Kenshin Samurai Vagabondo - Requiem per gli Ishin-Shishi
Requiem per gli Ishin-Shishi è un film relativo alla saga di Kenshin, proiettato nel dicembre 1997, quando la corrispettiva serie animata è ancora in corso (si concluderà un anno dopo). La trama non è tratta da alcun capitolo del manga, ma è ovviamente ambientata in epoca Meiji, tuttavia si apre con un flashback che ci riporta all'era Bakumatsu e alle insurrezioni degli Ishin Shishi, in contrasto con lo shogunato. A rischiare la pelle sono alcuni funzionari governativi, che vengono però salvati da una schiera di mercenari, tra i quali spicca Battousai, alias Kenshin Himura, artefice dell'eliminazione di Gentatsu Takatsuki, capo della banda di rivoluzionari insieme a Takimi Shigure. È proprio con quest'ultimo che il nostro samurai vagabondo e il suo gruppo di amici si incroceranno, anni dopo, a Yokohama, tentando di sventare una nuova rivolta da egli pianificata.
Rispetto alla serie televisiva, le uniche vere migliorie che ho potuto rilevare sono relative alla fluidità delle animazioni e alla resa di colori e disegni, sebbene non si notino molto, dato che di base gli studi DEEN e Gallop avevano già proposto un ottimo lavoro con gli episodi. Alla regia troviamo Hatsuki Tsuji e non Furuhashi, ma neanche in questo si notano differenze, il che è positivo. Decisamente valido è anche l'apporto di Taro Iwashiro, che non fa rimpiangere Noriyuki Asakura, per quanto riguarda le composizioni musicali, capaci di alimentare costantemente la partecipazione emotiva, malgrado non sia essa tanto spontanea come in altre occasioni.
Infatti le buone premesse di Ishin Shishi e no Requiem vanno ad estinguersi non appena ci si rende conto che il fattore narrativo è stato decisamente sottovalutato, e che in un'ora e mezza di visione nessuna scena riuscirà davvero a lasciare il segno, dato che tutto è già visto, estremamente prevedibile e, a dirla tutta, abbastanza pesante da seguire. Infatti la narrazione s'impunta su toni drammatici e gli stessi frangenti d'azione appaiono troppo dilatati. I nuovi antagonisti introdotti non sono poi nemmeno l'ombra di quelli della serie.
La pubblicazione del lungometraggio in Italia avviene a opera della Dynit nel 2004, cui seguirà un anno dopo quella di Memorie del passato. La scelta delle voci di Kenshin, Samanosuke e Yahiko non mi è sembrata molto adeguata e l'adattamento non è esente da imperfezioni, ma contando che probabilmente non troveremo mai la serie TV sugli scaffali italiani, direi che è opportuno accontentarsi.
Rispetto alla serie televisiva, le uniche vere migliorie che ho potuto rilevare sono relative alla fluidità delle animazioni e alla resa di colori e disegni, sebbene non si notino molto, dato che di base gli studi DEEN e Gallop avevano già proposto un ottimo lavoro con gli episodi. Alla regia troviamo Hatsuki Tsuji e non Furuhashi, ma neanche in questo si notano differenze, il che è positivo. Decisamente valido è anche l'apporto di Taro Iwashiro, che non fa rimpiangere Noriyuki Asakura, per quanto riguarda le composizioni musicali, capaci di alimentare costantemente la partecipazione emotiva, malgrado non sia essa tanto spontanea come in altre occasioni.
Infatti le buone premesse di Ishin Shishi e no Requiem vanno ad estinguersi non appena ci si rende conto che il fattore narrativo è stato decisamente sottovalutato, e che in un'ora e mezza di visione nessuna scena riuscirà davvero a lasciare il segno, dato che tutto è già visto, estremamente prevedibile e, a dirla tutta, abbastanza pesante da seguire. Infatti la narrazione s'impunta su toni drammatici e gli stessi frangenti d'azione appaiono troppo dilatati. I nuovi antagonisti introdotti non sono poi nemmeno l'ombra di quelli della serie.
