Demon Slayer
Dopo quindici episodi, dichiaro la resa: "Demon Slayer" non fa per me.
Inserito nei canoni del battle shounen, genere che di solito apprezzo, è purtroppo del tutto privo di quella tensione che ti fa temere per la vita del protagonista o dei vari comprimari che si alternano nella vicenda.
All'inizio di ogni scontro, si sa già che si concluderà con la vittoria dei buoni e, da lì, avanti con un altro nemico più forte del precedente, senza colpi di scena, senza imprevisti degni di nota e senza momenti di raccoglimento che potrebbero aiutare lo spettatore a empatizzare con i personaggi.
Fatta eccezione per il protagonista, gli altri personaggi sono macchiette caricaturali che avrebbero potuto dare molto di più.
Nezuko è una grandissima occasione sprecata. Unica superstite della famiglia del protagonista e ragione della sua scelta di diventare un cacciatore di demoni, è di fatto un non-personaggio. Non si sa nulla di lei, a parte qualche sporadico flashback, e i momenti di interazione con il fratello si contano sulle dita di una mano monca. Tramutata in demone suo malgrado, avrebbe potuto essere un buon punto di partenza per costruire un rapporto credibile tra fratelli, mettendo anche in luce le difficoltà di comunicazione tra umani e demoni, invece si limita a stare chiusa in una scatola, anche quando potrebbe essere oggettivamente utile in una situazione critica.
Zen'itsu credo possa vincere il premio come personaggio più irritante che io abbia mai incontrato in un anime. Lui grida. Grida sempre. Per qualsiasi cosa. Non c'è mai un momento in cui si comporti da persona normale, se si esclude quando è in trance. Ammetto che lui è uno dei motivi principali che mi hanno fatto abbandonare l'opera. Non lo reggo, non ce la faccio proprio. Forse, se avessi avuto dodici anni, sarei riuscita a digerirlo, ma non è questo il caso. Per cui, bye bye Zen'itsu, senza troppi rimpianti.
Inosuke è un altro personaggio inutile e demente, per quanto sia comunque più sopportabile di Zen'itsu. Si presenta come un guerriero forte, invincibile e sicuro di sé, in realtà è un ragazzino chiassoso come tanti altri che agisce in modo del tutto incomprensibile. Penso, o forse spero, che abbia un background interessante, ma non ho più la voglia di scoprirlo, né di proseguire. Dopo quindici episodi, e una scena in cui l'ho visto correre in cerchio in una stanza alle spalle del protagonista, inseguito da Zen'itsu, senza alcuna ragione plausibile, non ho trovato un valido motivo per restare aggrappata a questa serie.
Ora che ho demolito tutto ciò che non mi è piaciuto, veniamo ai lati positivi.
Tanjiro è un buon personaggio, è un protagonista equilibrato, ben educato, gentile, generoso e, soprattutto, rispettoso nei confronti degli altri. Mai sopra le righe, mai eccessivo. All'interno di questa storia, in cui ogni reazione è sproporzionata al contesto, lui è una piccola perla e, tutto sommato, almeno un po', porta lo spettatore a empatizzare con lui. Sicuramente un approfondimento del legame con la sorella, o del dolore che la perdita della famiglia gli ha provocato, gli avrebbero dato maggior spessore, ma comunque ho visto solo quindici episodi, quindi comprendo che il suo sviluppo fosse appena agli inizi.
Altro punto di merito a favore di questa serie, forse il principale, è la grafica.
Mai una sbavatura o un frame fuori posto. I disegni sono impeccabili, per non parlare dei fondali, che talvolta sembrano dei dipinti. Con una resa video inferiore, questo anime non avrebbe raggiunto la sufficienza e si sarebbe fermato a un 5, ma per la qualità grafica del prodotto e in virtù del fatto che su un target molto giovane potrebbe comunque fare presa, credo che meriti un 6 stiracchiato.
Non riesco a comprendere il successo dell'opera, forse dovrei dare una chance al manga, dove le urla di Zen'itsu non si possono sentire, nella speranza che trama e personaggi risultino più consistenti e approfonditi.
Inserito nei canoni del battle shounen, genere che di solito apprezzo, è purtroppo del tutto privo di quella tensione che ti fa temere per la vita del protagonista o dei vari comprimari che si alternano nella vicenda.
All'inizio di ogni scontro, si sa già che si concluderà con la vittoria dei buoni e, da lì, avanti con un altro nemico più forte del precedente, senza colpi di scena, senza imprevisti degni di nota e senza momenti di raccoglimento che potrebbero aiutare lo spettatore a empatizzare con i personaggi.
Fatta eccezione per il protagonista, gli altri personaggi sono macchiette caricaturali che avrebbero potuto dare molto di più.
Nezuko è una grandissima occasione sprecata. Unica superstite della famiglia del protagonista e ragione della sua scelta di diventare un cacciatore di demoni, è di fatto un non-personaggio. Non si sa nulla di lei, a parte qualche sporadico flashback, e i momenti di interazione con il fratello si contano sulle dita di una mano monca. Tramutata in demone suo malgrado, avrebbe potuto essere un buon punto di partenza per costruire un rapporto credibile tra fratelli, mettendo anche in luce le difficoltà di comunicazione tra umani e demoni, invece si limita a stare chiusa in una scatola, anche quando potrebbe essere oggettivamente utile in una situazione critica.
Zen'itsu credo possa vincere il premio come personaggio più irritante che io abbia mai incontrato in un anime. Lui grida. Grida sempre. Per qualsiasi cosa. Non c'è mai un momento in cui si comporti da persona normale, se si esclude quando è in trance. Ammetto che lui è uno dei motivi principali che mi hanno fatto abbandonare l'opera. Non lo reggo, non ce la faccio proprio. Forse, se avessi avuto dodici anni, sarei riuscita a digerirlo, ma non è questo il caso. Per cui, bye bye Zen'itsu, senza troppi rimpianti.
Inosuke è un altro personaggio inutile e demente, per quanto sia comunque più sopportabile di Zen'itsu. Si presenta come un guerriero forte, invincibile e sicuro di sé, in realtà è un ragazzino chiassoso come tanti altri che agisce in modo del tutto incomprensibile. Penso, o forse spero, che abbia un background interessante, ma non ho più la voglia di scoprirlo, né di proseguire. Dopo quindici episodi, e una scena in cui l'ho visto correre in cerchio in una stanza alle spalle del protagonista, inseguito da Zen'itsu, senza alcuna ragione plausibile, non ho trovato un valido motivo per restare aggrappata a questa serie.
Ora che ho demolito tutto ciò che non mi è piaciuto, veniamo ai lati positivi.
Tanjiro è un buon personaggio, è un protagonista equilibrato, ben educato, gentile, generoso e, soprattutto, rispettoso nei confronti degli altri. Mai sopra le righe, mai eccessivo. All'interno di questa storia, in cui ogni reazione è sproporzionata al contesto, lui è una piccola perla e, tutto sommato, almeno un po', porta lo spettatore a empatizzare con lui. Sicuramente un approfondimento del legame con la sorella, o del dolore che la perdita della famiglia gli ha provocato, gli avrebbero dato maggior spessore, ma comunque ho visto solo quindici episodi, quindi comprendo che il suo sviluppo fosse appena agli inizi.
Altro punto di merito a favore di questa serie, forse il principale, è la grafica.
Mai una sbavatura o un frame fuori posto. I disegni sono impeccabili, per non parlare dei fondali, che talvolta sembrano dei dipinti. Con una resa video inferiore, questo anime non avrebbe raggiunto la sufficienza e si sarebbe fermato a un 5, ma per la qualità grafica del prodotto e in virtù del fatto che su un target molto giovane potrebbe comunque fare presa, credo che meriti un 6 stiracchiato.
Non riesco a comprendere il successo dell'opera, forse dovrei dare una chance al manga, dove le urla di Zen'itsu non si possono sentire, nella speranza che trama e personaggi risultino più consistenti e approfonditi.
Bello, ma non bellissimo, con animazioni ‘fighe’ ma non spettacolari.
La trama è con un po’ di buchi, ma tutto sommato è carina. I personaggi sono carini ma visti e rivisti, con il classico personaggio che vuole salvare il mondo.
Riguardo il doppiaggio italiano, forse gli unici che secondo la mia opinione sono azzeccati sono Zenitsu, Inosuke e Tengen, perché Tanjiro ha la voce da adulto. Inoltre, mi chiedo come sia possibile che nei primi tredici episodi combattono i demoni deboli, e poi già arrivano quelli overpowered, ma va beh.
I combattimenti e le animazioni alla fin fine ci stanno, è divertente e non esageratamente stereotipato.
La trama è con un po’ di buchi, ma tutto sommato è carina. I personaggi sono carini ma visti e rivisti, con il classico personaggio che vuole salvare il mondo.
Riguardo il doppiaggio italiano, forse gli unici che secondo la mia opinione sono azzeccati sono Zenitsu, Inosuke e Tengen, perché Tanjiro ha la voce da adulto. Inoltre, mi chiedo come sia possibile che nei primi tredici episodi combattono i demoni deboli, e poi già arrivano quelli overpowered, ma va beh.
I combattimenti e le animazioni alla fin fine ci stanno, è divertente e non esageratamente stereotipato.
Mi piacerebbe, per questa recensione, partire da uno dei proverbi più famosi e storpiati di sempre: “Se la montagna non va da Maometto, Maometto va alla montagna”. Come ben sapete, la montagna simboleggia una cosa che non si può muovere; pertanto, qualunque sforzo si faccia per avvicinarla, il risultato è ovvio: non si sposterà mai e deve essere l'altro ad agire. Ora, in questa sede, giochiamo di fantasia e immaginiamo che io sia la montagna e Maometto sia “Demon Slayer”. Per nessuna ragione al mondo, mi sarei mosso per andare incontro all’opera più discussa e controversa degli ultimi anni, che molti definiscono un capolavoro, mentre altri un vero flop. Sarà per i giudizi negativi che ho sentito al riguardo, sarà perché le serie “mainstream” non mi attirano, ma io mi sono sempre rifiutato di guardare “Demon Slayer”. Però, come dice il proverbio, se la montagna non va da Maometto, allora è Maometto a muoversi. Dunque, con delle dinamiche che ancora non mi spiego, mi sono ritrovato a stringere un patto con un mio amico: io lo avrei obbligato a guardare una serie a mio piacimento, e lui avrebbe fatto lo stesso con me. (S)fortuna vuole che il mio carissimo amico mi abbia consigliato proprio “Demon Slayer”, meglio conosciuto in patria come “Kimetsu no Yaiba”. Ed eccoci qui a recensirlo.
Ora, non vi nascondo di essere un tipo molto schematico, ma, quando scrivo, di solito, mi lascio trasportare dai pensieri, così come si palesano in quel momento, ma oggi voglio cambiare registro. Trattandosi di una delle opere, inspiegabilmente, più amate dai Giapponesi, ho deciso di operare una vera e proprio vivisezione dell’anime in questione, come solo un bravo medico legale saprebbe fare. Mai come oggi sarò oggettivo e, lì dove ce ne sarà bisogno, spietato.
Dunque, tratterò l’anime punto per punto, senza tralasciare nulla.
E il punto di partenza di ogni opera che si rispetti è la trama. Protagonista della storia è Kamado Tanjiro, il primogenito di una numerosa famiglia orfana di padre, che vive in una isolata casa di montagna trai boschi. Un giorno, dopo una fitta nevicata, il ragazzo si reca da solo in città per vendere del carbone. Purtroppo, però, non riesce a far ritorno a casa prima dell'imbrunire e un amico di famiglia lo esorta a passare la notte da lui ai piedi della montagna, sconsigliandogli di addentarsi nel bosco di notte, per via di una voce riguardante la presenza di demoni notturni in zona. Il caso vuole che la storia raccontata dal signore sia vera, infatti, quando Tanjiro il mattino seguente torna a casa, assiste a una scena straziante: tutta la sua famiglia è stata divorata, tranne sua sorella Nezuko, che è diventata un demone. Da qui parte l’avventura alla ricerca di una cura per far tornare umana Nezuko e, nel farlo, Tanjiro dovrà allenarsi duramente per unirsi ai cacciatori di demoni.
Come ogni shonen che si rispetti, la storia si basa sul mitico viaggio dell’eroe. Un protagonista con un obiettivo in mente che, per raggiungerlo, deve superare numerose peripezie. Da questo punto di vista, la trama non potrebbe essere più banale di come si presenta. L’idea dei demoni è carina, ma di certo non brilla per originalità, ma forse questo è il punto meno dolente. La trama è fortemente ripetitiva, con un susseguirsi di scontri all’ultimo sangue, interrotti da brevi e sporadici momenti di pausa. Essendo uno shonen, i combattimenti sono il punto centrale dell’opera; nonostante ciò, la storia procede in modo spedito, bilanciando bene tempo della storia e tempo del racconto. Gli scontri sono belli, soprattutto graficamente (su questo ci torneremo dopo) e sia i buoni che i cattivi mettono in gioco un repertorio molto vasto di abilità e poteri speciali. Peccato, però, che gli esiti delle battaglie siano scontati come i prodotti alimentari del discount sotto casa. L’opera, anche e soprattutto nella sua crudezza e violenza, vuole assomigliare molto a uno shonen che ha fatto storia, “Attack on Titan”, fallendo miseramente. Perché lì dove nell’opera di Isayama la tensione ti logora da dentro, soprattutto nelle prime stagioni, in “Demon Slayer” è proprio il pathos a venire meno, e questo, di certo, non invoglia lo spettatore ad andare avanti nella storia. Nel complesso la considero una trama discreta, con pochi alti e qualche basso di troppo, che non spicca per originalità, ma che, tutto sommato, si lascia guardare.
Ma che cosa sarebbe la trama senza dei personaggi che si rispettino? Partiamo, dunque, da quello più maltrattato di tutti ma, sotto diversi punti di vista, il migliore, Nezuko Kamado. La sorella di Tanjiro che, per una serie di sfortunati eventi, si è ritrovata con il corpo di un demone. La sua presenza è sporadica nel corso della serie, nonostante sia la persona più vicina al protagonista. Questo perché, essendo un demone e non potendo vedere la luce del sole, è costretta in un baule di legno che il fratello porta sulle spalle. Fin qui, nessuna falla nel sistema. Peccato però che durante i numerosi combattimenti contro i demoni che, per la stessa ragione citata sopra, avvengono di notte, la povera Nezuko rimanga quasi sempre dentro quella maledettissima scatola, costringendo, per di più, il fratello a combattere con una zavorra sulle spalle. Il senso di questa scelta, onestamente, mi rifiuto di capirlo. Nonostante ciò, resta uno dei personaggi più validi della storia, con una bella ‘lore’ e che si lascia apprezzare più degli altri per un semplice motivo: avendo il pezzo di bambù tra i denti, non può parlare, quindi, non può dire banalità. E, parlando di banalità, arriviamo all’amorevole fratello, Kamado Tanjiro. Classico protagonista shonen, che si fa un mazzo quadrato per allenarsi e diventare il più forte spadaccino della Terra, fino a quando non incontra un nemico più forte di lui, che lo obbliga a cercare un nuovo potere dentro di sé, in grado di sconfiggere chiunque. Il tutto condito con le solite frasi motivazionali sulla vita, sul doversi fare forza e non arrendersi mai, e bla bla bla. I discorsi più noiosi dell’anime vengono proprio dalla sua bocca, ma anche a questo ci si fa l’abitudine. L’unica cosa, invece, a cui le mie orecchie non si abitueranno mai sono le urla di Zen’Itsu, la linea comica dell’anime, su cui, palesemente, non hanno investito molto tempo. Un inetto in tutto e per tutto, un fifone nato che scappa davanti alla prima difficoltà ma che nasconde un potere fortissimo, forse addirittura superiore a quello del protagonista. Il grande problema di questo personaggio è che dovrebbe far ridere, invece, con le sue continue grida, non fa altro che rompere i timpani e pure qualcos’altro. In tutto questo laghetto di putridume, però, c’è anche del buono, e mi riferisco a Inosuke. Lo spadaccino che si comporta da animale e sembra ignorare molte cose del mondo che lo circonda. Il motivo per cui sia diventato così è ancora sconosciuto, ma mi incuriosisce molto. È uno che pensa poco e agisce molto. Irruento e casinista, dà un po’ di pepe alla serie. Però, anche lui, urla maledettamente troppo. Infine, l’antagonista, il demone dei demoni, su cui in realtà si sa ancora molto poco, ma di cui sicuramente si scoprirà di più andando avanti nella storia, Kibutsuji Muzan. A dirla tutta, uno dei pochi antagonisti shonen che apprezzo veramente. Spietato e incredibilmente forte, tanto che il suo sangue, dato da bere ai demoni, fa miracoli. Quasi quasi, passo al lato oscuro.
I personaggi, come è giusto che sia, devono anche essere doppiati e, se siete dei sostenitori del “guardo gli anime solo in lingua originale”, vi prego di abbandonare la recensione, perché in Italia abbiamo dei doppiatori validissimi, ma, non si sa per quale arcano motivo, ci rifiutiamo di riconoscerlo. Da questo punto di vista, il lavoro è stato egregio e non poteva essere altrimenti. Tra i tanti nomi spiccano sicuramente quello di Renato Novara e Claudio Moneta. Il primo ha dato la voce a personaggi iconici come Mark Evans di “Inazuma Eleven”, Edward Elric di “Fullmetal Alchemist” e al buon vecchio Ted Mosby, protagonista di “How i Met Your Mother”, la celebre sitcom americana, che tra i suoi comprimari vede anche un certo Barney Stinson, doppiato dallo stesso Claudio Moneta. Insomma, un cast eccellente, che ha svolto un lavoro altrettanto eccellente.
Infine, per non tirarla troppo per le lunghe, arriviamo al vero punto di forza della serie, su cui converranno anche i suoi più acerrimi nemici, il comparto grafico e musicale. Il lavoro svolto da Ufotable è pregevole, nelle animazioni, nelle ambientazioni, nei fondali, insomma, in tutto. Non un errore, non una sbavatura. Uno studio d’animazione di eccellenza, per una serie che di certo non ha puntato al risparmio e a cui si aggiunge il grande lavoro svolto da Aniplex nella produzione delle musiche. Il tutto introdotto, in ogni puntata, da una opening di grande livello, come “Gurenge” di Lisa.
Bene, siamo arrivati alla fine, quindi bisogna tirare le somme. Graficamente è una delle cose migliori che potrete mai vedere in vita vostra. Riconosco, però, che la maggior parte della gente non si interessa a questo, piuttosto cerca una trama originale in grado di catturarlo. Quindi, se per voi quest’ultimo requisito è fondamentale, vi sconsiglio “Demon Slayer”. Se, invece, siete fanatici delle animazioni curate e ben fatte o, come me, ormai non badate più all’originalità dell‘opera, allora potete anche fare questo sforzo.
Ora, non vi nascondo di essere un tipo molto schematico, ma, quando scrivo, di solito, mi lascio trasportare dai pensieri, così come si palesano in quel momento, ma oggi voglio cambiare registro. Trattandosi di una delle opere, inspiegabilmente, più amate dai Giapponesi, ho deciso di operare una vera e proprio vivisezione dell’anime in questione, come solo un bravo medico legale saprebbe fare. Mai come oggi sarò oggettivo e, lì dove ce ne sarà bisogno, spietato.
Dunque, tratterò l’anime punto per punto, senza tralasciare nulla.
E il punto di partenza di ogni opera che si rispetti è la trama. Protagonista della storia è Kamado Tanjiro, il primogenito di una numerosa famiglia orfana di padre, che vive in una isolata casa di montagna trai boschi. Un giorno, dopo una fitta nevicata, il ragazzo si reca da solo in città per vendere del carbone. Purtroppo, però, non riesce a far ritorno a casa prima dell'imbrunire e un amico di famiglia lo esorta a passare la notte da lui ai piedi della montagna, sconsigliandogli di addentarsi nel bosco di notte, per via di una voce riguardante la presenza di demoni notturni in zona. Il caso vuole che la storia raccontata dal signore sia vera, infatti, quando Tanjiro il mattino seguente torna a casa, assiste a una scena straziante: tutta la sua famiglia è stata divorata, tranne sua sorella Nezuko, che è diventata un demone. Da qui parte l’avventura alla ricerca di una cura per far tornare umana Nezuko e, nel farlo, Tanjiro dovrà allenarsi duramente per unirsi ai cacciatori di demoni.
Come ogni shonen che si rispetti, la storia si basa sul mitico viaggio dell’eroe. Un protagonista con un obiettivo in mente che, per raggiungerlo, deve superare numerose peripezie. Da questo punto di vista, la trama non potrebbe essere più banale di come si presenta. L’idea dei demoni è carina, ma di certo non brilla per originalità, ma forse questo è il punto meno dolente. La trama è fortemente ripetitiva, con un susseguirsi di scontri all’ultimo sangue, interrotti da brevi e sporadici momenti di pausa. Essendo uno shonen, i combattimenti sono il punto centrale dell’opera; nonostante ciò, la storia procede in modo spedito, bilanciando bene tempo della storia e tempo del racconto. Gli scontri sono belli, soprattutto graficamente (su questo ci torneremo dopo) e sia i buoni che i cattivi mettono in gioco un repertorio molto vasto di abilità e poteri speciali. Peccato, però, che gli esiti delle battaglie siano scontati come i prodotti alimentari del discount sotto casa. L’opera, anche e soprattutto nella sua crudezza e violenza, vuole assomigliare molto a uno shonen che ha fatto storia, “Attack on Titan”, fallendo miseramente. Perché lì dove nell’opera di Isayama la tensione ti logora da dentro, soprattutto nelle prime stagioni, in “Demon Slayer” è proprio il pathos a venire meno, e questo, di certo, non invoglia lo spettatore ad andare avanti nella storia. Nel complesso la considero una trama discreta, con pochi alti e qualche basso di troppo, che non spicca per originalità, ma che, tutto sommato, si lascia guardare.
Ma che cosa sarebbe la trama senza dei personaggi che si rispettino? Partiamo, dunque, da quello più maltrattato di tutti ma, sotto diversi punti di vista, il migliore, Nezuko Kamado. La sorella di Tanjiro che, per una serie di sfortunati eventi, si è ritrovata con il corpo di un demone. La sua presenza è sporadica nel corso della serie, nonostante sia la persona più vicina al protagonista. Questo perché, essendo un demone e non potendo vedere la luce del sole, è costretta in un baule di legno che il fratello porta sulle spalle. Fin qui, nessuna falla nel sistema. Peccato però che durante i numerosi combattimenti contro i demoni che, per la stessa ragione citata sopra, avvengono di notte, la povera Nezuko rimanga quasi sempre dentro quella maledettissima scatola, costringendo, per di più, il fratello a combattere con una zavorra sulle spalle. Il senso di questa scelta, onestamente, mi rifiuto di capirlo. Nonostante ciò, resta uno dei personaggi più validi della storia, con una bella ‘lore’ e che si lascia apprezzare più degli altri per un semplice motivo: avendo il pezzo di bambù tra i denti, non può parlare, quindi, non può dire banalità. E, parlando di banalità, arriviamo all’amorevole fratello, Kamado Tanjiro. Classico protagonista shonen, che si fa un mazzo quadrato per allenarsi e diventare il più forte spadaccino della Terra, fino a quando non incontra un nemico più forte di lui, che lo obbliga a cercare un nuovo potere dentro di sé, in grado di sconfiggere chiunque. Il tutto condito con le solite frasi motivazionali sulla vita, sul doversi fare forza e non arrendersi mai, e bla bla bla. I discorsi più noiosi dell’anime vengono proprio dalla sua bocca, ma anche a questo ci si fa l’abitudine. L’unica cosa, invece, a cui le mie orecchie non si abitueranno mai sono le urla di Zen’Itsu, la linea comica dell’anime, su cui, palesemente, non hanno investito molto tempo. Un inetto in tutto e per tutto, un fifone nato che scappa davanti alla prima difficoltà ma che nasconde un potere fortissimo, forse addirittura superiore a quello del protagonista. Il grande problema di questo personaggio è che dovrebbe far ridere, invece, con le sue continue grida, non fa altro che rompere i timpani e pure qualcos’altro. In tutto questo laghetto di putridume, però, c’è anche del buono, e mi riferisco a Inosuke. Lo spadaccino che si comporta da animale e sembra ignorare molte cose del mondo che lo circonda. Il motivo per cui sia diventato così è ancora sconosciuto, ma mi incuriosisce molto. È uno che pensa poco e agisce molto. Irruento e casinista, dà un po’ di pepe alla serie. Però, anche lui, urla maledettamente troppo. Infine, l’antagonista, il demone dei demoni, su cui in realtà si sa ancora molto poco, ma di cui sicuramente si scoprirà di più andando avanti nella storia, Kibutsuji Muzan. A dirla tutta, uno dei pochi antagonisti shonen che apprezzo veramente. Spietato e incredibilmente forte, tanto che il suo sangue, dato da bere ai demoni, fa miracoli. Quasi quasi, passo al lato oscuro.
I personaggi, come è giusto che sia, devono anche essere doppiati e, se siete dei sostenitori del “guardo gli anime solo in lingua originale”, vi prego di abbandonare la recensione, perché in Italia abbiamo dei doppiatori validissimi, ma, non si sa per quale arcano motivo, ci rifiutiamo di riconoscerlo. Da questo punto di vista, il lavoro è stato egregio e non poteva essere altrimenti. Tra i tanti nomi spiccano sicuramente quello di Renato Novara e Claudio Moneta. Il primo ha dato la voce a personaggi iconici come Mark Evans di “Inazuma Eleven”, Edward Elric di “Fullmetal Alchemist” e al buon vecchio Ted Mosby, protagonista di “How i Met Your Mother”, la celebre sitcom americana, che tra i suoi comprimari vede anche un certo Barney Stinson, doppiato dallo stesso Claudio Moneta. Insomma, un cast eccellente, che ha svolto un lavoro altrettanto eccellente.
