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M Designoli

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M Designoli

Episodi visti: 12/12 --- Voto 3
Premetto che uno dei miei generi preferiti, in anime, manga, serie TV e film, è il genere romantico. Anche quest'anime dovrebbe essere di questo genere, e quindi dovrebbe piacermi, ma, come si capisce dal voto, non è così. Per iniziare, vorrei premiare il coraggio di usare uno stile grafico così particolare. Se non sbaglio, l'anime è realizzato in cel shading, che è una tecnica grafica usata nei videogiochi, ma adatta a opere di animazione. Di conseguenza, consiglio la visione dell'anime se si è interessati alle animazioni e alla bellezza visiva, per capire le potenzialità di questa tecnica e purtroppo anche le pecche, come il fatto che spesso gli stessi personaggi che appaiono una volta ricompaiano, probabilmente per risparmiare tempo e non creare nuovi avatar da zero.

Parliamo della sceneggiatura. Penso che la serie sia composta da sei episodi, il resto sono filler. Mi è piaciuta (in senso negativo) la cura nei personaggi: sono tutti uguali. Il problema non è il tassista che appare venti minuti dopo come corriere, il problema è che anche i protagonisti sono uguali.

Le soluzioni di trama causano mal di testa.


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Atenaide

Episodi visti: 12/12 --- Voto 8
La trama vede le vicende di Jiang Xiaobai, un giovane che, superato il periodo di prova, è pronto per essere assunto presso una casa editrice. Il ragazzo ha un’amnesia retrograda, localizzata nelle vicende accadute dieci anni prima e, pur sapendolo, non ci fa molto caso, finché accadono due fatti che complottano per alterare la visione della vita che ha condotto sinora: l’arrivo di mail inoltrate da lui stesso dieci anni prima, di cui non ha ricordi, che parlano di una ragazza a lui sconosciuta, e la presenza di Ton Li, una scrittrice cinese che è tornata a casa dopo molto tempo e che pare conoscerlo. Il romanzo poi, che lui curerà e che lei sta scrivendo, parla di una storia d’amicizia profonda, d’un amore sofferto e lunghissimo e di redenzione. Lo stesso Jiang Xiaobai comincerà a dubitare della finzione dello scritto, man mano che la trama entrerà nel vivo e che dal suo passato apparirà lo spettro di una ragazza di cui era innamorato, ma di cui non si ricorda nulla. Ma non sarà l’unica cosa a emergere... e si rivelerà dolorosa non solo per lui.

La trama procede benissimo, con una regia sapiente capace di creare mistero senza appesantire lo spettatore con paturnie e dubbi troppo logoranti. La storia d’amore è tenera e toccante, e l’amicizia è narrata tra affetto e conflittualità.
Le canzoni che accompagnano i momenti salienti sono perfette, orecchiabili, dal testo genuino e toccante. Anzi, la musica è uno dei fili conduttori dell’opera, dimenticata ma mai estinta, che filtra nella fessura tra il passato e il presente come monito di una giovinezza spezzata ma vissuta in tutta la sua energia.

I punti dolenti sono un già citato chara design troppo plasticato e dai movimenti legnosi (come camminano i personaggi, poi), l’abbigliamento sempre identico a sé stesso (pure quando Jian Xiaobai finisce in ospedale, si risveglia nel letto con la solita camicia e i medesimi pantaloni di sempre).
A livello umano è difficile perdonare la durezza con cui l’amica di Jian Xiaobai si rivolge a Ton Li riguardo ciò che è accaduto a una loro conoscenza, vista la delicatezza della situazione, e che poi nemmeno venga redarguita dagli altri o che tenti di scusarsi. Non è poi molto chiaro il perché in passato Ton Li abbia agito in quel modo verso quella persona a cui, non era colpa sua, ma insomma, ha rovinato la vita.

Il finale è aperto e non scioglie i nodi della vicenda, ci penserà un OVA, comunque è trascinante e qualche punto lo chiarisce, facendo però permanere quel mistero di interconnessioni tra i protagonisti della vicenda, sia nel passato, che nel presente.

L’anime si presenta come un buon prodotto, dalla trama gestita in maniera a volte poco coordinata, però tutto sommato godibile e intrigante. La parte sonora e musicale che accompagna i momenti nel loro svolgersi controbilancia bene la povertà della grafica.