La pubblicazione del lungometraggio in Italia avviene a opera della Dynit nel 2004, cui seguirà un anno dopo quella di Memorie del passato. La scelta delle voci di Kenshin, Samanosuke e Yahiko non mi è sembrata molto adeguata e l'adattamento non è esente da imperfezioni, ma contando che probabilmente non troveremo mai la serie TV sugli scaffali italiani, direi che è opportuno accontentarsi.
Giappone, epoca Meiji; Kenshin è un giovane samurai che usa una spada con la lama rovesciata per non uccidere più. Troppo sangue è stato versato e in lui cresce la voglia di mettersi alle spalle il passato di violenza e spargimenti di sangue. L'incontro con la sorella di un uomo ucciso in precedenza però lo rimette prepotentemente a confronto con il suo passato.
"Kenshin Samurai Vagabondo - Requiem per gli Ishin-Shishi" è il primo lungometraggio dedicato alle gesta di Kenshin, samurai errante nato dalla fantasia di Nobuhiro Watsuki.
Fedele all'originale il character design, che si rivela dettagliato e curato, così come le animazioni, sempre all'altezza delle situazioni. La storia è un'avventura piacevole che alterna violenti combattimenti all'arma bianca a momenti decisamente più tranquilli d'introspezione, a volte addirittura quasi divertenti.
Questo è un film dalla doppia natura che non disturba mai, garantendo una visione scorrevole e una narrazione coinvolgente.
C'è qualche scattosità e imprecisione nelle scene di movimento, vista anche l'età della produzione, ma la visione complessiva non ne risente. Molto coinvolgenti le scene di pura azione.
Consigliato agli amanti delle samurai-story, un’avventura di cappa e spada in salsa giapponese.
"Kenshin Samurai Vagabondo - Requiem per gli Ishin-Shishi" è il primo lungometraggio dedicato alle gesta di Kenshin, samurai errante nato dalla fantasia di Nobuhiro Watsuki.
Fedele all'originale il character design, che si rivela dettagliato e curato, così come le animazioni, sempre all'altezza delle situazioni. La storia è un'avventura piacevole che alterna violenti combattimenti all'arma bianca a momenti decisamente più tranquilli d'introspezione, a volte addirittura quasi divertenti.
Questo è un film dalla doppia natura che non disturba mai, garantendo una visione scorrevole e una narrazione coinvolgente.
C'è qualche scattosità e imprecisione nelle scene di movimento, vista anche l'età della produzione, ma la visione complessiva non ne risente. Molto coinvolgenti le scene di pura azione.
Consigliato agli amanti delle samurai-story, un’avventura di cappa e spada in salsa giapponese.
Carino questo anime. Se viene visto così, di per sè. Se altrimenti avete già visto "Kenshin Memorie dal Passato", vi verrà la tentazione di spegnere il DVD dopo 10 minuti. Certo, non ha grandi pretese. La storia è molto superficiale, con contenuti leggeri adatti a chi ha una visione adolescenziale della storia. E della realtà. Diciamo che si guarda. Nella seconda parte poi diviene godibile. Tutto sommato quindi è un film discreto. Ripeto, se ve lo perdete non muore nessuno. Adatto agli adolescenti. Se siete adulti probabilmente potreste non gradirlo.
Premetto che non ho mai letto il manga né guardato la serie animata, mentre ho guardato l'oav "memorie del passato" e ho trovato questo film nettamente inferiore, anche se bisogna dire che forse il Kenshin che vediamo qui è più vicino a quello originale del manga. Se non dovessi fare un confronto con l'oav (né per la tecnica, né per i disegni), sarebbe un film più che buono. E' caratterizzato da colori vivaci, disegni simili a quelli del manga (mentre l'oav puntava di più sul realismo e la drammaticità), gag che a quanto sembra sono presenti anche nella storia originale e una trama non originalissima ma abbastanza avvincente. Pur dovendo ripetere che "Memorie del Passato" è un capolavoro, questo lungometraggio risulta comunque un lavoro a se stante ben fatto e riuscito.