Infine, per non tirarla troppo per le lunghe, arriviamo al vero punto di forza della serie, su cui converranno anche i suoi più acerrimi nemici, il comparto grafico e musicale. Il lavoro svolto da Ufotable è pregevole, nelle animazioni, nelle ambientazioni, nei fondali, insomma, in tutto. Non un errore, non una sbavatura. Uno studio d’animazione di eccellenza, per una serie che di certo non ha puntato al risparmio e a cui si aggiunge il grande lavoro svolto da Aniplex nella produzione delle musiche. Il tutto introdotto, in ogni puntata, da una opening di grande livello, come “Gurenge” di Lisa.
Bene, siamo arrivati alla fine, quindi bisogna tirare le somme. Graficamente è una delle cose migliori che potrete mai vedere in vita vostra. Riconosco, però, che la maggior parte della gente non si interessa a questo, piuttosto cerca una trama originale in grado di catturarlo. Quindi, se per voi quest’ultimo requisito è fondamentale, vi sconsiglio “Demon Slayer”. Se, invece, siete fanatici delle animazioni curate e ben fatte o, come me, ormai non badate più all’originalità dell‘opera, allora potete anche fare questo sforzo.
L’ho visto di recente sulla piattaforma Amazon: è un anime molto famoso e popolare anche a Romics, con bellissimi costumi.
Devo dire di esserne stato assai colpito, anche se il voto, per quanto buono, non è eccellente.
Inizio dai difetti, naturalmente legati ai miei gusti personali, senza dilungarmi sulla trama, assai meglio riassunta in altre recensioni rispetto a quanto sarei in gradi di scrivere io.
La trama è un po' ripetitiva e molti episodi sono autoconclusivi, ma con picchi che descriverò più avanti. Inoltre, il substrato culturale dell’anime o dà per scontato un profondo bagaglio di cultura e folklore giapponese o è poco approfondito di suo.
I personaggi: alcuni sono tratteggiati assai bene, mentre altri sono eccessivamente caricaturali. Tanjiro, il protagonista principale, mostra la tendenza a parlare e, soprattutto, pensare troppo, in situazioni dove la differenza tra la vita e la morte scorre nel lasso temporale di pochissimi secondi. Il parlato è troppo “alto”; dipenderà forse dall’adattamento alla lingua italiana, ma mi sembra che troppo spesso i dialoghi siano “urlati” anziché “pronunciati”.
E veniamo ai pregi.
Le animazioni sono sufficienti e l’interazione con la CGI più che discreta.
Buona la colonna sonora, ma la sigla “metallara” non mi piace granché. I fondali talvolta sono molto, ma molto belli.
Il linguaggio è “adulto”: si impreca, si dicono parole grosse e il sangue scorre a fiumi. Chi è dalla parte dei buoni non è immortale, e di cacciatori di demoni ne muoiono parecchi, talvolta gettati allo sbaraglio contro i demoni.
Suggestivo il punto di vista dei demoni, non sempre necessariamente malvagi, consapevoli di vivere la loro dimensione da un punto di vista tragico. La maggior parte di loro è triste, e forse proprio tale dimensione spinge loro ad atti di vero e proprio sadismo. I demoni sono prigionieri di loro stessi, e quelli che desiderano cambiare stile di vita sono costretti a nascondersi dai loro stessi simili.
Molto bella e sorprendente l’epoca in cui l’anime si svolge: dapprima, sembra ambientato nel Medioevo del Giappone, poi, dopo qualche episodio... ecco che spuntano pali del telegrafo, luce elettrica, tecnologia e modernizzazione, e lo spettatore viene catapultato, dall’oscuro Medioevo, ai ruggenti fine Anni Venti, in un Giappone ormai teso al proprio sviluppo di prossima grande potenza. Davvero geniale! Commovente l’episodio in cui Tanjiro, per la prima volta in vita sua, vede un treno a vapore e lo scambia per una divinità!
Meraviglioso...
Ho visto anche il film dedicato, tutto ambientato a bordo di un treno. Davvero notevole.
Devo dire di esserne stato assai colpito, anche se il voto, per quanto buono, non è eccellente.
Inizio dai difetti, naturalmente legati ai miei gusti personali, senza dilungarmi sulla trama, assai meglio riassunta in altre recensioni rispetto a quanto sarei in gradi di scrivere io.
La trama è un po' ripetitiva e molti episodi sono autoconclusivi, ma con picchi che descriverò più avanti. Inoltre, il substrato culturale dell’anime o dà per scontato un profondo bagaglio di cultura e folklore giapponese o è poco approfondito di suo.
I personaggi: alcuni sono tratteggiati assai bene, mentre altri sono eccessivamente caricaturali. Tanjiro, il protagonista principale, mostra la tendenza a parlare e, soprattutto, pensare troppo, in situazioni dove la differenza tra la vita e la morte scorre nel lasso temporale di pochissimi secondi. Il parlato è troppo “alto”; dipenderà forse dall’adattamento alla lingua italiana, ma mi sembra che troppo spesso i dialoghi siano “urlati” anziché “pronunciati”.
E veniamo ai pregi.
Le animazioni sono sufficienti e l’interazione con la CGI più che discreta.
Buona la colonna sonora, ma la sigla “metallara” non mi piace granché. I fondali talvolta sono molto, ma molto belli.
Il linguaggio è “adulto”: si impreca, si dicono parole grosse e il sangue scorre a fiumi. Chi è dalla parte dei buoni non è immortale, e di cacciatori di demoni ne muoiono parecchi, talvolta gettati allo sbaraglio contro i demoni.
Suggestivo il punto di vista dei demoni, non sempre necessariamente malvagi, consapevoli di vivere la loro dimensione da un punto di vista tragico. La maggior parte di loro è triste, e forse proprio tale dimensione spinge loro ad atti di vero e proprio sadismo. I demoni sono prigionieri di loro stessi, e quelli che desiderano cambiare stile di vita sono costretti a nascondersi dai loro stessi simili.
Molto bella e sorprendente l’epoca in cui l’anime si svolge: dapprima, sembra ambientato nel Medioevo del Giappone, poi, dopo qualche episodio... ecco che spuntano pali del telegrafo, luce elettrica, tecnologia e modernizzazione, e lo spettatore viene catapultato, dall’oscuro Medioevo, ai ruggenti fine Anni Venti, in un Giappone ormai teso al proprio sviluppo di prossima grande potenza. Davvero geniale! Commovente l’episodio in cui Tanjiro, per la prima volta in vita sua, vede un treno a vapore e lo scambia per una divinità!
Meraviglioso...
Ho visto anche il film dedicato, tutto ambientato a bordo di un treno. Davvero notevole.
È un anime semplicemente avvincente e ben fatto, originale e abbastanza soddisfacente.
Lo dico subito: non sono una di quelle persone (o forse è meglio dire bimbe) di cinque anni che si commuovono per tutto, che 'shippano' qualunque cosa e che vomitano arcobaleni e volano sulle nuvole per un ciao tra protagonisti. Quando l'ho visto per la prima volta, ho subito pensato fosse il solito anime con il protagonista predestinato che se ne esce sempre vivo senza un livido. Con il passare del tempo l'anime mi ha affascinata sempre di più, ed è diventato uno dei miei preferiti.
La trama è bella e ricca di combattimenti all'ultimo sangue, morti, sorprese e colpi di scena. Tanjiro non è il solito protagonista prescelto, rompiscatole e onnipotente, ma un semplice ragazzo con uno scopo preciso (che non sia il "risveglierò il potere che è in me" e robe simili). I personaggi sono ben caratterizzati, non onnipotenti o invincibili, e non mancano di originalità. I demoni non sono antipatici e rendono più intriganti e reali le battaglie; insomma, non sono i soliti sgorbi che vengono sconfitti in 0.5 secondi.
Avendo letto anche tutto il manga, devo dire che alcune morti sono terribilmente brutte e stupide, ma si intrecciano e rendono più ricca e interessante la trama. Ci sono molti punti di suspense e combattimenti davvero belli. Complimenti ai creatori per l'ottimo lavoro, per niente banale e facile. Questo è davvero un anime che merita di essere guardato, e fidatevi, non ci sono i soliti personaggi-divinità fastidiosi alla follia. Essendo un'opera conclusa, il mio voto non può essere che 10 per tutto l'impegno che c'è dietro.
P.S. Un saluto a Michael Jackson!
Lo dico subito: non sono una di quelle persone (o forse è meglio dire bimbe) di cinque anni che si commuovono per tutto, che 'shippano' qualunque cosa e che vomitano arcobaleni e volano sulle nuvole per un ciao tra protagonisti. Quando l'ho visto per la prima volta, ho subito pensato fosse il solito anime con il protagonista predestinato che se ne esce sempre vivo senza un livido. Con il passare del tempo l'anime mi ha affascinata sempre di più, ed è diventato uno dei miei preferiti.
La trama è bella e ricca di combattimenti all'ultimo sangue, morti, sorprese e colpi di scena. Tanjiro non è il solito protagonista prescelto, rompiscatole e onnipotente, ma un semplice ragazzo con uno scopo preciso (che non sia il "risveglierò il potere che è in me" e robe simili). I personaggi sono ben caratterizzati, non onnipotenti o invincibili, e non mancano di originalità. I demoni non sono antipatici e rendono più intriganti e reali le battaglie; insomma, non sono i soliti sgorbi che vengono sconfitti in 0.5 secondi.
Avendo letto anche tutto il manga, devo dire che alcune morti sono terribilmente brutte e stupide, ma si intrecciano e rendono più ricca e interessante la trama. Ci sono molti punti di suspense e combattimenti davvero belli. Complimenti ai creatori per l'ottimo lavoro, per niente banale e facile. Questo è davvero un anime che merita di essere guardato, e fidatevi, non ci sono i soliti personaggi-divinità fastidiosi alla follia. Essendo un'opera conclusa, il mio voto non può essere che 10 per tutto l'impegno che c'è dietro.
P.S. Un saluto a Michael Jackson!
Come per un bel po' di anime che ho visto da un po' di tempo a questa parte, ho iniziato a vedere "Demon Slayer" spinta dai tantissimi commenti positivi, recensioni positive e gente che osanna quest'anime, soprattutto in Giappone, dove è iniziata una vera febbre per quest'opera.
E, come per un bel po' di anime con queste premesse, sono stata spiacevolmente delusa.
Non mi soffermo più di tanto sulla trama, perché alla fine non c'è quasi niente da dire, è più o meno la stessa di qualsiasi battle shonen di serie B: ragazzino di quattordici/quindici anni che per un motivo X viene a contatto con l'esistenza di un mondo sovrannaturale e, a causa di un trauma familiare, decide di farne parte, per vendicarsi/cercare un rimedio per l'unico membro della famiglia rimastogli, sua sorella. Se avete visto più di tre anime, questa trama non vi sarà per niente nuova. Inoltre, la meccanica dei sensi ultra-sviluppati è assurda e a tratti ridicola. E non voglio parlare di quanto sia forzato il fatto che Nezuko recupera energie dormendo, facendo risultare quasi inutile tutta la trama, dato che è praticamente un essere umano con i poteri, non si sente quasi per niente la pericolosità del lato demoniaco.
Passiamo al piatto principale: i personaggi. Non vi mentirò, l'unico personaggio che ho digerito tra tutti è stato il protagonista: Tanjiro è, al contrario di quasi qualsiasi altro protagonista di battle shonen, un ragazzo normale, che non grida a sproposito, non fissato con il gentil sesso, pacato, bravo ragazzo e soprattutto non è stupido o ingenuo fino al voltastomaco. Cosa gradita è che, almeno nelle prime puntate, non si dimostra come "il presceltissimo", ovvero quel personaggio con un talento innato, senza macchia e senza paura che fa tutto lui. Almeno nelle prime puntate, poi recupererà a caso questa cosa.
Per me, inoltre, il caro Tanjiro è servito da Gaviscon contro il personaggio peggio realizzato di questa serie (almeno nella prima stagione, poi non so se si riprenderà): Zenitsu. È una cavolo di ulcera ogni volta che lo inquadrano, e onestamente non capisco perché abbia riscosso così tanto successo. Avete presente quello che ho detto per Tanjiro? Bene, Zenitsu è tutto quello che lui non ha: ossessionato da Nezuko, pavido e 'cagasotto' fino al fastidio, con una maledettissima vuvuzela al posto delle corde vocali e, ciliegina sulla torta, inutile quanto una forchetta nel brodo, o almeno fino a quando non va in catalessi, perché, quando è incosciente, diventa tipo Zeus, ma che ha solo una freccia nella sua faretra, dato che non sa fare altro che un attacco solo. Ooteeleh. E per carità, ci sta un personaggio un po' fifone, che non vuole essere lì, ma c'è perché costretto, magari anche un po' infantile, ma Zenitsu è veramente troppo, senza contare che urla, urla tantissimo e moltissime volte per cose totalmente inutili, cosa che, secondo i Giapponesi, "dovrebbe" far ridere. Personalmente, a me ha solo fatto venire il mal di stomaco. Senza contare che è anche un pervertito, dato che ogni tre per due ci prova con Nezuko. Ottimo, complimenti. Inosuke altro non è che la brutta copia di Bakugo di "My Hero Academia": fissato con il combattimento, 'incazzoso' fino all'estremo e un urlatore di prima categoria, ma lo reputo meno fastidioso di Zenitsu solo perché è "giustificato" dall'essere cresciuto lontano dalla società, e quindi non si sa comportare. Gli altri personaggi che appaiono, dai pilastri al maestro di Tanjiro, passando per la dottoressa demone e il suo toyboy, per adesso non sono altro che dei personaggi abbozzati, che spero vivamente non si traducano nei classici stereotipi. E Nezuko? Io non la considero un personaggio, dato che di personaggio non ha niente: non ha una personalità, non ha una linea di dialogo e trovo personalmente ridicolo il fatto che "lei è speciale" solo perché è la sorella del protagonista. Serve solo come campanellino di allarme per ricordarti il perché Tanjiro è diventato un ammazza-demoni. E ovviamente per il fan-service.
Per quanto riguarda scontri e animazioni, devo dire che sono resi davvero bene, niente da dire; anche lo stile per me è ben curato e i character design dei personaggi sono piuttosto carini. Ma questo non basta: è un anime che si regge solo sull'estetica, il resto è un brodo di cose trite e ritrite, a volte fatte anche in modo approssimativo; personaggi fastidiosi e/o stereotipati e trama banale.
Morale della favola: penavo che i Giapponesi avessero più gusto.
E, come per un bel po' di anime con queste premesse, sono stata spiacevolmente delusa.
Non mi soffermo più di tanto sulla trama, perché alla fine non c'è quasi niente da dire, è più o meno la stessa di qualsiasi battle shonen di serie B: ragazzino di quattordici/quindici anni che per un motivo X viene a contatto con l'esistenza di un mondo sovrannaturale e, a causa di un trauma familiare, decide di farne parte, per vendicarsi/cercare un rimedio per l'unico membro della famiglia rimastogli, sua sorella. Se avete visto più di tre anime, questa trama non vi sarà per niente nuova. Inoltre, la meccanica dei sensi ultra-sviluppati è assurda e a tratti ridicola. E non voglio parlare di quanto sia forzato il fatto che Nezuko recupera energie dormendo, facendo risultare quasi inutile tutta la trama, dato che è praticamente un essere umano con i poteri, non si sente quasi per niente la pericolosità del lato demoniaco.
Passiamo al piatto principale: i personaggi. Non vi mentirò, l'unico personaggio che ho digerito tra tutti è stato il protagonista: Tanjiro è, al contrario di quasi qualsiasi altro protagonista di battle shonen, un ragazzo normale, che non grida a sproposito, non fissato con il gentil sesso, pacato, bravo ragazzo e soprattutto non è stupido o ingenuo fino al voltastomaco. Cosa gradita è che, almeno nelle prime puntate, non si dimostra come "il presceltissimo", ovvero quel personaggio con un talento innato, senza macchia e senza paura che fa tutto lui. Almeno nelle prime puntate, poi recupererà a caso questa cosa.
Per me, inoltre, il caro Tanjiro è servito da Gaviscon contro il personaggio peggio realizzato di questa serie (almeno nella prima stagione, poi non so se si riprenderà): Zenitsu. È una cavolo di ulcera ogni volta che lo inquadrano, e onestamente non capisco perché abbia riscosso così tanto successo. Avete presente quello che ho detto per Tanjiro? Bene, Zenitsu è tutto quello che lui non ha: ossessionato da Nezuko, pavido e 'cagasotto' fino al fastidio, con una maledettissima vuvuzela al posto delle corde vocali e, ciliegina sulla torta, inutile quanto una forchetta nel brodo, o almeno fino a quando non va in catalessi, perché, quando è incosciente, diventa tipo Zeus, ma che ha solo una freccia nella sua faretra, dato che non sa fare altro che un attacco solo. Ooteeleh. E per carità, ci sta un personaggio un po' fifone, che non vuole essere lì, ma c'è perché costretto, magari anche un po' infantile, ma Zenitsu è veramente troppo, senza contare che urla, urla tantissimo e moltissime volte per cose totalmente inutili, cosa che, secondo i Giapponesi, "dovrebbe" far ridere. Personalmente, a me ha solo fatto venire il mal di stomaco. Senza contare che è anche un pervertito, dato che ogni tre per due ci prova con Nezuko. Ottimo, complimenti. Inosuke altro non è che la brutta copia di Bakugo di "My Hero Academia": fissato con il combattimento, 'incazzoso' fino all'estremo e un urlatore di prima categoria, ma lo reputo meno fastidioso di Zenitsu solo perché è "giustificato" dall'essere cresciuto lontano dalla società, e quindi non si sa comportare. Gli altri personaggi che appaiono, dai pilastri al maestro di Tanjiro, passando per la dottoressa demone e il suo toyboy, per adesso non sono altro che dei personaggi abbozzati, che spero vivamente non si traducano nei classici stereotipi. E Nezuko? Io non la considero un personaggio, dato che di personaggio non ha niente: non ha una personalità, non ha una linea di dialogo e trovo personalmente ridicolo il fatto che "lei è speciale" solo perché è la sorella del protagonista. Serve solo come campanellino di allarme per ricordarti il perché Tanjiro è diventato un ammazza-demoni. E ovviamente per il fan-service.
Per quanto riguarda scontri e animazioni, devo dire che sono resi davvero bene, niente da dire; anche lo stile per me è ben curato e i character design dei personaggi sono piuttosto carini. Ma questo non basta: è un anime che si regge solo sull'estetica, il resto è un brodo di cose trite e ritrite, a volte fatte anche in modo approssimativo; personaggi fastidiosi e/o stereotipati e trama banale.
Morale della favola: penavo che i Giapponesi avessero più gusto.
"Kimetsu no Yaiba", oppure "Demon Slayer", è un anime di nuova generazione uscito da pochissimi anni, che a parer mio ha molto potenziale per diventare uno dei migliori della nuova generazione per vari motivi.
L'anime in sé parla di un ragazzo di nome Tanjiro che vive in una piccola casa di montagna insieme al resto della famiglia; essi sono venditori di carbone di generazione in generazione e un brutto giorno Tanjiro, cercando di far ritorno a casa dopo la vendita quotidiana del carbone, viene avvertito da un signore che di notte secondo una leggenda girovagano dei demoni malvagi a caccia di persone. Dopo essere stato ospitato dal signore, il giorno seguente fa ritorno a casa, trovando tutta la sua famiglia mangiata e sbranata dai demoni; sopravvive solo la sua sorellina Nezuko, che si scopre essere un meticcio tra demone e umano. Tanjiro cercherà in lungo e in largo la medicina per far guarire la piccola Nezuko e farla tornare umana; il protagonista si allenerà molto duramente per superare la prova di ammissione nella squadra ammazza-demoni, e durante il suo viaggio incontrerà Zenitsu e Inosuke.
I personaggi sono tutti molto carini, con caratteristiche proprie, un pochino stereotipati, ma sono molto particolari e ognuno ha dei poteri univoci.
La storia si evolve abbastanza rapidamente, piena di colpi di scena e anche ben strutturata, senza lasciar nemmeno un buco di trama.
I poteri sono descritti e spiegati in maniera abbastanza concreta e veloce, e ognuno ha il suo potere specifico, per esempio acqua, fuoco, fulmine e così via... Gli attacchi si suddividono in mosse chiamate kata, e solo gli spadaccini più abili ne possono usare addirittura dieci, sprigionando tutto il loro potere e potenziale.
I combattimenti anch'essi nella prima parte dell'anime sono molto dettagliati, a differenza del manga qui i combattimenti sono più comprensibili. Ognuno dà il massimo per surclassare l'altro sia dalla parte dei demoni sia dalla parte dei cacciatori/pilastri, non sono per nulla ripetitivi e alcuni ti fanno rimanere incollato allo schermo.
Animazioni e colonne sonore anch'esse sono molto belle, soprattutto le animazioni sono bellissime, le colonne sonore dei combattimenti sono anch'esse molto azzeccate e belle.
Che dire? È un anime che merita veramente qualcosa in più rispetto a come viene visto dai fan anime: anche avendo una trama scontata, l'anime intrattiene molto a riguardo di tutto il resto.
Consigliatissimo agli amanti degli shonen in generale.
Voto: 8
L'anime in sé parla di un ragazzo di nome Tanjiro che vive in una piccola casa di montagna insieme al resto della famiglia; essi sono venditori di carbone di generazione in generazione e un brutto giorno Tanjiro, cercando di far ritorno a casa dopo la vendita quotidiana del carbone, viene avvertito da un signore che di notte secondo una leggenda girovagano dei demoni malvagi a caccia di persone. Dopo essere stato ospitato dal signore, il giorno seguente fa ritorno a casa, trovando tutta la sua famiglia mangiata e sbranata dai demoni; sopravvive solo la sua sorellina Nezuko, che si scopre essere un meticcio tra demone e umano. Tanjiro cercherà in lungo e in largo la medicina per far guarire la piccola Nezuko e farla tornare umana; il protagonista si allenerà molto duramente per superare la prova di ammissione nella squadra ammazza-demoni, e durante il suo viaggio incontrerà Zenitsu e Inosuke.
I personaggi sono tutti molto carini, con caratteristiche proprie, un pochino stereotipati, ma sono molto particolari e ognuno ha dei poteri univoci.
La storia si evolve abbastanza rapidamente, piena di colpi di scena e anche ben strutturata, senza lasciar nemmeno un buco di trama.
I poteri sono descritti e spiegati in maniera abbastanza concreta e veloce, e ognuno ha il suo potere specifico, per esempio acqua, fuoco, fulmine e così via... Gli attacchi si suddividono in mosse chiamate kata, e solo gli spadaccini più abili ne possono usare addirittura dieci, sprigionando tutto il loro potere e potenziale.
I combattimenti anch'essi nella prima parte dell'anime sono molto dettagliati, a differenza del manga qui i combattimenti sono più comprensibili. Ognuno dà il massimo per surclassare l'altro sia dalla parte dei demoni sia dalla parte dei cacciatori/pilastri, non sono per nulla ripetitivi e alcuni ti fanno rimanere incollato allo schermo.
Animazioni e colonne sonore anch'esse sono molto belle, soprattutto le animazioni sono bellissime, le colonne sonore dei combattimenti sono anch'esse molto azzeccate e belle.
Che dire? È un anime che merita veramente qualcosa in più rispetto a come viene visto dai fan anime: anche avendo una trama scontata, l'anime intrattiene molto a riguardo di tutto il resto.
Consigliatissimo agli amanti degli shonen in generale.
Voto: 8
Anime avvincente e accattivante, ha catturato fin da subito la mia attenzione sia per le sensazionali animazioni che per la ben definita caratterizzazione dei personaggi: partendo dal protagonista, Kamado Tanjiro, ragazzo poco più che adolescente, fino ad arrivare ai personaggi secondari, come ad esempio i pilastri, si può notare come ogni individuo presente nella serie abbia tratti caratteriali, indole e natura che lo contraddistinguono dagli altri, rendendolo unico nel suo genere.
Consigliato assolutamente a chi è entrato nel mondo degli anime da poco e vuole vedere una serie diversa dal solito.
Consigliato assolutamente a chi è entrato nel mondo degli anime da poco e vuole vedere una serie diversa dal solito.
Vado dritta al punto: questa serie non mi piace. Affatto. Perché? Beh, ora ve lo spiego.
Cominciamo dai personaggi: tutti antipatici, e alcuni addirittura senza senso, come il ragazzo-cinghiale, Inosuke, che corre in giro con 'sta maschera a forma di cinghiale senza un apparente motivo. Poi c'è Tanjiro, il protagonista, che - dio mio! - è antipaticissimo, un ragazzo perfettino e troppo sdolcinato.
C'è un'altra cosa che non mi convince: Tanjiro ha quattordici/quindici anni, sedici al massimo, e davvero nessuno, in tutti quegli anni, gli ha mai detto dell'esistenza dei demoni? Boh, non mi sembra verosimile. Poi bum! Ecco che dal nulla arriva un tipo che gli rivela che esistono i demoni e Tanjiro, non appena torna a casa, trova uccisa tutta la sua famiglia. Mah...
