri c’è poco da dire, escluso il fatto che qui sembrano riuscire a sopportare il sole (si presume usino una crema solare), e riescono a trasformarsi in dei mostri. Sui Sirius le cose non sono ben spiegate, nell’anime ci fanno capire che sono lupi mannari, ma capiamo che non sono in grado di trasformarsi in lupi, riescono solo a diventare più forti e aggressivi, non capiamo neanche se gli umani e gli Jaeger danno loro la caccia o no, e tanti altri misteri rimangono.

Parliamo del lato tecnico dell’opera: sicuramente è uno degli aspetti migliori dell’opera, non ho visto particolari cali, e gli scontri sono animati molto bene.
Passiamo ora a parlare delle musiche: l’opening e la ending sono molto belle, buone le OST.

Mentre per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, si poteva fare molto meglio a mio avviso: escludendo il protagonista e un altro personaggio, gli altri sembrano non avere un’anima, sono come macchine, per così dire, non dimostrano di avere molta personalità, sembrano lì solo per far numero, né più né meno. Certi cambiamenti di personalità non sono affatto spiegati, peggiorando ulteriormente le cose.
Uno dei problemi principali dell’opera è questo: la serie risulta essere eccessivamente banale, come qualcosa di già visto molte volte, nulla di originale; il problema è che, a un certo punto, hanno cercato di mettere dello spessore nella trama, volendo appunto allontanarsi da altre produzioni simili, ma poi però non riesce a fare né l’uno né l’altro, né essere un anime profondo né un anime leggero da vedere “tanto per”.
In poche parole, dovevano puntare in una direzione o in un’altra; sicuramente la scelta di dodici episodi non aiuta, troppi misteri rimangono non chiariti, e alcune cose sembrano essere incoerenti.
Sul finale, senza fare spoiler, dico che non mi ha deluso, ma lo ritengo in parte incoerente, con poca logica, e senza troppo mordente, senza considerare i misteri che rimangono; sarebbe bella una seconda stagione, ma ne dubito fortemente.

In conclusione: se volete vedere un anime ricco d’azione, con molto splatter, con una buona grafica, con elementi soprannaturali, e non avete grosse pretese, penso che questo sia l’anime che fa per voi.
Voto finale: 7-


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Davime

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6,5
La trama mi aveva incuriosito, e il costante alto posizionamento nelle classifiche di gradimento settimanale mi ha portato a vedere l'anime, che, però, in estrema sintesi, non mi ha lasciato nulla.
Eh sì, non l'ho trovato particolarmente bello: i primi episodi sono stati anche interessanti, ma, quando è comparso il fratello, ho pensato: "Ok, ora si svolta". E invece no.
La trama è abbastanza scarna e la caratterizzazione dei personaggi è troppo scontata e, a corti discorsi, monotona e piatta.
Ben fatta invece la parte grafica, disegni e animazioni sono molto buoni, probabilmente il punto di forza che mi ha permesso di finire la serie (avevo pensato quasi di abbandonarla).

Peccato, lavorando un po' più sula storia e sui personaggi poteva venir fuori un bel prodotto.
Voto: 6,5


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silvestro00

Episodi visti: 12/12 --- Voto 6,5
E' un anime che ho visto in abbastanza poco tempo, e devo ammettere che inizialmente la storia è stata molto intrigante: vedere varie razze combattere per un qualcosa di misterioso e potente aveva suscitato in me molta curiosità, con dei personaggi che inizialmente avevo davvero apprezzato, come il professore e Yuliy. Ma sfortunatamente, andando avanti con la trama, ho visto sempre di più non dei personaggi ma delle macchine che non avevano anima, a parer mio, erano molto freddi, ripetitivi, con cambi di pensieri o scelte troppo avventate. Il personaggio secondario femminile l'ho trovato poco caratterizzato, solo intenzionata a fare X, la storia principale ha lasciato secondo me troppe domande e quesiti che forse non troveranno soluzione. Il finale secondo me è stato veramente deludente, e potevano davvero fare tanto con le premesse che ci avevano dato; per quanto riguarda i disegni, non sono male, anche se ci sono dei cali notevoli che comunque fanno storcere il naso.
Nel complesso io ho dato 6,5, comunque non è male da vedere, anche se deludente.


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Aoba

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7
Scrivo questa recensione di getto (subito dopo aver terminato di vedere l'ultimo episodio della serie), perché temo che, se aspettassi più tempo, mi ritroverei a non ricordare nulla di quello che ho visto.

