Are You Lost?
Avete amato “Cast Away” o programmi del tipo “Wild Oltrenatura”?
Se sì, allora fa per voi leggere questa recensione incentrata su una serie anime chiamata “Sounan Desu ka?” (una frase che di solito sentiamo spesso negli anime come “Ah, davvero?”, ma in questo casi significa “Ti sei perso?”)
Quattro ragazze (età scuola superiore) si risvegliano su un’isola deserta, a causa di un incidente aereo avvenuto poco dopo l’inizio dell’anime. Una di loro, chiamata Homare Onishima, non si fa però prendere dallo sconforto generale e riesce, con grande abilità, a mettere in mostra varie conoscenze sulla sopravvivenza generale, riuscendo così ad incoraggiare le altre ragazze. Nel corso della serie Homare prenderà il comando della situazione, con l’intento di sopravvivere e soprattutto poter allenare le sue compagne sventurate, le quali piano piano riusciranno a rendersi utili in un habitat totalmente a loro sconosciuto.
È una serie seinen di dodici episodi e di corta durata (dodici/tredici minuti), caratterizzata dalla presenza di elementi comici ma anche leggermente crudi e non proprio adatti a quelli molto sensibili. Inoltre sono presenti molti validi metodi di sopravvivenza (tralasciando quelli difficilmente comprovati) che verranno spiegati passo per passo in tutti gli episodi. Una serie quindi che può essere considerata come un intermezzo tra curiosa originalità e solito “cliché”, perché non rinuncia alla solita dose di scene imbarazzanti le quali vedono protagoniste delle belle e formose ragazze.
Generalmente, le ragazze si ritrovano in un’isola abbastanza pacifica (nella serie non si vedono mai animali feroci) ma priva di grandi risorse. Non c’è molto da dire sull’ambientazione, ma del resto viene analizzato nello specifico tutto ciò che la serie ha da offrire. La trama riesce, nonostante ci sia poca azione all’interno, a renderci partecipi dei vari sviluppi della storia (sempre se si può chiamarla così, siccome ci dice di tutto tranne il perché di tutto quello che è successo) e a farci seguire con attenzione le varie escursioni intraprese dalle quattro protagoniste.
Infatti, il punto forte di questo anime è proprio il suo essere schietto e realistico, senza andare troppo ad approfondire il fattore misterioso o ansiogeno. Questo perché le varie protagoniste non si troveranno mai totalmente allo sbando e riusciranno sempre, seppur con difficoltà, ad adattarsi anche alla situazioni più estreme. Soprattutto poi non c’è censura, perché sono ben presenti elementi come il sangue, organi di animali e sostanze viscide e poco raccomandabili, e questo va sicuramente a favore di una serie di questo calibro. Nonostante tutto “Sounan Desu ka?” è un’opera che non punta sulla pesantezza, ma ambisce a creare una trama più ristretta e informativa, e ovviamente anche umoristica.
Il lato tecnico è quello che è, non ha né alti né bassi. Molte scene che raffigurano la natura si limitano a rappresentarne quasi gli stessi luoghi e, inoltre, anche l’isola stessa si ritrova ad essere poco esplorata. Tutto si limita alla solita spiaggia di ritrovo e ad occasionali eventi speciali poco duraturi, ma per fortuna c’è ancora speranza di poterci imbattere in situazioni ancor più stimolanti, perché l’opera manga è ancora in fase di pubblicazione. Non ci sono altri difetti troppo evidenti, a parte che si poteva fare il tutto ancora più elettrizzante.
Ovviamente, una serie di corta durata non può rappresentare tutto ciò che ho detto prima con dei personaggi psicologicamente complessi; qualcosa deve pur venire tralasciato, perché non tutti possono essere per forza dei capolavori. Questo però implica il fatto che le nostre eroine sono altamente standardizzate sia nell’animo che nell’aspetto. Se Homare si lascia un po’ guardare e apprezzare, le altre invece non dicono proprio nulla, capaci di mandare solamente avanti la storia. Questo però non deve scoraggiare lo spettatore; stiamo pur parlando di una serie semplice, scorrevole e che riesce a far divertire. Per quanto riguarda il design dei volti, degli ambienti, l’utilizzo del colore, siamo di fronte ad un prodotto di media-bassa qualità, e quindi rimane su una soglia sufficientemente presentabile. Ciononostante, l’opera riesce, rispetto ad altre serie di scarsa durata e di genere avventura, a distinguersi e a regalarci nuove conoscenze ed emozioni.