Comunque... beh... non è stata uccisa proprio tutta la sua famiglia. Infatti sua sorella Nezuko è ancora viva, ma è diventata un demone. L'unica cosa che non capisco è perché, tra tutti i demoni, proprio Nezuko è "speciale" e difende suo fratello invece di mangiarlo, come farebbe qualsiasi altro demone. Okay, ho capito che è una dei protagonisti, però questa cosa, a parer mio, dà troppo l'idea della storia "già scritta".
Un'altra cosa ancora: i nomi insensati delle mosse. Dai, riconosciamolo: hanno dei nomi davvero terribili.
In ogni caso, i disegni sono molto belli, e anche il doppiaggio in italiano è fatto bene. Motivo per cui alla serie do come voto 3 e non 2.
Cominciamo dai personaggi: tutti antipatici, e alcuni addirittura senza senso, come il ragazzo-cinghiale, Inosuke, che corre in giro con 'sta maschera a forma di cinghiale senza un apparente motivo. Poi c'è Tanjiro, il protagonista, che - dio mio! - è antipaticissimo, un ragazzo perfettino e troppo sdolcinato.
C'è un'altra cosa che non mi convince: Tanjiro ha quattordici/quindici anni, sedici al massimo, e davvero nessuno, in tutti quegli anni, gli ha mai detto dell'esistenza dei demoni? Boh, non mi sembra verosimile. Poi bum! Ecco che dal nulla arriva un tipo che gli rivela che esistono i demoni e Tanjiro, non appena torna a casa, trova uccisa tutta la sua famiglia. Mah...
Comunque... beh... non è stata uccisa proprio tutta la sua famiglia. Infatti sua sorella Nezuko è ancora viva, ma è diventata un demone. L'unica cosa che non capisco è perché, tra tutti i demoni, proprio Nezuko è "speciale" e difende suo fratello invece di mangiarlo, come farebbe qualsiasi altro demone. Okay, ho capito che è una dei protagonisti, però questa cosa, a parer mio, dà troppo l'idea della storia "già scritta".
Un'altra cosa ancora: i nomi insensati delle mosse. Dai, riconosciamolo: hanno dei nomi davvero terribili.
In ogni caso, i disegni sono molto belli, e anche il doppiaggio in italiano è fatto bene. Motivo per cui alla serie do come voto 3 e non 2.
Premessa: normalmente sono davvero un bingewatcher. Se trovo un anime o un manga che mi appassiona, è facile che finisca tranquillamente una stagione di ventiquattro episodi o otto volumi in un paio di giornate. Se invece mi piace, senza esaltarmi particolarmente, potrei mettercene tre o quattro, sette/otto giorni al massimo. Bene, dopo aver iniziato un mese e mezzo fa a guardare "Demon Slayer" ed essere arrivato con immane fatica all'episodio 16 (scontro con la tizia ragno), posso dire che è la prima volta che mi trovo in così forte difficoltà a continuare un'opera, specialmente un battle shonen senza pretese che dovrebbe fare del puro intrattenimento la sua bussola.
Questo anime (e di conseguenza, ma ho sentito dire che sarebbe pure peggio, il manga) raccoglie, per quanto mi riguarda, tutto ciò che c'è di male nell'industria del manga shonen odierno, andando però anche oltre e fallendo pure nei punti di forza del genere.
Ma andiamo con ordine. Partiamo dalla trama, almeno quella che si è delineata in questi primi episodi: bene o male il nulla, storia trita e ritrita, ma in fin dei conti accettabile, pur non spiccando per originalità. Il giovane Tanjiro, tornato a casa dopo essere andato a raccogliere legna, trova la sua famiglia sterminata da un demone, a parte sua sorella, Nezuko, la quale, essendo entrata in contatto con sangue di demone, lo è diventata a sua volta. A differenza degli altri demoni riesce però a controllarsi e non attaccare gli umani, ricaricando le sue energie invece che nutrendosi di esseri umani, semplicemente... Dormendo. Ma tu guarda, dormendo, letteralmente come, beh, chiunque? E perché ha questa capacità? Beh, ma perché è la sorella del protagonista, chiaro, no? (Immagino/spero verrà più avanti data una spiegazione più sensata di ciò, ma rimarrà comunque una risposta a posteriori per giustificare pezzi di trama) Insomma, Tanjiro, dopo essersi scontrato per difendere la sorella con un demon slayer, corpo d'élite di caccia-demoni, decide di entrarvi a far parte, per vendicarsi e trovare un modo per salvare la sorella. Va beh, fin qui nulla di terribile, se il resto fosse stato decente, con una trama così e animazioni come quelle (va beh, le animazioni sono ottime, lo sanno tutti e mi sembrava inutile dirlo, sono il motivo per cui non ho dato 1 come voto) sarebbe stato da 6/6,5.
Ma il vero punto dolente arriva con il dipanarsi della trama, in primis i personaggi. Non c'è un singolo personaggio di "Demon Slayer" che non vorrei vedere morto: Tanjiro, perfettino insopportabile wholesome a tutti i costi, caratterizzazione "onii-chan" ecc., insomma, lo prenderei a pizze in viso; lo scemo di guerra che urla e sviene (la linea comica?); il cinghiale burbero casinista (ah no, scusate, è lui allora la linea comica? Va beh, non fa ridere nessuno dei due comunque). Ma soprattutto Nezuko, di gran lunga uno dei peggiori personaggi femminili che ho visto da un bel po' di tempo, e mi fa sinceramente un po' di tristezza che a scrivere un personaggio così stereotipato e palesemente fanservice (no, il fanservice non sono solo le scene lewd, personaggio femminile moe kawaii che fa le faccette e ogni tanto mena è "come vendere un personaggio femminile ai weeb, lezione 101") sia stata una donna, segno che forse il sessismo e gli stereotipi di genere all'interno dell'industria sono una regola non scritta di "Shonen Jump" a cui adeguarsi (in effetti faccio veramente fatica a ricordare un bel personaggio femminile negli ultimi anni in un qualsiasi manga della rivista, mentre per esempio Kodansha ne sforna).
Bene, storia mediocre, personaggi pessimi, animazioni ottime. Da queste premesse sarebbe un anime intorno al 5, nella media di un battle manga puro degli ultimi vent'anni, almeno secondo i miei gusti (avessi quindici/sedici anni magari lo apprezzerei di più, ma dopo un po' il genere stanca e basta). Se non fosse che così non è. Parlavo all'inizio dei tempi che impiego a completare un'opera. Ora, è evidente che questo non sia un indicatore preciso della qualità o anche solo del mio apprezzamento di essa, in quanto un'opera complessa che richiede un po' di tempo per essere metabolizzata può richiedere più tempo, si tratta però di un metro con cui valutare quanto abbia trovato incalzanti due opere di uno stesso genere/target, specialmente valido per gli shonen di mazzate. Ecco, anche in questo campo "Demon Slayer" è tremendo. Con tutti i difetti elencati, fosse stato un anime hardboiled pieno di mazzate al cardiopalma, effettivamente intrattenente e divertente, mi sarebbe anche andato bene, invece risulta al contrario noiosissimo; gli scontri, nonostante le animazioni molto belle, risultano piuttosto statici e schematici, non tengono alta la tensione né esaltano in alcun modo, ci sono perché devono esserci e poi si va avanti. Veramente una noia mortale, anzi penso di aver trovato più noiosi i combattimenti rispetto al resto. Aggiungi le scenette "comiche" per niente divertenti e letteralmente fastidiose inserite ogni ter per due e sarà chiaro perché ho dato a quest'opera un 2 che, non fosse stato per il comparto tecnico, sarebbe stato un uno. A livello di contenuti è probabilmente la cosa peggiore che ho visto da un bel po' di tempo.
Questo anime (e di conseguenza, ma ho sentito dire che sarebbe pure peggio, il manga) raccoglie, per quanto mi riguarda, tutto ciò che c'è di male nell'industria del manga shonen odierno, andando però anche oltre e fallendo pure nei punti di forza del genere.
Ma andiamo con ordine. Partiamo dalla trama, almeno quella che si è delineata in questi primi episodi: bene o male il nulla, storia trita e ritrita, ma in fin dei conti accettabile, pur non spiccando per originalità. Il giovane Tanjiro, tornato a casa dopo essere andato a raccogliere legna, trova la sua famiglia sterminata da un demone, a parte sua sorella, Nezuko, la quale, essendo entrata in contatto con sangue di demone, lo è diventata a sua volta. A differenza degli altri demoni riesce però a controllarsi e non attaccare gli umani, ricaricando le sue energie invece che nutrendosi di esseri umani, semplicemente... Dormendo. Ma tu guarda, dormendo, letteralmente come, beh, chiunque? E perché ha questa capacità? Beh, ma perché è la sorella del protagonista, chiaro, no? (Immagino/spero verrà più avanti data una spiegazione più sensata di ciò, ma rimarrà comunque una risposta a posteriori per giustificare pezzi di trama) Insomma, Tanjiro, dopo essersi scontrato per difendere la sorella con un demon slayer, corpo d'élite di caccia-demoni, decide di entrarvi a far parte, per vendicarsi e trovare un modo per salvare la sorella. Va beh, fin qui nulla di terribile, se il resto fosse stato decente, con una trama così e animazioni come quelle (va beh, le animazioni sono ottime, lo sanno tutti e mi sembrava inutile dirlo, sono il motivo per cui non ho dato 1 come voto) sarebbe stato da 6/6,5.
Ma il vero punto dolente arriva con il dipanarsi della trama, in primis i personaggi. Non c'è un singolo personaggio di "Demon Slayer" che non vorrei vedere morto: Tanjiro, perfettino insopportabile wholesome a tutti i costi, caratterizzazione "onii-chan" ecc., insomma, lo prenderei a pizze in viso; lo scemo di guerra che urla e sviene (la linea comica?); il cinghiale burbero casinista (ah no, scusate, è lui allora la linea comica? Va beh, non fa ridere nessuno dei due comunque). Ma soprattutto Nezuko, di gran lunga uno dei peggiori personaggi femminili che ho visto da un bel po' di tempo, e mi fa sinceramente un po' di tristezza che a scrivere un personaggio così stereotipato e palesemente fanservice (no, il fanservice non sono solo le scene lewd, personaggio femminile moe kawaii che fa le faccette e ogni tanto mena è "come vendere un personaggio femminile ai weeb, lezione 101") sia stata una donna, segno che forse il sessismo e gli stereotipi di genere all'interno dell'industria sono una regola non scritta di "Shonen Jump" a cui adeguarsi (in effetti faccio veramente fatica a ricordare un bel personaggio femminile negli ultimi anni in un qualsiasi manga della rivista, mentre per esempio Kodansha ne sforna).
Bene, storia mediocre, personaggi pessimi, animazioni ottime. Da queste premesse sarebbe un anime intorno al 5, nella media di un battle manga puro degli ultimi vent'anni, almeno secondo i miei gusti (avessi quindici/sedici anni magari lo apprezzerei di più, ma dopo un po' il genere stanca e basta). Se non fosse che così non è. Parlavo all'inizio dei tempi che impiego a completare un'opera. Ora, è evidente che questo non sia un indicatore preciso della qualità o anche solo del mio apprezzamento di essa, in quanto un'opera complessa che richiede un po' di tempo per essere metabolizzata può richiedere più tempo, si tratta però di un metro con cui valutare quanto abbia trovato incalzanti due opere di uno stesso genere/target, specialmente valido per gli shonen di mazzate. Ecco, anche in questo campo "Demon Slayer" è tremendo. Con tutti i difetti elencati, fosse stato un anime hardboiled pieno di mazzate al cardiopalma, effettivamente intrattenente e divertente, mi sarebbe anche andato bene, invece risulta al contrario noiosissimo; gli scontri, nonostante le animazioni molto belle, risultano piuttosto statici e schematici, non tengono alta la tensione né esaltano in alcun modo, ci sono perché devono esserci e poi si va avanti. Veramente una noia mortale, anzi penso di aver trovato più noiosi i combattimenti rispetto al resto. Aggiungi le scenette "comiche" per niente divertenti e letteralmente fastidiose inserite ogni ter per due e sarà chiaro perché ho dato a quest'opera un 2 che, non fosse stato per il comparto tecnico, sarebbe stato un uno. A livello di contenuti è probabilmente la cosa peggiore che ho visto da un bel po' di tempo.
A mio parere, "Demon Slayer" è uno dei migliori anime che io abbia visto, se non il migliore (non per altro è uno dei miei preferiti). Mi rincuora ancora il fatto che non abbia letto il manga prima, cosa che spero di poter fare presto o tardi.
Ma, parlando dell'anime in sé, penso che sia molto bello non solo per la sua trama (che tra l'altro è anche molto avvincente), ma anche per la qualità di animazione con cui è stato realizzato (soprattutto nelle scene dei combattimenti), cosa che, a parer mio, gli fa guadagnare parecchi punti.
Molto toccanti e belle sono anche le tematiche di cui parla l'anime (o comunque quelle che ha suscitato in me), cosa che mi ha fatto innamorare ancora di più di questo bellissimo anime.
Quindi, per concludere, consiglio vivamente a tutti gli interessati di provare a guardare "Demon Slayer", perché è anche parecchio travolgente (io l'ho finito in tre giorni!).
Questo è tutto, spero che la mia recensione possa essere di aiuto a qualcuno.
Ma, parlando dell'anime in sé, penso che sia molto bello non solo per la sua trama (che tra l'altro è anche molto avvincente), ma anche per la qualità di animazione con cui è stato realizzato (soprattutto nelle scene dei combattimenti), cosa che, a parer mio, gli fa guadagnare parecchi punti.
Molto toccanti e belle sono anche le tematiche di cui parla l'anime (o comunque quelle che ha suscitato in me), cosa che mi ha fatto innamorare ancora di più di questo bellissimo anime.
Quindi, per concludere, consiglio vivamente a tutti gli interessati di provare a guardare "Demon Slayer", perché è anche parecchio travolgente (io l'ho finito in tre giorni!).
Questo è tutto, spero che la mia recensione possa essere di aiuto a qualcuno.
Ma come lo dico? Non so davvero come dirlo... A me "Demon Slayer" non è piaciuto. Ecco, l'ho detto.
Partiamo dal presupposto che a me gli anime/manga 'fenomenali', quelli di "Ha venduto 'settordicimila' copie in Liechtenstein in due ore", quelli di "Ha battuto tutti i record galattici!" non mi sono mai piaciuti: odio "Dragonball" (e l'ho visto davvero tutto e ho letto pure il manga), odio "One Piece" e pure "Naruto".
Uno potrebbe dire: "Ma cosa c'entra, mischi capre e cavoli?" Eh, c'entra, c'entra. Perché mi pare che la minestra sia quella lì.
La storia di Tanjiro è carina, ha la sua drammaticità, risulta interessante e non ho idea di come sia il manga (magari è eccezionale), ma l'anime purtroppo non riesce a determinare in me quella sospensione dell'incredulità che è condizione necessaria (non certo sufficiente...) per poterlo guardare con interesse.
La verità è che a me non piacciono le storie che alzano sempre l'asticella, che buttano la palla sempre oltre e che non forniscono le giuste spiegazioni. Ad un certo punto Tanjiro con quella maledetta katana comincia a sferrare colpi a destra e manca: "Colpo della torta della nonna!", "Colpo del mandarino caramellato", "Colpo dell'acqua salata per gli spaghetti!" Ma 'ste mosse dove diamine se l'è scippate? Traduzione: queste mosse da dove sono venute fuori? Quando gli sono state insegnate? Da chi? Dall'uomo con la maschera col nasone? Oppure Tanjiro le pesca dall'iperuranio di platonica memoria? Ha le idee a-priori?
Capisco che questo genere (che viene dagli shonen) abbia dei topoi, ma, se esageri, poi francamente lo trovo ridicolo: se non mi spieghi come fa a usare una mossa piuttosto che un'altra, se non crei una base credibile al tuo universo sulla quale costruire la narrazione e io, in quanto spettatore, lo devo solo accettare per dogma (Tanjiro sa usare la mossa dell'acqua super sayan, punto e basta!), allora smetto di guardarlo; smetto perché non riesco in quella famosa sospensione dell'incredulità che è condizione necessaria per guardare e fruire di certi tipi di contenuti.
Inoltre, ho trovato abbastanza 'cringe' come in maniera svelta sia stato svelato il villain della storia (non l'ho guardato tutto): improvvisamente si scopre che questo distinto signore (con un bel look da colonialista inglese) con moglie, figli, un lavoro in banca è il cattivo dei cattivi. Tanjiro lo scova per caso mentre trascorre un tranquillo sabato sera in centro, tra un panino e una birretta, grazie al suo naso da tartufo, e lascia anche che vada via tranquillamente! Ma diamine, fai qualcosa! Invece no, il distinto signore-demone-cattivo-Voldermort, dopo aver guardato con sussiego e disprezzo il povero Tanjiro ("Va beh, dai, si è fatta 'na certa, non posso stare qui con te per sempre, c'ho il tavolo prenotato in pizzeria"), si gira e continua beatamente la sua passeggiatina nel corso principale della cittadina, magari si ferma pure a fare l'aperitivo prima della pizzeria. Dai, non ha senso!
Non mi sono piaciute le animazioni e i combattimenti non sono quanto di fluido si possa vedere in un anime; i personaggi secondari sembrano tutti alquanto stereotipati e poco approfonditi.
Anche il povero Tanjiro, sì vuole salvare la sorella, ma c'è sempre la netta impressione che rimanga tutto in superficie, che non si riesca mai a spingere la narrazione dentro pieghe più profonde, a raccontare il dolore, la sofferenza, il rammarico che prova il protagonista. Un dramma come il suo non si cancella in un giorno.
Eppure, sebbene l'anime ribadisca che Tanjiro soffra, in realtà nella narrazione non c'è niente che consenta di empatizzare con lui e con quanto stia vivendo.
Comprendo che possa piacere, de gustibus, ma io non lo consiglio.
Insomma, si può dare di più.
Voto: 5
Partiamo dal presupposto che a me gli anime/manga 'fenomenali', quelli di "Ha venduto 'settordicimila' copie in Liechtenstein in due ore", quelli di "Ha battuto tutti i record galattici!" non mi sono mai piaciuti: odio "Dragonball" (e l'ho visto davvero tutto e ho letto pure il manga), odio "One Piece" e pure "Naruto".
Uno potrebbe dire: "Ma cosa c'entra, mischi capre e cavoli?" Eh, c'entra, c'entra. Perché mi pare che la minestra sia quella lì.
La storia di Tanjiro è carina, ha la sua drammaticità, risulta interessante e non ho idea di come sia il manga (magari è eccezionale), ma l'anime purtroppo non riesce a determinare in me quella sospensione dell'incredulità che è condizione necessaria (non certo sufficiente...) per poterlo guardare con interesse.
La verità è che a me non piacciono le storie che alzano sempre l'asticella, che buttano la palla sempre oltre e che non forniscono le giuste spiegazioni. Ad un certo punto Tanjiro con quella maledetta katana comincia a sferrare colpi a destra e manca: "Colpo della torta della nonna!", "Colpo del mandarino caramellato", "Colpo dell'acqua salata per gli spaghetti!" Ma 'ste mosse dove diamine se l'è scippate? Traduzione: queste mosse da dove sono venute fuori? Quando gli sono state insegnate? Da chi? Dall'uomo con la maschera col nasone? Oppure Tanjiro le pesca dall'iperuranio di platonica memoria? Ha le idee a-priori?
Capisco che questo genere (che viene dagli shonen) abbia dei topoi, ma, se esageri, poi francamente lo trovo ridicolo: se non mi spieghi come fa a usare una mossa piuttosto che un'altra, se non crei una base credibile al tuo universo sulla quale costruire la narrazione e io, in quanto spettatore, lo devo solo accettare per dogma (Tanjiro sa usare la mossa dell'acqua super sayan, punto e basta!), allora smetto di guardarlo; smetto perché non riesco in quella famosa sospensione dell'incredulità che è condizione necessaria per guardare e fruire di certi tipi di contenuti.
Inoltre, ho trovato abbastanza 'cringe' come in maniera svelta sia stato svelato il villain della storia (non l'ho guardato tutto): improvvisamente si scopre che questo distinto signore (con un bel look da colonialista inglese) con moglie, figli, un lavoro in banca è il cattivo dei cattivi. Tanjiro lo scova per caso mentre trascorre un tranquillo sabato sera in centro, tra un panino e una birretta, grazie al suo naso da tartufo, e lascia anche che vada via tranquillamente! Ma diamine, fai qualcosa! Invece no, il distinto signore-demone-cattivo-Voldermort, dopo aver guardato con sussiego e disprezzo il povero Tanjiro ("Va beh, dai, si è fatta 'na certa, non posso stare qui con te per sempre, c'ho il tavolo prenotato in pizzeria"), si gira e continua beatamente la sua passeggiatina nel corso principale della cittadina, magari si ferma pure a fare l'aperitivo prima della pizzeria. Dai, non ha senso!
Non mi sono piaciute le animazioni e i combattimenti non sono quanto di fluido si possa vedere in un anime; i personaggi secondari sembrano tutti alquanto stereotipati e poco approfonditi.
Anche il povero Tanjiro, sì vuole salvare la sorella, ma c'è sempre la netta impressione che rimanga tutto in superficie, che non si riesca mai a spingere la narrazione dentro pieghe più profonde, a raccontare il dolore, la sofferenza, il rammarico che prova il protagonista. Un dramma come il suo non si cancella in un giorno.
Eppure, sebbene l'anime ribadisca che Tanjiro soffra, in realtà nella narrazione non c'è niente che consenta di empatizzare con lui e con quanto stia vivendo.
Comprendo che possa piacere, de gustibus, ma io non lo consiglio.
Insomma, si può dare di più.
Voto: 5
Vorrei iniziare chiedendo a chi legge di non prendere per oro colato quello che verrà detto in queste righe. Quello che espongo qui è la cosa più lontana da una recensione che si possa immaginare. Pensatela più come una opinione espressa con leggerezza, e leggetela allo stesso modo.
Premessa a parte, i primi pareri su quest'opera li ho avuti proprio su questa pagina! A distanza di un anno dalla sua uscita, dopo essere entrato in contatto con lo studio Ufotable tramite la serie "Fate", ho scoperto dell'esistenza di quest'anime. In fumetteria avevo visto i manga, ma lo stile dei disegni non mi aveva colpito, e lo avevo lasciato sullo scaffale. Inoltre, a causa di pareri discordanti, ero indeciso sull'intraprendere la visione del prodotto: in termini economici, d'altronde, fare qualcosa significa non poter fare altro. Per questo motivo apro dicendo che "Demon Slayer" merita di essere visto, vale il vostro tempo.
Animazione: 9
Storia: 8
Personaggi: 9
Sceneggiatura: 10
Animazione
Ufotable ci ha sempre viziato quando si parla di animazione. Le movenze dei personaggi sono sempre fluide e le loro espressioni... Dio, quanto sono belle le loro espressioni! Grazie proprio a questa cura nei dettagli riusciamo a percepire paura, dolore, empatia, rabbia, gentilezza, disprezzo, ed entriamo in empatia con i personaggi. Non percepiamo solo gioia e infelicità, ma tutte le sfumature e le variazioni cromatiche dell'umore che fanno parte dell'animo umano. All'episodio 7 c'è una scena in cui il protagonista rivela uno sguardo misto tra compassione, dispiacere e speranza! È una delle scene più belle dal punto di vista emozionale di questa prima parte. Ovviamente, però, molti appassionati dei battle shonen vogliono sapere come sono i combattimenti. Beh, avete trovato pane per i vostri denti! I combattimenti sono tutti all'arma bianca e vengono enfatizzati e spettacolarizzati dall'uso dei respiri e degli specifici kata realizzati tramite render in computer grafica davvero ben fatti. I combattimenti sono ben dosati, molto coreografici a volte, e con dei bei ritmi (il prodotto era già buono sulla carta, e mi riferisco proprio al manga - sì, poi l'ho recuperato e letto tutto). Peccato solo per alcuni abusi della computer grafica che a volte stonano con i disegni.
Storia
Non sono un appassionato di battle shonen ("Naruto" e "My Hero Academia" li ho solo sentiti nominare), perciò non sono in grado di cogliere ispirazioni ad altri contenuti. La trama, per quanto mi riguarda, è bella e avvincente, qui non ha ancora preso il via, ma il mio voto rispecchia sia il mio pensiero sui ventisei episodi dell'anime sia sull'opera complessiva. Accennando all'opera completa, la conclusione arriverà veramente molto in fretta, forse troppo per i miei gusti. In questa prima parte comunque lo sviluppo della trama è ben diluito, viene mandata avanti dalle missioni che i nostri eroi sono chiamati a portare a termine e che li mettono di fronte a demoni sempre più agguerriti. Più vanno avanti e più si avvicinano alla verità, e questo porta agli sviluppi di una trama via via più avvincente e piena di speranza e buoni sentimenti. La trama di sicuro non è originalissima, e in questa prima parte non ha preso il via (manco per niente), ma capiamo appieno le intenzioni e la determinazione del protagonista e ne condividiamo gli ideali, le perplessità, le ansie e gli obiettivi.
Personaggi
Allora, iniziamo subito, non mi toccate Tanjiro, che vi spacco, eh! Andiamo per gradi...
