Choujikuu Kidan Southern Cross
"Choujikuu Kidan Southern Cross" è un anime del 1984 prodotto dal solidazio MBS/Tatsunoko e diretto da Yasuo Hasegawa. In Occidente è conosciuto come parte del brand Robotech, di cui costituisce la terza e ultima parte. La storia originale non ha nulla a che fare con quella di Macross, ma va ammesso che "Southern Cross" (come pure "Mospeada" e "Orguss") è un tipico anime post-Macross. C'è un'ambientazione spaziale militare, ci sono dei mecha trasformabili (nella fattispecie carri armati che si trasformano in robot) e c'è una notevole attenzione alle tematiche amorose. Inoltre è un anime prodotto dalla stessa collaborazione che ha prodotto Macross. La realizzazione tecnica è buona, realizzata da professionisti del settore. Il chara design è di Tomonori Kogawa, un nome ben noto in casa Sunrise, che ha lavorato al chara di Ideon, Xabungle, Dunbine e L-Gaim. La serie è stata composta da Jinzou Toriumi, un pilastro della Tatsunoko. La musica di Ken Sato è probabilmente la cosa migliore della serie; come in Macross la musica ha una parte importante nella trama. Ho apprezzato specialmente il tema di Seifreit, ovvero la musica strumentale che si sente ad ogni apparizione del biodroide del personaggio Seifreit.
La trama è tradizionale - invasori alieni chiamati Zor invadono il pianeta Gloire colonizzato dai terrestri - ma la serie presenta comunque qualche buona idea: in particolare il fatto che gli Zor si presentano in triplette, cosa che non avevo mai visto prima. Inoltre gli Zor si servono di bioumani, ovvero terrestri con degli innesti cibernetici a cui è stato fatto il lavaggio del cervello. I bioumani vengono sfruttati come piloti di mecha detti bioroidi, in quanto sono in una certa misura organici e guidati attraverso il sistema nervoso. Si tratta di idee innovative per l'epoca. Andando avanti con la serie si scopre che gli Zor non sono degli invasori, visto che Gloire è il loro pianeta d'origine a cui stanno tornando dopo secoli di lontananza. Devono tornare perché la loro razza sta morendo, e l'unica speranza di salvezza sono i leggendari fiori di luce che si trovano solo su Gloire. Si tratta insomma di un'altra serie in cui gli alieni non sono poi così cattivi e i terrestri non sono tutti senza macchia. Non manca la storia d'amore tra l'umano e l'aliena dai capelli verdi, un classico già vecchio ai tempi di Macross, che in questo caso è una musicista di nome Musica. È anche originale (per l'epoca) il fatto che la protagonista sia una donna, Jeanne, secondo luogotenente e comandante della quindicesima squadra di cavalleria Southern Cross. Anche lei vivrà una storia d'amore con il bioumano Seifried. Largo spazio è riservato ai personaggi femminili, oltre a Musica anche alle due colleghe di Jeanne, Lana e Marie. Fin qui sembrerebbe tutto bene e ci si potrebbe chiedere perché assegno un voto così basso, un misero 6.
Il problema è che Southern Cross parte male, anzi malissimo, si risolleva a metà serie e si chiede con troppa fretta dopo sole 23 puntate, quasi fosse stato sospeso per scarsi ascolti; non so se sia davvero il caso, ma un numero di puntate sotto il 25-26 è molto sospetto. Parte malissimo perché le prime 6 puntate sono composte in pari misura da noiosissime battaglie e stupidissime scenette "comiche", in cui vediamo Jeanne fare sfoggio di un'intelligenza e di un acume tali che un'oca parrebbe un genio al suo confronto. Abbiamo qui un comandante militare che si comporta in maniera inqualificabile. Cosa comprensibile se questo fosse un anime demenziale, ma con il proseguire delle puntate diventa sempre più drammatico, fino a terminare con una finale in buona misura tragico! Finale tragico che sta come i cavoli a merenda con il resto della storia. È impossibile assegnare più di una sufficienza, visto che tutte le prime puntate sono largamente insufficienti ed è solo dopo un po' che si abbassano le aspettative e si comincia a prenderlo per quello che è. Non mi sento comunque di bocciarlo perché i personaggi di Musica e Seifreit salvano l'anime. Ma a fatica. Si tratta di una visione evitabile e che raccomando solo ai fan del robotico d'epoca.
La trama è tradizionale - invasori alieni chiamati Zor invadono il pianeta Gloire colonizzato dai terrestri - ma la serie presenta comunque qualche buona idea: in particolare il fatto che gli Zor si presentano in triplette, cosa che non avevo mai visto prima. Inoltre gli Zor si servono di bioumani, ovvero terrestri con degli innesti cibernetici a cui è stato fatto il lavaggio del cervello. I bioumani vengono sfruttati come piloti di mecha detti bioroidi, in quanto sono in una certa misura organici e guidati attraverso il sistema nervoso. Si tratta di idee innovative per l'epoca. Andando avanti con la serie si scopre che gli Zor non sono degli invasori, visto che Gloire è il loro pianeta d'origine a cui stanno tornando dopo secoli di lontananza. Devono tornare perché la loro razza sta morendo, e l'unica speranza di salvezza sono i leggendari fiori di luce che si trovano solo su Gloire. Si tratta insomma di un'altra serie in cui gli alieni non sono poi così cattivi e i terrestri non sono tutti senza macchia. Non manca la storia d'amore tra l'umano e l'aliena dai capelli verdi, un classico già vecchio ai tempi di Macross, che in questo caso è una musicista di nome Musica. È anche originale (per l'epoca) il fatto che la protagonista sia una donna, Jeanne, secondo luogotenente e comandante della quindicesima squadra di cavalleria Southern Cross. Anche lei vivrà una storia d'amore con il bioumano Seifried. Largo spazio è riservato ai personaggi femminili, oltre a Musica anche alle due colleghe di Jeanne, Lana e Marie. Fin qui sembrerebbe tutto bene e ci si potrebbe chiedere perché assegno un voto così basso, un misero 6.
Il problema è che Southern Cross parte male, anzi malissimo, si risolleva a metà serie e si chiede con troppa fretta dopo sole 23 puntate, quasi fosse stato sospeso per scarsi ascolti; non so se sia davvero il caso, ma un numero di puntate sotto il 25-26 è molto sospetto. Parte malissimo perché le prime 6 puntate sono composte in pari misura da noiosissime battaglie e stupidissime scenette "comiche", in cui vediamo Jeanne fare sfoggio di un'intelligenza e di un acume tali che un'oca parrebbe un genio al suo confronto. Abbiamo qui un comandante militare che si comporta in maniera inqualificabile. Cosa comprensibile se questo fosse un anime demenziale, ma con il proseguire delle puntate diventa sempre più drammatico, fino a terminare con una finale in buona misura tragico! Finale tragico che sta come i cavoli a merenda con il resto della storia. È impossibile assegnare più di una sufficienza, visto che tutte le prime puntate sono largamente insufficienti ed è solo dopo un po' che si abbassano le aspettative e si comincia a prenderlo per quello che è. Non mi sento comunque di bocciarlo perché i personaggi di Musica e Seifreit salvano l'anime. Ma a fatica. Si tratta di una visione evitabile e che raccomando solo ai fan del robotico d'epoca.