Inutile spendere altre parole per poter descrivere la serie in modo approfondito; sarà lo spettatore a giudicare se l’anime risulta essere inutile oppure un passatempo gestito bene. Invito solamente a dargli una possibilità nonostante l’estrema superficialità della trama, perché pochi sono gli anime capaci di essere divertenti e informativi allo stesso tempo.
Se sì, allora fa per voi leggere questa recensione incentrata su una serie anime chiamata “Sounan Desu ka?” (una frase che di solito sentiamo spesso negli anime come “Ah, davvero?”, ma in questo casi significa “Ti sei perso?”)
Quattro ragazze (età scuola superiore) si risvegliano su un’isola deserta, a causa di un incidente aereo avvenuto poco dopo l’inizio dell’anime. Una di loro, chiamata Homare Onishima, non si fa però prendere dallo sconforto generale e riesce, con grande abilità, a mettere in mostra varie conoscenze sulla sopravvivenza generale, riuscendo così ad incoraggiare le altre ragazze. Nel corso della serie Homare prenderà il comando della situazione, con l’intento di sopravvivere e soprattutto poter allenare le sue compagne sventurate, le quali piano piano riusciranno a rendersi utili in un habitat totalmente a loro sconosciuto.
È una serie seinen di dodici episodi e di corta durata (dodici/tredici minuti), caratterizzata dalla presenza di elementi comici ma anche leggermente crudi e non proprio adatti a quelli molto sensibili. Inoltre sono presenti molti validi metodi di sopravvivenza (tralasciando quelli difficilmente comprovati) che verranno spiegati passo per passo in tutti gli episodi. Una serie quindi che può essere considerata come un intermezzo tra curiosa originalità e solito “cliché”, perché non rinuncia alla solita dose di scene imbarazzanti le quali vedono protagoniste delle belle e formose ragazze.
Generalmente, le ragazze si ritrovano in un’isola abbastanza pacifica (nella serie non si vedono mai animali feroci) ma priva di grandi risorse. Non c’è molto da dire sull’ambientazione, ma del resto viene analizzato nello specifico tutto ciò che la serie ha da offrire. La trama riesce, nonostante ci sia poca azione all’interno, a renderci partecipi dei vari sviluppi della storia (sempre se si può chiamarla così, siccome ci dice di tutto tranne il perché di tutto quello che è successo) e a farci seguire con attenzione le varie escursioni intraprese dalle quattro protagoniste.
Infatti, il punto forte di questo anime è proprio il suo essere schietto e realistico, senza andare troppo ad approfondire il fattore misterioso o ansiogeno. Questo perché le varie protagoniste non si troveranno mai totalmente allo sbando e riusciranno sempre, seppur con difficoltà, ad adattarsi anche alla situazioni più estreme. Soprattutto poi non c’è censura, perché sono ben presenti elementi come il sangue, organi di animali e sostanze viscide e poco raccomandabili, e questo va sicuramente a favore di una serie di questo calibro. Nonostante tutto “Sounan Desu ka?” è un’opera che non punta sulla pesantezza, ma ambisce a creare una trama più ristretta e informativa, e ovviamente anche umoristica.
Il lato tecnico è quello che è, non ha né alti né bassi. Molte scene che raffigurano la natura si limitano a rappresentarne quasi gli stessi luoghi e, inoltre, anche l’isola stessa si ritrova ad essere poco esplorata. Tutto si limita alla solita spiaggia di ritrovo e ad occasionali eventi speciali poco duraturi, ma per fortuna c’è ancora speranza di poterci imbattere in situazioni ancor più stimolanti, perché l’opera manga è ancora in fase di pubblicazione. Non ci sono altri difetti troppo evidenti, a parte che si poteva fare il tutto ancora più elettrizzante.