Tanjiro è un bravo ragazzo, cresciuto troppo in fretta e con un carico di responsabilità che crescono con l'avanzare della storia, che spesso lo schiacciano come un enorme peso sulle spalle. Molte informazioni ci vengono date nei primi minuti dell'episodio introduttivo. Ha una famiglia numerosa in cui il padre è venuto a mancare, e da quel momento si è fatto carico del sostentamento della famiglia, lavorando duramente per portare il pane a casa. Nella famiglia comunque ognuno fa la sua parte, e questa caratteristica si riflette anche sugli altri componenti dell'opera in cui, per arrivare all'obiettivo finale, ognuno fa la propria parte con impegno e dedizione, e sì, spirito di sacrificio.
Netsuko è la sorella minore di Tanjiro, e sì, il peso sulle spalle è letteralmente lei, ma non è la sola responsabilità di cui il protagonista si fa carico. Lei in realtà è molto forte, sia di fisico che di spirito. È una combattente nata, e anche questo ci viene detto! Ha un istinto di protezione verso i deboli (sì, viene amplificato a livello narrativo, ma, come scopriamo, è sempre stata così). È talmente forte che è strano vedere come il fratello cerchi di tenerla lontano dalle battaglie il più possibile; per fortuna lei fa di testa sua spesso e volentieri.
Inosuke e Zenitsu sono i comprimari che accompagnano il protagonista nella sua avventura. La parte interessante del loro rapporto con Tanjiro è vedere come (non solo loro, badate bene, ma tutti) restino influenzati dalla gentilezza di Tanjiro, dalla sua ingenuità e dalla sua genuinità, e come cambino i loro comportamenti, divenendo non solo più risoluti, ma più forti, poiché accesi dalla stessa determinazione di proteggere gli altri e raggiungere il proprio sogno (comune a tutti i protagonisti) di vivere in un futuro in cui non dovranno più combattere.
I demoni: qui c'è da fare un discorsetto con coloro che dicono che non vogliono empatizzare con loro. Capisco il vostro punto di vista, ma forse dovreste vedere le cose in un altro modo. Io ho visto in quest'opera diverse critiche alla società moderna. Una critica verso la crisi della famiglia e dei suoi valori (Tanjiro è una brava persona, perché alle spalle ha avuto una brava famiglia che lo ha cresciuto). Si parla di abusi, di maltrattamenti, di persone orfane, di persone schiave dell'alcool, dei piaceri o dell'approvazione altrui. Si parla di come questi abbiano usato il disprezzo degli altri, il dolore o la violenza come propria forza. Si parla di persone piegate da malattie a volte incurabili che volevano avere una seconda opportunità. Sono però persone che non hanno avuto più possibilità di scegliere. Una volta divenuti demoni, si perde la propria umanità: si sente il bisogno di mangiare umani e si perdono i ricordi della propria vita precedente. Questi vengono spesso riacquisiti dai demoni quando stanno per essere sconfitti, un cliché un po' ripetitivo, ma che non annoia mai. Anzi, saremo proprio noi a volerne sapere di più. Alcune storie sono davvero toccanti e molti di noi possono ritrovarcisi. Come dice Tanjiro, anche i demoni una volta erano umani. Questo non significa che l'eroe si trattenga dal combatterli o sia debole, porta però rispetto nei loro confronti e ad alcuni in particolare concede una fine decorosa e compassionevole. Dovete andare avanti per capire bene la forza di questo strumento narrativo, ma non è una cosa senza senso buttata lì, dovete vederla come vi ho detto: una critica alla società e al degrado dei tempi moderni. Ultima nota: molto importante per l'opera è la dottrina della reincarnazione. Il fatto che i demoni si pentano delle loro azioni nel momento in cui riacquistano i ricordi significa che in futuro, in altri corpi, possono sperare di avere la vita che desideravano. Non siate troppo cinici, è una credenza come un'altra, ma anche qui possiamo vedere come tutto abbia un senso in quest'opera.
Sceneggiatura
Vi piacciono le katane, il Giappone, i combattimenti all'arma bianca? Distese innevate, foreste rigogliose e paesini tipici giapponesi che trovate solo negli anime? Beh, questo è l'anime che fa per voi. Il setting dell'opera e la cultura che viene diffusa per mezzo di questo medium vi faranno veramente sognare.
Scusate se mi sono dilungato un pochettino. Spero leggiate tutto e che vi convinciate anche a farvi una vostra idea su "Kimetsu no Yaiba", che potrebbe anche, perché no, discostarsi dalla mia, ma sono sicuro che sarà tutt'altro che dimenticabile, come ho letto da alcuni.
P.S. Non perdetevi, quando uscirà, il film "Mugen Train".
Premessa a parte, i primi pareri su quest'opera li ho avuti proprio su questa pagina! A distanza di un anno dalla sua uscita, dopo essere entrato in contatto con lo studio Ufotable tramite la serie "Fate", ho scoperto dell'esistenza di quest'anime. In fumetteria avevo visto i manga, ma lo stile dei disegni non mi aveva colpito, e lo avevo lasciato sullo scaffale. Inoltre, a causa di pareri discordanti, ero indeciso sull'intraprendere la visione del prodotto: in termini economici, d'altronde, fare qualcosa significa non poter fare altro. Per questo motivo apro dicendo che "Demon Slayer" merita di essere visto, vale il vostro tempo.
Animazione: 9
Storia: 8
Personaggi: 9
Sceneggiatura: 10
Animazione
Ufotable ci ha sempre viziato quando si parla di animazione. Le movenze dei personaggi sono sempre fluide e le loro espressioni... Dio, quanto sono belle le loro espressioni! Grazie proprio a questa cura nei dettagli riusciamo a percepire paura, dolore, empatia, rabbia, gentilezza, disprezzo, ed entriamo in empatia con i personaggi. Non percepiamo solo gioia e infelicità, ma tutte le sfumature e le variazioni cromatiche dell'umore che fanno parte dell'animo umano. All'episodio 7 c'è una scena in cui il protagonista rivela uno sguardo misto tra compassione, dispiacere e speranza! È una delle scene più belle dal punto di vista emozionale di questa prima parte. Ovviamente, però, molti appassionati dei battle shonen vogliono sapere come sono i combattimenti. Beh, avete trovato pane per i vostri denti! I combattimenti sono tutti all'arma bianca e vengono enfatizzati e spettacolarizzati dall'uso dei respiri e degli specifici kata realizzati tramite render in computer grafica davvero ben fatti. I combattimenti sono ben dosati, molto coreografici a volte, e con dei bei ritmi (il prodotto era già buono sulla carta, e mi riferisco proprio al manga - sì, poi l'ho recuperato e letto tutto). Peccato solo per alcuni abusi della computer grafica che a volte stonano con i disegni.
Storia
Non sono un appassionato di battle shonen ("Naruto" e "My Hero Academia" li ho solo sentiti nominare), perciò non sono in grado di cogliere ispirazioni ad altri contenuti. La trama, per quanto mi riguarda, è bella e avvincente, qui non ha ancora preso il via, ma il mio voto rispecchia sia il mio pensiero sui ventisei episodi dell'anime sia sull'opera complessiva. Accennando all'opera completa, la conclusione arriverà veramente molto in fretta, forse troppo per i miei gusti. In questa prima parte comunque lo sviluppo della trama è ben diluito, viene mandata avanti dalle missioni che i nostri eroi sono chiamati a portare a termine e che li mettono di fronte a demoni sempre più agguerriti. Più vanno avanti e più si avvicinano alla verità, e questo porta agli sviluppi di una trama via via più avvincente e piena di speranza e buoni sentimenti. La trama di sicuro non è originalissima, e in questa prima parte non ha preso il via (manco per niente), ma capiamo appieno le intenzioni e la determinazione del protagonista e ne condividiamo gli ideali, le perplessità, le ansie e gli obiettivi.
Personaggi
Allora, iniziamo subito, non mi toccate Tanjiro, che vi spacco, eh! Andiamo per gradi...
Tanjiro è un bravo ragazzo, cresciuto troppo in fretta e con un carico di responsabilità che crescono con l'avanzare della storia, che spesso lo schiacciano come un enorme peso sulle spalle. Molte informazioni ci vengono date nei primi minuti dell'episodio introduttivo. Ha una famiglia numerosa in cui il padre è venuto a mancare, e da quel momento si è fatto carico del sostentamento della famiglia, lavorando duramente per portare il pane a casa. Nella famiglia comunque ognuno fa la sua parte, e questa caratteristica si riflette anche sugli altri componenti dell'opera in cui, per arrivare all'obiettivo finale, ognuno fa la propria parte con impegno e dedizione, e sì, spirito di sacrificio.
Netsuko è la sorella minore di Tanjiro, e sì, il peso sulle spalle è letteralmente lei, ma non è la sola responsabilità di cui il protagonista si fa carico. Lei in realtà è molto forte, sia di fisico che di spirito. È una combattente nata, e anche questo ci viene detto! Ha un istinto di protezione verso i deboli (sì, viene amplificato a livello narrativo, ma, come scopriamo, è sempre stata così). È talmente forte che è strano vedere come il fratello cerchi di tenerla lontano dalle battaglie il più possibile; per fortuna lei fa di testa sua spesso e volentieri.
Inosuke e Zenitsu sono i comprimari che accompagnano il protagonista nella sua avventura. La parte interessante del loro rapporto con Tanjiro è vedere come (non solo loro, badate bene, ma tutti) restino influenzati dalla gentilezza di Tanjiro, dalla sua ingenuità e dalla sua genuinità, e come cambino i loro comportamenti, divenendo non solo più risoluti, ma più forti, poiché accesi dalla stessa determinazione di proteggere gli altri e raggiungere il proprio sogno (comune a tutti i protagonisti) di vivere in un futuro in cui non dovranno più combattere.
I demoni: qui c'è da fare un discorsetto con coloro che dicono che non vogliono empatizzare con loro. Capisco il vostro punto di vista, ma forse dovreste vedere le cose in un altro modo. Io ho visto in quest'opera diverse critiche alla società moderna. Una critica verso la crisi della famiglia e dei suoi valori (Tanjiro è una brava persona, perché alle spalle ha avuto una brava famiglia che lo ha cresciuto). Si parla di abusi, di maltrattamenti, di persone orfane, di persone schiave dell'alcool, dei piaceri o dell'approvazione altrui. Si parla di come questi abbiano usato il disprezzo degli altri, il dolore o la violenza come propria forza. Si parla di persone piegate da malattie a volte incurabili che volevano avere una seconda opportunità. Sono però persone che non hanno avuto più possibilità di scegliere. Una volta divenuti demoni, si perde la propria umanità: si sente il bisogno di mangiare umani e si perdono i ricordi della propria vita precedente. Questi vengono spesso riacquisiti dai demoni quando stanno per essere sconfitti, un cliché un po' ripetitivo, ma che non annoia mai. Anzi, saremo proprio noi a volerne sapere di più. Alcune storie sono davvero toccanti e molti di noi possono ritrovarcisi. Come dice Tanjiro, anche i demoni una volta erano umani. Questo non significa che l'eroe si trattenga dal combatterli o sia debole, porta però rispetto nei loro confronti e ad alcuni in particolare concede una fine decorosa e compassionevole. Dovete andare avanti per capire bene la forza di questo strumento narrativo, ma non è una cosa senza senso buttata lì, dovete vederla come vi ho detto: una critica alla società e al degrado dei tempi moderni. Ultima nota: molto importante per l'opera è la dottrina della reincarnazione. Il fatto che i demoni si pentano delle loro azioni nel momento in cui riacquistano i ricordi significa che in futuro, in altri corpi, possono sperare di avere la vita che desideravano. Non siate troppo cinici, è una credenza come un'altra, ma anche qui possiamo vedere come tutto abbia un senso in quest'opera.
Sceneggiatura
Vi piacciono le katane, il Giappone, i combattimenti all'arma bianca? Distese innevate, foreste rigogliose e paesini tipici giapponesi che trovate solo negli anime? Beh, questo è l'anime che fa per voi. Il setting dell'opera e la cultura che viene diffusa per mezzo di questo medium vi faranno veramente sognare.
Scusate se mi sono dilungato un pochettino. Spero leggiate tutto e che vi convinciate anche a farvi una vostra idea su "Kimetsu no Yaiba", che potrebbe anche, perché no, discostarsi dalla mia, ma sono sicuro che sarà tutt'altro che dimenticabile, come ho letto da alcuni.
P.S. Non perdetevi, quando uscirà, il film "Mugen Train".
La trama non è banale ma neanche tanto originale, le animazioni a parer mio sono molto carine, i personaggi sono molto classici e alcuni dovrebbero essere approfonditi (tipo Inosuke) - avrei preferito che la "situazione" finale durasse più episodi. L'opening mi piace molto.
Zenistu è il mio personaggio preferito, anche se alcune volte si comporta in modo strano con i suoi attacchi di "coraggio e bravura" che ancora non riesco a spiegarmi, Inosuke mi piace ed è particolare, Tanjiro è il classico ragazzo con coraggio e determinazione, ma mi piace questa sua semplicità.
In definitiva, l'ho trovato un bell'anime, e lo consiglio.
Zenistu è il mio personaggio preferito, anche se alcune volte si comporta in modo strano con i suoi attacchi di "coraggio e bravura" che ancora non riesco a spiegarmi, Inosuke mi piace ed è particolare, Tanjiro è il classico ragazzo con coraggio e determinazione, ma mi piace questa sua semplicità.
In definitiva, l'ho trovato un bell'anime, e lo consiglio.
"Demon Slayer" ha raggiunto una tale fama internazionale e incassi da record in Giappone, che non si può ignorarlo del tutto da parte di chi ama i manga e gli anime.
Quindi, come molti altri spinta dalla curiosità, ho guardato l'anime con qualche scetticismo.
Sono felice di leggere che non sono l'unica ad averlo trovato banale.
La trama riprende lo schema ripetitivo tipico del battle shōnen già visto e rivisto in molti anime di questo genere.
Tanjiro è il classico protagonista, forte e coraggioso, che non perde mai, determinato a migliorarsi, buono d'animo, troppo buono, non si arrabbia mai, a tratti sembra quasi finto e forzato; la cara sorella Nezuko è divenuta suo malgrado demone, ma - guarda caso - l'unica eccezione fra tutti, in grado di non uccidere un essere umano.
Tra una battaglia e l'altra vengono aperti i soliti siparietti comici (e un po' forzati) legati ai due coprotagonisti, compagni inseparabili dei due fratelli: Zenitsu e Inozuke. Zenitsu, sebbene ad alcuni è risultato irritante, a me devo dire è piaciuto, e mi ha fatto sorridere più di una volta, ma risulta a lungo andare ripetitivo e forzato, il classico personaggio fifone, pauroso, ma - guarda caso - all'occorrenza sa trasformarsi in un buon spadaccino, tanto da annientare il nemico. Inosuke è il classico personaggio stereotipato irascibile spinto dal desiderio di diventare il più forte, dal passato non proprio chiaro, così non mi è chiaro ancora il vero motivo che lo ha spinto a unirsi al gruppo.
Ogni antagonista/demone affrontato ha una storia alle spalle, spesso creata per commuovere lo spettatore, naturalmente mettendo in evidenza il lato empatico e compassionevole di Tanijiro contro ogni nemico; ci sta una, due volte, poi risulta forzato. Una volta capito lo schema narrativo, io e mio marito siamo stati in grado spesso, durante la visione degli episodi, di prevedere molte scene, il che porta lo spettatore a lungo andare a perdere sempre più interesse.
Non capisco il perché di tutto questo successo, definito da tanti un capolavoro, quando non apporta nulla di innovativo.
Uscito nel 2019, animato dallo studio "Ufotable", questo anime gode di ottima fattura: qualità delle animazioni ottima, un comparto tecnico meraviglioso, così come opening ed ending, ottime musiche, ma non sono sufficienti a mio parere a innalzare il mio voto, se la trama è prevedibile e banale.
Tirando le somme, questo anime porta comunque a casa la sufficienza.
Quindi, come molti altri spinta dalla curiosità, ho guardato l'anime con qualche scetticismo.
Sono felice di leggere che non sono l'unica ad averlo trovato banale.
La trama riprende lo schema ripetitivo tipico del battle shōnen già visto e rivisto in molti anime di questo genere.
Tanjiro è il classico protagonista, forte e coraggioso, che non perde mai, determinato a migliorarsi, buono d'animo, troppo buono, non si arrabbia mai, a tratti sembra quasi finto e forzato; la cara sorella Nezuko è divenuta suo malgrado demone, ma - guarda caso - l'unica eccezione fra tutti, in grado di non uccidere un essere umano.
Tra una battaglia e l'altra vengono aperti i soliti siparietti comici (e un po' forzati) legati ai due coprotagonisti, compagni inseparabili dei due fratelli: Zenitsu e Inozuke. Zenitsu, sebbene ad alcuni è risultato irritante, a me devo dire è piaciuto, e mi ha fatto sorridere più di una volta, ma risulta a lungo andare ripetitivo e forzato, il classico personaggio fifone, pauroso, ma - guarda caso - all'occorrenza sa trasformarsi in un buon spadaccino, tanto da annientare il nemico. Inosuke è il classico personaggio stereotipato irascibile spinto dal desiderio di diventare il più forte, dal passato non proprio chiaro, così non mi è chiaro ancora il vero motivo che lo ha spinto a unirsi al gruppo.
Ogni antagonista/demone affrontato ha una storia alle spalle, spesso creata per commuovere lo spettatore, naturalmente mettendo in evidenza il lato empatico e compassionevole di Tanijiro contro ogni nemico; ci sta una, due volte, poi risulta forzato. Una volta capito lo schema narrativo, io e mio marito siamo stati in grado spesso, durante la visione degli episodi, di prevedere molte scene, il che porta lo spettatore a lungo andare a perdere sempre più interesse.
Non capisco il perché di tutto questo successo, definito da tanti un capolavoro, quando non apporta nulla di innovativo.
Uscito nel 2019, animato dallo studio "Ufotable", questo anime gode di ottima fattura: qualità delle animazioni ottima, un comparto tecnico meraviglioso, così come opening ed ending, ottime musiche, ma non sono sufficienti a mio parere a innalzare il mio voto, se la trama è prevedibile e banale.
Tirando le somme, questo anime porta comunque a casa la sufficienza.
Tanjiro, dopo il massacro della propria famiglia, si metterà in viaggio per due precisi motivi, trovare un rimedio per la condizione di Nezuko e vendicare la propria famiglia. Per fare ciò, si sottoporrà a durissimi allenamenti e prove, fino a diventare un cacciatore di demoni e mettersi finalmente in condizione di portare a termine i suoi scopi.
Tra i lati positivi: trama semplice e lineare; grafica e fondali veramente ben fatti; opening ed ending ottime; le scene che vogliono trasmettere empatia spesso funzionano; lancia, se carpiti, bei messaggi; il villan è un oligarca sadico e potente.
Tra i lati negativi: le OST non mi fanno impazzire; i due comprimari di Tanjiro dovrebbero fare da spalla comica, ma falliscono miseramente, diventando anche odiosi; power up (però è intrinseco dei battle shounen); Tanjiro troppo buono e disponibile; il character deisgn non mi fa impazzire, soprattutto gli occhi (ma è una cosa personale), anche se alcuni personaggi spiccano e sono veramente belli; poco approfondimento dei caratteri e del mondo, però magari nella novel è tutto più approfondito.
In definitiva, l'opera porta bene a casa il compito, c'è un rallentamento forte nella parte centrale (quasi noiosa), ma poi si riprende alla grande. Mi spiace, ma i siparietti comici con i relativi due comprimari mi hanno spesso dato fastidio, abbassando il voto finale.
Tra i lati positivi: trama semplice e lineare; grafica e fondali veramente ben fatti; opening ed ending ottime; le scene che vogliono trasmettere empatia spesso funzionano; lancia, se carpiti, bei messaggi; il villan è un oligarca sadico e potente.
Tra i lati negativi: le OST non mi fanno impazzire; i due comprimari di Tanjiro dovrebbero fare da spalla comica, ma falliscono miseramente, diventando anche odiosi; power up (però è intrinseco dei battle shounen); Tanjiro troppo buono e disponibile; il character deisgn non mi fa impazzire, soprattutto gli occhi (ma è una cosa personale), anche se alcuni personaggi spiccano e sono veramente belli; poco approfondimento dei caratteri e del mondo, però magari nella novel è tutto più approfondito.
In definitiva, l'opera porta bene a casa il compito, c'è un rallentamento forte nella parte centrale (quasi noiosa), ma poi si riprende alla grande. Mi spiace, ma i siparietti comici con i relativi due comprimari mi hanno spesso dato fastidio, abbassando il voto finale.
Partirei dicendo che questo anime merita la visione, ma sicuramente non è un capolavoro.
La prima cosa su cui voglio soffermarmi sono le animazioni, la loro qualità è davvero ottima, e si distaccano da quelle dei soliti anime grazie alla loro originalità, basti pensare alla scia lasciata dalle spade dopo aver effettuato un kata. Inoltre sono presenti anche delle scene parecchio dinamiche e spettacolari.
Per il resto, questo anime non brilla di originalità; tra i personaggi ce ne sono parecchi molto interessanti, per esempio: il capo dell'associazione anti-demoni, l'antagonista (lo chiamo così per non fare ‘spoiler’) o anche solo Nezuko, che per via della sua condizione è un personaggio in perenne cambiamento. Poi ci sono i compagni del protagonista, anche loro piuttosto regolari, infatti abbiamo quello scontroso ma con un cuore premuroso e quello impacciato che... (inserire condizione particolare come dormire o essere ubriaco ecc.) si scopre essere fortissimo. Sui personaggi però il problema sta sui principali, partendo dal protagonista, Tanjiro, il classico protagonista shōnen, perfetto e molto determinato, per non parlare della sua bontà: il protagonista riesce a empatizzare con qualsiasi demone.
Sulla trama non si può dire che sia brutta, ma principalmente che è tanto banale; come per i personaggi, anche la trama presenta vari cliché ed è sulla falsariga di qualsiasi shōnen, e non aggiunge granché ai soliti anime di questo genere, ma viene raccontata bene e, superati i primi episodi, scorre molto bene.
Sicuramente questa pima stagione ha dato una base solida alla creazione di un mondo e di una storia molto bella, che però deve ancora prendere forma. Vi consiglio vivamente di proseguire oltre i primi due o tre episodi (un ostacolo al finire questo anime), che vale la pena.
La prima cosa su cui voglio soffermarmi sono le animazioni, la loro qualità è davvero ottima, e si distaccano da quelle dei soliti anime grazie alla loro originalità, basti pensare alla scia lasciata dalle spade dopo aver effettuato un kata. Inoltre sono presenti anche delle scene parecchio dinamiche e spettacolari.
Per il resto, questo anime non brilla di originalità; tra i personaggi ce ne sono parecchi molto interessanti, per esempio: il capo dell'associazione anti-demoni, l'antagonista (lo chiamo così per non fare ‘spoiler’) o anche solo Nezuko, che per via della sua condizione è un personaggio in perenne cambiamento. Poi ci sono i compagni del protagonista, anche loro piuttosto regolari, infatti abbiamo quello scontroso ma con un cuore premuroso e quello impacciato che... (inserire condizione particolare come dormire o essere ubriaco ecc.) si scopre essere fortissimo. Sui personaggi però il problema sta sui principali, partendo dal protagonista, Tanjiro, il classico protagonista shōnen, perfetto e molto determinato, per non parlare della sua bontà: il protagonista riesce a empatizzare con qualsiasi demone.
Sulla trama non si può dire che sia brutta, ma principalmente che è tanto banale; come per i personaggi, anche la trama presenta vari cliché ed è sulla falsariga di qualsiasi shōnen, e non aggiunge granché ai soliti anime di questo genere, ma viene raccontata bene e, superati i primi episodi, scorre molto bene.
Sicuramente questa pima stagione ha dato una base solida alla creazione di un mondo e di una storia molto bella, che però deve ancora prendere forma. Vi consiglio vivamente di proseguire oltre i primi due o tre episodi (un ostacolo al finire questo anime), che vale la pena.
È una delle mie opere preferite, quest'anime è davvero ben fatto. Non avrei mai pensato che mi avrebbe colpito così tanto, consiglio vivamente di vederlo al più presto.
La storia in sé è molto bella, ci fa capire subito l'obbiettivo del protagonista sin dai primi episodi.
I protagonisti sono ben caratterizzati, ma il loro vero punto di forza è la loro ingenuità: è davvero bello vedere questi ragazzi che si scontrano con dei demoni, però nel mentre, esprimendo le loro emozioni, ci fanno davvero capire la loro volontà ma anche la loro fragilità.
Nell'insieme è davvero un bell'anime, ve lo consiglio davvero tanto, una delle migliori opere del millennio.
La storia in sé è molto bella, ci fa capire subito l'obbiettivo del protagonista sin dai primi episodi.
I protagonisti sono ben caratterizzati, ma il loro vero punto di forza è la loro ingenuità: è davvero bello vedere questi ragazzi che si scontrano con dei demoni, però nel mentre, esprimendo le loro emozioni, ci fanno davvero capire la loro volontà ma anche la loro fragilità.
Nell'insieme è davvero un bell'anime, ve lo consiglio davvero tanto, una delle migliori opere del millennio.
È un anime molto bello, con disegni ben fatti, combattimenti stupendi, trama molto bella con parecchi colpi di scena, personaggi ben approfonditi (anche se, a parer mio, il fatto che Zenitsu in una scena sentiva molto bene era importante per far capire più o meno il motivo per cui Zenitsu non si fidava delle persone, ma il momento in cui è stato detto può far perdere la concentrazione a chi sta guardando l'anime).
