Sosei Seiki Devadasy
"Sosei Seiki Devadasy" è una serie OAV piuttosto sconosciuta al grande pubblico (e dire che non è proprio "antichissima"), e logicamente non è mai stata doppiata nel Belpaese. L'hanno definita una brutta copia di "Neon Genesis Evangelion" con qualche tema sessuale in più e, se è vero che ci sono molte similitudini con la serie di Hideaki Anno (perfino il cognome del protagonista di questa serie è lo stesso del regista di Evangelion), bisogna comunque dare un certo credito ai produttori di quest'opera, per aver realizzato un anime sufficientemente interessante e intrigante.
Non siamo purtroppo ai livelli di "Betterman", che riusciva a mescolare mecha e misteri in maniera molto più efficace: " Sosei Seiki Devadasy" infatti cerca di spiccare cercando di inserire scene e situazioni ecchi a volontà, ma a causa della forte auto-censura di cui soffre l'opera tali elementi ecchi non riescono ad essere significativi, e restano soltanto degli elementi blandi che sembrano inseriti solo per accontentare l'otaku pervertito più incallito. Non giova altresì il fatto che ci siano solo tre episodi, che non bastano chiaramente a sviluppare in maniera efficace la psicologia dei vari personaggi: a parte i vari personaggi secondari che non vengono quasi nemmeno presentati, perfino i protagonisti non hanno ricevuto la caratterizzazione che meritavano. Il che è un peccato, perché il triangolo amoroso che fa da sfondo a questa storia meritava di essere approfondito maggiormente.
Per il resto abbiamo la solita invasione aliena, in cui i nemici non sono ben definiti e di cui non si conoscono gli scopi, ma sono comunque molto pericolosi per il genere umano. E poi abbiamo il mecha pilotato dal protagonista, che come quello di "Betterman" può essere pilotato solo in coppia, e, come gli Eva, è dotato di entry plug e i danni ai robot vengono percepiti pure dal pilota. Di inedito c'è che il mecha di questa serie si muove solo grazie alla "forza sessuale" dei due piloti (adolescenti).
Non manca ovviamente qualche scena splatter, ma nulla di veramente sconvolgente (rispetto ad anime gore degli anni '80 - '90).
L'impressione generale che dà questa serie è che non si abbia voluto osare troppo, realizzando così un prodotto che aveva molte potenzialità, purtroppo rimaste inespresse.
Non siamo purtroppo ai livelli di "Betterman", che riusciva a mescolare mecha e misteri in maniera molto più efficace: " Sosei Seiki Devadasy" infatti cerca di spiccare cercando di inserire scene e situazioni ecchi a volontà, ma a causa della forte auto-censura di cui soffre l'opera tali elementi ecchi non riescono ad essere significativi, e restano soltanto degli elementi blandi che sembrano inseriti solo per accontentare l'otaku pervertito più incallito. Non giova altresì il fatto che ci siano solo tre episodi, che non bastano chiaramente a sviluppare in maniera efficace la psicologia dei vari personaggi: a parte i vari personaggi secondari che non vengono quasi nemmeno presentati, perfino i protagonisti non hanno ricevuto la caratterizzazione che meritavano. Il che è un peccato, perché il triangolo amoroso che fa da sfondo a questa storia meritava di essere approfondito maggiormente.
Per il resto abbiamo la solita invasione aliena, in cui i nemici non sono ben definiti e di cui non si conoscono gli scopi, ma sono comunque molto pericolosi per il genere umano. E poi abbiamo il mecha pilotato dal protagonista, che come quello di "Betterman" può essere pilotato solo in coppia, e, come gli Eva, è dotato di entry plug e i danni ai robot vengono percepiti pure dal pilota. Di inedito c'è che il mecha di questa serie si muove solo grazie alla "forza sessuale" dei due piloti (adolescenti).
Non manca ovviamente qualche scena splatter, ma nulla di veramente sconvolgente (rispetto ad anime gore degli anni '80 - '90).
L'impressione generale che dà questa serie è che non si abbia voluto osare troppo, realizzando così un prodotto che aveva molte potenzialità, purtroppo rimaste inespresse.