Ovviamente, una serie di corta durata non può rappresentare tutto ciò che ho detto prima con dei personaggi psicologicamente complessi; qualcosa deve pur venire tralasciato, perché non tutti possono essere per forza dei capolavori. Questo però implica il fatto che le nostre eroine sono altamente standardizzate sia nell’animo che nell’aspetto. Se Homare si lascia un po’ guardare e apprezzare, le altre invece non dicono proprio nulla, capaci di mandare solamente avanti la storia. Questo però non deve scoraggiare lo spettatore; stiamo pur parlando di una serie semplice, scorrevole e che riesce a far divertire. Per quanto riguarda il design dei volti, degli ambienti, l’utilizzo del colore, siamo di fronte ad un prodotto di media-bassa qualità, e quindi rimane su una soglia sufficientemente presentabile. Ciononostante, l’opera riesce, rispetto ad altre serie di scarsa durata e di genere avventura, a distinguersi e a regalarci nuove conoscenze ed emozioni.
Inutile spendere altre parole per poter descrivere la serie in modo approfondito; sarà lo spettatore a giudicare se l’anime risulta essere inutile oppure un passatempo gestito bene. Invito solamente a dargli una possibilità nonostante l’estrema superficialità della trama, perché pochi sono gli anime capaci di essere divertenti e informativi allo stesso tempo.
"Sōnan Desuka?" è un anime trasmesso durante l'estate del 2019 e tratto dall'omonimo manga redatto, invece, dal 2017. Le protagoniste sono quattro ragazze che, dopo essere sopravvissute a un incidente aereo, si mettono in salvo su un'isola vicino al luogo dell'incidente, e qui inizierà la loro sopravvivenza. Il contesto in cui quest'anime è ambientato è interessante e ben costruito, ma viene leggermente abbattuto dai bisogni inutili che, soprattutto una delle ragazze (Shion) vorrebbe soddisfare, noncurante del fatto che si trovano tutte su un'isola deserta e, quindi, le risorse sono limitate.
Oltre a Shion, vi sono Homare, l'esperta di sopravvivenza in condizioni avverse senza la quale la serie sarebbe terminata dopo i primi cinque minuti, Mutsu e Asuka. Tranne per Homare, le altre ragionano troppo spesso in modo illogico, non rendendosi conto della situazione critica in cui si trovano. La prima metà della serie passa proprio in questo modo, con Homare che garantisce la loro sopravvivenza e loro che non fanno altro che esserle d'intralcio. Nella seconda metà, sembra registrarsi un cambiamento nel loro modo di comportarsi, infatti tutte iniziano a comprendere gli sforzi di Homare e iniziano a rendersi utili, apprendendo dalle azioni dell' "esperta".
Si tratta comunque di una serie leggera e, a tratti, divertente, per cui comportamenti stupidi o illogici potrebbero anche essere ammessi, ma non bisogna dimenticarsi il contesto in cui ci si trova e come ci si è arrivati...
La serie è un corto, infatti i dodici episodi durano la metà di uno normale e, devo dire, che si tratta di una scelta azzeccata, perché, se così non fosse stato, sarebbe potuta risultare troppo lenta da seguire e ancora più illogica di quel che è. Ovviamente ci sono episodi "ragionati" in cui tutte e quattro collaborano come chiunque farebbe in condizioni come quelle, peccato che questi episodi inizino ad essere presenti solo nella seconda metà.
La conclusione risolve, in modo parecchio scontato, i problemi momentanei che le ragazze si son trovate ad affrontare, ma non risolve il problema "principale". Eppure, sempre l'ultimo episodio, alimenta la speranza per una buona risoluzione della situazione, per cui mi aspetto un futuro proseguimento di questa prima stagione.
Passando al comparto tecnico, non male: disegni belli e animazioni non male, ma non bisogna aspettarsi troppo. Le OST sono poco presenti e opening ed ending nulla di speciale.
Nonostante gli innumerevoli difetti, questa serie diverte e intrattiene abbastanza bene. La durata ridotta degli episodi aiuta ad apprezzare la serie e le protagoniste, di cui ho apprezzato maggiormente il cambiamento a cui tutte vanno incontro.
È anche interessante, perché, man mano, spiega metodi fondamentali per la sopravvivenza che in parte conoscevo già ma in parte no, quindi, anche da un prodotto del genere da cui non mi aspettavo assolutamente nulla, ho imparato qualcosa di nuovo!