La musica è molto bella, anche se durante il combattimento di Tanjiro contro la luna calante la musica di sottofondo era un po' troppo alta.
Per il resto è un anime molto bello, perfetto per qualcuno che ha iniziato da poco a guardare anime.
Voto: 9/10
La musica è molto bella, anche se durante il combattimento di Tanjiro contro la luna calante la musica di sottofondo era un po' troppo alta.
Per il resto è un anime molto bello, perfetto per qualcuno che ha iniziato da poco a guardare anime.
Voto: 9/10
Attenzione: la recensione contiene spoiler
Ho visto "Demon Slayer" più di un anno fa su VVVVID in simulcast. A quei tempi l'ho trovato spettacolare e l'ho ritenuto un capolavoro; purtroppo, rivedendolo adesso, ho capito quanto superficialmente io l'abbia visto. Durante il corso di tutta l'opera molto probabilmente vi ritroverete a pensare fra voi stessi: "Ma... va beh", con un sospiro di sconforto.
Partendo dalla trama promettente, che non si distingue molto dagli altri shounen moderni (vorrei ricordarvi che "shounen" non è un genere ma un target), le premesse sembravano ottime, purtroppo però si è rivelato un anime abbastanza banale e per nulla interessante. Non riesco ancora a capire come abbia avuto tutto questo successo (forse per la Ufotable, forse per Nezuko), dato che ogni cosa in questo anime si è già vista in altre opere del suo stesso genere.
Zenitsu è praticamente la copia di Mineta, solo leggermente più carino, mentre Inosuke è palesemente Bakugo, ma meno accidioso. Il protagonista Tanjiro, invece, è un Gary Stu all'ennesima potenza: qualsiasi cosa succede, lui vince sempre, non ha praticamente difetti e l'unica sua caratteristica è essere buono come il pane. Non si arrabbia mai sul serio, diventa solo un po' arrogante, nemmeno quando Zenitsu corre dietro a sua sorella come un disperato. Ci sono power up a caso e senza un minimo di allenamento.
Ma la cosa più fastidiosa è che l'autrice vuole farci costantemente simpatizzare con i demoni: ora spiegatemi perché dovrei amare un demone che ha costretto altri cinque a fingere di fare la famiglia, ha ucciso un sacco di persone, però ha avuto una brutta vita. No, non funziona così, qualunque umano mostratoci nella serie ha perso qualcosa di importante, però nonostante questo è rimasto comunque buono. Quel demone invece si è lasciato andare alla debolezza senza un minimo di confronto interiore, però no, poverino!
Tutto sommato, "Demon Slayer" è un'opera carina, le OST sono pazzesche come lo sono le animazioni. Ma qualcuno che ha un minimo di esperienza con il genere lo troverà abbastanza dimenticabile.
Ho visto "Demon Slayer" più di un anno fa su VVVVID in simulcast. A quei tempi l'ho trovato spettacolare e l'ho ritenuto un capolavoro; purtroppo, rivedendolo adesso, ho capito quanto superficialmente io l'abbia visto. Durante il corso di tutta l'opera molto probabilmente vi ritroverete a pensare fra voi stessi: "Ma... va beh", con un sospiro di sconforto.
Partendo dalla trama promettente, che non si distingue molto dagli altri shounen moderni (vorrei ricordarvi che "shounen" non è un genere ma un target), le premesse sembravano ottime, purtroppo però si è rivelato un anime abbastanza banale e per nulla interessante. Non riesco ancora a capire come abbia avuto tutto questo successo (forse per la Ufotable, forse per Nezuko), dato che ogni cosa in questo anime si è già vista in altre opere del suo stesso genere.
Zenitsu è praticamente la copia di Mineta, solo leggermente più carino, mentre Inosuke è palesemente Bakugo, ma meno accidioso. Il protagonista Tanjiro, invece, è un Gary Stu all'ennesima potenza: qualsiasi cosa succede, lui vince sempre, non ha praticamente difetti e l'unica sua caratteristica è essere buono come il pane. Non si arrabbia mai sul serio, diventa solo un po' arrogante, nemmeno quando Zenitsu corre dietro a sua sorella come un disperato. Ci sono power up a caso e senza un minimo di allenamento.
Ma la cosa più fastidiosa è che l'autrice vuole farci costantemente simpatizzare con i demoni: ora spiegatemi perché dovrei amare un demone che ha costretto altri cinque a fingere di fare la famiglia, ha ucciso un sacco di persone, però ha avuto una brutta vita. No, non funziona così, qualunque umano mostratoci nella serie ha perso qualcosa di importante, però nonostante questo è rimasto comunque buono. Quel demone invece si è lasciato andare alla debolezza senza un minimo di confronto interiore, però no, poverino!
Tutto sommato, "Demon Slayer" è un'opera carina, le OST sono pazzesche come lo sono le animazioni. Ma qualcuno che ha un minimo di esperienza con il genere lo troverà abbastanza dimenticabile.
"Demon Slayer" è un anime del 2019 che conta ventisei episodi ed è tratto dall'omonimo manga "Demon Slayer" del 2016.
Quest'opera ci offre una trama molto semplice e banale, per certi versi già vista, una trama che fin dai primi episodi non mi ha entusiasmato più di tanto, che però risulta godibile, siccome per nulla complessa e pesante, accompagnata da momenti divertenti. In generale, anche se ha una trama che non mi piace affatto, come anime me lo sono goduto.
I personaggi proposti da quest'opera non mi sono per nulla piaciuti, partendo da un protagonista che è il solito protagonista degli shonen, e arrivando ai personaggi che accompagnano il protagonista nella storia, anche questi banali e stereotipati.
In compenso, però, l'opera ha un buonissimo comparto tecnico, sia dal punto di vista delle animazioni sia dei disegni sia nelle musiche usate. Le animazioni sono da paura, appunto, devo ammettere che "Demon Slayer" è uno degli anime da questo punto di vista meglio riusciti. Le OST sono fantastiche, ending e opening assurde, veramente belle.
Quindi, secondo me, come opera è riuscita molto bene, anche se cade in fattori come trama e personaggi, dunque io non mi sento di dare a quest'opera un voto minore di 6. Però devo ammettere che c'è di meglio. Oltre questo penso che sia una serie molto sopravvalutata, ma questo non influisce sul voto.
Quest'opera ci offre una trama molto semplice e banale, per certi versi già vista, una trama che fin dai primi episodi non mi ha entusiasmato più di tanto, che però risulta godibile, siccome per nulla complessa e pesante, accompagnata da momenti divertenti. In generale, anche se ha una trama che non mi piace affatto, come anime me lo sono goduto.
I personaggi proposti da quest'opera non mi sono per nulla piaciuti, partendo da un protagonista che è il solito protagonista degli shonen, e arrivando ai personaggi che accompagnano il protagonista nella storia, anche questi banali e stereotipati.
In compenso, però, l'opera ha un buonissimo comparto tecnico, sia dal punto di vista delle animazioni sia dei disegni sia nelle musiche usate. Le animazioni sono da paura, appunto, devo ammettere che "Demon Slayer" è uno degli anime da questo punto di vista meglio riusciti. Le OST sono fantastiche, ending e opening assurde, veramente belle.
Quindi, secondo me, come opera è riuscita molto bene, anche se cade in fattori come trama e personaggi, dunque io non mi sento di dare a quest'opera un voto minore di 6. Però devo ammettere che c'è di meglio. Oltre questo penso che sia una serie molto sopravvalutata, ma questo non influisce sul voto.
"Demon Slayer" è un anime uscito nel 2019, animato dallo studio "Ufotable", studio davvero noto per aver animato opere magistrali come la serie di "Fate" e "Kara no Kyoukai".
La storia ruota intorno a Tanjiro, un ragazzo che vive con la sua famiglia in una casa isolata nelle montagne. Un giorno, Tanjiro decide di andare in città per vendere carbone, perché il percorso innevato è troppo difficile per i suoi poveri fratellini. Mentre tenta nel bel mezzo della notte di tornare a casa, un signore decide di ospitarlo a casa sua per via di alcune voci riguardanti i demoni notturni nella zona. L'indomani però, tornato finalmente a casa, scopre che tutti i membri della sua famiglia (tranne Nezuko che è stata trasformata in un demone) sono morti. Da lì in poi Tanjiro intraprenderà un'avventura alla ricerca di un modo per fare ritornare umana Nezuko.
La trama di per sé non è nulla di innovativo, e lo schema principale è stato visto e rivisto in vari anime del suo genere. Tanjiro è il solito protagonista buono e gentile che perde i suoi familiari, e si prefissa un obiettivo, una cosa tipica dei battle shounen che andrà a caratterizzare gran parte dell'opera.
I personaggi non sono nulla di che, dal solito protagonista ai due siparietti comici, Zenistu e Inosuke (due personaggi che ho detestato fino alla fine). Il cast generale è misero, e sono tutti stereotipati fino al midollo.
Il comparto tecnico è l'unico lato buono dell'anime, superbo e magistrale, con una regia davvero buona. L'ambientazione è bella, e le animazioni sono veramente ottime (soprattutto in un determinato episodio). Anche il comparto sonoro è ottimo, con delle OST davvero buone che ti fanno immergere nell'anime.
Tirando le somme, posso dire senza peli sulla lingua che "Demon Slayer" è uno degli anime più sopravvalutati di sempre. Molti lo elogiano a capolavoro, quando non ha rivoluzionato nulla. Di bello ha solo il comparto tecnico, il resto è solo un tripudio di cose insensate viste e riviste in vari anime del suo genere. Se fosse stato animato dallo studio "A1-Pictures" o dallo studio "Deen", non avrebbe mai riscosso tutto questo successo. Non essendo un amante dei battle shounen, non riesco a dargli la sufficienza, soprattutto dopo aver letto il manga.
Voto: 5
La storia ruota intorno a Tanjiro, un ragazzo che vive con la sua famiglia in una casa isolata nelle montagne. Un giorno, Tanjiro decide di andare in città per vendere carbone, perché il percorso innevato è troppo difficile per i suoi poveri fratellini. Mentre tenta nel bel mezzo della notte di tornare a casa, un signore decide di ospitarlo a casa sua per via di alcune voci riguardanti i demoni notturni nella zona. L'indomani però, tornato finalmente a casa, scopre che tutti i membri della sua famiglia (tranne Nezuko che è stata trasformata in un demone) sono morti. Da lì in poi Tanjiro intraprenderà un'avventura alla ricerca di un modo per fare ritornare umana Nezuko.
La trama di per sé non è nulla di innovativo, e lo schema principale è stato visto e rivisto in vari anime del suo genere. Tanjiro è il solito protagonista buono e gentile che perde i suoi familiari, e si prefissa un obiettivo, una cosa tipica dei battle shounen che andrà a caratterizzare gran parte dell'opera.
I personaggi non sono nulla di che, dal solito protagonista ai due siparietti comici, Zenistu e Inosuke (due personaggi che ho detestato fino alla fine). Il cast generale è misero, e sono tutti stereotipati fino al midollo.
Il comparto tecnico è l'unico lato buono dell'anime, superbo e magistrale, con una regia davvero buona. L'ambientazione è bella, e le animazioni sono veramente ottime (soprattutto in un determinato episodio). Anche il comparto sonoro è ottimo, con delle OST davvero buone che ti fanno immergere nell'anime.
Tirando le somme, posso dire senza peli sulla lingua che "Demon Slayer" è uno degli anime più sopravvalutati di sempre. Molti lo elogiano a capolavoro, quando non ha rivoluzionato nulla. Di bello ha solo il comparto tecnico, il resto è solo un tripudio di cose insensate viste e riviste in vari anime del suo genere. Se fosse stato animato dallo studio "A1-Pictures" o dallo studio "Deen", non avrebbe mai riscosso tutto questo successo. Non essendo un amante dei battle shounen, non riesco a dargli la sufficienza, soprattutto dopo aver letto il manga.
Voto: 5
Ho iniziato a seguire questo anime incuriosita dai commenti positivi della community di VVVVID.
Avevo qualche perplessità, visto il tema della serie, ossia i demoni. Invece, sin dal primo episodio, mi ha catturata: l'animazione, i colori vividi utilizzati, l'espressività dei personaggi, l'accompagnamento musicale sempre in sintonia con l'evolversi dell'azione mi hanno fatto divorare gli episodi di "Demon Slayer", e non mi fanno trovare d'accordo con i diversi commenti che ho letto su come questa opera sia stata sopravvalutata.
La trama è lineare, facile da seguire, ma non per questo banale. A me ha emozionato molto per il rapporto tra Tanjiro e Nezuko (vedasi anche solo il primo episodio), per l'evoluzione di alcuni personaggi (come Inosuke e il Pilastro dell'Acqua, Tomioka). Persino nelle battaglie ho trovato dei momenti commoventi, in particolar modo nella compassione che Tanjiro mostra verso i suoi nemici.
Questi aspetti mi hanno portato ad apprezzare tantissimo la serie, che è diventata una delle mie preferite (e, infatti, ho continuato a leggere il manga!).
Io la consiglio, perché oltre all'animazione che lascia senza fiato è una bella storia da seguire.
Avevo qualche perplessità, visto il tema della serie, ossia i demoni. Invece, sin dal primo episodio, mi ha catturata: l'animazione, i colori vividi utilizzati, l'espressività dei personaggi, l'accompagnamento musicale sempre in sintonia con l'evolversi dell'azione mi hanno fatto divorare gli episodi di "Demon Slayer", e non mi fanno trovare d'accordo con i diversi commenti che ho letto su come questa opera sia stata sopravvalutata.
La trama è lineare, facile da seguire, ma non per questo banale. A me ha emozionato molto per il rapporto tra Tanjiro e Nezuko (vedasi anche solo il primo episodio), per l'evoluzione di alcuni personaggi (come Inosuke e il Pilastro dell'Acqua, Tomioka). Persino nelle battaglie ho trovato dei momenti commoventi, in particolar modo nella compassione che Tanjiro mostra verso i suoi nemici.
Questi aspetti mi hanno portato ad apprezzare tantissimo la serie, che è diventata una delle mie preferite (e, infatti, ho continuato a leggere il manga!).
Io la consiglio, perché oltre all'animazione che lascia senza fiato è una bella storia da seguire.
Si parla di un capolavoro che risponde al nome di "Demon Slayer".
È semplicemente perfetto: lo studio di animazione perfetto tira fuori il massimo per le animazioni e lo stile grafico; la trama è perfetta sotto quasi ogni punto di vista, tranne per un unico difetto (di cui parlerò dopo); i personaggi sono caratterizzati e sviluppati perfettamente, sia esteticamente che caratterialmente (sia buoni che cattivi); i personaggi nuovi e cattivi sono sempre originali e mai visti prima.
La trama parla di un ragazzo di nome Kamado Tanjiro, che un giorno, mentre si trova al lavoro fuori, al ritorno dal lavoro, il giorno dopo, si ritrova la famiglia sterminata tranne per la sorella, uccisa probabilmente da un demone; proprio mentre porta la sorella all'ospedale per curarla, sul tragitto scopre che lei è diventata un demone, e così, per poterla fare ritornare umana, decide di diventare un ammazzademoni, per trovare una cura. Diventando un ammazzademoni, in molte puntate affronterà vari combattimenti, anche a volte spirituali, affiancato dalla sorella Nezuko.
Unica pecca a parere mio sono le un po' eccessive vignette comiche che ci sono circa ogni quattro minuti l'una a distanza dall'altra.
Consiglio vivamente di vedere questo anime agli appassionati di genere shounen e compagnia bella, e non solo, anche perché la visione di questo anime è molto leggera e non metterà mai pesantezza tra una puntata e l'altra.
È semplicemente perfetto: lo studio di animazione perfetto tira fuori il massimo per le animazioni e lo stile grafico; la trama è perfetta sotto quasi ogni punto di vista, tranne per un unico difetto (di cui parlerò dopo); i personaggi sono caratterizzati e sviluppati perfettamente, sia esteticamente che caratterialmente (sia buoni che cattivi); i personaggi nuovi e cattivi sono sempre originali e mai visti prima.
La trama parla di un ragazzo di nome Kamado Tanjiro, che un giorno, mentre si trova al lavoro fuori, al ritorno dal lavoro, il giorno dopo, si ritrova la famiglia sterminata tranne per la sorella, uccisa probabilmente da un demone; proprio mentre porta la sorella all'ospedale per curarla, sul tragitto scopre che lei è diventata un demone, e così, per poterla fare ritornare umana, decide di diventare un ammazzademoni, per trovare una cura. Diventando un ammazzademoni, in molte puntate affronterà vari combattimenti, anche a volte spirituali, affiancato dalla sorella Nezuko.
Unica pecca a parere mio sono le un po' eccessive vignette comiche che ci sono circa ogni quattro minuti l'una a distanza dall'altra.
Consiglio vivamente di vedere questo anime agli appassionati di genere shounen e compagnia bella, e non solo, anche perché la visione di questo anime è molto leggera e non metterà mai pesantezza tra una puntata e l'altra.
Questo anime è il mio preferito e mi ha saputo intrattenere come pochi.
Partendo dal fatto che la trama non è originale, ma è assolutamente godibile e avvincente. Sulla caratterizzazione dei personaggi c'è da parlare un po': in generale è buona, ma varia a seconda del personaggio, infatti ci sono personaggi con un bel carattere, mentre altri invece no... ma, dato che la prima stagione fa da introduzione al resto dell'opera, l'anime si basa molto sull'evoluzione. Apro una parentesi su Kibutsuji Muzan: è assolutamente un villain meritevole, infatti ha degli obiettivi ed è forte e spietato, anche verso i suoi seguaci (ed è protagonista di alcune scene degne di un villain). E sono da apprezzare le backstory dei demoni, che non sono per nulla banali. Tanjiro è il classico protagonista determinato e gentile che vuole salvare sua sorella, ed è un degno protagonista
Mentre non ho apprezzato le scene comiche, che stonano con l'ambientazione tetra.
I poteri dell'anime sono i kata, ovvero delle forme di respiro: sono originali e diversissimi tra loro.
Le animazioni sono ottime, non c'è che dire.
Quindi posso dire che è un anime riuscitissimo e ben fatto (sotto certi punti di vista). Per concludere, penso che non sia sopravvalutato.
Partendo dal fatto che la trama non è originale, ma è assolutamente godibile e avvincente. Sulla caratterizzazione dei personaggi c'è da parlare un po': in generale è buona, ma varia a seconda del personaggio, infatti ci sono personaggi con un bel carattere, mentre altri invece no... ma, dato che la prima stagione fa da introduzione al resto dell'opera, l'anime si basa molto sull'evoluzione. Apro una parentesi su Kibutsuji Muzan: è assolutamente un villain meritevole, infatti ha degli obiettivi ed è forte e spietato, anche verso i suoi seguaci (ed è protagonista di alcune scene degne di un villain). E sono da apprezzare le backstory dei demoni, che non sono per nulla banali. Tanjiro è il classico protagonista determinato e gentile che vuole salvare sua sorella, ed è un degno protagonista
Mentre non ho apprezzato le scene comiche, che stonano con l'ambientazione tetra.
I poteri dell'anime sono i kata, ovvero delle forme di respiro: sono originali e diversissimi tra loro.
Le animazioni sono ottime, non c'è che dire.
Quindi posso dire che è un anime riuscitissimo e ben fatto (sotto certi punti di vista). Per concludere, penso che non sia sopravvalutato.
"Demon Slayer" è una serie animata trasmessa nella primavera del 2019 ad opera di Ufotable.
La trama ruota attorno a Kamado Tanjiro, un giovane ragazzo che un giorno, dopo essere tornato a casa, trova la famiglia uccisa per mano di un demone e la sorella Nezuko tramutata in uno di essi; dopo essere sopravvissuto per miracolo a un attacco di un demone, decide di unirsi al corpo dei Cacciatori di Demoni, un gruppo di guerrieri che da tempo immemore combatte appunto tali creature, con l'obiettivo di vendicarsi della morte della sua famiglia e di trovare una cura per sua sorella, la quale per circostanze misteriose sembra non essere aggressiva nei suoi confronti (gli esseri umani appena divenuti demoni nella serie tendono ad aggredire chiunque in modo indistinto, rendendo il caso della sorella di Tanjiro un'anomalia su tale fronte).
La trama non è assolutamente niente di esaltante nel mondo degli shonen e si sviluppa in maniera lineare: Tanjiro decide di allenarsi duramente per diventare un cacciatore di demoni, sostiene con risultati positivi l'esame per entrare a far parte dei cacciatori, e decide di girovagare per il Giappone, portandosi dietro la sorella. Lungo il suo viaggio Tanjiro incontrerà numerosi personaggi, nessuno dei quali tuttavia risulta adeguatamente caratterizzato: vengono insomma inseriti dei semplici stereotipi, e in questi ultimi vi rimangono per tutta la durata della serie; nella maggior parte dei casi tali stereotipi hanno come unico scopo il fornire la base per battute e scenari comici che sinceramente trovo fuori contesto in questa storia.
I numerosi scontri presenti nell'anime sono senza dubbio ben animati, come è ormai da aspettarsi da Ufotable, ma sono scontri privi di effettiva sostanza e dalla coreografia mediocre; sono insomma aria fritta splendidamente animata. Gli avversari di Tanjiro sono quasi sempre demoni privi di una qualsiasi caratterizzazione e servono solamente come ostacolo da essere superato, non come strumento per sviluppare la trama in una direzione significativa o sviluppare i personaggi che vi prendono parte.
Il comparto sonoro è facilmente trascurabile e privo di tracce particolarmente evocative.
La caratterizzazione del mondo nel quale si svolge la vicenda è minimale, se non pressoché assente (premettendo tuttavia che, non avendo letto il manga, non so se tale lacuna venga effettivamente riempita nell'opera originale).
Penso insomma che il miglior modo di godersi "Demon Slayer" sia guardando le top sakuga presenti in questo sito o tramite compilation dei migliori momenti su una qualsiasi piattaforma di video, in questo modo vi potrete godere la parte migliore della serie senza perdervi pressoché nulla di rilevante o degno di nota.
La trama ruota attorno a Kamado Tanjiro, un giovane ragazzo che un giorno, dopo essere tornato a casa, trova la famiglia uccisa per mano di un demone e la sorella Nezuko tramutata in uno di essi; dopo essere sopravvissuto per miracolo a un attacco di un demone, decide di unirsi al corpo dei Cacciatori di Demoni, un gruppo di guerrieri che da tempo immemore combatte appunto tali creature, con l'obiettivo di vendicarsi della morte della sua famiglia e di trovare una cura per sua sorella, la quale per circostanze misteriose sembra non essere aggressiva nei suoi confronti (gli esseri umani appena divenuti demoni nella serie tendono ad aggredire chiunque in modo indistinto, rendendo il caso della sorella di Tanjiro un'anomalia su tale fronte).
La trama non è assolutamente niente di esaltante nel mondo degli shonen e si sviluppa in maniera lineare: Tanjiro decide di allenarsi duramente per diventare un cacciatore di demoni, sostiene con risultati positivi l'esame per entrare a far parte dei cacciatori, e decide di girovagare per il Giappone, portandosi dietro la sorella. Lungo il suo viaggio Tanjiro incontrerà numerosi personaggi, nessuno dei quali tuttavia risulta adeguatamente caratterizzato: vengono insomma inseriti dei semplici stereotipi, e in questi ultimi vi rimangono per tutta la durata della serie; nella maggior parte dei casi tali stereotipi hanno come unico scopo il fornire la base per battute e scenari comici che sinceramente trovo fuori contesto in questa storia.
I numerosi scontri presenti nell'anime sono senza dubbio ben animati, come è ormai da aspettarsi da Ufotable, ma sono scontri privi di effettiva sostanza e dalla coreografia mediocre; sono insomma aria fritta splendidamente animata. Gli avversari di Tanjiro sono quasi sempre demoni privi di una qualsiasi caratterizzazione e servono solamente come ostacolo da essere superato, non come strumento per sviluppare la trama in una direzione significativa o sviluppare i personaggi che vi prendono parte.
Il comparto sonoro è facilmente trascurabile e privo di tracce particolarmente evocative.
La caratterizzazione del mondo nel quale si svolge la vicenda è minimale, se non pressoché assente (premettendo tuttavia che, non avendo letto il manga, non so se tale lacuna venga effettivamente riempita nell'opera originale).
Penso insomma che il miglior modo di godersi "Demon Slayer" sia guardando le top sakuga presenti in questo sito o tramite compilation dei migliori momenti su una qualsiasi piattaforma di video, in questo modo vi potrete godere la parte migliore della serie senza perdervi pressoché nulla di rilevante o degno di nota.
Premettiamo che questo è l'adattamento animato dell'omonimo manga del 2016. Un adattamento che ha fatto letteralmente esplodere le vendite dei manga e che ha portato il titolo nel palco dei grandi protagonisti. Si merita tutta questa attenzione? Vediamo per passi.
Diamo qualche cenno di trama per chi ancora non sa nulla di "Demon Slayer".
Ci troviamo in un normale Giappone novecentesco, se non fosse che, a causa di un capostipite dal passato oscuro, tanti esseri umani sono stati trasformati in demoni. Tanjiro, tornando a casa dopo una giornata di lavoro, trova l'intera famiglia sterminata, tranne la sorella minore, Nezuko, che però è stata morsa e dunque si è trasformata. L'intera storia praticamente si concentra sulla figura di Tanjiro, che entrerà nella squadra ammazza-demoni per cercare un modo per far tornare normale la sorella.