Nell'India, in particolare nell'area meridionale, la Devadasi era una figura femminile religiosa di grande caratura e importanza. Il termine Devadasi significa serva del Dio/Dea, e la cerimonia per diventarlo era, ed è tuttora, simile al matrimonio. La loro posizione sociale era assimilabile a cortigiane di alto rango, con inoltre il compito di adempiere ad alcune funzioni di ambito religioso, come per esempio danze sacre. Nell'India tradizionale queste figure non erano affatto emarginate, ma rispettate. Esse inoltre potevano avere relazioni, nonostante il divieto di sposarsi, e i figli di tali relazioni erano anch'essi benvoluti dalla comunità.Tuttavia la modernità ha distorto questa figura. Ora le Devadasi sono ragazzine iniziate alla pratica da famiglie povere, con troppe bocche da sfamare, e che con tutta probabilità verranno indirizzate verso la prostituzione.
Perché vi ho raccontato questo? Per il semplice motivo che nell'anime "Devadasy" non troverete nulla di tutto ciò, a dispetto del titolo. Sembra quasi che abbiano scelto un titolo ad argomento religioso a caso, per 'fare figo' con le implicazioni mistiche, cercando magari di scimmiottare anime più vecchi che avevano fatto del misticismo una delle componenti preponderanti.
Ma prima è meglio esporre brevemente la trama: un misterioso (e viscido) nemico ha attaccato la Terra, e le uniche speranze del genere umano sono riposte nel protagonista, che è il più affine dei candidati piloti maschi per il Devadasy (e non è che ci volesse tanto, non si sono visti altri candidati in tutto l'anime). Servono tuttavia due piloti per muovere la misteriosa macchina: un ragazzo e una ragazza, e la seconda proverà fior di orgasmi nel pilotarla. Perché il mecha in questiona va a orgasmi? Qual è l'origine dei misteriosi nemici? Perché vengono continuamente prodotti anime brutti? Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui non verrà data risposta.
Ovviamente nessuno può pretendere chissà che cosa da un OAV di tre episodi, ma riuscire a non rispondere a nulla è uno dei pochi primati che "Devadasy" può vantare.
Parlando di altri aspetti, "Devadasy" sembra la copia uscita (molto) male di "Evangelion". Alcuni personaggi ricalcano più o meno psicologicamente alcuni personaggi storici dell'anime di Anno (che viene pure citato, in quanto dà il nome al nonno del protagonista), mentre altri vengono costruiti attorno ai classici cliché, come l'amica d'infanzia o il protagonista-sfigatello con un'intelligenza pari a quella di un sasso (ma con appetiti sessuali che compensano abbondantemente qualsiasi deficit cognitivo).
Il finale, che cerca di puntare in alto come l'anime da cui è evidentemente ispirato, causa nello spettatore ulteriori dubbi, aumentando a dismisura le incognite. Uno dei lati positivi è che, nonostante tutto, dimenticherete quest'opera in fretta, e non perderete dunque tempo a pensare a ciò che non è stato svelato, ma passerete in fretta a qualcosa di (si spera) migliore.
Il comparto tecnico è più o meno in linea con i canoni dell'epoca, anche se è evidente che non è un'opera con alto budget. Il tutto infatti sembra un pilot per una serie più ampia, ma mai realizzata.
Mi è dunque difficile tentare di salvare qualcosa in quest'anime. A parte gli orgasmi nei mecha, è la fiera del già visto (meglio), e per dirla tutta non sono nemmeno sicuro di quelli. Nonostante il voto della recensione sia 4, alzo il voto a 4.5, in quanto alcune trovate le troverete addirittura comiche, e le risate che potreste fare sono probabilmente il meglio che questo anime ha da offrire.
Perché vi ho raccontato questo? Per il semplice motivo che nell'anime "Devadasy" non troverete nulla di tutto ciò, a dispetto del titolo. Sembra quasi che abbiano scelto un titolo ad argomento religioso a caso, per 'fare figo' con le implicazioni mistiche, cercando magari di scimmiottare anime più vecchi che avevano fatto del misticismo una delle componenti preponderanti.