Voto: 7/10
Oltre a Shion, vi sono Homare, l'esperta di sopravvivenza in condizioni avverse senza la quale la serie sarebbe terminata dopo i primi cinque minuti, Mutsu e Asuka. Tranne per Homare, le altre ragionano troppo spesso in modo illogico, non rendendosi conto della situazione critica in cui si trovano. La prima metà della serie passa proprio in questo modo, con Homare che garantisce la loro sopravvivenza e loro che non fanno altro che esserle d'intralcio. Nella seconda metà, sembra registrarsi un cambiamento nel loro modo di comportarsi, infatti tutte iniziano a comprendere gli sforzi di Homare e iniziano a rendersi utili, apprendendo dalle azioni dell' "esperta".
Si tratta comunque di una serie leggera e, a tratti, divertente, per cui comportamenti stupidi o illogici potrebbero anche essere ammessi, ma non bisogna dimenticarsi il contesto in cui ci si trova e come ci si è arrivati...
La serie è un corto, infatti i dodici episodi durano la metà di uno normale e, devo dire, che si tratta di una scelta azzeccata, perché, se così non fosse stato, sarebbe potuta risultare troppo lenta da seguire e ancora più illogica di quel che è. Ovviamente ci sono episodi "ragionati" in cui tutte e quattro collaborano come chiunque farebbe in condizioni come quelle, peccato che questi episodi inizino ad essere presenti solo nella seconda metà.
La conclusione risolve, in modo parecchio scontato, i problemi momentanei che le ragazze si son trovate ad affrontare, ma non risolve il problema "principale". Eppure, sempre l'ultimo episodio, alimenta la speranza per una buona risoluzione della situazione, per cui mi aspetto un futuro proseguimento di questa prima stagione.
Passando al comparto tecnico, non male: disegni belli e animazioni non male, ma non bisogna aspettarsi troppo. Le OST sono poco presenti e opening ed ending nulla di speciale.
Nonostante gli innumerevoli difetti, questa serie diverte e intrattiene abbastanza bene. La durata ridotta degli episodi aiuta ad apprezzare la serie e le protagoniste, di cui ho apprezzato maggiormente il cambiamento a cui tutte vanno incontro.
È anche interessante, perché, man mano, spiega metodi fondamentali per la sopravvivenza che in parte conoscevo già ma in parte no, quindi, anche da un prodotto del genere da cui non mi aspettavo assolutamente nulla, ho imparato qualcosa di nuovo!
Voto: 7/10
L'idea del "corso di sopravvivenza" in sé non era così malvagia, anzi, a dirla tutta, è l'unica cosa interessante che ho trovato in quest'anime, anche se devo dire che praticamente tutti gli avvenimenti sono stati quasi del tutto inverosimili. Purtroppo però tutto ciò passa decisamente in secondo piano rispetto alle solite scenette ecchi/fanservice, su cui girano praticamente quasi tutte le puntate, e su cui la serie sembra spingere maggiormente, per far cadere proprio lì l'attenzione dello spettatore. Sul finale la serie prova a portare in scena qualcosa di più "serio", ma a mio avviso anche questo tentativo non è stato proprio il massimo.
È un anime che non ho particolarmente apprezzato, sulla carta poteva essere qualcosa di interessante, ma purtroppo così non è stato. Ampiamente insufficiente.
Voto finale: 4,5
È un anime che non ho particolarmente apprezzato, sulla carta poteva essere qualcosa di interessante, ma purtroppo così non è stato. Ampiamente insufficiente.
Voto finale: 4,5
Gli anime low budget dal minutaggio ridotto sono praticamente sempre basati sul fanservice, sul risparmio nelle animazioni e su una trama ridotta a zero, dando spazio a sole situazioni ecchi e comiche. In questa season ho seguito due prodotti da tredici minuti ad episodio, e "Magical Senpai" ha rispecchiato esattamente la descrizione appena fatta, risultando alla lunga ripetitivo per me.
"Are You Lost?", al contrario, è stata una piccola sorpresa.
La storia è semplice, e se volete banale: quattro ragazze naufragano su un'isola durante una gita scolastica, e dal non conoscersi affatto passano a dover lottare insieme per sopravvivere; per loro fortuna una di queste, Homare, è stata addestrata sin da bambina alla sopravvivenza in situazioni estreme. L'anime quindi mostra i loro goffi, disgustati e divertenti tentativi di soddisfare i bisogni primari per sopravvivere e poi tornare a casa. Pur partendo da una trama così banale, già è sopra molti prodotti della stessa tipologia.