L'atmosfera è da subito molto cupa e tetra, si crea una tensione tangibile, lo spettatore riesce veramente a vivere il dolore del protagonista. Il tema però non viene rispettato successivamente, specialmente dopo l'introduzione di altri due personaggi principali, ovvero Inosuke e Zen'itsu. Queste sono due figure fin troppo idiote, oltre l'inverosimile, danno vita sempre alle stesse gag demenziali che, se fossero presenti una sola volta, sarebbe già sufficiente. Presto ci rendiamo conto che la bella atmosfera creata all'inizio è stata già rovinata.
Già che ci sono potrei aprire una parentesi sui personaggi, ma vi assicuro che c'è ben poco da dire. Si tratta di una di quelle serie incentrate sul protagonista che, comunque, non presenta caratteristiche particolari. Al massimo si può dire che incarna lo stereotipo di eroe shounen, amante della giustizia, pronto a sacrificarsi per l'amata sorella, gentile e cordiale con tutti.
Tornando alla storia, non penso che si possa dare giudizi estremamente positivi o negativi; è evidente che questa prima stagione sia un po' introduttiva, vengono affrontati i primi avversari, si dà un quadro generico della situazione e vengono presentati un po' tutti i personaggi che giocheranno un ruolo importante.
Ciò che maggiormente va apprezzato è il lato "combat".
Pertanto, approfondisco direttamente il discorso tecnico.
Le animazione sono realizzate da Ufotable, serve dire altro? Non ce ne sarebbe bisogno, ma ci sono alcuni dettagli che mi sento di sottolineare ed elogiare.
Primo, i colori fantastici: che si debba realizzare una scena cupa, di combattimento, divertente, di giorno, di notte, abbiamo sempre delle tonalità perfettamente rappresentative della situazione.
Secondo, l'acqua che esce dalla spada di Tanjiro ricorda i dipinti di Katsushika Hokusai (la grande onda di Kanagawa), e il risultato è a dir poco sorprendente.
Non mi soddisfa altrettanto il character design, ma i disegni del manga sono piuttosto scarsi, perciò si sono dovuti arrangiare al meglio.
Per concludere, vorrei far presente che non è un caso se questo anime ha vinto il premio miglior comparto visivo 2020.
Per giustificare il mio voto in breve: il comparto tecnico di alto livello e un forte intrattenimento generano un'opera ben riuscita, ma d'altra parte ci sono personaggi scialbi, fastidiose scene demenziali e una sceneggiatura appena sufficiente.
Diamo qualche cenno di trama per chi ancora non sa nulla di "Demon Slayer".
Ci troviamo in un normale Giappone novecentesco, se non fosse che, a causa di un capostipite dal passato oscuro, tanti esseri umani sono stati trasformati in demoni. Tanjiro, tornando a casa dopo una giornata di lavoro, trova l'intera famiglia sterminata, tranne la sorella minore, Nezuko, che però è stata morsa e dunque si è trasformata. L'intera storia praticamente si concentra sulla figura di Tanjiro, che entrerà nella squadra ammazza-demoni per cercare un modo per far tornare normale la sorella.
L'atmosfera è da subito molto cupa e tetra, si crea una tensione tangibile, lo spettatore riesce veramente a vivere il dolore del protagonista. Il tema però non viene rispettato successivamente, specialmente dopo l'introduzione di altri due personaggi principali, ovvero Inosuke e Zen'itsu. Queste sono due figure fin troppo idiote, oltre l'inverosimile, danno vita sempre alle stesse gag demenziali che, se fossero presenti una sola volta, sarebbe già sufficiente. Presto ci rendiamo conto che la bella atmosfera creata all'inizio è stata già rovinata.
Già che ci sono potrei aprire una parentesi sui personaggi, ma vi assicuro che c'è ben poco da dire. Si tratta di una di quelle serie incentrate sul protagonista che, comunque, non presenta caratteristiche particolari. Al massimo si può dire che incarna lo stereotipo di eroe shounen, amante della giustizia, pronto a sacrificarsi per l'amata sorella, gentile e cordiale con tutti.
Tornando alla storia, non penso che si possa dare giudizi estremamente positivi o negativi; è evidente che questa prima stagione sia un po' introduttiva, vengono affrontati i primi avversari, si dà un quadro generico della situazione e vengono presentati un po' tutti i personaggi che giocheranno un ruolo importante.
Ciò che maggiormente va apprezzato è il lato "combat".
Pertanto, approfondisco direttamente il discorso tecnico.
Le animazione sono realizzate da Ufotable, serve dire altro? Non ce ne sarebbe bisogno, ma ci sono alcuni dettagli che mi sento di sottolineare ed elogiare.
Primo, i colori fantastici: che si debba realizzare una scena cupa, di combattimento, divertente, di giorno, di notte, abbiamo sempre delle tonalità perfettamente rappresentative della situazione.
Secondo, l'acqua che esce dalla spada di Tanjiro ricorda i dipinti di Katsushika Hokusai (la grande onda di Kanagawa), e il risultato è a dir poco sorprendente.
Non mi soddisfa altrettanto il character design, ma i disegni del manga sono piuttosto scarsi, perciò si sono dovuti arrangiare al meglio.
Per concludere, vorrei far presente che non è un caso se questo anime ha vinto il premio miglior comparto visivo 2020.
Per giustificare il mio voto in breve: il comparto tecnico di alto livello e un forte intrattenimento generano un'opera ben riuscita, ma d'altra parte ci sono personaggi scialbi, fastidiose scene demenziali e una sceneggiatura appena sufficiente.
Per quanto mi riguarda, è semplicemente un capolavoro.
"Demon Slayer" è la trasposizione grafica del manga scritto da Koyoharu Gotōge, "Kimetsu no Yaiba". La stagione uscita nel 2019 consta di ventisei episodi, che coprono più o meno i primi sei volumi del manga, ovvero i primi cinquantatré capitoli. Il seguito è previsto in forma di film, che uscirà il 16 Ottobre in Giappone, e che tratterà la saga del treno infinito. Non starò a riscrivere la trama, che potete trovare bene o male ovunque, ma vi dirò quelle che sono state le mie sensazioni guardando questa prima stagione.
Partiamo dai lati "negativi", se così si può dire, visto il voto che ho assegnato:
1) La trama: estremamente banale, per il tipo di anime: un ragazzo (dall'animo gentile) a cui viene uccisa la famiglia (da un demone), che cerca vendetta e che, per trovarla, dovrà allenarsi duramente, trovarsi dei compagni (che diventeranno immancabilmente dei grandi amici), lottare, lottare e lottare senza mai arrendersi, trovando difficoltà sempre maggiori e nemici sempre più forti, che lo costringeranno a sviluppare poteri sempre maggiori (classici power up dei battle shonen). Badate bene, il fatto che la trama sia qualcosa di visto e rivisto non vuol dire che non sia qualcosa di estremamente piacevole da seguire, visto comunque che questa viene sviluppata davvero molto bene. Il tono dark della storia, poi, la rende molto più profonda e intrigante.
2) L'improvviso cambio di narrazione quando viene introdotto il personaggio di Zenitsu. Fino ad allora la narrazione era sempre stata cupa, sottolineando la crudeltà subita dal protagonista Tanjiro e la fatica dei duri allenamenti. Nella puntata in cui Tanjiro incontra Zenitsu c'è un momentaneo drastico cambiamento di tono, passando a un livello narrativo quasi comico, che stonava completamente con la prima parte dell'anime. Ad ogni modo, dopo questo primo impatto per me esagerato e quindi un po' spiacevole, la narrazione si assesta, mantenendosi su livelli cupi, ma non troppo, contornati da sketch comici davvero carini e divertenti, quasi sempre con protagonista Zenitsu.
Oltre a questi piccolissimi difetti (per come la vedo io, sono cose su cui davvero si può benissimo far finta di niente), trovo l'anime eccezionale sotto tutti i punti di vista. La caratterizzazione dei personaggi è ottima, sia dei protagonisti che degli antagonisti: ogni nemico che Tanjiro si trova ad affrontare ha un suo background particolare, che la maggior parte delle volte fa anche scendere la lacrimuccia.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, basta dire che l'anime è stato realizzato dallo studio Ufotable. Siamo su un livello altissimo: graficamente eccezionale per tutta la durata della storia, con disegni davvero molto belli e combattimenti che sono resi benissimo nonostante la difficoltà di resa elevata, visti i colori e le tecniche di respiro molto particolari. A livello sonoro, poi, nulla da dire, semplicemente perfetto, con OST davvero belle e sempre in tema. Anzi, una cosa la sottolineo: l'opening "Gurenge" è una delle più premiate dell'anno (giustamente, mi verrebbe da dire).
In conclusione, se vi piacciono gli anime con combattimenti, giuste scale di potere fra i vari personaggi, power up costanti, toni cupi, sangue e storie un po' strappalacrime, direi che "Demon Slayer" fa per voi. Lo consiglio assolutamente.
"Demon Slayer" è la trasposizione grafica del manga scritto da Koyoharu Gotōge, "Kimetsu no Yaiba". La stagione uscita nel 2019 consta di ventisei episodi, che coprono più o meno i primi sei volumi del manga, ovvero i primi cinquantatré capitoli. Il seguito è previsto in forma di film, che uscirà il 16 Ottobre in Giappone, e che tratterà la saga del treno infinito. Non starò a riscrivere la trama, che potete trovare bene o male ovunque, ma vi dirò quelle che sono state le mie sensazioni guardando questa prima stagione.
Partiamo dai lati "negativi", se così si può dire, visto il voto che ho assegnato:
1) La trama: estremamente banale, per il tipo di anime: un ragazzo (dall'animo gentile) a cui viene uccisa la famiglia (da un demone), che cerca vendetta e che, per trovarla, dovrà allenarsi duramente, trovarsi dei compagni (che diventeranno immancabilmente dei grandi amici), lottare, lottare e lottare senza mai arrendersi, trovando difficoltà sempre maggiori e nemici sempre più forti, che lo costringeranno a sviluppare poteri sempre maggiori (classici power up dei battle shonen). Badate bene, il fatto che la trama sia qualcosa di visto e rivisto non vuol dire che non sia qualcosa di estremamente piacevole da seguire, visto comunque che questa viene sviluppata davvero molto bene. Il tono dark della storia, poi, la rende molto più profonda e intrigante.
2) L'improvviso cambio di narrazione quando viene introdotto il personaggio di Zenitsu. Fino ad allora la narrazione era sempre stata cupa, sottolineando la crudeltà subita dal protagonista Tanjiro e la fatica dei duri allenamenti. Nella puntata in cui Tanjiro incontra Zenitsu c'è un momentaneo drastico cambiamento di tono, passando a un livello narrativo quasi comico, che stonava completamente con la prima parte dell'anime. Ad ogni modo, dopo questo primo impatto per me esagerato e quindi un po' spiacevole, la narrazione si assesta, mantenendosi su livelli cupi, ma non troppo, contornati da sketch comici davvero carini e divertenti, quasi sempre con protagonista Zenitsu.
Oltre a questi piccolissimi difetti (per come la vedo io, sono cose su cui davvero si può benissimo far finta di niente), trovo l'anime eccezionale sotto tutti i punti di vista. La caratterizzazione dei personaggi è ottima, sia dei protagonisti che degli antagonisti: ogni nemico che Tanjiro si trova ad affrontare ha un suo background particolare, che la maggior parte delle volte fa anche scendere la lacrimuccia.
Per quanto riguarda il comparto tecnico, basta dire che l'anime è stato realizzato dallo studio Ufotable. Siamo su un livello altissimo: graficamente eccezionale per tutta la durata della storia, con disegni davvero molto belli e combattimenti che sono resi benissimo nonostante la difficoltà di resa elevata, visti i colori e le tecniche di respiro molto particolari. A livello sonoro, poi, nulla da dire, semplicemente perfetto, con OST davvero belle e sempre in tema. Anzi, una cosa la sottolineo: l'opening "Gurenge" è una delle più premiate dell'anno (giustamente, mi verrebbe da dire).
In conclusione, se vi piacciono gli anime con combattimenti, giuste scale di potere fra i vari personaggi, power up costanti, toni cupi, sangue e storie un po' strappalacrime, direi che "Demon Slayer" fa per voi. Lo consiglio assolutamente.
Trovo l'opera con una trama abbastanza scontata e banale, ma comunque scorrevole e di buon gradimento.
Ci sono personaggi inseriti bene e con personalità non scontate, come ad esempio Tanjiro, che inizia una crescita matura e graduale. Invece altri personaggi, come Zenitsu e Inosuke, li trovo fin troppo stereotipati, ridicoli e ripetitivi.
I combattimenti all'interno dell'opera sono ben eseguiti e pieni di dettagli, il character design è ottimo e le canzoni sono adatte alle scene.
Ci sono personaggi inseriti bene e con personalità non scontate, come ad esempio Tanjiro, che inizia una crescita matura e graduale. Invece altri personaggi, come Zenitsu e Inosuke, li trovo fin troppo stereotipati, ridicoli e ripetitivi.
I combattimenti all'interno dell'opera sono ben eseguiti e pieni di dettagli, il character design è ottimo e le canzoni sono adatte alle scene.
Un anime fantastico, una trama avvincente e dinamica: pochi anime come questo mi hanno lasciato negli ultimi anni incollato al monitor per seguire una storia degna di nota.
Il character design è degno di nota sia per i personaggi umani che per i demoni, per non parlare delle varie tecniche di respirazione.
Spero che possano farne un seguito, meriterebbe di essere proseguito non tanto per dare un finale alla storia, ma per avere solo il piacere di vedere un così bel lavoro proseguire, con la possibilità di poter sviluppare magari anche personaggi che sono stati messi in secondo piano o anche per capire aspetti volutamente lasciati in sospeso per accattivare ancora di più l'attenzione del pubblico.
Lo consiglio soprattutto a chi come me è affascinato dal mondo dei demoni e dei maestri di spada.
Il character design è degno di nota sia per i personaggi umani che per i demoni, per non parlare delle varie tecniche di respirazione.
Spero che possano farne un seguito, meriterebbe di essere proseguito non tanto per dare un finale alla storia, ma per avere solo il piacere di vedere un così bel lavoro proseguire, con la possibilità di poter sviluppare magari anche personaggi che sono stati messi in secondo piano o anche per capire aspetti volutamente lasciati in sospeso per accattivare ancora di più l'attenzione del pubblico.
Lo consiglio soprattutto a chi come me è affascinato dal mondo dei demoni e dei maestri di spada.
Agli albori del ventesimo secolo, in bilico tra tradizione e innovazione, uomini e demoni si danno battaglia.
Una famiglia da vendicare, una persona cara da proteggere, degli amici su cui fare affidamento, la lunga strada verso la forza e la felicità: quanto è classico un simile canovaccio nei manga per ragazzi? Tanto, davvero tanto. Siamo cresciuti a pane e piccoli eroi che diventano grandi, lottano mettendocela tutta e sacrificano ogni cosa per il bene di qualcun altro, e questi giovani eroi li abbiamo ammirati, abbiamo tifato per loro, avremmo voluto essere anche solo in parte come loro, averne pari forza e coraggio. Probabilmente questo genere di storie esisterà sempre nel mondo del fumetto e dell’animazione giapponese, accompagnando generazioni su generazioni di giovani e meno giovani, che in quei sentimenti e desideri si ritroveranno tutte le volte.
"Demon Slayer" ("Kimetsu no Yaiba") nasce come manga nel 2016, per mano di Koyoharu Gotōge, autrice* trentenne al suo primo lavoro. L’opera ha un buon successo e, come prevedibile, nel 2018 ne viene annunciata una trasposizione animata per mano di Ufotable. Conoscendo le grandi capacità dello studio, la notizia è ben accolta dai fan e, nella primavera dell’anno successivo, "Demon Slayer" va in onda sulle TV giapponesi.
La serie riscuote ottimi consensi, grazie anche alla bellezza del comparto tecnico di Ufotable, spingendo di parecchio le vendite del manga, soprattutto quelle dei volumi più vecchi.
Lo studio di Tokyo non lesina risorse e crea quella che possiamo considerare una delle migliori serie degli ultimi tempi.
L'anime è andato in onda in simulcast gratuito su VVVVID. Il manga è invece edito da Edizioni Star Comics.
*Il genere di Gotōge non è noto al pubblico e, non avendo in italiano un genere neutro, chi scrive ha deciso di optare per il femminile.
Protagonista della storia è Tanjiro Kamado, un ragazzino che conduce una vita umile insieme alla sua famiglia, tra le montagne del Giappone. Siamo in epoca Taisho, ma la modernizzazione delle grandi città sembra non aver toccato ancora i luoghi più remoti del Paese. Tanjiro sta rientrando tardi dopo una giornata di lavoro in paese e un conoscente lungo la via lo invita a passare la notte da lui, poiché si dice che al tramontare del sole i demoni mangia-uomini infestino la terra.
Purtroppo però, il mattino seguente, il ragazzo torna a casa per scoprire che la sua famiglia è stata massacrata, e l’unica sopravvissuta, Nezuko, lo attacca come se fosse posseduta da un demone. In mezzo a questa terribile tragedia, alcune circostanze positive permettono a Tanjiro di salvarsi, e inizia da lì un lungo viaggio per riportare alla normalità l’amata sorella e diventare al contempo un ammazza-demoni, così da scoprire e punire chi ha causato alla famiglia Kamado tutto questo dolore.
Sin dalle sue primissime battute, "Demon Slayer" non si mette certamente in mostra per originalità, anzi, l’inizio di questa storia è ricco dei classici elementi di cui dicevamo prima. Anche con il proseguire delle vicende la serie resta ancorata a canovacci decisamente tradizionali; troviamo quindi il duro addestramento del protagonista, un mentore che lo istruisce, l’inizio di un viaggio, una crescita esponenziale della propria forza e delle tecniche a disposizione, un gruppo di compagni che si rimpolpa e una determinazione sempre più solida e incrollabile.
Se quindi da una parte "Demon Slayer" sembra una storia “vecchia dentro”, un classico shonen con combattimenti e mostri, dall’altra parte segue un ritmo un po’ suo, privandoci di lunghe sessioni di allenamento e mostrandoci molto poco del tempo che scorre. Da un certo punto di vista ciò può essere considerato un pregio, specie per chi preferisce i momenti di pura azione a quelli più transitori, ma, in egual misura, tale velocità impedisce allo stesso protagonista di mostrare al pubblico l’instaurarsi di un profondo legame come quello tra discepolo e maestro. Pensiamo ad esempio a Iruka e Kakashi con Naruto, o l’eremita delle tartarughe con Goku; in entrambi i casi, episodio dopo episodio, abbiamo sentito il crearsi di un vero e proprio legame tra i personaggi, mentre Tanjiro e Urokodaki non riescono a trasmettere al meglio il vincolo che hanno creato nel tempo e che non ci è stato mostrato.
La prima decina di episodi ci mostra il viaggio del protagonista, diventato ufficialmente ammazza-demoni, in compagnia della sorella, la quale, non avendo perso del tutto la sua coscienza umana, diventa affidabile alleata di Tanjiro nella battaglia contro i demoni, alla ricerca di colui che ha probabilmente ordito il massacro della loro famiglia. Con l’andare avanti degli episodi si aggiungono al cast nuovi personaggi, che si mostrano sin da subito in tutte le loro particolarità. Il piagnone Zenitsu e la testa calda Inosuke si trovano un po’ per caso ad aggregarsi a Tanjiro, creando un gruppetto insolito che dà vita a spettacolari combattimenti ma anche a momenti comici.
Le prime puntate di "Demon Slayer" sono all’insegna del dramma e del sacrificio, non ci sono momenti spensierati né divertenti, ma con l’arrivo dei due compagni di cui sopra, le cose cambiano e l’atmosfera muta leggermente. Probabilmente è sempre stato negli intenti dell’autrice non creare un’opera dall’aria perennemente cupa e drammatica, ma l’introduzione degli elementi comici, dati in primis dal personaggio di Zenitsu, non è in realtà indolore, poiché sembra arrivare troppo improvvisamente a destabilizzare un clima con una sua ragion d’essere. Ci vuole qualche episodio prima che il ritmo delle gag si amalgami al meglio con il contesto della storia, raggiungendo quindi, in un secondo momento, un ritmo ottimale.
Una volta rodato, il trio Tanjiro-Zenitsu-Inosuke funziona molto bene e la storia riesce a mostrarci dei momenti in cui il protagonista pare potersi permettere di tornare a essere sé stesso, quindi un ragazzo gentile, benevolo e abituato a prendersi cura degli altri. Con l’arrivo dei nuovi compagni, egli non si muove più solo seguendo il pensiero della famiglia perduta, pare anzi inconsciamente felice di star costruendo a piccoli passi una nuova casa, un posto in cui vivere con delle persone da amare. La sua priorità resta ovviamente trovare il colpevole del suo dramma e far tornare umana Nezuko, ma adesso pare potersi rilassare un po’ sapendo di avere delle persone su cui contare, non solo in battaglia ma anche nella quotidianità.
Dopo un arco ricco d’azione e splendidamente animato, la serie chiude con degli episodi più rilassati, in cui personaggi vecchi e nuovi tirano le fila di quanto fatto finora e si preparano ad affrontare gli eventi futuri.
Bisogna ammetterlo, alcuni espedienti utilizzati per far procedere la storia in determinate direzioni sono parecchio furbi e semplificano di molto certi nodi altrimenti difficili da sbrogliare. Pensiamo ad esempio al modo in cui Nezuko recupera le forze, alla suggestione impostale da Urokodaki, ai ricordi che riemergono al momento giusto o all’ignorare con leggerezza condizioni fisiche dichiarate disastrose un attimo prima.
Si tratta di giustificazioni facili che difficilmente vengono ben digerite dallo spettatore più smaliziato.
Andando oltre questo dettaglio però, i ventisei episodi scorrono in maniera estremamente coinvolgente, tra combattimenti spettacolari, villain dal grande fascino e sotto-storie incredibilmente ben riuscite. Ciò che infatti colpisce in diversi episodi di "Demon Slayer" è proprio il background dei demoni, alcuni dei quali ci mostrano il loro vissuto precedente riuscendo a volte anche a commuovere. Anche in questo caso, il mostrare il lato “umano” del nemico per farci empatizzare con lui può essere visto come un espediente facile e ruffiano, ma molte delle storie narrate nella serie riescono davvero a farci vedere una parte nascosta dei nemici, la loro natura umana e sfortunata. Tutto ciò coincide tra l’altro con la linea di pensiero di Tanjiro, che anche mentre uccide prova pietà per quelle anime miserabili.
I personaggi di "Demon Slayer" sono numerosi e ben caratterizzati, a partire da Tanjiro e fino ad arrivare ai compagni di viaggio e agli ammazza-demoni di rango più elevato, i cosiddetti “pilastri”. La serie ci permette di conoscerne soltanto due e per pochi cenni, ma ciò che viene mostrato è potenzialmente molto interessante.
Mentre Tanjiro è un protagonista dalla caratterizzazione abbastanza classica (dolce, ingenuo, buono, determinato), Zenitsu e Inosuke risultano decisamente più sopra le righe, con tutti gli aspetti positivi e negativi che ne derivano. Entrambi lasciano una prima impressione molto forte, ed è solo con il proseguire delle puntate e degli eventi che scopriamo di più su di loro, sulle loro sfaccettature, sul perché dei loro caratteri, e, se Zenitsu ha già mostrato un background, Inosuke ha ancora molto da dire. Stessa cosa dicasi per i due pilastri che abbiamo conosciuto meglio, Shinobu e Giyuu, i quali ci hanno mostrato alcune parti di sé senza comunque scoprirsi del tutto.
Degna di nota è la dolce Nezuko, un personaggio che, nonostante non parli e non abbia modo di mostrare svariate espressioni sul suo volto, è riuscita ad entrare nel cuore degli spettatori, certamente grazie anche all'indiscussa carineria.
Dato il gran numero di personaggi e di misteri lasciati nell'ombra (chi è davvero il capo dei pilastri? Perché la famiglia di Tanjiro è stata uccisa e Nezuko trasformata in demone? C'è un vero motivo dietro il cambio di forma della cicatrice del ragazzo? Qual è il significato dietro i suoi orecchini? Chi era davvero suo padre?), la storia ha ancora moltissimo potenziale per andare avanti e diramarsi in più direzioni, riuscendo magari a instradarsi su un'imbastitura più complessa.
Ciò che ha spinto "Demon Slayer" nell’olimpo degli anime più graditi dell’anno è senza dubbio il suo comparto tecnico, sia per quanto concerne il reparto visivo che quello sonoro.
La prima particolarità da notare è che si tratta della prima serie ad opera di Ufotable tratta da un manga di Jump, composta per di più da ventisei episodi e senza interruzioni tra un cour e l’altro.
Al contrario di molte serie, che sul lungo periodo perdono in termini di qualità grafica, "Demon Slayer" mantiene dei buoni livelli per tutta la sua durata, regalandoci alcuni momenti in particolare che si elevano ampiamente al di sopra della qualità media delle produzioni TV. Ciò è stato possibile anche grazie al fatto che la produzione sia iniziata molto prima della messa in onda, permettendo al team di lavorare senza troppi affanni.
Da uno studio come Ufotable ci sia spetta sempre grandi cose, e certamente il lavoro svolto su "Demon Slayer" si eleva con successo sulla media.
Gli animatori che hanno lavorato al progetto, guidati da Akira Matsushima, sono riusciti a creare delle sequenze davvero spettacolari, e tra esse spiccano senza dubbi gli scontri in cui i personaggi usano i loro colpi speciali, vedasi le tecniche di respirazione dell’acqua di Tanjiro in cui disegno tradizionale, immagini in stile ukyo-e e computer graphic si fondono armoniosamente, stesso dicasi per alcune tecniche dei nemici. Come accennato in questa intervista, Ufotable ha invero impiegato poca computer graphic, basando quasi tutto sul tradizionale disegno a mano.