Ma prima è meglio esporre brevemente la trama: un misterioso (e viscido) nemico ha attaccato la Terra, e le uniche speranze del genere umano sono riposte nel protagonista, che è il più affine dei candidati piloti maschi per il Devadasy (e non è che ci volesse tanto, non si sono visti altri candidati in tutto l'anime). Servono tuttavia due piloti per muovere la misteriosa macchina: un ragazzo e una ragazza, e la seconda proverà fior di orgasmi nel pilotarla. Perché il mecha in questiona va a orgasmi? Qual è l'origine dei misteriosi nemici? Perché vengono continuamente prodotti anime brutti? Questi sono solo alcuni degli interrogativi a cui non verrà data risposta.
Ovviamente nessuno può pretendere chissà che cosa da un OAV di tre episodi, ma riuscire a non rispondere a nulla è uno dei pochi primati che "Devadasy" può vantare.
Parlando di altri aspetti, "Devadasy" sembra la copia uscita (molto) male di "Evangelion". Alcuni personaggi ricalcano più o meno psicologicamente alcuni personaggi storici dell'anime di Anno (che viene pure citato, in quanto dà il nome al nonno del protagonista), mentre altri vengono costruiti attorno ai classici cliché, come l'amica d'infanzia o il protagonista-sfigatello con un'intelligenza pari a quella di un sasso (ma con appetiti sessuali che compensano abbondantemente qualsiasi deficit cognitivo).
Il finale, che cerca di puntare in alto come l'anime da cui è evidentemente ispirato, causa nello spettatore ulteriori dubbi, aumentando a dismisura le incognite. Uno dei lati positivi è che, nonostante tutto, dimenticherete quest'opera in fretta, e non perderete dunque tempo a pensare a ciò che non è stato svelato, ma passerete in fretta a qualcosa di (si spera) migliore.
Il comparto tecnico è più o meno in linea con i canoni dell'epoca, anche se è evidente che non è un'opera con alto budget. Il tutto infatti sembra un pilot per una serie più ampia, ma mai realizzata.
Mi è dunque difficile tentare di salvare qualcosa in quest'anime. A parte gli orgasmi nei mecha, è la fiera del già visto (meglio), e per dirla tutta non sono nemmeno sicuro di quelli. Nonostante il voto della recensione sia 4, alzo il voto a 4.5, in quanto alcune trovate le troverete addirittura comiche, e le risate che potreste fare sono probabilmente il meglio che questo anime ha da offrire.
Nell'induismo le devadasi sono ragazze sposate ad una divinità - devadasi letteralmente significa "serva del dio" - che servono in un tempio. Tra i loro incarichi c'è l'adorazione del dio, la danza rituale, la celebrazione di riti ed in certi casi anche la prostituzione religiosa. Nel 1988 la tradizione delle devadasi è stata ufficialmente dichiarata fuori legge dal governo indiano, proprio per l'associazione alla prostituzione, ma la pratica continua a tutt'oggi. I lettori di Salgari ricorderanno la storia della piccola Ada Corishant, rapita dai thugs per diventare una devadasi del tempio di Kalì e salvata da Tremal-Naik.
Nel 2000 i giapponesi hanno avuto l'idea di realizzare una serie OAV in tre episodi intitolata Devadasy in cui appare una misteriosa ragazza di pelle scura e con l'aria di una sacerdotessa indiana di nome Amara, il cui scopo pare sia quello di pilotare un robot gigante (il Devadasy) in congiunzione sessuale con un giovane ragazzo. Il giovane del caso è il classico sfigatello degli anime giapponese, di nome Kei, con la faccia da tonto ma apparentemente con grandi appetiti sessuali repressi. Il ragazzo viene accudito da un'immancabile amica d'infanzia con le treccine e i capelli blu di nome Naoki. Vista così la trama sembrerebbe ideale per un hentai. Purtroppo però Devadasy non è un hentai. Tutt'altro, anzi si vorrebbe presentare come un anime sofisticato, con una trama intricata, misteriosi misteri (chi sono i mostri ameboidi rossi che si nutrono di persone e hanno attaccato la Terra da circa un anno? qual è il loro scopo? chi è veramente Amara, quanti anni ha? che cos'è il Devadasy, scoperto dal nonno del protagonista vent'anni prima in Tibet?) che si dipana su più piani temporali in maniera tale da rendere la vicenda quasi del tutto incomprensibile. Anche perché nessuno, dico nessuno dei misteri viene spiegato nei tre OAV. Misteri e trama intricata si coniugano malissimo con scene ecchi dozzinali, per non parlare dal fatto che il Devadasy sembra funzionare ad energia sessuale, motivo per cui i piloti, completamente nudi, sono costantemente in stato di eccitazione sessuale mentre lo pilotano (idea ripresa successivamente da Aquarion, dove però l'orgasmo avviene soltanto durante l'agganciamento). Non essendo un hentai però, non si vede nulla. In più volendo essere un anime drammatico i nostri eroi sono tristi, depressi e soggetti a crisi nervose e mal di testa, non si sa bene perché.