Il film è sufficientemente buono ma non tanto,meritava una cura maggiore secondo me.La trama è piatta e priva di originalità e non rende giustizia ai personaggi.L'animazione benché presenti disegni dettagliati è poco fluida discostandosi di poco dal character design dell'anime,di conseguenza è poco più che discreta,la colonna sonora invece è buona,la sigla di chiusura è carina.In generale il film non riesce ad appassionare priva com'è di una sceneggiatura solida capace di risaltare l'opera di Nobuhiro Watsuki.
Questo Film, concordo con chi qui l'ha detto, è senz'altro inferiore a "Memorie del passato" (finora, purtroppo, ho avuto modo di vedere e di gustarmi solo questi 2 Capitoli della Saga di Kenshin), sostanzialmente per due motivi:
1) una caratterizzazione grafica e psicologica dei personaggi meno adulta e matura di quella di "Memorie del passato", per quanto riguarda in particolare Kenshin stesso (il protagonista);
2) una meno realistica realizzazione dei combattimenti (troppo poco cruenti, rispetto alla realtà dei fatti - ricordo che la lama di una Katana è affilata come un rasoio).
Ciò non di meno, resta un prodotto di altissimo livello e fattura pregiata: bei disegni, belle animazioni, musiche stupende (ma quelle di "Memorie del passato" sono una vera e propria melodia per l'Anima), bella trama e personaggi memorabili, come Gentatsu e Shigure, amici per la pelle e entrambi dotati di grande senso dell'onore e nobiltà d'animo. Per non parlare della bella e dolcissima Toki, il cui amore è veramente commovente.
Forse il più bel messaggio del Film è il desiderio di avere qualcosa in cui credere, in cui battersi, anche quando tutto il mondo attorno sembra essere impazzito e corrotto; per questo il mio personaggio preferito, in questo Film, è Shigure.
1) una caratterizzazione grafica e psicologica dei personaggi meno adulta e matura di quella di "Memorie del passato", per quanto riguarda in particolare Kenshin stesso (il protagonista);
2) una meno realistica realizzazione dei combattimenti (troppo poco cruenti, rispetto alla realtà dei fatti - ricordo che la lama di una Katana è affilata come un rasoio).
Ciò non di meno, resta un prodotto di altissimo livello e fattura pregiata: bei disegni, belle animazioni, musiche stupende (ma quelle di "Memorie del passato" sono una vera e propria melodia per l'Anima), bella trama e personaggi memorabili, come Gentatsu e Shigure, amici per la pelle e entrambi dotati di grande senso dell'onore e nobiltà d'animo. Per non parlare della bella e dolcissima Toki, il cui amore è veramente commovente.
Forse il più bel messaggio del Film è il desiderio di avere qualcosa in cui credere, in cui battersi, anche quando tutto il mondo attorno sembra essere impazzito e corrotto; per questo il mio personaggio preferito, in questo Film, è Shigure.
Allora... visto così, l'anime inizia in un modo, e poi finisce là... ma il bello è proprio sulla parola "là"! Questo movie non fa altro che porvi delle domande...
1)Perchè Kenshin è chiamato assassino?;
2)Perchè usa la catana dall'altro verso?;
3)perchè non vuole più ammazzare nessuno?..etc..etc...
Quindi... questo movie non è altro che un tramite, per arrivare ai 4 OAV (Kenshin Samurai Vagabondo - Memorie del passato). Se mollate alla fine del Movie, credetemi... vi fermate sul più bello! Dopo tutto avrà una spiegazione! Se poi siete ancora più curiosi, potete vedere i restanti 2 OAV che concludono la sua storia. Buona Visione!
1)Perchè Kenshin è chiamato assassino?;
2)Perchè usa la catana dall'altro verso?;
3)perchè non vuole più ammazzare nessuno?..etc..etc...
