A Destructive God Sits Next to Me
Questo anime è una commedia scolastico-demenziale uscita della stagione invernale dello scorso anno (2020) che ha la caratteristica di essere tratto da un shojo manga di dodici volumi uscito fra il 2013 e il 2020 per l’editore giapponese Media Factory.
Questo shojo uscito su Comic Gene e disegnato da Arata Aki è caratterizzato, come l’anime derivato, dal fatto che i protagonisti sono tutti maschi e ciò ha indotto molti a pensare che fosse un Boy’s Love… ma purtroppo non è così: i personaggi sono troppo idioti per essere anche invischiati in storie shonen ai… chiamiamola autocensura.
L’anime su questo punto non transige: benché siano frane con l’altro sesso e i personaggi femminili siano un vago contorno i ragazzi sono etero e sono legati solo fra di loro da folli amicizie rumorose.
Il protagonista è Koyuki: inizialmente avevo capito che l’umorismo sarebbe dovuto alle sue battute rispetto cosa gli capitava attorno… non fate questo errore… l’umorismo del protagonista è dovuto a comportamenti esagerati in risposta a comportamenti esagerati degli altri personaggi: Kabuto Hanadori (che crede di essere un Dio), Utsugi Tsukimiya (che forse è un vero Dio possedendo il potere di capire cosa pensa Koyuki e uno sguardo ipnotico), Hibiki (che si spaccia come Dio della Morte possedendo in massimo grado il potere della sfiga) e infine Kimikage (che indossa una maschera da oni e vuole essere punito dal protagonista).
Questa stramba compagnia si dimostra essere rumorosa e ogni episodio finisce con il fallimento dei progetti di Koyuki: che siano uscire con una ragazza o prepararsi per l’università. Tra l’altro gli episodi sono “doppi”, inteso non come durata ma per il fatto che mostrano due avventure ogni volta.
Le animazioni mi sono piaciute e anche l’umorismo (sebbene un po’ grossolano e a volte stereotipato) mi ha garbato. Ho fatto bene a dare una nuova occasione all’EMT Squares studio il quale non farà capolavori ma almeno riesce a fare cose gradevoli.
Questo shojo uscito su Comic Gene e disegnato da Arata Aki è caratterizzato, come l’anime derivato, dal fatto che i protagonisti sono tutti maschi e ciò ha indotto molti a pensare che fosse un Boy’s Love… ma purtroppo non è così: i personaggi sono troppo idioti per essere anche invischiati in storie shonen ai… chiamiamola autocensura.
L’anime su questo punto non transige: benché siano frane con l’altro sesso e i personaggi femminili siano un vago contorno i ragazzi sono etero e sono legati solo fra di loro da folli amicizie rumorose.
Il protagonista è Koyuki: inizialmente avevo capito che l’umorismo sarebbe dovuto alle sue battute rispetto cosa gli capitava attorno… non fate questo errore… l’umorismo del protagonista è dovuto a comportamenti esagerati in risposta a comportamenti esagerati degli altri personaggi: Kabuto Hanadori (che crede di essere un Dio), Utsugi Tsukimiya (che forse è un vero Dio possedendo il potere di capire cosa pensa Koyuki e uno sguardo ipnotico), Hibiki (che si spaccia come Dio della Morte possedendo in massimo grado il potere della sfiga) e infine Kimikage (che indossa una maschera da oni e vuole essere punito dal protagonista).
Questa stramba compagnia si dimostra essere rumorosa e ogni episodio finisce con il fallimento dei progetti di Koyuki: che siano uscire con una ragazza o prepararsi per l’università. Tra l’altro gli episodi sono “doppi”, inteso non come durata ma per il fatto che mostrano due avventure ogni volta.
Le animazioni mi sono piaciute e anche l’umorismo (sebbene un po’ grossolano e a volte stereotipato) mi ha garbato. Ho fatto bene a dare una nuova occasione all’EMT Squares studio il quale non farà capolavori ma almeno riesce a fare cose gradevoli.
