Caramel Honey
"Caramel Honey" è la trasposizione ONA dell’omonimo manga di Takuhei. In realtà, più che di un anime vero e proprio, si tratta, a mio parere, di un animix. L’opera è composta da 30 episodi di circa 2 minuti ciascuno.
Ayato è uno studente spesso bersaglio delle attenzioni di tutti i bulli delle vicinanze. Il fatto che chieda continuamente scusa per qualsiasi torto, vero o immaginario, non aiuta. Né lo aiuta quella che chiama la sua maledizione: se si toglie gli occhiali, tutti quelli che ha intorno gli salteranno addosso, invaghiti, per dimenticare tutto subito dopo che se li è rimessi! Ovvio che la cosa gli faccia passare dei brutti quarti d’ora. Nella sua nuova scuola, lo scenario si ripete: ovunque bulli, e il peggiore di tutti, tale Horiguchi, gli ha messo gli occhi addosso! Riuscirà il nostro Ayato a salvare la pelle, o almeno la sua virtù?
La trama non è certamente delle più originali: si tratta di un blando shounen-ai di ambientazione scolastica. Ad ogni modo, la brevità degli episodi fa sì che ci si dimentichi presto della cosa, spingendo lo spettatore a saltare da una puntata all’altra. Il chara è gradevole, e si ha modo di osservarlo per bene perché i primi piani sono tantissimi, probabilmente perché il prodotto è destinato ad essere fruito anche su cellulare. Gli sfondi, anche per questo motivo, sono ridotti al minimo, ma non se ne sente la mancanza.
Quelle che sono veramente minimaliste sono le animazioni. Ci sono tantissimi quadri fissi e, là dove i personaggi camminano, si assiste alla peculiare “camminata sul posto” tipica degli animix. Anche il commento musicale è ridotto al minimo. Menzione d’onore, invece, per i doppiatori originali, che fanno davvero un lavoro egregio.
Ma, ripeto, la brevità degli episodi fa sì che ci si dimentichi delle particolarità tecniche o della trama non proprio originale. Tutto sommato un lavoro gradevole, che ben si adatterà a chi voglia passare un’oretta di divertimento tranquillo senza troppi pensieri. Considerato il tipo di prodotto, ampiamente sufficiente.
Ayato è uno studente spesso bersaglio delle attenzioni di tutti i bulli delle vicinanze. Il fatto che chieda continuamente scusa per qualsiasi torto, vero o immaginario, non aiuta. Né lo aiuta quella che chiama la sua maledizione: se si toglie gli occhiali, tutti quelli che ha intorno gli salteranno addosso, invaghiti, per dimenticare tutto subito dopo che se li è rimessi! Ovvio che la cosa gli faccia passare dei brutti quarti d’ora. Nella sua nuova scuola, lo scenario si ripete: ovunque bulli, e il peggiore di tutti, tale Horiguchi, gli ha messo gli occhi addosso! Riuscirà il nostro Ayato a salvare la pelle, o almeno la sua virtù?
La trama non è certamente delle più originali: si tratta di un blando shounen-ai di ambientazione scolastica. Ad ogni modo, la brevità degli episodi fa sì che ci si dimentichi presto della cosa, spingendo lo spettatore a saltare da una puntata all’altra. Il chara è gradevole, e si ha modo di osservarlo per bene perché i primi piani sono tantissimi, probabilmente perché il prodotto è destinato ad essere fruito anche su cellulare. Gli sfondi, anche per questo motivo, sono ridotti al minimo, ma non se ne sente la mancanza.
Quelle che sono veramente minimaliste sono le animazioni. Ci sono tantissimi quadri fissi e, là dove i personaggi camminano, si assiste alla peculiare “camminata sul posto” tipica degli animix. Anche il commento musicale è ridotto al minimo. Menzione d’onore, invece, per i doppiatori originali, che fanno davvero un lavoro egregio.
Ma, ripeto, la brevità degli episodi fa sì che ci si dimentichi delle particolarità tecniche o della trama non proprio originale. Tutto sommato un lavoro gradevole, che ben si adatterà a chi voglia passare un’oretta di divertimento tranquillo senza troppi pensieri. Considerato il tipo di prodotto, ampiamente sufficiente.