A parte sparute sequenze nel corso della serie, a distinguersi in maniera eccellente sono stati gli episodi dell'arco del monte Natagumo, in cui anche lo spettatore meno interessato alle questione tecniche non può non aver notato la spettacolarità di certe scene.
In particolare spiccano i nomi di Nozomu Abe e Masayuki Kunihiro che ci regalano intense scene di combattimento tra Tanjiro e Rui.
Il chara della serie riprende il tratto della Gotōge, raffinandolo rispetto a quanto visto nei primi numeri del manga, ma resta spigoloso e dalle linee spesse e marcate. I colori accesi utilizzati per i capelli e il vestiario dei personaggi spiccano in contrasto con le atmosfere lugubri e buie in cui si svolgono la maggior parte delle scene.
In virtù della sua ambientazione spazio-temporale, la serie ci offre degli splendidi sfondi; dal paesaggio montano, ai boschi immersi nel glicine fino alle (in realtà rare) città ricche di vita e movimento tipiche dell’epoca Taisho.
Il comparto sonoro non vuol essere da meno e la produzione riunisce due grandi nomi: Gō Shiina e Yuki Kajiura. Il primo ha lavorato a diversi videogiochi (svariati spin-off della serie "Tales of", "Tekken", "God Eater" e il recentissimo "Code Vein") e anime ("The Idolm@ster", "Tales of Zestiria the X", "Juni Taisen: Zodiac War"), la seconda è nota a tutti gli appassionati di anime (e non solo) come "madre" delle Kalafina e ha prestato il suo contributo a diversi anime targati proprio Ufotable, quali "Fate Stay Night"," Kara no Kyouka"i, "Fate/Zero", "Katsugeki Touken Ranbu".
Kajiura e Shiina hanno creato numerosissime tracce dal gusto squisitamente tradizionale, vedasi ad esempio il jingle all'apparire del titolo di ogni episodio o la bellissima theme principale che unisce all'orchestra suoni di strumenti tradizionali giapponesi.
Spicca in particolare, nel momento clou dell'episodio 19, la splendida insert song "Kamado Tanjiro no Uta", cantata da Nami Nakagawa, un nome che non giungerà nuovo ai fan di NieR.
I due artisti trascinano con la musica gli spettatori in un tempo lontano, dove a dispetto della modernizzazione si percepisce ancora nell'aria quel misticismo dei tempi passati.
L’impronta della Kajiura è fortemente palpabile nella ending della serie, "From the Edge", che riporta in auge il progetto FictionJunction in collaborazione con LiSA. Quest’ultima si occupa anche della opening, "Gurenge", singolo che ha venduto oltre 300.000 copie e superato i sei milioni di ascolti online.
Sotto questo aspetto lo studio sembra non aver voluto cambiare la squadra vincente, poiché anche LiSA aveva già lavorato per Ufotable ("Fate/Zero" e "Unlimited Blade Works").
Ci si adagia un po' sugli allori però, poiché la ending segue lo stesso canovaccio di altre dello stesso studio, con immagini statiche e poche parti animate, per cui “guardare” e ascoltare "From the Edge" è un po’ come guardare e ascoltare le splendide "Hyakka Ryouran" (da "Katsugeki Touken Ranbu") e "Ring your Bell" (da "Fate Stay Night Unlimited Blade Works").
Chiudiamo la disamina parlando del doppiaggio, che si attesta anch'esso su ottimi livelli grazie all’interpretazione magistrale di un cast di veterani. A doppiare il protagonista troviamo Natsuki Hanae, mentre Zenitsu e Inosuke hanno le voci di Hiro Shimono e Yoshitsugu Matsuoka. Il duo Hanae/Shimono, con la sporadica presenza di Akari Kitō, giovane doppiatrice di Nezuko, ha condotto un programma radio andato in onda prima della trasmissione della serie TV, in cui lo strambo duo ha raccontato simpatici aneddoti relativi all’anime e alla sua lavorazione. È proprio durante una puntata che Shimono racconta della sua audizione per il personaggio di Zenitsu. A detta del doppiatore venne chiesto di interpretare tre scene relative al personaggio: una in cui chiede a una ragazza di sposarlo, una in cui usa la tecnica di respirazione del fulmine e una in cui chiama con ardore il nome di Nezuko-chan. La richiesta era quella di una voce alta e graffiante.
Seppur con piccole apparizioni, anche demoni e personaggi secondari hanno voci famose, troviamo infatti Maaya Sakamoto, Yuki Kaji, Daisuke Namikawa, Hikaru Midorikawa, Junichi Suwabe, Kouki Uchiyama, Shinichiro Miki, Yuki Aoi, Ryohei Kimura. Tra i pilastri spiccano Takahiro Sakurai, Saori Hayami, Kana Hanazawa, Tomokazu Sugita, Kenichi Suzumura, Tomokazu Seki, Katsuyuki Konishi e Satoshi Hino.
Insomma, la produzione di "Demon Slayer" non ha lesinato su nessun aspetto.
«Sai come si forgia una katana? Una katana si forgia continuando a colpirla, eliminando ogni impurità ed eccessi, in modo da migliorare la qualità del metallo e ottenere una lama forte. Va bene piangere, va bene fuggire. Ma non devi arrenderti. Devi crederci. Che i giorni infernali passati ad allenarti alla fine ti ripagheranno. Spingiti fino al limite e diventa una spada più forte di qualunque altra.»
"Demon Slayer" è una serie semplice ma gradevolissima, che ha saputo coinvolgere e affezionare il pubblico sia in virtù di questa sua stessa genuinità che per un comparto tecnico di spicco. Probabilmente risulterà fin troppo banale e semplice al pubblico più accanito di appassionati di battle shonen e simili, ma essi stessi potrebbero trovare nella serie una classicità di cui bearsi. Si tratta invero di un anime adatto a tutti, che, non focalizzandosi troppo su allenamenti atti a raggiungere il power up di turno, si rende fruibile a chi cerca una storia dietro ogni combattimento. La trama è ben strutturata nella sua linearità, i personaggi sono ottimamente caratterizzati e il potenziale di crescita è enorme.
Il comparto sonoro e grafico è invidiabile, con alcuni picchi davvero alti per una serie TV.
Come detto in precedenza, la serie pecca, almeno in fase iniziale, di un ritmo che non appare sempre adatto e di un cambio di atmosfera un po' troppo repentino. Ovviamente la storia si chiude senza un finale, seppur con l'annuncio immediato di un film che coprirà il successivo arco narrativo del manga.
"Demon Slayer" è stata una bellissima sorpresa, probabilmente una scommessa di Ufotable che possiamo considerare vinta.
Il consiglio è di provare a guardare l'anime senza soffermarsi sul suo essere "classico dentro" e dal gusto troppo ordinario, poiché proprio questi elementi potrebbero catturarvi. Si tratta di un'opera ancora acerba ma che ha molto margine di crescita.
Famiglia, legami, crescita personale, determinazione; come detto in apertura sono elementi che caratterizzano il mondo dei manga e degli anime da sempre, e "Demon Slayer" se ne fa portavoce in questa generazione, con sfacciata fierezza.
Una famiglia da vendicare, una persona cara da proteggere, degli amici su cui fare affidamento, la lunga strada verso la forza e la felicità: quanto è classico un simile canovaccio nei manga per ragazzi? Tanto, davvero tanto. Siamo cresciuti a pane e piccoli eroi che diventano grandi, lottano mettendocela tutta e sacrificano ogni cosa per il bene di qualcun altro, e questi giovani eroi li abbiamo ammirati, abbiamo tifato per loro, avremmo voluto essere anche solo in parte come loro, averne pari forza e coraggio. Probabilmente questo genere di storie esisterà sempre nel mondo del fumetto e dell’animazione giapponese, accompagnando generazioni su generazioni di giovani e meno giovani, che in quei sentimenti e desideri si ritroveranno tutte le volte.
"Demon Slayer" ("Kimetsu no Yaiba") nasce come manga nel 2016, per mano di Koyoharu Gotōge, autrice* trentenne al suo primo lavoro. L’opera ha un buon successo e, come prevedibile, nel 2018 ne viene annunciata una trasposizione animata per mano di Ufotable. Conoscendo le grandi capacità dello studio, la notizia è ben accolta dai fan e, nella primavera dell’anno successivo, "Demon Slayer" va in onda sulle TV giapponesi.
La serie riscuote ottimi consensi, grazie anche alla bellezza del comparto tecnico di Ufotable, spingendo di parecchio le vendite del manga, soprattutto quelle dei volumi più vecchi.
Lo studio di Tokyo non lesina risorse e crea quella che possiamo considerare una delle migliori serie degli ultimi tempi.
L'anime è andato in onda in simulcast gratuito su VVVVID. Il manga è invece edito da Edizioni Star Comics.
*Il genere di Gotōge non è noto al pubblico e, non avendo in italiano un genere neutro, chi scrive ha deciso di optare per il femminile.
Protagonista della storia è Tanjiro Kamado, un ragazzino che conduce una vita umile insieme alla sua famiglia, tra le montagne del Giappone. Siamo in epoca Taisho, ma la modernizzazione delle grandi città sembra non aver toccato ancora i luoghi più remoti del Paese. Tanjiro sta rientrando tardi dopo una giornata di lavoro in paese e un conoscente lungo la via lo invita a passare la notte da lui, poiché si dice che al tramontare del sole i demoni mangia-uomini infestino la terra.
Purtroppo però, il mattino seguente, il ragazzo torna a casa per scoprire che la sua famiglia è stata massacrata, e l’unica sopravvissuta, Nezuko, lo attacca come se fosse posseduta da un demone. In mezzo a questa terribile tragedia, alcune circostanze positive permettono a Tanjiro di salvarsi, e inizia da lì un lungo viaggio per riportare alla normalità l’amata sorella e diventare al contempo un ammazza-demoni, così da scoprire e punire chi ha causato alla famiglia Kamado tutto questo dolore.
Sin dalle sue primissime battute, "Demon Slayer" non si mette certamente in mostra per originalità, anzi, l’inizio di questa storia è ricco dei classici elementi di cui dicevamo prima. Anche con il proseguire delle vicende la serie resta ancorata a canovacci decisamente tradizionali; troviamo quindi il duro addestramento del protagonista, un mentore che lo istruisce, l’inizio di un viaggio, una crescita esponenziale della propria forza e delle tecniche a disposizione, un gruppo di compagni che si rimpolpa e una determinazione sempre più solida e incrollabile.
Se quindi da una parte "Demon Slayer" sembra una storia “vecchia dentro”, un classico shonen con combattimenti e mostri, dall’altra parte segue un ritmo un po’ suo, privandoci di lunghe sessioni di allenamento e mostrandoci molto poco del tempo che scorre. Da un certo punto di vista ciò può essere considerato un pregio, specie per chi preferisce i momenti di pura azione a quelli più transitori, ma, in egual misura, tale velocità impedisce allo stesso protagonista di mostrare al pubblico l’instaurarsi di un profondo legame come quello tra discepolo e maestro. Pensiamo ad esempio a Iruka e Kakashi con Naruto, o l’eremita delle tartarughe con Goku; in entrambi i casi, episodio dopo episodio, abbiamo sentito il crearsi di un vero e proprio legame tra i personaggi, mentre Tanjiro e Urokodaki non riescono a trasmettere al meglio il vincolo che hanno creato nel tempo e che non ci è stato mostrato.
La prima decina di episodi ci mostra il viaggio del protagonista, diventato ufficialmente ammazza-demoni, in compagnia della sorella, la quale, non avendo perso del tutto la sua coscienza umana, diventa affidabile alleata di Tanjiro nella battaglia contro i demoni, alla ricerca di colui che ha probabilmente ordito il massacro della loro famiglia. Con l’andare avanti degli episodi si aggiungono al cast nuovi personaggi, che si mostrano sin da subito in tutte le loro particolarità. Il piagnone Zenitsu e la testa calda Inosuke si trovano un po’ per caso ad aggregarsi a Tanjiro, creando un gruppetto insolito che dà vita a spettacolari combattimenti ma anche a momenti comici.
Le prime puntate di "Demon Slayer" sono all’insegna del dramma e del sacrificio, non ci sono momenti spensierati né divertenti, ma con l’arrivo dei due compagni di cui sopra, le cose cambiano e l’atmosfera muta leggermente. Probabilmente è sempre stato negli intenti dell’autrice non creare un’opera dall’aria perennemente cupa e drammatica, ma l’introduzione degli elementi comici, dati in primis dal personaggio di Zenitsu, non è in realtà indolore, poiché sembra arrivare troppo improvvisamente a destabilizzare un clima con una sua ragion d’essere. Ci vuole qualche episodio prima che il ritmo delle gag si amalgami al meglio con il contesto della storia, raggiungendo quindi, in un secondo momento, un ritmo ottimale.
Una volta rodato, il trio Tanjiro-Zenitsu-Inosuke funziona molto bene e la storia riesce a mostrarci dei momenti in cui il protagonista pare potersi permettere di tornare a essere sé stesso, quindi un ragazzo gentile, benevolo e abituato a prendersi cura degli altri. Con l’arrivo dei nuovi compagni, egli non si muove più solo seguendo il pensiero della famiglia perduta, pare anzi inconsciamente felice di star costruendo a piccoli passi una nuova casa, un posto in cui vivere con delle persone da amare. La sua priorità resta ovviamente trovare il colpevole del suo dramma e far tornare umana Nezuko, ma adesso pare potersi rilassare un po’ sapendo di avere delle persone su cui contare, non solo in battaglia ma anche nella quotidianità.
Dopo un arco ricco d’azione e splendidamente animato, la serie chiude con degli episodi più rilassati, in cui personaggi vecchi e nuovi tirano le fila di quanto fatto finora e si preparano ad affrontare gli eventi futuri.
Bisogna ammetterlo, alcuni espedienti utilizzati per far procedere la storia in determinate direzioni sono parecchio furbi e semplificano di molto certi nodi altrimenti difficili da sbrogliare. Pensiamo ad esempio al modo in cui Nezuko recupera le forze, alla suggestione impostale da Urokodaki, ai ricordi che riemergono al momento giusto o all’ignorare con leggerezza condizioni fisiche dichiarate disastrose un attimo prima.
Si tratta di giustificazioni facili che difficilmente vengono ben digerite dallo spettatore più smaliziato.
Andando oltre questo dettaglio però, i ventisei episodi scorrono in maniera estremamente coinvolgente, tra combattimenti spettacolari, villain dal grande fascino e sotto-storie incredibilmente ben riuscite. Ciò che infatti colpisce in diversi episodi di "Demon Slayer" è proprio il background dei demoni, alcuni dei quali ci mostrano il loro vissuto precedente riuscendo a volte anche a commuovere. Anche in questo caso, il mostrare il lato “umano” del nemico per farci empatizzare con lui può essere visto come un espediente facile e ruffiano, ma molte delle storie narrate nella serie riescono davvero a farci vedere una parte nascosta dei nemici, la loro natura umana e sfortunata. Tutto ciò coincide tra l’altro con la linea di pensiero di Tanjiro, che anche mentre uccide prova pietà per quelle anime miserabili.
I personaggi di "Demon Slayer" sono numerosi e ben caratterizzati, a partire da Tanjiro e fino ad arrivare ai compagni di viaggio e agli ammazza-demoni di rango più elevato, i cosiddetti “pilastri”. La serie ci permette di conoscerne soltanto due e per pochi cenni, ma ciò che viene mostrato è potenzialmente molto interessante.
Mentre Tanjiro è un protagonista dalla caratterizzazione abbastanza classica (dolce, ingenuo, buono, determinato), Zenitsu e Inosuke risultano decisamente più sopra le righe, con tutti gli aspetti positivi e negativi che ne derivano. Entrambi lasciano una prima impressione molto forte, ed è solo con il proseguire delle puntate e degli eventi che scopriamo di più su di loro, sulle loro sfaccettature, sul perché dei loro caratteri, e, se Zenitsu ha già mostrato un background, Inosuke ha ancora molto da dire. Stessa cosa dicasi per i due pilastri che abbiamo conosciuto meglio, Shinobu e Giyuu, i quali ci hanno mostrato alcune parti di sé senza comunque scoprirsi del tutto.
Degna di nota è la dolce Nezuko, un personaggio che, nonostante non parli e non abbia modo di mostrare svariate espressioni sul suo volto, è riuscita ad entrare nel cuore degli spettatori, certamente grazie anche all'indiscussa carineria.
Dato il gran numero di personaggi e di misteri lasciati nell'ombra (chi è davvero il capo dei pilastri? Perché la famiglia di Tanjiro è stata uccisa e Nezuko trasformata in demone? C'è un vero motivo dietro il cambio di forma della cicatrice del ragazzo? Qual è il significato dietro i suoi orecchini? Chi era davvero suo padre?), la storia ha ancora moltissimo potenziale per andare avanti e diramarsi in più direzioni, riuscendo magari a instradarsi su un'imbastitura più complessa.
Ciò che ha spinto "Demon Slayer" nell’olimpo degli anime più graditi dell’anno è senza dubbio il suo comparto tecnico, sia per quanto concerne il reparto visivo che quello sonoro.
La prima particolarità da notare è che si tratta della prima serie ad opera di Ufotable tratta da un manga di Jump, composta per di più da ventisei episodi e senza interruzioni tra un cour e l’altro.
Al contrario di molte serie, che sul lungo periodo perdono in termini di qualità grafica, "Demon Slayer" mantiene dei buoni livelli per tutta la sua durata, regalandoci alcuni momenti in particolare che si elevano ampiamente al di sopra della qualità media delle produzioni TV. Ciò è stato possibile anche grazie al fatto che la produzione sia iniziata molto prima della messa in onda, permettendo al team di lavorare senza troppi affanni.
Da uno studio come Ufotable ci sia spetta sempre grandi cose, e certamente il lavoro svolto su "Demon Slayer" si eleva con successo sulla media.
Gli animatori che hanno lavorato al progetto, guidati da Akira Matsushima, sono riusciti a creare delle sequenze davvero spettacolari, e tra esse spiccano senza dubbi gli scontri in cui i personaggi usano i loro colpi speciali, vedasi le tecniche di respirazione dell’acqua di Tanjiro in cui disegno tradizionale, immagini in stile ukyo-e e computer graphic si fondono armoniosamente, stesso dicasi per alcune tecniche dei nemici. Come accennato in questa intervista, Ufotable ha invero impiegato poca computer graphic, basando quasi tutto sul tradizionale disegno a mano.
A parte sparute sequenze nel corso della serie, a distinguersi in maniera eccellente sono stati gli episodi dell'arco del monte Natagumo, in cui anche lo spettatore meno interessato alle questione tecniche non può non aver notato la spettacolarità di certe scene.
In particolare spiccano i nomi di Nozomu Abe e Masayuki Kunihiro che ci regalano intense scene di combattimento tra Tanjiro e Rui.
Il chara della serie riprende il tratto della Gotōge, raffinandolo rispetto a quanto visto nei primi numeri del manga, ma resta spigoloso e dalle linee spesse e marcate. I colori accesi utilizzati per i capelli e il vestiario dei personaggi spiccano in contrasto con le atmosfere lugubri e buie in cui si svolgono la maggior parte delle scene.
In virtù della sua ambientazione spazio-temporale, la serie ci offre degli splendidi sfondi; dal paesaggio montano, ai boschi immersi nel glicine fino alle (in realtà rare) città ricche di vita e movimento tipiche dell’epoca Taisho.
Il comparto sonoro non vuol essere da meno e la produzione riunisce due grandi nomi: Gō Shiina e Yuki Kajiura. Il primo ha lavorato a diversi videogiochi (svariati spin-off della serie "Tales of", "Tekken", "God Eater" e il recentissimo "Code Vein") e anime ("The Idolm@ster", "Tales of Zestiria the X", "Juni Taisen: Zodiac War"), la seconda è nota a tutti gli appassionati di anime (e non solo) come "madre" delle Kalafina e ha prestato il suo contributo a diversi anime targati proprio Ufotable, quali "Fate Stay Night"," Kara no Kyouka"i, "Fate/Zero", "Katsugeki Touken Ranbu".
Kajiura e Shiina hanno creato numerosissime tracce dal gusto squisitamente tradizionale, vedasi ad esempio il jingle all'apparire del titolo di ogni episodio o la bellissima theme principale che unisce all'orchestra suoni di strumenti tradizionali giapponesi.
Spicca in particolare, nel momento clou dell'episodio 19, la splendida insert song "Kamado Tanjiro no Uta", cantata da Nami Nakagawa, un nome che non giungerà nuovo ai fan di NieR.
I due artisti trascinano con la musica gli spettatori in un tempo lontano, dove a dispetto della modernizzazione si percepisce ancora nell'aria quel misticismo dei tempi passati.
L’impronta della Kajiura è fortemente palpabile nella ending della serie, "From the Edge", che riporta in auge il progetto FictionJunction in collaborazione con LiSA. Quest’ultima si occupa anche della opening, "Gurenge", singolo che ha venduto oltre 300.000 copie e superato i sei milioni di ascolti online.
Sotto questo aspetto lo studio sembra non aver voluto cambiare la squadra vincente, poiché anche LiSA aveva già lavorato per Ufotable ("Fate/Zero" e "Unlimited Blade Works").
Ci si adagia un po' sugli allori però, poiché la ending segue lo stesso canovaccio di altre dello stesso studio, con immagini statiche e poche parti animate, per cui “guardare” e ascoltare "From the Edge" è un po’ come guardare e ascoltare le splendide "Hyakka Ryouran" (da "Katsugeki Touken Ranbu") e "Ring your Bell" (da "Fate Stay Night Unlimited Blade Works").
Chiudiamo la disamina parlando del doppiaggio, che si attesta anch'esso su ottimi livelli grazie all’interpretazione magistrale di un cast di veterani. A doppiare il protagonista troviamo Natsuki Hanae, mentre Zenitsu e Inosuke hanno le voci di Hiro Shimono e Yoshitsugu Matsuoka. Il duo Hanae/Shimono, con la sporadica presenza di Akari Kitō, giovane doppiatrice di Nezuko, ha condotto un programma radio andato in onda prima della trasmissione della serie TV, in cui lo strambo duo ha raccontato simpatici aneddoti relativi all’anime e alla sua lavorazione. È proprio durante una puntata che Shimono racconta della sua audizione per il personaggio di Zenitsu. A detta del doppiatore venne chiesto di interpretare tre scene relative al personaggio: una in cui chiede a una ragazza di sposarlo, una in cui usa la tecnica di respirazione del fulmine e una in cui chiama con ardore il nome di Nezuko-chan. La richiesta era quella di una voce alta e graffiante.
Seppur con piccole apparizioni, anche demoni e personaggi secondari hanno voci famose, troviamo infatti Maaya Sakamoto, Yuki Kaji, Daisuke Namikawa, Hikaru Midorikawa, Junichi Suwabe, Kouki Uchiyama, Shinichiro Miki, Yuki Aoi, Ryohei Kimura. Tra i pilastri spiccano Takahiro Sakurai, Saori Hayami, Kana Hanazawa, Tomokazu Sugita, Kenichi Suzumura, Tomokazu Seki, Katsuyuki Konishi e Satoshi Hino.
Insomma, la produzione di "Demon Slayer" non ha lesinato su nessun aspetto.
«Sai come si forgia una katana? Una katana si forgia continuando a colpirla, eliminando ogni impurità ed eccessi, in modo da migliorare la qualità del metallo e ottenere una lama forte. Va bene piangere, va bene fuggire. Ma non devi arrenderti. Devi crederci. Che i giorni infernali passati ad allenarti alla fine ti ripagheranno. Spingiti fino al limite e diventa una spada più forte di qualunque altra.»
"Demon Slayer" è una serie semplice ma gradevolissima, che ha saputo coinvolgere e affezionare il pubblico sia in virtù di questa sua stessa genuinità che per un comparto tecnico di spicco. Probabilmente risulterà fin troppo banale e semplice al pubblico più accanito di appassionati di battle shonen e simili, ma essi stessi potrebbero trovare nella serie una classicità di cui bearsi. Si tratta invero di un anime adatto a tutti, che, non focalizzandosi troppo su allenamenti atti a raggiungere il power up di turno, si rende fruibile a chi cerca una storia dietro ogni combattimento. La trama è ben strutturata nella sua linearità, i personaggi sono ottimamente caratterizzati e il potenziale di crescita è enorme.
Il comparto sonoro e grafico è invidiabile, con alcuni picchi davvero alti per una serie TV.
Come detto in precedenza, la serie pecca, almeno in fase iniziale, di un ritmo che non appare sempre adatto e di un cambio di atmosfera un po' troppo repentino. Ovviamente la storia si chiude senza un finale, seppur con l'annuncio immediato di un film che coprirà il successivo arco narrativo del manga.
"Demon Slayer" è stata una bellissima sorpresa, probabilmente una scommessa di Ufotable che possiamo considerare vinta.
Il consiglio è di provare a guardare l'anime senza soffermarsi sul suo essere "classico dentro" e dal gusto troppo ordinario, poiché proprio questi elementi potrebbero catturarvi. Si tratta di un'opera ancora acerba ma che ha molto margine di crescita.
Famiglia, legami, crescita personale, determinazione; come detto in apertura sono elementi che caratterizzano il mondo dei manga e degli anime da sempre, e "Demon Slayer" se ne fa portavoce in questa generazione, con sfacciata fierezza.