Già, "Sirius the Jeager" è una serie che, purtroppo, risulta decisamente dimenticabile.
Non è una serie brutta, al contrario: le scene d'azione colpiscono positivamente lo spettatore, l'opening è davvero bella, la ending è molto carina e, in generale, per quanto io non sia esperta di animazioni, tecnicamente non ho riscontrato grossi difetti.
Date le premesse, è facile intuire che ciò che impedisce a questo anime di distinguersi dalla massa di opere che escono ogni anno è la qualità non eccelsa della scrittura. Gli episodi, presi singolarmente, potrebbero anche non dare l'impressione di essere mediocri, dal momento che (quasi tutti) riescono a bilanciare bene dialoghi e azione, senza annoiare. Ma, se si considera il quadro generale, le cose cambiano. Non voglio fare spoiler, perciò mi limito a dire che, nei primi episodi, vengono introdotti tanti elementi che poi risultano del tutto ininfluenti ai fini della trama orizzontale: il solo risultato a cui portano è confondere lo spettatore. Vorrei poter dire che sul finale le cose migliorano, ma non è così: da un certo punto in poi, la trama comincia a ruotare intorno a un particolare oggetto, su cui ovviamente ci si aspettano dei chiarimenti... Che puntualmente non arrivano. Gli sceneggiatori hanno reso la natura di questo oggetto talmente vaga, da dare l'impressione che neanche loro sapessero bene cosa fosse. Accanto ai difetti più evidenti, nella trama vi sono anche altre incongruenze, che si sarebbero potute evitare se si fosse riflettuto di più e se vi fosse stata più attenzione alle motivazioni dei personaggi.

I personaggi meritano particolare attenzione, perché è da loro che nascono i principali pregi e difetti di "Sirius the Jeager". Diciamo subito che, secondo me, l'aspetto più interessante della serie, l'unico elemento in grado di creare un po' di pathos e di dramma, è rappresentato proprio dalla relazione che si crea tra il protagonista e una figura che torna dal suo passato. Nulla di particolarmente originale, ma funziona e regala anche qualche emozione. Escludendo questo elemento riuscito però, vi sono forse solo altri due o tre personaggi che potrebbero colpire in positivo lo spettatore, per il loro fascino da antagonisti o perché figure tormentate, ma comunque hanno tutti troppo poco spazio per brillare davvero. Ho citato soltanto gli antagonisti per un motivo: i comprimari del personaggio principale, chiamato Yuly, sono stati una grandissima delusione. Perché inserire una squadra, se poi nessun membro del team viene approfondito? Gli Jeager (cacciatori di vampiri) che si muovono accanto al protagonista sono quattro, ma di due di loro non conosceremo mai quasi niente, il terzo sarà protagonista un brevissimo flashback e solo il quarto avrà un minimo di approfondimento in più, dal momento che lo vedremo interagire più spesso con Yuly. Se a questo cast di sagome di cartone vengono aggiunti altri due personaggi, di cui uno decisamente irritante e inutile, la situazione non migliora di certo: la sensazione è che molti personaggi siano lì solo per fare numero, e non perché davvero necessari a far progredire la storia o il protagonista.

So che le mie parole potrebbero apparire fin troppo severe, ma c'è un motivo se sono così dura: avevo iniziato questa serie senza nessuna aspettativa particolare, solo perché sembrava adatta a spegnere il cervello e a divertirsi, ma poi la serie stessa ha creato in me delle aspettative, presentandosi come un prodotto potenzialmente molto buono, e così ha finito col deludermi. Rimane un anime godibile, soprattutto per chi è appassionato del genere soprannaturale (e in particolare per chi ama le storie di vampiri), ma chi cerca qualcosa di indimenticabile farebbe meglio a passare oltre: "Sirius the Jeager" è più apparenza che sostanza.


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Nox

Episodi visti: 12/12 --- Voto 7,5
"Sirius the Jaeger" è un anime di dodici episodi andato in onda da luglio a settembre 2018.

Ambientato negli anni '30, vede come protagonisti un gruppo di cacciatori di vampiri, chiamati Jaegar, fra i cui membri, provenienti da ogni parte del mondo, c’è Yuliy, un lupo mannaro in cerca di vendetta.
Arrivati a Tokyo seguendo le tracce di un vampiro fuggito alla cattura, gli Jaeger si troveranno coinvolti in una cospirazione più grande di loro, fra umani, vampiri e lupi mannari alla ricerca dell’Arca di Sirius, un'antica reliquia in grado di concedere potere sulla vita e sulla morte.

Inizierò col dire che uno dei punti di forza di quest’anime è sicuramente la sceneggiatura, che, partendo da un tema veramente poco originale, riesce a creare una trama interessante, gestendo ottimamente il ritmo della narrazione e bilanciando ottimamente azione e dialoghi. In ogni episodio, il comparto tecnico di alto livello permette di creare scontri coinvolgenti e movimentati a cui si alternano parti più tranquille in cui i diversi personaggi muovono le proprie pedine, dando motivazioni concrete dietro le proprie intenzioni, fino ad arrivare a un intreccio delle sotto-trame delle varie fazioni e allo scontro finale.

I personaggi, però, sono forse uno dei punti più deboli dell’anime. Non ho trovato nessuno di loro particolarmente interessante e in generale risultano poco approfonditi, nonostante siano presenti molti flashback, i quali, però, vengono principalmente utilizzati per colmare i buchi nella storia, mostrando come vicende passate abbiano influenzato la situazione attuale. Anche l’evoluzione del protagonista risulta frettolosa, i soli dodici episodi della serie non sono sufficienti a rendere completamente credibile il cambiamento di atteggiamento di Yuliy.
Frettolosa risulta inoltre essere la conclusione della storia con alcuni punti lasciati in sospeso, in particolare la vera natura dell’Arca, anche se devo dire che il finale è stato tutto sommato soddisfacente, in quanto i principali fili della storia vengono tirati e risolti senza il solito trionfo del potere dell’amicizia.

Riassumendolo in una frase o meno: "Nel complesso una bella serie, non eccelsa ma godibile."