Dal lato tecnico la serie è conforme agli standard dei suoi anni e il chara e mecha design sono gradevoli, anche se sicuramente non si tratta di una serie ad alto budget e le animazioni sono al risparmio; il problema è altro. Devadasy è un clone andato a male di Evangelion, che viene omaggiato esplicitamente anche nel nome del nonno di Kei (professor Anno). Fortunatamente la serie "vera" non è mai stata realizzata. Visti i tre OAV li ho dimenticati immediatamente e ho dovuto rivederli per riuscire a scrivere questa recensione. È difficile per me dare un'insufficienza ad una serie mecha, ma Devadasy è veramente difficile da salvare, anche con tutta la buona volontà.
Nel 2000 i giapponesi hanno avuto l'idea di realizzare una serie OAV in tre episodi intitolata Devadasy in cui appare una misteriosa ragazza di pelle scura e con l'aria di una sacerdotessa indiana di nome Amara, il cui scopo pare sia quello di pilotare un robot gigante (il Devadasy) in congiunzione sessuale con un giovane ragazzo. Il giovane del caso è il classico sfigatello degli anime giapponese, di nome Kei, con la faccia da tonto ma apparentemente con grandi appetiti sessuali repressi. Il ragazzo viene accudito da un'immancabile amica d'infanzia con le treccine e i capelli blu di nome Naoki. Vista così la trama sembrerebbe ideale per un hentai. Purtroppo però Devadasy non è un hentai. Tutt'altro, anzi si vorrebbe presentare come un anime sofisticato, con una trama intricata, misteriosi misteri (chi sono i mostri ameboidi rossi che si nutrono di persone e hanno attaccato la Terra da circa un anno? qual è il loro scopo? chi è veramente Amara, quanti anni ha? che cos'è il Devadasy, scoperto dal nonno del protagonista vent'anni prima in Tibet?) che si dipana su più piani temporali in maniera tale da rendere la vicenda quasi del tutto incomprensibile. Anche perché nessuno, dico nessuno dei misteri viene spiegato nei tre OAV. Misteri e trama intricata si coniugano malissimo con scene ecchi dozzinali, per non parlare dal fatto che il Devadasy sembra funzionare ad energia sessuale, motivo per cui i piloti, completamente nudi, sono costantemente in stato di eccitazione sessuale mentre lo pilotano (idea ripresa successivamente da Aquarion, dove però l'orgasmo avviene soltanto durante l'agganciamento). Non essendo un hentai però, non si vede nulla. In più volendo essere un anime drammatico i nostri eroi sono tristi, depressi e soggetti a crisi nervose e mal di testa, non si sa bene perché.
Dal lato tecnico la serie è conforme agli standard dei suoi anni e il chara e mecha design sono gradevoli, anche se sicuramente non si tratta di una serie ad alto budget e le animazioni sono al risparmio; il problema è altro. Devadasy è un clone andato a male di Evangelion, che viene omaggiato esplicitamente anche nel nome del nonno di Kei (professor Anno). Fortunatamente la serie "vera" non è mai stata realizzata. Visti i tre OAV li ho dimenticati immediatamente e ho dovuto rivederli per riuscire a scrivere questa recensione. È difficile per me dare un'insufficienza ad una serie mecha, ma Devadasy è veramente difficile da salvare, anche con tutta la buona volontà.