Un otto pieno e meritato per “Demon Slayer” è d’obbligo: un anime molto piacevole da seguire, una bella storia, seppur non originalissima, con un’animazione incredibile.
Attenzione, la trama può non essere originalissima, come ho detto, ma non è assolutamente banale.
I punti di forza di questo anime sono l’atmosfera che si respira e i disegni di una qualità impressionante.
Come animazioni penso sia lo shonen che mi ha più impressionato fino ad ora, una spanna sopra a tutti gli altri.
Prevedo un prosieguo della storia col botto.
Attenzione, la trama può non essere originalissima, come ho detto, ma non è assolutamente banale.
I punti di forza di questo anime sono l’atmosfera che si respira e i disegni di una qualità impressionante.
Come animazioni penso sia lo shonen che mi ha più impressionato fino ad ora, una spanna sopra a tutti gli altri.
Prevedo un prosieguo della storia col botto.
Da dove cominciare questa recensione? Dal successo che ha avuto in Giappone il manga dopo che questa serie TV è stata trasmessa? Dal prestigioso studio Ufotable che si è occupato di questa serie TV? Da questi punti di forza, uniti all’interessante trama, o dai punti deboli?
I punti di forza sono paradossalmente i villan che i protagonisti incontrano lungo il loro percorso... ma chi sono i protagonisti? Sono due ragazzini, un fratello e una sorella, uno che diventa ammazza-demoni, l’altra che diventa demone... detto così, la cosa inganna: partiamo dalla famiglia, una famiglia povera ma unita, felice nonostante tutto con Tanjiro (il fratello maggiore) che lavora come un bue e la sorella secondogenita Nezuko disposta a fare di tutto per non far mancare niente ai più piccoli.
Poi una notte... Tanjiro resta a dormire fuori e, quando arriva a casa, scopre che la famiglia è stata sterminata da un demone, e che la sorellina Nezuko ha nelle sue vene il sangue maledetto del loro capo. Quando ho scoperto questo, mi sono detto: "Oh! Un’altra "Saga delle sirene" di Rumiko Takahashi!" E in un certo senso ci ho preso, perché in quel manga veniva maledetto chi mangiava la carne di sirena, che per la maggior parte dei casi era un letale veleno e in pochi casi rendeva immortali; a ciò si ribellava il protagonista, che voleva ritornare mortale. In questo caso la ribellione è di Tanjiro, che vuole scoprire il modo di rendere nuovamente umana la sorellina.
Come in "Daitarn III", i cattivi hanno delle storie alle spalle e dei motivi che li fanno combattere ed essere cattivi; la storia più interessante è quella del giovane demone Rui e della sua famiglia, il punto debole invece sono i siparietti comici dei protagonisti positivi, che servono a smussare la drammaticità della trama, che io invece avrei accentuato.
Le animazioni sono belle, ma c’è un riciclo da un episodio all’altro che mi ricorda gli anni in cui tutto era fatto al risparmio, e le musiche sono carine anche se non eccezionali: gli do un 8 anche in previsione del prosieguo che, visto l’ultimo episodio (il ventiseiesimo), sembra promettere bene.
I punti di forza sono paradossalmente i villan che i protagonisti incontrano lungo il loro percorso... ma chi sono i protagonisti? Sono due ragazzini, un fratello e una sorella, uno che diventa ammazza-demoni, l’altra che diventa demone... detto così, la cosa inganna: partiamo dalla famiglia, una famiglia povera ma unita, felice nonostante tutto con Tanjiro (il fratello maggiore) che lavora come un bue e la sorella secondogenita Nezuko disposta a fare di tutto per non far mancare niente ai più piccoli.
Poi una notte... Tanjiro resta a dormire fuori e, quando arriva a casa, scopre che la famiglia è stata sterminata da un demone, e che la sorellina Nezuko ha nelle sue vene il sangue maledetto del loro capo. Quando ho scoperto questo, mi sono detto: "Oh! Un’altra "Saga delle sirene" di Rumiko Takahashi!" E in un certo senso ci ho preso, perché in quel manga veniva maledetto chi mangiava la carne di sirena, che per la maggior parte dei casi era un letale veleno e in pochi casi rendeva immortali; a ciò si ribellava il protagonista, che voleva ritornare mortale. In questo caso la ribellione è di Tanjiro, che vuole scoprire il modo di rendere nuovamente umana la sorellina.
Come in "Daitarn III", i cattivi hanno delle storie alle spalle e dei motivi che li fanno combattere ed essere cattivi; la storia più interessante è quella del giovane demone Rui e della sua famiglia, il punto debole invece sono i siparietti comici dei protagonisti positivi, che servono a smussare la drammaticità della trama, che io invece avrei accentuato.
Le animazioni sono belle, ma c’è un riciclo da un episodio all’altro che mi ricorda gli anni in cui tutto era fatto al risparmio, e le musiche sono carine anche se non eccezionali: gli do un 8 anche in previsione del prosieguo che, visto l’ultimo episodio (il ventiseiesimo), sembra promettere bene.
Bellissima storia!
Tanjiro, primogenito di una famiglia senza padre, decide di scendere da casa sua, che si trova in montagna, per andare in paese a vendere un po' di prodotti, per guadagnare qualcosa. Al suo ritorno trova la sua famiglia sterminata da un demone, a parte una delle sorelle di nome Nezuko. Tanjiro si accorge immediatamente che sua sorella ha qualcosa che non va. Sarà costretto a ricredersi sull'esistenza dei demoni, quando capirà che sua sorella lo è diventato! Durante la fuga da casa, nell'intento di proteggerla, si imbatte in un demon slayer, "ammazza demoni", che tenterà di ucciderla, ma non lo farà, quando si renderà conto che lei non cerca di uccidere suo fratello come farebbe qualunque demone trasformato al suo posto. Tanjiro durante la serie deciderà di diventare un demon slayer e portare con sé sua sorella demone, per trovare un modo per guarirla, così ci regalerà durante il suo percorso un'intrigante storia piena di azione e intrattenimento.
Questo anime è veramente stupendo, forse uno di quelli che mi ha stupito di più nel 2019. La grafica è eccezionale e l'adrenalina non manca! Alcune scene sono abissali, come il primo fight di Zenitsu contro un demone qualsiasi oppure Tanjiro contro Rui con un intervento da parte della sorella fondamentale. Non saprei scegliere la scena migliore, visto che ce ne sono un'infinità!
La storia viaggia bene, si capisce subito che scorre a meraviglia. La scelta delle song in alcuni casi è veramente particolare, non saprei dire se del tutto azzeccata, ma sicuramente differente dal solito.
I dialoghi non sono lunghissimi, ma comunque sono molto ben fatti, a mio giudizio di ottima fattura.
Consiglio pienamente di vederlo.
Tanjiro, primogenito di una famiglia senza padre, decide di scendere da casa sua, che si trova in montagna, per andare in paese a vendere un po' di prodotti, per guadagnare qualcosa. Al suo ritorno trova la sua famiglia sterminata da un demone, a parte una delle sorelle di nome Nezuko. Tanjiro si accorge immediatamente che sua sorella ha qualcosa che non va. Sarà costretto a ricredersi sull'esistenza dei demoni, quando capirà che sua sorella lo è diventato! Durante la fuga da casa, nell'intento di proteggerla, si imbatte in un demon slayer, "ammazza demoni", che tenterà di ucciderla, ma non lo farà, quando si renderà conto che lei non cerca di uccidere suo fratello come farebbe qualunque demone trasformato al suo posto. Tanjiro durante la serie deciderà di diventare un demon slayer e portare con sé sua sorella demone, per trovare un modo per guarirla, così ci regalerà durante il suo percorso un'intrigante storia piena di azione e intrattenimento.
Questo anime è veramente stupendo, forse uno di quelli che mi ha stupito di più nel 2019. La grafica è eccezionale e l'adrenalina non manca! Alcune scene sono abissali, come il primo fight di Zenitsu contro un demone qualsiasi oppure Tanjiro contro Rui con un intervento da parte della sorella fondamentale. Non saprei scegliere la scena migliore, visto che ce ne sono un'infinità!
La storia viaggia bene, si capisce subito che scorre a meraviglia. La scelta delle song in alcuni casi è veramente particolare, non saprei dire se del tutto azzeccata, ma sicuramente differente dal solito.
I dialoghi non sono lunghissimi, ma comunque sono molto ben fatti, a mio giudizio di ottima fattura.
Consiglio pienamente di vederlo.
Dei demoni mangia-uomini si aggirano per il mondo, e un'organizzazione invia dei guerrieri altamente specializzati, perlopiù sopravvissuti ad attacchi di tali demoni, ad eliminarli. No, non è il nucleo di base dell'anime "Claymore", ma di "Kimetsu no Yaiba", anime di questa estate sviluppato da Ufotable, già autrice di "Fate/Zero" e "Fate/Stay Night - Unlimited Blade Works".
Il protagonista Komodo Tanjiro, instancabile e gentile campagnolo, lavora per mantenere i suoi numerosi fratelli e sua madre, ma durante il ritorno da una delle sue consegne fa una scoperta raccapricciante: tutta la sua famiglia è stata sbranata da un demone, ad eccezione di sua sorella minore Nezuko. La ragazza, avendo ricevuto il sangue del demone attaccante, è diventata a sua volta un demone, un demone che ha perso l'uso della parola. Su consiglio di un misterioso quanto potente spadaccino di nome Giyu, Tanjiro si reca da un vecchio maestro per farsi addestrare a diventare un guerriero, con lo scopo di conseguire due obiettivi: uccidere chi ha trasformato Nezuko in un demone e trovare una cura che possa farla ritornare umana.
Questo anime è stata una sorpresa positiva: sono partito abbastanza scettico, visto che come stile, setting e temi trattati mi ha subito ricordato moltissimo "Inuyasha" e "Nurarihyon no Mago", ma fortunatamente ha saputo imboccare una strada differente ben trattata che ha saputo differenziarlo abbastanza.
I personaggi sono tutti carini e scorrono molto bene, specialmente Tanjiro stesso, che è trattato con i guanti di velluto in tutta la sua caratterizzazione ed evoluzione, la quale è graduale e credibile. Storia diversa vale per i comprimari come Zenitsu, i quali rimangono perlopiù delle gag comiche ambulanti che, a lungo andare, risultano essere stagnanti.
La sorpresa però è arrivata dagli antagonisti demoni: questi, in stragrande maggioranza, sono individui danneggiati e disperati, i quali si trascinano i rimpianti, le delusioni e gli odi che hanno caratterizzato le loro esistenze mortali, e per alcuni di loro si riuscirà addirittura a provare pena e dispiacere. Sotto questo punto di vista hanno fatto un ottimo lavoro: mostrarci che per Tanjiro anche per i terribili demoni assassini e mangia-uomini esiste compassione.
Il lato tecnico è fatto bene, sì, ma io personalmente non ne sono un grande fan: ho trovato i personaggi sempre disegnati in maniera tozza non proprio gradevoli all'occhio, così come gli effetti speciali di cose come l'acqua dei colpi di Tanjiro. Capisco che è uno stile più "giapponesizzante classico", ma su questo lato anime come "Nyrarihyon no Mago" ha fatto un lavoro molto, molto superiore, e, sapendo cosa normalmente la Ufotable è stata capace di disegnare nella serie "Fate", ti lascia leggermente spiazzato.
Le animazioni, d'altra parte, sono d'alto impatto e fatte meglio dei disegni statici. Le musiche le ho trovate anonime e l'opening e la ending sufficienti.
Cosa dire di quest'opera? E' decisamente gradevole e ti sa ben trascinare dentro con un protagonista convincente e un flow che scorre, ironicamente, come l'acqua. Siamo in attesa di un sequel, come annunciato alla fine dell'ultima puntata, che non può far altro che farci sperare che il livello rimanga questo.
Il protagonista Komodo Tanjiro, instancabile e gentile campagnolo, lavora per mantenere i suoi numerosi fratelli e sua madre, ma durante il ritorno da una delle sue consegne fa una scoperta raccapricciante: tutta la sua famiglia è stata sbranata da un demone, ad eccezione di sua sorella minore Nezuko. La ragazza, avendo ricevuto il sangue del demone attaccante, è diventata a sua volta un demone, un demone che ha perso l'uso della parola. Su consiglio di un misterioso quanto potente spadaccino di nome Giyu, Tanjiro si reca da un vecchio maestro per farsi addestrare a diventare un guerriero, con lo scopo di conseguire due obiettivi: uccidere chi ha trasformato Nezuko in un demone e trovare una cura che possa farla ritornare umana.
Questo anime è stata una sorpresa positiva: sono partito abbastanza scettico, visto che come stile, setting e temi trattati mi ha subito ricordato moltissimo "Inuyasha" e "Nurarihyon no Mago", ma fortunatamente ha saputo imboccare una strada differente ben trattata che ha saputo differenziarlo abbastanza.
I personaggi sono tutti carini e scorrono molto bene, specialmente Tanjiro stesso, che è trattato con i guanti di velluto in tutta la sua caratterizzazione ed evoluzione, la quale è graduale e credibile. Storia diversa vale per i comprimari come Zenitsu, i quali rimangono perlopiù delle gag comiche ambulanti che, a lungo andare, risultano essere stagnanti.
La sorpresa però è arrivata dagli antagonisti demoni: questi, in stragrande maggioranza, sono individui danneggiati e disperati, i quali si trascinano i rimpianti, le delusioni e gli odi che hanno caratterizzato le loro esistenze mortali, e per alcuni di loro si riuscirà addirittura a provare pena e dispiacere. Sotto questo punto di vista hanno fatto un ottimo lavoro: mostrarci che per Tanjiro anche per i terribili demoni assassini e mangia-uomini esiste compassione.
Il lato tecnico è fatto bene, sì, ma io personalmente non ne sono un grande fan: ho trovato i personaggi sempre disegnati in maniera tozza non proprio gradevoli all'occhio, così come gli effetti speciali di cose come l'acqua dei colpi di Tanjiro. Capisco che è uno stile più "giapponesizzante classico", ma su questo lato anime come "Nyrarihyon no Mago" ha fatto un lavoro molto, molto superiore, e, sapendo cosa normalmente la Ufotable è stata capace di disegnare nella serie "Fate", ti lascia leggermente spiazzato.
Le animazioni, d'altra parte, sono d'alto impatto e fatte meglio dei disegni statici. Le musiche le ho trovate anonime e l'opening e la ending sufficienti.
Cosa dire di quest'opera? E' decisamente gradevole e ti sa ben trascinare dentro con un protagonista convincente e un flow che scorre, ironicamente, come l'acqua. Siamo in attesa di un sequel, come annunciato alla fine dell'ultima puntata, che non può far altro che farci sperare che il livello rimanga questo.
"Demon Slayer" è un anime del 2019, dello studio Ufotable, di genere azione, horror, splatter e mistero.
L'opera si svolge in Giappone durante gli anni dieci del Novecento: qui troviamo un ragazzo di montagna di nome Tanjiro, che aiuta la sua famiglia numerosa e, dato che il padre è morto anni prima, lui è l’unico uomo della famiglia. Un giorno si reca in città per vendere del carbone; sulla via del ritorno verso casa, un conoscente del villaggio gli offre di dormire a casa sua, dicendo che ormai si è fatto tardi e che è pericoloso andare in giro di notte, data la presenza di demoni che uccidono le persone. Il ragazzo accetta, il mattino seguente riprende il cammino verso casa e lì trova l'orrore: tutta la sua famiglia è stata fatta brutalmente a pezzi, il sangue è ovunque. Nell'immediato non capisce cosa sia successo, anche se non sembra né opera di animali né di esseri umani. Solo sua sorella minore Nezuko sembra ancora viva, allora, in preda alla disperazione, la porta con sé in spalla verso la città, ma la sua sorellina non è più come prima, qualcosa in lei è decisamente cambiato, lei non è più umana. Di colpo si trasforma diventando una donna adulta, e cerca di mordere suo fratello; lui cerca di fermarla, mentre lei piange. Tutto a un tratto, spunta un giovane uomo, che scopriremo in seguito chiamarsi Tomioka, uno spadaccino che cerca di eliminare Nezuko; Tanjiro cerca in tutti i modi di fermare lo spadaccino e difendere la sorella. Lo spadaccino, vedendo che Nezuko, un demone, difende un essere umano (lei cerca di proteggere Tanjiro), decide di non ucciderla, ma la stordisce, e consiglia loro di andare dal suo maestro, se lo scopo di Tanjiro è quello di diventare un cacciatore di demoni, per trovare un demone che possa far tornare normale Nezuko.
Questo porterà Tanjiro e Nezuko in giro per il Giappone, tra addestramenti estenuanti e nemici sempre più terribili. Il resto lo scoprirete guardando l'opera.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, ritengo che sia stato fatto un lavoro eccelso: è veramente uno dei punti di forza dell'opera, uno dei motivi per cui do una valutazione tanto alta. I personaggi sono abbastanza credibili (tranne uno o due), ti viene voglia di simpatizzare per loro, soprattutto per il protagonista Tanjiro, che è un guerriero dal cuore d'oro, che riesce a trovare il lato umano anche nei demoni più spietati, decidendo di non abbandonare la sua umanità, e di non diventare solo una macchina assassina. Ovviamente anche gli antagonisti sono ben caratterizzati, vediamo il loro passato quando erano ancora degli esseri umani, i loro sentimenti, le loro frustrazioni, la loro disperazione ecc. Ampiamente promosso su questo punto.
Passiamo ora al lato tecnico, parlando delle animazioni: la parola più adatta per definirle è eccelse, sono una vera gioia per gli occhi sotto ogni punto di vista, non c'è bisogno di aggiungere altro, un altro dei motivi per cui ho dato una valutazione così alta.
Per quanto riguarda la trama, per quanto ci troviamo di fronte a una trama tutto sommato classica, è ben fatta, senza risultare banale, diciamo classica ma bella, nulla da aggiungere.
Menzione speciale per le musiche, dall'opening all'ending fino alla OST: tutte semplicemente meravigliose.
In conclusione: un'ottima opera, che consiglio caldamente, soprattutto agli appassionati delle serie d'azione con tratti splatter e horror.
Voto finale: 8,5
L'opera si svolge in Giappone durante gli anni dieci del Novecento: qui troviamo un ragazzo di montagna di nome Tanjiro, che aiuta la sua famiglia numerosa e, dato che il padre è morto anni prima, lui è l’unico uomo della famiglia. Un giorno si reca in città per vendere del carbone; sulla via del ritorno verso casa, un conoscente del villaggio gli offre di dormire a casa sua, dicendo che ormai si è fatto tardi e che è pericoloso andare in giro di notte, data la presenza di demoni che uccidono le persone. Il ragazzo accetta, il mattino seguente riprende il cammino verso casa e lì trova l'orrore: tutta la sua famiglia è stata fatta brutalmente a pezzi, il sangue è ovunque. Nell'immediato non capisce cosa sia successo, anche se non sembra né opera di animali né di esseri umani. Solo sua sorella minore Nezuko sembra ancora viva, allora, in preda alla disperazione, la porta con sé in spalla verso la città, ma la sua sorellina non è più come prima, qualcosa in lei è decisamente cambiato, lei non è più umana. Di colpo si trasforma diventando una donna adulta, e cerca di mordere suo fratello; lui cerca di fermarla, mentre lei piange. Tutto a un tratto, spunta un giovane uomo, che scopriremo in seguito chiamarsi Tomioka, uno spadaccino che cerca di eliminare Nezuko; Tanjiro cerca in tutti i modi di fermare lo spadaccino e difendere la sorella. Lo spadaccino, vedendo che Nezuko, un demone, difende un essere umano (lei cerca di proteggere Tanjiro), decide di non ucciderla, ma la stordisce, e consiglia loro di andare dal suo maestro, se lo scopo di Tanjiro è quello di diventare un cacciatore di demoni, per trovare un demone che possa far tornare normale Nezuko.
Questo porterà Tanjiro e Nezuko in giro per il Giappone, tra addestramenti estenuanti e nemici sempre più terribili. Il resto lo scoprirete guardando l'opera.
Per quanto riguarda la caratterizzazione dei personaggi, ritengo che sia stato fatto un lavoro eccelso: è veramente uno dei punti di forza dell'opera, uno dei motivi per cui do una valutazione tanto alta. I personaggi sono abbastanza credibili (tranne uno o due), ti viene voglia di simpatizzare per loro, soprattutto per il protagonista Tanjiro, che è un guerriero dal cuore d'oro, che riesce a trovare il lato umano anche nei demoni più spietati, decidendo di non abbandonare la sua umanità, e di non diventare solo una macchina assassina. Ovviamente anche gli antagonisti sono ben caratterizzati, vediamo il loro passato quando erano ancora degli esseri umani, i loro sentimenti, le loro frustrazioni, la loro disperazione ecc. Ampiamente promosso su questo punto.
Passiamo ora al lato tecnico, parlando delle animazioni: la parola più adatta per definirle è eccelse, sono una vera gioia per gli occhi sotto ogni punto di vista, non c'è bisogno di aggiungere altro, un altro dei motivi per cui ho dato una valutazione così alta.
Per quanto riguarda la trama, per quanto ci troviamo di fronte a una trama tutto sommato classica, è ben fatta, senza risultare banale, diciamo classica ma bella, nulla da aggiungere.
Menzione speciale per le musiche, dall'opening all'ending fino alla OST: tutte semplicemente meravigliose.
In conclusione: un'ottima opera, che consiglio caldamente, soprattutto agli appassionati delle serie d'azione con tratti splatter e horror.
Voto finale: 8,5
In questo caso (ed è anomalo per me) non ho granché da dire, probabilmente perché al prodotto stesso non risulta primario far parlare di sé, nel bene e nel male. L'opera gode decisamente di molti punti a favore, primo su tutti l'animazione, molto ben curata e piuttosto originale. L'intreccio è quello classico che ci si aspetta da uno shōnen, il che non risulta necessariamente un difetto, anzi, qui il tutto viene sviluppato piuttosto bene. La stagione termina in maniera un po' troppo brusca, ma ciò risulta prevedibile dopo poco, visto il lungo iter narrativo annunciato: spero ciò permetta in futuro una maggiore empatia.
In generale pare si sia voluto sacrificare un'originalità nello sguardo, quell'attenzione nell'approfondire mentalità e psicologia delle figure principali, nel prolungare le sofferenze, aumentare il divario di forze tra bene e male ecc. in favore di una tendenza ad allinearsi ai canoni del genere che (solitamente negativa) in fondo risulta vincente, seppur lasci intravedere qualche mancanza.
Morale della favola: alle volte non strafare, non lasciarsi ossessionare dalla voglia di impressionare e stupire può dare i suoi frutti. Mi aspetto un prosieguo coi botti.
In generale pare si sia voluto sacrificare un'originalità nello sguardo, quell'attenzione nell'approfondire mentalità e psicologia delle figure principali, nel prolungare le sofferenze, aumentare il divario di forze tra bene e male ecc. in favore di una tendenza ad allinearsi ai canoni del genere che (solitamente negativa) in fondo risulta vincente, seppur lasci intravedere qualche mancanza.
Morale della favola: alle volte non strafare, non lasciarsi ossessionare dalla voglia di impressionare e stupire può dare i suoi frutti. Mi aspetto un prosieguo coi botti.
C'è da dire che questo anime non brilla per originalità, tuttavia mi è piaciuto molto, perché io sono un amante del genere shonen-violento-drammatico-comico. Mi è piaciuto molto lo sviluppo della trama e dei personaggi.
Parlando delle animazioni: nonostante sia stato animato dallo studio UFOTABLE, le animazioni non raggiungono quelle di "Fate/Stay Night UBW" e "Heaven's Feel", tuttavia le animazioni delle tecniche kata sono stupende. La colonna sonora è promossa, non ho niente di male da dire.
Gli antagonisti mi hanno colpito molto, tutti loro infatti hanno avuto un passato brutto, motivo per cui si comportano in un determinato modo. Per quanto riguarda i personaggi principali, non sono riuscito a provare empatia nei loro confronti. La cosa che mi ha fatto storcere un po' il naso è stato l'utilizzo della CGI (probabilmente per risparmiare budget per le scene più importanti) in alcune scene. Ho apprezzato molto, però, le ambientazioni del XX secolo giapponese, che mostravano la differenza fra villaggi e città.
Quindi, "Demon Slayer: La spada dell'ammazza demoni" per me è promosso, e lo consiglio a tutti gli amanti del genere shonen violento.
Il mio voto è 8,5/10.
Parlando delle animazioni: nonostante sia stato animato dallo studio UFOTABLE, le animazioni non raggiungono quelle di "Fate/Stay Night UBW" e "Heaven's Feel", tuttavia le animazioni delle tecniche kata sono stupende. La colonna sonora è promossa, non ho niente di male da dire.
Gli antagonisti mi hanno colpito molto, tutti loro infatti hanno avuto un passato brutto, motivo per cui si comportano in un determinato modo. Per quanto riguarda i personaggi principali, non sono riuscito a provare empatia nei loro confronti. La cosa che mi ha fatto storcere un po' il naso è stato l'utilizzo della CGI (probabilmente per risparmiare budget per le scene più importanti) in alcune scene. Ho apprezzato molto, però, le ambientazioni del XX secolo giapponese, che mostravano la differenza fra villaggi e città.
Quindi, "Demon Slayer: La spada dell'ammazza demoni" per me è promosso, e lo consiglio a tutti gli amanti del genere shonen violento.
Il mio voto è 8,5/10.