Quindi... questo movie non è altro che un tramite, per arrivare ai 4 OAV (Kenshin Samurai Vagabondo - Memorie del passato). Se mollate alla fine del Movie, credetemi... vi fermate sul più bello! Dopo tutto avrà una spiegazione! Se poi siete ancora più curiosi, potete vedere i restanti 2 OAV che concludono la sua storia. Buona Visione!
Il guaio più grosso di questo lungometraggio è l'inevitabile confronto che si è portati a fare con "Memorie dal passato", rispetto al quale questo "Requiem per gli Ishin..." è inferiore da tutti i punti di vista.
Inferiore pure, anche se non così nettamente, all'epilogo "Seisou Hen".
Comunque, ci sono varie cose da salvare. Se è vero che le animazioni non sono sempre all'altezza e che l'impostazione è un po' caotica (ma sempre più lineare che nel Seisou), l'atmosfera generale è senza dubio in grado di catturare l'attenzione.
Nell'intreccio tra l'(ennesimo) incubo che riemerge dal passato del Battousai e la vicenda dei Patrioti dell'epoca Meiji, la vera storia che si dipana è quella dell'intero Giappone, nel cruciale passaggio a tappe forzate dal feudalesimo alla modernità.
I dubbi interiori di Kenshin nell'affrontare un'altra ombra del suo passato e nel seguire la sua particolare scelta di vita sono appena accennati e non hanno lo stesso ruolo e la stessa la forza drammatica che hanno nel Seisou Hen. Per questo il contrasto viene trasferito nella figura del capo degli Ishin che, nel duello finale con Kenshin, permetterà di risolvere questo dissidio.
E' grazie a questa figura problematica, che combatte contemporaneamente contro Imura (o meglio, contro una sua metà) e contro l'esercito regolare, che la storia del Battousai in cerca di espiazione viene fusa con quella, di più ampio respiro e non meno drammatica, del tramonto di un mondo e della nascita di uno nuovo.
Inferiore pure, anche se non così nettamente, all'epilogo "Seisou Hen".
Comunque, ci sono varie cose da salvare. Se è vero che le animazioni non sono sempre all'altezza e che l'impostazione è un po' caotica (ma sempre più lineare che nel Seisou), l'atmosfera generale è senza dubio in grado di catturare l'attenzione.
Nell'intreccio tra l'(ennesimo) incubo che riemerge dal passato del Battousai e la vicenda dei Patrioti dell'epoca Meiji, la vera storia che si dipana è quella dell'intero Giappone, nel cruciale passaggio a tappe forzate dal feudalesimo alla modernità.
I dubbi interiori di Kenshin nell'affrontare un'altra ombra del suo passato e nel seguire la sua particolare scelta di vita sono appena accennati e non hanno lo stesso ruolo e la stessa la forza drammatica che hanno nel Seisou Hen. Per questo il contrasto viene trasferito nella figura del capo degli Ishin che, nel duello finale con Kenshin, permetterà di risolvere questo dissidio.
E' grazie a questa figura problematica, che combatte contemporaneamente contro Imura (o meglio, contro una sua metà) e contro l'esercito regolare, che la storia del Battousai in cerca di espiazione viene fusa con quella, di più ampio respiro e non meno drammatica, del tramonto di un mondo e della nascita di uno nuovo.
Ruroini Kenshin è meraviglioso. Una serie ricca d'azione, momenti romantici, combattimenti esaltanti, crescita interiore e psicologica dei personaggi, gag demenziali e personaggi fighi: questo per quanto riguarda il Manga, l'Anime lo trovo poco sopra la sufficienza. Per quanto riguarda questo film, ahimè: vanta una bella trama, ma una scadente realizzazione tecnica. Personaggi spigolosi, storia un po' scontata, senza contare che Kaoru, Sanosuke e Yahiko, "main characters" nella serie principale, in questa riescono a malapena a guadagnarsi il ruolo di comparse. Consigliato solamente ai FAN di Kenshin, che comunque farà rivivere loro, le stesse atmosfere del Manga.