Ci verrà mostrato man mano il passato di Homare, e scopriremo qualcosa di più su ogni ragazza, inoltre in quei tredici minuti ad episodio sono riusciti a inserirci anche una crescita credibile dei vari personaggi. Non nascondo che a fine dell'episodio 12 mi è pure scesa una lacrimuccia per la tenerezza, e che ora sto sperando in una season two.
L'anime è leggero, di certo non ha animazioni e disegni da budget enorme, ma è sorprendentemente sopra la norma, e anzi spesso mi sono dimenticato di star guardando un anime da tredici minuti; ha anche più di un momento che non ha nulla da invidiare a prodotti più corposi. Le gag mi hanno sempre rubato almeno un sorriso, e, anche se spesso scadono nel volgare, non le ho trovate mai fastidiose.
Insomma, un buon prodotto che voglio premiare e consigliare. Certo non un capolavoro, ma un prodotto inaspettatamente più valido di quel che sembra, e, in mezzo a tanto sudiciume che popola gli anime dal minutaggio ridotto, ritengo che sia giusto riconoscerne un certo valore.
P.S. Nell'anime vengono mostrate tecniche realmente funzionali nella vita per la sopravvivenza, alcune già le conoscevo, altre no. Non dico che possano servire, ma l'ho trovato carino anche per questo, un po' come un "Bear Grills" degli anime.
Sono molto indeciso tra un 8 o un 9, quindi credo che opterò per una via di mezzo.
"Are You Lost?", al contrario, è stata una piccola sorpresa.
La storia è semplice, e se volete banale: quattro ragazze naufragano su un'isola durante una gita scolastica, e dal non conoscersi affatto passano a dover lottare insieme per sopravvivere; per loro fortuna una di queste, Homare, è stata addestrata sin da bambina alla sopravvivenza in situazioni estreme. L'anime quindi mostra i loro goffi, disgustati e divertenti tentativi di soddisfare i bisogni primari per sopravvivere e poi tornare a casa. Pur partendo da una trama così banale, già è sopra molti prodotti della stessa tipologia.
Ci verrà mostrato man mano il passato di Homare, e scopriremo qualcosa di più su ogni ragazza, inoltre in quei tredici minuti ad episodio sono riusciti a inserirci anche una crescita credibile dei vari personaggi. Non nascondo che a fine dell'episodio 12 mi è pure scesa una lacrimuccia per la tenerezza, e che ora sto sperando in una season two.
L'anime è leggero, di certo non ha animazioni e disegni da budget enorme, ma è sorprendentemente sopra la norma, e anzi spesso mi sono dimenticato di star guardando un anime da tredici minuti; ha anche più di un momento che non ha nulla da invidiare a prodotti più corposi. Le gag mi hanno sempre rubato almeno un sorriso, e, anche se spesso scadono nel volgare, non le ho trovate mai fastidiose.
Insomma, un buon prodotto che voglio premiare e consigliare. Certo non un capolavoro, ma un prodotto inaspettatamente più valido di quel che sembra, e, in mezzo a tanto sudiciume che popola gli anime dal minutaggio ridotto, ritengo che sia giusto riconoscerne un certo valore.
P.S. Nell'anime vengono mostrate tecniche realmente funzionali nella vita per la sopravvivenza, alcune già le conoscevo, altre no. Non dico che possano servire, ma l'ho trovato carino anche per questo, un po' come un "Bear Grills" degli anime.
Sono molto indeciso tra un 8 o un 9, quindi credo che opterò per una via di mezzo.
È un anime davvero bello, sebbene abbastanza corto. Devo ammettere che è stato un anime molto interessante (e anche utile in caso di sopravvivenza). L'ultimo episodio mi ha anche un po' disgustato per certe scene, ma a parte queste non ho lamentele: l'anime si è dimostrato dall'inizio fino alla fine divertente e interessante, così come i personaggi principali e la loro crescita, man mano che si andava avanti. L'unica precisazione da fare è che secondo me non si può affermare che si tratti di un ecchi.
Detto questo, resto con impaziente attesa di una nuova possibile stagione.
Detto questo, resto con impaziente attesa di una nuova possibile stagione.